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Bilanci - page 5

A2A, via libera ai dividendi: al Comune di Brescia 62,6 milioni

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Via libera al bilancio dall’assemblea di A2A. Per il Comune di Brescia il dividendo sarà di 62,6 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. Di seguito riportiamo il comunicato stampa dell’azienda.

IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE

L’odierna Assemblea ordinaria e straordinaria di A2A S.p.A. ha:

1) approvato il bilancio della Società per l’esercizio 2020;

2) approvato la proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione di distribuire un dividendo per azione ordinaria pari a 0,08 Euro da mettere in pagamento dal 26 maggio 2021 (data stacco cedola n. 24 il 24 maggio 2021) e record date il 25 maggio 2021;

3) deliberato in senso favorevole con voto vincolante sulla prima sezione della Relazione sulla Remunerazione 2021 e con voto consultivo, non vincolante sulla seconda sezione della Relazione sulla Remunerazione 2021;

4) autorizzato – previa revoca della deliberazione di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie adottata dall’Assemblea Ordinaria del 13 maggio 2020, per quanto non già utilizzato – l’Organo Amministrativo ad effettuare operazioni di acquisto e di disposizione di azioni proprie, secondo le finalità, le modalità ed i termini di seguito indicati:

a) il numero massimo di azioni proprie complessivamente detenibili è fissato in 313.290.527, tenuto conto delle azioni già possedute da A2A S.p.A. e da sue controllate, pari alla decima parte delle azioni che formano il capitale sociale;

b) le operazioni di acquisto di azioni proprie verranno effettuate per perseguire, nell’interesse della Società e nel rispetto del principio della parità di trattamento degli azionisti e della normativa applicabile in vigore, finalità di sviluppo come le operazioni connesse a progetti industriali coerenti con le linee strategiche che la Società intende perseguire, in relazione ai quali si concretizzi l’opportunità di scambi azionari; 3

c) le operazioni di disposizione di azioni proprie, anche successive, verranno effettuate per perseguire, nell’interesse della Società e nel rispetto del principio della parità di trattamento degli azionisti e della normativa applicabile in vigore, finalità quali operazioni connesse alla gestione corrente e operazioni connesse a progetti industriali coerenti con le linee strategiche che la Società intende perseguire, in relazione ai quali si concretizzi l’opportunità di scambi azionari;

d) l’acquisto delle azioni dovrà essere effettuato, in conformità a quanto previsto dall’art. 132 del decreto legislativo 58/1998 e successive modificazioni, dall’art. 144-bis del Regolamento Emittenti e da ogni altra norma comunitaria e nazionale applicabile nella Borsa di quotazione – tra le quali il Regolamento e le Istruzioni della Borsa Italiana S.p.A. – con le modalità operative consentite dalla vigente normativa e quindi, ai sensi dell’articolo 144-bis, comma 1, lett. b) del Regolamento Emittenti, sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi. Dette modalità operative non potranno consentire l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita e gli acquisti dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore del 5% e non inferiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione. Detti parametri vengono ritenuti adeguati per individuare l’intervallo di valori entro il quale l’acquisto è di interesse per la Società;

e) gli atti dispositivi, ed in particolare di vendita, delle azioni proprie acquistate in base all’autorizzazione assembleare o comunque già in portafoglio della Società potranno essere effettuati: (i) mediante operazioni in denaro, e in tal caso le vendite dovranno essere effettuate nella Borsa di quotazione e/o fuori Borsa, ad un prezzo non superiore del 5% e non inferiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione; ovvero (ii) mediante operazioni di scambio, permuta, conferimento o altro atto di disposizione (include, ad esempio, assegnazioni ai dipendenti; dividendi in azioni), nell’ambito di progetti industriali o operazioni di finanza straordinaria, ed in tal caso senza limiti di prezzo, (iii) a consentire l’utilizzazione delle azioni proprie per operazioni di permuta o conferimento o anche al servizio di operazioni di carattere straordinario sul capitale od operazioni di finanziamento che implichino l’assegnazione o disposizione di azioni proprie (ad esempio, al servizio di strumenti finanziari scambiabili in azioni, obbligazioni convertibili, bond o warrant). All’Organo Amministrativo è stato conferito ogni più ampio potere per l’esecuzione, anche tramite procuratori speciali, delle deliberazioni di cui sopra. L’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione ha validità fino a diversa deliberazione e, comunque, per un periodo non superiore a diciotto mesi dalla data della delibera.

5) approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata “A2A Telecommunications S.r.l.” in “A2A S.p.A.”;

6) approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata “Suncity Energy S.r.l.” in “A2A S.p.A.”.

Neoesperience, nel 2020 ricavi a 16,4 milioni: +17%

in Bilanci/Economia by
Neosperience in Borsa

Il Consiglio di Amministrazione di Neosperience S.p.A. (“Neosperience” o la “Società”), uno dei principali player nel settore della Digital Transformation, quotata su AIM Italia dal 20 febbraio 2019, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e i risultati consolidati annuali al 31 dicembre 2020.

Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, in forte crescita, che oggi comunichiamo agli investitori, avendo al contempo molto rafforzato la nostra squadra, sia come presenza sul mercato, sia come competenze tecnologiche.

Il 2020 è stato un anno chiave, in cui Neosperience ha proseguito nel suo percorso di crescita in termini di fatturato e margini di vendita: sono state completate tre acquisizioni strategiche: Workup, Myti e ADChange, che hanno potenziato grandemente le competenze del gruppo e ampliato sia la gamma di soluzioni e servizi offerti, sia il numero dei clienti, che oggi sono oltre 700. Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, abbiamo completato la realizzazione del nuovo headquarter di Milano, dove, oltre a riunire tutto il personale milanese in un’unica sede, abbiamo creato strutture per favorire l’integrazione tra i nostri colleghi e partner, le società partecipate e tutto il personale del gruppo basato su Torino, Bergamo, Brescia, Bologna, Bassano del Grappa e Cosenza.

La nostra offerta è risultata particolarmente adatta anche ad aiutare le aziende ad affrontare l’emergenza Covid-19: le nostre soluzioni applicative digitali – totalmente in cloud, configurabili e fruibili in remoto – sono determinanti per supportare in modo efficiente le nuove modalità di lavoro e di interazione con i clienti.

Luigi Linotto, Vice Presidente Esecutivo Neosperience, ha espresso profonda gratitudine a tutti i clienti, colleghi e collaboratori che hanno reso possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti per il 2020: “Un anno difficile, ma fondamentale in cui abbiamo potenziato l’offerta di soluzioni basate su Neosperience Cloud che generano ricavi ricorrenti anche presso le piccole e medie imprese: un’ulteriore premessa per un 2021 ancora più entusiasmante.

La forte crescita dell’EBITDA, +35% rispetto al 2019, l’indicatore per noi più significativo dell’andamento del gruppo, costituisce lo stimolo a proseguire nel percorso di crescita, sia organicamente, sia attraverso nuove acquisizioni, così da rafforzare il ruolo di Neosperience come polo di riferimento europeo a servizio delle imprese nella loro Digital Transformation”.

Commento ai principali risultati consolidati al 31 dicembre 2020

Al 31 dicembre 2020 Neosperience ha registrato ricavi consolidati pari a Euro 16,4 milioni: +17,3% rispetto ai 13,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2019, grazie all’acquisizione di nuovi clienti rilevanti, all’apporto delle nuove società entrate a far parte del gruppo e alla crescente diffusione delle Solution basate sulla piattaforma Neosperience Cloud.

Continua il trend positivo di crescita dei ricavi nel periodo 2016/2020, con un tasso composto medio superiore al 41% annuo.

Anche il Valore della Produzione è aumentato, passando da Euro 17,5 milioni a Euro 19,6 (+12%), per effetto degli investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuove Solution, dei contributi significativi di cui una quota consistente a fondo perduto – ottenuti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Commissione Europea per le attività di ricerca e sviluppo, e dei relativi crediti d’imposta maturati.

L’EBITDA è cresciuto in modo molto rilevante, passando da Euro 3,6 milioni al 31 dicembre 2019 a 4,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, con un’incidenza del 29,5% sui ricavi (era del 25,6% nel 2019) e con una crescita di oltre il 35% rispetto al 2019. Tale sensibile miglioramento è in gran parte dovuto alla migliore utilizzazione delle risorse interne del gruppo evidenziando i primi benefici delle acquisizioni effettuate, e al conseguente forte calo dei costi esterni.

L’EBIT al 31 dicembre 2020 si è assestato rispetto all’esercizio precedente, passando da Euro 1,1 milioni ad Euro 0,81 milioni (-27% rispetto al 31 dicembre 2019) con un’incidenza del 5% sui ricavi, da attribuire principalmente alla scelta del management che ha portato a effettuare maggiori ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali nel 2020 rispetto a quelli effettuati nel 2019.

L’utile netto, pari a 409 migliaia di Euro, di cui 260 migliaia di Euro di competenza del gruppo e 149 migliaia di Euro di competenza di terzi, ha registrato un analogo decremento (928 migliaia di Euro al 31 dicembre 2019); a fronte di una sostanziale invarianza dell’utile ante imposte tra il 2019 e il 2020, l’utile netto 2020 sconta la sensibile riduzione del credito di imposta rispetto a quello utilizzato nel 2019.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2020 ammonta a Euro 16,7 milioni (di cui 697 migliaia di Euro sono di competenza di terzi), rispetto ai 14,5 milioni del 31 dicembre 2019.

L’indebitamento finanziario netto passa da Euro 2,8 milioni a giugno 2020 a Euro 5,3 milioni a dicembre 2020, in gran parte per effetto delle acquisizioni completate nel corso dell’esercizio. A tal fine sono stati accesi nel corso del 2020 mutui per 6,4 milioni di Euro e un minibond da 3 milioni di Euro per accelerare la crescita e finanziare ulteriori acquisizioni.

Ricadute dell’emergenza Covid-19

L’arrivo del Covid-19 e il successivo manifestarsi dell’epidemia ha avuto un duplice impatto sulle attività del gruppo; da una parte, sono state fortemente rallentate le iniziative volte a sviluppare i mercati esteri, sia quelli in cui era previsto operare direttamente, come USA e Cina, con le controllate NSP USA e Value China, sia quelli in cui erano e sono tuttora in corso interazioni, nei principali paesi europei, per sviluppare l’attività commerciale attraverso partnership; dall’altra parte, la forte accelerazione dei processi di trasformazione digitale, sempre più necessari per le aziende, ha favorito l’opportunità di incrementare l’adozione delle soluzioni del gruppo, in particolare quelle che generano ricavi ricorrenti.

Proposta di destinazione dell’utile di esercizio

Il Consiglio ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti di accantonare a riserva l’utile di esercizio e quindi di non distribuire dividendi sul risultato civilistico di Neosperience S.p.A.

In particolare, il bilancio di Neosperience S.p.A. riporta un utile di esercizio pari a Euro 515.407 dopo aver accantonato imposte dell’esercizio pari ad Euro 320.078. Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea la bozza di bilancio così come illustrata, senza destinazione di dividendi; pertanto l’utile riscontrato viene rimandato alla riserva legale per Euro 20.770 così come previsto dall’art. 2430 del Codice Civile e alla riserva straordinaria per Euro 489.732 così come previsto dall’art 40 dello Statuto Societario.

Euro Cosmetic, ricavi a 27,8 milioni: +22%

in Bilanci/Economia by

Il Consiglio di Amministrazione di Euro Cosmetic S.p.A. (AIM: EC), società specializzata nella formulazione e fabbricazione di prodotti Personal Care (igiene, benessere e profumazione della persona), riunitosi ieri in tarda serata, ha esaminato e approvato il Progetto di Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2020.

Daniela Maffoni, Amministratore Delegato di Euro Cosmetic, ha commentato: “Nel 2020 abbiamo conseguito ottimi risultati, consolidando la nostra posizione di mercato e la crescita registrata negli ultimi anni. Siamo particolarmente soddisfatti della marginalità ottenuta, migliore rispetto all’intero esercizio 2019 e al target definito dalla Società in sede di quotazione. Abbiamo infatti conseguito un EBITDA pari €4,9 milioni superiore ai €4,5 milioni indicati come soglia sopra la quale sarebbe scattato il meccanismo azioni PAS (Price Adjustment Share). Le performance ottenute sono frutto dell’impegno costante nelle attività di innovazione dei prodotti e processi tecnologici, finalizzate alla realizzazione di gamma di prodotti nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli già realizzati. Sempre nel 2020 hanno preso il via importanti progetti che verranno portati a compimento nel 2021. Tra questi il più significativo è la creazione di un concept cosmetico innovativo di prodotti Skin Care, con il deposito di un marchio cosmetico, la creazione di una linea di prodotti per la bellezza, il ringiovanimento e la pulizia della pelle, con posizionamento medio-alto”.

DATI ECONOMICI E PATRIMONIALI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2020

I Ricavi Operativipari a €27,762 milioni(€22,637milioni nel 2019) evidenziano un incremento del23%. I ricavi delle vendite e delle prestazioni dell’esercizio 2020, pari a € 27.060 mila, si riferiscono per € 23.727 mila a ricavi conseguiti in Italia, per € 3.136 mila a ricavi conseguiti in paesi UE e per € 197 mila ad esportazioni.I Ricavi Prodotto Finitopari a €26,6milioni (€21,7milioninel 2019) evidenziano un incremento del 22,3%. L’incremento dei Ricavi Prodotto Finito al 31 dicembre 2020 è sostenuto principalmente dai detergenti (+54,5%, raggiungendo € 13,2 milioni), e a seguire dai prodotti per l’igiene orale (+3,2%che raggiungono € 7,9 milioni) e dai prodotti fine frangrances (+4,5%, raggiungendo€ 3,4milioni). La ripartizione per canale di vendita mostra una forte crescita del canale Farmacia e Parafarmacia che raggiunge € 3.6milioni (+265,1%), mentre il canale GDO e il canale Industrial continuano a rappresentare sempre i principali canali di vendita (rispettivamente il 39,7% e il 32,7% dei Ricavi Prodotto Finito), raggiungendo rispettivamente€ 10,6 milioni (+14%) e€ 8,7milioni(+45,4%)

L’EBITDAè pari a €4.903mila (€2.804mila nel 2019) con un incremento del 74,8% rispetto all’esercizio precedente.

L’EBIT è pari a €3.504 mila (€1.446 milanel 2019) con un incremento del 142,3%. L’Utile Netto è pari a €2.501 mila (€1.013 milanel 2019) in aumento del 146,9%. La Posizione Finanziaria Nettaè positiva perca. €5,9milioni (negativa per ca. €3,7 milioninel 2019). La posizione finanziaria netta migliora rispetto al precedente esercizio per € 9,6 milioni. La variazione positiva è dovuta all’aumento del fatturato e della redditività, adun’operazione di factor pro soluto e ai proceeds raccolti in sede di IPO. Il management sta operando per ottimizzare il capitale circolante netto attraverso una miglior gestione dei crediti, dei fornitori e del magazzino. Sulla posizione finanziaria ha altresì inciso il pagamento del dividendo per € 400 mila (300 mila nel 2019). Il Patrimonio netto è pari a € 15,6milioni (€6,4milioni nel 2019).

A2A, calano i fatturati e gli utili

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SINTESI dati bilancio

  • Margine Operativo Lordo a 1.204 milioni di euro (1.234 al 31 dicembre 2019) grazie ad un significativo recupero nel quarto trimestre (+10%)
  • Margine Operativo Lordo Ordinario pari a 1.191 milioni di euro allineato al 2019, nonostante il contesto fortemente critico del 2020
  • Utile netto a 364 milioni di euro (389 milioni nell’anno precedente)
  • Investimenti pari a 738 milioni di euro, +18% rispetto al 2019, di cui circa l’80% coerenti con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030 (SDGs) e circa il 40% inerenti l’economia circolare, a conferma dell’impegno del Gruppo a promuovere una crescita sostenibile
  • Posizione Finanziaria Netta a 3.472 milioni di euro (3.154 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Al netto delle variazioni di perimetro, la PFN si attesta a 3.327 milioni di euro
  • Miglioramento negli indicatori di Sostenibilità: 99,7% dei rifiuti urbani raccolti recuperato come materia o energia 3,9 TWh di energia verde venduta ai clienti finali ridotte di 1 milione le tonnellate di CO2 emesse calo del 17% dell’indice infortunistico ponderato

Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la
Presidenza di Marco Patuano, ha esaminato e approvato i progetti del Bilancio separato e della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2020.

Nel 2020 i Ricavi del Gruppo A2A sono risultati pari a 6.862 milioni di euro, in diminuzione del 6,3% rispetto all’anno precedente. La riduzione ha riguardato prevalentemente il mercato energetico all’ingrosso, a seguito dei minori prezzi dell’energia elettrica e del gas e della diminuzione dei volumi venduti del portafoglio industriale gas, i mercati retail gas e teleriscaldamento, per il calo dei prezzi unitari e per le minori quantità vendute ai grandi clienti gas e i ricavi relativi alla cessione/gestione dei titoli di efficienza energetica (TEE). Positivo invece il contributo delle maggiori vendite retail ai grandi clienti elettricità e l’apporto delle società acquisite nel corso del 2020.

Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 1.204 milioni di euro, in diminuzione di 30 milioni di euro rispetto al 2019 (-2,4%). Al netto delle partite non ricorrenti (+13 milioni di euro nel 2020, +42 milioni di euro nell’anno precedente), il Margine Operativo Lordo ordinario risulta in linea con l’anno precedente (-1 milione di euro). Il risultato è l’effetto combinato di una minore marginalità, comunque decisamente ridimensionata nell’ultimo trimestre dell’anno in quei settori che hanno più risentito degli effetti negativi dello scenario energetico, e delle ottime performance di quei settori in cui le azioni di mitigazione attivate hanno totalmente neutralizzato gli effetti negativi conseguenti all’esplodere dell’epidemia.

Il Risultato Operativo Netto, pari a 550 milioni di euro, risulta in calo di 137 milioni di euro rispetto al 2019 (687 milioni di euro). Tale variazione è riconducibile a: diminuzione del Margine Operativo Lordo come sopra descritto (-30 milioni di euro); incremento degli ammortamenti (-53 milioni di euro) relativi principalmente agli investimenti
effettuati nell’anno, al ripristino di valore degli impianti di A2A Gencogas – a seguito di
impairment test al 31 dicembre 2019 – e al piano di sostituzione dei contatori elettricità; minori svalutazioni per 4 milioni di euro: 5 milioni di euro di svalutazioni nel 2020, 9 milioni di euro di svalutazioni nette nel 2019; maggiori accantonamenti netti (-58 milioni di euro rispetto al 2019) derivanti da maggiori accantonamenti a fondo rischi nel 2020 e maggiori rilasci di fondi eccedenti effettuati nell’anno precedente.

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo del 2020 risulta pari a 364 milioni di euro, in diminuzione di 25 milioni di euro (-6,4%) rispetto al 2019.

FONTE: BRESCIA NEWS

Brescia, ecco quali sono le due imprese “più affidabili”

in Aib/Associazioni di categoria/Bilanci/Economia by

Sono 43 le società di capitali con sede legale in Lombardia – e tra queste due bresciane più competitive per performance gestionali, affidabilità finanziaria e talvolta per sostenibilità insignite dell’Alta onorificenza di bilancio del Premio Industria Felix, in occasione della quinta edizione de “La Lombardia che compete” realizzata in modalità digitale questa mattina. Le aziende sono state selezionate da un qualificato Comitato scientifico dopo un’inchiesta giornalistica condotta su 142mila bilanci. 

Due sono in provincia di Brescia: A2A Ambiente, miglior impresa del settore ambiente per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella regione Lombardia; Itap, tra le migliori imprese a conduzione under 40 per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella regione Lombardia.

L’evento, moderato dal giornalista e vice direttore di Rai 1 Angelo Mellone, è stato organizzato da Industria Felix Magazine, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, con i patrocini di Confindustria, Simest, Confindustria Lombardia, le media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews e le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Lidl Italia, Sustainable Development.

Qui di seguito le 43 imprese premiate distinte per provincia in relazione alla sede legale. Bergamo (1): Bottonificio B.A.P. . Brescia (2): A2A Ambiente, Itap. Como (2): Aerea, IISG. Cremona (3): Avantea, Decal Depositi Costieri Calliope, Linea Green. Lecco (3): Ode, Sacchi Giuseppe, Technoprobe. Lodi (1): Zucchetti Group. Mantova (1): Fin Service. Milano (21): AB Medica Holding (Gruppo AB Medica), Alcantara, Cap Holding, Dompé Farmaceutici, Dompé Holdings, Dyflowing, Epta, Esselunga, Fiore Holding, Fueguia, HCL Technologies Italy, Hisense Italia, KSB Italia (sede operativa Monza-Brianza), Mapei, Off-White Operating, Olon, Orsero, Pirelli & C., Skylabs, Snam, Wiit. Monza/Brianza (5): CHG-Meridian Italia, Sol, Stilscreen, Stmicroelectronics, Tecnoidea Impianti. Pavia (1): Anaf. Sondrio (1): QC Terme e Benessere. Varese (2): Irca,Technical Publications Service. 

«Appuntamenti come Industria Felix sono l’occasione per evidenziare le eccellenze dell’industria lombarda e ricreare quella fiducia necessaria per affrontare con più forza e decisione le sfide che abbiamo di fronte». A dichiararlo è il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, intervenuto anche quest’anno all’evento e aggiunge: «Metterci alle spalle il triste capitolo della pandemia per parlare di crescita dell’intero Paese è uno degli obiettivi che abbiamo il dovere di porci. Dobbiamo superare la crisi sanitaria per poter ritornare alla vita normale. L’unica opportunità per farlo è riuscire a vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Il recente accordo siglato tra Regione Lombardia, Confindustria Lombardia e Associazione Nazionale dei medici di azienda e competenti per le vaccinazioni dei dipendenti delle imprese va in questa direzione. Dobbiamo ringraziare ancora una volta – conclude Bonometti – gli imprenditori: con grande senso di responsabilità, con determinazione e coraggio, hanno saputo resistere e hanno continuato a lavorare per lo sviluppo e per la crescita dell’intero Paese».

Durante l’evento sono intervenuti anche il vicepresidente di Confindustria e co-portavoce del Comitato scientifico di Industria Felix Vito Grassi, il cco di Cerved Roberto Mancini, l’ad di Simest Mauro Alfonso, il direttore di Askanews Paolo Mazzanti, per Banca Mediolanum il senior manager dell’Investment Banking Marco Gabbiani e la private banker Milena Bardoni(promotrice dell’evento conDiego CuttieGianluca Passerini), il partner e ceo di Grant Thornton Financial Advisory Services Sante Maiolica, l’amministratore unico di Sustainable Development Michele Chieffi, mentre ha concluso i lavori il docente di Economia industriale dell’Università Luiss e co-portavoce del Comitato scientifico di IF Cesare Pozzi.

Cembre: fatturato in calo, ma rimane l’utile

in Aziende/Bilanci/Cembre/Economia by
Cembre

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., società quotata al segmento Star della Borsa di Milano, tra i principali produttori europei di connettori elettrici ed utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e Amministratore Delegato, Ing. Giovanni Rosani, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti, convocata per il 27 aprile 2021 (ed il 28 aprile per l’eventuale seconda convocazione), la distribuzione di undividendo pari a 0,90 europer ognuna delle azioni in circolazione, secondo il seguente calendario: data di stacco 17 maggio 2021; data di legittimazione al pagamento 18 maggio 2021 (record date) e data di pagamento 19 maggio 2021. L’Assemblea degli azionisti verrà chiamata a deliberare anche in merito alla nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché alla richiesta di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie; per ulteriori informazioni riguardo a quest’ultimo argomento si rimanda al successivo specifico paragrafo.

I ricavi consolidati dell’esercizio 2020 hanno subito un decremento del 6,3 per cento, essendo passati da 146,3 milioni di euro dell’esercizio 2019 a 137,1 milioni di euro alla fine del 2020.

Nell’esercizio 2020 le vendite del Gruppo in Italia, pari a 56,0 milioni di euro, sono diminuite del 4,3 per cento; i ricavi nella restante parte del mercato europeo risultano in calo del 6,9 per cento e si attestano a 64,0 milioni di euro, mentre sui mercati extraeuropei le vendite fanno registrare una diminuzione del 10,2 per cento, con ricavi pari a 17,1 milioni di euro. I ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 40,8 per cento in Italia (40,0 per cento nell’esercizio 2019), per il 46,7 per cento nella restante parte d’Europa (47,0 per cento nell’esercizio 2019) e per il 12,5 per cento fuori dal continente europeo (13,0 per cento nell’esercizio 2019).

Il risultato operativo lordo consolidato dell’esercizio, pari a 36,3 milioni di euro, corrispondente al 26,5 per cento dei ricavi delle vendite, è diminuito del 2,2 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2019, pari a 37,1 milioni di euro, corrispondenti al 25,4 per cento dei ricavi delle vendite. L’incidenza del costo del venduto è diminuita rispetto al 2019 passando dal 32,4 per cento al 30,3 per cento, così come il peso dei costi per servizi, passando dal 13,9 per cento al 12,4 per cento. In crescita l’incidenza del costo del personale, passata dal 28,5 per cento al 30,2 per cento, nonostante esso sia diminuito in valoro assoluto, per effetto del ricorso alla Cassa Integrazione nel periodo di blocco delle attività per il contenimento del Covid-19. La forza lavoro media è passata dalle 744 unità del 2019 (inclusi 35 lavoratori temporanei) alle 753 unità del 2020 (inclusi 32 lavoratori temporanei).

Il risultato operativo consolidato pari a 25,2 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 18,4 per cento sui ricavi delle vendite, è diminuito del 7,3 per cento, rispetto ai 27,2 milioni di euro dello scorso esercizio, corrispondenti al 18,6 per cento dei ricavi delle vendite.

Il risultato ante imposte consolidato, pari a 24,9 milioni di euro, che corrispondono al 18,2 per cento delle vendite, è sceso del 7,6 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2019, pari a 26,9 milioni di euro, corrispondenti al 18,4 per cento delle vendite.

Il risultato netto consolidato dell’esercizio pari a 19,0 milioni di euro, corrispondenti al 13,8 per cento delle vendite, si è ridotto del 12,5 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2019, pari a 21,7 milioni di euro, corrispondenti al 14,8 per cento delle vendite.

La posizione finanziaria netta passata da un saldo positivo di 5,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019 ad un saldo positivo di 8,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020, beneficia dei minori investimenti effettuati nell’esercizio 2020 rispetto all’esercizio precedente.

Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 7,2 milioni di euro in immobilizzazioni materiali (nel 2019 pari a 10,6 milioni di euro) ed a 0,8 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali (nel 2019 pari a 1,1 milioni di euro).

“Le vendite del Gruppo nei primi due mesi dell’anno sono in calo del 5,6 per cento, tuttavia si prevede un recupero da aprile in poi. Si stima, quindi, che il fatturato consolidato del Gruppo Cembre nell’esercizio 2021 sarà in crescita e si prevede un risultato economico positivo.” – ha commentato l’AD Giovanni Rosani. “La posizione finanziaria del Gruppo è solida, al 31 dicembre 2020 era positiva per 8,4 milioni di euro, ed anche al 28 febbraio 2020 si mantiene positiva per 8,9 milioni di euro. All’Assemblea degli azionisti verrà proposto un dividendo di 0,90€, quindi invariato rispetto al dividendo sull’utile 2019; il dividendo proposto corrisponde al 79,4% dell’utile netto consolidato” – ha proseguito G. Rosani.

La Capogruppo Cembre S.p.A. nel corso dell’esercizio 2020 ha realizzato ricavi delle vendite pari a 101,4 milioni di euro, in diminuzione del 6,8 per cento rispetto all’esercizio 2019. Il risultato operativo di Cembre S.p.A. è diminuito del 10,9 per cento, passando dai 22,7 milioni di euro del 2019 ai 20,2 milioni di euro del 2020. L’utile ante imposte di Cembre S.p.A. è diminuito del 20,7 per cento passando dai 26,7 milioni di euro del 2019 ai 21,2 milioni di euro del 2020. L’utile netto di Cembre S.p.A. è diminuito passando dai 22,6 milioni di euro dell’esercizio 2019 ai 16,5 milioni di euro dell’esercizio 2020, Tale decremento è anche dovuto ai minori dividendi che Cembre S.p.A. ha incassato nel 2020 dalle proprie controllate, pari 1,4 milioni di euro, rispetto a quelli incassati nel 2019, pari a 4,3 milioni di euro.

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Richiesta all’Assemblea l’autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie

Nella seduta odierna, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre alla prossima Assemblea la richiesta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie, previa revoca dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea ordinaria del 20 maggio 2020 per la parte non ancora utilizzata. La proposta è finalizzata a dotare la Società di un’utile opportunità strategica di investimento per ogni finalità consentita dalle vigenti disposizioni, ivi incluse le finalità contemplate nell’art. 5 del Regolamento (UE) 596/2014 (Market Abuse Regulation, MAR) e nelle prassi ammesse a norma dell’art. 13 MAR, nonché, ove occorrendo, per la provvista di azioni proprie da destinare ai beneficiari del piano di incentivazione ai sensi dell’art. 114-bis del TUF denominato “Premio Carlo Rosani per i 50 anni dalla fondazione della Società”.

L’autorizzazione all’acquisto viene richiesta per un periodo di diciotto mesi, a far data dalla delibera dell’Assemblea ordinaria, per l’acquisto di azioni ordinarie Cembre, del valore nominale di Euro 0,52, fino al limite massimo stabilito dalla normativa pro tempore applicabile, ad un corrispettivo che non sia superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta in acquisto indipendente più elevata corrente nelle sedi di negoziazione dove viene effettuato l’acquisto, fermo restando che il corrispettivo unitario non potrà comunque essere inferiore nel minimo del 20% e superiore nel massimo del 20% rispetto al prezzo ufficiale registrato dal titolo Cembre il giorno di borsa aperta precedente ogni singola operazione di acquisto.

L’autorizzazione alla disposizione delle azioni proprie viene richiesta senza limiti temporali; il Consiglio ha deliberato di proporre che la disposizione possa avvenire, tra l’altro, mediante disposizione delle stesse a favore dei beneficiari del piano di incentivazione ai sensi dell’art. 114-bis del D.Lgs. 58/1998 denominato “Premio Carlo Rosani per i 50 anni dalla fondazione della Società”, già deliberato dall’Assemblea degli azionisti del 28 aprile 2019, nei termini, condizioni e con le modalità ivi previsti e, in particolare, al prezzo di Euro 10 per azione. I dirigenti e quadri designati dal Consiglio di Amministrazione quali beneficiari del Piano sono complessivamente 16.

Alla data del presente comunicato, Cembre detiene n. 258.041 azioni proprie in portafoglio, pari all’1,518% del capitale sociale.

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Cembre progetta, produce e distribuisce connettori elettrici ed accessori per cavo, settore nel quale ha raggiunto una posizione di leadership in Italia e ha conquistato importanti quote di mercato a livello europeo. Cembre è tra i principali produttori mondiali di utensili (meccanici, pneumatici e oleodinamici) per l’installazione di connettori e per la tranciatura di cavi. I prodotti sviluppati per la connessione alla rotaia e per altre applicazioni ferroviarie sono stati adottati dalle principali società del settore in tutto il mondo. Cembre ha saputo conquistare questi primati grazie alla ricerca continua di prodotti innovativi e di elevato standard qualitativo, alla vasta gamma di prodotti, ad una rete distributiva capillare ed estesa sia in Italia sia all’estero.

Fondato a Brescia nel 1969, il Gruppo Cembre è oggi una realtà internazionale. Alla capogruppo con sede a Brescia si affiancano infatti cinque società controllate: quattro commerciali (in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti) e una produttiva e commerciale (Cembre Ltd, con sede a Birmingham), per un totale di 759 dipendenti (dato aggiornato al 31 dicembre 2020). Il Sistema di Gestione per la Qualità Cembre è certificato dal 1990 dal Lloyd’s Register Quality Assurance per la progettazione, produzione e commercializzazione di accessori per cavi, connettori elettrici e relativi utensili.

Cembre è quotata alla Borsa Italiana dal 15 dicembre 1997 e dal 24 settembre 2001 al segmento Star.

Finchimica Manerbio chiude il 2020 con oltre 90 milioni di fatturato

in Bassa/Bilanci/Economia/Zone by

Nuove assunzioni, nuovo impulso allo sviluppo e un importante contributo di vicinanza e solidarietà a comunità e istituzioni del bresciano

Manerbio, 10 febbraio 2021 – Finchimica S.p.A, l’azienda italiana che da 45 anni opera nella ricerca, sviluppo, produzione, registrazione e vendita di principi attivi e intermedi chimici e fitofarmaci per la protezione delle colture agricole e che ha il suo quartier generale a Manerbio (BS), si appresta a fare il bilancio di questi dodici lunghi e difficili mesi per il Paese e il bresciano. 

Grazie a uno sforzo senza precedenti e a ogni livello aziendale, Finchimica chiude il 2020 con un fatturato che supera i 90milioni di euro, consolidando una crescita di quasi il 30% nell’ultimo triennio, e con un organico che è passato dalle 75 unità nel 2018 ai 94 dipendenti di oggi, confermandosi come realtà in grado di dare un importante impulso al territorio, all’indotto e all’occupazione.

Un ruolo centrale nel raggiungimento di questi importanti risultati è da attribuire allo stabilimento di Manerbio e alle sue maestranze che, dal 26 marzo dello scorso anno, dopo alcuni giorni di fermo volontario compiuto nel momento epidemico più acuto hanno riavviato gli impianti, nel rigoroso rispetto delle più restrittive misure anti-contagio attuate in Finchimica fin dalle primissime avvisaglie di epidemia Covid-19.

Finchimica sta attraversando un momento di grande sviluppo e cambiamento che quest’anno di pandemia non ha rallentato, grazie alla determinazione e alla responsabilità con cui l’Azienda tutta ha affrontato le difficoltà, anche nei momenti più bui ed emotivamente più intensi per tutti noi. dichiara Maura Naponiello, CEO di Finchimica S.p.A.  

La responsabilità dell’Azienda si è espressa anche nella volontà di mobilitarsi fin da subito per offrire il proprio contributo alla comunità in cui opera da tanti anni, con numerose iniziative di solidarietà e sostegno al territorio, fra cui l’adesione al progetto #aiutiAMObrescia a supporto degli Spedali Civili di Brescia, il contributo al Comune di Manerbio, all’Associazione Nazionale Alpini e all’Associazione Nazionale Carabinieri – sezioni di Manerbio, nonché alla Croce Verde Bassa Bresciana.

Su diretta iniziativa dei propri dipendenti, è stata infine avviata, a fine dello scorso anno, una raccolta fondi per la Casa di Riposo di Manerbio: uno sforzo di valore da parte delle persone di Finchimica, che l’Azienda ha sostenuto anche direttamente con un’ulteriore donazione.  

Essere vicini in questi lunghi e dolorosi mesi a un territorio di cui facciamo orgogliosamente parte da 45 anni non è stata per noi un’opzione, ma una chiamata alla responsabilità insita da sempre nella cultura di Finchimica, il dovere di tener fede ai nostri valori e al nostro modo di intendere da sempre il fare impresa.” conclude Naponiello.

Finchimica 

Finchimica SpA è una società a capitale interamente italiano, appartenente al Gruppo Finagro S.p.A., che opera dal 1976 nella ricerca, sviluppo, produzione, registrazione e vendita di principi attivi e intermedi chimici e fitofarmaci per la protezione delle colture agricole, adottando da sempre i più severi standard di qualità e sicurezza per la salute delle persone, l’ambiente e il territorio. Con un fatturato di oltre 90 milioni di euro e più di 90 dipendenti, Finchimica è impegnata oggi in un importante piano di sviluppo del proprio portfolio prodotto e registrazioni e di ampliamento distributivo in ogni parte del mondo.

Grana Padano, la produzione aumenta anche nel 2020

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Bilanci/Economia by
Grana Padano, foto generica da Pixabay

Nonostante la crisi generata dall’emergenza sanitaria, Grana Padano si conferma il prodotto DOP più consumato al mondo e continua a crescere (stima produzione 2020: +2%). I minori consumi nel settore Ho.Re.Ca sono stati recuperati dall’incremento di acquisti nel retail, sia in Italia sia all’estero, soprattutto nella UE. Da gennaio a novembre 2020, infatti, i consumi di Grana Padano hanno fatto registrare un complessivo +3,7%. Nel retail l’Italia reagisce bene con un + 7,1%. La Germania si conferma primo mercato estero – rappresenta il 27% della quota export – con un incremento del 7% dei consumi retail rispetto allo scorso anno. Bene anche Svizzera (+8%), Belgio (+6%) e Francia (+5%).

“Il nostro prodotto al momento non è stato danneggiato dalla crisi perché, come riportano alcune recenti ricerche, è percepito dal consumatore come uno dei prodotti più rassicuranti – afferma Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, commentando i dati del 2020 relativi ai consumi e all’export di Grana Padano, illustrati oggi durante la prima Assemblea Generale organizzata interamente da remoto -. Tuttavia, la crisi sanitaria da Covid-19 ha fortemente penalizzato il segmento Ho.Re.Ca favorendo una forte contrazione dei consumi: le difficoltà dovute alla chiusura forzata dei ristoranti ci hanno costretto a rivedere i piani annuali di comunicazione e di prodotto. Il segmento retail ci ha consentito però di recuperare il gap dell’Ho.re.ca e questo ci permetterà di chiudere il 2020 con il segno positivo. Merito non solo dei consumi casalinghi italiani, che registrano un +7,1%, ma anche di quelli dei vicini Paesi UE, tra cui spiccano Germania e Svizzera.  Dobbiamo però essere molto prudenti per il futuro perché è impossibile prevedere i comportamenti dei consumatori nei primi mesi del 2021”.

È una giornata particolare per il Consorzio. Non solo è la prima volta che un’Assemblea Generale si svolge interamente online, ma è anche la prima volta che viene presieduta dal nuovo presidente, Renato Zaghini, che per 17 anni ha avuto un ruolo da coprotagonista in qualità di tesoriere del Consorzio – ha spiegato il direttore generale di Grana Padano, Stefano Berni. Oggi abbiamo iniziato a porre le basi su alcuni temi caldi che verranno sviluppati nel corso della prossima assemblea programmata per i primi di febbraio e che ci auguriamo possa svolgersi in presenza”.

Stiamo già impostando le strategie per il futuro del Consorzio post Covid-19, così da arrivare preparati alla riapertura dei canali Ho.Re.Ca. – ha concluso il presidente Zaghini – In particolare stiamo definendo l’impostazione del budget promo pubblicitario e le nuove strategie di prodotto e di comunicazione post pandemiche. Non è stato facile affrontare le difficoltà del 2020 ma abbiamo la convinzione che il duro lavoro e la garanzia della massima qualità e genuinità del nostro prodotto, unite alla fiducia che ci stanno dimostrando i consumatori, ci condurranno, anche questa volta, fuori da questo brutto periodo e verso un futuro di soddisfazioni”. 

ORI Martin: ecco il primo Bilancio di Sostenibilità

in Ambiente/Bilanci/Economia by

Attenzione al territorio, economia circolare e innovazione i punti cardine del primo

ORI Martin ha presentato irii in videoconferenza il “Bilancio di Sostenibilità 2019” con cui la società intende condividere il proprio impegno sui temi maggiormente sentiti dai portatori di interesse.

I principali ambiti del documento – sintesi delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici espressi dal gruppo siderurgico bresciano – sono l’attenzione al territorio e alle persone dentro e fuori l’azienda; la storia dell’impresa in cui si è sedimentata fin dal 1933 un’attenzione al territorio che ha radici profonde; la sostenibilità e l’equilibrio economico; l’innovazione di prodotto e di processo.

Gli highlights del “Bilancio di Sostenibilità 2019” riassumono dodici mesi di lavoro in cui il 76% dei rifiuti è stato inviato a recupero e in cui sono state prodotte, in oltre 200 qualità, 674.456 tonnellate di acciaio riciclando rottame che altrimenti sarebbe finito in discarica. Lo scorso anno la società ha prodotto 428 milioni di valore generato e 369 milioni di valore distribuito agli stakeholders (fornitori, dipendenti, Pubblica Amministrazione, comunità); 429 le persone, di cui 24 donne – 10 assunte nel 2019; 8740 le ore complessive di formazione erogate ai dipendenti; 82.750 i Giga Joule di calore che sono stati recuperati e ceduti al Teleriscaldamento della città di Brescia e che riscaldano ogni inverno oltre 2000 famiglie.

Elaborato secondo le linee guida degli Standard GRI (Global Reporting Iniziative), il “Bilancio di Sostenibilità 2019” trasforma in trasparente cristallo i confini dell’azienda che lo scorso anno ha utilizzato oltre 750.000 metri cubi di acqua da tre diversi pozzi, consumando 2,6 milioni di GJ di energia in calo del 6% sull’anno precedente. Nel 2019 ORI Martin ha concluso un accordo della durata di cinque anni (PPA) per l’acquisto di energia prodotta da un parco fotovoltaico in costruzione in Sardegna, che consentirà di utilizzare poco meno di cento GWh all’anno generati da energie rinnovabili.

Sempre sul fronte degli impatti, ORI Martin dal 2018 è allacciata – per mezzo di una conduttura interrata di 5 chilometri – ad un ossigenodotto che consente di evitare la liquefazione dell’ossigeno con un risparmio di 4000 tonnellate di Co2 annue e di evitare il transito di circa 1250 automezzi all’anno con circa 270 tonnellate di emissioni di Co2 risparmiate.

La società – con l’obiettivo di creare un canale di comunicazione stabile con l’Amministrazione Comunale ed il quartiere – dal 2013 partecipa all’Osservatorio ORI Martin che dà continuità, rendendola permanente, all’esperienza del primo Tavolo Tecnico costituito dal Comune di Brescia nel 2010.

Esser parte di una comunità significa contribuire al miglioramento del contesto in cui si lavora: ORI Martin ha così investito nella realizzazione di più di 3 chilometri di piste ciclabili, nella dotazione di una stazione di Bike Sharing, di un’area di 40.000 metri quadri, ceduta gratuitamente alla città, per realizzare un parco pubblico completato nel 2020. L’azienda sostiene da quarant’anni numerose istituzioni che operano in ambito culturale e sociale.

Dedicato a Oger Martin, Roberto de Miranda e Walter Magri, il primo Bilancio di Sostenibilità è aperto da una lettera agli stakeholders del Presidente della società Ingegner Uggero de Miranda che sottolinea come il documento “è il punto di partenza di una prospettiva strategica di lungo periodo, basata sulla crescente attenzione al tema della sostenibilità e su una storia aziendale centenaria fonte insostituibile di esperienza, conoscenza e relazioni”.

Carolina de Miranda, Sustainability Manager, sottolinea inoltre come “il Gruppo ORI Martin si sia sviluppato realizzando prodotti di qualità cui hanno contribuito in maniera determinante tutte le persone che lavorano in azienda”, ricordando che questa ha sempre puntato “sull’innovazione per migliorare i processi tecnologici ed i prodotti, con una costante attenzione alla coesistenza tra azienda, ambiente e territorio”.

Giovanni Comboni, foto da ufficio stampa

Cembre, fatturato in calo del 10,6% nel 2020

in Aziende/Bilanci/Cembre/Economia by
Cembre
  • Nei primi nove mesi vendite in calo del 10,6% sia in Italia che all’estero
  • Nei primi nove mesi effettuati investimenti in immobilizzazioni per 5,3 mln €
  • Al 31 ottobre il fatturato consolidato dei primi 10 mesi diminuisce del 9,2% e la posizione finanziaria si conferma positiva per 6,1 mln di €
(migliaia di euro)1/1-30/9 2020Marg.1/1-30/9 2019Marg.var.III trim. 2020Marg.III trim. 2019Marg.var.
  % %      
Ricavi delle vendite98.655100110.306100-10,6%33.99910033.4281001,7%
           
Ris. operativo lordo (Ebitda)24.11324,428.66126,0-15,9%8.53525,17.74923,210,1%
           
Risultato operativo (Ebit)15.95316,221.37419,4-25,4%5.75116,95.20715,610,4%
           
Risultato ante imposte15.90116,121.23919,3-25,1%5.70216,85.20615,69,5%
           
Risultato netto11.89512,116.63315,1-28,5%4.29512,64.25812,70,9%
           
Disponibilità finanz. netta3.724 1.040       

Brescia, 12 novembre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., società quotata al segmento Star di Borsa Italiana, tra i principali produttori europei di connettori elettrici e utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e Amministratore Delegato Ing. Giovanni Rosani, ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al 30 settembre 2020.

I ricavi delle vendite consolidati dei primi nove mesi sono passati da 110,3 milioni di euro del 2019 a 98,7 milioni di euro del 2020, segnando una diminuzione del 10,6 per cento per effetto della pandemia di Covid-19. A livello trimestrale iricavi consolidati sono cresciuti rispetto al terzo trimestre 2019, passando da 33,4 milioni di euro a 34,0 milioni di euro, con una variazione percentuale positiva dell’1,7 per cento.

In dettaglio, nei primi nove mesi del 2020, il fatturato consolidato è stato realizzato per il 39,5 per cento in Italia (39,5 per cento nei primi nove mesi del 2019), per il 47,5 per cento nella restante parte d’Europa (46,9 per cento nei primi nove mesi del 2019) e per il 13,0 per cento fuori dal continente europeo (13,6 per cento nei primi nove mesi del 2019).

Il Gruppo Cembre ha quindi fatto registrare, sia sul mercato italiano, sia sul mercato estero. una diminuzione del fatturato progressivo pari al 10,6 per cento.

Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda)dei primi nove mesi del 2020, pari a 24,1 milioni di euro, corrispondenti al 24,4 per cento dei ricavi delle vendite, è diminuito del 15,9 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019, pari a 28,7 milioni di euro, equivalenti al 26,0 per cento dei ricavi delle vendite. In diminuzione, nel periodo, sia l’incidenza del costo del venduto sia il peso dei costi per servizi. L’incidenza del costo del personale è in aumento rispetto ai primi nove mesi del 2019, soprattutto a causa della contrazione dei ricavi; il numero medio dei dipendenti del Gruppo è passato da 745 dei primi nove mesi 2019 a 754 unità dei primi nove mesi 2020.

Il risultato operativo lordo del terzo trimestre è cresciuto del 10,1 per cento rispetto al terzo trimestre del 2019.

Il risultato operativo consolidato (Ebit) pari a 16,0 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 16,2 per cento sui ricavi delle vendite, è sceso del 25,4 per cento, rispetto ai 21,4 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio, corrispondenti al 19,4 per cento dei ricavi delle vendite.

Il risultato operativo del terzo trimestre 2020 pari a 5,8 milioni di euro, corrispondenti al 16,9 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali, è salito del 10,4 per cento rispetto ai 5,2 milioni di euro del terzo trimestre 2019, corrispondenti al 15,6 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali.

Il risultato ante imposte consolidato dei primi nove mesi del 2020 ammonta a 15,9 milioni di euro, che corrispondono al 16,1 per cento delle vendite, in diminuzione del 25,1 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019, pari a 21,2 milioni di euro, corrispondenti al 19,3 per cento delle vendite.

L’utile ante imposte nel terzo trimestre 2020, pari a 5,7 milioni di euro, corrispondenti al 16,8 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali, è in crescita del 9,5 per cento rispetto ai 5,2 milioni di euro del terzo trimestre 2019, corrispondenti al 15,6 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali.

Il risultato netto consolidato dei primi nove mesi è pari a 11,9 milioni di euro, corrispondenti al 12,1 per cento delle vendite, in diminuzione del 28,5 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019, che era pari a 16,6 milioni di euro, corrispondenti al 15,1 per cento dei ricavi. A livello trimestrale il risultato netto è salito dello 0,9 per cento, passando da 4,2 milioni di euro, corrispondenti ad un margine sulle vendite del 12,7 per cento, a 4,3 milioni di euro, corrispondenti al 12,6 per cento del fatturato consolidato trimestrale.

La posizione finanziaria netta consolidata, pari ad un valore positivo di 3,7 milioni di euro, è diminuita rispetto al 31 dicembre 2019, quando ammontava a 5,6 milioni di euro.

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2019 era positiva per 1,0 milioni di euro.

Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 4,8 milioni di euro in immobilizzazioni materiali ed a 0,5 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali, a fronte di investimenti nello stesso periodo del 2019 pari a 8,1 milioni di euro.

“I risultati del primi nove mesi 2020 sono stati fortemente penalizzati dagli effetti dell’epidemia COVID-19, il fatturato di tale periodo si è chiuso con una diminuzione del 10,6 per cento, tuttavia nel solo terzo trimestre 2020 abbiamo assistito ad un lieve recupero, infatti il fatturato del terzo trimestre 2020 è cresciuto dell’1,7 per cento. Anche il mese di ottobre 2020 ha visto un andamento migliore di quello di ottobre 2019, portando la riduzione dei ricavi progressivi del Gruppo al 9,2 per cento, oltre alla conferma di una posizione finanziaria positiva per 6,1 milioni di euro al 31 ottobre 2020. In ogni caso, nonostante il recupero registrato nel solo terzo trimestre 2020 e nel mese di ottobre 2020, si stima che il Gruppo Cembre nell’esercizio 2020 subirà una contrazione dei ricavi, con conseguente contrazione dei margini reddituali.” ha dichiarato l’AD di Cembre, Giovanni Rosani.

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Cembre progetta, produce e distribuisce connettori elettrici ed accessori per cavo, settore nel quale ha raggiunto una posizione di leadership in Italia e ha conquistato importanti quote di mercato a livello europeo. Cembre è tra i principali produttori mondiali di utensili (meccanici, pneumatici e oleodinamici) per l’installazione di connettori e per la tranciatura di cavi. I prodotti sviluppati per la connessione alla rotaia e per altre applicazioni ferroviarie sono stati adottati dalle principali società del settore in tutto il mondo. Cembre ha saputo conquistare questi primati grazie alla ricerca continua di prodotti innovativi e di elevato standard qualitativo, alla vasta gamma di prodotti, ad una rete distributiva capillare ed estesa sia in Italia sia all’estero.

Fondato a Brescia nel 1969, il Gruppo Cembre è oggi una realtà internazionale. Alla capogruppo con sede a Brescia si affiancano infatti cinque società controllate: quattro commerciali (in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti) e una produttiva e commerciale (Cembre Ltd, con sede a Birmingham), per un totale di 752 dipendenti (dato aggiornato al 30 settembre 2020). Il Sistema di Gestione per la Qualità Cembre è certificato dal 1990 dal Lloyd’s Register Quality Assurance per la progettazione, produzione e commercializzazione di accessori per cavi, connettori elettrici e relativi utensili.

Cembre è quotata alla Borsa Italiana dal 15 dicembre 1997 e dal 24 settembre 2001 al segmento Star.

Per ulteriori approfondimenti visitate la sezione Investor relations del sito www.cembre.com

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