Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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L’export bresciano vola: 11,6 miliardi di euro in soli nove mesi

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Export/Partner by

Volano le esportazioni bresciane nei primi nove mesi dell’anno: 11,6 miliardi, secondo i dati Istat al terzo trimestre 2017 elaborati dall’Ufficio Studi e Ricerche AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio. Nel terzo trimestre del 2017, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione dell’8,4% e gli acquisti dall’estero dell’11,2%.

§ Su base tendenziale (rispetto al terzo trimestre 2016), le esportazioni aumentano del 7,4% e le importazioni del 17,3%. In valore assoluto, ammontano, rispettivamente, a 3.761 e a 2.102 milioni di euro. Il risultato delle esportazioni è il migliore di ogni terzo trimestre della serie storica dal 1991.

§ Nel periodo gennaio-settembre 2017, rispetto ai primi nove mesi del 2016, la tendenza positiva delle esportazioni (+7,5 %) è leggermente superiore a quella rilevata in Lombardia (+7,3%) e in Italia (+7,3%); la dinamica delle importazioni (+12,0%) è superiore sia al dato regionale (+7,2%), che a quello nazionale (+9,5%). Il valore complessivo delle esportazioni nei primi nove mesi dell’anno è ai massimi storici, superando per la prima volta la soglia degli 11 miliardi. La dinamica positiva beneficia di un ritorno alla crescita del commercio mondiale (+4,4% nei primi nove mesi del 2017 sullo stesso periodo dello scorso anno) e di un maggiore effetto domanda da parte dei principali Paesi industrializzati ed emergenti. Su questi ultimi, ha inoltre influito un effetto cambio, con un deprezzamento dell’euro nei confronti di real (-10,9%), rublo (-14,9%) e, in misura minore, rupia (-3,1%).

§ Questi i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dall’Ufficio Studi e Ricerche AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio sui dati Istat del commercio internazionale, recentemente diffusi a livello provinciale.

§ Tra i settori, su base tendenziale, l’aumento delle vendite all’estero di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+41,9%), metalli di base e prodotti in metallo (+10,6%), articoli in gomma e materie plastiche (+10,6%), legno e prodotti in legno (+10,0%), sostanze e prodotti chimici (+9,8%), prodotti alimentari (+7,6%), apparecchi elettrici (+7,0%), mezzi di trasporto (+5,9%) contribuisce alla crescita dell’export bresciano.

§ Una diminuzione delle esportazioni riguarda solo: coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,5%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-8,9%) e prodotti delle altre attività manifatturiere (-2,0%).

▪ Tra i mercati di sbocco, crescono sensibilmente le esportazioni verso il Brasile (+33,0%), la Turchia (+32,8%), l’India (+29,9%), la Russia (+15,5%), la Germania (+13,9%) e la Spagna (+12,8%). Diminuiscono le vendite verso l’Algeria (-55,1%) e il Regno Unito (-1,7%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dei Paesi europei non UE (+18,5%), dell’America centro meridionale (+13,3%), dei Paesi UE28 (+10,0%) e dell’America settentrionale (+8,1%). Decisamente negativa la dinamica dell’Africa (-29,7%).

▪ Per quanto riguarda le importazioni, sono in aumento quelle di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+30,7%), metalli di base e prodotti in metallo (+19,5%), apparecchi elettrici (+11,7%), prodotti alimentari (+11,5%), sostanze e prodotti chimici (+10,9%), mezzi di trasporto (+5,7%).

§  Risultano, invece, in calo gli acquisti nei settori: computer, apparecchi elettronici e ottici (-20,6%) e macchinari ed apparecchi (-2,3%).

▪ Aumentano le importazioni da: Brasile (+63,1%), India (+54,1%), Stati Uniti (+30,5%), Belgio (+29,5%) e Turchia (+23,2%). Cala, invece, il flusso in entrata di merci provenienti dalla Cina (-4,9%). Diminuisce l’importanza relativa dell’Africa (-24,0%), a favore di America settentrionale (+19,2%) e America centro-meridionale (+16,1%).

§  Il saldo commerciale è positivo (+4.937 milioni di euro), in aumento dell’1,9% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2016 (+4.847 milioni di euro).

 

 

 

 

 

 

Brescia, 12 dicembre 2017
 

 

Marocco, scambi in crescita: Brescia prima in Lombardia per import

in Economia/Export/Tendenze by
Scambi economici tra Brescia e Marocco

L’interscambio Lombardo con il Marocco raggiunge i 259 milioni nei primi sei mesi del 2017 su 1,5 miliardi in Italia. L’export ha inciso per 207 milioni, -7,3% in un anno, a fronte di 51 milioni di import, +33,7%. Milano è prima sia per export (con 69 milioni) che per import (22 milioni) seguita da Bergamo per export (29 milioni) e Brescia per import (9 milioni). In un anno cresce l’export soprattutto da Cremona (+68%) mentre Mantova registra un +74% nell’import. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat al secondo trimestre 2017 e 2016.

I settori dell’interscambio lombardo. Prevale il manifatturiero con 204 milioni di export e 44 di import. Macchinari (43 milioni), chimica (32 milioni) e moda (28 milioni) i prodotti lombardi più esportati, i prodotti alimentari quelli più importati (20 milioni) in particolare a Milano (10 milioni) e Como (4,2 milioni). Esportano soprattutto macchinari Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, moda Como, chimica Varese, Monza e Brianza e Pavia, prodotti alimentari Sondrio, articoli in gomma Mantova, prodotti in metallo Lecco, apparecchi elettrici Lodi.

Iran, gli scambi con la Lombardia valgono 100 milioni al mese

in Economia/Export by

“Business in Iran”, ecco il percorso

per 25 aziende lombarde

In tre anni già assistite 300 imprese

600 milioni l’import-export Lombardia-Iran in sei mesi

+68% in un anno. Prima PaviaMilano e Monza

Export di macchinari e chimica, import di greggio e gas

 

 

 

Gli scambi lombardi con l’Iran valgono 600 milioni di euro nei primi sei mesi del 2017. Sono 318 milioni di export e 276 milioni di import. L’interscambio lombardo pesa il 24,8% del totale italiano con il Paese mediorientale, pari a 2,4 miliardi, e cresce del 68% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Aumentano del 19% le esportazioni e del 219% l’import. Pavia è prima per interscambio con 245 milioni di euro, contro i 4 milioni dell’anno scorso, di cui 238 milioni di import, seguita da Milano con 147 milioni di euro, di cui 135 milioni di export e Monza e Brianza con 46 milioni. La Lombardia esporta in particolare macchinari, 180 milioni in sei mesi, provenienti soprattutto da Milano e Monza e Brianza, e sostanze e prodotti chimici (35 milioni) mentre importa petrolio greggio e gas naturale (238 milioni). Lodi esporta soprattutto apparecchi elettrici, per 1,3 milioni. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat al secondo trimestre 2017 e 2016.

Vietnam, Brescia esporta per 17 milioni di euro

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Export by

“Percorso Vietnam”: opportunità di business per le aziende lombarde nel Paese asiatico. Promos, azienda speciale per le attività internazionali della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi sta seguendo un percorso di internazionalizzazione per 17 imprese lombarde che operano nei seguenti settori: infrastrutture e costruzioni, design, arredo, agroalimentare e agroindustria, meccanica, farmaceutico, chimico e cosmesi, ambiente, energia e sviluppo sostenibile, moda e tessile. Le imprese sono di Bergamo, Brescia, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Pavia e Varese. Si tratta di un percorso in varie tappe sull’internazionalizzazione finalizzato ad approfondire la conoscenza e la penetrazione su un mercato considerato strategico per le aziende lombarde (per altre iniziative: http://www.promos-milano.it/).

“La Lombardia – commenta il Vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala – conta 830 mila imprese su 10 milioni di abitanti e la gran parte delle aziende che hanno superato la crisi economica sono quelle che in passato hanno operato anche con l’estero. Per questo l’internazionalizzazione non è solo un’opportunità, ma una vera necessità per la valorizzazione delle imprese sul nostro territorio. La scelta del Vietnam ci è stata segnalata dal nostro tessuto imprenditoriale e per questo abbiamo voluto cogliere questa opportunità, che ha poi avuto maggiore impulso in seguito alla visita dello scorso anno del Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, Trần Đại Quang, il quale ci ha fatto capire di considerare la nostra regione un partner non secondario”.

L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito del progetto “Percorsi di accompagnamento in mercati strategici per il sistema economico lombardo”, voluto da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia e realizzato da Promos – azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi per le attività internazionali, ha dato la possibilità a 180 imprese di tutte le province lombarde di incontrare 1200 operatori in Sud Africa, Marocco, Iran (2 tappe), Kenya, Stati Uniti, Canada, Cina, Argentina e Vietnam per un totale di 1350 incontri b2b.

“La nostra profonda conoscenza dei mercati esteri e dei giusti interlocutori con cui far entrare in contatto gli imprenditori ci ha permesso di realizzare questo progetto che ha aiutato 180 imprese lombarde a fare business internazionale – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente di Promos, Azienda Speciale per le Attività Internazionali della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi – Attraverso 1062 incontri b2b, che hanno coinvolto circa 1200 operatori di 9 diversi paesi, abbiamo creato i presupposti per sostenere nel modo più efficace i processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese lombarde”.

Lombardia, con il Vietnam business da 1,2 miliardi nei primi sei mesi del 2017, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi sui dati Istat. Cresce l’export (+13%) e l’import (+14%). Si esporta per 154 milioni e si importa per un miliardo. Prima Milano con 880 milioni di import e 67 milioni di export. Seguono per import Bergamo e Mantova con 19 milioni ognuna. Per export Brescia con 17 milioni e Varese con 16. Principali settori: il manifatturiero (978 milioni di import e 152 di export). In particolare, si importano computer e apparecchi elettronici con 790 milioni e moda per 78. Si esportano macchinari (68 milioni), moda (18 milioni) e apparecchi elettrici (14 milioni).
Italia, con il Vietnam business da 2,3 miliardi nei primi sei mesi del 2017, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi sui dati Istat. Cresce l’export (+18%) e l’import (+13%). Si esporta per 596 milioni e si importa per 1,7 miliardi. Prima la Lombardia con un miliardo di import e 154 milioni di export. Seguono per import Veneto (180 milioni), Emilia Romagna (115), Piemonte (104). Per export Veneto (139 milioni), Emilia Romagna con 91 milioni, Toscana (74 milioni). Principali settori: il manifatturiero (1,5 miliardi di import e 581 di export). In particolare, si importano computer e apparecchi elettronici con 794 milioni e moda per 322 milioni. Si esportano macchinari (188 milioni), moda (159 milioni), alimentari (43 milioni), apparecchi elettrici (40 milioni).

Brescia, volano gli scambi con lo Sri Lanka: + 151 per cento in un anno

in Economia/Export/Tendenze by
Scambi Brescia-Sri Lanka

Lo Sri Lanka vale per la Lombardia circa 50 milioni di scambi nei primi sei mesi del 2017: ammontano infatti a circa 17 milioni le importazioni e 32 milioni le esportazioni. Interscambio in crescita: +18,1% in un anno, in particolare l’export (+24,4%). Milano da sola supera i 16 milioni. Seguono Bergamo (8,5 milioni, +77%), Brescia (6,4 milioni, +151%), Mantova (6 milioni, +18,4%) e Varese (5,2 milioni, +36%). Tra i settori che pesano di più in Lombardia negli scambi con lo Sri Lanka troviamo i prodotti delle attività manifatturiere (14,5 milioni di import e 31,1 di export) e i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (2,2 milioni di import). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat al secondo trimestre 2017 e 2016, sui primi sei mesi dei due anni.

Principali settori di scambio. Sono nel manifatturiero: chimica (11,6 milioni di export, 1,3 milioni di import), macchinari (9,8 milioni di export), articoli in gomma (5,2 milioni di import), moda e tessile (4,2 milioni di import e 3,9 milioni di export).

In Italia per regione. Scambi per 303 milioni nei primi sei mesi del 2017. Primo il Veneto con 165 milioni di scambi, poi la Lombardia con 49 milioni, l’Emilia Romagna con 32 milioni, il Piemonte con 18.

Lo Sri Lanka rappresenta un’economia in crescita, con disponibilità di manodopera a costi competitivi, un piano ambizioso di sviluppo del settore delle infrastrutture, oltre che di rapporti commerciali sviluppati con i principali mercati asiatici, tale da svolgere sempre di più il ruolo di porta d’ingresso per i mercati dell’Asia meridionale. La costituzione delle Free Trade Zone rappresenta poi il presupposto per favorire investimenti esteri, secondo la prospettiva perseguita dal Paese di rappresentare un hub manifatturiero per i mercati asiatici. Oltre la manifattura tessile, abbigliamento, calzature e l’alimentare che hanno registrato sino ad oggi i principali investimenti italiani, la meccatronica, la cantieristica navale, soprattutto di imbarcazioni e yacht, così come il turismo rappresentano i settori prioritari richiamati dal Ministro nell’ambito dei quali dovrebbe essere intensificata la collaborazione bilaterale.

Imprese lombarde, gli affari con la Romania crescono a doppia cifra

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Romania

Nei primi 6 mesi del 2017 il giro d’affari della Lombardia con la Romania ha riguardato oltre 580 milioni di euro di importazioni e circa 950 milioni di euro di esportazioni. Rispetto al primo semestre 2016 le vendite hanno fatto registrare un +13%, gli acquisti un +7%. Tra le province della regione, per Milano si osserva nel primo semestre del 2017 un aumento del 11% per le esportazioni verso la Romania, con un business da circa 215 milioni di euro ed importazioni pari a 135 milioni di euro, con un incremento del 16% rispetto al semestre precedente.

In particolare, secondo i dati Istat elaborati da UniCredit, per Milano le entrate maggiori arrivano dall’esportazione verso la Romania di macchinari e apparecchiature per oltre 46 milioni di euro nel primo semestre del 2017 (+9% rispetto al pari periodo 2016) e di prodotti chimici (oltre 30 milioni di euro, +5% rispetto al medesimo periodo 2016). Per l’area milanese si registra anche un consistente aumento dell’esportazione di articoli in gomma e materie plastiche, con un giro d’affari che nel primo semestre 2017 si attesta oltre a 21 milioni di euro (+55% rispetto al medesimo periodo 2016). A livello lombardo, il Business è in crescita in quasi tutti i settori: metalli di base e prodotti in metallo (oltre 225 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto al primo semestre del 2016);prodotti tessili e abbigliamento (quasi 144 milioni di euro, in calo del 6% rispetto al primo semestre 2016); macchinari e apparecchi (circa 141 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto al primo semestre 2016); sostanze e prodotti chimici (oltre 111 milioni di euro, in aumento del 13% rispetto al primo semestre 2016).

I numeri, insomma, indicano quello romeno come un mercato dalle buone potenzialità e fortemente interessato alle eccellenze del “Made in Italy”. Per questo UniCredit ha dedicato uno specifico focus sul business con la Romania nell’ambito del Forum CEE che si è svolto oggi a Milano. Una giornata di confronto e approfondimento sui mercati dell’Europa centro orientale volta ad aumentare le relazioni industriali e commerciali tra i Paesi dell’area e il tessuto imprenditoriale locale, sfruttando le potenzialità offerte in termini di consulenza, prodotti e servizi da UniCredit, leader nell’area CEE.

Alta tecnologia, in Lombardia cresce l’export del 13%, in Italia + 6%

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Alta tecnologia: export lombardo in crescita del 13% nel 2017 per un valore di oltre 3 miliardi di euro nei primi tre mesi, pari a circa un terzo del totale italiano di 10 miliardi (+6%), secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. In Lombardia, primi prodotti: medicinali per oltre un 1 miliardo di euro (+49,5%), strumenti e apparecchi di misurazione per quasi mezzo miliardo, apparecchi per le telecomunicazioni, prodotti farmaceutici di base e computer per oltre 300 milioni: sono questi i prodotti lombardi hi-tech più esportati nel mondo. Le destinazioni? Soprattutto Stati Uniti (409 milioni, +68%). Quasi 300 milioni l’export verso Germania e Svizzera. Crescono molto il Regno Unito (171 milioni, +49%) e Giappone (132 milioni, + 45%).

Anche l’internazionalizzazione è sempre più tecnologica. Continuano a crescere infatti gli strumenti sul web utili a potenziare la presenza delle nostre imprese sui principali mercati esteri. In tal senso, Promos, Azienda Speciale per le Attività Internazionali della Camera di commercio, propone servizi che danno la possibilità alle azienda lombarde di sviluppare i migliori strumenti online per presentare i propri prodotti ai più importanti buyers esteri, mettendo a disposizione un’assistenza personalizzata capace di favorire lo sviluppo internazionale del business aziendale.

Milano, Frosinone, Latina, Monza e Roma prime in Italia per export di prodotti hi-tech. Prima è Milano (15% del totale nazionale, +13,1%), seguita da Frosinone (9,4%, +34,6%), da Latina (9,4%, -24,9%), da Monza e Brianza (5,7%, +70,1%) e da Roma (5,6%, +5,5%). Vengono poi Torino, Napoli e Ascoli Piceno (ultime news). Tra le lombarde ai primi posti anche Varese (11°) e Lodi (12°), Pavia (16°), Brescia (20°), Bergamo (21°). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat nei primi tre mesi del 2017 e del 2016.

Alta tecnologia lombarda, un interscambio da 9,5 miliardi in tre mesi. Milano è prima sia per import e che per export con oltre 6 miliardi complessivi. Seguita nell’export da Monza e Brianza che cresce del 70%, da Varese e Lodi, mentre nell’import da Lodi, Monza e Brianza e Pavia. E se Milano è specializzata soprattutto nell’export di prodotti farmaceutici, Monza e Brianza è prima in componenti elettronici, Lodi viene dopo Milano in apparecchiature per le telecomunicazioni e Varese eccelle in aeromobili.

 

Brescia e Paesi Arabi, scambi per 373 milioni di euro in sei mesi

in Economia/Export/Tendenze by
Affari

Tra Lombardia e Paesi Arabi ci sono stati scambi per quasi 5 miliardi nei primi sei mesi del 2017 . Cresce l’import export italiano, + 11% in un anno. Traina Milano con circa 2 miliardi di euro e una crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del 2016. In particolare, l’export milanese è di circa 1,7 miliardi (+5,4%). Supera i 400 milioni di esportazioni Bergamo.

Seguono Brescia con 373 milioni (La leonessa è decima in Italia nella classifica) e Monza e Brianza con 354. Nell’import dopo Milano che supera i 300 milioni vengono Pavia con 240 milioni e Mantova con 189. Ma nell’interscambio Brescia, che vale il 10 per cento della Lombardia è una delle poche realtà in calo, con una decrescita di oltre il 20 per cento.

I maggiori partner commerciali lombardi tra questi Paesi sono: nell’export Emirati Arabi Uniti con 780 milioni (+3,2%), Arabia Saudita con 670 milioni (+9,8%) ed Egitto con 574 (+47,9%). Nell’import superano i 200 milioni Arabia Saudita e Tunisia. I macchinari rappresentano oltre un terzo delle esportazioni lombarde, i metalli il 15% e gli apparecchi elettrici il 10%. Bene anche chimica (9% del totale) e l’abbigliamento (9%, +10,7%). Prodotti chimici (26%) e dell’estrazione (20%) i più importati. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat al secondo trimestre 2017 e 2016 relativi all’interscambio con Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen.

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Lombardia, Maroni: siamo a pari dei Lander tedeschi del Sud

in Economia/Evidenza/Export/Istituzioni/Partner/Regione/Tendenze by

“La Regione Lombardia e’ davvero speciale: siamo sul tetto d’Europa”. Lo scrive, sul suo account Twitter, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

AL PARI DEI LÄNDER TEDESCHI DEL SUD – Il presidente allega al tweet l’articolo, pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’ in edicola oggi, dal titolo ‘Export, tre regioni italiane salgono sul tetto
d’Europa – Lombardia, Emilia Romagna e Veneto al pari dei tedeschi’, in cui si evidenzia come, quanto a export, queste tre regioni competano alla pari con i Länder del Sud della Germania, che ne sono il motore dell’economia, tanto da posizionarsi accanto a questi nella classifica delle eccellenze europee nel commercio estero.

LOMBARDIA QUARTA IN CLASSIFICA, PRIMA ITALIANA PER VALORE – In particolare poi, circa la Lombardia, il quotidiano economico evidenzia come, con un valore di beni esportati pari a 112 miliardi di euro l’anno, la nostra regione e’ quarta in Europa ed e’ “sugli stessi livelli dell’intera Svezia, che, nel 2016, ha esportato beni per 118 miliardi di euro”. Ai primi tre posti le tre regioni tedesche: Baden-Wurttemberg, Baviera e Renania settentrionale-Westfalia.

Apindustria, l’export bresciano si conferma in crescita

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Prosegue la dinamica positiva dell’export bresciano: a sottolinearlo è l’ultimo report «Relazioni con l’estero» realizzato dal Centro studi Apindustria Brescia interrogando un campione di 100 imprese associate sui risultati del primo semestre 2017 e le attese per i prossimi sei mesi.

In linea con gli ultimi dati territoriali a disposizione (+8,7% le esportazioni bresciane nel primo trimestre 2017 rispetto al primo trimestre 2016) e con quelli nazionali congiunturali di maggio (+1,2%), la metà del campione considerato dal Centro Studi segnala esportazioni di beni e servizi in aumento (il 4% in modo significativo). «Lo sviluppo dei rapporti commerciali del primo semestre rispetto al 2016 – si legge nel rapporto – è caratterizzato da moderato ottimismo, che si concentra soprattutto sull’Europa», in particolare nell’area dell’Unione europea, mentre la Russia sembra destinazione in fase calante (in controtendenza rispetto al dato nazionale). Per le PMI bresciane la formula principalmente utilizzata rimane l’esportazione diretta o con uffici di rappresentanza, condivisa dal 74% dei rispondenti. Seguono i distributori locali (13%).

Le previsioni sul secondo semestre si caratterizzano per un generale ottimismo sui mercati dell’Europa (Comunitaria e non), dove si prevedono anche sensibili miglioramenti dei rapporti commerciali. Sostanziale stabilità nelle altre macro aree. Se l’export segna bel tempo, sia nei primi sei mesi dell’anno che per il prossimo futuro, il 68% del campione ha inoltre espresso la volontà di «espandere la dimensione estera dei propri commerci», o rafforzando i legami già esistenti (spesso in Europa) o avviandone di nuovi. Di particolare interesse la correlazione tra lo sviluppo estero e la dimensione aziendale. «Emerge – si legge nel rapporto – come l’Europa unita rappresenti il mercato prioritario per tutte le imprese rispondenti, ma a seconda della dimensione aziendale ne facciano il mercato unico/principale o affianchino altre destinazioni di rilievo. Al crescere della dimensione aziendale, cresce la dipendenza dai mercati non domestici. Tale dipendenza si intensifica e al contempo si differenzia su più mercati».
Questo aspetto si collega alle difficoltà riscontrate dalle PMI nello sviluppo internazionale.

Le imprese lamentano infatti tra le difficoltà principali la carenza di personale dedicato (38%) e la dimensione aziendale (31%). Questioni linguistiche, culturali, di diffidenza, di timori su crisi dell’euro o di carattere geopolitico giocano invece un ruolo marginale. «La creazione dell’Ufficio Estero, con personale dedicato operativo da un paio d’anni – spiega il vicepresidente di Apindustria con delega all’internazionalizzazione Alessandro Orizio – vuole essere uno strumento di aiuto alle imprese per superare questi ostacoli. Nel rapporto del Centro Studi non per caso emerge che proprio la carenza di personale dedicato rappresenta, per le imprese che iniziano nel 2017 ad affrontare mercati esteri, il primo problema da risolvere. Il supporto dell’Associazione può essere utile anche ad approcciare un mercato importante per il territorio come quello russo, visto il dato locale in controtendenza rispetto al nazionale».

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