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Edilizia - page 6

Immobili: a Brescia crescono le compravendite, ma i prezzi calano ancora

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“La forte pressione della domanda di locazione sostiene il veloce assorbimento degli immobili offerti e la crescita dei contratti. I canoni medi confermano l’andamento al rialzo già registrato nel 2018, con buona performance soprattutto in centro (+1,4% annuo). Anche i tempi di locazione si riducono” – è quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2019 di Nomisma presentato oggi a Milano.

Residenziale

Il mercato residenziale bresciano nel 2018 ha registrato una crescita delle compravendite del 5% annuo. Per il quinto anno consecutivo crescono le transazioni sospinte da una domanda crescente.

Nomisma evidenzia come la buona ripresa del mercato in termini di transazioni è stata fino ad ora supportata dalla prolungata contrazione dei prezzi immobiliari; tale dinamica, che in alcuni mercati principali è ormai giunta al termine, continua a caratterizzare le città intermedie ad inizio 2019. Anche a Brescia i prezzi registrano ulteriori ribassi (-1,2% per le abitazioni nuove e -0,6% per quelle usate).

Gli indicatori di assorbimento – tempi e sconti – non migliorano in modo visibile e rimangono elevati rispetto al panel monitorato, sebbene in tempi medi di vendita (6-7 mesi per le abitazioni nuove e usate) e gli sconti medi diminuiscano, sia per gli immobili nuovi (9,4%) che usati (15,5%).

Riguardo al segmento locazione, la forte pressione della domanda sostiene il veloce assorbimento dello stock offerto, oggi stabile sul mercato, e la crescita del numero dei contratti. I canoni medi confermano l’andamento al rialzo già registrato nel 2018, registrando una buona performance soprattutto in centro (+1,4% annuo). I tempi medi per la locazione si riducono leggermente (circa 2 mesi). Crescono i rendimenti medi lordi, grazie all’aumento dei canoni, e si attestano sul 4,9% nelle aree centrali e sul 5,8% in periferia.

Previsioni

Le previsioni per i prossimi mesi, formulate a partire dal sentiment degli operatori, presentano accenti del tutto ottimistici per il mercato bresciano, con numero dei contratti di compravendita e locazione caratterizzati da ulteriore crescita. È inoltre atteso un leggero aumento dei prezzi, che si connoterebbe come il primo segno positivo dopo 11 anni di calo. Allo stesso tempo, i canoni dovrebbero continuare a crescere ad un tasso superiore degli ultimi due anni.

Non residenziale

Passando al settore non residenziale bresciano, Nomisma evidenzia come si sia ancora distanti da una ripresa generalizzata. Il mercato nel complesso è infatti ancora posizionato su livelli sotto performanti rispetto alla media del periodo 2000-2019, in linea con i valori assunti nel biennio 2011-2012, vale a dire in piena crisi del settore immobiliare.

Il segmento commerciale cresce da cinque anni, a tassi di diversa entità, con un buon risultato nel 2018 (+14%; 186 compravendite). Calano, invece, su base annua le transazioni direzionali (-26%; 102) e quelle del comparto produttivo (-28%; 35). Prezzi e canoni confermano il trend al ribasso per uffici, negozi e capannoni.

Il comparto uffici – rimarca Nomisma – presenta una domanda attendista e offerta straordinaria che contribuisce a deprimere il livello delle compravendite. I prezzi medi si riducono medialmente del -1,7%.

I canoni medi in centro e periferia terziaria diminuiscono dell’1,6%, mentre in periferia le quotazioni rimangono sostanzialmente stazionarie su base annua. Il tempo medio di collocamento sul mercato rimane stazionario su circa 6 mesi. Il rendimento medio lordo annuo da locazione rimane stabile sul tasso del 4,7%.

Anche nel mercato dei negozi, prezzi e canoni confermano nei valori medi il trend al ribasso, sebbene un segnale positivo giunga dalle localizzazioni centrali, dove il livello del canone medio resta sostanzialmente stazionario. Si confermano meno appetibili le location periferiche, dove il canone degli immobili registra un calo medio dell’1,8%.

I tempi di vendita migliorano (10 mesi) come anche quelli di locazione (6,5 mesi).

Previsioni

Le previsioni degli operatori per i prossimi mesi non sono caratterizzate da aspettative ottimistiche salvo per i contratti di locazione; sia per gli uffici sia per i negozi, Nomisma prevede compravendite in calo e un’ulteriore diminuzione dei prezzi; i contratti dovrebbero aumentare nel comparto degli uffici e rimanere stazionari in quelli dei negozi.

Edilizia, in Europa persi 3,4 milioni di posti di lavoro in dieci anni

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Dal 2008 al 2017 sono oltre 3,4 milioni i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni a livello europeo, di cui 539 mila solo in Italia. E mentre gli altri Paesi dell’area euro hanno visto, dopo la crisi, un aumento degli occupati nel settore edile, il Belpaese ha continuato a perdere posti di lavoro registrando un esiguo aumento di 5 mila unità nel 2017. La flessione di mezzo milioni di occupati ha coinvolto principalmente i lavoratori italiani (-498 mila), specie i più giovani, mentre è nettamente inferiore tra gli stranieri extra-comunitari (-41 mila) e soprattutto tra gli stranieri comunitari, in gran parte romeni, che registrano una flessione di sole mille unità (-0,8%). Allo stesso tempo il lavoro irregolare nel settore è passato dall’11,4% del 2008 al 15,8% del 2016, rendendo l’edilizia il secondo settore produttivo, dopo quello agricolo, con il più alto livello di irregolarità. Un fattore registrato soprattutto nel Mezzogiorno dove quasi un edile su quattro lavora in nero (23,7%); quota che scende al 27,9% nelle regioni del Centro e al 10,4% in quelle del Nord. A causare il crollo dei posti di lavoro la flessione degli investimenti: negli anni presi in considerazione si registra una diminuzione di oltre 70 miliardi di euro, di cui 65 solo nel comparto delle costruzioni. È la fotografia scattata dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro nel report “Edilizia, una crisi inarrestabile” sugli effetti della crisi nel settore edile negli anni 2008-2018.

Costruzioni: su gli acquisti, giù imprese e lavoratori. Massetti: serve fiducia

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Il settore delle costruzioni a Brescia stenta a ripartire e continua ad essere l’unico comparto a registrare flessioni di occupazione e di numero di imprese. Ma tra tante ombre, alcune luci accendono i riflettori su di un settore di straordinaria importanza per la nostra provincia: in particolare, come emerge dallo studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia in occasione del Meeting Immobiliare 2019, sono le compravendite di edifici residenziali a segnare al III trimestre 2018 un 5,5% di crescita rispetto allo stesso periodo di una anno prima, ma non solo. Si colgono le occasioni e gli investimenti incentivati per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e non sono pochi: nella sola provincia di Brescia sono stati mossi 105,3 milioni di euro, su di un totale di 842 milioni in Lombardia. Un investimento per abitante di 83,4 euro, valore più alto rispetto a quello medio nazionale di 60,0 euro/abitante. Una leva, certo. E non è la sola.

«Il mercato delle costruzioni è un motore sempre acceso, ma al minimo, che va alimentato con il carburante della fiducia. Senza una vera ripresa del comparto dell’edilizia non ci potrà essere una vera ripresa, considerando l’impatto che esso ha sull’economia in generale, l’indotto e l’occupazione. Un settore che se cresce fa crescere di conseguenza l’intero ciclo produttivo. Occorre riqualificare il nostro patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, residenziale o produttivo. Grazie anche alla politica nazionale delle detrazioni fiscali gli interventi di recupero alimentano la stragrande maggioranza del mercato, un mercato dove la flessibilità le competenze e la vicinanza al cliente delle imprese aritigiane e delle piccole imprese sanno essere vincenti. L’occasione giusta per invitare e far partecipare alle gare d’appalto le piccole imprese è sicuramente offerta dalla misura che va a sostenere investimenti in opere pubbliche di manutenzioni in comuni, anche alla luce della modifica del Codice degli Appalti che ha inalzato la soglia per l’affidamento diretto dei lavori da 40mila a 150mila euro. Occasione giusta per invitare e far partecipare alle gare d’appalto le piccole imprese e le imprese artigiane locali» conferma il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti esprimendo soddisfazione per il piano investimenti previsto dalla Legge di Bilancio 2019 e le risorse assegnate per la realizzazione di interventi su scuole, edifici e strade pubbliche, ripartita sui Comuni con meno di 20mila abitanti, che nella sola provincia di Brescia coinvolge 200 Comuni per un valore di 11,5 milioni di euro.

Imprese

Nel dettaglio dello Studio l’artigianato delle Costruzioni al IV trimestre 2018 a Brescia conta 12.887 imprese, pari al 71,5% delle 18.016 imprese registrate nel settore. Le imprese artigiane bresciane delle Costruzioni al IV trimestre del 2018, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mostrano un calo del -2,4% (-319 imprese), diminuzione più accentuata rispetto al -1,4% registrato al IV trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il ‘sistema casa’ a Brescia

Allargando l’analisi al “Sistema Casa” – che oltre al settore delle Costruzioni include le imprese artigiane registrate nei seguenti codici Ateco 162: fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio, 233: fabbricazione di materiali da costruzione in terracotta, 235: produzione di cemento, calce e gesso, 236: fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, 237: taglio, modellatura e finitura di pietre, 251: fabbricazione di elementi da costruzione in metallo, 68: attività immobiliari e 711: attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici – si evidenzia che a Brescia nella filiera al VI trimestre 2018 sono registrate 14.390 imprese (-322 imprese la variazione sul 2017) e un’occupazione di 24.420 addetti.

Occupazione

Settore Costruzioni a Brescia occupa circa, tra dipendenti e indipendenti del settore, 40 mila persone, (a tutto il 2017) con una variazione negativa di 3mila addetti rispetto a fine 2016
(-7%). Il peso percentuale dell’occupazione nelle PMI con meno di 50 dipendenti nel settore costruzioni a Brescia è del 90,7%, contro l’84,2% della quota lombarda.

Compravendite edifici residenziali

La dinamica rilevata per le compravendite del settore residenziale lombardo al III trimestre 2018 si conferma positiva (+4,4%) come nei 16 trimestri precedenti. Il valore aggiunto prodotto dalle imprese lombarde del comparto nel lungo periodo (2013-2017) scende di 438 milioni, passando da 15.580 milioni a 15.142 milioni, ma negli ultimi tre anni il trend risulta però in crescita costante: dal 2015 al 2017 ha infatti recuperato 710 milioni di euro, registrando un incremento del +4,9%. A Brescia è persino più positiva la dinamica delle compravendite residenziali facendo segnare, tra il III trim 2018 e lo stesso periodo di un anno prima, il +5,5%.

Recupero ed efficientamento energetico edifici e sistema di incentivazione

Gli incentivi a favore del recupero di edifici, anche da un punto di vista energetico, attiva un circolo virtuoso per il settore delle costruzioni. Considerato che la quota di edifici certificati che rientra in classi energetiche efficienti a Brescia è del 16,7% (in Lombardia è pari al 13,7%) ciò implica che sono oltre l’80 gli edifici tra quelli certificati su cui poter potenzialmente intervenire. Ad oggi i dati relativi agli investimenti incentivati per la riqualificazione energetica degli edifici lombardi ammonta a 842 milioni di euro (22,6% investimenti incentivati a livello nazionale), pari a 84,0 euro/abitante, valore più alto rispetto a quello medio nazionale di 60,0 euro/abitante. A Brescia gli investimenti incentivanti sono stati 105,3 milioni (83,4 euro/abitante).

Mutui casa, il terzo trimestre 2018 è in crescita: ora si attendono gli ultimi dati

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Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 11.806 milioni di euro nel terzo trimestre 2018. Rispetto allo stesso periodo del 2017 si registra una crescita delle erogazioni pari a +10%, per un controvalore di oltre 1 miliardo di euro. È quanto emerge dai dati indicati nel report Banche e istituzioni finanziarie – III trimestre 2018 pubblicato da Banca d’Italia a fine dicembre.

Rilevazione importante quella pubblicata da Banca d’Italia, secondo quanto sottolinea una nota del gruppo Tecnocasa: conferma e consolida un trend di ripresa dei volumi che aveva visto passare in positivo il saldo andamentale rispetto al 2017 nel secondo semestre dell’anno. Da inizio 2018 infatti i volumi si attestano a oltre 36 mld di euro, in crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente.

Come in precedenza sottolineato, a differenza della crescita delle erogazioni che ha caratterizzato il periodo 2013- 2016, ci troviamo di fronte ad una crescita incentrata sui finanziamenti legati alle compravendite immobiliari. Queste ultime non solo hanno compensato il crollo delle surroghe registrate nei trimestri scorsi e passate dal 24,8% dei volumi nel 2015 all’11,7% di quest’ultima rilevazione, ma hanno addirittura sospinto il mercato complessivo delle erogazioni portandolo alla crescita già menzionata (+3,7%).

Nuovi segnali di distensione dunque da parte del mercato del credito. Vero è che bisognerà attendere i dati di mercato relativi al quarto trimestre 2018, quello che più di tutti è stato influenzato dall’aumento dello spread e che darà quindi una direzione al mercato del prossimo anno.

Brescia, mercato immobiliare verso la stabilità: ecco prezzi e tendenze per quartiere

in Economia/Edilizia/Tendenze by

Il mercato di Brescia si sta avviando verso la stabilità, pur riscontrando una lieve diminuzione dei prezzi risulta essere piuttosto vivace. Nel Centro storico si registra una domanda eterogenea composta sia da coppie e famiglie in cerca della prima casa oppure della soluzione migliorativa sia da investitori in cerca di abitazioni da mettere a reddito oppure da trasformare in B&B.

DOMANDA E disponibilità DI SPESA: vince il trilocale

La tipologia maggiormente richiesta a Brescia è il trilocale (56,8%) domanda che incontra l’offerta visto che il taglio più presente sul mercato è il trilocale (45,0%)

La disponibilità di spesa concentra il 44,0% delle richieste nella fascia fino a 119 mila €

COMPRAVENDITE: aumento in città e provincia

Aumento considerevole delle compravendite nel I semestre del 2018 nell’intera area di Brescia, che vede un incremento generale in città (+5,4%) ed in provincia (+6,4%) rispetto al pari periodo del 2017.

LOCAZIONI:  canoni sostanzialmente stabili

La domanda di appartamenti in affitto è alta e proviene soprattutto da single, coppie e studenti universitari in quasi tutte le zone della città

I canoni di locazione sono sostanzialmente stabili con un lieve aumento sui trilocali del +0,2% ed una leggerissima diminuzione sui bilocali -0,1%.

I valori medi registrati in città sono: bilocali 430 € al mese, trilocali 530 € al mese.

BRESCIA: mercato vivace e compravendite in rialzo

Nel Centro Storico, Brescia Antica, Centro Storico Sud e Centro Storico Nord, sono evidenti i segnali di un moderato miglioramento, dovuti all’aumento della richiesta di immobili non tanto dai residenti, quanto da persone provenienti dalla Provincia ed in alcuni casi da altre Provincie.

La maggior parte della domanda è di miglioramento abitativo; viene data molta importanza all’ubicazione dell’immobile, alla disponibilità di parcheggi nella zona, alla vicinanza della metropolitana, preferibilmente lontano dalle zone che attirano utenti in fascia serale o nel fine settimana per evitare disagi legati al parcheggio.

Le zona più ambita è Brescia Antica, seguita dal Centro Storico Sud e da ultima il Centro Storico Nord; il quadro è invertito considerando la capacità di spesa dell’acquirente medio.

Infatti nel Centro Storico Nord rileviamo prezzi che oscillano dai 1.350 € al mq ai 2.400 € al mq, nel Centro Storico Sud dai 1.800 € al mq ai 3.600 € al mq ed infine Brescia Antica dai 2.300 € al mq ai 4.300 € al mq.

La scelta di un immobile in Centro Storico è fatta considerando che appartamenti e stabili sono spesso vincolati dal loro valore storico e artistico che limita eventuali progetti di ristrutturazione e che li rende meno appetibili per l’acquirente medio.

Sempre più attivo è l’acquisto per investimento finalizzato alla locazione di immobili da destinare agli studenti universitari: non si sceglie solo il bilocale o monolocale, ma anche appartamenti di grandi dimensioni che permettono di affittare anche le singole stanze.

A Brescia Due, Via Corsica, Lamarmora, Quartiere Don Bosco, nel primo semestre del 2018 i prezzi della zona, sono stati sostanzialmente stabili, si rileva una diminuzione dei tempi di vendita. Gli immobili maggiormente richiesti sono i trilocali. Le quotazioni per l’usato medio da ristrutturare è di circa 1.000 € al mq, mentre quella del nuovo è mediamente attorno a 2.500 € al mq. L’acquisto dell’abitazione principale è sempre il predominante.

E’ in corso un progetto di riqualificazione di notevole importanza che riguarda l’area degli ex Magazzini Generali.

Nel Quartiere San Bartolomeo, si è riscontrato, soprattutto dal secondo trimestre dell’anno, una netta crescita di richiesta prevalentemente per abitazione principale, a nostro avviso dovuta al miglioramento della viabilità in zona (nuovi percorsi di piste ciclabili), presenza della linea metropolitana e servizi in genere di prima necessità.

Nel Quartiere Casazza, la maggior parte delle richieste è prettamente fatta dai non residente, probabilmente dovuta all’ampiezza della metratura degli appartamenti tipici della zona, in rapporto ad un prezzo al metro quadrato molto contenuto, infatti la media si aggira intorno ai 700 € al mq.

A Mompiano l’offerta abitativa della zona spazia dalle soluzioni indipendenti di prestigio agli appartamenti in piccole palazzine per lo più anni 70. Nella zona la maggior parte delle compravendite è per appartamenti di piccole dimensioni (bilocali e trilocali ), sono in diminuzione i prezzi al metro quadrato per quanto riguarda ville di metrature importanti. La zona del Colle San Giuseppe per via della maggiore distanza dai servizi ha risentito di un calo delle richieste. In aumento invece le richieste da parte d’investitori grazie anche alla presenza di fermate della metropolitana, Ospedale ed Università e di conseguenza si registra una buona domanda di locazioni da parte di studenti provenienti da altre città e dalle valli bresciane e da parte di lavoratori fuori sede. Per quanto riguarda le locazioni la domanda supera di parecchio l’offerta.

Nell’ultimi mesi sono state fatte anche operazioni immobiliari di sei o sette unità abitative ed i tempi di vendita sono ristretti tanto da registrare vendite su carta. Anche al Villaggio Prealpino il mercato è per lo più locale, molto richieste le soluzioni di Padre Marcolini di tutte le tipologie anche completamente da ristrutturare. Tempi di vendita più lunghi per appartamenti in palazzina.

A Sant’Anna, Villaggio Violino e Badia il mercato è vivace. La maggior parte delle richieste riguarda l’abitazione principale, si segnala comunque anche qualche acquisto per investimento. Chi compra per mettere a reddito solitamente ha una disponibilità di spesa che non supera i 100.000 Euro e si focalizza sull’acquisto di bilocali e trilocali. La domanda di appartamenti in affitto è sostenuta e proviene soprattutto da lavoratori trasfertisti, single e giovani coppie: mediamente la spesa per l’affitto di un bilocale si attesta tra 400 ed i 500 € al mese.

Sant’Anna è una zona molto apprezzata dagli acquirenti perché a ridosso della collina e del polmone verde della città, ma allo stesso tempo ben servita e a pochi minuti dal centro. Il quartiere Badia è un’area pedecollinare sorta negli anni ’60 in cui si alternano soluzioni signorili ad altre di tipologia più economica.

Ci sono condomini, villette singole, a schiera e bifamiliari Marcolini con prezzi che per un buon oscillano tra i 1400 € al mq, ed i 1500 € al mq. Nella zona di Sant’Anna l’offerta immobiliare è più economica, con costruzioni degli anni ’60 e ’70 a cui si aggiungono abitazioni più recenti sorte a partire dai primi anni 2000 fino ad oggi. Il nuovo ha prezzi intorno a 1800 € al mq, una soluzione ristrutturata costa tra 1300 € al mq ed i 1400 € al mq, mentre per una da ristrutturare, i valori variano tra i 800 € al mq ed i 900 € al mq. La zona piace perché facilmente accessibile e ben collegata all’uscita di Brescia Ovest, di conseguenza comoda per chi lavora fuori città. A Sant’ Anna si possono trovare delle soluzioni semindipendenti ed indipendenti. Infatti ci sono alcune unità immobiliari di prestigio che possono arrivare a costare anche un milione di Euro.

San Polo – Buffalora, sono la frazione Bresciana che fanno da confine con i primi paesi Bresciani, occupano la periferia sud della città. Questa zona si è rivalutata nel corso degli ultimi 20 anni, sono stati costruiti quartieri con diverse tipologie proprio per soddisfare tutte le esigenze abitative. La tipologia prevalente è quella della villetta a schiera, costruite proprio come piccoli villaggi, ma anche gli appartamenti sia in piccole palazzine che con condomini più o meno grandi.

Ogni zona è dotata di una o più aree verdi pubbliche, di negozi e di servizi di prima necessità che sono ben distribuiti su tutto il territorio. Anche la vicinanza alle strade di grande percorrenza rendono gli immobili di questa zona ideali per chi si sposta spesso utilizzando l’autostrada o la tangenziale sud. L’arrivo della metropolitana che offre a questa zona ben quattro fermate ha sicuramente incentivato la scelta degli immobili su quest’area anche a chi lavora nel centro o nella zona nord. L’investitore è invece la tipologia di cliente meno frequente, principalmente in quanto il 70% degli immobili siti in questa zona sono stati edificati in edilizia convenzionata e quindi sottoposti a vincoli convenzionali trai quali la residenza nel comune, e vincoli reddituali che spesso non combaciano con le caratteristiche dell’investitore.

Alcune di queste convenzioni che sono per la maggior parte trentennali sono in scadenza, quindi non è detto che questo “tipo di cliente” non possa diventare anche per il mercato di San Polo un futuro candidato. Il valore più che al metro quadro, in questa zona è da quantificare per tipologia e per la zona in cui sono ubicate (l’età, metratura, la vicinanza ai servizi) le villetta a schiera parte dai 150.000 Euro nella zona meno richiesta fino ai 230.000 Euro per le più recenti e magari riviste nel corso degli anni; il quadrilocale varia dai 170.000 Euro se con terrazza o giardino, fino ai 120.000 Euro per quelli più datati; il trilocale varia dai 90.000 Euro per i più datati fino ad un massimo di 150.000 Euro per quelli recenti o con sfoghi esterni vivibili; il bilocale è il taglio meno richiesto ed il valore medio si attesta sui 70.000 Euro valore che può aumentare o diminuire a seconda delle caratteristiche intrinseche e estrinseche dell’immobile.

Gli immobili a ridosso del quartiere che si sviluppa intorno alla Poliambulanza, sono per lo più immobili edificati tra gli anni ’60 e ’70, quindi potrebbero necessitare di ristrutturazione; inoltre non tutti gli immobili sono dotati di box: queste caratteristiche hanno contribuito al ribasso dei prezzi. Attualmente chi acquista in questa zona o ha un’esigenza logistica o vuole acquistare ad un ottimo prezzo che potrebbe essere quantificato dai 700 € al mq fino ad un massimo di 1000 € al mq.

Urago Mella le compravendite sono mediamente per prima casa. La zona è caratterizzata da un’edilizia anni ‘70 e le compravendite si orientano mediamente su fasce di prezzo variabili tra i 60.000 Euro ed i 150.000 Euro e prevalentemente per soluzioni da ristrutturare o comunque da sistemare. Le zone del quartiere più richieste e che quindi hanno prezzi lievemente più alte sono quelle pedecollinari, come la Pendolina oppure quartiere Abba, che si caratterizza per avere soluzioni  più indipendenti. Si registra un sensibile aumento delle richieste di acquisto che ha portato i prezzi a rimanere stabili e per le soluzioni più particolari con caratteristiche più difficili da trovare sul mercato nelle zone più pregiate del quartiere anche ad aumentare lievemente.

Via Cremona, Via Volta, Villaggio Ferrari e Pertini, nella parte sud della città, sono particolarmente interessanti per la vicinanza al centro storico e la comodità a livello di trasporti e per la presenza di scuole.

L’acquirente tipo è spazia dalla “famiglia” che cerca ogni comodità, all’imprenditore che viaggia per lavoro. Via Cremona e Via Volta sono composte maggiormente da condomini anni ‘60 e ‘70 sia economici che signorili dove il valore per un appartamento da ristrutturare varia dagli 800 € al mq ed i 900 € al mq, mentre per quelli già ristrutturati la variazione è tra i 1.300 € al mq ed i 1.400 € al mq; per quanto riguarda invece le costruzioni nuove o recenti i valori variano dai 1.800 € al mq i 2.000 € al mq. Il Villaggio Ferrari  è invece una zona tranquilla e con spazi di verde pubblico dove le tipologie più diffuse sono soluzioni indipendenti o semindipendenti e piccoli condomini da due o massimo 3 piani, le quotazioni rimangono molto vicine a quelle di Via Volta e Via Cremona. Il Villaggio Pertini è l’area più recente edificata tra la fine degli anni ‘90 ad oggi dove si trovano molte villette a schiera, bifamiliari e singole signorili, qui ovviamente i prezzi salgono notevolmente, per una soluzione come queste si parte da 250.000 Euro per una villetta a schiera per arrivare a ben oltre i 500.000 Euro per una villa singola.

Molto florido è anche il mercato degli affitti, infatti negli ultimi anni ha portato molti investitori ad acquistare bilocali e trilocali da mettere a reddito. I prezzi medi degli affitti al mese vanno dai 400/450 Euro per un bilocale fino ai 500/600 Euro per un trilocale. La maggior parte dei clienti per gli immobili in affitto sono studenti, insegnanti,  medici ed infermieri, single e giovani coppie.

 

In Via Crocifissa il mercato è molto attivo. La richiesta di appartamenti sia in affitto che in vendita è molto elevato, chiaramente per la posizione assolutamente strategica e per la vicinanza ad ospedali, università ed al centro storico. L’edilizia prevalentemente anni ‘50/’70 fa si che la zona abbia un’offerta molto importante per case da ristrutturare, ma grazie alla proroga delle detrazioni fiscali per ristrutturazione questo viene visto sempre comunque come un opportunità importante. Le soluzioni da ristrutturare vengono vendute tra i 900 €/mq ed i 1200 €/mq, mentre le soluzioni ristrutturate vanno dai 1.500 €/mq ai 2.000 €/mq. Molto ricercate le soluzione con spazi esterni vivibili, molto rari in zona, che ne determinano un valore al mq più alto anche del 10-15%.

Costalunga rimane una zona a se stante a livello di mercato: fatto di prime case mediamente indipendenti ed a prezzi più alti rispetto alle zone confinanti.

 

In Via Veneto, nella zona Nord della città, le quotazioni sostanzialmente stabili. La prima parte dell’anno ha messo in evidenza un mercato vivace, cresce infatti il numero delle richieste e delle compravendite. Ad acquistare sono spesso famiglie in cerca dell’abitazione principale, la scelta ricade spesso su trilocali di buona qualità, meglio se posizionati ai piani alti e preferibilmente dotati di box auto, anche se quest’ultima caratteristica non è determinante grazie alla presenza di parcheggi non a pagamento. Da segnalare anche compravendite da parte di investitori, in questo caso la tipologia più richiesta è il bilocale da mettere a reddito. Non mancano infatti le richieste di appartamenti in affitto da parte di studenti universitari ma anche da parte di personale Ospedaliero. Il canone di un bilocale si attesta tra 400/ 500 € al mese ed i contratti più utilizzati sono quelli a canone concordato. Via Veneto e tutte le sue vie laterali sono molto richieste perché offrono tipologie abitative migliori e più signorili: in queste aree i valori di un buon usato sono compresi tra 1.500 €/mq ed i 1.950 €/mq.

 

Un’altra zona interessante è Borgo Trento che si trova a Nord di Brescia, al confine con la zona di via Veneto. Si tratta di un quartiere con caratteristiche storiche, con soluzioni abitative tipiche di un borgo e tipologie indipendenti. Inoltre è prevista anche la riqualificazione del quartiere di Sant’Eustacchio con un piano di interventi di messa in sicurezza di rilancio della zona. Nel corso del 2019 sarà approntato un progetto comunale e tra le priorità individuate c’è la sistemazione dei parcheggi di via Veneto, la messa in sicurezza della pista ciclabile, la realizzazione di nuovi percorsi, oltre all’entrata in servizio di una navetta che colleghi il quartiere alla stazione metropolitana Marconi .

Il mercato immobiliare di Viale Venezia vede un’offerta molto ampia. Passiamo da Viale Piave dove troviamo immobili di tipologia popolare e di scarso livello a Viale Venezia, zona Panoramica e Ronchi dove invece l’immobile è di tipo signorile e di pregio. I prezzi al metro quadro variano molto in base alla zona e alla singola via; passiamo dai 1.000 € al mq ai 1.100 € al mq in Viale Piave e traverse a 2.000 € al mq ed i 2.200 € al mq  in Viale Venezia ed infine dai 2.500 € al mq ai 2.800 € al mq  in zona Panoramica e Ronchi.

Le tipologie richieste dai clienti acquirenti sono mediamente bilocali di piccola metratura ad uso investimento e trilocali di 80-85mq comodi alle coppie giovani con un figlio. I tempi di vendita vanno dai sei agli otto mesi se l’immobile è interessante sia a livello di prezzo, sia come ubicazione..

Richiesta la zona di Sant’Eufemia per chi ama la tranquillità, poiché è un piccolo borgo vicinissimo al centro comodo ai servizi, dove troviamo una vastità di scelta a livello immobiliare ovvero dal semplice bilocale alla villetta a schiera ed infine alla villa singola situata nella zona magnifica della Maddalena.

Il mercato delle locazioni è in netta crescita. Inoltre possiamo confermare una riduzione dei tempi medi di affitto con un lieve rialzo del canone mensile. I contratti preferiti sono quello a canone concordato e della cedolare secca.

 

A Villaggio Sereno (Villaggio Sereno, Chiesanuova, Noce e Folzano) si registrano segnali stabili e soprattutto sempre indirizzati alla richiesta per la maggior parte di villette Padre Marcolini, richieste che vengono da abitanti del quartiere ma anche di esterni che apprezzano la zona essendo ottimamente servita da infrastrutture e servizi. I valori continuano a registrare sensibili ribassi, nel tentativo di andare incontro alla domanda, ma anche dettati dal fatto che le abitazioni presenti sono per la maggior parte da ristrutturare e la clientela cerca così di usufruire delle agevolazioni fiscali. La maggior parte della domanda è di miglioramento abitativo dando molta importanza all’indipendenza dell’ immobile e con la conseguente ricerca di giardino privato. Alta la domanda di appartamenti trilocali e quadrilocali, mentre è bassa quella dei mono e bilocali.

Le zona più ambita è Villaggio Sereno, seguita da Chiesanuova/Noce e da ultima Folzano dove abbiamo richieste esclusivamente di persone residenti. La classifica si inverte se consideriamo la capacità di spesa dell’acquirente medio.

 

La zona di Caionvico è posta ai piedi delle colline ed apprezzata dagli acquirenti per la presenza di verde e per la tranquillità. Si tratta comunque di un’area ben collegata con le zone centrali della città grazie all’esistenza di navette che collegano con la linea metropolitana. L’edilizia è composta prevalentemente da ville singole, villette bifamiliari e villette a schiera realizzate a partire dagli anni ’70 fino ad oggi. Per l’acquisto di una villetta bifamiliare costruita dopo gli anni 2000, con un’ampiezza di 120 mq più 60 mq di taverna, si spendono circa 300.000 Euro. Questi valori si dimezzano per villette bifamiliari da ristrutturare, ma le metrature in questo caso sono più contenute e si attestano sui 90 mq.

Edilizia, timidi segnali di ripresa, ma in dieci anni hanno chiuso 2.360 imprese

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Qualche timido segnale, ma l’unico settore in calo dal 2014 e che potrebbe riprendere il trend interrotto prima della crisi solo a partire dalla fine dell’anno, è ancora una volta quello delle costruzioni. Un settore che più di tutti è rappresentato dalla maggior percentuale di imprese artigiane e che nell’ultimo anno ha perso altre 220 imprese e visto calare gli occupati di altre 3mila unità nella sola provincia di Brescia.

«Recupero? Per ora solo una prospettiva» commenta il presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue l’analisi dei recenti dati diffusi dall’Osservatorio di Confartigianato: «Dati che confermano il ritardo della ripresa delle Costruzioni anche sul nostro territorio, nonostante alcuni indicatori anticipatori mettano in evidenza una qualche prospettiva di recupero. In particolare, dall’analisi della produzione del settore edilizio evidenzia per l’Italia un più basso profilo rispetto al più robusto ritmo di crescita registrato nei 19 Paesi dell’Eurozona. Nel dettaglio si osserva che nel 2017 la produzione, al netto degli effetti di calendario, in Italia sale di un limitato 0,8% a fronte del +2,5% registrato nell’Eurozona. Nei primi tre mesi del 2018 l’Eurozona conferma il ritmo di crescita (+2,5%), mentre in Italia la produzione ristagna; lo spunto positivo nel dato provvisorio di aprile 2018 riporta l’Italia una leggera crescita (+0,6%) della produzione nei primi quattro mesi del 2018. Il perché della mancanza di ripresa è fondamentalmente legato al fattore credito, ancora in calo e alla mancanza di un rilancio degli investimenti pubblici. Il comparto delle costruzioni – prosegue il presidente Massetti – è da sempre un settore economicamente di prioritaria importanza per il territorio della provincia di Brescia, sia per le eccellenze che esprime in termine di know how e organizzazione d’impresa, sia per il radicamento che ha nella società, in questi anni però è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi».

In provincia di Brescia al I trimestre dell’anno in corso si contano 18.165 imprese del settore delle Costruzioni. Il 71,8%, pari a 13.037 unità, appartengono al comparto artigiano. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le imprese totali del settore mostrano un calo registrando una variazione tendenziale pari al -1,2%, mentre quelle artigiane registrano un calo poco più elevato del -1,7% (>al -1,3% regionale) perdendo 220 imprese in un anno. Nel 2017 gli occupati bresciani nel settore sono 40 mila, 3 mila in meno di un anno fa, pari ad un calo del 7% (in contrapposizione al +0,7% regionale). Rispetto al periodo pre-crisi (2008) nel settore sono 8 mila in meno gli occupati, pari ad un calo del -16,9% (< al -22,5% regionale).

I finanziamenti concessi alle imprese delle Costruzioni di Brescia, che ammontano a marzo 2018 a 3,6 miliardi di euro, rappresentano il 13,5% del credito erogato alle imprese del territorio e registrano rispetto allo stesso periodo dello scorso anno una riduzione del -5,4% (< al -10,9% regionale). Le sofferenze delle imprese del settore pesano sugli impieghi concessi a queste per il 26,8% (> al 25,7% regionale) e a marzo 2017 registrano un calo dell’1,3% (< al calo del -2,8% regionale). Dinamica delle compravendite di immobili residenziali e non a Brescia: se quelle residenziali nel 2013 erano 8.434, nel 2016 salite a 11.908 nel 2017 a 12.880 con una variazione positiva dell’8,2%. Mentre per le compravendite non residenziali, il numero delle transizioni cala leggermente: dalle 4.711 del 2016 (erano 3.601 nel 2013) alle 4.617 del 2017 (in variazione negativa del 2,1%).

Investimenti che non hanno recuperato i livelli pre crisi: complessivamente diminuiscono del 13,4% rispetto al 2007 con il settore pubblico che mostra una diminuzione due volte e mezza quella del settore privato (-28% contro il -11,1%). «Nonostante il cambio di rotta, la produzione delle Costruzioni in Italia è caduta del 28,6% rispetto al calo contenuto del 2,1% registrato nell’Eurozona. Pensare che, sempre secondo un calcolo di Confartigianato, con una maggiore percentuale di investimenti pubblici in Costruzioni pari alla media del quinquiennio precedente, nel 2017 avremmo registrato 120.000 occupati in più nel settore dell’edilizia e installazione impianti. Spetta dunque alle Istituzioni fornire risposte concrete e unitarie a diversi settori di intervento che finora sono stati trattati in maniera separata tra loro: il rischio sismico, il dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza di edifici pubblici e il tema della rigenerazione urbana. In quest’ottica la messa in sicurezza del Paese può costituire un volano straordinario per l’economia nazionale e il rilancio della filiera delle costruzioni. Il sistema delle imprese artigiane, che costituiscono la parte più rilevante del settore dell’edilizia, può contribuirvi in maniera decisiva» conclude il presidente Massetti.

Innovare i processi di vendita del settore Furniture & Design | INNOVATION CLUB

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In questi giorni è in via di svolgimento il Salone del Mobile di Milano 2018. Nel settore Furniture & Design, che nel nostro Paese vale 41 miliardi di euro, diventa sempre più importante avere una riconoscibilità internazionale ma anche presidiare con servizi innovativi l’ambito  “business-to-business”. Ecco le più attuali novità per i processi di vendita che Innovation Club sta condividendo durante questa importante manifestazione:

Servitization

Per rispondere in modo adeguato al mercato in continua evoluzione, sempre più settori stanno modificando le strutture della propria offerta utilizzando nuove strategie e trasformando quelli che eravamo abituati ad acquistare come prodotti, in servizi. La servitization è proprio quella strategia per cui i servizi proposti in combinazione con un prodotto diventano parte centrale dell’offerta e giocano una parte fondamentale per la generazione di valore. Nel settore del Furniture & Design realizzare questa dinamica è utile sia nell’ambito “business” per sviluppando delle forniture periodiche e in quello consumer per “fidelizzare” il cliente.

Internet of Things

In questi anni, uno degli ambiti di ricerca più interessanti e in maggiore espansione è senza dubbio quello dell’Internet of Things (IoT), che studia come rendere le cose “intelligenti”, come farle interagire tra di loro e con noi, e come rendere “intelligente” tutto ciò che ci circonda e la nostra quotidianità. Anche il settore del Furniture & Design può beneficiare di questa tecnologia costruendo una proposizione di valore differenziale.

Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR)

Creare uno Showroom Virtuale 3D dove esporre i propri prodotti “best seller” e lavorare sulle logiche di realtà aumentata per mostrare come il proprio prodotto si ambienta nel contesto del cliente sono pratiche che si stanno rapidamente diffondendo nel settore del Furniture & Design. Diventa quindi fondamentale integrare una piattaforma strutturata per creare ed aggiornare ambienti AR e VR. Di particolare interesse la possibilità di realizzare nell’ambiente 3D una dinamica di configurazione in modo da ricreare nell’ambiente una simulazione “fotorealistica” di un mix di prodotti del brand in una stanza o nell’intera casa.

Gamification

La gamification (traducibile in italiano come “ludicizzazione”) è l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti “esterni” ai giochi.  Tecniche di ingaggio ludico possono essere dinamiche molto utili a comunicare i peculiari valori di un brand  o creare dinamiche di ingaggio per portare il cliente in un determinato punto vendita per poter “toccare con mano” il prodotto.

Inbound Marketing per monitorare e comunicare con la community degli architetti

Gli architetti di tutto il mondo sono influencer spesso fondamentali per posizionare il proprio prodotto a valore. Sempre più la comunicazione con questa community deve essere non solo emotiva ma anche intelligente. Attraverso tecniche di Inbound Marketing è possibile individuare online gli interlocutori più adatti al proprio prodotto in tutto il mondo e comunicare con loro con logiche di profilazione e di ingaggio progressivo.

Sviluppo App iOs & Android

La maggior parte delle aziende del settore Furniture & Design non hanno ancora sviluppato una propria presenza sugli store di Apple e Google. Utilizzando un sistema di App Building può in questo caso essere utile per creare un’applicazione nativa in poche semplici step e inviarla agli store (Android e iOS) senza essere uno sviluppatore. Basta selezionare i propri contenuti, personalizzane il design e sfruttare molte funzionalità sviluppate già in nativo.  Un team di assistenza a supporto del sistema “App Builder” sempre in grado di supportare l’azienda durante la realizzazione del progetto per operare le migliori scelte grafiche e di visualizzazione dei contenuti. Chiaramente questa tipologia di progetto può essere uno strumento per presentare la storia del brand, i prodotti di maggior successo e la gestione degli eventi. Dinamiche più evolute come la gestione della configurazione dei prodotti potranno essere inserite in un progetto più strutturato.

Visual Quality App

Il controllo qualità all’interno delle linee di produzione è un processo fondamentale per garantire la soddisfazione di propri clienti.  La reportistica delle difettosità viene spesso affidata a strumenti “improvvisati” come tabelle excel e descrizioni su software di controllo. Il nostro approccio è quello di fornire un supporto grafico tramite tablet in modo da poter indicare in modo veloce e preciso la posizione e la natura di un difetto fornendo dati in tempo reale più validi ai fini statistici per poter intervenire in maniera veloce sul processo. Anche sistemi basti su algoritmi per far capire in modo automatico la presenza di un difetto che sfugge all’occhio umano possono essere implementati come evoluzione di questa soluzione.

Per maggiori informazioni: info@innovationclub.it

Mobilieri e designer, oltre la metà delle aziende sono artigiane

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Salone del mobile

Salone del mobile: sono oltre 17 mila le imprese lombarde dei settori interessati dalla settimana del mobile tra produzione e progettazione, su 88 mila attive in Italia, il 20% del totale. Nel 60% dei casi si tratta di imprese artigiane. Danno lavoro a oltre 100 mila addetti su quasi mezzo milione (405 mila) nel Paese, secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro delle imprese al 2017 e 2016 per quanto riguarda le imprese attive.

Mobili e design, i territori più “artigiani”. Se in media in Italia è artigiano il 65% delle imprese del settore, sono Verbania, Oristano, Imperia e Sondrio con circa il 90%, i territori dove gli artigiani del mobile e design pesano di più. Tra le lombarde, alta la presenza di artigiani anche a Lodi (78%) contro una media lombarda del 61%.

I DATI DEL SETTORE

Milano è prima in Italia sia per imprese con 4.629 attive, che per addetti, 26 mila. La seguono per numero di imprese Roma (3.369), Torino (3.197), Napoli e Treviso (con circa 2.500 imprese ciascuna). Per numero di addetti vengono, invece, Treviso (20 mila), Modena (18 mila) e Como (17 mila). Tra i primi venti territori a livello nazionale per imprese ci sono altre cinque lombarde, Monza Brianza al settimo posto con 2.230 imprese, Como ottava con 2.090, Bergamo e Brescia, rispettivamente dodicesima e tredicesima con circa 2 mila imprese l’una e Varese sedicesima con 1.640. Milano, insieme a Sondrio, è anche l’unica lombarda a crescere tra 2016 e 2017, +1,2% a fronte di un rallentamento registrato a livello regionale e nazionale (circa -1%).

QUI I DATI DEL SETTORE CASA

Collegio Costruttori Edili Ance, Scalvi è il nuovo direttore

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Alessandro Scalvi, nuovo direttore del Collegio Costruttori Edili di Brescia

Da Dirigente Responsabile Area sindacale affianca da 9 anni il Direttore Francesco Zanframundo, che continua a collaborare con l’Associazione di via Foscolo

Avvicendamento nel segno della continuità al Collegio Costruttori Edili Ance Brescia: il dottor Alessandro Scalvi ha assunto l’incarico di Direttore di Ance Brescia – Collegio Costruttori, subentrando al geometra Francesco Zanframundo. Il Direttore uscente continua a collaborare con l’Associazione di via Foscolo, nella quale entrò a far parte nel 1978, inserito nello staff dei funzionari, occupandosi del settore sindacale, divenendone Direttore nel 2008, dopo due anni come vicedirettore.

Scalvi ha ricoperto l’incarico di Dirigente Responsabile dell’Area Sindacale, e nel nuovo ruolo potrà mettere a frutto la consolidata esperienza maturata in un ambito di grande rilevanza per il mondo della rappresentanza imprenditoriale, da lui maturata in seno al Collegio edile da nove anni. In realtà già dal 2001, anno del suo ingresso in Ance Brescia, Scalvi da funzionario si è occupato di relazioni sindacali.

Quarantotto anni, laureato in Giurisprudenza, coniugato e padre di cinque figli, il dottor Alessandro Scalvi maturò all’inizio della carriera esperienze in uno studio legale e nella pubblica amministrazione. Nel (poco) tempo libero ama leggere, praticare il trekking leggero e il nuoto.

Nella comunicazione agli associati, il presidente Tiziano Pavoni richiama la continuità che caratterizza la nuova direzione, ad iniziare dal percorso sindacale di Ance Brescia, inoltre, il leader dei costruttori aggiunge: “Nell’augurare al direttore Scalvi un percorso ricco di soddisfazioni per lui e per noi tutti che ci riconosciamo in Ance Brescia e nella sua intensa attività, colgo l’occasione per ringraziare il geometra Francesco Zanframundo, verso il quale indirizzo, a nome degli associati tutti, i miei sentimenti di stima e riconoscenza per la sua preziosa collaborazione, sempre garantita con intelligente sensibilità”.

Mercato immobiliare, a Brescia timidi segnali di ripresa

in Economia/Edilizia by

“Il mercato immobiliare bresciano ha mostrato, anche nel corso del 2017, alcuni segnali di moderato miglioramento, in particolare per quanto riguarda il comparto residenziale, con un aumento delle compravendite seppur a tassi di crescita più ridotti (6,5%) rispetto all’exploit del 2016. La ripresa dell’attività transattiva continua ad essere accompagnata dalle buone condizioni del mercato del credito, ancora sostenuto dalle politiche monetarie espansive” – è quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2018 di Nomisma.

I valori di compravendita continuano a registrare ulteriori lievi ribassi (-0,3% per le abitazioni nuove e -1,9% per quelle usate), nel tentativo di andare incontro alla domanda; la lieve dinamicità del settore sono ravvisabili anche nella flessione dei tempi medi di vendita (8,2 mesi), oltre che nelle minori aspettative da parte dell’offerta sul prezzo di vendita. Gli sconti medi praticati, infatti, si mantengono molto elevati (16% per l’usato, 10% per il nuovo).

Nel corso del 2017 si è assistito ad un miglior posizionamento di alcune componenti dell’Indice di performance, in particolare l’intensità della domanda e la velocità di assorbimento.

Il segmento della locazione ha confermato il consolidamento di domanda e offerta, una riduzione dei tempi medi di affitto e un lieve aumento dei canoni, dopo nove anni di calo.

L’aumento dei canoni è il risultato della maggior disponibilità di abitazioni presenti sul mercato e di un certo spostamento della domanda verso la locazione.

Anche nel 2017 è stato il mercato non residenziale quello maggiormente penalizzato, soprattutto a causa del perdurare delle difficoltà del settore industriale e della scarsa dinamicità del settore dei servizi.

Nel comparto direzionale e in quello commerciale l’offerta in vendita rimane sempre consistente, mentre non si sono ancora palesati segnali favorevoli sul versante della domanda che è percepita ancora in diminuzione; poco positivi i risvolti dell’attività transattiva, nonostante la prosecuzione della contrazione dei valori, meno marcata per gli uffici rispetto all’anno scorso, più accentuata quella dei negozi, da -0,2% al -2,5% attuale

I canoni medi di uffici e negozi invece hanno subìto flessioni meno marcate (rispettivamente -0,5% e -0,6%), con variazioni nettamente più basse sia riguardo ai prezzi di acquisto, sia rispetto alla media delle 13 città (-1,4% e -1,5%).

Si segnala molto elevato lo sconto medio tra prezzo richiesto e quello realizzato in fase di trattativa:18,5% per gli uffici, 20% per i negozi e i capannoni, segno del fatto che l’offerta è ancora disposta a rivedere le proprie aspettative.

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