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Edilizia - page 9

Edilizia, Parolini: le imprese facciano squadra per fronteggiare il mercato

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“Nel settore edilizio la situazione e’ ancora difficile, ma vedo imprese ancora capaci e
attrezzate per mettersi insieme ad affrontare il mercato”. Lo ha rilevato l’assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini, visitando alcune aziende e imprese del settore
oggi a Made Expo, la fiera biennale delle costruzioni, architettura e design organizzata da FederlegnoArredo al polo fieristico di Rho Pero. Parolini e’ intervenuto anche alla premiazione di ‘Archmarathon Selections’, l’evento premio (nato nel 2014 e con cadenza biennale) a cui hanno partecipato 28 studi internazionali di architettura, suddivisi in 14 categorie; tra questi sono stati scelti i vincitori che accederanno agli ‘Archmarathon Awards 2018′.

FIERA VIVACE RESTA SEMPRE UN BUON SEGNO – “Si tratta di piccole medie imprese – ha precisato Parolini -, che proprio per questa caratteristica stanno imparando a relazionarsi con gli altri. Ho notato una certa vivacita’ dentro la fiera, e’ un buon segno, i numeri mi sembrano positivi: un incremento delle presenze con un modello che punta anche alla creazione di occasioni di incontro ‘b2b’ organizzate da Made Expo e Federlegno, molto utili pe finalizzare la fiera e renderla sempre piu’ interessante per i contatti che ne possono nascere”.

ARCHMARATHON, QUALITA’ OLTRE LE ARCHISTAR – “Archmarathon – ha spiegato l’assessore, chiamato a premiare in due occasioni altrettanti vincitori – e’ una bella iniziativa internazionale,
che seleziona la qualita’ e si qualifica per le modalita’ snelle di raccogliere progetti: non andando a premiare solo le archistar, ma cercando con una giuria molto qualificata la qualita’ ovunque si annidi in giro per il mondo”.

PROGETTO DI SVILUPPO – “Stiamo lavorando ad un progetto di Regione Lombardia con FederlegnoArredo e Ance per lo sviluppo della filiera del sistema casa – ha spiegato Parolini -. Il
progetto ha lo scopo di consolidare e valorizzare tale filiera, supportando il partenariato tra aziende del settore dell’edilizia e del legno-arredamento. Si vuole integrare un
vero piano d’azione volto a supportare le manifestazioni di settore, azioni di promozione dell’export per il presidio dei mercati ad alto potenziale, la realizzazione di una politica industriale regionale di settore e lo sviluppo di centri di formazione all’avanguardia per i giovani”.

SMART LIVING, SIAMO NELLA DIREZIONE GIUSTA – “La misura che abbiamo messo a punto sulle smart living, con 15 milioni a fondo perduto per favorire aggregazioni e innovazioni di prodotto – ha ricordato Parolini -, con una integrazione forte anche con il mondo universitario, credo vada nella direzione giusta, a giudicare dalla grande partecipazione che c’e’ stata. Ci aspettiamo ne escano progetti che possono dare uno slancio al settore in termini di innovazione, necessaria: o cambia radicalmente il modo di produrre nel mondo dell’edilizia o il rischio e’ di perdere ulteriormente competitivita’. Ma credo siamo orientati bene nella direzione indicata”.  Regione Lombardia, per la prima volta in Italia, ha messo sul piatto risorse per promuovere e supportare aggregazioni tra imprese del settore costruzioni, legno-arredo, impianti e domotica. A disposizione delle reti, che le aziende costituiranno, contributi a fondo perduto per finanziare i migliori progetti di investimento che sapranno coniugare il tradizionale know-how produttivo con le piu’ avanzate tecnologie abitative.

EDILIZIA PROTAGONISTA DELLA RIPRESA – “Smart Living e’ un intervento senza precedenti, che – spiega Parolini – nasce dalla convinzione che il settore dell’edilizia, tra i piu’ colpiti dalla crisi, puo’ tornare ad essere uno dei protagonisti della ripresa, ma a condizione che le imprese si mettano assieme, ampliando i confini della filiera”.

INSIEME SI FA MASSA – Dobbiamo superare una cultura molto centrata sulla singola azienda, e in alcuni casi sulla singola famiglia. Che noi comunque difendiamo. Ma per difendere questa autonomia occorre puntare sempre di piu’ su questa forte integrazione di finalita’, scopi, ricerca e innovazione. E’ un problema culturale, non si tratta di stravolgere il nostro sistema economico ma di farlo evolvere in una direzione che permette di dare forza a un sistema di imprese piccole, perche’ insieme si fa massa. Con un punto di forza, rispetto alla grande realta’: una rete di piccole imprese ha tanti imprenditori, tanta gente che ci mette del proprio, ha capacita’ di iniziativa e puo’ dare un contributo creativo maggiore rispetto a una grande singola realta’”.

Marzo, aste in arrivo nel Bresciano per 140 milioni di euro

in Bandi/Commercio/Economia/Edilizia by

Tutto all’asta, persino una centrale a biogas. Il prossimo mese l’Anpe metterà all’asta nel Bresciano beni per un valore di circa 140 milioni di euro, suddivisi in 561 lotti. Tra questi – il 15 marzo – anche una centrale di produzione di energia elettrica alimentata a biogas collocata nel territorio di Manerbio con un valore stimato di circa 5 miluoni di euro. Nello stesso Comune, inoltre, andrà all’incanto un lotto di terreni per 2,6 milioni. Tra i lotti più costosi anche l’ex cascina Monticella di Gambara (960mila euro), un edificio immobiliare in via Casaglio a Gussago (da 804.243 euro) e una villa a Rodengo (835 mila).

Il 17, ancora – secondo quanto riferito da Bresciaoggi – tornerà sulla piazza l’ex stabilimento Baribbi, a San Polo: la stima è di 7.974.928 euro, quasi la metà dei 14 milioni chiesti a gennaio dello scorso anno. Ma nella stessa asta verranno messi o rimessi sul mercato anche  la cittadella dello shopping Feroldi di Poncarale (2,850 milioni), un maxilotto di appartamenti a Flero (2,9 milioni) e alcune abiazioni vip a San Felice del Benaco (1.743.000 euro), a Borgo San Giacomo (1.174.465) e a Padenghe (1.056.375).

Infine il 31 marzo, tra i lotti all’asta ci sarà anche un complesso in via Colombarola a Sirmione (ristorante, bowling, sala giochi, sala ballo e bar, tutto in “saldo” a 1.732.500 euro), mentre aLonghena viene messo all’asta il complesso produttivo di via 24 Maggio: 17 mila metri quadrati, di cui 2.608 ancora edificabili, stimati 3,420 milioni.

Immobili non occupati, Brescia al quinto posto in Lombardia

in Economia/Edilizia by

La Lombardia è la regione italiana con la più bassa concentrazione di case vuote (15,16% per oltre 731 mila abitazioni non occupate), pur avendo al suo interno una delle province con più immobili non occupati: Sondrio. È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che propone di sostenere con interventi legislativi, anche in materia fiscale, il mercato locativo valorizzando gli oltre 7 milioni di immobili vuoti nel nostro Paese.

Le provincie lombarde. Sondrio e provincia, anche in virtù della presenza di seconde case di villeggiatura, è terza in Italia per percentuale di case non occupate con quasi il 50% del totale (49,7%) e quasi 74 mila e 500 immobili inutilizzati. Lecco è al secondo posto con 1 immobile non occupato su 4 (25,8% e oltre 48 mila case non occupate) e Bergamo al terzo con il 22,7% e quasi 128 mila e 800 immobili vuoti. Entrambe sopra la media nazionale (22,5%). Leggermente sotto la media nazionale la concentrazione di case vuote a Como (4° posto regionale con il 21,4% e quasi 66 mila immobili non occupati) e Brescia (5° posto regionale con il 20,9% e poco più di 133 mila case non occupate). Le percentuali si abbassano notevolmente nelle restanti province lombarde. Pavia è sesta con oltre 43 mila immobili non occupati pari al 15,6% del totale. Seguono Varese (7° posto regionale con il 13,7% e circa 57 mila e
300 case vuote) e Mantova (8° posto regionale con il 13% e quasi 24mila e 500 case non inutilizzate). Il livello di occupazione è elevato a Cremona: 9° posto regionale con quasi 21 mila e 900 case vuote pari al 12,9. L’utilizzo delle case sale ancora man mano ci si avvicina al capoluogo lombardo. Nella provincia di Lodi gli immobili sfitti sono poco più del 10% del totale (circa 10.400 in tutto). A Monza-Brianza si scende sotto il 10% (9,5% e circa 36 mila e 400 case non utilizzate). Milano, infine, fa registrare la minor concentrazione di case vuote della Lombardia e di tutta l’Italia, con oltre 87 mila e 600 immobili vuoti pari al 6,1% e che rappresenta comunque un patrimonio cospicuo in una metropoli dove la domanda di abitazione è sempre elevata.

Nel resto d’Italia tra le province con più case sfitte, insieme a Sondrio (3° posto nazionale), spiccano Olbia-Tempio, dove se ne contano oltre la metà (1° posto nazionale con il 52,88%, più del doppio della media nazionale, e 71.614 abitazioni) e Aosta (2° posto nazionale con il 50% e 58.731 immobili non occupati). Oltre che nelle province di Milano e Monza Brianza ci si avvicina invece alla piena occupazione anche a Firenze (10,1% del totale immobili).

Grandi città. Se guardiamo i grandi comuni italiani Brescia risulta al 6° posto in Italia con circa 14 mila e 500 abitazioni non occupate pari al 14,7% del totale, mentre Milano spicca per l’alto livello di occupazione delle case con il 5,8% di immobili vuoti, cioè poco più di 37 mila immobili vuoti. Situazione analoga a Napoli (3,9% e 14.140 abitazioni non occupate) e Firenze (3% e 5.164 abitazioni). Ravenna è il primo comune d’Italia per case vuote (28,4% per 27.118 immobili). La seguono Reggio Calabria (2° posto nazionale; 27,3% e oltre 26 mila e 200 immobili) e
Catania (3° posto nazionale, 19,7% e circa 28 mila e 600 abitazioni vuote).

Le regioni. La maggiore parte degli oltre 7 milioni di case non occupate (22,5% del totale) si concentrano in regioni del Sud come Calabria (2° posto nazionale con il 38,7% e 481.741 case), Molise (3° con il 36,9% e 73.524 case) e Abruzzo (4° con il 32,7% e 250.038) anche per effetto dell’emigrazione. Tante le case inoccupate anche in Valle d’Aosta (1° posto in Italia con il 50% per 58.731 immobili) e Trentino Alto Adige (9° con il 27,2% e 156.771) dove abbondano le case di villeggiatura.

Moretti realizza il Centro Ingrosso Cina di “Aumai”: è il più grande d’Europa

in Economia/Edilizia/Partner by

Ha inaugurato ieri ad Agrate Brianza Centro Ingrosso Cina, il più grande centro commerciale all’ingrosso d’Europa, realizzato nelle sue strutture prefabbricate in calcestruzzo dalla Moretti, azienda bresciana fondata da Vittorio Moretti, che firma così il terzo centro commerciale con dimensioni da primato nel 2016.

Il nuovissimo Centro Ingrosso Cina è stato voluto dall’imprenditore 40enne Chen Wen Xu, chiamato più comunemente «Il Sandro», da 20 anni residente a Brescia, già proprietario della catena di supermercati Aumai con oltre 30 punti vendita nel Nord Italia.
Un investimento da 60 milioni di euro, permesso anche dal sostegno di Mps Capital Service e Unicredit, che sorge oggi riqualificando l’area dove un tempo era situata l’azienda chimica Uquifa in via delle Industrie ad Agrate Brianza, sulla strada provinciale 121, perfettamente collegata con le principali vie di comunicazioni dell’area milanese, come la Tangenziale Est, la Teem e l’A4.

L’intenzione di Chen Wen Xu con Cina Ingrosso Mercato è quella di delocalizzare (e decongestionare) il commercio all’ingrosso di prodotti cinesi dalla Chinatown milanese – via Paolo Sarpi, offrendo ai grossisti un unico punto di riferimento, facilmente raggiungibile e logisticamente efficiente perché localizzato sulle grandi arterie di comunicazione del Nord Italia.

La struttura si sviluppa per 3 piani – di cui 2 fuori terra – e accoglierà 400 spazi commerciali: il piano interrato è destinato ai magazzini con strutture dedicate allo scarico dei container; il piano terra è dedicato esclusivamente al commercio all’ingrosso di abbigliamento (donna, uomo, bimbo), mentre il piano superiore è dedicato agli accessori, scarpe, cosmetici e casalinghi, oltre ai servizi: bar, ristoranti ma anche attività dedicate alla cura della persona.

Centro Ingrosso Cina ha previsto l’assunzione di 600 addetti nelle diverse mansioni (vendita, uffici e logistica) e altre 200 posizioni saranno generate dal relativo indotto.

Moretti che da oltre 50 anni si occupa di edilizia industrializzata, e in particolare la sua divisione Moretti Construction Systems, guidata dall’AD ing. Evangelista Zampatti, si riconferma ancora una volta l’interlocutore ideale, in virtù della sua esperienza e affidabilità, nella realizzazione di centri commerciali di nuova generazione per dimensioni, sicurezza e soluzioni. Moretti chiude così un anno davvero speciale, riconfermando il trend positivo degli ultimi 10 anni, durante i quali la Moretti ha realizzato almeno uno shopping center all’anno superiore ai 60.000 mq e uno, ogni due anni, superiore ai 100.000 mq. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti quest’anno – afferma l’AD ing. Evangelista

Zampatti – che arrivano comunque anche a coronamento di un percorso aziendale coerente e solido, che ci ha permesso di superare indenni anche i momenti in cui la crisi aveva particolarmente colpito il nostro settore. Non a caso il risultato di cui sono più fiero è proprio il fatto di aver sempre garantito il posto di lavoro ai nostri 200 collaboratori, senza aver mai dovuto ricorrere a neppure un’ora di cassa integrazione”.

Moretti, azienda italiana fondata nel 1967 da Vittorio Moretti, da sempre opera nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni, collaborando con i migliori esperti del settore, ispirandosi sin dalla sua fondazione a concetti quali diversificazione, flessibilità, personalizzazione, chiavi in mano.
Prefabbricati in calcestruzzo, in legno e con sistemi misti che integrano ferro, vetro e pietra. Edilizia pubblica e privata chiavi in mano, infrastrutture, Real estate. Dalla consulenza strategica alla progettazione, dalle semplici forniture di prodotto alla gestione di cantiere, installazione e collaudo finale, dal contract di prodotto a quello di commessa. Un modo di fare impresa che si traduce in più competenze. Più sinergie. Più soluzioni.

Comune di Brescia, ecco il bando per i sei membri della commissione Edilizia

in Bandi/Città e Hinterland/Economia/Edilizia/Evidenza/Zone by

La Giunta comunale di Brescia deve procedere, ai sensi dell’art. 22 del Regolamento Edilizio e dell’art. 39 dello Statuto del Comune, alla nomina in seno alla Commissione Edilizia di sei cittadini esperti nelle materie e discipline inerenti alla progettazione, alle tecniche di ristrutturazione, recupero e restauro conservativo di edifici con valore storico artistico, alla gestione del territorio con particolare riguardo alla mobilità e traffico, alla progettazione del verde e arredo urbano, all’urbanistica, alle materie giuridiche e amministrative con particolare riguardo alle questioni urbanistico-edilizie e alle materie relative all’abbattimento delle barriere architettoniche.

SCARICA IL BANDO

Edilizia, dalla Regione 15 milioni per la filiera della casa hi-tech

in Economia/Edilizia/Istituzioni/Regione by

“Lanciamo oggi una misura che, per la prima volta in Italia, mette sul piatto ben 15 milioni di euro a sostegno della filiera dell’edilizia e in particolare di quella della casa high-tech”. Ad annunciarlo e’ l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini, che in una nota ha presentato i contenuti di ‘Smart Living’, il nuovo bando di Regione Lombardia che concedera’ contributi a fondo perduto fino a 800.000 euro ad aggregazioni tra imprese del settore costruzioni, legno-arredo-casa, high-tech e le Universita’ lombarde per finanziare progetti innovativi legati al tema dell’abitare intelligente.

EDILIZIA PROTAGONISTA DELLA RIPRESA – “Smart Living e’ un intervento senza precedenti, che – ha spiegato Parolini – nasce dalla convinzione che il settore dell’edilizia, tra i piu’ colpiti dalla crisi, puo’ tornare ad essere uno dei protagonisti della ripresa, ma a condizione che le imprese si mettano assieme, ampliando i confini della filiera, e che in piu’ questo processo passi attraverso l’innovazione, il digitale e l’applicazione di nuove tecniche costruttive”.

INDUSTRIA 4.0 – “E’ un bando che sosterra’ i migliori progetti in grado di coniugare il know-how produttivo lombardo in questi settori con le piu’ avanzate tecnologie abitative e che – ha sottolineato il titolare dello Sviluppo economico – premiera’ il valore delle aggregazioni e dei partenariati che si svilupperanno, inserendosi a pieno titolo nell’orizzonte competitivo delineato dall’Industria 4.0, che Regione Lombardia ha saputo interpretare con largo anticipo e modellare sul sistema lombardo”.

RICADUTE POSITIVE – “Durante questa legislatura, proprio per raccogliere la complessita’ delle sfide imposte dal mercato, – ha aggiunto l’assessore – abbiamo impresso una forte spinta alla nostre politiche per favorire e promuovere l’aggregazione, la contaminazione tra settori differenti e la valorizzazione delle filiere di eccellenza quali driver di sviluppo. Con questa misura, in particolare, alle ricadute economiche e agli investimenti che sara’ in grado di generare, se ne aggiungono potenzialmente altre non trascurabili in termini di sostenibilita’ ambientale, energetica e di salubrita’”.

SETTORE DI MERCATO CON GRANDI ECCELLENZE – “Abbiamo molte aspettative, perche’ – ha concluso Parolini – questo intervento, che ha una connotazione molto marcata di innovazione e che tiene conto delle proposte delle associazioni piu’ rappresentative del comparto, si configura come una misura sussidiaria in grado di aumentare la competitivita’ delle imprese lombarde. Siamo convinti che sapra’ anche agganciare i timidi segnali di ripresa innescando una reazione virtuosa di fronte al forte rallentamento degli investimenti pubblici nel settore, alla difficolta’ di accesso al credito, e al calo della domanda di nuovi edifici registrata negli ultimi anni”.

Di seguito i punti principali del bando per la filiera della casa high-tech.

SOGGETTI BENEFICIARI – Aggregazioni composte da almeno tre soggetti dei comparti Manifatturiero, Costruzioni, Commercio e Servizi in partnership tra loro e/o con il sistema delle Universita’.

SETTORI DI RIFERIMENTO – A titolo esemplificativo: edilizia, arredo-legno-casa, impiantistica, High-tech (ad uso domestico), domotica, building automation, digital manufacturing, Ict, energia.

DOTAZIONE ECONOMICA – 15 milioni di euro.

TIPOLOGIE DI INTERVENTO AMMISSIBILI – Sono ammissibili al bando progetti di sviluppo sperimentale con effettive e comprovate ricadute nell’ambito della filiera “Smart living”, con specifico riferimento ai settori sopra richiamati, che prevedano: interventi di innovazione di prodotto e/o processo e/o servizio a sostegno della filiera; attivita’ finalizzata allo sviluppo tecnologico; sviluppo di progetti integrati di edifici con l’ausilio di moderni sistemi software (building information modelling); soluzioni di screening energetico degli edifici e elaborazione di modelli innovativi di adeguamento sismico, recupero edilizio, riqualificazione energetica e/o strutturale e antisismica; domotica, anche finalizzata a favorire l’autonomia e l’accessibilita’ a supporto dei servizi della persona, il wi-fi e la sensoristica avanzata; formazione legata alle attivita’/obiettivi del progetto; sviluppo di servizi logistici e di sostegno all’export per l’intera filiera (Smart supply chain).

CARATTERISTICHE DEL CONTRIBUTO ED INTENSITA’ DELL’AIUTO – E’ previsto un contributo massimo a fondo perduto di 800.000 euro per aggregazione, con un’intensita’ d’aiuto fino al 50% della spesa complessiva ammissibile. L’investimento minimo (spese ammissibili) per partenariato deve essere pari o superiore a 200.000 euro.

MODALITA’ E TERMINI – La domanda di partecipazione al Bando deve essere presentata esclusivamente attraverso il Sistema informativo Siage (www.siage.regione.lombardia.it ) a partire dalle ore 12 del 1 febbraio 2017

A Brescia in calo le vendite di abitazioni in nuda proprietà

in Economia/Edilizia by
Nel 2015 in regione Lombardia le compravendite di abitazioni in nuda proprietà sono state 3.622, +3,5% rispetto al 2014. Aumentano nelle province di Mantova del +27,6% rispetto al 2014 (156 compravendite), di Como del +21,7% (227), di Pavia del +17,5% (220) e, seppure in modo più contenuto, di Lodi del +4,8% (65), di Milano del +4,6% (1.432) e di Bergamo del +4,4% (470). Calano invece a Sondrio del -26,3% (71), a Lecco del -18,2% (94), a Cremona del -11,7% (112), a Brescia del -1,5% (473) e a Varese del -0,9% (301).
Necessità e difficoltà economiche da un lato, vantaggi e opportunità dall’altro. È la doppia faccia della nuda proprietà, che fotografa lo spaccato sociale del nostro Paese. Una modalità che consente ai proprietari di avere liquidità derivante dalla cessione dell’immobile, pur continuando a vivere nell’appartamento per il resto della propria vita, e a chi vuole investire nel “mattone” di acquistare immobili a prezzi inferiori a quelli di mercato.
Qual è l’identikit del “nudo proprietario”? Prevalentemente uomo (60%), ha in media un’età vicina ai 70 anni, vive nelle grandi città, è nel 60% dei casi solo (celibe/nubile – separato/divorziato- vedovo) e offre un’abitazione fra gli 80 e i 100 mq, soprattutto localizzata nelle aree centrali e semicentrali. Il valore di un immobile in nuda proprietà cambia in rapporto all’età del venditore. Se il venditore appartiene alla prima fascia di età (45-50 anni), lo sconto percentuale rispetto al valore di mercato sarà circa del 75%, mentre se il venditore appartiene alle ultime fasce di età lo sconto per il compratore si riduce tra il 25% e il 10% se il proprietario ha oltre 80 anni.

Cgil, la prima volta di uno straniero al vertice: Ibrahima Niane segretario della Fillea

in Cgil/Economia/Edilizia/Sindacati by

Ibrahima Niane, 45 anni, è il nuovo segretario generale della Fillea Cgil di Brescia, categoria nella quale il 40% degli iscritti è di origine straniera. A eleggerlo oggi – con 24 voti a favore e 5 contrari – l’assemblea generale della categoria degli edili. È la prima volta che a Brescia viene eletto un segretario generale di categoria di origini straniere. «Sono molto contento che la categoria abbia deciso in questo modo – afferma il segretario della Camera del Lavoro Damiano Galletti -. Sono personalmente molto onorato che, anche in questo modo, si possa rappresentare il cambiamento in atto nella nostra organizzazione». «Un ringraziamento personale a Renzo Bortolini, il segretario uscente, che ha lavorato molto per determinare questo cambiamento e che ha avuto fiducia in me – sottolinea Niane -. sarò il segretario di tutti, consapevole delle difficoltà del settore edilizio in corso da anni». Ibrahima Niane, 45 anni, è nato a Pikine, periferia della capitale del Senegal Dakar. Arrivato in Francia nel 1990, l’anno successivo si trasferisce in Italia. Lavora prima a Napoli in un panificio e dal 1992 a Como. Dal 1993 al 1997 lavora all’Avicola San Martino, dove prende la prima tessera della Cgil. Dal 1997, dopo aver frequentato il CFP di Chiari, lavora come operaio metalmeccanico e nel 2004 inizia l’attività di funzionario sindacale per la Fillea Cgil, categoria nella quale entra successivamente in segreteria a parite dal 2012.

Abbattere la Tintoretto è una buona idea, nè di destra nè di sinistra

in Economia/Edilizia/Evidenza/Istituzioni/Opinioni by

di Fausto Di Mezza – Un’idea buona è un’idea buona, non è’di destra e neppure di sinistra. Quando questo elementare assunto si sposa con la logica della finanza immobiliare è ancora più vero. L’iniziativa messa in campo da Invesire Sgr, in merito all’abbattimento della torre Tintoretto, è quanto di più intelligente e socialmente utile si possa fare per quella zona della città.

L’housing sociale, infatti, rappresenta quella che, in termini finanziari, si definisce un’operazione win win. Si chiamano in questo modo le operazioni in cui tutte le parti coinvolte in un determinato deal escono vincenti dagli accordi trovati.

La finanza immobiliare, fatta attraverso quelle Sgr che, come loro mission non guardano solo alla logica del profitto ma anche alla utilità sociale delle operazioni, rappresenta uno strumento avanzato. Le Sgr offrono ai sottoscrittori dei fondi un minimo di remunerazione del capitale, permettono a quartieri degradati di rinascere e al contempo a giovani coppie di poter realizzare il sogno di avere una casa con sistemi innovativi come ad esempio l’affitto con riscatto. È necessario che la politica agevoli il più possibile questo tipo di operazioni, cercando di mettere le Sgr in condizioni di poter sviluppare piani finanziari che siano sostenibili.

Anche un profano del settore immobiliare capisce che perno fondamentale dell’operazione in questione passa obbligatoriamente dalla riuscita da parte della Sgr di alienare gli immobili velocemente.

Qualcuno dei lettori comprerebbe un appartamento nella torre Tintoretto anche qualora fosse riqualificata? Penso proprio che la risposta sia negativa perché un mostro rimane sempre un mostro anche se ristrutturato ed abbellito.

In conclusione, il mio personale consiglio alla politica cittadina è’ il seguente: la sinistra esca dall’impasse ideologico di non poter cambiare idea solo perché la proposta originaria fu fatta dalla ex giunta Paroli. La destra, dal canto suo, rinunci al “ve lo avevamo detto” ed insieme si lavori per fare in modo che tutti i soggetti coinvolti possano trarre il maggior vantaggio possibile. Abbattiamo quindi senza alcun indugio il mostro, prima che la città perda l’ennesimo treno!

* Ex assessore comunale al Bilancio

Da Feralpi Siderurgica e Groupfer nasce Alpifer, una holding per l’edilizia

in Acciaio/Economia/Edilizia by

Una doppia integrazione, a valle per un partner e a monte per l’altro, ha dato vita ad Alpifer. La nuova holding, che avrà sede a Piacenza, è stata fondata oggi ed è partecipata in misura paritetica dalla bresciana Feralpi Siderurgica SpA e dalla piacentina Groupfer che conferisce alla holding il 100% di Unifer SpA con stabilimento a Piacenza e a Ceprano (Frosinone) e di Steelfer Srl (Collecchio, Parma).

Alpifer, racchiuderà la forza produttiva e la qualità della vergella di Feralpi, tra i leader in Europa nella produzione di acciai destinati all’edilizia, e la capacità di trasformazione della stessa da parte di Unifer, oltre alla organizzazione commerciale di Steelfer.

Un binomio perfetto per offrire al mercato italiano e internazionale reti elettrosaldate e tralicci di alta qualità grazie alla filiera controllata fin dalla materia prima. Nel 2015 Unifer ha raggiunto un fatturato di circa 50 milioni di euro con un’ottantina di dipendenti per una capacità produttiva compresa tra le 10.000 e le 12.000 tonnellate di acciaio al mese. “Per Feralpi Siderurgica – commenta Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi e nominato oggi presidente di Alpifer – questa operazione è parte integrante della strategia che ci porta a verticalizzare il business tradizionale. Lo abbiamo fatto con l’acquisizione della partecipazione nelle torinesi Presider e Metallurgica Piemontese Lavorazioni, e oggi con Alpifer possiamo verticalizzare le produzioni e ampliare la nostra offerta commerciale per soddisfare le esigenze dei clienti”. “Grazie ad Alpifer – spiega Sauro Accorsi, presidente di Groupfer e amministratore delegato della nuova holding – il nostro Gruppo è più forte perché può contare sull’affidabilità e sulla qualità dell’acciaio e della materia prima di Feralpi. Per le nostre 1

reti elettrosaldate a misura fissa e per i tralicci elettrosaldati destinati alle grandi opere questa operazione rappresenta un importante passo avanti. Inoltre, avere al proprio fianco un partner internazionale come Feralpi è un valido supporto per essere competitivi sul mercato europeo”.

Nella foto, da sinistra: Giuliano Carloni (Consigliere Alpifer e Amministratore Delegato Steelfer), Giuseppe Pasini (Presidente Alpifer), Sauro Accorsi (Presidente Groupfer e Amministratore Delegato Alpifer) e Mario Ferrari (Consigliere Delegato Alpifer e Amministratore Delegato Unifer).

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