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Banche - page 3

Banche, Valsabbina sale al 9,9% del Gruppo Nsa

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Banca Valsabbina sigla l’accordo per l’investimento nel Gruppo NSA, storico partner dell’Istituto e primario player nell’ambito della mediazione creditizia e della consulenza alle PMI Italiane.

La collaborazione tra le due realtà, avviata sin dai primi anni 2000 e poi rafforzata a partire dal 2007, ha permesso di creare nel corso del tempo un modello di mercato funzionale a veicolare in modo sempre più efficiente risorse alle aziende del territorio, principalmente a valere sulle garanzie statali (in primis Fondo Centrale di Garanzia ex lege 662/96).

Le competenze complementari della Banca, Istituto di riferimento delle PMI del territorio, e di NSA, leader nella consulenza e nel supporto all’erogazione di finanziamenti assistiti dalla “garanzia MCC”, hanno infatti consentito di offrire un servizio alle aziende sempre più integrato ed a 360°. La sinergia tra le due realtà, a valere quindi su un modello da tempo consolidato e rodato, ha inoltre permesso – nel recente passato – di sostenere le imprese anche nell’ambito della crisi emergenziale, agevolando il reperimento ed il trasferimento di risorse, finanziando fabbisogni di liquidità, investimenti nonchè percorsi di crescita.

Il sostegno all’economia del territorio si è quindi tradotto nei numeri con l’erogazione da parte della Banca di circa 17 mila finanziamenti assistiti da garanzie statali per euro 2,9 mld, affiancando al contempo la clientela anche con soluzioni consulenziali complementari, con l’obiettivo di offrire alle aziende servizi sempre più completi.

NSA”, nasce a Brescia nel 2001 per assistere le PMI nel reperimento di agevolazioni nazionali e regionali: nel 2006 inizia a studiare ed approfondire con attenzione il Fondo Centrale di Garanzia, al tempo scarsamente utilizzato. Nel 2007, insieme a Banca Valsabbina, si sperimenta quindi una formula molto semplice ed efficace: sviluppo di nuova clientela con il supporto di garanzie pubbliche per mitigare il rischio di credito. Dal 2007 ad oggi, NSA ha trattato oltre 60.000 finanziamenti pubblici e superato euro 10 mld di erogato per 40.000 PMI operanti su tutto il territorio italiano.

Oggi il Gruppo è molto più articolato: oltre alla società NSA Srl, vigilata “OAM” e primo mediatore creditizio italiano, sono state avviate nuove attività e rinforzati alcuni servizi esistenti, integrando la propria offerta con soluzioni di tipo assicurativo, consulenziale, nonché servizi digitali. Nel Gruppo rientrano infatti NSA Soluzioni Assicurative S.p.A., specializzata nella consulenza assicurativa e finanziaria, ALA S.r.l, fondata nel 2019 e che fornisce consulenza nell’ambito della finanza agevolata, nonchè la più recente Planet Finance S.r.l., nata nel 2021, con la finalità di sviluppare piattaforme per il digital lending, l’onboarding della clientela e l’automazione di alcune fasi operative connesse al finanziamento alle PMI.

L’intesa raggiunta prevede in particolare l’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale della Holding del Gruppo NSA per una quota di minoranza (9,9%) a fronte di un aumento di capitale sociale dedicato, funzionale agli investimenti del gruppo, anche nell’ambito dello sviluppo di ulteriori sinergie.

Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina, precisa: “La nostra Banca ha il compito di finanziare e veicolare in modo efficiente risorse nell’economia reale. Da 20 anni lavoriamo con soddisfazione con NSA ed insieme siamo riusciti a creare un “modello” efficace, fondato sulla collaborazione tra due realtà che hanno dimostrato di essere in grado di lavorare in sinergia. Il percorso intrapreso ha permesso ad entrambi di crescere, migliorare ed evolvere, sfruttando competenze trasversali che hanno consentito anche di affrontare fasi storiche ed economiche complesse.

I numeri confermano nel concreto l’efficacia della collaborazione, che ci vede agire al fianco delle imprese come partner presenti ed affidabili.

Recentemente abbiamo avviato ulteriori progettualità innovative ed altre sono in cantiere, l’investimento finanziario – ancorchè di minoranza – rafforza la partnership e permette a NSA di proseguire nel proprio percorso di sviluppo e crescita, continuando a creare valore per il territorio e per la ns Banca”.

“Siamo molto felici di questo accordo con Banca Valsabbina e riteniamo che accelerare gli investimenti per la crescita, in un momento in cui il credito alle PMI vive un periodo di difficoltà, sia la strategia migliore per essere pronti alla ripresa del mercato che, di certo, ci sarà e che non sarà legata esclusivamente al ridimensionamento dei tassi di interesse.” Dichiara Stefano Bresciani, Socio fondatore e Direttore Generale del Gruppo NSA.

“Alma” Società tra avvocati ha assistito Banca Valsabbina per gli aspetti legali e regolamentari dell’operazione, con un team coordinato dal partner Avv. Zechini Marco. Archè Srl è stato l’Advisor finanziario per la Banca, con il CEO Roberto Leuzzi.

Il Gruppo NSA è stata assistito dallo Studio Legale Bonelli Erede, con un team coordinato dal partner Riccardo Bordi e composto da quest’ultimo e dall’associate Marco Cislaghi per gli aspetti di diritto societario e dal partner Federico Vezzani e dagli associates Giulio Vece e Caterina De Stefano per le tematiche di diritto bancario e finanziario, coadiuvati dal dottor Antonio Galignani, commercialista e revisore contabile.

KPMG è stato advisor finanziario del Gruppo NSA con il team di Corporate Finance, guidato dal partner Domenico Torini e dall’associate director Emanuele Cavalletti.

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale Banca popolare di Brescia e da centoventicinque anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 3 a Milano. Impiega più di 825 dipendenti, gestisce masse superiori agli 11 miliardi di € e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio al 14% ed il Tier Total al 16%.

Intesa, 4,5 milioni per sostenere le aziende della filiera di Cieffe

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Intesa Sanpaolo e Cieffe, partner strategico dei principali brand mondiali del lusso nella confezione di capi prêt-à-porter di alta gamma,annunciano di aver messo a disposizione un plafond di 4,5 milioni di euro a supporto delle 35 aziende fornitrici di Cieffe che operano nelle province di Bergamo, Brescia e Cremona.

L’accordo, che si colloca nell’ambito del Programma di Intesa Sanpaolo “Sviluppo Filiere”, è stato pensato proprio per supportare la gestione finanziaria e del circolante dell’indotto produttivo di Cieffe rappresentato da tante piccole e medie aziende che operano nell’area orobica, del bresciano e del cremonese in un momento complesso di mercato caratterizzato da aumento dei tassi e dei costi di produzione e delle materie prime.

Intesa Sanpaolo, primo operatore bancario in Italia ad aver introdotto il sostegno del ciclo finanziario delle forniture tramite ‘Confirming’, piattaforma completamente digitale di finanza di filiera,metterà a disposizione ai principali fornitori di Cieffe che ne faranno richiesta, liquidità immediata a costi agevolati, generando così un ciclo virtuoso complessivo per tutta la filiera della moda. In particolare, il fornitore potrà ottenere accesso al credito con condizioni economiche competitive e rapidità sia nei processi di delibera del merito creditizio, sia nella richiesta dell’anticipo fatture alla banca.

Con tale strumento si intende infatti favorire la tempestività dei pagamenti e il flusso di capitale circolante alla catena di fornitura. In particolare, sono garantiti i crediti commerciali ceduti e incassati anticipatamente in un’operazione di factoring pro-soluto vantati da imprese fornitrici di soggetti inclusi nel basket dei buyer a cui è stata accordata la garanzia EGF (‘debitori ceduti’).

Con un fatturato 2022 di oltre 40 milioni di euro, 270 dipendenti e un indotto di 35 piccole aziende e laboratori specializzati e oltre 450 persone, Cieffe oggi è un punto di riferimento nella confezione di capi prêt-à-porter di alta gamma e un partner strategico dei principali brand mondiali del lusso nel percorso che va dalla realizzazione del capo di campionario, fino alla sua produzione in serie. Negli anni, l’azienda ha intrapreso un importante percorso di crescita anche per linee esterne, con un approccio industriale di lungo termine, acquisendo piccoli e medi laboratori di produzione, vere eccellenze del territorio e custodi di uno straordinario “saper fare”. Cieffe ha così creato un “ecosistema di prossimità” di alto artigianato industriale che unisce professionalità trasversali, quelle interne e dei partner che alimentano una piattaforma di produzione integrata.

Dal suo avvio nel 2015, il Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo ha coinvolto, a livello nazionale nel Sistema Moda, 100 capi-filiera con i loro 2.200 fornitori collegati e un giro d’affari complessivo di oltre 11 miliardi di euro. Rendere le imprese più digitali, innovative e sostenibili sono passaggi indispensabili per accrescerne la competitività in Italia e all’estero.

Marco Panzeri, CEO di Cieffe, commenta: “Crediamo fortemente nel valore di una filiera sana, solida e in grado di produrre il meglio dell’eccellenza italiana per i più importanti brand internazionali. Questo accordo con Intesa Sanpaolo ci permette di dare ai nostri fornitori uno strumento in più per crescere insieme a noi, facendo leva su una maggiore agilità finanziaria, fondamentale in un momento storico come quello attuale”.

“Per facilitare il rilancio del nostro sistema produttivo è fondamentale supportare lo sviluppo e l’economia delle filiere che consente alle PMI fornitrici delle aziende leader di trarre numerosi benefici, tra cui il miglioramento del merito di credito, la maggiore rapidità nell’accesso ai finanziamenti, la condivisione di progetti industriali più ampi, che comprendono l’intera supply chain. – dichiara Marco Franco Nava, direttore regionale Lombardia Sud di Intesa Sanpaolo – La nuova intesa con Cieffe, che mette a disposizione un importante plafond per l’operatività Confirming, va proprio in questa direzione. In Lombardia ad oggi, abbiamo contratti con oltre 200 filiere, per un totale di 4.200 fornitori e un giro d’affari complessivo di circa 25 miliardi di euro”.

Brescia, a fine 2022 mutui calati del 23%

in Banche/Economia/Finanza/Tendenze by

Le famiglie lombarde hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 3.263,8 milioni di euro, che collocano la regione al primo posto per totale erogato in Italia, con un’incidenza del 25,39%; rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente in regione si registra una variazione delle erogazioni pari a -16,2%, per un controvalore di -631,9 milioni di euro.

Se si osserva l’andamento delle erogazioni sui 12 mesi, e si analizzano quindi i volumi dell’intero anno solare 2022, la regione Lombardia mostra una variazione negativa pari a -9,5%, per un controvalore di -1.451,5 mln di euro. Sono dunque stati erogati in questi ultimi dodici mesi 13.864,6 mln di euro, volumi che rappresentano il 25,08% del totale nazionale.

Nel quarto trimestre 2022 le province della Lombardia hanno evidenziato il seguente andamento.

Brescia sono stati erogati volumi per 289,1 mln di euro, corrispondenti a una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari a -23,0%. Nei precedenti dodici mesi sono stati erogati 1.288,1 mln di euro (-12,8%).

La provincia di Bergamo ha erogato volumi per 285,6 mln di euro, facendo registrare una variazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno pari a -18,9%. Nell’ultimo anno, invece, sono stati erogati 1.227,0 mln di euro, pari a -5,7%.
La provincia di Como ha erogato volumi per 184,7 mln di euro, la variazione sul trimestre è pari a -15,4%. Il 2022 ha evidenziato volumi per 754,6 mln di euro, corrispondenti a -12,6%.
In provincia di Cremona i volumi erogati sono stati 76,1 mln di euro, con una variazione pari a -23,2%. Nel 2022 sono stati 323 mln di euro, (-8,1% rispetto al 2021).
In provincia di Lecco sono stati erogati volumi per 75,8 mln di euro, la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari a -21,2%. Sommando i volumi dei precedenti quattro trimestri, i volumi sono stati 336,5 mln di euro e la variazione -7%.
Lodi ha erogato volumi per 60,1 mln di euro, la variazione sul trimestre è pari a -18,0%. Questi dodici mesi hanno evidenziato volumi per 253,9 mln di euro e una variazione pari a -13,3%.
La provincia di Mantova ha erogato volumi per 84,9 mln di euro, facendo registrare una variazione sul trimestre pari a +7,5%. L’anno 2022 ha segnalato un totale di 336,9 mln di euro(+5,7%).
Milano sono stati erogati volumi per 1.526,2 mln di euro, la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è risultata essere pari a -17,2%. I quattro trimestri passati, invece, hanno visto un totale 6.585,6 mln di euro (-8,8%).
La provincia di Monza-Brianza ha erogato volumi per 292,5 mln di euro, facendo registrare una variazione pari a -7,4% nel trimestre. Nel 2022 stati erogati 1.148,1 mln di euro (-8,3% del 2021).
In provincia di Pavia i volumi erogati sono stati 112,2 mln di euro, la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari a -7,6%. Nei dodici mesi precedenti, invece, sono stati erogati 456,5 mln di euro, pari a -5,1%.
In provincia di Sondrio sono stati erogati volumi per 32,8 mln di euro, facendo registrare una variazione pari a -0,3%. Nell’intero 2022, invece, sono stati erogati 116,0 mln di euro (-10,6%).
Varese ha registrato volumi erogati per 243,8 mln di euro, con una variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari a -15,4%. I volumi di questi ultimi dodici mesi sono stati 1.038,4 mln di euro e la variazione è stata pari a -18,1%.

IMPORTO MEDIO DI MUTUO – LOMBARDIA
Attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dalle agenzie di mediazione creditizia Kìron ed Epicas, Kìron Partner ha analizzato la tendenza rispetto all’importo medio di mutuo erogato.
Nel quarto trimestre 2022 in Lombardia si è registrato un importo medio di mutuo pari a 132.926 euro, in aumento rispetto a quanto rilevato durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 124.616 euro. Mediamente colui che sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato circa l’8% in più rispetto al mutuatario medio italiano.

Bcc in provincia di Brescia: raccolta diretta a 9,6 miliardi di euro e 6,2 miliardi di impieghi

in Banche/Bcc/Economia by

L’anno 2022 si chiude con segno particolarmente positivo per le 27 BCC della Lombardia che – con 205 mila soci, 5.400 dipendenti, 736 sportelli*e oltre un milione di clienti – sono presenti in 523 comuni, in 136 dei quali come unico istituto di credito.

Positivi i risultati dall’analisi delle masse intermediate36 miliardi di raccolta diretta, per unacrescita annua pari a +1,3% – a fronte del calo registrato dalla media dell’industria bancaria regionale (-3,4%) – cui si aggiungono 9,3 miliardi di euro di raccolta indiretta; oltre 25 miliardi di euro di impieghi lordi a favore principalmente di imprese e famiglie, con un aumento di +1,7% su base d’anno (contro il +1,3% dell’industria bancaria complessiva); in crescita del 3% anche gli impieghi vivi (per un totale di 24,6 miliardi di euro), rispetto al +1,7% registrato dall’industria bancaria su base d’anno.

Riguardo ai settori di destinazione del credito: a dicembre 2022 gli impieghi lordi erogati alle famiglie superano i 9 miliardi di euro e presentano un incremento più significativo di quello del sistema bancario complessivo (+5,5% contro +3,8%); al netto delle sofferenze la variazione sale del 6,1% (+4,1% per l’industria bancaria.) Supera i 15 miliardi di euro il sostegno al settore produttivo lombardo, il 24% dei quali destinati a micro e piccole imprese del territorio.

Rispetto ai finanziamenti complessivi erogati alle imprese dal sistema bancario regionale, le principali quote di mercato delle BCC lombarde riguardano, in particolare, il comparto agricolo (18%), quello turistico (11%) e quello delle costruzioni (11%).

Nel corso del 2022, inoltre, è migliorata ancora la qualità del credito, con la prosecuzione del processo in corso ormai da alcuni anni di riduzione delle esposizioni deteriorate e di aumento dei tassi di copertura: in diminuzione, rispetto all’anno precedente, i crediti deteriorati (-29,2%);risultati ancora più significativi sul fronte delle sofferenze, con un’ulteriore diminuzione del 38,2%. Sul fronte reddituale a dicembre 2022 si registrano utili netti di circa 359 milioni di euroTrend positivi che stanno avendo conferma anche nei primi mesi del 2023, pur inquadrati in una lettura prudenziale complessiva dovuta all’incertezza correlata al quadro geopolitico internazionale ed alle relative ricadute economiche.

·        I risultati delle BCC IN PROVINCIA DI BRESCIA

Bene anche i risultati delle BCCpresentinella provincia di Brescia, che registrano a 31 dicembre del 2022 unaraccolta diretta di 9,6 miliardi (+1,8% contro il +0,03% dell’industria bancaria) e 6,2 miliardi di euro di impieghi (+1,3%, contro il -7,6% dell’industria bancaria). Particolarmente significativa è la quota di mercato degli impieghi alle microimprese (27,4%): più di un finanziamento su quattro a questa così diffusa forma di impresa sul territorio è stato, cioè, erogato da una BCC. Rilevanti anche le quote di mercato detenute dal Credito Cooperativo in provincia di Brescia per i crediti destinati alle famiglie (16,2%) e di quelli erogati alle PMI con più di 5 dipendenti (14,6%). In diminuzione le sofferenze per le BCC del territorio del 38,9% rispetto all’anno precedente.

Questi i principali risultati** registrati al 31 dicembre 2022 dalle BCC lombarde che rappresentati questa mattina nel corso dell’assemblea annuale della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo, tenutasi a Varese presso il Centro Congressi Ville Ponti, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia; Guido Guidesi, Assessore Sviluppo Economico Regione Lombardia; Giovanni Rallo, Direttore Generale Finlombarda; Davide Galimberti, Sindaco di Varese; Massimo Minelli, Presidente Confcooperative Lombardia. Tra gli esponenti del Credito Cooperativo: Augusto dell’Erba, Presidente Federcasse; Sergio Gatti, Direttore Generale Federcasse; Giuseppe Maino, Presidente Gruppo BCC ICCREA; Mauro Pastore, Direttore Generale del Gruppo BCC ICCREA; Enrica Cavalli, Vice Presidente Gruppo Cassa Centrale Banca.

«In un quadro di forte instabilità socio-economica e segnato dall’incertezza – per il protrarsi del conflitto russo-ucraino e l’innescarsi di una preoccupante spirale inflattiva – le BCC continuano convintamente a fare la propria parte e i risultati registrati nel 2022 e in questi primi mesi del 2023 sono la testimonianza concreta della fiducia dei nostri soci e clienti», dichiara Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo. «Ma essere Banche di Comunità significa anche farsi facilitatori ed “acceleratori” di buone idee e buone prassi e trovare sempre nuove strade a sostegno del tessuto produttivo e sociale in cui si opera. Le BCC rappresentano un partner importante per le imprese, in particolare le piccole e piccolissime aziende, perché – accanto all’erogazione del credito – sono in grado di intercettare e comprendere le loro esigenze concrete, facilitando la trasmissione delle istanze del tessuto produttivo presso gli interlocutori istituzionali. Da qui la sinergia innescata tra le BCC e le istituzioni regionali, per potenziare ulteriormente il sostegno a favore delle PMI lombarde. E la partecipazione alla nostra assemblea del Presidente Fontana, dell’Assessore Guidesi e dei vertici di Finlombarda ne è testimonianza di valore. Nell’ultimo triennio l’apporto delle BCC nella “messa a terra” dei provvedimenti di sostegno alle PMI di Regione Lombardia veicolati da Finlombarda è più che triplicato, superando i 300 Milioni di euro complessivi nel 2022: un’azione di intermediazione che ha inciso in media per più di un terzo delle risorse finanziarie messe a disposizione a livello regionale attraverso misure specifiche».

L’assemblea annuale di Federazione Lombarda BCC è stata anche occasione per rafforzare le relazioni e le sinergie in essere tra Credito Cooperativo lombardo e Regione Lombardia, a partire dall’accordo quadro a cui hanno aderito tutte le BCC operanti sul territorio e dalla convenzione di collaborazione siglata da Federazione Lombarda e Finlombarda per sviluppare azioni congiunte a beneficio delle PMI lombarde. L’obiettivo è favorire migliori modalità di fruizione delle misure regionali, nonché individuare nuove iniziative concrete a sostegno del territorio.

Banche, Valsabbina apre un nuovo sportello a Pavia

in Banche/Economia/Valsabbina by

È stata ufficialmente inaugurata oggi la nuova filiale pavese di Banca Valsabbina, il principale istituto bancario bresciano, che porta così a 52 il numero delle filiali operative in Lombardia, in linea con gli obiettivi strategici della Banca, che prevedono il progressivo rafforzamento nei principali capoluoghi del Nord Italia.

La cerimonia d’inaugurazione si è tenuta questo pomeriggio alla presenza dell’On. Alessandro Cattaneo, di Renato Perversi, Presidente Confartigianato Imprese Pavia, Stefano Bruni, Segretario Generale Confartigianato Imprese Pavia, Giovanni Palli, Presidente della Provincia, del responsabile della filiale, Marco Marvulli, e del suo vice, Andrea Verri unitamente ad una delegazione della Direzione della Banca.

La filiale – che è già operativa dal 19 gennaio scorso – è situata in centro, in via Giacomo Matteotti n.1, ed è raggiungibile chiamando il numero 0382 32111 o scrivendo all’indirizzo e-mail pavia.88@bancavalsabbina.com.

Complessivamente, la rete territoriale di Banca Valsabbina conta oggi 70 filiali: 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona, 3 a Milano e 16 tra le province di Asti, Bergamo, Bologna, Cesena Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Parma, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso e Vicenza, a cui si aggiunge quella di Pavia.

Nell’ultimo triennio, nella sola Lombardia, Banca Valsabbina ha supportato famiglie e aziende con finanziamenti erogati per oltre 1,7 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi alle imprese del territorio.

“Abbiamo concluso il 2022 con l’apertura di una nuova filiale in Piemonte, ad Asti, e oggi siamo lieti di inaugurare ufficialmente un nuovo presidio in Lombardia, nell’importante piazza di Pavia. I numeri record che emergono dal nostro 125° bilancio, confermano l’efficacia della strategia adottata dalla banca, a supporto del percorso di consolidamento nei territori più dinamici. Rafforziamo ora la nostra presenza in Lombardia, dove oggi operiamo con circa i due terzi della nostra rete, spiega Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina. Intendiamo investire concretamente sulla città di Pavia mettendo a disposizione il nostro modello di banca tradizionale, contraddistinto da processi decisionali efficaci nell’ambito di un’offerta di prodotti e servizi completa. Abbiamo voluto strutturare al meglio la nuova filiale sia sotto l’aspetto logistico che in termini di qualità di organico, con l’obiettivo di continuare ad affermare il nostro modello, che ci ha permesso di ottenere anche un recente riconoscimento agli MF BANKING AWARDS 2023 come eccellenza regionale bancaria in Lombardia”.

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da

centoventicinque anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 3 a Milano. Impiega più di 800 dipendenti, gestisce masse superiori agli 11 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio al 14% ed il Tier Total superiore al 15%.

Nuovo sportello Valsabbina a Pavia, foto da ufficio stampa

Banca Valsabbina, vola l’utile: +41 milioni

in Banche/Bilanci/Economia/Valsabbina by

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta dell’1 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2022, che evidenzia un Utile ante imposte di € 57,8 milioni (+16%) ed un Utile netto di € 41,4 milioni. Il risultato netto – secondo quanto riporta una nota rilanciata da Brescia news – supera del 6% l’utile record realizzato nello scorso esercizio (€ 39,2 milioni, che beneficiava però della plusvalenza netta straordinaria di € 7,5 milioni derivante dalla cessione della partecipazione in “Cedacri”), evidenziando quindi la migliore performance mai realizzata dalla Banca. L’indicatore di redditività (“ROE”), pari al 10,5%, attesta i positivi risultati conseguiti.

All’Assemblea dei Soci verrà proposta la distribuzione di un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione, in linea con l’erogazione dello scorso esercizio. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione per il 2022) è pari quindi al 9% e dà conto di un pay-out (rapporto dividendi pagati/utile netto) superiore al 40%.

L’Istituto prosegue in un percorso di solida crescita, seppur in un contesto che permane complesso, volatile e influenzato da variabili esogene. Il modello di business adottato e le scelte strategiche pianificate negli scorsi esercizi si confermano efficaci, permettendo alla Banca di continuare ad affermarsi quale intermediario indipendente di riferimento per il territorio, in grado di affrontare la complessità del quadro macroeconomico e di continuare a generare stabilmente valore per gli stakeholder, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

I dati confermano la dinamicità dell’Istituto, il consolidamento delle masse amministrate ed apprezzabili risultati economico-reddituali, nell’ambito di un costante presidio dei rischi. Archiviamo quindi con soddisfazione anche il 125° anno di attività, traguardando importanti obiettivi”, ha aggiunto Barbieri.

Nella tabella che segue sono quindi esposti i principali Aggregati Patrimoniali, raffrontati con l’esercizio precedente.

Dati in € migliaiaDicembre2022Dicembre2021Variaz. %
Raccolta diretta4.905.5414.833.9991,48%
Raccolta indiretta2.745.2272.645.2693,78%
   di cui gestita1.870.0531.893.152-1,22%
Raccolta complessiva7.650.7687.479.2682,29%
Impieghi alla clientela3.893.5223.720.8104,64%
  di cui in bonis3.791.6023.619.7874,75%
  di cui deteriorati101.920101.0230,89%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti2,62%2,72%
  di cui sofferenze nette su impieghi netti1,20%1,50% 
Crediti deteriorati lordi su impieghi lordi4,64%5,19%
Fondi Propri phased-in426.311421.6921,10%
CET 1 Ratio phased-in14,03%15,32%
TIER TOTAL Ratio phased-in15,33%16,64%
Patrimonio netto388.107401.338-3,30%
Utile lordo ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 4.906 milioni (+1,5%). Tale andamento, positivo rispetto a quanto riscontrato nel sistema bancario nel suo complesso, conferma l’efficacia delle politiche commerciali attuate e la capacità di rispondere alle esigenze della clientela, interessata anche a soluzioni di “deposito a scadenza” della liquidità.

La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 2.745 milioni, in aumento di € 100 milioni, segnando una crescita del 3,8% in uno scenario caratterizzato invece da trend negativi, principalmente penalizzati dall’andamento e dalla volatilità dei mercati. Il risparmio “gestito” (fondi comuni e polizze) ammonta ad € 1.870 milioni, anche grazie al supporto della rete di Private Banker.

La Raccolta Complessiva si attesta pertanto ad € 7.650 milioni (+2,3%), confermando la capacità della Banca di consolidare le proprie masse nelle aree storiche di insediamento e di proporsi efficacemente sulle nuove piazze.

Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.894 milioni (+5%), di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.792 milioni (+5%). L’attenzione e il sostegno al territorio sono confermati dalle nuove erogazioni a medio termine, con circa 4.500 finanziamenti concessi per € 714 milioni. La Banca, a supporto degli “impieghi”, ha proposto servizi specialistici dedicati, rafforzando le strutture ed implementando ulteriormente la propria offerta. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari per circa € 230 milioni, anche a valere sul relativo “Fondo di Garanzia”.

Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“Non performing loans” oNPL) è stato ridotto ulteriormente passando da € 200 milioni ad € 186 milioni, con un “NPL Ratio Lordo” che si attesta al 4,6%, in miglioramento rispetto al 5,2% del 2021 (7,3% nel 2020). La “copertura” media dei NPL è pari al 45,2%, anche per effetto della cessione di portafogli di sofferenze, maggiormente svalutate. Il totale dei Crediti deteriorati netti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, attestandosi ad € 102 milioni, con un NPL Ratio Netto pari al 2,6% (in lieve miglioramento). Si conferma quindi l’attenzione posta sulla “qualità del credito” dalla Banca, che può contare su un indicatore “Texas Ratio” (che sintetizza la “capacità di assorbimento patrimoniale degli NPL”) più che adeguato e pari al 27%.

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 426 milioni (ex € 422 milioni). Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), gli stessi comprovano la solidità patrimoniale dell’Istituto, rappresentata da un Cet 1 Ratio al 14% e da un Tier Total Ratio al 15,3%. Il Patrimonio Netto è pari a € 388 milioni, comprendendo l’intero utile netto del 2022 di € 41,4 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci.

Il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – supera quota 42.000 (40.200 circa i “Soci”), in linea con il dato dello scorso anno. In costante crescita inoltre il numero dei conti correnti, aperti anche con il contributo delle filiali di nuovo insediamento, che raggiungono quasi n. 102.000 (+3,5%).

Di seguito sono riportate le principali risultanze del Conto Economico al 31 Dicembre 2022.

Dati in € migliaiaDicembre 2022Dicembre 2021Variaz. %
Margine d’interesse141.845100.46041,20%
Commissioni nette55.05745.44721,15%
Margine di intermediazione212.675178.70319,01%
Rettifiche nette di valore per rischio di credito su A.F.-31.936-22.05444,81%
Risultato netto della gestione finanziaria180.636156.58215,36%
Costi operativi-122.886-106.18615,73%
Utile ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

Il Margine d’interesse raggiunge € 141,8 milioni, in aumento del 41%, risultato particolarmente brillante anche rispetto ai dati di sistema. L’incremento dell’aggregato è da ricondursi al maggior contributo dell’operatività della gestione caratteristica verso la clientela (anche in considerazione dell’aumento dei tassi di riferimento) ed agli interessi su titoli di stato indicizzati all’inflazione e su strumenti finanziari “ABS” rivenienti da operazioni di “finanza strutturata”.

Le Commissioni nette evidenziano anch’esse una significativa crescita (+ € 9,6 milioni) raggiungendo € 55,1 milioni, segnando un incremento del 21%. In tale ambito rilevano in particolare le commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonchè al collocamento di titoli, anche a valere su servizi di consulenza finanziaria ed assicurativa sempre più performanti.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 212,7 milioni, in incremento del 19% (+ € 34 milioni), comprovando la crescita reddituale della Banca. Concorrono positivamente al margine d’intermediazione anche i risultati consuntivati dall’attività di negoziazione, soprattutto con riferimento alla compravendita dei crediti di imposta. La messa a regime di iniziative pianificate a supporto dello sviluppo del business ha pertanto permesso di contenere le performance negative del portafoglio titoli, che ha risentito fisiologicamente della volatilità dei mercati e dell’aumento dei tassi.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 31,9 milioni, in aumento rispetto ai € 22,1 milioni del 2021. L’aggregato risente anche dell’evoluzione dei mercati finanziari e delle recenti politiche monetarie, che hanno determinato maggiori accantonamenti sul portafoglio titoli. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è stato pari a circa lo 0,7% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto ad € 180,6 milioni (+ 15%).

I Costi operativi ammontano ad € 122,9 milioni (+16%). L’aumento è da ricondurre alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, agli oneri a supporto e presidio dei nuovi business, al contributo ai Fondi di risoluzione delle crisi bancarie, nonché al generalizzato aumento dei prezzi. Nonostante l’incremento dei costi operativi, che risente anche della crescita del personale (804 dipendenti a fine 2022, ex 752 del 2021), il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si è attestato al 58%.

L’Utile ante imposte ammonta ad € 57,8 milioni (+16%), mentre l’Utile Netto (che peraltro sconta un tax rate più elevato rispetto al 2021) si attesta ad € 41,4 milioni, con un aumento di oltre € 2,2 milioni rispetto al 2021 (+ 6%). Il Rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto medio (c.d. “ROE” o “Return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta quindi al 10,5%, superando il 10,1% registrato nello scorso anno e che aveva beneficiato della citata plusvalenza riveniente dalla vendita della partecipazione in Cedacri.

Prosegue il processo di razionalizzazione ed efficientamento della rete di filiali che ha portato la Banca ad estendere la propria presenza nel Nord Italia. Nel 2022 sono state inaugurate la terza filiale di Milano (in zona “Citylife”) e quella di Asti, che ha permesso di consolidare il presidio in Piemonte. La rete territoriale è composta da n. 70 filiali, compresa quella aperta nel gennaio u.s. a Pavia.

Oltre al consolidamento del Private Banking e della Banca-Assicurazione, nonchè all’ulteriore strutturazione di settori specialistici (Agricoltura, Estero, Sviluppo Imprese, Crediti Fiscali), che hanno contribuito al conseguimento delle masse sopra descritte, da alcuni anni la Banca ha avviato un processo di rinnovamento delle proprie strategie di sviluppo e di offerta dei servizi, alla continua ricerca di soluzioni complementari rispetto al modello tradizionale, in linea con le evoluzioni del mercato e le esigenze delle PMI.

La Banca prosegue in tale ambito sviluppando progetti innovativi e sinergici, anche contando su accordi strategici o sul contributo delle società nelle quali ha direttamente investito nel corso di questi anni. Si citano a tale riguardo i servizi che la Banca, anche con il supporto della partecipata Integrae Sim, sta fornendo alle PMI che intendono accedere al mercato dei capitali, nonché le ulteriori collaborazioni con realtà che operano in ambito Fintech, permettendo di cogliere le opportunità derivanti del processo di innovazione digitale in corso, anche ricorrendo ad operazioni di finanza strutturata ed integrata.

L’Istituto resta quindi impegnato a monitorare con attenzione l’evoluzione dello scenario, proseguendo in un percorso di diversificazione delle fonti di ricavo al fine di assicurare stabilità dei risultati e prudente presidio dei rischi. In tale ambito la Banca ha inoltre avviato una progettualità funzionale al progressivo allineamento a “standard ESG” e di finanza sostenibile.

La Banca chiude anche l’esercizio 2022 con performance e risultati molto positivi, confermando il percorso di solida crescita ed assicurando importante supporto all’economia del territorio, in linea con la propria mission.

I primi risultati del 2023 confermano il trend positivo, l’Istituto proseguirà sulla strategia delineata, monitorando con attenzione i possibili rischi, con l’obiettivo di continuare a remunerare stabilmente i soci” ha quindi concluso Barbieri.

Banca Intesa, patto con Confcommercio per sostenere le imprese

in Associazioni di categoria/Banca Intesa/Banche/Economia by

Accordo tra Intesa Sanpaolo e le associazioni di Confcommercio BresciaConfcommercio Cremona e Confcommercio Mantova per promuovere gli investimenti delle imprese del terziario delle tre province. Obiettivo comune è quello di accompagnare le piccole imprese nell’attuale contesto e nel rilancio, attraverso progetti di digitalizzazione e sostenibilità in coerenza con i principi ESG. 

Tra le misure interventi per contrastare il caro bollette e finanziamenti a supporto della liquidità e azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS fino a 15 euro e gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commerciali.

Banca Valsabbina investe anche in Nyp Techfin Srl

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina conferma il proprio interesse per l’evoluzione delle tecnologie emergenti in ambito fintech, siglando un accordo per l’investimento nella società NYP Techfin Srl.

L’operazione, subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive, prevede un aumento di capitale che verrà sottoscritto in parte dall’istituto bresciano, volto al raggiungimento di una partecipazione del 10 % del capitale sociale della fintech.

NYP Techfin, startup innovativa con sede nel Tecnopolo d’Abruzzo, fa parte del Gruppo Collextion, realtà che da anni si occupa dell’intermediazione, gestione e incasso dei crediti commerciali, principalmente vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Anche sulla scorta di tale esperienza è nata la nuova piattaforma, con l’obiettivo di collegare il mondo della Pubblica Amministrazione e dell’economia reale direttamente con il mercato dei capitali e degli investitori istituzionali, supportando così i diversi attori coinvolti nella relativa catena del valore. Il tutto risulta possibile grazie alla piattaforma tecnologica sviluppata dalla fintech, basata su un sistema informatico di core banking in grado di presidiare l’intera catena del valore nel processo di origination, acquisto, gestione e incasso dei crediti, in particolare vantanti nei confronti della PA.

L’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale di NYP avviene dopo anni di positiva collaborazione con il Gruppo promotore dell’iniziativa, che ha permesso di smobilizzare crediti e veicolare risorse nell’economia reale. L’investimento permetterà di sviluppare ulteriormente il progetto e sarà inoltre seguito dalla costituzione di un “Advisory Board”, composto da personalità del mondo della finanza e della tecnologia, che condivideranno lo sviluppo della piattaforma. L’obiettivo dell’iniziativa è quindi quello di rendere l’accesso al credito un’esperienza nuova, integrando tutte quelle procedure necessarie a dare certezza ai crediti e trasparenza nella conclusione dei contratti in maniera innovativa, ottimizzando ed efficientando i relativi processi di incasso.

Ferdinando Brandi, Amministratore Unico di NYP Techfin , afferma: “Lo scopo principale è rendere maggiormente liquido il mercato delle cessioni dei crediti nei confronti della PA nel rispetto della regolamentazione, tempo per tempo vigente, dando contemporaneamente maggiore trasparenza e certezza al mercato e rendendo i dati facilmente accessibili anche ai debitori. In tal modo sarà favorito l’accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane sviluppando tutta una serie di funzioni personalizzate: siamo difatti già al lavoro per implementare ulteriori applicativi con piattaforme dedicate alle transazioni e un registro pubblico delle cessioni. Il nostro obiettivo è quello di creare un ecosistema dove imprese e PA possano interagire per risolvere le annose problematiche, le cui ricadute spesso mettono a serio rischio la stessa sopravvivenza delle aziende”.

Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina, aggiunge che: “Da anni la nostra banca finanzia e veicola risorse verso l’economia reale, anche per il tramite di innovative operazioni di cartolarizzazione. Tra le varie aree di operatività, in collaborazione con partner specializzati, l’istituto supporta le aziende attraverso lo smobilizzo dei crediti commerciali vantati principalmente nei confronti della Pubblica Amministrazione. In tale ambito, e sulla scorta di una strategia di diversificazione degli investimenti tecnologici e “alternativi”, è stato valutato con interesse questo nuovo progetto sinergico, che permette di coniugare esperienza e innovazione. L’ingresso in NYP rappresenta un ulteriore e importante tassello nel piano di investimenti in realtà fintech che sviluppano business e servizi tecnologici coerenti con le attività presidiate da Banca Valsabbina, nell’ambito di una crescita strategica in un mercato in continua evoluzione”.

NYP Techfin Srl è stata assistita da “EY” con Gianmaria Botte per lo sviluppo del piano industriale, mentre l’Avv. Furian, partner di Terrin Associati, coadiuvato dal Dott. Comm. Matteo Zingales per la parte fiscale e dall’Avv. Aldo Cornacchia per la parte legale, ha assistito Banca Valsabbina nell’operazione.

Brescia, a giugno prestiti alle imprese a 12.855 milioni di euro

in Banche/Economia/Finanza by

A fine giugno 2022, lo stock di prestiti erogati alle imprese industriali bresciane (al netto di PCT e sofferenze) ha raggiunto la cifra record di 12.855 milioni di euro: si tratta del valore più alto dal giugno 2011.

A evidenziarlo – secondo quanto riferisce Brescia News – è un focus realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia e contenuto nella quindicesima edizione del Booklet Economia, disponibile in formato digitale e contenente informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 13 dicembre, tra cui una specifica sezione sugli aggregati creditizi nel territorio bresciano.

L’importo conferma l’elevata disponibilità di credito a disposizione del settore produttivo locale, in un momento particolarmente complesso per l’economia, soffocata dal caro “energia” e dall’inflazione galoppante.

“La fotografia, scattata poco prima dell’avvio della stagione dei rialzi del tasso di riferimento BCE, iniziata lo scorso 21 luglio, proseguita fino ai giorni nostri e destinata verosimilmente a proseguire almeno per buona parte del 2023, descrive quindi una situazione distesa per le imprese del territorio – commenta Paolo Streparava, Vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –. Tuttavia, in modo analogo a quanto stanno vivendo le famiglie, anche per le imprese la situazione è decisamente mutata nel corso degli ultimi mesi. In particolare, proprio i rialzi dei tassi stanno portando il denaro ad avere un costo decisamente maggiore, anche per le aziende bresciane, che segnalano sempre più spesso problematiche da questo punto di vista. Le prospettive per il prossimo futuro, quindi, appaiono quanto mai incerte.”

La dinamica dei prestiti mostra una variazione su giugno 2021 (tendenziale) pari al +14,9%, evoluzione mai sperimentata da quando è disponibile la serie storica, che sarebbe in primo luogo ascrivibile alla rinnovata vitalità della domanda (giustificata dal maggiore fabbisogno per la copertura del circolante, legato all’espansione dell’attività e all’incremento dei costi di produzione), a cui si aggiungerebbe la disponibilità da parte dell’offerta nell’assecondare tale fabbisogno.

In tale contesto, la qualità del credito si conferma su livelli elevati: le sofferenze nell’industria rilevate a fine giugno 2022 in provincia di Brescia, pari a 90 milioni di euro, si attestano ai minimi storici e riguardano lo 0,7% del totale dei prestiti (rispetto all’1,9% di metà 2021). La situazione descritta a Brescia appare addirittura migliore del quadro comunque confortante relativo alla Lombardia (incidenza delle sofferenze sui prestiti pari all’1,1%) e all’Italia (1,5%). Come evidenziato da Banca d’Italia, il continuo miglioramento della qualità degli attivi bancari appare quanto mai significativo, se letto alla luce del peggioramento delle condizioni macrofinanziarie e del graduale venire meno delle misure di sostegno a suo tempo applicate per contrastare gli effetti della pandemia.

Nel Booklet è inoltre presente un approfondimento relativo agli sportelli bancari presenti a Brescia e provincia. La necessità di razionalizzare i costi connessi con l’esercizio dell’attività bancaria e la dirompente diffusione delle tecnologie digitali, come l’home banking, hanno prodotto una significativa flessione nel numero degli sportelli bancari attivi sul territorio. A fine 2021, in provincia si contano 683 sportelli, contro i 972 di fine 2008, con un ridimensionamento del 29,7%. Il fenomeno ha inevitabilmente determinato una minore capillarità territoriale del sistema bancario: a fine 2021 si rilevano 54 sportelli ogni cento mila abitanti, contro i 58 di fine 2020 e gli 81 di fine 2008. Si tratta di un processo che ovviamente nasconde dinamiche diverse da istituto a istituto, ma che è destinato a proseguire anche nel prossimo futuro, vista la rivoluzione copernicana portata dal modello «multicanale».

Per quanto riguarda le prospettive, secondo alcune provvisorie stime del Centro Studi di Confindustria Brescia, nel 2022 le imprese industriali bresciane (“società non finanziarie”) pagherebbero oneri finanziari per un importo complessivo pari a 205 milioni, contro i 129 del 2021. Le proiezioni per il 2023, nell’ipotesi conservativa che la BCE non prosegua nei rialzi, arriverebbero a 318 milioni: si tratta di importi non lontanamente paragonabili a quanto sborsato per la bolletta energetica, ma che comunque determinerebbero un’ulteriore compressione della marginalità aziendale, con una minore disponibilità di risorse da destinare agli investimenti e ai piani di sviluppo del personale.

Banca Valsabbina si rafforza in Piemonte con la nuova filiale di Asti

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina si consolida ulteriormente in Piemonte, territorio dove è già presente dal 2019 con la filiale di Torino. Da ieri è infatti è operativa la nuova agenzia di Asti.

Oggi la rete territoriale di Banca Valsabbina conta complessivamente 70 filiali: 44 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona, 3 a Milano e 15 tra le province di Asti, Bergamo, Bologna, Cesena Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Parma, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso e Vicenza.

La nuova apertura ad Asti è parte del percorso di crescita e consolidamento delineato nelle linee strategiche della banca, che hanno, tra i primari obiettivi, il progressivo rafforzamento della propria presenza territoriale nei principali capoluoghi del Nord Italia.

La filiale si trova in Piazza Alfieri 13, a cui si aggiungono gli uffici di consulenza in via Ospedale 1. L’agenzia può essere contattata chiamando il numero 0141 321956 o scrivendo all’indirizzo e-mail asti.89@bancavalsabbina.com.

Dal 2019, in Piemonte, la Banca ha supportato famiglie ed aziende erogando finanziamenti per un totale di circa 95 milioni di euro, di cui oltre 82 milioni alle imprese del territorio.

Banca Valsabbina nel corso del 2019 ha aperto la sua prima filiale in Piemonte, nello specifico a Torino, nel rispetto delle linee strategiche di efficientamento della propria rete distributiva, spiega Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. Dopo aver consolidato la propria presenza in Emilia Romagna nonché nel capoluogo lombardo, con la recente apertura della terza filiale a Milano, abbiamo colto l’opportunità di rafforzare il nostro presidio in Piemonte. In questo contesto, prosegue Bianchetti, siamo convinti che la provincia di Asti sia la giusta piazza su cui puntare per ampliare la nostra rete distributiva. Ad Asti, infatti, abbiamo l’obiettivo di esportare ulteriormente il nostro modello di banca tradizionale abbinato a prodotti e servizi distintivi complementari, sostenendo le famiglie, l’economia e le PMI del territorio”.

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