Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Istituzioni - page 20

Contributi regionali all’agricoltura: a Brescia domande per 83 milioni di euro

in Agricoltura e allevamento/Bandi/Economia/Istituzioni by

“Il mondo delle imprese agricole lombarde si conferma dinamico e attento alle sfide del comparto;

l’adesione massiccia alla misura 4.1.01 del Programma di sviluppo rurale, finalizzata a promuovere gli investimenti per la redditivita’, competitivita’ e sostenibilita’ delle aziende agricole ne e’ la prova: 465 domande, per un valore complessivo di quasi 280 milioni di euro”.

SISTEMA AGRICOLO DIMOSTRA VITALITA’- Si dichiara molto soddisfatto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, “per la vitalita’ del sistema agricolo regionale, nonostante una crisi che ha messo in ginocchio molti settori e che oggi da qualche segnale di speranza di ripresa nel lattiero caseario e nella suinicoltura”.

DATI INCORAGGIANTI – I dati, in effetti, sono incoraggianti, alla luce anche del fatto che la misura 4.1.01 del Psr, come tutte le altre, prevede il meccanismo della compartecipazione agli investimenti, chiamando in causa appunto direttamente anche le risorse aziendali. “E l’agricoltura ha dimostrato di investire in un comparto che e’ uno dei fiori all’occhiello in tutta Europa”, ha commentato Fava.

Sono 10 le domande ammesse con un valore degli investimenti pari o superiore ai 3 milioni di euro; 17 quelle di valore compreso tra 2 e 3 milioni di euro; 53 le domande con progetti di investimenti di valore compreso tra 1 e 2 milioni di euro.

Questo l’elenco delle domande e del valore degli investimenti, suddiviso per provincia.

Bergamo: 41; 30.484.249;

Brescia: 86; 63.737.676;

Como: 7; 4.019.062;

Cremona: 51; 31.343.944;

Lecco: 4; 1.407.961;

Lodi: 21; 7.475.842;

Monza e Brianza: 5; 2.706.036;

Milano: 22; 11.295.795;

Mantova: 122; 82.091.544;

Pavia: 62; 20.640.488;

Sondrio: 41; 22.225.914;

Varese: 3; 2.529.764;

Totale domande: 465

Totale valore degli interventi: 279.958.275 euro.

Illuminazione pubblica, dal bando Cariplo 145mila euro per nove Comuni

in Economia/Istituzioni/Partner by

Anche quest’anno il raggruppamento condotto dalla Provincia per partecipare al Bando Cariplo “100 comuni efficienti e rinnovabili” – Edizione 2016 insieme ad un’aggregazione di 9 comuni (vedi scheda tecnica allegata) è stato premiato ottenendo un finanziamento di 145.000 euro.

Anche la partecipazione allo stesso Bando Cariplo – Edizione 2015 (che ha visto la partecipazione di altri 4 comuni – Rudiano, Ome, Passirano e Coccaglio con sempre la Provincia in qualità di ente capofila) è stata premiata con la concessione di un finanziamento di 105.000 euro.

La partecipazione al Bando fa riferimento al progetto provinciale di ammodernamento della rete di Illuminazione pubblica e l’attivazione di una infrastruttura per i servizi di smart city che raggruppa complessivamente 26 comuni, per il quale la Provincia si sta adoperando anche nella ricerca di fondi di sostegno a livello privato, regionale, nazionale ed europeo.

 

Alcune brevi notizie sul progetto della Provincia di Brescia per l’ammodernamento della rete di illuminazione pubblica e l’attivazione di una infrastruttura per i servizi di smart city:

 

In tempi di smart city molti comuni stanno sperimentando nuovi sistemi di illuminazione – soprattutto per minimizzare i costi – cercando di ridurre al minimo non solo i consumi ma anche i costi di manutenzione: ecco così che LED e pali connessi stanno sostituendo vecchi e inefficienti sistemi di illuminazione pubblica con progetti che prevedono una media di 15 anni per poter ammortizzare i loro costi.

Inoltre oggi le città hanno necessità di soluzioni integrate che, attraverso l’ICT, riuniscano dietro le quinte l’illuminazione pubblica ma anche lo sviluppo di servizi Smart City (servizi digitali in settori quali: mobilità, risparmio energetico, sicurezza, servizi alla persona…).

Ai sensi della legge 56/2014, la Provincia di Brescia, quale ente con funzioni di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, sta coordinando un raggruppamento di 26 comuni, che hanno manifestato interesse affinché la Provincia rediga uno schema di progetto per la realizzazione di attività sul fronte dell’efficientamento energetico (LR 31/2015), ed un gruppo di un centinaio di comuni che intende trasformare le reti di illuminazione pubblica in infrastrutture smart, affiancando quindi all’efficientamento energetico dell’illuminazione anche lo sviluppo di nuovi servizi propri delle “comunità intelligenti”.

Il progetto si inserisce negli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana e intende rispondere alle priorità definite dal Programma Energetico Ambientale della Regione Lombardia (PEAR), per quanto riguarda l’impiego dei fondi strutturali europei (2014-2020), vincolati proprio a interventi integrati tra efficientamento delle reti di illuminazione pubblica e infrastruttura per l’erogazione di servizi smart.

L’obiettivo del progetto provinciale di “Innovazione della Rete di illuminazione pubblica comunale” è determinare un’effettiva riduzione dei consumi energetici e dei costi gestionali e l’abbattimento dell’inquinamento luminoso. Inoltre, allo stesso tempo, l’iniziativa mira alla diffusione di servizi tecnologici integrati, pensando il sistema di illuminazione in modo più ampio, vale a dire attraverso la messa a punto di pali intelligenti. Nell’ottica di una smart city, i pali dell’illuminazione sono dotati non solo di lampade a Led, ma anche moduli di comunicazione wi-fi e sistemi di monitoraggio di vario tipo di pubblica utilità.  Pertanto il sistema di illuminazione sarà ammodernato con tecnologie atte a erogare servizi smart, promuovere la riqualificazione di aree urbane, aumentare la sicurezza dei luoghi pubblici, fornire dati ambientali.

La riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica è sicuramente un intervento necessario e importante al quale molti Comuni bresciani stanno lavorando, non solo per il contenimento dei consumi energetici e dei costi ma anche perchè la normativa europea, nazionale e regionale porta in questa direzione.

Bus dalla città a Elnòs, è scontro tra la Loggia e Ikea

in Commercio/Economia/Istituzioni/Partner/Politica by

Ikea-Elnòs ha fatto tutto da sola, trovando un accordo con il gruppo Sia-Saia. Dalla città, infatti, partiranno gratuitamente bus navetta – ogni ora nelle giornate più calde – per portare i bresciani fino al nuovo centro commerciale di Roncadelle, costato circa 200 milioni di euro. Una soluzione che aggira il no del sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Il primo cittadino, infatti, aveva rifiutato l’offerta dei gestori di Elnòs di farsi carico delle spese di prolungamento del percorso dei bus cittadini per salvaguardare il commercio del centro storico. Ma la partita non è chiusa e la questione riapre un fronte anche in casa Pd. Ikea, infatti, è pronta a chiedere al tavolo interistituzionale (con Provincia e Comune di Roncadelle) per avere due nuove fermate dei bus urbani. E nel frattempo il sindaco di Roncadelle Damiano Spada non manca di tirare frecciatine al collega (di partito) della città, parlando di “ostruzionismo inutile” (Corsera) e chiedendogli di tornare sui propri passi. Ma la città, assediata dal maxicentro a pochi passi dai propri confini, non può che provare a resistere.

Maroni: ho chiesto al governo 10 miliardi di euro

in Economia/Istituzioni/Partner by

“Ho informato i colleghi di Giunta della richiesta che ho fatto al Governo di contribuire, estendendo a tutta la regione, le risorse che ha dato per il Comune di Milano, per le opere, 2 miliardi e mezzo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine della conferenza stampa dopo Giunta, questa mattina, a Palazzo Lombardia.

“Vi anticipo – ha annunciato Maroni – che domani il Consiglio regionale sara’ chiamato a discutere del nuovo Piano della mobilita’. Dopo 30 anni ci sara’ il nuovo Piano della mobilita’ e parleremo anche di queste risorse. Io ho chiesto 10 miliardi. Nei prossimi giorni incontrero’, a Palazzo Chigi, il sottosegretario De Vincenti, pero’ per adesso, le risorse le abbiamo e le troviamo, per le cose concrete”.

Aib, assemblea alla Beretta con Del Rio. Parte l’autostrada della Valtrompia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture/Istituzioni by

Su proposta del Presidente di Aib Marco Bonometti, il Consiglio generale dell’associazione industriali bresciani ha fissato la data della prossima assemblea annuale. L’evento si terrà il 17 ottobre, nello stabilimento della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Gardone Val Trompia. Una scelta non casuale, perché nel pomeriggio farà visita allo stabilimento anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, che proprio nell’occasione potrebbe annunciare l’avvio dei lavori del primo lotto dell’Autostrada della Valtrompia: i sette chilometri tra Sarezzo e Concesio che dovrebbero partire a cavallo del nuovo anno. Tra gli ospiti d’onore dell’evento è atteso anche il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, uno degli ex rivali di Bonometti per la conquista della poltrona più ambita dagli industriali italiani.

Regione, un bando da 3 milioni per chi fa innovazione. Ecco dati e requisiti

in Bandi/Economia/Istituzioni by

Stimolare l’innovazione tecnologica di processo e di prodotto, tramite la creazione di nuove tecnologie digitali, supportare l’introduzione di tecnologie digitali in azienda attraverso la collaborazione tra PMI e centri di ricerca, accompagnare le imprese alla partecipazione al programma “Strumento per le PMI”- fase 2 (Horizon 2020), queste le finalità del bando “Ricerca e Innovazione 2016” di Regione Lombardia, Uniocamere Lombardia e Camera di commercio di Milano, attivato pochi giorni fa a favore delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) Lombarde e milanesi che investono in ricerca e innovazione. Due milioni e 950 mila euro lo stanziamento complessivo (euro 1.450.000,00 a carico di Regione Lombardia, Direzione Generale Università, Ricerca e Open Innovation, destinati alle imprese con sede legale/operativa in una delle province lombarde; euro 1.500.000,00 a carico della Camera di commercio di Milano, destinati alle sole imprese con sede legale/operativa in provincia di Milano) per un contributo a fondo perduto che varia dai 20 ai 30 mila euro per impresa da erogare a fronte di investimenti minimi che vanno dai 30 ai 40 mila euro.

 

Alcuni dati. Con quasi 191 mila brevetti nazionali depositati in 10 anni la Lombardia è la regione italiana più innovativa soprattutto per quanto riguarda le invenzioni, quasi 29 mila su 97 mila depositi nazionali (30%), di cui circa 24 mila nella sola provincia di Milano. Si tratta ogni giorno di quasi otto invenzioni in regione. E sempre Milano, con oltre 157 mila brevetti nazionali, è prima a livello lombardo (82,4% del totale), seguono Brescia (5,3%), Bergamo (3,2%) e Varese (2,7%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati UIBM – Ufficio italiano brevetti e marchi.

Risorse e caratteristiche del contributo. Le risorse complessivamente stanziate ammontano a Euro 2.950.000,00. Il Bando prevede quattro tipologie di percorsi e di contributo a fondo perduto fisso concedibile.

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I contributi a fondo perduto verranno erogati in misura fissa (voucher), per le seguenti misure di innovazione tecnologica:

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Soggetti beneficiari Misure A (sottomisura A1), B e C. Possono partecipare le micro, piccole o medie imprese, escluse le società semplici che non svolgono attività commerciale, con sede legale e/o sede operativa in una provincia lombarda e in regola con il pagamento del Diritto Camerale Annuale e che non beneficino di altri aiuti pubblici per lo stesso progetto e spese ammissibili. Per quanto riguarda la sottomisura alla Misura A2, è riservata a due tipologie di soggetti: 1) Start up a prevalente titolarità giovanile, ovvero imprese iscritte e attive come Società di persone o di capitali al Registro Imprese da non più di 48 mesi dalla data di pubblicazione del Bando e in cui almeno il 50% dei componenti dell’impresa (soci e amministratori) abbia un’età non superiore ai 35 anni (compiuti alla data di presentazione della domanda). 2) Aspiranti giovani imprenditori, ossia persone fisiche che si impegnino, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione sul BURL del decreto di assegnazione del contributo, a costituire una Società di persone o di capitali in cui almeno il 50% dei componenti dell’impresa (soci e amministratori) abbia un’età non superiore ai 35 anni al momento della validazione e l’aspirante imprenditore ne deve diventare legale rappresentante.

Le domande posso essere presentate: per le misure A (sottomisura A1) e B: dalle ore 14.30 del 6/9/2016 fino alle ore 12.00 del 27/9/2016. Per le misure A (sottomisura A2) e C: dalle ore 14.30 del 6/9/2016 fino alle ore 12.00 del 27/10/2016.

Per la misura A1, A2 (startup), B e C: esclusivamente in forma telematica, dal portale Bandi Imprese Lombarde, con firma digitale forte del legale rappresentante o suo delegato.

Solo per la sottomisura A2 (aspiranti imprenditori), al termine della compilazione del modulo di domanda, entro massimo dieci giorni lavorativi (pena l’inammissibilità della domanda), il soggetto richiedente dovrà stampare e firmare il modulo di domanda; allegare copia del documento di identità del soggetto richiedente; inviare tale documentazione all’indirizzo PEC bandoinnovazione2016@legalmail.it o, in alternativa, tramite raccomandata RR alla sede di Unioncamere Lombardia (via Ercole Odolfredi 23, 20124 – Milano). In caso di invio tramite raccomandata RR farà testo la data di spedizione.

Per informazioni: Camera di commercio di Milano – Servizio Innovazione e Credito, E-mail: contributialleimprese@mi.camcom.it. Unioncamere Lombardia – Area imprese, E-mail: imprese@lom.camcom.it PEC: unioncamerelombardia@legalmail.it. Regione Lombardia – Struttura Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico, E-mail: bandoR&I@regione.lombardia.it PEC: ricercainnovazione@pec.regione.lombardia.it. Il testo integrale del bando è scaricabile sul sito http://www.bandimpreselombarde.it sezione bandi aperti – http://www.ricercainnovazione.regione.lombardia.it canale bandi – sezione agevolazioni.

 

Bollo auto, Maroni promette: lo aboliremo entro la fine del mandato

in Economia/Istituzioni/Tasse by

“All’abolizione del bollo auto stiamo lavorando: significa entrate per un miliardo di euro, che va trovato, perché è spesa corrente della Regione, che serve a finanziare le mille attività che facciamo. Stiamo comunque lavorando su questo, perché e’ una promessa che ho fatto e intendo mantenerla”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questo pomeriggio, conversando con la stampa a margine dell’insediamento del Consiglio generale di Fondazione Fiera Milano.

AGEVOLAZIONI GIA’ IN VIGORE – “Le agevolazioni sul bollo ci sono già – ha puntualizzato il presidente -: per esempio lo abbiamo abolito per chi rottama un vecchio euro diesel inquinante e ne acquista uno meno inquinante”.

FISCO PIU’ UMANO, VOGLIAMO ESSERE UN MODELLO – A proposito della sostituzione di Equitalia, il presidente ha ribadito come questa decisione intenda avvicinare il fisco ai cittadini, attraverso un rapporto più umano, che tenga conto della morosità incolpevole, “siamo la prima Regione a farlo – ha ribadito – e mi auguro che questo modello possa essere esteso”.

SU EQUITALIA DA NOI FATTI CONCRETI – “Renzi aveva detto che avrebbe abolito Equitalia – ha concluso -, noi lo abbiamo fatto, mentre li’ siamo ancora alle chiacchiere”.

Svolta in Regione: la Lombardia licenzia Equitalia

in Economia/Istituzioni/Tasse by

“Regione Lombardia abbandona Equitalia spa per il recupero coattivo dei crediti regionali”. Lo comunica una Nota di Regione Lombardia.

NUOVO CONCESSIONARIO – “La decisione – prosegue la Nota – e’ stata assunta nel corso dell’odierna seduta della Giunta regionale, che ha sancito l’avvio del nuovo sistema di riscossione coattiva a partire dal 15 settembre 2016, attraverso il nuovo Concessionario RTI Publiservizi srl e Duomo GPA srl, individuato mediante una gara ad evidenza pubblica, su scala europea. Questo comportera’, per Regione Lombardia, una riduzione dei costi di aggio, che passeranno dall’8 per cento al 5,9 per cento, e per i contribuenti una riduzione delle spese postali”.

ELIMINATA LA CARTELLA ESATTORIALE – “Viene quindi eliminata la cartella esattoriale – si legge ancora nella Nota – e introdotta l’ordinanza ingiunzione di pagamento quale strumento per il recupero coattivo delle somme dovute a Regione Lombardia e risultate inevase anche a seguito di comunicazioni informali finalizzate a regolarizzare la posizione avvalendosi degli istituti giuridici deflattivi del contenzioso (avvisi bonari, ravvedimento operoso)”.

REGOLARIZZAZIONE AGEVOLATA – “Congiuntamente all’abbandono di Equitalia spa – precisa la Nota -, Regione Lombardia ha realizzato una campagna di ‘regolarizzazione agevolata’, che, anche al fine di creare le condizioni per una efficace riscossione della tassa automobilistica, contemperando le esigenze di tutela dell’Erario con quelle del cittadino incolpevolmente moroso, ha prodotto una significativa riduzione delle posizioni”.

“La campagna ha, infatti, permesso di regolarizzare circa 1.000.000 di posizioni relative alla tassa automobilistica – si legge ancora -. Con questa iniziativa si e’, contestualmente, recuperata base imponibile per le annualita’ successive, poiche’ sono stati compiutamente individuati veicoli e contribuentiattraverso l’acquisizione di informazioni mancanti negli archivi della Motorizzazione e del Pubblico Registro Automobilistico. Un’azione, pertanto, che ha coinvolto i cittadini, assicurando la continuita’ della riscossione per gli anni tributari futuri”.

FISCO VICINO AL CITTADINO – “L’abbandono di Equitalia centra l’obiettivo, perseguito da Giunta e Consiglio regionali, un ‘fisco vicino al cittadino’ – conclude la Nota -, creando un modello di fiscalita’ regionale piu’ vicina al contribuente, che nel rispetto delle normative vigenti, viene valorizzato primariamente in quanto cittadino”.

A Bagnolo due nuovi supermercati? Il sindaco Almici fa chiarezza

in Commercio/Economia/Istituzioni by

Da alcune settimane Bagnolo è balzata al centro dell’attenzione quella che è stata definita la “questione commerciale”. Si parla infatti con crescente insistenza di possibili interessamenti per l’avvio di nuovi punti commerciali sul territorio comunale. In questo senso, oltre alla possibilità dell’apertura di un nuovo punto vendita nell’ex supermercato Conad di via Gramsci, le proprietà delle aree in via Leno (Materossi) e in viale Italia (ex Sheratonn) starebbero meditando la possibilità di aprire un nuovo supermercato.

L’eventuale apertura di nuove strutture ha dato il via ad una discussione e animato gli oppositori dell’amministrazione e dei nuovi centri. Una situazione per il momento piuttosto controversa che ha spinto il sindaco Cristina Almici ad intervenire con lo scopo di fare chiarezza: “Dobbiamo innanzitutto premettere che fino a questo momento in Comune non è stata depositata nessuna pratica e che non si è andati al di là di manifestazioni informali di interesse. Mi sembrano quindi del tutto premature queste crociate, è molto meglio seguire l’evoluzione della situazione e valutare a tempo debito gli interventi nel rispetto della normativa edilizia, di quanto previsto dal PGT del nostro Comune e cercando, in ogni caso, di mantenere sempre al primo posto un’attenzione costante per il bene di Bagnolo “.

Fatta questa precisazione il sindaco Almici tocca altri due tasti di indubbio rilievo: “Queste manifestazioni di interesse rappresentano anche un’altra conferma dell’attenzione che sta meritando un territorio che è in fase di cambiamento come il nostro. Bagnolo ha ritrovato la sua identità e questo spiega l’interesse che sta suscitando per nuove opportunità di sviluppo, opportunità che, comunque, dovranno sempre prendere atto della compatibilità di questi interventi con il territorio. I nuovi interventi dovranno portare benefici al territorio ed alla comunità, non dovranno certe essere occasioni commerciali fine a se stesse. Inoltre l’intervento sull’area della ex Sheratonn, che si affaccia su via Gramsci, assume anche finalità sociali. Si tratta del progetto di recupero sociale della zona, oltre che di riqualificazione edilizia del sito, dopo una bonifica ambientale effettuata a spese della proprietà. Un intervento che restituirebbe alla comunità di Bagnolo un angolo al centro del proprio territorio che giace da troppi anni degradato”.

L’altra nota pone in evidenza quanto previsto dal PGT: “Per l’area dell’ex Sheratonn – spiega Cristina Almici – già il PRG del 1997 (sindaco Renato Ferrari) prevedeva, a seguito di cessazione dell’attività, la riconversione dell’area con le destinazioni residenziale e commerciale. Entrambe le aree, con il PGT del 2010, hanno visto l’assegnazione di una capacità insediativa commerciale pari a 5.000 mq per l’ex Sheratonn e di 3.000 mq per vis Leno, consentendo l’inserimento di medie strutture di vendita con superficie massima di vendita di 1.500 metri quadrati per ogni attività. E’ quindi indiscutibile che situazioni del genere di quelle che stiamo discutendo sono già contemplate nei PGT che sono stati approvati nel ’97 e nel 2010 ed anche di questo si dovrà tener conto”.

Il M5S alla Loggia: Omb è da mettere in liquidazione subito

in Economia/Istituzioni/Partecipate e controllate by

Omb è da mettere in liquidazione, non da inglobare in Brescia Mobilità. A dirlo sono i rappresentanti bresciani del Movimento 5 Stelle con una nota che ripercorre la storia dell’azienda inglobata dalla Loggia nel 2009, accusando la giunta Paroli di aver messo in atto un’operazione fallimentare e la successiva giunta Del Bono di aver temporeggiato troppo sulla vicenda.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

L’articolo sul Giornale di Brescia del 25 agosto 2016 ci riporta alla luce il buco (finora) di circa 26 milioni di Euro generato dall’acquisizione di OMB, avvenuta nel 2009, da parte dell’ amministrazione Paroli con l’avvallo, a dire dell’ex sindaco, di importanti esponenti del PD locale (cosa che peraltro non stupisce affatto stante il consociativismo soffocante che domina da decenni in città).

Ad aggravare la situazione, il fatto che la nuova amministrazione Del Bono abbia fatto trascorrere troppo tempo prima di trovare una soluzione adeguata, contando in un risanamento che non è mai arrivato e sperando di non rendere chiaramente pubblico il danno che l’operazione avrebbe causato alla finanze del Comune (e quindi ai cittadini).

Questo tergiversare ha causato ulteriori esborsi e quindi un ulteriore aggravamento delle perdite per il Comune, che sono finora stimabili in circa 26 milioni di Euro;

ma non è finita qui.

Brescia Mobilità (che controlla OMB International), dopo la vendita di OMB Technology al gruppo Busi, detiene ancora crediti e quote verso OMB International per circa 11 milioni di Euro; tali importi sono a rischio in quanto la possibilità di OMB International di rimborsarli dipenderà dalla sua capacità di farsi, a sua volta, rimborsare crediti verso propri clienti di dubbia esigibilità. Per questo motivo, il danno economico potenziale dell’operazione per il Comune potrebbe raggiungere i 37 milioni di Euro. Riassumendo, ad oggi il Comune ha sborsato oltre 47,4 milioni di Euro, ottenendo in cambio immobili per 10,4 milioni di Euro; le perdite già accertate sono di 26 milioni, mentre 11 milioni sono a rischio.

Come M5S ci siamo astenuti sulla delibera di indirizzo approvata in Consiglio che dava mandato a Brescia Mobilità di trovare la soluzione migliore per le casse comunali e per la sorte dei dipendenti condividendo la strada delle vendita dell’asset produttivo scorporato in OMB Technology, senza lesinare forti critiche all’operazione torbida di acquisizione della società privata detenuta da Mascialino con motivazioni che troverete qui http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/brescia/2013/11/

Ora apprendiamo dalla stampa che riguardo a OMB International si sta valutando se procedere con la messa in liquidazione o, piuttosto, con l’incorporazione nella controllante Brescia Mobilità.

Riteniamo che la soluzione migliore sia quella della messa in liquidazione; lasciare ad OMB International la propria autonomia giuridica consentirà infatti di monitorare l’andamento della procedura di liquidazione e quindi l’effettivo incasso dei crediti “dubbi”, permettendo di determinare in modo più trasparente il conto finale di questa sanguinosa operazione per i cittadini bresciani.

Con la fusione, invece, i conti di OMB International si confonderebbero con quelli della controllante, rendendo meno intelleggibile la chiusura di tutta la vicenda.

Auspichiamo in ogni caso che i cittadini si rendano conto di come le scelte, affrettate e non trasparenti, effettuate senza alcuna condivisione e dibattito pubblico compiute dall’amministrazione si ripercuotano per anni sulle casse comunali e quindi sulla possibilità di rendere ai cittadini bresciani i servizi cui hanno diritto.

Per questo è dovere di ogni cittadino partecipare al dibattito pubblico e fare sentire la propria voce sulle questioni determinanti per la città e per i suoi bilanci.

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