Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Innovazione - page 13

Intelligenza Artificiale e Gamification per migliorare la mobilità delle città

in Economia/Evidenza/Innovazione by

Entro il 2050 ci saranno 9,7 miliardi di persone nel mondo, di cui il 70 percento vivrà nelle città.m L’economia globale si prevede che triplichi il suo attuale valore, generando circa il doppio della quantità di spostamenti oggi osservati sulle strade. Per la maggior parte delle città, la creazione di Sistemi di Trasporto Intelligenti sarà la chiave per risolvere i problemi della mobilità urbana. Le connessioni in remoto consentono di “utilizzare” gli oggetti per acquisire e trasmettere dati utili nell’accezione di Internet delle Cose (IoT), garantendo il raggiungimento di nuove frontiere.

In accordo alle politiche adottate a livello europeo/mondiale per la promozione della mobilità sostenibile, in particolare nelle aree urbane,  SOMOS e Neosperience promuovono una piattaforma basata sulle logiche della gamification  e la tecnologia dell’intelligenza artificiale basata su un sistema innovativo che acquisisce  e gestisce i dati di mobilità tramite smartphone. La piattaforma consente il monitoraggio e la gestione di  molteplici aspetti della mobilità dell’utente alimentando con i dati ad un “city nobility brain” in grado di prevedere e suggerire delle logiche di gestione della mobilità.

Queste alcune delle funzionalità già attive:

1. SOSTENIBILITÁ E SICUREZZA DELLA GUIDA

Grazie all’utilizzo dei sensori di cui sono dotati gli smartphone in commercio, è possibile valutare
gli stili di guida e determinare il livello di aggressività e/o sicurezza degli utenti alla guida.
Il sistema consente quindi di migliorare il proprio comportamento alla guida. L’app per smartphone
attribuisce un valore oggettivo (punteggio) alla qualità di guida sulla base dei dati registrati tramite i
sensori dello smartphone stesso. I guidatori registrandosi sulla pagina web del sistema possono
monitorare i propri spostamenti ottenendo un’analisi puntuale della qualità di guida e una
valutazione immediata delle performance tramite specifica interfaccia utente su web.

2. RISPARMIO DI TEMPO: SEMAFORI

SOMOS ha sviluppato il sistema SMART TRAFFIC LIGHT, un sistema evoluto di gestione degli
impianti semaforici attraverso i dati provenienti da Floating Car Data. Attraverso la lettura delle
informazioni acquisite tramite specifica app per smartphone, si è visto che è possibile regolare in
tempo reale le fasi di un generico ciclo semaforico. Questo sistema si propone di ridurre i tempi di
attesa in coda ai semafori, i tempi totali di viaggio, la congestione delle reti stradali e
l’inquinamento acustico e sonoro. Il sistema non crea disparità tra chi utilizza l’app e chi non la
utilizza, ma permette di realizzare una regolazione del traffico ottimale di cui beneficiano tutti gli
utenti della rete stradale.
L’applicazione è in grado di gestire i semafori in modo adattivo attraverso la comunicazione della
posizione del veicolo al semaforo, i cui cicli vengono programmati in base alle code. Questo è
possibile, sfruttando il sistema di localizzazione GPS, laddove il segnale risulta avere
un’accuratezza sufficiente. In presenza di disturbi del segnale GPS creati da canyon urbani,
vegetazione e altri fattori esogeni, è possibile sfruttare il segnale wi-fi per la localizzazione del
veicolo. Un sistema così progettato, elimina gli elevati costi di infrastrutturazione e manutenzione
dei semafori, legati alla tecnologia delle spire induttive. I dati di localizzazione vengono trasmessi
oggi tramite la rete 4G e in un futuro non lontano tramite la più performante rete 5G.

3. CAR SHARING PREMIATO

Nell’ottica di incrementare il coefficiente di occupazione dei mezzi privati (su oltre 37 milioni di
autovetture in circolazione sul territorio nazionale si osserva un coefficiente di riempimento medio
del mezzo di 1,2), la piattaforma premia le forme di mobilità condivisa, garantendo bonus agli
utenti che sostengono la condivisione, sia in qualità di driver sia in qualità di passeggeri (ad
esempio riservando aree di parcheggio gratuito agli utenti del sistema che, condividendo gli
spostamenti in autovettura, garantiscono un coefficiente di utilizzo del mezzo almeno pari a 3).
Uno specifico modulo della piattaforma dedicato al car sharing, fruibile via smartphone, consentirà
la condivisione dinamica degli spostamenti su mezzo privato sotto il presupposto della integrazione
modale e della sostenibilità (l’interazione con gli altri moduli della piattaforma consentirebbe di
pianificare ed effettuare spostamenti multimodali su itinerari non coperti da una sola modalità di
trasporto).

4. MOBILITA PERSONALE

La piattaforma di gamification, utilizzando come interfaccia utente lo smartphone, è in grado di
tracciare gli spostamenti degli utenti non soltanto all’interno di ciascuna modalità di trasporto, ma
nelle diverse modalità utilizzate dall’utente per effettuare il proprio spostamento. L’aspetto
estremamente innovativo consiste nel fatto che il sistema consente di ricostruire anche gli
spostamenti di accesso/egresso ai diversi sistemi di trasporto, e non soltanto gli postamenti
compiuti sul mezzo, con un conseguente beneficio da parte degli Enti locali, delle Pubbliche
Amministrazioni, delle aziende di trasporto collettivo e degli imprenditori nell’ambito dei sistemi di
parcheggio, i quali possono pianificare i servizi a supporto della mobilità, tenendo conto della reale
domanda di trasporto passeggeri. Un sistema di questo tipo può anche essere un valido strumento
per il supporto e la promozione della mobilità sostenibile, mediante una logica di premialità nei
confronti dei cittadini che utilizzano il modo piedi o bici per effettuare i propri spostamenti all’interno
delle aree urbane.

5. RENDERE PIACEVOLE IL PERCORSO CITTADINO PROMUOVENDO IL TERRITORIO

Nelle diverse modalità e finalità di utilizzo, la piattaforma, mediante dinamiche di Check-in & Win
può consentire all’utente di accedere a contenuti multimediali di promozione turistica, commerciale
e della mobilità sostenibile. Infatti, è possibile inviare agli utenti info e localizzazione di luoghi di
interesse storico e culturale. Tutto ciò nella logica di promozione del territorio. E’ possibile, inviare
all’utente anche informazioni di carattere commerciale, indicando strutture alberghiere, servizi di
ristorazione, centri servizi nelle vicinanze della posizione dell’utente.
Inoltre, è possibile, mediante una logica di premialità, promuovere, da parte degli Enti Locali e
delle Pubbliche Amministrazioni, forme di mobilità sostenibile, quale il trasporto collettivo, ad
esempio, facendo apparire alle fermate degli autobus dei coupon, che, se “catturati” virtualmente
mediante lo smartphone dall’utente, consentono di accedere a sconti sull’acquisto dei titoli di
viaggio.

6. FORMAZIONE: VISIONE DI CONTENUTI E PARTECIPAZIONI AD EVENTI

La piattaforma presentata può rappresentare un importante veicolo di informazioni anche di tipo
formativo per l’utente. Infatti, visionando video promozionali e partecipando a seminari o convegni
su tematiche particolarmente importanti, quale ad esempio la sicurezza stradale, l’utente può
accedere a delle promozioni o degli sconti presso attività commerciali convenzionate o, in
alternativa, sulla tariffa di sosta o sull’acquisto di titoli di viaggio dei sistemi di trasporto collettivo.

7. CREAZIONE DI SFIDE

Come già descritto nella sezione “Sostenibilità e sicurezza della guida”, grazie alla piattaforma, è
possibile creare delle sfide di guida sicura e sostenibile tra gli utenti, anche in occasione di raduni
di auto d’epoca o da corsa, promossi da enti e club automobilistici.
Guida
Guida

Innovare i processi di vendita del settore Furniture & Design | INNOVATION CLUB

in Economia/Edilizia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by

In questi giorni è in via di svolgimento il Salone del Mobile di Milano 2018. Nel settore Furniture & Design, che nel nostro Paese vale 41 miliardi di euro, diventa sempre più importante avere una riconoscibilità internazionale ma anche presidiare con servizi innovativi l’ambito  “business-to-business”. Ecco le più attuali novità per i processi di vendita che Innovation Club sta condividendo durante questa importante manifestazione:

Servitization

Per rispondere in modo adeguato al mercato in continua evoluzione, sempre più settori stanno modificando le strutture della propria offerta utilizzando nuove strategie e trasformando quelli che eravamo abituati ad acquistare come prodotti, in servizi. La servitization è proprio quella strategia per cui i servizi proposti in combinazione con un prodotto diventano parte centrale dell’offerta e giocano una parte fondamentale per la generazione di valore. Nel settore del Furniture & Design realizzare questa dinamica è utile sia nell’ambito “business” per sviluppando delle forniture periodiche e in quello consumer per “fidelizzare” il cliente.

Internet of Things

In questi anni, uno degli ambiti di ricerca più interessanti e in maggiore espansione è senza dubbio quello dell’Internet of Things (IoT), che studia come rendere le cose “intelligenti”, come farle interagire tra di loro e con noi, e come rendere “intelligente” tutto ciò che ci circonda e la nostra quotidianità. Anche il settore del Furniture & Design può beneficiare di questa tecnologia costruendo una proposizione di valore differenziale.

Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR)

Creare uno Showroom Virtuale 3D dove esporre i propri prodotti “best seller” e lavorare sulle logiche di realtà aumentata per mostrare come il proprio prodotto si ambienta nel contesto del cliente sono pratiche che si stanno rapidamente diffondendo nel settore del Furniture & Design. Diventa quindi fondamentale integrare una piattaforma strutturata per creare ed aggiornare ambienti AR e VR. Di particolare interesse la possibilità di realizzare nell’ambiente 3D una dinamica di configurazione in modo da ricreare nell’ambiente una simulazione “fotorealistica” di un mix di prodotti del brand in una stanza o nell’intera casa.

Gamification

La gamification (traducibile in italiano come “ludicizzazione”) è l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti “esterni” ai giochi.  Tecniche di ingaggio ludico possono essere dinamiche molto utili a comunicare i peculiari valori di un brand  o creare dinamiche di ingaggio per portare il cliente in un determinato punto vendita per poter “toccare con mano” il prodotto.

Inbound Marketing per monitorare e comunicare con la community degli architetti

Gli architetti di tutto il mondo sono influencer spesso fondamentali per posizionare il proprio prodotto a valore. Sempre più la comunicazione con questa community deve essere non solo emotiva ma anche intelligente. Attraverso tecniche di Inbound Marketing è possibile individuare online gli interlocutori più adatti al proprio prodotto in tutto il mondo e comunicare con loro con logiche di profilazione e di ingaggio progressivo.

Sviluppo App iOs & Android

La maggior parte delle aziende del settore Furniture & Design non hanno ancora sviluppato una propria presenza sugli store di Apple e Google. Utilizzando un sistema di App Building può in questo caso essere utile per creare un’applicazione nativa in poche semplici step e inviarla agli store (Android e iOS) senza essere uno sviluppatore. Basta selezionare i propri contenuti, personalizzane il design e sfruttare molte funzionalità sviluppate già in nativo.  Un team di assistenza a supporto del sistema “App Builder” sempre in grado di supportare l’azienda durante la realizzazione del progetto per operare le migliori scelte grafiche e di visualizzazione dei contenuti. Chiaramente questa tipologia di progetto può essere uno strumento per presentare la storia del brand, i prodotti di maggior successo e la gestione degli eventi. Dinamiche più evolute come la gestione della configurazione dei prodotti potranno essere inserite in un progetto più strutturato.

Visual Quality App

Il controllo qualità all’interno delle linee di produzione è un processo fondamentale per garantire la soddisfazione di propri clienti.  La reportistica delle difettosità viene spesso affidata a strumenti “improvvisati” come tabelle excel e descrizioni su software di controllo. Il nostro approccio è quello di fornire un supporto grafico tramite tablet in modo da poter indicare in modo veloce e preciso la posizione e la natura di un difetto fornendo dati in tempo reale più validi ai fini statistici per poter intervenire in maniera veloce sul processo. Anche sistemi basti su algoritmi per far capire in modo automatico la presenza di un difetto che sfugge all’occhio umano possono essere implementati come evoluzione di questa soluzione.

Per maggiori informazioni: info@innovationclub.it

Tecnologie per realizzare il paradigma della Smart Factory | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by

Sentiamo spesso parlare di Industria 4.0, soprattutto negli ultimi mesi. Si tratta di un processo di cambiamento in atto che attraversa le aziende, tra cui anche le piccole e medie imprese, e che porta all’adozione nelle fabbriche di sistemi di lavorazione automatizzati e intelligenti.

Ecco alcune tecnologie che realizzano il paradigma della Smart Factory.

MANUFACTURING EXECUTION SYSTEM

Il MES è  un ponte di connessione naturale tra la crescente complessità delle soluzioni aziendali ERP e APS e la maggior dinamicità e precisione che è sempre più richiesta a chi opera all’interno dei reparti operativi aziendali. Essere in grado di assecondare ed indirizzare al meglio i processi operativi, gestendo in tempo reale le comunicazioni verso le altre applicazioni aziendali, è il compito a cui devono assolvere le soluzioni MES di nuova generazione: andare oltre al semplice trattamento dei dati mettendo a disposizioni delle aziende un’infrastruttura tecnologica che sia al tempo stesso standard e capace di adattarsi ad un contesto complesso con le proprie regole e le proprie priorità.

Gli obiettivi che abbiamo raggiunto sono il gestire al meglio i flussi informativi di fabbrica permettendoci di focalizzarci su quello che è per noi l’Ultimo Miglio informativo: l’interfaccia tra gli operatori ed il sistema; lo sviluppare soluzioni adatte alle peculiari esigenze di ogni cliente utilizzando una tecnologia standard; l’essere in grado di supportare ogni tipologia di processo operativo e di disporre di una soluzione aperta e scalabile facilmente integrabile con le soluzioni ERP e APS.

Premessa fondamentale di tali direttive è la semplice constatazione che, per propria natura, gli ambiti operativi di un sistema MES sono assai vari e differiscono da situazione a situazione. La nostra vision si è tradotta in una soluzione MES basata su una architettura orientata ai servizi (SOA  Service Oriented Architecture), architettura in grado di disaccoppiare totalmente le interfacce ad hoc per gli utenti dalle regole e dagli oggetti di business.

Chi sceglie un sistema MES non deve essere chiamato ad effettuare una scelta tra centinaia di configurazioni predefinite per selezionare quella che si adatta meglio alle sue esigenze, ma ha il preciso e fondamentale compito di concentrarsi esclusivamente sull’analisi dei propri processi e delle proprie necessità di gestione e di controllo. Grazie ad una soluzione MES l’operatività e l’interazione di dettaglio degli utenti col sistema può essere realizzata partendo da strutture aperte che possono crescere ed adattarsi a qualsiasi esigenza.

La riduzione dei costi e l’aumento della produttività sono le migliori armi nell’impegno quotidinao di man- tenere alto il livello di competitività dell’azienda. Grazie alla piattoforma Adaptive.MES possiamo disporre di informazioni in tempo reale sull’andamento della produzione, sia quantitativamente che qualitativamente, mediante interfacce utente semplici ed adatte ad ogni contesto produttivo. Grazie all’alta fessibilità del software MES è possibile completare tutti i processi operativi dell’azienda all’ineandoli ai propri obiettivi di business.

INTERNET OF THINGS

Abbiamo la finalità di sviluppare prodotti elettronici integrati che rendano efficace il concetto di “Internet delle cose” (IoT) e di offrire servizi di progettazione di sistemi embedded.

Concepiamo prodotti a misura degli ambiti applicativi reali, che consentano di diffondere, valorizzare e rendere concretamente produttive le potenzialità innovative dell’IoT, anche in ambiti dove essa oggi si scontra con barriere di accesso economiche, culturali o tecniche.

L’obiettivo è coniugare la consolidata competenza tecnica, l’innovazione di processo e di prodotto con la facilità d’uso e l’elevata integrazione dei sistemi, in modo da garantire costi e caratteristiche tecniche di prodotto ottimali per l’applicazione cui sono destinati.

Il progetto si rifà all’idea di “Artigianato digitale”, per conseguire l’obiettivo di fondere le tecnologie digitali più avanzate con l’accurato design della user experience, insieme alla capacità tipica dell’artigiano di leggere i bisogni degli utilizzatori, di rispondervi con la propria attività e di conformarvi i propri prodotti.

LA REALTA’ AUMENTATA 

Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come uno smartphone, con l’uso di un PC dotato di webcam o altri sensori, con dispositivi di visione (per es. occhiali a proiezione sulla retina), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già normalmente percepita.

Le informazioni “aggiuntive” possono in realtà consistere anche in una diminuzione della quantità di informazioni normalmente percepibili per via sensoriale, sempre al fine di presentare una situazione più chiara o più utile o più divertente. Anche in questo caso si parla di AR.

Le tecnologie legate alla realtà aumentata stanno progressivamente prendendo piede, mostrando via via potenzialità crescenti nell’ambito dell’intrattenimento multimediale, videoludico e non solo. Professionisti e operatori del settore business potranno beneficiarne.

Display da posizionare sulla montatura degli occhiali, visori e interi dispositivi indossabili, le aziende impegnate in quella che può essere definita come la “rivoluzione AR” stanno ormai gettato le basi per il raggiungimento di un obiettivo ambizioso: evolvere le modalità di fruizione di notizie e contenuti, arricchendo il campo visivo dell’utente con nuovo input e stimoli inediti.

I PROCESSI LOGISTICI “ON CLOUD” CON L’RFID

Intendiamo fornire una soluzione globale alle istanze poste da questo scenario di riferimento e rappresenta un significativo salto di qualità nella flessibilità e nell’accuratezza di gestione delle catene estese, quindi con due caratteristiche principali:

la (rin)tracciabilità ininterrotta dei prodotti che scorrono lungo la filiera estesa ottenuta matricolando i colli di movimentazione, dal pallet al singolo articolo, con la gestione di tutte le funzioni di movimentazione sia all’interno che all’esterno del magazzino.

l’adattabilità IT, “predisposta” ai massimi livelli, ci ha consentito di realizzare una soluzione tecnico-applicativa in grado di adeguarsi facilmente, con costi molto contenuti, alle pur variabilissime condizioni operative e tecnologiche dell’ambiente PMI, senza richiedere modifiche sostanziali.

Le novità principali della proposta vanno ricercate nella combinazione di due aspetti:

1. l’innovazione di processo, con la presenza di etichette RFID sui prodotti con una serie di antenne ricetrasmittenti posizionate sul perimetro del “controllo”, in grado di rilevare la movimentazione, l’identificazione e la posizione di qualsiasi prodotto all’interno del magazzino stesso.

2. l’innovazione di prodotto, con l’uso di una infrastruttura tecnologica adattativa, basata sul Web e integrata con i più diffusi dispositivi Mobile (smartphone, tablet, etc.), ci ha permesso di proporre un prodotto in grado di soddisfare le esigenze di diverse tipologie di Extended Supply Chain.

Per maggiori informazioni: http://www.neosconsulting.it/

In abbonamento si può avere tutto – La rivoluzione della Subscription Economy | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche/Tendenze by
Suscription economy

In un mondo plasmato da connessioni volatili e schermi digitali, il concetto di proprietà muta radicalmente. In un certo senso, possedere per sempre qualcosa (in specifico i prodotti virtuali, come i software) non è più la priorità per i clienti. La ‘ownership’ viene sostituita dalla ‘membership’, l’accesso temporaneo a un bene o servizio. Dato questo orizzonte, le aziende orientati alla membership avranno un ruolo sempre più centrale. La rivoluzione della membership economy è un fenomeno piuttosto recente, anche se affonda le sue radici in tanti cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio. Non a caso, il primo a predire questo shift è stato Jeremy Rifkin in un saggio visionario del 2001 intitolato The Age of Access. C’è voluto più del previsto per realizzare quanto previsto da Rifkin ma oggi i business più intelligenti e proattivi hanno già intrapreso la strada dell’evoluzione.

Una volta ci si abbonava soltanto allo stadio per le partite della propria squadra del cuore, a un servizio di Tv via cavo e ai mezzi pubblici della propria città. Oggi si possono invece sottoscrivere abbonamenti per quasi tutto, biancheria intima compresa. Il fenomeno si chiama subscription economy, economia della sottoscrizione, e il mercato degli Stati Uniti è pioniere di innovazioni, nel modo di consumare e vendere, che sta già arrivando in Italia.

Ovviamente, la subscription economy ha cominciato ad andare forte sul mercato dei software, grazie alle enormi innovazioni portate dal sistema dei cloud. Il software è sempre meno qualcosa che si installa sul proprio computer e sempre più un servizio che viene erogato via Web. I privati o le aziende pagano una tariffa mensile o annuale, e il fornitore offre il servizio (e tutti i suoi aggiornamenti) in rete. Un modello simile ha rivoluzionato anche i consumi culturali. Spotify, per la musica, e Netflix, per il cinema e le serie Tv, hanno dimostrato che l’utente non vuole il possesso del prodotto culturale, ma l’accesso. Quindi, oltre a una base gratuita (ma con pubblicità) si può pagare un abbonamento per avere accesso libero a una serie illimitata di file.

Ma le innovazioni più curiose vengono da altri settori. Un esempio: Un sito chiamato Manpacks offre questo innovativo servizio in abbonamento: si paga una quota annuale, e in cambio si ricevono regolarmente via posta pacchi di biancheria nuova. Tra gli altri prodotti, Manpacks consegna piccoli strumenti di cosmesi (esclusivamente maschile: rasoio, deodorante eccetera). Le consegne vengono effettuate ogni tre mesi. Una fornitura media di mutande, calzini e amenità varie per un anno costa intorno ai 500 dollari (senza spese di consegna). E per chi cerca qualcosa di specifico per la rasatura, c’è anche il Dollar Shave Club, che con 164 dollari all’anno permette di avere una fornitura di rasoi, schiume e dopobarba con consegne gratuite ogni mese.

Gli abbonamenti stanno cambiando qualcosa anche nel settore dei viaggi aerei. In California, ad esempio, ci si può abbonare al servizio Surf Air, che con una quota mensile di 1650 dollari permette di spostarsi quante volte si vuole, via aereo, in California. E visto che ormai in aereo si paga tutto, compresi chili extra di bagaglio e spazio in più per le gambe, compagnie come la United Airlines permettono ai frequent flyer di non pagare più questi servizi volo per volo ma di sottoscrivere un abbonamento per poterne godere ad ogni viaggio. Le cifre sono ancora piuttosto alte: 349 dollari all’anno per i bagagli e 499 dollari per lo spazio in più per le gambe. Ma la direzione è segnata.

L’economia in abbonamento può essere utile anche per imporre servizi che non hanno ancora grande diffusione sul mercato, come il Car-fi, ovvero il wi-fi da usare in macchina. La startup Auto-net è uno dei primi clienti che si è lanciato con servizi  subscription. Il Car-fi è destinato alle aziende, che vogliono che i dipendenti siano sempre collegati, via cloud, alla Rete e al sistema operativo centrale, per poter avere accesso a file, documenti e applicazioni condivise. Ma può essere utile anche per le famiglie. Con 9,95 dollari al mese, ad esempio, lo si può installare sull’auto di un figlio, per sapere sempre dove si trova e poter verificare la correttezza del suo stile di guida.

La decisione è semplice: riconoscere un cambiamento in atto nelle dinamiche di mercato e nei comportamenti dei clienti, oppure rifugiarsi in un modello economico superato, rischiando di diventare obsoleti. Citando William Gibson, il futuro è già qui – solo che non è distribuito in maniera uniforme. E’ stata necessaria una decade perché connessioni digitali, smartphone e cloud economico riuscissero a spianare la strada al modello più evoluto di membership economy. La velocità con cui le aziende riusciranno a compiere questo passaggio stabilirà la rilevanza delle stesse nella mente dei clienti. Clienti che, da parte loro, hanno già ben compreso la differenza tra il pensare in termini di proprietà top-down e il pensare (e agire) in condivisione, trasparenza e apertura. Alcune delle aziende più importanti dell’industria software sono già basate su un modello di subscription, si pensi a Microsoft e Adobe. Altre incorporano i principi della membership in una struttura più tradizionale. Le più innovative, come Netflix e Spotify, stanno facendo scuola portando un passo avanti il concetto di ‘membership organization’, con evidenti ricadute positive sull’esperienza dei clienti.

Se prendiamo per buona la teoria secondo cui il software ha inglobato il mondo – e quindi ogni azienda è oggi una software company – è facile capire perché questo nuovo modello economico produce effetti profondi sullo sviluppo tecnologico e sul rapporto che si instaura tra brand e utenti. Subscription, sharing, loyalty sono termini che devono far parte della definizione strategica del business. Per costruire connessioni di valore e monetizzare la relazione con i clienti.

Per approfondimenti: www.innovationclub.it

Intelligenza artificiale, il colosso saudita chiama Brescia…

in Economia/Innovazione/Partner 2 by

Divisible Global, società fondata da Michele Grazioli e che si occupa di intelligenza artificiale, spiega sempre di più le ali e questa settimana si inoltrerà alla volta dell’Arabia Saudita. Il gruppo è stato invitato a presentare le proprie innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale applicata all’automazione industriale al KFUPM/ISA SAS Symposium on Industrial Systems & Control (https://isa-saudi.org) del 27 e 28 marzo, una delle conferenze più importanti al mondo per il settore. «Siamo orgogliosi di questo riconoscimento internazionale – spiega l’amministratore Michele Grazioli, ventiduenne di Soncino (CR) – perché sancisce un deciso passo avanti verso l’affermazione della nostra tecnologia tra gli standard di mercato. Il relatore della conferenza sarà il mio collega Dott.Gustavo Christian Klaebisch, project manager nel campo dell’ integrazione di soluzioni di intelligenza artificiale nei processi aziendali».

Ma in cosa consiste questa trasferta in Arabia? «In questi tempi – precisa Klaebisch – Di intelligenza artificiale si parla molto ma in pochi sanno realmente come applicarla. In Arabia mostreremo come la nostra tecnologia, basata su un algoritmo proprietario di correlazione causale, permetta di fare manutenzione predittiva, ossia di capire con sufficiente anticipo quando un macchinario andrà in fermo, cosi da risolvere il problema prima che porti ad un guasto serio».
Saudi Aramco è il padrone di casa. La compagnia nazionale saudita di idrocarburi, con un fatturato di oltre 300 miliardi, possiede la quasi totalità delle risorse di idrocarburi del regno. Dal punto di vista delle riserve e della produzione, l’azienda è di gran lunga la prima compagnia petrolifera mondiale. Tra gli invitati spiccano Siemens, General Electrics, Schneider Electric e Kaspersky che si confronteranno su diversi temi industriali. Divisible Global siederà al fianco di questi nomi altisonanti e spiegherà come l’intelligenza artificiale sviluppata dal gruppo possa migliorare il controllo sui loro sistemi, con l’obbiettivo di far risparmiare tempo e risorse. La presenza di Divisible Global in questo salotto di nomi altisonanti conferma la capacità tutta italiana di creare prodotti della qualità più raffinata al cospetto del mondo. E, con questo invito, anche stavolta all’Italia viene consegnato questo riconoscimento.

Qualche novità per le nostre latitudini? «La partnership con l’azienda bresciana ISINNOVA, laboratorio specializzato nello sviluppare idee, continua a gonfie vele – racconta Grazioli – e presto lanceremo con loro parecchie novità interessanti nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale applicata all’industria, tra cui un sistema di valutazione autonoma del grado di innovazione di un’azienda rapportato al settore di riferimento».

Integrare i processi dell’azienda “terzista” e guidarli verso il modello dell’Impresa 4.0 | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by

Lo scenario dell’azienda manifatturiera che opera come terzista

Il contesto delle aziende manifatturiere italiane che operano prevalentemente come terzisti è spesso caratterizzato da un numero di prodotti finiti estremamente elevato in virtù delle opzioni di personalizzazione rese disponibili al mercato.
Mantenere e accrescere i servizi di personalizzazione del prodotto e, al contempo, diminuire il tempo di evasione degli ordini sono punti di rilevanza strategica per queste aziende. Un altro aspetto strategico è la capacità di identificare e mantenere le date di consegna al cliente. Occorre stabilire quali sottogruppi o componenti debbano essere gestiti con logica “push” e cioè riapprovvigionati sulla base di un piano previsionale e quali con logica pull cioè a fronte di ordini di vendita acquisiti.
Ogni azienda di questo tipo necessaria una stretta integrazione tra l’ordine di vendita e il correlato ordine di produzione/assemblaggio al fine di determinare correttamente la data di consegna al cliente sulla base delle disponibilità dei componenti “push”, dei tempi di schedulazione dei sottogruppi “pull” e della situazione di carico dei reparti produttivi. Anche la determinazione dei costi è spesso resa difficoltosa dalla scarsa standardizzazione dei prodotti e si rende necessario un controllo sui margini di ogni singola lavorazione.

La soluzione SC-One

SC-One è una soluzione verticale basata sulla piattaforme software gestionale SAP Business One.  L’utilizzo del configuratore di prodotto consente una riduzione drastica del numero di codici di prodotti finiti da gestire e la focalizzazione dell’ufficio tecnico sulla manutenzione di poche distinte base e cicli e delle regole che ne governano la configurazione.
Il commerciale dispone di un questionario di opzioni che gli consente di configurare dei prodotti certamente producibili senza,ogni volta, interpellare l’ufficio tecnico per la verifica di fattibilità. Questo,  insieme alla non più necessaria codifica, consente di abbreviare notevolmente l’iter burocratico di acquisizione degli ordini.
Le scelte effettuate nel processo di configurazione sono memorizzate con l’ordine e sono disponibili per essere stampate sulla conferma d’ordine e sugli altri documenti rendendo chiaro e agevole il colloquio con il cliente.
Anche i listini di vendita variano in funzione della configurazione e di apposite regole che consentono di promuovere determinati mix di scelte piuttosto che altri. Un potente strumento di controllo verifica immediatamente le disponibilità dei componenti che entreranno nella configurazione e calcola la data di consegna considerando il carico delle risorse che si debbono utilizzare. L’ordine di produzione rimane saldamente agganciato all’ordine di vendita e ne recepisce immediatamente eventuali variazioni di quantità o date. La produzione si conclude poi col versamento a magazzino di un codice generico che però è visibile in una ubicazione virtuale intestata all’ordine cliente per cui è stato prodotto.
Il forecast delle vendite e il conseguente piano previsionale di produzione si possono definire indicando dei quantitativi di prodotti configurabili generici, accompagnati dalle percentuali di incidenza delle varie scelte di configurazione.
Il sistema calcola puntualmente il costo e il margine di ogni nuova configurazione offerta e, per ogni ordine di vendita, consuntiva i costi di acquisto, lavorazione esterna  e produzione interna effettivamente sostenuti. Viene cosÏ resa disponibile un’ampia gamma di analisi delle varianze e di marginalità del prodotto. Sc-One è particolarmente attento alle attività e alle problematiche dell’ufficio tecnico al quale rende disponibili le potenti funzionalità della soluzione, tra queste: una completa gestione delle modifiche tecniche integrata con la gestione del workflow, la gestione dei documenti e il sistema di classificazione.

Le Tecnologie dell’Industria 4.0 integrate a SC-One

Digital Workplace

Un Workplace interattivo che attraverso sistemi internet of thing e schermi digitali integrati aiuta l’operatore ad espletare le sue attività. I cambiamenti nel nostro modo di lavorare, la necessità di assumere e mantenere i migliori talenti richiedono una strategia orientata alla creazione di uno strumento che sia in grado di migliorare la collaborazione, la creatività e l’impegno. L’obiettivo finale del Digital Workplace è la creazione di un ambiente di lavoro  che abilita le persone a lavorare efficacemente sia come individui che come persone.

Smart Glass

Oggi è possibile applicare la realtà aumentata nei magazzini e nelle linee di produzione utilizzando gli Smart Glass. Il personale del magazzino ad  esempio può essere guidato dagli Smart Glass agli scaffali tramite tracce proiettate dagli occhiali, fino alla spedizione da lavorare.  Sul posto, gli occhiali forniscono diverse informazioni. Inoltre, possono svolgere la scansione del codice a barre e inviare i dati al computer centrale.

Visual Quality App

Un’applicazione che permette all’operatore di registrare manualmente su un disegno eventuali difetti presenti su un prodotto semilavorato i finito.

Artificial Intelligence

Un sistema di intelligenza artificiale che attraverso una telecamera in grado di riconoscere e scartare automaticamente pezzi difettosi. Il sistema è in grado di auto-apprendere e perfezionare continuamente la propria capacità di analisi.

Manufacturing Exectution System (MES)

E’ un sistema informatizzato che ha la principale funzione di gestire e controllare la funzione produttiva di un’azienda. La gestione coinvolge il dispaccio degli ordini, gli avanzamenti in quantità e tempo, il versamento a magazzino, nonché il collegamento diretto ai macchinari per dedurre informazioni utili ad integrare l’esecuzione della produzione come a produrre informazioni per il controllo della produzione stessa. SC-One possiede un flessibile sistema MES integrato.
Per maggiori informazioni: www.neosconsulting.it

Metal One: la Fonderia 4.0 | INNOVATION CLUB

in Acciaio/Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
MetalOne

Alcuni Partners Sap, grazie ad una profonda conoscenza maturata negli anni nel settore Fonderie, hanno inteso realizzare, sulla piattaforma gestionale più diffusa al mondo, ovvero Sap Business One, un “add on” verticale appositamente dedicato ai cicli produttivi di tale comparto.

L’applicazione risulta completa ed analitica, per qualsivoglia ciclo e tecnologia produttiva (colata gravitazionale in conchiglia o terra, con impianti automatici e manuali, pressofusione), e per qualsivoglia metalli (leghe ferrose quali ghise ed acciai, leghe non ferrose quali, alluminio, zama, magnesio….)

Trattasi di un verticale gestionale che segue analiticamente tutti i cicli complementari e successivi nel processo di fusione, colata, finitura e lavorazione dei getti prodotti, partendo dalla gestione del comparto forni fusori, il trasferimento del metallo fuso in forni di attesa a bordo macchine/impianti, formatura in terra, colata in conchiglia o pressofusione, estrazione getti, smaterozzatura, sbavatura, finitura estetica, controlli qualitativi a norme ISO, e lavorazioni meccaniche degli stessi, fino ad addivenire alla logistica di movimentazione esterna, qualora alcune di queste fasi, come di frequente, fossero decentrate in outsourcing.

Ma Metal One, verticale a matrice essenzialmente tecnica, che partendo dalla programmazione produttiva, segue analiticamente tutti i cicli per rilevarne efficacia, efficienza, facendo emergere tutte le eventuali non conformità di processo/prodotto, non si è limitato alla sola produzione.

IOT, Realtà Aumentata, Stampa 3D.

Metal One, è da tempo attivo da anni su queste tematiche, nell’intento di portare vera e propria innovazione all’interno delle Fonderie.

Alla base risiede l’importanza di avere un Controllo di Processo e di Gestione chiaro, preciso ed efficace.

L’idea di base è l’integrazione della Fonderia con i dati gestionali: ovvero dotare ogni singolo impianto di una serie di sensori che rilevino parametri di analisi.

Questi, correlati con i dati gestionali, risultano in grado di fornire, alla direzione della Fonderia, un cruscotto completo di dati (KPI), grafici, elaborazioni statistiche percentuali, indispensabili al controllo integrale dell’intero Processo.

Sul tema della realtà aumentata, è stata invece studiata una applicazione che sfrutta occhiali smart glass, nel settore della logistica/immagazzinaggio delle attrezzature.

Anche in questo caso l’obiettivo è migliorare il processo logistico, riducendo dispersione di tempo e massimizzando il raggiungimento di risultati di qualità.

Infine, per quel che riguarda la stampa 3D, risultano già pienamente operative imprese in cui si sta applicando questa nuova tecnologia, nella fattispecie riguardo produzione di Anime di Fonderia: ciò porta ad un processo produttivo di alta qualità, andando a realizzare copie esatte e precise che portano quindi una notevole riduzione degli scarti e perfezionamento dei risultati sul prodotto finito.

Iot, Realtà aumentata e stampa 3D sono temi di notevole importanza, che devono trovare rapida applicazione all’interno di una Fonderia che voglia mantenere il passo coi tempi e desideri essere sempre più competitiva.

www.innovationclub.it

Startup innovative, in provincia di Brescia sono 137

in Economia/Innovazione/Startup/Tendenze by
Startup a Brescia, ecco i dati

C’è l’app che monitora l’utilizzo patologico dei cellulari, il cerotto sviluppato con le nanotecnologie, ma anche un nuovo materiale riciclabile e un biomarcatore capace di individuare nel sangue potenziali cause di infertilità. Sono soltanto alcuni esempi delle invenzioni brevettate in Lombardia che si conferma, nel 2017, regina delle start up innovative: una su quattro ha sede nella regione della rosa camuna.

A dirlo è il quarto rapporto trimestrale sulle start up innovative italiane, realizzato dal Ministero dello Sviluppo economico e di InfoCamere, in collaborazione con UnionCamere e relativo ai dati al 31 dicembre 2017. Secondo i dati su 8.391 startup italiane 1959 sono in Lombardia, pari al 23,35 per cento. Al secondo posto c’è l’Emilia Romagna con 862 attività (10,27% del totale italiano), seguita dal Lazio con 825 (9,83%). Fanalino di coda della classifica la Valle d’Aosta con appena 17 startup innovative. Il 70,9 per cento di queste attività fornisce servizi alle imprese, il 19,2 per cento opera nei settori dell’industria in senso stretto, mentre il 4,2 per cento riguarda nel commercio. Idee, innovazione, ma anche posti di lavoro: 10.847 persone sono gli addetti che lavorano in queste attività, con un incremento di 585 unità rispetto a giugno 2017, pari a una crescita del 5,7 per cento (dati settembre 2017).

LE STARTUP LOMBARDE CRESCONO DEL 9% IN 3 MESI. NEL 2018 SONO 111 IN PIÙ

Rispetto al terzo trimestre 2017 le start up innovative della Lombardia aumentano di oltre il 9 per cento, passando da 1793 a 1959 attività. Una percentuale superiore di circa 3 punti percentuale rispetto alla crescita media nazionale che si ferma al 6,8 per cento, con la provincia di Milano che registra un incremento delle registrazioni di oltre il 10 per cento. E il trend positivo per la Lombardia continua anche nel 2018, secondo i dati del Registro Imprese al 26 febbraio ci sono 111 nuove startup, arrivando quindi a quota 2070.

MILANO PRIMA PROVINCIA D’ITALIA. BENE ANCHE BERGAMO E BRESCIA

Tra le province italiane è Milano a guidare la classifica con 1370, pari a oltre il 16 per cento del totale nazionale, seguita da Roma con 716 (8,53%) e Torino 318 (3,79%). A livello regionale, dopo Milano, la provincia lombarda più attiva è Bergamo con 137 startup innovative, seguita da Brescia con 122, Monza e Brianza con 64 attività, Pavia con 49, Varese con 47 e Como con 44 start up innovative.

IL 29 PER CENTO DELLE STARTUP STRANIERE HA SEDE IN LOMBARDIA

Anche le start up innovative straniere scelgono la Lombardia: sono 64 su 224 registrate in Italia a fine 2017, e corrispondono al 29 per cento del totale. La provincia di Milano, con 52 imprese pari al 23,2 per cento del dato nazionale, è quella che guida la classifica. In particolare, l’86 per cento, pari a 46 imprese (corrispondente al ventuno per cento italiano), sono “residenti” proprio nella città meneghina.  Per quanto riguarda i settori di attività, i principali sono quello della produzione di software e consulenza informatica, in cui lavora quasi il 35 per cento delle start up, i servizi di informazione, in cui si concentra poco più del 23 per cento, e la ricerca scientifica e il suo sviluppo, in cui sono attive circa il 6 per cento delle nuove imprese.

Ma l’ecosistema delle start up innovative straniere non si limita alla sola Milano. I dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro imprese a fine dicembre 2017 mostrano che altre province lombarde sono state in grado di attirare l’attenzione dell’imprenditoria straniera. In particolare, sono Como e Varese a emergere, figurando tra le prime venti a livello nazionale e vantando rispettivamente quattro start up innovative straniere (al 13° posto in Italia) e tre start up innovative straniere (al 20° posto della classifica nazionale).

A livello nazionale dopo Milano viene Roma con 22 start up, seguono Bologna con 9 imprese, e poi Modena con 8 imprese, infine Torino e Vicenza entrambe con 7 imprese.

Imprese e trasformazione, seminario mercoledì 21 in Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Innovazione/Startup by

Come affrontare la trasformazione con competenze nuove. Di questo si parlerà mercoledì 21 febbraio alle 9.00 all’auditorium Beretta (via Cefalonia, 62 – Brescia) durante un convegno promosso da Isfor e Aib.

La seconda tranche del piano italiano per Industria 4.0 punta sulla formazione. Lo scorso anno, grazie anche alla spinta di iper e super ammortamento, le imprese hanno investito su macchinari e tecnologia. Adesso, obiettivo principale diventano le persone per le cui competenze sono previsti importanti investimenti pubblici e per le quali le istituzioni del territorio stanno lavorando in sinergia. In Italia, così come nella nostra provincia, si riscontra un rilevante skill gap: le imprese faticano infatti a trovare sul mercato le persone giuste e hanno bisogno di riqualificare i loro addetti. Proprio su queste problematiche si focalizzerà l’incontro, ponendo l’accento in particolare sulle opportunità formative che Isfor mette in campo per rispondere con efficacia a questi bisogni.

Aprirà i lavori Paola Artioli, vice presidente settore Education Aib e presidente Fondazione Aib. A seguire, Cinzia Pollio (direttore Isfor) e Stefano Ottolini (direttore InnexHub) interverranno sul tema “La trasformazione digitale: l’importanza delle competenze e il ruolo della formazione”, mentre di “Rinnovamento della cultura strategica e l’impatto sistemico della trasformazione digitale” parleranno Mario Mazzoleni (Università di Brescia) e Fulvio Primatesta (Superpartes Innovation Campus).

Emilio Sardini (Università di Brescia) e Giovanni Renzi Brivio (Project Group) si soffermeranno su “Fabbrica intelligente e impatti strategici e organizzativi dell’IoT”.

“Big Data e cyber security” saranno infine al centro degli interventi di Valeria De Antonellis (Università di Brescia) e Cesara Pasini (consulente di direzione e presidente APCO). La partecipazione al seminario è libera e gratuita.

 

Come avviare un’azienda o un progetto Startup – 5 spunti operativi da Matteo Linotto

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner/Rubriche by
Matteo Linotto, Neos

Partire con il Perchè (Start with Why) 

L’idea sviluppata da Simon Sinek è semplice quanto potente. La maggior parte delle persone e delle imprese mette al centro della propria comunicazione “cosa” fa, lo fa seguire da “come” lo fa, e infine, talvolta, ma non sempre, dichiara “perché” lo fa.
Con una serie di esempi pratici e casi concreti e con il supporto delle teorie riguardanti il funzionamento del nostro cervello, Sinek sottolinea che la capacità di persuasione e di conseguenza di leadership, accresce notevolmente se il processo “come-cosa-perché” si inverte.
Il modello sviluppato da Sinek suggerisce quindi, al fine di avere un maggior impatto sul pubblico/interlocutore, di iniziare ogni comunicazione con “perché”, facendolo seguire da come e da cosa. Alla base dell’approccio sviluppato da Sinek vi è l’idea che la gente non “compri” ciò che una persona/azienda fa, bensì “compri” il “motivo” per cui fa quella cosa.
Questo spiega, ad esempio, la ragione per la quale alcune aziende non riescono a svincolarsi dal prodotto/settore in cui operano. DELL, ad esempio, in passato ha lanciato palmari e lettori mp3 che nessuno ha comprato. Il problema di DELL è che è vista come un’azienda che produce PC (COSA). Tutto il resto non risulta quindi credibile e appealing. Molto diversa la storia di Apple che, pur essendo stata fino a i primi anni del 2000 un’azienda che produceva computer, è riuscita a creare il lettore mp3 di riferimento per il mercato, ha acquisito una quota significativa del mercato della telefonia mobile e ha aperto il mercato dei tablet, sottraendo una quota significativa di vendite ai netbook. Questo è stato possibile –secondo la teoria di Sinek – perché Apple fin dall’inizio della sua storia non ha mai comunicato” COSA-COME”, bensì ha sempre fatto prevalere il PERCHE (la sfida allo status quo). Oltre al caso Apple, nel libro Sinek presenta altri casi aziendali e storici di persone e imprese che si sono distinte e hanno avuto successo proprio perché hanno seguito la regola del suo Golden Circle: Starting with why. Questo concetto sembra banale ma permette di analizzare il senso profondo della vostra iniziativa e creare ancora più ricchezza.

Definire lo scenario sul mercato attraverso un’attività di Competitive Intelligence 

Per quanto possiamo essere bravi o possiamo credere nella nostra idea dobbiamo considerare che in un mondo complesso ed interconnesso come è l’attuale i competitor esistenti e soprattuto quelli potenziali (anche perchè si potrebbero chiamare Amazon, Ali baba ecc…). Il principale elemento che può arricchire la vostra Start-up oltre alla vostra credibilità e il vostro Know-How è l’analisi competitiva. Al contrario di quello che si pensa uno dei documenti meno utili al posizionamento di una Startup è il Business Plan indispensabile certo per far capire quali dinamiche economiche si innescheranno ma essendo ancorato a valori assolutamente ipotetici e prospettici. Lo dovrete fare ma difficile che sarà l’elemento che convincerà i vostri interlocutori. Il Business Plan è quello che voi pensate di fare profondamente influenzato dal vostro entusiasmo l’analisi competitiva è oggettiva razionale.
Il fine dell’Intelligenza competitiva è di fornire informazioni adeguate a supportare i processi decisionali della dirigenza, relativamente alla competitività dell’impresa. Tecnicamente, l’IC è l’insieme delle azioni di ricerca, trattamento, diffusione e protezione dell’informazione utile alle aziende, focalizzate principalmente sulle informazioni esterne all’azienda.
Il principio fondamentale è stato enunciato da Michael E. Porter della Harvard Business School: « dare l’informazione giusta alla persona giusta, nel momento giusto per prendere la giusta decisione » Questa disciplina, nata insieme alla globalizzazione dei mercati e alla necessità di adottare un processo di anticipazione dei cambiamenti dei mercati e dell’ambiente economico, sta diventando un sostegno indispensabile al processo strategico usando l’informazione come strumento per migliorare le performance economica e/o tecnologica. La sua missione è “sapere per anticipare”. L’Intelligenza Economica si differenzia dal data mining o dalla Business Intelligence perché non si tratta, contrariamente a questi altri due strumenti, di un sistema informatico da introdurre in azienda e da far funzionare in automatico ogni qual volta si ricerca un’informazione; l’IE, come viene comunemente abbreviata, è una cultura di impresa che impregna un’organizzazione della cultura dell’informazione per passare dall’era dell’informazione a quella della conoscenza. In Europa i paesi più attivi in questo campo sono il Regno Unito e la Francia. In Italia è poco sviluppata ed esistono pochi siti su cui si possono trovare informazioni relative alla IE; le parole chiave da cercare sono “intelligenza economica”, “competitive intelligence”, “intelligenza competitiva”, “informazione strategica”.

Marketing Strategico: Definire un Brand e posizionarlo 

Il marketing strategico è “l’arte di posizionare un’aziende per renderla profittevole nel tempo”. Fare Marketing significa fare strategia. Il marketing è un’attività che può dare risultati solo nel lungo termine la comunicazione nel medio ed il commerciale deve portare i risultati nel breve (ed è per questo che è il mestiere più nobile).
Il posizionamento è il modo in cui un prodotto trova collocazione nella mente del potenziale consumatore. È un vantaggio rilevante per il consumatore target e differenziante dai vantaggi offerti da altri prodotti o servizi della stessa categoria. In base alla posizione mentale che si vuole andare a occupare, si definirà il prodotto e le altre variabili del marketing mix. Il posizionamento guida tutto il processo di marketing, inclusa la strategia. Ogni azione aziendale deve essere coerente al posizionamento stesso e farsene ambasciatrice. Il posizionamento è stato teorizzato da Jack Trout nel 1969, in uno scritto dal titolo “Positioning” is a game people play in today’s me-too market place”, uscito sulla rivista «Industrial Marketing», a cui hanno fatto seguito, nel 1972, due articoli scritti con Al Ries (The Positioning Era Cometh, in «Industrial Marketing»), culminati poi nella pubblicazione del libro Positioning: The Battle For Your Mind del 1981. I loro concetti, enucleati alla fine degli anni sessanta, sono considerati validi ancora oggi.
Nel marketing il Posizionamento è considerato come il processo per creare un’immagine nella mente del target. Questa immagine viene creata per far sì che un potenziale cliente possa associare dei valori a un prodotto, un brand, un’organizzazione. Ad esempio, associare a una marca di biscotti l’idea di famiglia, di calore, di genuinità.
Nel processo di Marketing Strategico il posizionamento è composto da:
> Creazione di una reputazione con selezione di criteri;
> Azioni di comunicazione sugli influencer (media) per amplificare la propagazione dei valori;
> Per mezzo degli influencer, la propagazione si indirizza verso l’audience come target di riferimento.
> Verifica del modello di business, del piano di vendita e del ROI (Return on investment);
> Feedback sulla strategia e potenziamento;
Molto spesso il posizionamento utilizza evocazioni che vanno al di là del mero consumo di un prodotto. Proprio per evocare situazioni ed emozioni legate all’utilizzo, che possano portare il consumatore a un’identificazione e quindi all’acquisto.

Costruire una meccanica di ingaggio per i tuoi clienti 

La tecnologia può aiutarti a dialogare facilmente con una platea vasta ma bisogna creare una meccanica che porti a te i clienti. Esistono 40 diverse meccaniche di ingaggio di versi che devono essere contestualizzate nello scenario del cliente.
Cito la tecnica del FRONT END / BACK END perchè è la più trasversale e la più adatta ad un business nascente (Startup). Se un’azienda che ha più linee di prodotti decide quali di questi prodotti sono il suo front end e li propone a condizioni particolarmente favorevoli e vantaggiose per attrarre i clienti e quali invece sono i prodotti che costituiscono il suo up e cross selling. Il vantaggio è spesso un’occasione economica legata al prodotto di front-end. Nel mondo quotidiano vediamo da consumatori questa strategia applicata quando andiamo in un supermercato attratti da un prodotto sottocosto o quando una famiglia si reca al McDonald perchè l’Happy Meal è molto conveniente.

Realizzare una strategia di membership al fine di avere un rapporto continuativo e ricavi ricorrenti 

Perchè Apple è la più grande società di informatica del mondo ? Non solo perchè fa i prodotti più belli ma perchè per avere un prodotto Apple dovete essere membri del club di Cupertino consegnando la vostra carta di credito con cui acquisterete Apps e una miriade di servizi con cui Apple prospera dando tra l’altro una percezione di servizio altissima al cliente. Sul mercato il valore della vostra azienda è legato a quanto sapete controllare il vostro parco clienti (e si intende paganti). Questo è un fondamentale cambio di paradigma perchè l’offerta non è costruita sulla base del valore dei vostri prodotti/servizi ed al vostro know-how bensi i vostri prodotti e servizi devono plasmarmi per offrire al vostro cliente un servizio ricorrente e continuativo.

L’Industry 4.0 non è costituita solo dall’ultima automazione di fabbrica per aumentare la produttività del magazzino ma è il ribaltamento del concetto stesso di domanda e offerta grazie alle tecnologie digitali.
Considerate che:
> Un cliente continuativo vale (almento) 10 volte un cliente normale;
> Una startup che sa creare rapporti continuativi con i clienti vale (almeno) 50 volte rispetto alla medesima iniziativa con clienti “spot”.

Se controllo il cliente posso organizzare un sistema d’offerta indipendente dalla mia capacità produttiva. Se sono un’azienda che produce caffè posso vendere in abbonamento non solo le cialde ma tutta una serie di servizi collegati alla pausa al relax in modo da differenziarmi da tutti i miei competitor. Ma per far questo devo avere ben in testa chi è il target dell’iniziativa ed ancor più il perchè (Start With Why !) questo target si è rivolto a me.
Si usa spesso la tecnica dei 3 livelli (Silver, Gold, Platinum) dove il primo offre al cliente un’opportunità di sottoscrizione che può recuperare con una o due transazioni mentre i livelli intermedio e quello completo sono destinati al cliente rispettivamente più o meno coinvolto.
Gestire una memebership inoltre significa:
> Una gestione più semplice della produzione, della logistica e di tutti processi interni;
> Migliore Cash Flow e quindi minore dipendenza dalle banche.

Per maggiori informazioni: http://www.innovationclub.it

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti