Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Bilanci - page 2

Moda, Cieffe chiude il primo semestre a 26 milioni e fa acquisti

in Abbigliamento/Bilanci/Economia/Tendenze/Tessile by

Soncino, – Cieffe, partner strategico dei principali brand mondiali del lusso nella confezione di capi prêt-à-porter di alta gamma, chiude il primo semestre del 2023 con un fatturato di 26 milioni di euro (+ 25% vs H1 2022), che proietta i ricavi alla fine del 2023 a €50 milioni (+ 21% vs 2022) con un EBITDA di oltre il 12%. Una crescita che segue quella del 2022, chiuso con ricavi a €41 milioni e un EBITDA superiore al 10%, fatturato triplicato negli ultimi 10 anni. Indicatori in grande incremento anche rispetto al 2021, chiuso con ricavi della gestione caratteristica a 24 milioni di euro1.

Continua inoltre il percorso verso la creazione di una piattaforma produttiva integrata con l’acquisizione del 35% dello storico Maglificio Peve che, con sede a Varese, da più di 70 anni è partner dei più importanti brand di moda nella produzione di maglieria calata di qualità. Peve, che si distingue per un’attenzione particolare verso l’artigianalità Made in Italy, l’innovazione e la sostenibilità delle tecniche di produzione e dei materiali, ha chiuso il 2022 con ricavi per €5 milioni con un EBITDA pari al 12%, e con ordini in portafoglio per il 2023 pari a circa €9,5 milioni.

Un’operazione che si inserisce nella strategia di crescita anche per linee esterne di Cieffe, che ha visto la Società acquisire 4 realtà in soli due anni con l’obiettivo di creare un “ecosistema di prossimità” nell’alto artigianato industriale, unendo professionalità trasversali. Cieffe, che oggi è partner di riferimento per le produzioni dei più importanti gruppi mondiali del lusso, ha infatti l’obiettivo di creare una piattaforma integrata, che raggruppi la maggior parte delle fasi della produzione entro 150km, sposando una filosofia in controtendenza rispetto al “fast business”, che faciliti così la logistica, incrementi la sostenibilità e massimizzi il controllo della qualità per i clienti.

Con un approccio industriale di lungo termine, Cieffe intende infatti acquisire piccoli e medi laboratori di produzione, vere eccellenze del territorio e custodi di uno straordinario “saper fare”, integrandoli e valorizzando il loro DNA e il loro ruolo all’interno della piattaforma. Con l’ingresso nell’azionariato del Maglificio Peve, Cieffe oggi controlla anche il 100% di 3 laboratori, FRANC’OBOLLO SRL, NEW MOOD SRL, SILVERMACS SRL. Una strategia che ha generato valore per tutta la filiera, creando sinergie tra aziende, facendo crescere le società target, attraverso progetti di sviluppo ad hoc e aprendole così a nuovi clienti e commesse.

Marco Panzeri, CEO di Cieffe, commenta: “Abbiamo chiuso il primo semestre dell’anno con una crescita importante. L’andamento del 2023 conferma quindi che il percorso di sviluppo avviato è solido e strutturale e ci proietta verso una chiusura dell’anno con un incremento di fatturato a doppia cifra. In questi mesi continueremo a concentrarci sulla nostra strategia di crescita sostenibile anche per linee esterne, aggregando laboratori con le migliori competenze, realizzando così nuovo valore per tutta la filiera, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Tutto questo mantenendo sempre un approccio industriale di lungo termine per custodire, proteggere e far evolvere uno straordinario “saper fare” come quello delle tantissime piccole eccellenze che popolano il nostro territorio”.

Parte integrante della crescita di Cieffe è anche l’attenzione alla sostenibilità e alla ricerca e innovazione. L’azienda ha infatti investito 7 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento di Soncino e nel biennio 2022-2023 ha stanziato 3 milioni di euro per nuovi investimenti in Ricerca & Sviluppo. Inoltre, ha creato un reparto (D4D – Design for Designers) interamente dedicato allo studio e sviluppo di nuove lavorazioni per i tessuti e di nuove modalità di creazione e progettazione degli abiti con l’obiettivo di diventare un partner sempre più strategico in tutto il processo di ideazione, progettazione e produzione delle collezioni dei suoi clienti. Grazie agli investimenti in innovazione, oggi l’azienda è in grado di realizzare modelli in 3D che le permettono di ridurre al minimo l’impatto della creazione dei prototipi sull’ambiente, riducendo lo scarto di tessuto, eliminando la necessità di spedire fisicamente il prodotto e accorciando sensibilmente i tempi di produzione. Un processo innovativo, in linea con l’attenzione di Cieffe verso la responsabilità sociale, che garantisce minori sprechi e maggiore efficienza.

Siderurgica Investimenti (Lonati e Stabiumi): utile record a 177 milioni

in Acciaio/Aziende/Bilanci/Economia by

Siderurgica Investimenti Spa, holding delle famiglie Lonati e Stabiumi, che controlla il Gruppo Alfa Acciai, leader sul mercato italiano del tondo per cemento armato, ha fatto registrare un utile netto consolidato 2022 di 177 milioni di euro, cinque volte superiore a quello dell’esercizio precedente. Lo riferisce il quotidiano Brescia news.

In un anno in cui il Paese ha superato le enormi difficoltà derivanti dalla pandemia da Covid-19, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con l’avvio di un conflitto bellico tuttora in corso, ha generato nuove e inaspettate criticità. Tale situazione, come è noto, ha comportato notevoli problematiche nell’approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche, con significativo impatto su volumi e prezzi, dando così avvio ad un forte aumento del tasso di inflazione a livello globale, non solo europeo. La conseguente azione al rialzo dei tassi di interesse da parte delle Banche Centrali per cercare di contrastare tale spinta inflazionistica ha portato ad una significativa riduzione dei volumi in molti settori di attività, tra cui anche quello delle costruzioni, principale mercato di sbocco del Gruppo.

Siderurgica Investimenti ha così registrato un calo della produzione di oltre il 15%, concentrato soprattutto nella seconda parte dell’anno, controbilanciato tuttavia da una forte crescita del fatturato grazie a prezzi di vendita in aumento a seguito dei rialzi dei costi delle materie prime e di energia e gas sopra menzionati.

ricavi sono infatti aumentati di oltre 340 milioni di euro rispetto al 2021 (+27%), attestandosi a 1.598,7 milioniClicca qui per scaricare la tabella dei risultati.

Il valore della produzione è aumentato di 435 milioni di euro: +34% rispetto al passato esercizio. La produzione di acciaio, come detto, è stata pari a 1,5 milioni di tonnellate, in calo del 16%.   L’ebitda si è attestato a 233 milioni di euro, più di tre volte superiore al dato del 2021.

Il Gruppo ha proseguito anche nel 2022 il proprio piano di investimenti volto ad incrementare gli standard di sicurezza, le performance ambientali, nonchè a garantire un’elevata flessibilità ed efficienza produttiva su tutta la gamma dei prodotti, introducendo le soluzioni tecnologicamente più avanzate. Gli investimenti si sono attestati a 46 milioni di euro, con un +35% rispetto all’anno precedente.

Il risultato operativo è stato pari a 205 milioni di euro, dopo ammortamenti per 22,7 milioni ed accantonamenti prudenziali a rettifica dei crediti commerciali per 5 milioni. L’utile netto si è attestato a 177 milioni di euro, cinque volte superiore al dato del 2021.

Tutto ciò ha portato ad un ulteriore miglioramento della solidità patrimoniale del Gruppo, con un valore del patrimonio netto pari a 600 milioni di euro, accanto ad una posizione finanziaria netta positiva per 29 milioni, in miglioramento di oltre 80 milioni rispetto al 2021.

I risultati consolidati danno conto di un perimetro di Gruppo del quale fanno parte Alfa Acciai, Alfa Derivati, Acciaierie di Sicilia, Tecnofil e Ferroberica.

Alfa Acciai, foto da ufficio stampa

«L’anno in corso sta continuando ad evidenziare le debolezze dell’economia mondiale e quelle del commercio internazionale, connesse con la perdurante incertezza geopolitica e con la persistenza dell’inflazione su livelli elevati nelle principali economie avanzate. I primi mesi dell’esercizio hanno fatto registrare una flessione della domanda rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolar modo nel mercato tedesco, nostro abituale cliente. A ciò si aggiunga, inoltre, una competitività del nostro Paese penalizzata rispetto al mercato europeo, per effetto del costo dell’energia elettrica ancora doppio o triplo rispetto al periodo pre Covid-19.  Siamo tuttavia fiduciosi per una ripresa dei consumi grazie alla straordinaria occasione legata agli investimenti infrastrutturali del PNRR e agli altri fondi europei», commenta Amato Stabiumi, Amministratore Delegato del Gruppo.

«Il mercato delle costruzioni darà grandi soddisfazioni e siamo pronti a servirlo con una gamma di prodotti sempre più performanti, grazie alla nostra consolidata strategia di verticalizzazione. In particolare, continuiamo nel nostro impegno di sensibilizzazione delle istituzioni per difendere a tutto campo gli interessi e le aspettative dei nostri clienti del settore delle costruzioni e del mercato degli acciai da trafila», conclude Amato Stabiumi.

In concomitanza con la chiusura del Bilancio d’esercizio, il Gruppo Alfa Acciai ha redatto il suo terzo Bilancio di Sostenibilità, e quest’anno ha ottenuto la certificazione della propria Carbon Footprint di organizzazione secondo la norma ISO 14064.

A questo proposito, Amato Stabiumi aggiunge: «Alfa Acciai si occupa di sostenibilità da quasi 70 anni e per questo tiene a ringraziare tutti i suoi 1.221 dipendenti che hanno contribuito al raggiungimento degli attuali standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Feralpi, ricavi 2022 a 2.398 milioni di euro

in Aziende/Bilanci/Economia/Feralpi by

Feralpi chiude un 2022 eccezionale e ha programmato investimenti per oltre 500 milioni di euro nel periodo ’23-’27 includendo nel piano industriale nuovi e significativi progetti il cui scopo è la generazione di valore per gli stakeholder tramite la crescita delle attività produttive e commerciali – grazie a un portafoglio prodotti più completo – una base di costi più efficiente, una maggiore flessibilità produttiva e commerciale con una maggiore verticalizzazione e minori emissioni di CO2 grazie a nuove tecnologie e una quota di energia autoprodotta da fonti rinnovabili.

Il bilancio consolidato 2022 di Feralpi Holding registra risultati eccezionali con ricavi pari a 2.398 milioni di euro contro i 1.928 milioni del 2021 segnando un +24,4% sul 2021 e +93,6% sul 2020. In particolare, l’anno ha registrato un calo in termini di volumi prodotti intorno al 6% che ha caratterizzato particolarmente la seconda parte dell’anno e un incremento dei prezzi di vendita legato alle dinamiche delle materie prime e dell’energia. Il valore della produzione ha raggiunto i 2.535 milioni. Si conferma la forte impronta internazionale con una quota di ricavi generati all’estero pari al 63,57%, in aumento rispetto all’anno precedente (58,98%). In generale, i ricavi di vendita vedono una maggiore concentrazione nei mercati core per il Gruppo (Italia, Germania, Francia, Svizzera e Austria). La performance economica ha raggiunto i livelli più alti nella storia del Gruppo. L’EBITDA registra 501.702 milioni di euro rispetto ai 273.862 milioni del 2021. L’incidenza del margine sul valore della produzione ha raggiunto il 19,8% ed è stata guidata dalla riduzione dell’incidenza percentuale delle materie prime sui ricavi. Dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 60,3 milioni di euro, il risultato netto totale sale a 334.210 milioni di euro, un valore più che raddoppiato rispetto ai 152.130 milioni di euro del 2021. Sul fronte patrimoniale e finanziario, Feralpi Group cresce in solidità e flessibilità. Il patrimonio netto consolidato sale a poco più di 1 miliardo nel 2022, rispetto ai 673,8 milioni di euro del precedente esercizio. Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, il consolidato 2022 riporta un miglioramento da una posizione debitoria di 125,2 milioni di euro a 3,5 milioni di euro in attivo.

“Il 2022 è destinato a essere ricordato come un anno eccezionale e molto probabilmente irripetibile, un anno che ha rafforzato ulteriormente la nostra struttura finanziaria permettendoci di proseguire con costanza nei nostri ambiziosi obiettivi di crescita sostenibile sia a livello ambientale che economico. La domanda crescente – soprattutto in alcuni mercati – di prodotti verdi e gli investimenti del PNRR in infrastrutture in Italia sono per noi punti di forza che ci permettono di guardare al futuro con progetti sfidanti e a lungo termine. Abbiamo scelto la strada più difficile, quella di un impegno concreto verso un acciaio decarbonizzato grazie alla conferma di solidi investimenti nella diversificazione delle fonti energetiche con la costituzione di Feralpi Power On e l’elettrificazione dei nostri siti produttivi” commenta Giuseppe Pasini, CEO di Feralpi Group.

I DIPENDENTI

Dal punto di vista occupazionale, il Gruppo a fine esercizio 2022 è salito a 1.856 dipendenti (931 in Italia e 925 all’estero) – di cui il 94% assunto a tempo indeterminato – dai 1.749 dipendenti del 2021. Il 30% delle nuove assunzioni ha riguardato personale al di sotto dei 30 anni.

Confindustria Brescia: 1.221 aziende associate, con un totale di 64.064 dipendenti

in Aib/Associazioni di categoria/Bilanci/Economia by

Si è tenuta oggi pomeriggio, nella Sala Beretta dell’Associazione in via Cefalonia, l’Assemblea Generale – Sessione Privata 2023 di Confindustria Brescia.

Durante l’appuntamento, il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta ha relazionato i soci sulle principali attività svolte nel corso dell’anno passato dall’Associazione, insieme alla squadra di presidenza, composta da Fabio Astori (vice presidente con delega a Transizione Ecologica e Sicurezza), Francesco Franceschetti (vice presidente a Zone e Settori), Mario Gnutti (vice presidente all’Internazionalizzazione), Silvia Mangiavini (vice presidente alla Legalità e Bilancio di Sostenibilità), Paolo Streparava (vice presidente a Credito, Finanza, Fisco), Elisa Torchiani (vice presidente al Capitale Umano), Stefania Triva (vice presidente all’Innovazione e Sviluppo Digitale), Roberto Zini (vice presidente alle Relazioni Industriali e Welfare), Marco Capitanio (presidente Piccola Industria) e Anna Tripoli (presidente Giovani Imprenditori)

Nel corso dei lavori – secondo una nota riportata da Brescia news – è stato approvato il bilancio 2022 di Confindustria Brescia: l’esercizio si chiude con proventi pari a 10,645 milioni di euro, contro i 10,306 mln del 2021 (+3,3%), di cui 10,485 mln riferiti a contributi associativi; questi ultimi hanno subito un incremento sull’anno precedente (+408.840 euro), quale conseguenza della piena ripresa delle attività produttive locali e dell’occupazione post pandemia da Covid-19.

L’avanzo di gestione segnato dall’Associazione si attesta invece a 340.397 euro.

Al 31 dicembre 2022, il numero delle aziende associate è pari a 1.221, con un totale di 64.064 dipendenti: un dato, quest’ultimo, in forte rialzo nel confronto con il 2021, quando i dipendenti delle realtà associate erano pari a 61.453.

L’Assemblea ha quindi approvato una serie di modifiche statutarie, tra cui:

  • esaurito il proprio mandato, è possibile per il Presidente una (sola) ulteriore rielezione, trascorso un intervallo di almeno due mandati dalla prima elezione. La norma è introdotta per l’intero sistema confindustriale.

Nel corso dell’Assemblea è stato inoltre presentato ai soci il Bilancio di sostenibilità 2022 di Confindustria Brescia, il quarto redatto secondo una selezione di GRI Standards nella loro ultima versione (2021), e di cui verrà data evidenza alla stampa nelle prossime settimane.

Tra gli interventi anche quello di Stefan Pan, delegato di Confindustria per l’Europa, che ha dialogato sui principali temi di attualità e sulle opportunità europee con il giornalista del Sole 24 Ore Luca Orlando.

“Come già avvenuto con la pandemia da Covid-19, gli eventi esogeni ci hanno messo di fronte nel 2022 a difficoltà inaspettate – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –: sotto questo profilo, non abbiamo però mai fatto mancare il nostro sostegno alle associate sulla questione, in particolare, dei rincari energetici. Il 2022 è stato il primo anno completo del nostro mandato, e abbiamo poste le basi per una serie di importanti progettualità di medio e lungo periodo: penso alla ristrutturazione della storica sede di via Cefalonia, ma anche all’avvio di SetteOttavi, il roadshow che sta portando la nostra Associazione in ogni angolo della provincia.”

“Confindustria Brescia archivia il 2022 con numeri certamente positivi – aggiunge Filippo Schittone, direttore generale di Confindustria Brescia –, sia sotto il profilo del bilancio d’esercizio, che segna un avanzo di 340mila euro, che sul piano dei contributi associativi e di quello dei collaboratori delle nostre imprese, cresciuti da 61.453 a oltre 64mila. La presenza di una struttura forte e solida, con contratti esclusivamente a tempo indeterminato, è un’ulteriore testimonianza tangibile del nostro impegno quotidiano.”

Logistica, Bracchi cresce a 189 milioni di euro

in Bilanci/Economia/Tendenze by

Continua la crescita di Bracchi. Il gruppo logistico con headquarter nel Bergamasco e una dozzina di hub distribuiti tra Italia, Polonia, Slovacchia e Germania conclude il 2022 con ricavi in crescita a quota 189 milioni di euro, +19% sull’anno precedente. Ottimo risultato anche per l’Ebitda, +26% sul 2022, valore che permette all’azienda di ottenere un’invidiabile leva finanziaria. Un anno molto positivo, dunque, nel quale il colosso della logistica ha anche investito 5,9 milioni di euro in tecnologie di automazione e informatiche e il rinnovo del parco mezzi di trasporto, aprendo nel corso dell’anno altri 40 mila metri quadri di magazzini, portando così le superfici coperte gestite direttamente a livello europeo a 350 mila metri quadri.

L’ingegner Umberto Ferretti, amministratore delegato di Bracchi, ha visto l’azienda crescere a doppia cifra. Dal 2019 al 2022, nonostante il Covid, si è registrato un +9% sul segmento dei trasporti e mediamente del 19% su quello della logistica.

“Il primo trimestre del 2023 è partito bene, puntiamo a superare la quota simbolica dei 200 milioni di ricavi entro fine anno nonostante le attuali turbolenze sui prezzi, sui costi dell’energia e delle materie prime”, spiega Ferretti. “Contiamo di espanderci grazie alla nostra capacità di costruire servizi personalizzati per i clienti, che sono sempre più orientati all’outsourcing. Non solo: investiremo in nuove aperture nella logistica, che porteranno con sé anche la crescita nei trasporti. Negli ultimi due anni abbiamo posto le basi per una organizzazione sempre più efficiente e dal respiro internazionale anche grazie all’integrazione dei servizi con le sedi acquisite di Sorbolo, nel Parmense, che ha permesso di espandere la storica specializzazione nei trasporti eccezionali con soluzioni di trasporto tecnico pesante fino a 80-100 tonnellate; ma anche di Bassano del Grappa, nel Vicentino, dove la crescita del reparto fashion è stata repentina grazie alla customizzazione dei servizi”.

Tra i principali obiettivi di Ferretti anche un sempre maggior coinvolgimento aziendale sui temi del green. “La crescita di Bracchi è figlia anche di un continuo investimento nel rinnovamento dei mezzi di trasporto”, dice. “È infatti in costante adeguamento il nostro parco mezzi in ottica ecologica e scegliamo tutto ciò che va nella direzione della riduzione del carbon footprint. Il nuovo hub di Castrezzato (nel Bresciano), certificato “Leed Gold”, ne è un esempio”.

Nel 2022 è aumentata anche la forza lavoro: per Bracchi nelle sedi italiane di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e nelle sedi estere di Germania, Polonia e Slovacchia oggi sono 650 i “Fte”, i “full time equivalent” (con una percentuale di oltre l’85%, per i contratti a tempo indeterminato). Interessante anche il percorso di crescita della componente femminile, che oggi conta il 36% della popolazione aziendale. Aumenta anche la componente under 35, che sale dal 29% al 33%. Bracchi nel 2022 ha deciso anche di puntare sulla formazione su tematiche quali lo sviluppo di competenze trasversali (leadership agile, gestione delle complessità, negoziazione), di conoscenze tecniche, come l’utilizzo di software informatici, e di ospitare tirocini in collaborazione con le istituzioni scolastiche locali.

SCHEDA AZIENDALE – BRACCHI

Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce e retail. Oggi Bracchi lavora su dodici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 350.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 650 presenti nei diversi stabilimenti, il 35% è donna. Nel 2022 il gruppo ha chiuso con vendite sopra i 189 milioni di euro, in crescita del 19% sul 2021. Per ulteriori informazioni: www.bracchi.it. L’amministratore delegato dal 2020 è Umberto Ferretti.

SCHEDA – L’AMMINISTRATORE DELEGATO, UMBERTO FERRETTI

Umberto Ferretti, laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano e con un Master in Business and Administration dalla SDA Università Bocconi di Milano, vanta un’ampia esperienza sui temi della governance, quale membro di numerosi Consigli di Amministrazione in Italia e all’estero. Ha condotto programmi di miglioramento, sviluppo, turnaround operativi e finanziari interfacciandosi con l’ambito bancario e del Private Equity, possiede significative esperienze in ambito M&A e nelle integrazioni organizzative post acquisizione. È l’amministratore delegato di Bracchi dal 2020.

Antares Vision, ecco il bilancio di sostenibilità aziendale

in Bilanci/Economia by

Antares Vision Group (EXM, AV:IM), multinazionale italiana che si occupa di tracciabilità e controllo qualità, che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati, comunica di aver pubblicato il Bilancio di Sostenibilità (Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016) relativo all’anno 2022.

Siamo lieti di presentare il secondo Bilancio di Sostenibilità di Antares Vision Group, il documento che riassume attività, impatti e risultati del Gruppo nei confronti dei propri stakeholder. Una rendicontazione che si inserisce all’interno di quello che è a tutti gli effetti un percorso di sostenibilità sempre più concreto e strategico, che mira a una profonda integrazione delle tematiche ESG in ogni aspetto del business del Gruppo. La nostra visione è da sempre coerente con l’obiettivo di dare il nostro contributo a uno sviluppo sostenibile della Società, che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future. L’attuazione di pratiche aziendali sostenibili diventa quindi un’opportunità competitiva imprescindibile per il futuro del Gruppo”, ha dichiarato Emidio Zorzella, CO-CEO di Antares Vision Group.

Il modello di business del Gruppo trova nei fattori ESG i propri driver strutturali, in quanto è in grado di generare, grazie alle proprie soluzioni innovative, un impatto positivo nella quantificazione, gestione e minimizzazione del c.d. carbon footprint di ciascuna unità di prodotto. Attraverso il proprio ecosistema unico e integrato di tecnologie, infatti, Antares Vision Group si presenta come un vero e proprio abilitatore della trasparenza delle filiere e della transizione sostenibile, per favorire l’attuazione di un’economia circolare. Per questo, in qualità di Partner tecnologico, il Gruppo garantisce sicurezza e salute di persone, prodotti, business e filiere, integrando principi di sostenibilità con una visione focalizzata sull’uso consapevole ed efficiente delle risorse.

Inoltre, Antares Vision Group, come promotore di sostenibilità, è impegnata in progetti e iniziative all’insegna della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, supportando ricerca e innovazione e valorizzando il patrimonio artistico del territorio e la propria comunità aziendale. Anche per questo, lo scorso ottobre il Gruppo è stato uno dei firmatari del Patto per la Sostenibilità Brescia 2050, che ha riunito tantissimi imprenditori bresciani che con il loro lavoro, la loro volontà e la concretezza dei loro sogni hanno reso questo territorio uno dei più prosperi e avanzati di tutto il Paese, dando corpo a una società civile impegnata, critica e sempre orientata al progresso.

Impatti ambientali e utilizzo responsabile delle risorse

Le attività produttive sono gestite nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale. Quando promuove, progetta o affida la progettazione a terzi Antares Vision Group effettua o cura che siano svolte, tra l’altro, indagini per verificare i possibili rischi ambientali derivanti dall’intervento e prevenirne i danni.

Antares Vision Group indirizza la propria strategia aziendale verso lo sviluppo sostenibile, nel rispetto di tutte le prescrizioni di legge riguardanti la tutela dell’ambiente, definendo periodicamente obiettivi di miglioramento ambientale.

Materiali

I principali materiali impiegati per la realizzazione delle macchine di Antares Vision S.p.A. sono costituiti dai metalli (suddivisi in acciaio, alluminio e ferro), materiali non rinnovabili. Nel 2022 l’utilizzo di questi materiali è stato di Kg 93.500. Il Gruppo si pone come obiettivo per l’anno 2023 di dare maggiore evidenza dei materiali utilizzati, inclusi gli imballi (scatole di carta e cartone), che vengono riutilizzati e riciclati.

Rifiuti

I rifiuti generati da AV Group nel 2022 sono stati destinati per il 64% al recupero. Le quantità complessive dei rifiuti prodotti, ed in particolare i materiali di imballaggio, che rappresentano la componente caratteristica, risultano sensibilmente diminuiti, a fronte di un sostanziale aumento dei volumi di attività di AV Group rispetto al 2021.

Energia

Nel 2022, in un contesto di gruppo caratterizzato da un significativo aumento del numero di persone impiegate, e contestualmente dei consumi energetici e del volume di attività, l’indice di intensità energetica registra un miglioramento del 4,2% rispetto al 2021.

Obiettivi per lo sviluppo sostenibile: gli impegni di Antares Vision Group per gli SDGs

Antares Vision Group è impegnata, attraverso la realizzazione della propria strategia industriale e grazie al proprio ecosistema di valori e modello di business, nel perseguimento di un modello di impresa sostenibile. Tale approccio deve necessariamente riflettersi anche nell’impegno (Commitment) nei confronti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals) che ne costituiscono parte integrante. Gli SDGs rappresentano infatti importanti opportunità in grado di generare impatti positivi anche in termini ambientali e sociali. Antares Vision Group ha effettuato un’analisi di coerenza, a partire dal proprio modello di business e dall’analisi di materialità al fine di definire obiettivi strategici e progetti attuati e/o pianificati rispetto ai contenuti (obiettivi e target) dell’Agenda 2030. Questa analisi integra gli SDGs ritenuti prioritari in termini di contributo ed impegno di Antares Vision Group. L’identificazione e la prioritizzazione degli SDGs è stata inoltre effettuata su due distinti piani di analisi lungo il ciclo di creazione di valore condiviso in breve, medio e lungo termine:

  1. Impatti di business  Impegno e contributo guidato dagli impatti delle attività (prodotti e soluzioni): SDG 2 – SDG 3 – SDG 7 – SDG 8 – SDG 9 – SDG 12 – SDG 13.
  2. Impegno / ambiti organizzativi e relazionali – Impegno per favorire ricadute sociali positive, maggiore efficacia attività e raggiungimento degli obiettivi di business (precondizioni o fattori abilitanti): SDG 4 – SDG 5 – SDG 16 – SDG 17

Diritti umani

In continuità con i propri valori, l’impegno definito all’interno del Codice Etico, AV Group ha adottato in data 31 gennaio 2023 una specifica Policy in materia di diritti umani. Tale scelta intende ribadire l’importanza del rispetto dei diritti umani e rafforzare l’impegno di AV Group nella salvaguardia degli stessi, in ogni paese in cui opera. La politica è disponibile sul sito di Antares Vision Group: Documenti Societari | Policies di Gruppo.

Le misure di prevenzione della corruzione

Con l’adozione della Policy (disponibile in Documenti Societari | Policies di Gruppo), avvenuta in data 31 gennaio 2023, Antares Vision Group intende esprimere il proprio impegno nel contrastare i fenomeni corruttivi, definendo principi generali e specifici per prevenire potenziali pratiche corruttive e promuovendo l’integrità, la tracciabilità, la responsabilità, la trasparenza e la buona fede nella gestione degli affari.

Risorse Umane

Il Gruppo Antares Vision riconosce la centralità delle persone e si impegna a garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo, in cui le persone siano trattate con dignità, decoro e rispetto, libere da qualsiasi forma o tipo di violenza e molestia. La definizione delle politiche e, in generale, delle azioni del Gruppo in materia di diritti umani, diversità e pari opportunità si traducono nella creazione di un ambiente di lavoro basato sui principi delle pari opportunità, indipendentemente dalle differenze di genere, religione, razza, nazionalità, orientamento sessuale, condizione sociale, abilità fisica ed età.

Diversità, equità e inclusione

La politica Diversità, Equità e Inclusione adottata dal Gruppo ad inizio 2023, disponibile sul sito di Antares Vision Group (Documenti Societari | Policies di Gruppo), è stata redatta con lo scopo di promuovere una condizione paritaria per le donne nel mondo del lavoro ed in conformità alle politiche e procedure interne del Gruppo Antares Vision.

Genere femminile

Il genere femminile rappresenta il 23% del totale dei dipendenti di AV Group al 31 dicembre 2022. All’interno di tale dato, la percentuale di donne classificabili (in Italia e all’estero) in posizione assimilabile a quella di dirigenti (management) è del 20% (13% all’inizio del triennio) sul totale dei dirigenti. Tra gli impiegati e quadri (ruoli assimilabili a tali categorie) la percentuale di donne sul totale è del 25%. La presenza femminile sconta la non ancora omogenea partecipazione femminile nelle facoltà e nelle specializzazioni del sistema universitario da dove prevalentemente attinge AV Group (Ingegneria in primo luogo).

Performance finanziaria: creazione e distribuzione di valore

Nel 2022 è stato generato un valore economico totale pari ad Euro 224 milioni e distribuito per Euro 203,8 milioni. Di questi ultimi, nel 2022 ai fornitori è stato elargito il 54,9% del totale del valore distribuito, a conferma del ruolo che ricoprono nella catena di creazione di valore di AV Group, mentre ai dipendenti il 41,3%.

Promotica, vola il fatturato: da 39 a 90 milioni

in Bilanci/Economia by

Il Consiglio di Amministrazione di Promotica S.p.A(EGM:PMT) – agenzia loyalty specializzata nella realizzazione di soluzioni marketing atte ad aumentare le vendite, la fidelizzazione e la brand advocacy – riunitosi in data odierna, ha esaminato e approvato il fatturato consolidato preliminare del 2022 e i principali KPI, non sottoposti a revisione legale.

Nel 2022 il fatturato consolidato preliminare sfiora i 90 milioni di euro, oltre 2 volte il fatturato consolidato 2021 pari a 39,6 milioni di euro. La crescita del fatturato ha beneficiato delle acquisizioni effettuate nel corso del biennio 2021-2022 – l’area di consolidamento del 2022 comprende la società Mercati, limitatamente al secondo semestre dell’esercizio, e l’intero esercizio di Grani & Partners (consolidata nel 2021 solamente per il mese di dicembre) –  e dell’avvio di importanti campagne loyalty, in particolare si ricorda quelle nei confronti del sistema COOP, Selex Gruppo Commerciale e Conad con la campagna di Natale che ha visto protagonisti i Goofy.

Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione approverà il progetto di Bilancio di esercizio e del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2022 in data 26 maggio 2023, avvalendosi del maggior termine di approvazione di 180 giorni così come previsto dall’art. 15 dello Statuto Sociale e dell’art. 2364 comma 2 del codice civile. Tale maggior termine si rende altresì necessario per tenere conto delle specificità dell’attività loyalty di Promotica, nello specifico delle tempistiche legate alla determinazione dei resi ricevuti dai clienti e dei contributi promozionali riconosciuti ai medesimi. Per tale ragione, il fatturato consolidato potrebbe evidenziare delle variazioni, ritenute non materiali, rispetto al fatturato preliminare approvato in data odierna.

Nel corso del 2022 la Società ha gestito in totale 272 campagne promozionali rispetto alle 249 del 2021, per un valore medio delle campagne di 263.000 euro, e per un totale di premi erogati pari a 15,7 milioni di pezzi.  I clienti sono aumentati dai 107 nel 2021 a 129 nel 2022, a testimonianza dell’attenta gestione rivolta ad una riduzione dei rischi di concentrazione della clientela.  Promotica si è avvalsa di 150 fornitori, di cui 10 con contratto di esclusiva.

Diego Toscani, Amministratore Delegato di Promotica, ha così commentato: “I risultati presentati oggi consegnano un quadro dell’azienda in netta crescita nei volumi e nei valori rispetto all’anno precedente e questo è per noi motivo di enorme soddisfazione. Il fatturato conseguito è risultato migliore rispetto alle attese ed è frutto in parte dell’integrazione delle acquisizioni effettuate nel corso del biennio 2021-2022 ma significativamente anche della crescita organica. Tra le operazioni concluse c’è quella con Grani, player internazionale che opera nel mercato promozionale per prodotti dedicati al mondo del bambino, con Giglio, leader nel settore e-commerce a livello internazionale, di cui abbiamo rilevato le attività loyalty e infine con Mercati, azienda italiana operante nel settore della produzione ed importazione di articoli per la casa, la persona ed il tempo libero sia per la vendita al dettaglio che per il mercato promozionale. A questo si aggiunge l’andamento molto positivo delle campagne che nel corso del 2022 che sono state rinnovate con clienti di rilievo, come, per citarne alcuni, Coop, Conad e Selex, e abbiamo posto le basi per costruire nuovi rapporti importanti per la nostra crescita futura. Il 2023 è partito in maniera soddisfacente con il lancio di nuove campagne di fidelizzazione in Italia, tra le maggiori ricordiamo quella per il gruppo Selex con il quale abbiamo rinnovato per il rapporto per secondo anno. Si tratta di una campagna rilevante non solo in termini economici, ma soprattutto perché ha permesso il rinnovo di una partnership con un cliente strategico. Alla luce di questi traguardi raggiunti e degli obiettivi futuri proseguiremo con lo stesso entusiasmo nei prossimi mesi, per i quali abbiamo già in cantiere numerosi progetti di rilievo”.

Aeroporto di Orio, ricavi a 174,5 milioni (+55%)

in Bilanci/Economia/Trasporti by

Il Consiglio di Amministrazione di Sacbo, – che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio – ha approvato il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato di gruppo 2022.

Si chiude positivamente un esercizio ancora parzialmente condizionato dalla pandemia Covid-19 che nei primissimi mesi dell’anno 2022 ha gravato sul traffico aeroportuale. Nel 2022 l’aeroporto di Bergamo è tornato a superare la quota di 13 milioni di passeggeri (13.155.806). Un traguardo che si ripete a tre anni di distanza dal massimo storico registrato nel 2019 con 13.857.257. Il 2022 si chiude con un consuntivo che rappresenta circa il 95% del traffico passeggeri generato prima della pandemia.

Il Gruppo ha continuato ad effettuare gli interventi di ampliamento ed ammodernamento delle infrastrutture pianificati con ENAC. Il Gruppo ha realizzato investimenti per 39,8 milioni di Euro interamente autofinanziati nel cui ambito ricordiamo in particolare le opere di edificazione dell’area nord del sedime aeroportuale che verranno completate nel corso del 2023 e destinate alla gestione del traffico courier. Il Valore della produzione di Gruppo, pari a 174,5 milioni di Euro ha evidenziato un incremento del 55,1 %. I ricavi derivanti dalla gestione tipicamente aeronautica sono risultati pari a 95. milioni (+89,3%), i ricavi derivanti dai servizi di assistenza passeggeri merci e vettori aerei sono risultati pari a 26,6 milioni (+59,3%), mentre quelli relativi alle attività commerciali non aviation sono stati pari a 47,6 milioni (+103,4 %). La voce relativa a altri ricavi e proventi ammonta a 5,3 milioni. Il risultato operativo (EBIT) si è attestato a 13,2 milioni di Euro mentre il risultato netto registrato dal Gruppo ammonta a 9,45 milioni di Euro. Il risultato netto della capogruppo Sacbo S.p.A. è stata positivo e pari a 6,24 milioni.

Cembre, ricavi in crescita verso i 200 milioni di euro

in Bilanci/Economia/Manifatturiero by
Cembre

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., società quotata al segmento Star della Borsa di Milano, tra i principali produttori europei di connettori elettrici ed utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e Amministratore Delegato, Ing. Giovanni Rosani, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti, convocata per il 27 aprile 2023 (ed il 28 aprile per l’eventuale seconda convocazione), la distribuzione di undividendo pari a 1,40 europer ognuna delle azioni in circolazione, secondo il seguente calendario: data di stacco 8 maggio 2023; data di legittimazione al pagamento 9 maggio 2023 (record date) e data di pagamento 10 maggio 2023. L’Assemblea degli azionisti verrà chiamata a deliberare anche in merito alla richiesta di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie; per ulteriori informazioni riguardo a quest’ultimo argomento si rimanda al successivo specifico paragrafo.

I ricavi consolidati dell’esercizio 2022 sono cresciuti del 19,2 per cento, essendo passati da 166,8 milioni di euro dell’esercizio 2021 a 198,8 milioni di euro alla fine del 2022.

Nell’esercizio 2022 le vendite del Gruppo in Italia, pari a 84,4 milioni di euro, sono salite del 19,9 per cento; i ricavi nella restante parte del mercato europeo risultano in crescita del 18,3 per cento e si attestano a 93,2 milioni di euro, mentre sui mercati extraeuropei le vendite fanno registrare una crescita del 20,0 per cento, con ricavi pari a 21,2 milioni di euro. I ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 42,4 per cento in Italia (42,2 per cento nell’esercizio 2021), per il 46,9 per cento nella restante parte d’Europa (47,2 per cento nell’esercizio 2021) e per il 10,7 per cento fuori dal continente europeo (10,6 per cento nell’esercizio 2021).

Il risultato operativo lordo consolidato dell’esercizio, pari a 54,6 milioni di euro, corrispondente al 27,5 per cento dei ricavi delle vendite, è salito del 19,7 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2021, pari a 45,6 milioni di euro, corrispondenti al 27,3 per cento dei ricavi delle vendite. L’incidenza del costo del venduto è cresciuta rispetto al 2021, passando dal 33,6 per cento al 34,5 per cento; stesso andamento anche per i costi per servizi, la cui incidenza è passata dall’11,9 per cento al 12,6 per cento, in particolare si segnala l’aumento dei costi per energia elettrica e gas passati da 1,9 milione di euro del 2021 a 2,5 milioni di euro nel 2022.

L’incidenza del costo del personale si è ridotta, passando dal 27,9 per cento al 25,8 per cento, nonostante la forza lavoro media sia salita da 784 collaboratori del 2021 (inclusi 59 lavoratori temporanei) a 822 collaboratori del 2022 (inclusi 79 lavoratori temporanei).

Il risultato operativo consolidato pari a 42,6 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 21,4 per cento sui ricavi delle vendite, è cresciuto del 24,5 per cento, rispetto ai 34,2 milioni di euro dello scorso esercizio, corrispondenti al 20,5 per cento dei ricavi delle vendite.

Il risultato ante imposte consolidato, pari a 42,6 milioni di euro, che corrispondono al 21,4 per cento delle vendite, è aumentato del 24,3 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2021, pari a 34,3 milioni di euro, corrispondenti al 20,6 per cento delle vendite.

Il risultato netto consolidato dell’esercizio pari a 31,9 milioni di euro, corrispondenti al 16,1 per cento delle vendite, è salito del 26,1 per cento rispetto a quello dell’esercizio 2021, pari a 25,3 milioni di euro, corrispondenti al 15,2 per cento delle vendite.

La posizione finanziaria netta consolidata è passata da un saldo positivo di 20,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021 ad un saldo positivo di 14,6 milioni di euro al 31 dicembre 2022.

Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 11,5 milioni di euro in immobilizzazioni materiali (nel 2021 pari a 8,1 milioni di euro) ed a 0,8 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali (nel 2021 pari a 0,9 milioni di euro).

“I ricavi consolidati del Gruppo Cembre nel 2022 sono pari a 198,8 milioni di euro, in crescita del 19,2% rispetto all’esercizio precedente. Possiamo ritenerci soddisfatti anche dei risultati reddituali 2022, il risultato operativo consolidato ha raggiunto i 42,6 milioni di euro, pari al 21,4% dei ricavi delle vendite. Il risultato netto è cresciuto del 26,1%, risultando pari a 31,9 milioni di euro, corrispondenti al 16,1% dei ricavi delle vendite. Le vendite progressive del Gruppo nei primi due mesi del 2023 sono risultate in crescita del 20,1 per cento, pari a 36,3 milioni di euro. Si può stimare che il fatturato consolidato del Gruppo Cembre nell’esercizio 2023 sarà in crescita e si prevede un risultato economico positivo.” – ha commentato l’AD Giovanni Rosani. “La posizione finanziaria del Gruppo è solida, al 31 dicembre 2022 era positiva per 14,6 milioni di euro, ed anche al 28 febbraio 2023 si mantiene positiva per 14,8 milioni di euro. All’Assemblea degli azionisti verrà proposto un dividendo di 1,40€ (il dividendo sull’utile 2021 è stato pari a 1,20€ per azione); il dividendo proposto corrisponde al 73,6% dell’utile netto consolidato” – ha proseguito G. Rosani.

La Capogruppo Cembre S.p.A. nel corso dell’esercizio 2022 ha realizzato ricavi delle vendite pari a 149,5 milioni di euro, in crescita del 19,0 per cento rispetto all’esercizio 2021. Il risultato operativo di Cembre S.p.A. si è incrementato del 18,9 per cento, passando dai 29,1 milioni di euro del 2021 ai 34,6 milioni di euro del 2022. L’utile ante imposte di Cembre S.p.A. è aumentato del 23,3 per cento passando dai 31,0 milioni di euro del 2021 ai 38,2 milioni di euro del 2022. L’utile netto di Cembre S.p.A. è cresciuto passando dai 23,4 milioni di euro dell’esercizio 2021 ai 29,1 milioni di euro dell’esercizio 2022.

Banca Valsabbina, vola l’utile: +41 milioni

in Banche/Bilanci/Economia/Valsabbina by

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta dell’1 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2022, che evidenzia un Utile ante imposte di € 57,8 milioni (+16%) ed un Utile netto di € 41,4 milioni. Il risultato netto – secondo quanto riporta una nota rilanciata da Brescia news – supera del 6% l’utile record realizzato nello scorso esercizio (€ 39,2 milioni, che beneficiava però della plusvalenza netta straordinaria di € 7,5 milioni derivante dalla cessione della partecipazione in “Cedacri”), evidenziando quindi la migliore performance mai realizzata dalla Banca. L’indicatore di redditività (“ROE”), pari al 10,5%, attesta i positivi risultati conseguiti.

All’Assemblea dei Soci verrà proposta la distribuzione di un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione, in linea con l’erogazione dello scorso esercizio. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione per il 2022) è pari quindi al 9% e dà conto di un pay-out (rapporto dividendi pagati/utile netto) superiore al 40%.

L’Istituto prosegue in un percorso di solida crescita, seppur in un contesto che permane complesso, volatile e influenzato da variabili esogene. Il modello di business adottato e le scelte strategiche pianificate negli scorsi esercizi si confermano efficaci, permettendo alla Banca di continuare ad affermarsi quale intermediario indipendente di riferimento per il territorio, in grado di affrontare la complessità del quadro macroeconomico e di continuare a generare stabilmente valore per gli stakeholder, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

I dati confermano la dinamicità dell’Istituto, il consolidamento delle masse amministrate ed apprezzabili risultati economico-reddituali, nell’ambito di un costante presidio dei rischi. Archiviamo quindi con soddisfazione anche il 125° anno di attività, traguardando importanti obiettivi”, ha aggiunto Barbieri.

Nella tabella che segue sono quindi esposti i principali Aggregati Patrimoniali, raffrontati con l’esercizio precedente.

Dati in € migliaiaDicembre2022Dicembre2021Variaz. %
Raccolta diretta4.905.5414.833.9991,48%
Raccolta indiretta2.745.2272.645.2693,78%
   di cui gestita1.870.0531.893.152-1,22%
Raccolta complessiva7.650.7687.479.2682,29%
Impieghi alla clientela3.893.5223.720.8104,64%
  di cui in bonis3.791.6023.619.7874,75%
  di cui deteriorati101.920101.0230,89%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti2,62%2,72%
  di cui sofferenze nette su impieghi netti1,20%1,50% 
Crediti deteriorati lordi su impieghi lordi4,64%5,19%
Fondi Propri phased-in426.311421.6921,10%
CET 1 Ratio phased-in14,03%15,32%
TIER TOTAL Ratio phased-in15,33%16,64%
Patrimonio netto388.107401.338-3,30%
Utile lordo ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 4.906 milioni (+1,5%). Tale andamento, positivo rispetto a quanto riscontrato nel sistema bancario nel suo complesso, conferma l’efficacia delle politiche commerciali attuate e la capacità di rispondere alle esigenze della clientela, interessata anche a soluzioni di “deposito a scadenza” della liquidità.

La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 2.745 milioni, in aumento di € 100 milioni, segnando una crescita del 3,8% in uno scenario caratterizzato invece da trend negativi, principalmente penalizzati dall’andamento e dalla volatilità dei mercati. Il risparmio “gestito” (fondi comuni e polizze) ammonta ad € 1.870 milioni, anche grazie al supporto della rete di Private Banker.

La Raccolta Complessiva si attesta pertanto ad € 7.650 milioni (+2,3%), confermando la capacità della Banca di consolidare le proprie masse nelle aree storiche di insediamento e di proporsi efficacemente sulle nuove piazze.

Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.894 milioni (+5%), di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.792 milioni (+5%). L’attenzione e il sostegno al territorio sono confermati dalle nuove erogazioni a medio termine, con circa 4.500 finanziamenti concessi per € 714 milioni. La Banca, a supporto degli “impieghi”, ha proposto servizi specialistici dedicati, rafforzando le strutture ed implementando ulteriormente la propria offerta. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari per circa € 230 milioni, anche a valere sul relativo “Fondo di Garanzia”.

Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“Non performing loans” oNPL) è stato ridotto ulteriormente passando da € 200 milioni ad € 186 milioni, con un “NPL Ratio Lordo” che si attesta al 4,6%, in miglioramento rispetto al 5,2% del 2021 (7,3% nel 2020). La “copertura” media dei NPL è pari al 45,2%, anche per effetto della cessione di portafogli di sofferenze, maggiormente svalutate. Il totale dei Crediti deteriorati netti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, attestandosi ad € 102 milioni, con un NPL Ratio Netto pari al 2,6% (in lieve miglioramento). Si conferma quindi l’attenzione posta sulla “qualità del credito” dalla Banca, che può contare su un indicatore “Texas Ratio” (che sintetizza la “capacità di assorbimento patrimoniale degli NPL”) più che adeguato e pari al 27%.

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 426 milioni (ex € 422 milioni). Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), gli stessi comprovano la solidità patrimoniale dell’Istituto, rappresentata da un Cet 1 Ratio al 14% e da un Tier Total Ratio al 15,3%. Il Patrimonio Netto è pari a € 388 milioni, comprendendo l’intero utile netto del 2022 di € 41,4 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci.

Il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – supera quota 42.000 (40.200 circa i “Soci”), in linea con il dato dello scorso anno. In costante crescita inoltre il numero dei conti correnti, aperti anche con il contributo delle filiali di nuovo insediamento, che raggiungono quasi n. 102.000 (+3,5%).

Di seguito sono riportate le principali risultanze del Conto Economico al 31 Dicembre 2022.

Dati in € migliaiaDicembre 2022Dicembre 2021Variaz. %
Margine d’interesse141.845100.46041,20%
Commissioni nette55.05745.44721,15%
Margine di intermediazione212.675178.70319,01%
Rettifiche nette di valore per rischio di credito su A.F.-31.936-22.05444,81%
Risultato netto della gestione finanziaria180.636156.58215,36%
Costi operativi-122.886-106.18615,73%
Utile ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

Il Margine d’interesse raggiunge € 141,8 milioni, in aumento del 41%, risultato particolarmente brillante anche rispetto ai dati di sistema. L’incremento dell’aggregato è da ricondursi al maggior contributo dell’operatività della gestione caratteristica verso la clientela (anche in considerazione dell’aumento dei tassi di riferimento) ed agli interessi su titoli di stato indicizzati all’inflazione e su strumenti finanziari “ABS” rivenienti da operazioni di “finanza strutturata”.

Le Commissioni nette evidenziano anch’esse una significativa crescita (+ € 9,6 milioni) raggiungendo € 55,1 milioni, segnando un incremento del 21%. In tale ambito rilevano in particolare le commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonchè al collocamento di titoli, anche a valere su servizi di consulenza finanziaria ed assicurativa sempre più performanti.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 212,7 milioni, in incremento del 19% (+ € 34 milioni), comprovando la crescita reddituale della Banca. Concorrono positivamente al margine d’intermediazione anche i risultati consuntivati dall’attività di negoziazione, soprattutto con riferimento alla compravendita dei crediti di imposta. La messa a regime di iniziative pianificate a supporto dello sviluppo del business ha pertanto permesso di contenere le performance negative del portafoglio titoli, che ha risentito fisiologicamente della volatilità dei mercati e dell’aumento dei tassi.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 31,9 milioni, in aumento rispetto ai € 22,1 milioni del 2021. L’aggregato risente anche dell’evoluzione dei mercati finanziari e delle recenti politiche monetarie, che hanno determinato maggiori accantonamenti sul portafoglio titoli. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è stato pari a circa lo 0,7% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto ad € 180,6 milioni (+ 15%).

I Costi operativi ammontano ad € 122,9 milioni (+16%). L’aumento è da ricondurre alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, agli oneri a supporto e presidio dei nuovi business, al contributo ai Fondi di risoluzione delle crisi bancarie, nonché al generalizzato aumento dei prezzi. Nonostante l’incremento dei costi operativi, che risente anche della crescita del personale (804 dipendenti a fine 2022, ex 752 del 2021), il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si è attestato al 58%.

L’Utile ante imposte ammonta ad € 57,8 milioni (+16%), mentre l’Utile Netto (che peraltro sconta un tax rate più elevato rispetto al 2021) si attesta ad € 41,4 milioni, con un aumento di oltre € 2,2 milioni rispetto al 2021 (+ 6%). Il Rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto medio (c.d. “ROE” o “Return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta quindi al 10,5%, superando il 10,1% registrato nello scorso anno e che aveva beneficiato della citata plusvalenza riveniente dalla vendita della partecipazione in Cedacri.

Prosegue il processo di razionalizzazione ed efficientamento della rete di filiali che ha portato la Banca ad estendere la propria presenza nel Nord Italia. Nel 2022 sono state inaugurate la terza filiale di Milano (in zona “Citylife”) e quella di Asti, che ha permesso di consolidare il presidio in Piemonte. La rete territoriale è composta da n. 70 filiali, compresa quella aperta nel gennaio u.s. a Pavia.

Oltre al consolidamento del Private Banking e della Banca-Assicurazione, nonchè all’ulteriore strutturazione di settori specialistici (Agricoltura, Estero, Sviluppo Imprese, Crediti Fiscali), che hanno contribuito al conseguimento delle masse sopra descritte, da alcuni anni la Banca ha avviato un processo di rinnovamento delle proprie strategie di sviluppo e di offerta dei servizi, alla continua ricerca di soluzioni complementari rispetto al modello tradizionale, in linea con le evoluzioni del mercato e le esigenze delle PMI.

La Banca prosegue in tale ambito sviluppando progetti innovativi e sinergici, anche contando su accordi strategici o sul contributo delle società nelle quali ha direttamente investito nel corso di questi anni. Si citano a tale riguardo i servizi che la Banca, anche con il supporto della partecipata Integrae Sim, sta fornendo alle PMI che intendono accedere al mercato dei capitali, nonché le ulteriori collaborazioni con realtà che operano in ambito Fintech, permettendo di cogliere le opportunità derivanti del processo di innovazione digitale in corso, anche ricorrendo ad operazioni di finanza strutturata ed integrata.

L’Istituto resta quindi impegnato a monitorare con attenzione l’evoluzione dello scenario, proseguendo in un percorso di diversificazione delle fonti di ricavo al fine di assicurare stabilità dei risultati e prudente presidio dei rischi. In tale ambito la Banca ha inoltre avviato una progettualità funzionale al progressivo allineamento a “standard ESG” e di finanza sostenibile.

La Banca chiude anche l’esercizio 2022 con performance e risultati molto positivi, confermando il percorso di solida crescita ed assicurando importante supporto all’economia del territorio, in linea con la propria mission.

I primi risultati del 2023 confermano il trend positivo, l’Istituto proseguirà sulla strategia delineata, monitorando con attenzione i possibili rischi, con l’obiettivo di continuare a remunerare stabilmente i soci” ha quindi concluso Barbieri.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti