Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Evidenza - page 31

Tre studenti alla Scuola di pressocolata grazie alle borse di studio di Apindustria

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza by

Tre borse di studio per altrettanti studenti alla Scuola di pressocolata organizzata da AQM E CSMT: a finanziarle Apindustria Brescia con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. «In questo modo permettiamo alle nostre aziende associate di assumere figure professionali già formate – afferma Marco Mariotti, vice presidente vicario di Apindustria Brescia, nella sede di AQM a Provaglio d’Iseo dove oggi c’è stata la seconda lezione -: noi, come associazione, facilitiamo l’incontro mettendo a disposizione tre borse di studio, rivolte espressamente a studenti e non a personale già operativo in azienda». Il settore della pressofusione di alluminio è settore in forte trasformazione e necessita di figure sempre più specializzate e preparate per rispondere alle esigenze di un mercato, nell’automotive ma non solo, sempre più esigente. «Borse di studio per studenti – sottolinea Mariotti – significa quindi andare incontro alle esigenze delle aziende, permettere agli studenti di acquisire una forte specializzazione e aumentare il bacino di persone in grado di confrontarsi in modo adeguato in questo settore».

Oltre 400 ore di lezioni teoriche e pratiche a cadenza settimanale, insegnamento effettuato da professionisti con lunga esperienza operativa nel settore della Pressocolata, metallurgisti e specialisti di AQM e docenti dell’Università di Brescia, al termine del corso gli studenti diventeranno – a seconda del percorso scelto – tecnologo di industrializzazione del processo, tecnologo di industrializzazione del prodotto o responsabile della produzione di un’azienda di pressocolata. «È il secondo anno che sosteniamo in modo attivo il corso attraverso borse di studio – ricorda Mariotti -, forti dei risultati ottenuti e del gradimento di tale percorso da parte delle nostre aziende associate».

«Anche per questa edizione il settore ha risposto alla chiamata formativa – spiega il Direttore di AQM e CSMT Gabriele Ceselin -, i nuovi discenti godranno delle migliorie introdotte grazie all’esperienza del primo corso, sia a livello organizzativo sia sul piano didattico in particolare con l’introduzione di 40 ore circa di addestramento pratico in fonderia, 16 ore di visite aziendali e un project work finale che porterà gli studenti a progettare e lavorare su un caso pratico».

«L’adesione alla seconda edizione dell’HPDC School conferma la necessità dell’industria di professionisti con un bagaglio d’eccellenza che AQM e CSMT possono adeguatamente formare sia dal punto di vista tecnico che manageriale» ha dichiarato l’Ing. Riccardo Trichilo, Presidente di entrambe le strutture.

Tutti i dettagli sulla Scuola di pressocolata: www.scuoladipressocolata.it

 

Valsabbina, le azioni scendono a quota 4,60 euro

in Banche/Economia/Evidenza/Valsabbina by

Dopo una settimana di stallo una timida ripresa del mercato dei titoli azionari di Banca Valsabbina che, da alcuni mesi, desta preoccupazione fra i soci che negli anni avevano scelto il titolo azionario come investimento patrimoniale.

Lo scambio azionario sul mercato HI-MTF di questa mattina ha permesso di chiudere tutti gli ordini di acquisto, erano 107 per complessive 73 mila azioni, al prezzo di 4,60 euro per azione. La riduzione dall’inizio dell’anno ha raggiunto quota 80%.

Le offerte di vendita erano invece relative a 457 mila azioni di cui una buona parte presentate senza limite di ribasso. Per 380 mila offerte di vendita una nuova opportunità venerdì prossimo quando il prezzo potrà scendere. La prospettiva, molto probabile secondo alcuni, è quota 4,14 euro.

“Un giorno in dono” di UBI Banca ottiene il Premio Banca e Territorio per il sociale

in Banche/Economia/Evidenza/Solidarietà/UBi by

AIFIn assegna a UBI Banca per il 2016 il riconoscimento come miglior istituto nella categoria “Iniziative di carattere sociale”, premiandola per “Un giorno in dono”, l’iniziativa di volontariato aziendale che quest’anno ha coinvolto 1.245 dipendenti del gruppo, che per un giorno hanno prestato la loro opera come volontari presso 70 onlus tra aprile e giugno 2016.

L’iniziativa premiata oggi è giunta nel 2016 alla sua terza edizione: dopo un test del 2014 limitato all’area milanese, è stata estesa all’intero territorio nazionale nel 2015 e nel 2016, totalizzando 2.845 giornate di volontariato erogate nel triennio, corrispondenti a circa 20.000 ore di lavoro svolto presso le ONP partecipanti. Partecipando come volontario al progetto, ogni dipendente aderente ha donato un proprio giorno di ferie, trascorrendolo presso un’associazione e impegnandosi in una tra le 150 attività di volontariato proposte.

In funzione del numero di partecipanti la somma che il Gruppo UBI Banca ha riconosciuto per il triennio alle diverse ONP è di complessivi € 284.500 (pari a 100 € per ogni giornata di volontariato erogata).

Il premio AIFIn “Banca e Territorio” è un osservatorio e un riconoscimento annuale che ha lo scopo di promuovere il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa nel settore bancario dando notorietà alle iniziative realizzate dalle banche e/o dalle relative fondazioni bancarie in ambito sociale, economico e culturale per creare valore per gli stakeholder e per il territorio di riferimento.

Nell’assegnare il primo premio a UBI Banca per il 2016 per la categoria “Iniziative di carattere sociale” la giuria, composta dai rappresentanti degli organizzatori e dai componenti di un comitato scientifico indipendente, ha riconosciuto a “Un giorno in Dono” il primato di categoria in base ai criteri “Concept e innovatività del progetto”, “Coinvolgimento degli stakeholder” e “Impatti in termini di Responsabilità Sociale d’Impresa”.

Nello specifico il progetto è stato premiato per il concetto di dono attraverso cui si origina un effetto leva che genera un contributo alle associazioni.

Riccardo Tramezzani, Responsabile Retail UBI Banca, ritirando il premio ha espresso soddisfazione per il riconoscimento pubblico dell’iniziativa, sottolineando come la stessa “vada compresa nel contesto di UBI Banca, che come scelta strategica ha istituito ‘UBI Comunità’, una divisione specializzata nell’offerta al Non Profit e in cui gli stessi dipendenti dimostrano coi fatti di attribuire un valore alla solidarietà ed alla coesione sociale, cogliendo positivamente l’occasione offerta dall’azienda per operare a favore del territorio e della società civile”.

Mario Napoli, Responsabile Risorse Umane in UBI Banca, dedica il premio “a tutti i colleghi che hanno, in questo triennio, aderito alla proposta, sacrificando un proprio giorno di ferie e collaborando sia alla riuscita dell’iniziativa sia, mediante il conteggio dei giorni donati, all’erogazione di quasi 300.000 € nel triennio, e a tutti gli altri colleghi che, anche se non direttamente coinvolti, consentono con il loro lavoro di fornire alla clientela un servizio di qualità valorizzato da un approccio sensibile alle necessità sociali dei nostri territori”.

La startup bresciana Innovitas Vitae nella top ten di Berlino

in Economia/Evidenza/Startup by

Tra 400 candidati ne sono stati scelti soltanto dieci, e la bresciana Innovitas Vitae è l’unica azienda italiana selezionata a Berlino per lo StartupBootCamp Digital Health. Un’opportunità non da poco per la startup incubata da D-Namic, il cui prodotto principe è un service diagnostico – chiamato Immunox – che combina la rilevazione di quattro biomarcatori per dimostrare se e come il sistema immunitario femminile causerà o sta causando  infertilità, per poi intervenire con un integratore naturale chiamato Noflamox, che può aiutare la donna immuno-infertile a riportare in equilibrio il sistema imminutiario e ad arrivare alla gravidanza.

Le selezioni per uno dei più importanti acceleratori di startup nel segmento Healthcare nel panorama internazionale si sono svolte la scorsa settimana nella capitale tedesca. Centinaia le candidature, provenienti da 40 paesi del mondo. Una lista scemata a 21 e poi a 10 startup al termine di tre giorni di lavori tra presentazioni e matching con oltre 70 investitori e internazionali provenienti da primarie eccellenze nei diversi settori dell’industria, dei servizi e della finanza.

Innovitas Vitae Srl (abbreviato in I-Vitae) – incubata presso l’incubatore bresciano D-Namic guidato da Alessandro Scozzesi – è l’unica startup italiana ad entrare nella top ten delle aziende che parteciparanno al prossimo programma di accelerazione di StartupBootCamp Digital Health Berlin, che avrà inizio il 7 novembre e si concluderà il 2 febbraio 2017 con una giornata di presentazione agli investitori. La società che è a capo di StartupBootCamp Digital Health Berlin, inoltre, entrerà a breve anche nel capitale sociale di Innovitas Vitae, diventandone socio operativo.

Beretta, oggi l’azienda di Gardone Valtrompia compie 490 anni

in Armi/Economia/Evidenza by

Beretta festeggia oggi, lunedì 3 ottobre, i suoi primi 490 di attività con alcune importanti iniziative che guardano alla storia, alla comunità all’interno della quale il gruppo è presente ed al mercato.

“Beretta – 500 anni dello stile sportivo che eccelle nel mondo” è il titolo del terzo importante volume monografico dedicato a Beretta, dopo quelli di Marco Morin e Robert Held degli anni Ottanta sulla storia industriale Beretta e quello di Robert L. Wilson che nel 2000 propose un grande ritratto storico dell’azienda di Gardone Val Trompia.

Ora – per i tipi di Rizzoli USA – arriva il lavoro di Nick Foulkes, giornalista e scrittore molto noto in Gran Bretagna, autore di venti volumi su celebrities, tra cui James Bond, e stili di vita, columnist del Financial Times, grande esperto di orologi, conosciuto soprattutto per la sua triologia, apprezzata dalla critica, di storie dell’Ottocento.

Accompagnato dalle immagini del fotografo americano Andy Anderson, realizzate nel corso degli ultimi tre anni, con oltre 120 giorni di produzione in 4 continenti, il lavoro di Nick Foulkes propone un ritratto contemporaneo dell’azienda industriale più antica del mondo e del modo in cui negli anni Beretta abbia saputo trasformarsi da fabbrica d’armi in un vero e proprio brand sinonimo della “sporting life”. Un libro – ha sottolineato Pietro Gussalli Beretta nella prefazione al volume – “dedicato ai cinquecento anni della famiglia Beretta, alle persone che hanno lavorato e lavorano con la Beretta ed ai nostri stimati clienti che credono nei nostri prodotti da secoli”. Il volume sarà in vendita a partire dal 23 ottobre nelle migliori librerie e sui principali bookstore online.

I 490 anni di Beretta hanno anche un importante riconoscimento istituzionale: Poste Italiane ha infatti allestito un cofanetto filatelico con due cartoline dedicate, una riproduce il documento del 3 ottobre 1526 con il quale l’arsenale di Venezia pagava ducati 296 (A) Mastro Bartolomeo Beretta del territorio bresciano di Gardone per 185 canne di archibugio – la testimonianza più antica oggi nota sulle attività industriali della famiglia Beretta; l’altra una straordinaria immagine delle 10 medaglie olimpiche conquistate quest’anno dagli atleti Beretta ai Giochi di Rio.

Inoltre, sarà attivato oggi nella storica sede dell’azienda un servizio temporaneo di Poste Italiane con uno speciale annullo filatelico, che per mano del presidente di Beretta Holding e Vice-Presidente di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, il dottor Pietro Gussalli Beretta, certificherà la timbratura filatelica. La cerimonia sarà trasmessa alle ore 15,00 in diretta video sulla pagina facebook di Beretta (https://www.facebook.com/BERETTAit/), e sempre attraverso facebook verrà messo in palio un numero limitato di cofanetti filatelici, a beneficio dei fan più appassionati.

L’annullo speciale, dopo l’utilizzo nella giornata del 3 ottobre, sarà depositato presso lo Sportello Filatelico dell’ufficio postale di Brescia Centro per i sessanta giorni successivi, per soddisfare le richieste di bollatura che perverranno dai collezionisti dislocati sul territorio nazionale. Nella intera giornata di oggi invece sarà possibile ottenere l’annullo speciale presso l’ufficio postale di Gardone Val Trompia.

A suggellare i cinquecento anni di attività non poteva mancare un nuovo fucile, un “tribute gun”, costruito in due soli esemplari, nel quale si incrociano la tradizione armiera e l’eccellenza artigianale di Beretta con il design attuale ed innovativo, due pezzi che gli stessi armaioli che li hanno realizzati hanno definito “di una bellezza eccezionale”. Per vederli e saperne di più, dovremo attendere il 1 Dicembre, quando i due fucili saranno svelati rispettivamente a Londra ed a New York.

Supernova, oltre 50mila presenze per il festival dell’innovazione

in Economia/Evidenza/Startup by

Il centro storico di Brescia trasformato da Talent Garden – la più grande piattaforma fisica in Europa per i talenti del digitale – in un luogo d’incontro fra innovazione, creatività e welfare. Grazie al Festival Supernova l’innovazione è scesa in piazza con esperti da tutta Italia e non solo, che si sono confrontati sulla tempesta innovativa che sta cambiando il modo in cui percepiamo l’ambiente in cui viviamo investendo il mondo del lavoro ed evidenziando gli effetti benefici del lavorare in rete e del contaminarsi, ma anche insistendo sul tema della sostenibilità ambientale.

Alla sua terza edizione il Festival Supernova ha confermato e aumentato i numeri (con più di 50.000 presenze tra esposizione nel centro storico e conferenze) e l’impatto creato sulle diverse aree della città, triplicando la partecipazione degli studenti (arrivati quest’anno in 3000): le scuole vogliono avvicinarsi, comprendere l’impatto del digital sul mondo del lavoro per indirizzare al meglio le scelte professionali partendo dalle richieste del mercato.

“Anche l’interesse del pubblico (che si è mostrato davvero coinvolto – spiega Lorenzo Maternini, vp di Talent Garden e ideatore di Festival Supernova – fa capire quanto l’innovazione sia sì importante per chi ci lavora, ma soprattutto per l’ecosistema che si crea attorno. Perché innovare non significa inventare da zero, ma modificare ciò che già esiste per migliorare il modo in cui viviamo. Proporlo durante un festival di questa portata significa mostrare a tutti i cittadini, dai bambini agli imprenditori, dalle mamme in proprio agli anziani, che l’innovazione e il digital vanno a beneficio di tutti, influendo sulla vita quotidiana in maniera positiva e costruttiva”.

Con presentazioni di prodotti indirizzati a tutto il pubblico e alla quotidianità (un tostapane che si accende con lo smartphone, una casa componibile costruita in 6 ore di Isinnova o un velomobile – il cabriovelo dei ragazzi di Velobénaco) e attraverso laboratori dedicati ai più piccoli (come quelli organizzati da UBI Banca – gli UBI Lab – per mostrare il lato ludico della matematica e le sue applicazioni) il Festival Supernova è riuscito a suscitare non solo curiosità e interesse ma a diffondere una cultura dell’innovazione nei cittadini verso le soluzioni più smart, mostrando le applicazioni più utili del digitale e della tecnologia più avanzata. Il tutto con un riferimento costante al tema della sostenibilità, focus di quest’edizione intitolata alla tecnologia e all’innovazione nell’ambiente condiviso.

Il Festival Supernova si è concentrato anche sull’ecologia e sull’impatto ambientale, analizzando la sostenibilità sia attraverso gli esempi di aziende che puntano sulla salute del pianeta (come la startup Fattelo!, che disegna lampade completamente riciclate, e l’IoT che purifica l’aria di Clairy), sia mettendosi in prima linea con l’analisi del social sentiment e Big Data per registrare l’impronta ecologica della città di Brescia.

Dai convegni del Festival, da “Digitalks” (curato da Cisco Italia) alla UX Conference (che ha raccontato come sta cambiando l’orizzonte competitivo delle aziende), è emerso poi come l’innovazione passi oggigiorno attraverso differenti modi di lavorare, che si traducono in nuove modalità di smart working.

Garda, in arrivo una pioggia di milioni da Roma per il nuovo depuratore

in Ambiente/Economia/Evidenza/Istituzioni/Partecipate e controllate by

Cento milioni di euro sono pronti a piovere sul Garda? Ad assicurarlo è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, che ha annunciato il maxi stanziamento finalizzato alla realizzazione del nuovo sistema di depurazione del Benaco, che sostituirebbe il vetusto sistema realizzato quasi 50 anni fa. Un progetto promosso da Garda Uno e dalla municipalizzata veronese Azienda Gardesana Servizi, il cui costo complessivo è stimato in 220 milioni di euro. Anche per questo i promotori avevano fissato l’avvio al 2030. Ma se dovessero arrivare i soldi da Roma si potrebbe anticipare.

Da Cna una class action contro il cartello dei produttori di camion

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Evidenza/Trasporti by

La Cna Fita, la categoria dell’autotrasporto della confederazione artigiana, promuove una class action contro il cartello dei produttori di autocarri che lo scorso luglio è stato sanzionato dall’Unione Europea.

L’intervento dell’Antitrust – La Commissione Europea ha accertato che, tra il 1997 ed il 2011, alcune case costruttrici hanno preso accordi per mantenere il prezzo di listino dei mezzi al di sopra di quello di mercato (si stima circa il 20% in più) e per scaricare sul consumatore i costi delle nuove tecnologie necessarie a rispettare i più stringenti limiti delle emissioni.

I produttori coinvolti sono Man, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e Daf; nove camion di medie e grandi dimensioni su dieci venduti in Europa hanno il loro marchio. In tutto dovranno saldare la sanzione record di 2,9 miliardi di euro. La Man ha evitato una multa da 1,2 miliardi di euro perché ha permesso a Bruxelles di venire a conoscenza dell’esistenza del cartello.

Le cinque case costruttrici hanno ammesso la propria responsabilità in cambio di uno sconto o dell’azzeramento della sanzione. Scania, coinvolta nell’indagine antitrust, ha rifiutato di patteggiare ed il procedimento nei suoi confronti è ancora aperto.

La class action – Possono partecipare all’azione risarcitoria tutti i soggetti che hanno acquistato o acquisito con leasing camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) e grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle marche DAF, Daimler/Mercedes-Benz, Iveco, MAN/Volkswagen, Volvo/Renault e Scania immatricolati tra il 1997 ed il 2011. In caso di successo, lo studio legale riceverà una quota dei proventi dell’azione legale. In caso, invece, di insuccesso, il rischio è a carico dello studio legale.

«È importante sottolineare che la class action non riguarda solo le imprese di autotrasporto, ma anche tutte le ditte iscritte al Registro delle imprese che abbiano un mezzo da oltre 6 tonnellate, per esempio in edilizia e meccanica – precisa Roberto Tagliaferri, responsabile Cna Fita di Brescia -. Le case costruttrici hanno fatto cartello su tutti i mezzi, non solo su quelli venduti agli autotrasportatori».

La prima fase di raccolta delle adesioni termina l’1 novembre 2016. Chi aderirà tardivamente dovrà attendere che si formi un altro gruppo di autotrasportatori, il cui danno subito sia di un valore sufficiente a giustificare l’instaurazione di una seconda azione legale. «Per tale motivo – specifica Abramo Scalvinoni, presidente di Cna Fita di Brescia – è importante aderire all’azione il prima possibile, per non perdere la possibilità di partecipare alla class action. Per farlo basta rivolgersi ai nostri uffici».

«L’attenzione di Cna è rivolta ad aspetti che riguardano le imprese a 360° anche dal punto di vista concreto di tutela legale, nel contesto di un’azione collettiva di questa portata – conclude Eleonora Rigotti, presidente di Cna Brescia -. L’obiettivo dell’associazione, in questo caso, è quello di informare queste imprese e, per chi volesse, procedere all’istruzione della causa di ognuna».

I numeri bresciani – Stando agli ultimi dati disponibili, che fanno riferimento a fine agosto 2016, sono 2.188 le imprese a Brescia e provincia iscritte all’apposito Albo che esercitano attività di trasporto in conto terzi. Quanto ai veicoli, quelli in conto terzi sono 30.298.

L’esempio – Un autotrasportatore che ha acquistato camion delle case costruttrici responsabili dell’illecito anticoncorrenziale per un valore totale di 100mila euro può ottenere come risarcimento tra il 10% ed il 20% del prezzo di acquisto. Si tratterebbe, quindi, di circa 10-20mila euro di risarcimento.

Se uno o più mezzi sono stati successivamente venduti, la percentuale andrà calcolata sulla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Potrebbe essere possibile ottenere un risarcimento anche per mezzi acquistati di seconda mano, perché anche il mercato dell’usato ha subito il contraccolpo dell’illecito sovrapprezzo. Tuttavia in questi casi il risultato appare più incerto.

La documentazione necessaria – Per l’istruzione della causa vanno consegnati a Cna Fita:

a. la documentazione comprovante l’acquisto/leasing dei camion

b. copia di un documento d’identità del legale rappresentante della ditta di autotrasporto

c. una visura della società (se l’attività di autotrasporto è esercitata in forma societaria)

d. la procura alle liti o in alternativa l’atto di cessione del diritto al risarcimento

e. l’eventuale documentazione riguardante la vendita/permuta/rottamazione dei camion.

Nel caso in cui manchino i documenti di cui alle lettere a) ed e), l’autotrasportatore dovrà fornire l’estratto cronologico del camion del PRA, da cui risulti anche il prezzo di acquisto del mezzo, nonché dell’eventuale vendita.

Valsabbina, altra settimana in bianco per chi vuole vendere le azioni

in Banche/Economia/Evidenza/Valsabbina by

Altra settimana in bianco per gli azionisti della Banca Valsabbina intenzionati a vendere le azioni. Non è bastato infatti l’ennesimo ribasso del prezzo, sceso fino a 5,17 euro a fronte dei 14 euro iniziali (e dei 7,17 del 2 di settembre) a convincere il mercato a comprare. Le ultime trattative si sono chiuse con ordini di vendita per circa 515mila azioni, ma le offerte d’acquisto valevano solo 100 azioni. Salvo sorprese, dunque, andrà alla prossima vendita sfondando la soglia dei 5 euro per azione.

Imprenditore bresciano arrestato: 2 i milioni sottratti al fisco

in Economia/Evidenza/Guardia di Finanza by

Un imprenditore siciliano residente a Brescia A.M. e una bresciana le cui iniziali sono P.T. Sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza (la seconda è ai domiciliari) insieme a due siciliani (AN e RF) nell’ambito di un’indagine denominata Bella vita. Secondo i militari i due siciliani, in associazione con la bresciana, avrebbero riciclato i soldi dell’ex conterraneo. Il 62enne, peraltro, non era sconosciuto alla Giustizia, visto era già stato denunciato in passato per aver costituito società fittizie al fine di elude le imposte e per bancarotta fraudolenta. Stavolta il sequestro di beni a lui riconducibili è stato di circa 2 milioni di euro, tra cui il 10 per cento di un noto albergo a 5 stelle di taormina e il 51 per cento di un noto ristorante, oltre a quattro immobili, conti correnti bancari, polizze assicurative e altri strumenti finanziari.

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