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Finanza - page 5

Banca Valsabbina con Banca Finint e Hogan Lovells in una nuova cartolarizzazione da 1,4 miliardi di Euro

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Banca Valsabbina ha concluso una nuova operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari erogati alle Piccole e Medie Imprese.

L’operazione è stata strutturata con l’assistenza di Banca Finint in qualità di Arranger. Hogan Lovells Studio Legale ha agito in qualità di transaction legal counsel.

L’operazione – di importo complessivo pari a 1,4 miliardi di euro – permette a Banca Valsabbina di rafforzare ulteriormente la propria dotazione di strumenti finanziari disponibili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, con il fine ultimo di aumentare ulteriormente gli impieghi nei confronti delle PMI, interlocutori privilegiati per l’istituto.

Il primo step ha previsto la cessione di un portafoglio di crediti derivanti da 1.772 mutui ipotecari e chirografari, per un importo pari a circa 503 milioni di euro alla società veicolo per la cartolarizzazione Valsabbina SME 3 SPV S.r.l.

La società veicolo ha emesso due tranche di titoli ABS (Asset Backed Securities) con struttura c.d. partly paid: una tranche senior per un importo nominale di 980 milioni di euro, e una tranche junior per 420 milioni di euro, quest’ultima non dotata di rating.

Nel corso del mese di novembre Banca Valsabbina cederà poi un secondo portafoglio iniziale di circa 880 milioni di euro, con il quale verrà conclusa la fase di conferimento iniziale.

L’operazione prevede un primo periodo (c.d. revolving) della durata di due anni durante i quali la società veicolo potrà acquistare da Banca Valsabbina ulteriori crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari erogati a PMI, utilizzando gli incassi relativi ai mutui precedentemente ceduti.

L’operazione è stata strutturata in modo da soddisfare i requisiti previsti dalla nuova regolamentazione europea sulle cartolarizzazioni “semplici, trasparenti e standardizzate” (“STS”), seguendo i migliori standard del mercato di settore e attingendo solo ai mutui di Banca Valsabbina con il più alto merito creditizio.

La nota senior è inoltre quotata presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana.

Le agenzie di rating coinvolte, Moody’s e DBRS, hanno assegnato alla classe senior i rating “A2 (sf)” e “A (high) (sf)”.

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da oltre centoventi anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio bresciano, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali: 46 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 16 tra quelle Bergamo, Bologna, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso, Vicenza, Cesena e Parma. Impiega oltre 700 dipendenti, gestisce masse per quasi 10 miliardi e vanta un solido patrimonio, con il CET1 ratio pari a circa il 16%.

Banca Finint è il punto di arrivo di oltre 40 anni di attività del Gruppo Finanziaria Internazionale, fondato nel 1980 da Enrico Marchi e altri soci, nel settore finanziario. Nel 2016 si è costituito il Gruppo Banca Finint, con Banca Finint nel ruolo di capogruppo. Banca Finint è specializzata in attività prevalentemente legate al Debt Capital Markets (minibond e specialized lending) e alla strutturazione e gestione di operazioni di cartolarizzazione, covered bond e finanza strutturata, nella consulenza in operazioni di finanza straordinaria e nella realizzazione di operazioni di basket bond sostenendo le imprese e l’economia reale dei territori in cui opera. Del Gruppo bancario fa parte Finint Investments SGR, la società di gestione del risparmio attiva nella gestione di fondi mobiliari e immobiliari secondo diverse strategie in linea con le esigenze dei propri investitori, nazionali e internazionali e attiva, fra gli altri, nella gestione di fondi a supporto dell’economia reale (fondi di Minibond), del fabbisogno abitativo della popolazione (Social e Student Housing) e della green economy (fondi Energy). Il Gruppo ha sede a Conegliano (TV) e uffici a Milano, Roma e Trento, impiegando oltre 350 persone.

Hogan Lovells è uno dei principali studi legali internazionali con oltre 45 uffici in Africa, Asia, Australia, Europa, America Latina, Medio Oriente e Stati Uniti e offre consulenza e assistenza legale alle maggiori società internazionali, a istituzioni finanziarie e organizzazioni governative. In Italia è presente dal 2000 e ad oggi conta circa 130 professionisti, tra cui 21 soci, nelle sedi di Milano e Roma. Tutti gli avvocati parlano correntemente inglese; alcuni di loro, oltre ad essere abilitati ad esercitare la professione forense in Italia, sono riconosciuti come avvocati in Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

Fintech, Banca Valsabbina investe in BorsaDelCredito

in Banche/Economia/Finanza/Valsabbina by

Banca Valsabbina ha siglato un accordo finalizzato all’acquisizione di una partecipazione pari a circa l’8,3% di Business Innovation Lab, società cui è riferita la piattaforma Fintech BorsadelCredito.it.

L’articolata operazione, subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, prevede in una prima fase l’acquisto di tali quote sul mercato secondario; è inoltre prevista l’assegnazione a Valsabbina anche di warrant convertibili in ulteriori azioni fino al raggiungimento di una partecipazione complessiva al massimo pari al 9,9%. La conversione di tali warrant in azioni resta comunque subordinata al verificarsi di determinate condizioni legate al raggiungimento di obiettivi commerciali.

BorsadelCredito.it è una fintech italiana nata nel 2013 per supportare le PMI nell’accesso al credito. Grazie ad una tecnologia proprietaria, altamente innovativa e paperless, oggi è un marketplace lending che offre alle PMI italiane finanziamenti in pochi giorni. BorsadelCredito.it, primo operatore italiano di peer to peer lending per le PMI, in particolare è una scale up innovativa con sede a Milano e gestita da un gruppo societario, la cui Holding è Business Innovation Lab Spa.

La Banca, particolarmente attiva nell’ambito di operazioni di finanza innovativa, collabora già da alcuni anni con questa Fintech specializzata nel credito digitale alle imprese. Sono state infatti strutturate due importanti operazioni di cartolarizzazione di finanziamenti – erogati tramite la piattaforma e garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia – per complessivi euro 300 mln, destinati a sostenere le imprese italiane nell’ambito della crisi pandemica.

“BorsadelCredito.it è un nostro partner già da alcuni anni ed anch’essa, come la nostra Banca, si rivolge alle PMI Italiane. Negli ultimi mesi abbiamo approfondito la possibilità di rafforzare ulteriormente il rapporto ed abbiamo ora raggiunto un’importante intesa strategica, sottolineaHermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. La nostra Banca deve continuare a sostenere le imprese, in particolare nell’ambito dell’attuale complicato contesto, ma al contempo vogliamo proseguire nell’efficientamento e nella modernizzazione del business. L’accordo raggiunto ci permette quindi di perfezionare ulteriormente la delineata “Strategia Fintech” della Banca, diversificando gli investimenti, sfruttando i progressi dell’innovazione tecnologica e seguendo l’evoluzione del mercato.”

“Con questo accordo prosegue e si consolida la collaborazione di BorsadelCredito.it con Banca Valsabbina, collaborazione che ha portato in passato numerose risorse alle imprese grazie al canale rapido e innovativo del fintech – commenta Ivan Pellegrini, CEO di BorsadelCredito.it. – Siamo lieti di avere al nostro fianco in questa operazione un partner come Banca Valsabbina, in quanto crediamo che la strada della cooperazione sia la via maestra per portare reale innovazione nel mondo della finanza e avvicinarlo alle esigenze dell’economia reale. Questa operazione si inserisce, per noi, in un percorso di evoluzione: non siamo più solo erogatori di prestiti all’economia reale, ma abilitatori tecnologici per la finanza tradizionale.”

Banca Valsabbina è stata assistita per i profili legali dell’operazione dallo Studio ALMA nella persona dei soci Marco Zechini e Luca Benvenuto, nonché dell’associate Sergio Visalli, e BorsadelCredito.it nella persona di Roberto Nigro (socio).

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale Banca popolare di Brescia e da oltre centoventi anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali: 46 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 16 tra quelle di Bergamo, Bologna, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso, Vicenza, Cesena e Parma. Impiega oltre 700 dipendenti, gestisce masse per quasi 10 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio pari a circa il 16%.

BorsadelCredito.it è una fintech italiana nata nel 2013 per supportare le PMI nell’accesso al credito. Grazie ad una tecnologia proprietaria, altamente innovativa e paperless, oggi è un marketplace lending che offre alle PMI italiane finanziamenti in 24h e denaro in pochi giorni. Dal 2020 offre il proprio software as a service a banche e realtà finanziarie che attraverso intelligenza artificiale e machine learning vogliono supportare i loro clienti in maniera istantanea e smart. Con oltre 300 milioni di crediti erogati, nel 2020 ha supportato 504 aziende per 75 milioni, diventando leader in Italia.

Una criptovaluta per salvare il pianeta: il progetto di Free Seas SB

in Ambiente/Economia/Finanza by
Ecologia e ambiente, foto generica da Pixabay

Una criptovaluta per salvare il pianeta. Niente Ethereum e Bitcoin, ma CfER, acronimo di Coin for Enviromental Regeneration: una nuova moneta elettronica che servirà a finanziare progetti di rigenerazione ambientale, recuperando aree ed ecosistemi danneggiati da materiali e sostanze inquinanti. Sarà – secondo quanto informa BsNews / Brescia news – la prima piattaforma italiana per progettare, sostenere e, appunto, finanziare progetti di questo tipo: l’idea è targata Free Seas srl Società Benefit, start-up innovativa con sede a Trento ma che parla anche bresciano, nata nel giugno del 2019 ad opera di un gruppo di imprenditori e professionisti, che condividono la necessità di dare una risposta concreta a problemi ambientali, che devono essere affrontati in tempi brevi. La società ha ottenuto la configurazione di Società Benefit nel luglio di un anno fa, a conferma del suo costante impegno per il miglioramento dell’ambiente.Un organo importante, di cui Free Seas SB intende dotarsi, disciplinato all’interno dello statuto e da uno specifico regolamento, è un Comitato Scientifico che sovrintende alla qualità e congruità dei progetti avviati con la missione aziendale.

Il team di Free Seas SB si compone dei trentini Diego e Lavinia Albertini, dei bresciani Pietro Francesco Noci, Paride Gregorini, Marco Bogarelli e Ludovico Seppi.Un sistema digitale per progetti di rigenerazione ambientale

L’iniziativa di Free Seas SB prevede di definire un sistema digitale di emissione crediti (token) per il finanziamento di progetti di rigenerazione ambientale, basato sulla quantificazione di impatto, analisi costi-benefici e tokenizzazione dei costi. Il rilascio di token darà valore ai progetti in modo proporzionale alla rigenerazione attuata su territori, aria, acqua e foreste: l’obiettivo, a lungo termine, è la creazione di un mercato italiano del credito per la rigenerazione ambientale, in cui i token – che attestano la rigenerazione avvenuta – vengano accettati come credito fiscale (o altra forma incentivante) per imprese e privati virtuosi, in quanto concreto investimento a beneficio della collettività.

Come funzionerà il sistema (in blockchain) dei CfER

L’ambiente, in cui si sviluppa questo modello, è l’ormai celebre blockchain. Ovvero: una tecnologia di registro su rete capace di collegare blocchi di dati (blocks) in concatenazione (chain) per mezzo di crittografia avanzata. Ogni nuova trascrizione di informazione sul registro, per essere approvata, deve ricevere la totalità del consenso della rete: ogni trascrizione approvata diventa quindi parte costituente di un blocco, che viene registrato per validazione della rete stessa, risultando quindi immutabile. Attraverso la propria piattaforma, Free Seas SB emetterà 13 miliardi di token: non saranno mai emessi nuovi token, e gli stessi finanzieranno i progetti di rigenerazione di porzioni di ambiente ammalorate da elementi inquinanti. I token CfER potranno essere acquistati sia con valuta corrente che con criptovaluta.

Già avviata la prima raccolta fondi

Free Seas SB propone dunque il primo standard italiano, basato su blockchain, per il miglioramento dell’ambiente, con una criptovaluta “green”: in questi giorni è stata lanciata la prima raccolta fondi – tutte le informazioni su free-seas.it o eppela.com – per finanziare la costruzione della piattaforma basata su blockchain Algorand, per realizzare un progetto pilota di raccolta rifiuti in mare, incentivando, con l’assegnazione di token CfER, la raccolta dei rifiuti (plastica per la maggior parte) da parte dei pescherecci ed il loro successivo conferimento. Buona la prima? Con questa raccolta fondi verrà effettivamente validato lo schema di valutazione dell’impatto generato da un’emergenza ambientale, in modo che sia replicabile, e avviata tecnicamente la piattaforma tecnologica (in blockchain) su cui si basa l’economia di CfER. Il quadro in tal senso è purtroppo chiaro: in tutta la penisola si contano 12.482 siti ambientali a rischio, e di questi 58 sono considerati di “livello nazionale” con “grave rischio sanitario”.

A2A, Standard Etics conferma il rating Strong per il terzo anno consecutivo

in A2A/Economia/Finanza/Partecipate e controllate by

Standard Ethics, agenzia indipendente che misura la sostenibilità delle imprese, ha confermato ad A2A il rating “EE“, che corrisponde a “Strong”. Standard Ethics ha ritenuto di premiare la strategia di A2A improntata su economia circolare e la transizione energetica, che ha consentito di confermare e incrementare gli obiettivi di sostenibilità a medio-lungo termine.

Il Piano Industriale 2021-2030 della Life Company prevede infatti investimenti per oltre 16 miliardi di euro, il 90% dei quali è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).

“Questo terzo rating positivo da parte di Standard Ethics rappresenta una conferma della strategia delineata nel nostro nuovo Piano Industriale decennale, guidata dalla sostenibilità,” – ha commentato l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini – “Proseguiremo in questa direzione con investimenti dedicati alla transizione energetica e l’economia circolare, per continuare a fornire il nostro contribuito alla realizzazione di infrastrutture innovative e strategiche per lo sviluppo sostenibile del Paese”.

Secondo il giudizio dell’agenzia di rating, A2A ha da tempo adottato strategie e politiche ambientali in linea con l’Accordo di Parigi per il contenimento dei cambiamenti climatici, nonché una rendicontazione ESG (Environmental, Social and Governance) allineata alle best practice internazionali. I progressi nella riduzione delle emissioni sono ben monitorati e ritenuti in linea con gli obiettivi che A2A si è posta con il nuovo Piano Industriale decennale. Lo scorso marzo Standard Ethics aveva inoltre alzato l’Outlook di A2A da “Stabile” a “Positivo” confermando le ottimistiche aspettative di breve e lungo termine.

I comunicati stampa settimanali della Camera di commercio

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Finanza by

Di seguito, come di consueto, riportiamo i comunicati stampa settimanali della Camera di commercio di Brescia.

27/21 – ECCELLENZE IN DIGITALE EDIZIONE 2021 – SECONDO APPUNTAMENTO

Secondo appuntamento di Eccellenze in digitale, il programma realizzato con Google.org, dal titolo “Indiana Jones e il sito maledetto” – 12 marzo 2021 dalle ore 10.00 alle ore 12.30 – Consigli e strumenti per un sito web efficace nel 2021. Iscrizioni al sito: www.bs.camcom.it
Informazioni: Ufficio competitività delle Imprese pni@bs.camcom.it

28/21 – IL MODELLO DI BUSINESS DELL’ E-COMMERCE – WEBINAR GRATUITI 12 e 15 MARZO 2021

La Camera di Commercio di Brescia e Pro Brixia, Azienda Speciale, in collaborazione con Unioncamere Lombardia, organizzano due giornate Webinar gratuite sull’e-commerce, previste per i giorni 12 e 15 marzo 2021, dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Il corso gratuito si svolgerà attraverso la piattaforma ZOOM.
Per approfondimenti e iscrizioni è possibile visitare la pagina
Formazione per l’estero del sito www.bs.camcom.it

29/21 – SCUOLE MEDIE E SUPERIORI – WEBINAR MARTEDI’ 16 MARZO 2021

Martedì 16 marzo 2021, dalle ore 10.00 alle ore 12.15 si terrà in diretta sul canale Facebook della Camera di Commercio di Brescia il webinar “Stai connesso con la testa – Come costruire una buona web reputation” , evento dedicato agli studenti delle scuole superiori e di sensibilizzazione sul tema dell’uso responsabile dei social da parte dei giovani.
Per consultare il programma è possibile visitare la pagina
Alternanza scuola lavoro del sito www.bs.camcom.it

30/21 SCENARI&TENDENZE – WEBINAR MARTEDI’ 16 MARZO 2021

Martedì 16 marzo 2021 ore 15.00 si svolgerà il 34° appuntamento dell’Osservatorio Congiunturale Scenari&Tendenze, promosso da Confindustria Brescia. Il seminario, dedicato all’evoluzione delle variabili macroeconomiche internazionali, nazionali e locali, nonché alle dinamiche dei mercati finanziari, verrà realizzato in modalità webinar, con apertura dei lavori da parte di Elisa Torchiani (Presidente Piccola Industria Confindustria Brescia).
Informazioni e iscrizioni al sito www.confindustriabrescia.it

Crisi immobiliare, madre e figlia restano con 3,7 milioni di debito: ne pagheranno solo 60mila

in Economia/Finanza by

Il crac delle aziende di famiglia, di cui avevano garantito i finanziamenti con il patrimonio personale, aveva rischiato di farle finire sul lastrico

Per anni hanno gestito le fiorenti attività di famiglia nel settore immobiliare, garantendone i finanziamenti con il proprio patrimonio personale. Poi si sono trovati sulle spalle ben 5 milioni di euro di monte debiti. Ma i giudici del tribunale di Lodi – applicando la legge 3/2012, come richiesto dagli avvocati dello Studio Pagano & Partners di Brescia – hanno stabilito che pagando 1.250 euro al mese circa per quattro anni potranno chiedere, al termine della procedura, la cancellazione di ogni pendenza economica.

Protagoniste di una vicenda sono una donna milanese di 66 anni (originaria di Crema) e una 50enne di Lodi. Insieme all’uomo (marito della prima e genitore della seconda in altre nozze) hanno operato a lungo nel settore immobiliare, ma la crisi mondiale del 2007 – e alcuni mancati pagamenti per somme importanti – hanno portato nell’ultimo quinquennio al fallimento di tutte le società che le donne amministravano. E all’aggravamento delle condizioni di salute dell’uomo, deceduto quest’anno.

“Il risultato di questa tragica situazione”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “sono circa 5 milioni di debito, con 1,3 milioni di attivo complessivo (immobili, soprattutto): una somma che le due donne non avrebbero mai potuto pagare. Ma i giudici hanno applicato la legge (chiamata anche Salva Suicidi o Ammazza Debiti) dando una speranza concreta di riabilitazione a chi è rimasto incolpevolmente schiacciato da debiti che mai avrebbe potuto pagare”.

Concretamente madre e figlia, a fronte di 3,7 milioni di debiti rimanenti (tra personali e aziendali), pagheranno 1.250 euro al mese per quattro anni. Cioè 60 mila euro in tutto. Poi potranno chiedere la cancellazione degli oltre 3,6 milioni di debiti rimanenti. E cominciare una nuova vita.

Disoccupata con una figlia e 350mila euro di debiti con le banche: pagherà solo se troverà un lavoro

in Economia/Finanza by

La 50enne di Forlì – assistita dallo studio Pagano & Partners di Brescia – vive oggi con il reddito di cittadinanza: tra quattro anni, se rispetterà la proposta avanzata e approvata dal Tribunale, sarà completamente libera dai debiti

E’ una decisione che farà scuola quella presa recentemente dal tribunale di Forlì, in Emilia-Romagna, dove una donna – assistita dallo studio legale bresciano Pagano & Partners – si è trovata sulle spalle 350mila euro di debiti. Una cifra che non avrebbe mai potuto pagare, visto che la 50enne vive con il reddito di cittadinanza e deve anche mantenere una figlia piccola. Applicando la legge 3/2012, conosciuta anche come “ammazza-debiti”, però, i giudici hanno stabilito un principio quasi rivoluzionario: se troverà un lavoro “vero”, la donna pagherà quanto potrà nei prossimi quattro anni. Altrimenti, al termine di quel periodo, si vedrà comunque cancellata l’intera somma.

La 50enne, nel 2003, aveva aperto un’attività commerciale con un socio. Poi, nel 2007, ne aveva rilevato le quote recuperando la cifra necessaria con un finanziamento. Ma nel 2012, a causa della crisi, ha dovuto chiudere. E nel frattempo è intervenuta la burrascosa separazione con il padre della figlia, con cui nel 2008 aveva anche stipulato un mutuo da 200mila euro per comprare casa.

La relazione si è interrotta dopo pochi mesi e l’uomo le ha lasciato un conto pesante, rifiutandosi perfino di versare denaro per il mantenimento della minore. Fino al 2013 la 50enne è comunque riuscita a pagare le rate, acquistando anche la quota della casa che era dell’ex compagno. Ma, dopo la chiusura della sua attività, ha dovuto ricorrere a continui prestiti per pagare i debiti pregressi e far fronte alle spese del quotidiano. Finché non ha potuto più onorare gli impegni e la casa – pochi mesi fa – è stata venduta all’asta (a un quarto del mutuo stipulato inizialmente).

A quel punto la donna, disperata, si è rivolta allo studio legale Pagano & Partners, che ha chiesto ai giudici – e ottenuto – l’applicazione della legge 3/2012.

“Il tribunale di Forlì – spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini – ha ribadito un principio importante, che sta alla base della legge: ciascuno deve pagare quanto può e nessuno può essere ‘condannato’ ai debiti a vita. Secondo quanto stabilito dal giudice, a fronte di 348.800 euro di debiti, la donna verserà nella procedura i 53mila euro derivanti dalla vendita all’asta della casa. Poi, se riuscirà a trovare un lavoro o altre fonti di reddito, metterà a disposizione dei creditori una parte dei suoi ricavi (tolte le spese necessarie per vivere) per i prossimi quattro anni. Ma, tanto più di questi tempi, non è certo facile trovare lavoro per una donna di 50 anni e anche nella malaugurata ipotesi che ciò non dovesse accadere – conclude l’avvocato – al termine dei quattro anni la donna potrà comunque richiedere l’esdebitazione. Cioè la cancellazione completa dei quasi 300mila euro di debiti rimanenti”.

Perde tutto per il terremoto: il tribunale gli cancella i debiti

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Dopo la tragica scossa del 2009 a L’Aquila si era trovato senza lavoro e con due figli a carico. Il tribunale – grazie all’assistenza dello studio Pagano & Partners di Brescia – lo ha “salvato” applicando la legge 3/2012

L’AQUILA – Il terremoto lo aveva letteralmente rovinato, facendogli perdere le proprietà immobiliari e portandolo in pochi anni ad accumulare ben 90.000 euro di debiti. Ma, grazie all’assistenza dello studio legale Pagano & Partners di Brescia, i giudici – applicando la cosiddetta legge Ammazza-Debiti – lo hanno “graziato”.

Protagonista della vicenda è un 40enne che vive a L’Aquila con la moglie e due figli in tenera età. Fino al 2009 l’uomo conduceva una vita assolutamente normale, mantenendosi con il suo lavoro e con gli introiti derivanti dall’affitto di alcuni immobili. Ma la tragica scossa del 6 aprile di quell’anno (che provocò oltre 300 morti e 7mila sfollati) lo ha rovinato.

I soldi dell’affitto sono venuti meno e la sua sede lavorativa è stata distrutta. L’agenzia assicurativa per cui lavorava è stata successivamente trasferita a Teramo, obbligandolo a costose trasferte senza nemmeno rimborsi spese. Nel frattempo il 40enne faticava a versare i contributi all’Inps e nel 2013 ha perso il lavoro.

“Per pagare le spese quotidiane – racconta l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini – il nostro cliente aveva dovuto contrarre un primo prestito da 25.000 euro, che sono saliti fino a 90.000 dopo che altre sue esperienze lavorative si sono rivelate scarsamente redditizie.  Pur ospitato gratuitamente in un’abitazione della madre – continua la legale – il 40enne è arrivato a un passo dal baratro, con un monte debiti a cui difficilmente avrebbe potuto far fronte percependo uno stipendio di poco più di mille euro al mese e avendo due figli a carico”.

Ma – dopo essersi rivolto allo studio legale Pagano & Partners – il 40enne ha trovato la sua salvezza nella legge 3/2012. I giudici, infatti, hanno stabilito che l’uomo dovrà pagare 240 euro al mese (circa un quinto del suo attuale) per sette anni, versando così complessivamente 20.230 euro: circa un quarto del debito. Poi – rispettando la procedura – potrà ottenere l’esdebitazione, cioè la cancellazione totale dei debiti rimanenti. E tornare a sperare nel futuro.

Alla scoperta del bitcoin

in Economia/Finanza by

Se anche non siete degli esperti di finanza avrete sicuramente sentito parlare almeno una volta nella vita dei bitcoin. Ma di cosa si tratta effettivamente? Il bitcoin non è altro che una criptovaluta nata nel 2009 e che oggi è diventata la prima al mondo e che possiede la maggior capitalizzazione di mercato.

L’inventore di questa particolare moneta elettronica è stato il giapponese Satoshi Nakamoto, informatico che non hai mai la propria identità, rimanendo nell’anonimato. In realtà, nel 2010, lo stesso Nakamoto abbandonò il progetto, lasciandolo ad altri sviluppatori che monitorano e cercano di migliorare il software.

Una delle caratteristiche principali di questa moneta virtuale è che nessuna autorità può difatti controllarla e può essere gestita direttamente da tutti gli utenti. Come funziona? Il bitcoin si serve di una sorta di database, il blockchain, che riesce a tracciare tutte le transazioni effettuate dagli utenti e mantiene l’anonimato degli stessi, garantendo ogni tipo di sicurezza.

Per i trasferimenti di questa moneta ci si serve di un software chiamato “client”, il quale consente movimenti di valuta tra diversi conti, attraverso un sistema crittografico a chiave pubblica. Lo stesso database riesce a memorizzare tutte le operazioni e quando un utente vuole trasferire la moneta ad un altro utente, il sistema aggiunge un indirizzo Bitcoin pubblico, ovvero, un punto di invio o ricezione dei pagamenti.

Difatti, è impossibile prelevare i Bitcoin al bancomat, si tratta di una valuta digitale. In Italia si sta tentando però di introdurre gli ATM, cioè, dei circuiti totalmente separati da quelli soliti, tramite i quali è possibile prelevare o versare i Bitcoin sul proprio conto corrente.

Per acquistare i bitcoin si procede con un processo che è simile a quello che bisognerebbe fruire per acquistare dollari ed euro: si parte aprendo un conto trading, effettuando un versamento in denaro e poi accedendo alla piattaforma che permette l’operazione di acquisto della moneta virtuale. Dopo averli comprati, i bitcoin si possono conservare in diversi modi, per esempio anche in hard disk specifici o in paper wallet. Di solito, chi investe in bitcoin si serve di CFD, anche se è un investimento ad alto rischio. Si dovrebbe partire con una piccola cifra, inizialmente. Ci sono degli esperti, comunque, dei broker, che aiutano nella scelta adeguata.

Il numero dei Bitcoin in circolazione è predeterminato, ovvero, è stata pianificata una soglia di raggiungimento di 21 milioni di unità.

Il bitcoin è una riserva di valore? Tanti esperti del settore si chiedono se il Bitcoin prima o poi fallirà e se si tratta di una riserva di valore. Alcuni ritengono che sì, questa moneta virtuale stia diventando una riserva di valore vera e propria. Stando ad alcuni studi, il 60% dei bitcoin presenti non è stato spostato ed è diventato una riserva di valore. L’oro digitale, quindi, potrebbe potenzialmente superare l’oro fisico, in modo tale da far sparire i conti bancari. Per molti esperti del mercato finanziario, il bitcoin è effettivamente il nuovo oro: per questi

Camionista perde il lavoro e resta schiacciato dai debiti: il tribunale fa 72mila euro di “sconto”

in Economia/Finanza by

Nel corso degli anni aveva accumulato ben 123.744 euro di debiti. Una cifra che non sarebbe mai riuscito a pagare con uno stipendio da 1.500 euro al mese. Per questo i giudici hanno deciso di applicare la legge 3/2012 e di fargli uno “sconto” di oltre 72mila euro, che gli permetterà tra quattro anni di ricominciare una nuova vita.

Protagonista di questa storia, fortunatamente a lieto fine, è un camionista di 56 anni originario di Monza e residente a Desio. Nel corso degli anni, l’uomo era stato vittima di forti ritardi nei pagamenti da parte della ditta per cui lavorava con un contratto a tempo determinato, che poi non gli è stato rinnovato. Da qui il ricorso crescente a prestiti per mangiare ed avere un tetto sulla testa, ma nel 2018 le richieste dei creditori sono lievitate fino al punto di rendergli impossibile pagare. Per tale ragione, dopo aver anche visto improvvisamente crollare la relazione sentimentale che aveva in corso, il 56enne si è rivolto allo studio legale Pagano & Partners di Brescia, chiedendo di accedere alle procedure della cosiddetta legge sul Sovraindebitamento.

“I giudici – sottolinea l’avvocato Monica Pagano, che si è occupata del caso con il collega Matteo Marini – hanno deciso che il cliente, per i prossimi quattro anni, verserà un quinto dello stipendio (300 euro al mese, per un totale di 14.4oo euro), somma a cui si aggiungerà il modesto ricavato della vendita della casa (36.800 euro). Al termine della procedura, se le prescrizioni verranno rispettate, la restante parte del debito sarà poi cancellata. E nel frattempo il tribunale ha bloccato tutte le azioni cautelari ed esecutive nei suoi confronti”.

“Il principio della legge 3/2012 è molto semplice – chiariscono i due avvocati – un cittadino onesto che si trova in difficoltà non può essere costretto a fare i conti per tutta la vita con debiti che non riuscirà mai a pagare sulla base della sua attuale situazione economica, ma deve essere chiamato a versare solo quanto può, mantenendo nel frattempo una vita dignitosa. Anche per questo, la legge viene chiamata Salva Suicidi e non è un caso che – oggi, in tempi di difficoltà legate al Coronavirus – sempre più persone ne chiedano una piena applicazione da parte dei tribunali”.

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