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Banche - page 3

Banche, Valsabbina apre un nuovo sportello a Pavia

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È stata ufficialmente inaugurata oggi la nuova filiale pavese di Banca Valsabbina, il principale istituto bancario bresciano, che porta così a 52 il numero delle filiali operative in Lombardia, in linea con gli obiettivi strategici della Banca, che prevedono il progressivo rafforzamento nei principali capoluoghi del Nord Italia.

La cerimonia d’inaugurazione si è tenuta questo pomeriggio alla presenza dell’On. Alessandro Cattaneo, di Renato Perversi, Presidente Confartigianato Imprese Pavia, Stefano Bruni, Segretario Generale Confartigianato Imprese Pavia, Giovanni Palli, Presidente della Provincia, del responsabile della filiale, Marco Marvulli, e del suo vice, Andrea Verri unitamente ad una delegazione della Direzione della Banca.

La filiale – che è già operativa dal 19 gennaio scorso – è situata in centro, in via Giacomo Matteotti n.1, ed è raggiungibile chiamando il numero 0382 32111 o scrivendo all’indirizzo e-mail pavia.88@bancavalsabbina.com.

Complessivamente, la rete territoriale di Banca Valsabbina conta oggi 70 filiali: 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona, 3 a Milano e 16 tra le province di Asti, Bergamo, Bologna, Cesena Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Parma, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso e Vicenza, a cui si aggiunge quella di Pavia.

Nell’ultimo triennio, nella sola Lombardia, Banca Valsabbina ha supportato famiglie e aziende con finanziamenti erogati per oltre 1,7 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi alle imprese del territorio.

“Abbiamo concluso il 2022 con l’apertura di una nuova filiale in Piemonte, ad Asti, e oggi siamo lieti di inaugurare ufficialmente un nuovo presidio in Lombardia, nell’importante piazza di Pavia. I numeri record che emergono dal nostro 125° bilancio, confermano l’efficacia della strategia adottata dalla banca, a supporto del percorso di consolidamento nei territori più dinamici. Rafforziamo ora la nostra presenza in Lombardia, dove oggi operiamo con circa i due terzi della nostra rete, spiega Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina. Intendiamo investire concretamente sulla città di Pavia mettendo a disposizione il nostro modello di banca tradizionale, contraddistinto da processi decisionali efficaci nell’ambito di un’offerta di prodotti e servizi completa. Abbiamo voluto strutturare al meglio la nuova filiale sia sotto l’aspetto logistico che in termini di qualità di organico, con l’obiettivo di continuare ad affermare il nostro modello, che ci ha permesso di ottenere anche un recente riconoscimento agli MF BANKING AWARDS 2023 come eccellenza regionale bancaria in Lombardia”.

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da

centoventicinque anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 3 a Milano. Impiega più di 800 dipendenti, gestisce masse superiori agli 11 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio al 14% ed il Tier Total superiore al 15%.

Nuovo sportello Valsabbina a Pavia, foto da ufficio stampa

Banca Valsabbina, vola l’utile: +41 milioni

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta dell’1 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2022, che evidenzia un Utile ante imposte di € 57,8 milioni (+16%) ed un Utile netto di € 41,4 milioni. Il risultato netto – secondo quanto riporta una nota rilanciata da Brescia news – supera del 6% l’utile record realizzato nello scorso esercizio (€ 39,2 milioni, che beneficiava però della plusvalenza netta straordinaria di € 7,5 milioni derivante dalla cessione della partecipazione in “Cedacri”), evidenziando quindi la migliore performance mai realizzata dalla Banca. L’indicatore di redditività (“ROE”), pari al 10,5%, attesta i positivi risultati conseguiti.

All’Assemblea dei Soci verrà proposta la distribuzione di un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione, in linea con l’erogazione dello scorso esercizio. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione per il 2022) è pari quindi al 9% e dà conto di un pay-out (rapporto dividendi pagati/utile netto) superiore al 40%.

L’Istituto prosegue in un percorso di solida crescita, seppur in un contesto che permane complesso, volatile e influenzato da variabili esogene. Il modello di business adottato e le scelte strategiche pianificate negli scorsi esercizi si confermano efficaci, permettendo alla Banca di continuare ad affermarsi quale intermediario indipendente di riferimento per il territorio, in grado di affrontare la complessità del quadro macroeconomico e di continuare a generare stabilmente valore per gli stakeholder, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

I dati confermano la dinamicità dell’Istituto, il consolidamento delle masse amministrate ed apprezzabili risultati economico-reddituali, nell’ambito di un costante presidio dei rischi. Archiviamo quindi con soddisfazione anche il 125° anno di attività, traguardando importanti obiettivi”, ha aggiunto Barbieri.

Nella tabella che segue sono quindi esposti i principali Aggregati Patrimoniali, raffrontati con l’esercizio precedente.

Dati in € migliaiaDicembre2022Dicembre2021Variaz. %
Raccolta diretta4.905.5414.833.9991,48%
Raccolta indiretta2.745.2272.645.2693,78%
   di cui gestita1.870.0531.893.152-1,22%
Raccolta complessiva7.650.7687.479.2682,29%
Impieghi alla clientela3.893.5223.720.8104,64%
  di cui in bonis3.791.6023.619.7874,75%
  di cui deteriorati101.920101.0230,89%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti2,62%2,72%
  di cui sofferenze nette su impieghi netti1,20%1,50% 
Crediti deteriorati lordi su impieghi lordi4,64%5,19%
Fondi Propri phased-in426.311421.6921,10%
CET 1 Ratio phased-in14,03%15,32%
TIER TOTAL Ratio phased-in15,33%16,64%
Patrimonio netto388.107401.338-3,30%
Utile lordo ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 4.906 milioni (+1,5%). Tale andamento, positivo rispetto a quanto riscontrato nel sistema bancario nel suo complesso, conferma l’efficacia delle politiche commerciali attuate e la capacità di rispondere alle esigenze della clientela, interessata anche a soluzioni di “deposito a scadenza” della liquidità.

La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 2.745 milioni, in aumento di € 100 milioni, segnando una crescita del 3,8% in uno scenario caratterizzato invece da trend negativi, principalmente penalizzati dall’andamento e dalla volatilità dei mercati. Il risparmio “gestito” (fondi comuni e polizze) ammonta ad € 1.870 milioni, anche grazie al supporto della rete di Private Banker.

La Raccolta Complessiva si attesta pertanto ad € 7.650 milioni (+2,3%), confermando la capacità della Banca di consolidare le proprie masse nelle aree storiche di insediamento e di proporsi efficacemente sulle nuove piazze.

Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.894 milioni (+5%), di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.792 milioni (+5%). L’attenzione e il sostegno al territorio sono confermati dalle nuove erogazioni a medio termine, con circa 4.500 finanziamenti concessi per € 714 milioni. La Banca, a supporto degli “impieghi”, ha proposto servizi specialistici dedicati, rafforzando le strutture ed implementando ulteriormente la propria offerta. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari per circa € 230 milioni, anche a valere sul relativo “Fondo di Garanzia”.

Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“Non performing loans” oNPL) è stato ridotto ulteriormente passando da € 200 milioni ad € 186 milioni, con un “NPL Ratio Lordo” che si attesta al 4,6%, in miglioramento rispetto al 5,2% del 2021 (7,3% nel 2020). La “copertura” media dei NPL è pari al 45,2%, anche per effetto della cessione di portafogli di sofferenze, maggiormente svalutate. Il totale dei Crediti deteriorati netti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, attestandosi ad € 102 milioni, con un NPL Ratio Netto pari al 2,6% (in lieve miglioramento). Si conferma quindi l’attenzione posta sulla “qualità del credito” dalla Banca, che può contare su un indicatore “Texas Ratio” (che sintetizza la “capacità di assorbimento patrimoniale degli NPL”) più che adeguato e pari al 27%.

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 426 milioni (ex € 422 milioni). Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), gli stessi comprovano la solidità patrimoniale dell’Istituto, rappresentata da un Cet 1 Ratio al 14% e da un Tier Total Ratio al 15,3%. Il Patrimonio Netto è pari a € 388 milioni, comprendendo l’intero utile netto del 2022 di € 41,4 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci.

Il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – supera quota 42.000 (40.200 circa i “Soci”), in linea con il dato dello scorso anno. In costante crescita inoltre il numero dei conti correnti, aperti anche con il contributo delle filiali di nuovo insediamento, che raggiungono quasi n. 102.000 (+3,5%).

Di seguito sono riportate le principali risultanze del Conto Economico al 31 Dicembre 2022.

Dati in € migliaiaDicembre 2022Dicembre 2021Variaz. %
Margine d’interesse141.845100.46041,20%
Commissioni nette55.05745.44721,15%
Margine di intermediazione212.675178.70319,01%
Rettifiche nette di valore per rischio di credito su A.F.-31.936-22.05444,81%
Risultato netto della gestione finanziaria180.636156.58215,36%
Costi operativi-122.886-106.18615,73%
Utile ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

Il Margine d’interesse raggiunge € 141,8 milioni, in aumento del 41%, risultato particolarmente brillante anche rispetto ai dati di sistema. L’incremento dell’aggregato è da ricondursi al maggior contributo dell’operatività della gestione caratteristica verso la clientela (anche in considerazione dell’aumento dei tassi di riferimento) ed agli interessi su titoli di stato indicizzati all’inflazione e su strumenti finanziari “ABS” rivenienti da operazioni di “finanza strutturata”.

Le Commissioni nette evidenziano anch’esse una significativa crescita (+ € 9,6 milioni) raggiungendo € 55,1 milioni, segnando un incremento del 21%. In tale ambito rilevano in particolare le commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonchè al collocamento di titoli, anche a valere su servizi di consulenza finanziaria ed assicurativa sempre più performanti.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 212,7 milioni, in incremento del 19% (+ € 34 milioni), comprovando la crescita reddituale della Banca. Concorrono positivamente al margine d’intermediazione anche i risultati consuntivati dall’attività di negoziazione, soprattutto con riferimento alla compravendita dei crediti di imposta. La messa a regime di iniziative pianificate a supporto dello sviluppo del business ha pertanto permesso di contenere le performance negative del portafoglio titoli, che ha risentito fisiologicamente della volatilità dei mercati e dell’aumento dei tassi.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 31,9 milioni, in aumento rispetto ai € 22,1 milioni del 2021. L’aggregato risente anche dell’evoluzione dei mercati finanziari e delle recenti politiche monetarie, che hanno determinato maggiori accantonamenti sul portafoglio titoli. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è stato pari a circa lo 0,7% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto ad € 180,6 milioni (+ 15%).

I Costi operativi ammontano ad € 122,9 milioni (+16%). L’aumento è da ricondurre alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, agli oneri a supporto e presidio dei nuovi business, al contributo ai Fondi di risoluzione delle crisi bancarie, nonché al generalizzato aumento dei prezzi. Nonostante l’incremento dei costi operativi, che risente anche della crescita del personale (804 dipendenti a fine 2022, ex 752 del 2021), il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si è attestato al 58%.

L’Utile ante imposte ammonta ad € 57,8 milioni (+16%), mentre l’Utile Netto (che peraltro sconta un tax rate più elevato rispetto al 2021) si attesta ad € 41,4 milioni, con un aumento di oltre € 2,2 milioni rispetto al 2021 (+ 6%). Il Rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto medio (c.d. “ROE” o “Return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta quindi al 10,5%, superando il 10,1% registrato nello scorso anno e che aveva beneficiato della citata plusvalenza riveniente dalla vendita della partecipazione in Cedacri.

Prosegue il processo di razionalizzazione ed efficientamento della rete di filiali che ha portato la Banca ad estendere la propria presenza nel Nord Italia. Nel 2022 sono state inaugurate la terza filiale di Milano (in zona “Citylife”) e quella di Asti, che ha permesso di consolidare il presidio in Piemonte. La rete territoriale è composta da n. 70 filiali, compresa quella aperta nel gennaio u.s. a Pavia.

Oltre al consolidamento del Private Banking e della Banca-Assicurazione, nonchè all’ulteriore strutturazione di settori specialistici (Agricoltura, Estero, Sviluppo Imprese, Crediti Fiscali), che hanno contribuito al conseguimento delle masse sopra descritte, da alcuni anni la Banca ha avviato un processo di rinnovamento delle proprie strategie di sviluppo e di offerta dei servizi, alla continua ricerca di soluzioni complementari rispetto al modello tradizionale, in linea con le evoluzioni del mercato e le esigenze delle PMI.

La Banca prosegue in tale ambito sviluppando progetti innovativi e sinergici, anche contando su accordi strategici o sul contributo delle società nelle quali ha direttamente investito nel corso di questi anni. Si citano a tale riguardo i servizi che la Banca, anche con il supporto della partecipata Integrae Sim, sta fornendo alle PMI che intendono accedere al mercato dei capitali, nonché le ulteriori collaborazioni con realtà che operano in ambito Fintech, permettendo di cogliere le opportunità derivanti del processo di innovazione digitale in corso, anche ricorrendo ad operazioni di finanza strutturata ed integrata.

L’Istituto resta quindi impegnato a monitorare con attenzione l’evoluzione dello scenario, proseguendo in un percorso di diversificazione delle fonti di ricavo al fine di assicurare stabilità dei risultati e prudente presidio dei rischi. In tale ambito la Banca ha inoltre avviato una progettualità funzionale al progressivo allineamento a “standard ESG” e di finanza sostenibile.

La Banca chiude anche l’esercizio 2022 con performance e risultati molto positivi, confermando il percorso di solida crescita ed assicurando importante supporto all’economia del territorio, in linea con la propria mission.

I primi risultati del 2023 confermano il trend positivo, l’Istituto proseguirà sulla strategia delineata, monitorando con attenzione i possibili rischi, con l’obiettivo di continuare a remunerare stabilmente i soci” ha quindi concluso Barbieri.

Banca Intesa, patto con Confcommercio per sostenere le imprese

in Associazioni di categoria/Banca Intesa/Banche/Economia by

Accordo tra Intesa Sanpaolo e le associazioni di Confcommercio BresciaConfcommercio Cremona e Confcommercio Mantova per promuovere gli investimenti delle imprese del terziario delle tre province. Obiettivo comune è quello di accompagnare le piccole imprese nell’attuale contesto e nel rilancio, attraverso progetti di digitalizzazione e sostenibilità in coerenza con i principi ESG. 

Tra le misure interventi per contrastare il caro bollette e finanziamenti a supporto della liquidità e azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS fino a 15 euro e gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commerciali.

Banca Valsabbina investe anche in Nyp Techfin Srl

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina conferma il proprio interesse per l’evoluzione delle tecnologie emergenti in ambito fintech, siglando un accordo per l’investimento nella società NYP Techfin Srl.

L’operazione, subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, prevede un aumento di capitale che verrà sottoscritto in parte dall’istituto bresciano, volto al raggiungimento di una partecipazione del 10 % del capitale sociale della fintech.

NYP Techfin, startup innovativa con sede nel Tecnopolo d’Abruzzo, fa parte del Gruppo Collextion, realtà che da anni si occupa dell’intermediazione, gestione e incasso dei crediti commerciali, principalmente vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Anche sulla scorta di tale esperienza è nata la nuova piattaforma, con l’obiettivo di collegare il mondo della Pubblica Amministrazione e dell’economia reale direttamente con il mercato dei capitali e degli investitori istituzionali, supportando così i diversi attori coinvolti nella relativa catena del valore. Il tutto risulta possibile grazie alla piattaforma tecnologica sviluppata dalla fintech, basata su un sistema informatico di core banking in grado di presidiare l’intera catena del valore nel processo di origination, acquisto, gestione e incasso dei crediti, in particolare vantanti nei confronti della PA.

L’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale di NYP avviene dopo anni di positiva collaborazione con il Gruppo promotore dell’iniziativa, che ha permesso di smobilizzare crediti e veicolare risorse nell’economia reale. L’investimento permetterà di sviluppare ulteriormente il progetto e sarà inoltre seguito dalla costituzione di un “Advisory Board”, composto da personalità del mondo della finanza e della tecnologia, che condivideranno lo sviluppo della piattaforma. L’obiettivo dell’iniziativa è quindi quello di rendere l’accesso al credito un’esperienza nuova, integrando tutte quelle procedure necessarie a dare certezza ai crediti e trasparenza nella conclusione dei contratti in maniera innovativa, ottimizzando ed efficientando i relativi processi di incasso.

Ferdinando Brandi, Amministratore Unico di NYP Techfin , afferma: “Lo scopo principale è rendere maggiormente liquido il mercato delle cessioni dei crediti nei confronti della PA nel rispetto della regolamentazione, tempo per tempo vigente, dando contemporaneamente maggiore trasparenza e certezza al mercato e rendendo i dati facilmente accessibili anche ai debitori. In tal modo sarà favorito l’accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane sviluppando tutta una serie di funzioni personalizzate: siamo difatti già al lavoro per implementare ulteriori applicativi con piattaforme dedicate alle transazioni e un registro pubblico delle cessioni. Il nostro obiettivo è quello di creare un ecosistema dove imprese e PA possano interagire per risolvere le annose problematiche, le cui ricadute spesso mettono a serio rischio la stessa sopravvivenza delle aziende”.

Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina, aggiunge che: “Da anni la nostra banca finanzia e veicola risorse verso l’economia reale, anche per il tramite di innovative operazioni di cartolarizzazione. Tra le varie aree di operatività, in collaborazione con partner specializzati, l’istituto supporta le aziende attraverso lo smobilizzo dei crediti commerciali vantati principalmente nei confronti della Pubblica Amministrazione. In tale ambito, e sulla scorta di una strategia di diversificazione degli investimenti tecnologici e “alternativi”, è stato valutato con interesse questo nuovo progetto sinergico, che permette di coniugare esperienza e innovazione. L’ingresso in NYP rappresenta un ulteriore e importante tassello nel piano di investimenti in realtà fintech che sviluppano business e servizi tecnologici coerenti con le attività presidiate da Banca Valsabbina, nell’ambito di una crescita strategica in un mercato in continua evoluzione”.

NYP Techfin Srl è stata assistita da “EY” con Gianmaria Botte per lo sviluppo del piano industriale, mentre l’Avv. Furian, partner di Terrin Associati, coadiuvato dal Dott. Comm. Matteo Zingales per la parte fiscale e dall’Avv. Aldo Cornacchia per la parte legale, ha assistito Banca Valsabbina nell’operazione.

Brescia, a giugno prestiti alle imprese a 12.855 milioni di euro

in Banche/Economia/Finanza by

A fine giugno 2022, lo stock di prestiti erogati alle imprese industriali bresciane (al netto di PCT e sofferenze) ha raggiunto la cifra record di 12.855 milioni di euro: si tratta del valore più alto dal giugno 2011.

A evidenziarlo – secondo quanto riferisce Brescia News – è un focus realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia e contenuto nella quindicesima edizione del Booklet Economia, disponibile in formato digitale e contenente informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 13 dicembre, tra cui una specifica sezione sugli aggregati creditizi nel territorio bresciano.

L’importo conferma l’elevata disponibilità di credito a disposizione del settore produttivo locale, in un momento particolarmente complesso per l’economia, soffocata dal caro “energia” e dall’inflazione galoppante.

“La fotografia, scattata poco prima dell’avvio della stagione dei rialzi del tasso di riferimento BCE, iniziata lo scorso 21 luglio, proseguita fino ai giorni nostri e destinata verosimilmente a proseguire almeno per buona parte del 2023, descrive quindi una situazione distesa per le imprese del territorio – commenta Paolo Streparava, Vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –. Tuttavia, in modo analogo a quanto stanno vivendo le famiglie, anche per le imprese la situazione è decisamente mutata nel corso degli ultimi mesi. In particolare, proprio i rialzi dei tassi stanno portando il denaro ad avere un costo decisamente maggiore, anche per le aziende bresciane, che segnalano sempre più spesso problematiche da questo punto di vista. Le prospettive per il prossimo futuro, quindi, appaiono quanto mai incerte.”

La dinamica dei prestiti mostra una variazione su giugno 2021 (tendenziale) pari al +14,9%, evoluzione mai sperimentata da quando è disponibile la serie storica, che sarebbe in primo luogo ascrivibile alla rinnovata vitalità della domanda (giustificata dal maggiore fabbisogno per la copertura del circolante, legato all’espansione dell’attività e all’incremento dei costi di produzione), a cui si aggiungerebbe la disponibilità da parte dell’offerta nell’assecondare tale fabbisogno.

In tale contesto, la qualità del credito si conferma su livelli elevati: le sofferenze nell’industria rilevate a fine giugno 2022 in provincia di Brescia, pari a 90 milioni di euro, si attestano ai minimi storici e riguardano lo 0,7% del totale dei prestiti (rispetto all’1,9% di metà 2021). La situazione descritta a Brescia appare addirittura migliore del quadro comunque confortante relativo alla Lombardia (incidenza delle sofferenze sui prestiti pari all’1,1%) e all’Italia (1,5%). Come evidenziato da Banca d’Italia, il continuo miglioramento della qualità degli attivi bancari appare quanto mai significativo, se letto alla luce del peggioramento delle condizioni macrofinanziarie e del graduale venire meno delle misure di sostegno a suo tempo applicate per contrastare gli effetti della pandemia.

Nel Booklet è inoltre presente un approfondimento relativo agli sportelli bancari presenti a Brescia e provincia. La necessità di razionalizzare i costi connessi con l’esercizio dell’attività bancaria e la dirompente diffusione delle tecnologie digitali, come l’home banking, hanno prodotto una significativa flessione nel numero degli sportelli bancari attivi sul territorio. A fine 2021, in provincia si contano 683 sportelli, contro i 972 di fine 2008, con un ridimensionamento del 29,7%. Il fenomeno ha inevitabilmente determinato una minore capillarità territoriale del sistema bancario: a fine 2021 si rilevano 54 sportelli ogni cento mila abitanti, contro i 58 di fine 2020 e gli 81 di fine 2008. Si tratta di un processo che ovviamente nasconde dinamiche diverse da istituto a istituto, ma che è destinato a proseguire anche nel prossimo futuro, vista la rivoluzione copernicana portata dal modello «multicanale».

Per quanto riguarda le prospettive, secondo alcune provvisorie stime del Centro Studi di Confindustria Brescia, nel 2022 le imprese industriali bresciane (“società non finanziarie”) pagherebbero oneri finanziari per un importo complessivo pari a 205 milioni, contro i 129 del 2021. Le proiezioni per il 2023, nell’ipotesi conservativa che la BCE non prosegua nei rialzi, arriverebbero a 318 milioni: si tratta di importi non lontanamente paragonabili a quanto sborsato per la bolletta energetica, ma che comunque determinerebbero un’ulteriore compressione della marginalità aziendale, con una minore disponibilità di risorse da destinare agli investimenti e ai piani di sviluppo del personale.

Banca Valsabbina si rafforza in Piemonte con la nuova filiale di Asti

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina si consolida ulteriormente in Piemonte, territorio dove è già presente dal 2019 con la filiale di Torino. Da ieri è infatti è operativa la nuova agenzia di Asti.

Oggi la rete territoriale di Banca Valsabbina conta complessivamente 70 filiali: 44 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona, 3 a Milano e 15 tra le province di Asti, Bergamo, Bologna, Cesena Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Parma, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso e Vicenza.

La nuova apertura ad Asti è parte del percorso di crescita e consolidamento delineato nelle linee strategiche della banca, che hanno, tra i primari obiettivi, il progressivo rafforzamento della propria presenza territoriale nei principali capoluoghi del Nord Italia.

La filiale si trova in Piazza Alfieri 13, a cui si aggiungono gli uffici di consulenza in via Ospedale 1. L’agenzia può essere contattata chiamando il numero 0141 321956 o scrivendo all’indirizzo e-mail asti.89@bancavalsabbina.com.

Dal 2019, in Piemonte, la Banca ha supportato famiglie ed aziende erogando finanziamenti per un totale di circa 95 milioni di euro, di cui oltre 82 milioni alle imprese del territorio.

Banca Valsabbina nel corso del 2019 ha aperto la sua prima filiale in Piemonte, nello specifico a Torino, nel rispetto delle linee strategiche di efficientamento della propria rete distributiva, spiega Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. Dopo aver consolidato la propria presenza in Emilia Romagna nonché nel capoluogo lombardo, con la recente apertura della terza filiale a Milano, abbiamo colto l’opportunità di rafforzare il nostro presidio in Piemonte. In questo contesto, prosegue Bianchetti, siamo convinti che la provincia di Asti sia la giusta piazza su cui puntare per ampliare la nostra rete distributiva. Ad Asti, infatti, abbiamo l’obiettivo di esportare ulteriormente il nostro modello di banca tradizionale abbinato a prodotti e servizi distintivi complementari, sostenendo le famiglie, l’economia e le PMI del territorio”.

Banca Valsabbina, Bonetti nuovo direttore

in Banche/Economia/Nomine/Valsabbina by

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nella seduta del 14 Settembre 2022 ed in vista della conclusione della carriera professionale del Direttore Generale Tonino Fornari con decorrenza 31 Dicembre 2022, ha ridefinito la struttura della Direzione Generale dell’Istituto.

In particolare il Consiglio di Amministrazione ha individuato quale successore di Fornari Marco Bonetti, attuale Condirettore Generale, e quali Vice Direttori Generali Hermes Bianchetti, già Responsabile della Divisione Business e che svolgerà il ruolo di Vicario, e Antonio Beneduce, attuale Responsabile del Servizio Risk Management Pianificazione e Controllo.

La scelta del Consiglio di Amministrazione risponde alla volontà di assicurare continuità favorendo al contempo la crescita interna delle risorse meritevoli, con l’obiettivo di proseguire nell’ambito di un avviato percorso di sviluppo ed evoluzione della Banca.

Marco Bonetti è in Banca Valsabbina dal 2003 dove ha svolto, prima di essere nominato Condirettore Generale, diversi incarichi principalmente nel Settore Commerciale fino a ricoprire il ruolo di Direttore Centrale Area Mercato e, successivamente, di Vice Direttore Generale.

Il Consiglio di Amministrazione ha quindi avviato, presso la Banca d’Italia, il processo di valutazione previsto dalla normativa di Vigilanza. Le nomine avranno decorrenza 1 gennaio 2023.

Voglio esprimere a nome del Consiglio di Amministrazione la più profonda gratitudine e stima per il sig. Tonino Fornari che ha sempre svolto il proprio incarico con serietà, professionalità e competenza, contribuendo allo sviluppo della Banca”, dichiara il Presidente Renato Barbieri.

“La scelta nel ruolo di nuovo Direttore Generale del sig. Marco Bonetti, persona in possesso di un’approfondita conoscenza della Banca e che ha fornito un contributo determinate nel processo di espansione commerciale della stessa, evidenzia la sensibilità del Consiglio di Amministrazione alla valorizzazione e crescita delle risorse interne”.

Btl e Fondazione Cogeme insieme per l’economia circolare

in Ambiente/Banche/Btl/Economia/Solidarietà by

Dopo la volta di Acque Bresciane che ad aprile 2022 donò un primo lotto di PC (circa 24. È in corso un’ulteriore donazione) ora tocca  BTL Banca del Territorio Lombardo che il prossimo 25 agosto donerà ben 54 Personal Computer alla Cooperativa Reware, soggetto tecnico che si occuperà di tutta la parte rigenerativa e della rimessa in circolazione per conto di Fondazione Cogeme. PC4Change è un progetto proposto da Fondazione Cogeme nell’ambito delle proprie attività legate all’Economia Circolare, svolto in stretta collaborazione con Reware, Cooperativa e Impresa Sociale specializzata nella rigenerazione avanzata di apparecchiature informatiche dismesse da grandi aziende. Per capire le dimensioni del  problema basti pensare che in Italia ogni persona produce in media dai 12 ai 18 chili di rifiuti elettronici ogni anno (le cifre variano in base alle fonti). Se moltiplicassimo questa cifra per il numero di abitanti si arriverebbe a circa 1 milione di tonnellate di rifiuti per l’Italia. A livello europeo si parla di 10 milioni e a livello mondiale si superano i 50 milioni. È l’insieme di queste motivazioni che ha spinto anche Fondazione Cogeme a intraprendere questo filone cercando di diffonderlo il più possibile nei propri territori di riferimento. Da questo progetto infatti, le realtà coinvolte possono usufruire di molteplici impatti positivi: le aziende, spesso costrette ad affrontare spese di smaltimento del materiale informatico in mancanza di alternative, possono dismettere senza costi aggiuntivi  il proprio materiale informatico e svolgere allo stesso tempo opera di responsabilità sociale ed ambientale; Dall’altro lato, Fondazione Cogeme consolida il proprio ruolo di facilitatore territoriale di processi virtuosi e buone pratiche per una Economia circolare. Il beneficiario finale è  Riuso3, l’Associazione senza scopo di lucro che si occupa della gestione operativa dei due Banchi del Riuso con sede a Rovato e Lograto.

Abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con BTL Banca del Territorio Lombardo pochi mesi fa e questi sono i primi risultati che di fatto vanno a sostanziarlo, dimostrando come l’economia circolare va realizzata anche con piccoli gesti, ma di grande valore civico.” così il Presidente di Fondazione Cogeme Gabriele Archetti a commento di questa prima donazione.

Una soddisfazione condivisa anche dal Direttore Generale di BTL Matteo De MaioSi tratta del primo passo della partnership tra BTL e Fondazione Cogeme. Una collaborazione che ha come obiettivi condivisi la sostenibilità ambientale e l’attenzione al territorio sul quale operano le due realtà bresciane. Partendo da iniziative concrete, come quella del progetto PC4change”.

Cos’è Il progetto PC4Change

E’ una forma innovativa di partenariato aperto messo a disposizione delle Organizzazioni Non Profit. Lo scopo è quello di raccogliere computer da riutilizzare, sia per fare opera di prevenzione ambientale che per sostenere progetti di solidarietà sociale, di sviluppo sostenibile, sensibilizzazione ambientale, emergenza umanitaria e di cooperazione internazionale. La logica innovativa del progetto è quella di far convergere alti obbiettivi di efficienza ambientale, tramite il riutilizzo professionale delle apparecchiature elettroniche, con nuove metodologie di raccolta fondi.  “PC4Change” è un progetto che nasce dall’iniziativa della Cooperativa Reware, la quale è anche un Impresa Sociale riconosciuta nel campo della prevenzione ambientale.Il riutilizzo di apparecchiature informatiche viene indicato come la miglior pratica in assoluto nel quadro della riduzione dell’impatto ambientale da rifiuti elettronici.

Come funziona

L’azienda interessata a dismettere computer contatta Fondazione Cogeme fornendogli una disponibilità ad aderire al progetto PC4change. Sarà poi cura della Cooperativa Reware avviare un’interlocuzione diretta (suggellata da un accordo scritto formale) che attesta  i termini della “donazione” da parte dell’azienda. Dal punto di vista tecnico occorrerà un inventario (anche semplificato) del materiale che si intende mettere a disposizione e che verrà poi ritirato dalla stessa Reware e poi venduto al pubblico tenendo traccia precisa dei costi di trasporto, dei pezzi di ricambio e dei ricavi.

Il 20% del ricavato netto (vendita meno costi di trasporto ed eventuali pezzi di ricambio) verrà destinato a Fondazione Cogeme che reinvestirà il tutto nel Banco del Riuso di Rovato e Lograto.

In sostanza si tratta di un’ “Economia circolare al quadrato” come sottolinea Carlo Piantoni, Presidente dell’Associazione RIUSO3, gestore dei due banchi: “da un lato con il recupero di materiale destinato ad essere rifiuto e dall’altro con la re immissione in circolo di risorse per finanziare le attività legate al banco, già di per sé economia circolare allo stato puro” .

Artifidi, aumentano le domande: garanzie per 417 milioni

in Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Banche/Economia/Finanza by

In un periodo in cui le imprese si trovano ad affrontare notevoli complessità con dinamiche contrastanti Artfidi Lombardia con uffici a Brescia, Milano, Bergamo, Varese, Crema, Lodi e Seveso rimane un punto di riferimento per rispondere alle esigenze di credito del mondo imprenditoriale. Nel primo semestre dell’anno, sottolinea il Presidente Enrico Mattinzoli in un comunicato stampa, abbiamo avuto un incremento pari al 27,35% delle richieste di finanziamento con il totale delle garanzie in essere deliberate tramite le banche convenzionate che assommava, a fine giugno, a oltre 417mln ed una esposizione totale di  158mln. Dati che testimoniano una notevole attività dell’economia lombarda  dove il nostro Confidi opera prevalentemente. Il Comparto della filiera Edile sul quale nell’ultimo periodo è indirizzata buona parte delle nostre garanzie, pur continuando ad espandersi grazie ai provvedimenti sui Bonus rischia una brusca frenata a causa dell’incertezza normativa per la cessione dei crediti. Ecco, quindi, che con la progressiva uscita dal Temporary Framework e la riduzione dell’intervento pubblico, la garanzia dei Confidi resta fondamentale per sostenere l’accesso al credito delle imprese. Artfidi Lombardia, primo Intermediario Finanziario vigilato in Lombardia, con un Total Capital Ratio (rapporto tra il patrimonio di vigilanza complessivo e il valore delle attività ponderate per il rischio) pari al 27,08% rispetto al 26,67% del 2021 conferma la solidità patrimoniale del Confidi.

In un momento di difficoltà le convenzioni sottoscritte dal Confidi, afferma il direttore generale Francesco Gabrielli, permettono alle imprese di calmierare l’attuale aumento dei tassi di interesse e agli Istituti di Credito di ottenere la garanzia che permette loro di abbassare notevolmente il rischio.

I dati del 1° semestre prosegue Enrico Mattinzoli vedono nel 44,80% delle richieste Ditte Individuali, erano il 47,29% nello stesso periodo dello scorso anno e il 35,57% S.r.l. in aumento rispetto al 27,61% del 2021. Quindi un significativo aumento delle società di capitali.

Si allunga invertendosi la durata dei finanziamenti dove il 42,65% è di 60 mesi, erano il 16,27% e diminuisce il breve a 12 mesi che dal 45,59% passa al 31,36%. Nel 2022 Artfidi ha intrapreso, anche grazie alla garanzia di Regione Lombardia il Credito Diretto per un importo complessivo del 1°semestre di oltre 5mln di Euro. Sempre nel 1° semestre sono state garantire 86 Start-up per un importo medio di 45ml Euro principalmente nel 76% dei casi nei settori Servizi, Commercio e Alberghiero.

Quanto alle moratorie, ArtfidiLombardia aveva registrato nel 2020 un totale di 2.244 imprese per un importo complessivo di 57mln, scese a 2.041 e 51,7mln nel 2021,praticamente azzerate al giugno del 2022 con un residuo di 498ml Euro. In sostanza la quasi totalità delle imprese che hanno usufruito della sospensione nel periodo di crisi pandemica hanno ripreso regolarmente il pagamento delle scadenze.

Valsabbina e Collextion: cartolarizzazione da 500 milioni di euro

in Banche/Economia/Valsabbina by

Una cartolarizzazione dedicata alla cessione revolving di crediti commerciali di aziende e PMI che lavorano con la Pubblica Amministrazione – e in generale, con aziende partecipate dallo Stato – per supportare le imprese italiane in un momento caratterizzato da instabilità e difficoltà a livello economico. L’obiettivo è fornire loro liquidità, eliminando il problema di dover cercare di volta in volta una soluzione per l’incasso dei crediti vantati, e garantire continuità nell’operatività liberando nel contempo capacità finanziaria per poter essere parte attiva nel PNRR.

L’operazione – che prevede una capacità di acquisto di crediti per circa 500 milioni di euro all’anno attraverso un veicolo denominato Dervio SPV, operativo già dal mese di giugno e disponibile sulla piattaforma esclusiva per questa tipologia di crediti che Sistemi Informativi ha realizzato basandosi sul proprio sistema di Core Banking XF – è stata strutturata dal Gruppo Collextion, con Banca Valsabbina, il principale istituto di credito del bresciano, che ha agito in qualità di Arranger e Account Bank dell’operazione di Cartolarizzazione, e con il team di Azimut Libera Impresa e Fidera Vecta, società europea indipendente di gestione degli investimenti che ha partecipato all’operazione con Akbar Rafiq e Federico Oliva, rispettivamente Responsabile Europa e Senior Portfolio Manager della società, e la stessa Banca Valsabbina nel ruolo di investitori. 

“Siamo orgogliosi del coinvolgimento in questa operazione di investitori Istituzionali che, con grande esperienza nel mondo delle cartolarizzazioni di crediti verso la PA, sono capaci di comprendere le esigenze del mercato e dei delicati meccanismi che lo compongono. Con questa operazione metteremo a disposizione delle aziende Italiane i capitali di banche e fondi d’investimento, fornendo un sostegno concreto alle nostre imprese e all’economia reale”, spiega Ferdinando Brandi, Amministratore di Collextion Holding. “Il veicolo che abbiamo costituito sarà disponibile su una piattaforma che abbiamo sviluppato insieme a Sistemi Informativi (an IBM Company), che è unica nel suo genere. In questo modo le procedure di acquisto dei crediti saranno più agevoli e veloci, mettendo a disposizione delle aziende e delle PMI un ambiente di lavoro intuitivo, pratico e immediato, dando ai debitori la possibilità di monitorare in tempo reale la propria posizione debitoria per gestire e programmare i flussi di cassa, noi vogliamo essere partner della PA” conclude Brandi.

Nel dettaglio, il programma di acquisti è su base triennale ela capacità di acquisto del veicolo potrà arrivare a un miliardo di euro all’anno grazie all’ingresso nei prossimi mesi di ulteriori investitori. L’approccio di Dervio SPV è innovativo, e darà la possibilità ai debitori della Pubblica Amministrazione di interfacciarsi con un’unica controparte, ottenendo maggiore flessibilità e garantendo una gestione del credito professionale e collaborativa nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

Il Gruppo Collextion si è avvalso della collaborazione di Do Next per il ruolo di Master Servicer mentre la controllata Collextion Services ha operato come Subservicer. Per gli aspetti legali le parti sono state supportate dallo studio Hogan Lovells, nello specifico, dell’avvocato Corrado Fiscale e del suo team.

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