Banca Valsabbina, vola l’utile: +41 milioni

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta dell’1 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2022, che evidenzia un Utile ante imposte di € 57,8 milioni (+16%) ed un Utile netto di € 41,4 milioni. Il risultato netto – secondo quanto riporta una nota rilanciata da Brescia news – supera del 6% l’utile record realizzato nello scorso esercizio (€ 39,2 milioni, che beneficiava però della plusvalenza netta straordinaria di € 7,5 milioni derivante dalla cessione della partecipazione in “Cedacri”), evidenziando quindi la migliore performance mai realizzata dalla Banca. L’indicatore di redditività (“ROE”), pari al 10,5%, attesta i positivi risultati conseguiti.

All’Assemblea dei Soci verrà proposta la distribuzione di un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione, in linea con l’erogazione dello scorso esercizio. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione per il 2022) è pari quindi al 9% e dà conto di un pay-out (rapporto dividendi pagati/utile netto) superiore al 40%.

L’Istituto prosegue in un percorso di solida crescita, seppur in un contesto che permane complesso, volatile e influenzato da variabili esogene. Il modello di business adottato e le scelte strategiche pianificate negli scorsi esercizi si confermano efficaci, permettendo alla Banca di continuare ad affermarsi quale intermediario indipendente di riferimento per il territorio, in grado di affrontare la complessità del quadro macroeconomico e di continuare a generare stabilmente valore per gli stakeholder, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

I dati confermano la dinamicità dell’Istituto, il consolidamento delle masse amministrate ed apprezzabili risultati economico-reddituali, nell’ambito di un costante presidio dei rischi. Archiviamo quindi con soddisfazione anche il 125° anno di attività, traguardando importanti obiettivi”, ha aggiunto Barbieri.

Nella tabella che segue sono quindi esposti i principali Aggregati Patrimoniali, raffrontati con l’esercizio precedente.

Dati in € migliaiaDicembre2022Dicembre2021Variaz. %
Raccolta diretta4.905.5414.833.9991,48%
Raccolta indiretta2.745.2272.645.2693,78%
   di cui gestita1.870.0531.893.152-1,22%
Raccolta complessiva7.650.7687.479.2682,29%
Impieghi alla clientela3.893.5223.720.8104,64%
  di cui in bonis3.791.6023.619.7874,75%
  di cui deteriorati101.920101.0230,89%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti2,62%2,72%
  di cui sofferenze nette su impieghi netti1,20%1,50% 
Crediti deteriorati lordi su impieghi lordi4,64%5,19%
Fondi Propri phased-in426.311421.6921,10%
CET 1 Ratio phased-in14,03%15,32%
TIER TOTAL Ratio phased-in15,33%16,64%
Patrimonio netto388.107401.338-3,30%
Utile lordo ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 4.906 milioni (+1,5%). Tale andamento, positivo rispetto a quanto riscontrato nel sistema bancario nel suo complesso, conferma l’efficacia delle politiche commerciali attuate e la capacità di rispondere alle esigenze della clientela, interessata anche a soluzioni di “deposito a scadenza” della liquidità.

La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 2.745 milioni, in aumento di € 100 milioni, segnando una crescita del 3,8% in uno scenario caratterizzato invece da trend negativi, principalmente penalizzati dall’andamento e dalla volatilità dei mercati. Il risparmio “gestito” (fondi comuni e polizze) ammonta ad € 1.870 milioni, anche grazie al supporto della rete di Private Banker.

La Raccolta Complessiva si attesta pertanto ad € 7.650 milioni (+2,3%), confermando la capacità della Banca di consolidare le proprie masse nelle aree storiche di insediamento e di proporsi efficacemente sulle nuove piazze.

Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.894 milioni (+5%), di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.792 milioni (+5%). L’attenzione e il sostegno al territorio sono confermati dalle nuove erogazioni a medio termine, con circa 4.500 finanziamenti concessi per € 714 milioni. La Banca, a supporto degli “impieghi”, ha proposto servizi specialistici dedicati, rafforzando le strutture ed implementando ulteriormente la propria offerta. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari per circa € 230 milioni, anche a valere sul relativo “Fondo di Garanzia”.

Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“Non performing loans” oNPL) è stato ridotto ulteriormente passando da € 200 milioni ad € 186 milioni, con un “NPL Ratio Lordo” che si attesta al 4,6%, in miglioramento rispetto al 5,2% del 2021 (7,3% nel 2020). La “copertura” media dei NPL è pari al 45,2%, anche per effetto della cessione di portafogli di sofferenze, maggiormente svalutate. Il totale dei Crediti deteriorati netti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, attestandosi ad € 102 milioni, con un NPL Ratio Netto pari al 2,6% (in lieve miglioramento). Si conferma quindi l’attenzione posta sulla “qualità del credito” dalla Banca, che può contare su un indicatore “Texas Ratio” (che sintetizza la “capacità di assorbimento patrimoniale degli NPL”) più che adeguato e pari al 27%.

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 426 milioni (ex € 422 milioni). Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), gli stessi comprovano la solidità patrimoniale dell’Istituto, rappresentata da un Cet 1 Ratio al 14% e da un Tier Total Ratio al 15,3%. Il Patrimonio Netto è pari a € 388 milioni, comprendendo l’intero utile netto del 2022 di € 41,4 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci.

Il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – supera quota 42.000 (40.200 circa i “Soci”), in linea con il dato dello scorso anno. In costante crescita inoltre il numero dei conti correnti, aperti anche con il contributo delle filiali di nuovo insediamento, che raggiungono quasi n. 102.000 (+3,5%).

Di seguito sono riportate le principali risultanze del Conto Economico al 31 Dicembre 2022.

Dati in € migliaiaDicembre 2022Dicembre 2021Variaz. %
Margine d’interesse141.845100.46041,20%
Commissioni nette55.05745.44721,15%
Margine di intermediazione212.675178.70319,01%
Rettifiche nette di valore per rischio di credito su A.F.-31.936-22.05444,81%
Risultato netto della gestione finanziaria180.636156.58215,36%
Costi operativi-122.886-106.18615,73%
Utile ante imposte57.80849.97215,68%
Utile netto41.42139.1865,70%

Il Margine d’interesse raggiunge € 141,8 milioni, in aumento del 41%, risultato particolarmente brillante anche rispetto ai dati di sistema. L’incremento dell’aggregato è da ricondursi al maggior contributo dell’operatività della gestione caratteristica verso la clientela (anche in considerazione dell’aumento dei tassi di riferimento) ed agli interessi su titoli di stato indicizzati all’inflazione e su strumenti finanziari “ABS” rivenienti da operazioni di “finanza strutturata”.

Le Commissioni nette evidenziano anch’esse una significativa crescita (+ € 9,6 milioni) raggiungendo € 55,1 milioni, segnando un incremento del 21%. In tale ambito rilevano in particolare le commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonchè al collocamento di titoli, anche a valere su servizi di consulenza finanziaria ed assicurativa sempre più performanti.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 212,7 milioni, in incremento del 19% (+ € 34 milioni), comprovando la crescita reddituale della Banca. Concorrono positivamente al margine d’intermediazione anche i risultati consuntivati dall’attività di negoziazione, soprattutto con riferimento alla compravendita dei crediti di imposta. La messa a regime di iniziative pianificate a supporto dello sviluppo del business ha pertanto permesso di contenere le performance negative del portafoglio titoli, che ha risentito fisiologicamente della volatilità dei mercati e dell’aumento dei tassi.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 31,9 milioni, in aumento rispetto ai € 22,1 milioni del 2021. L’aggregato risente anche dell’evoluzione dei mercati finanziari e delle recenti politiche monetarie, che hanno determinato maggiori accantonamenti sul portafoglio titoli. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è stato pari a circa lo 0,7% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto ad € 180,6 milioni (+ 15%).

I Costi operativi ammontano ad € 122,9 milioni (+16%). L’aumento è da ricondurre alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, agli oneri a supporto e presidio dei nuovi business, al contributo ai Fondi di risoluzione delle crisi bancarie, nonché al generalizzato aumento dei prezzi. Nonostante l’incremento dei costi operativi, che risente anche della crescita del personale (804 dipendenti a fine 2022, ex 752 del 2021), il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si è attestato al 58%.

L’Utile ante imposte ammonta ad € 57,8 milioni (+16%), mentre l’Utile Netto (che peraltro sconta un tax rate più elevato rispetto al 2021) si attesta ad € 41,4 milioni, con un aumento di oltre € 2,2 milioni rispetto al 2021 (+ 6%). Il Rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto medio (c.d. “ROE” o “Return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta quindi al 10,5%, superando il 10,1% registrato nello scorso anno e che aveva beneficiato della citata plusvalenza riveniente dalla vendita della partecipazione in Cedacri.

Prosegue il processo di razionalizzazione ed efficientamento della rete di filiali che ha portato la Banca ad estendere la propria presenza nel Nord Italia. Nel 2022 sono state inaugurate la terza filiale di Milano (in zona “Citylife”) e quella di Asti, che ha permesso di consolidare il presidio in Piemonte. La rete territoriale è composta da n. 70 filiali, compresa quella aperta nel gennaio u.s. a Pavia.

Oltre al consolidamento del Private Banking e della Banca-Assicurazione, nonchè all’ulteriore strutturazione di settori specialistici (Agricoltura, Estero, Sviluppo Imprese, Crediti Fiscali), che hanno contribuito al conseguimento delle masse sopra descritte, da alcuni anni la Banca ha avviato un processo di rinnovamento delle proprie strategie di sviluppo e di offerta dei servizi, alla continua ricerca di soluzioni complementari rispetto al modello tradizionale, in linea con le evoluzioni del mercato e le esigenze delle PMI.

La Banca prosegue in tale ambito sviluppando progetti innovativi e sinergici, anche contando su accordi strategici o sul contributo delle società nelle quali ha direttamente investito nel corso di questi anni. Si citano a tale riguardo i servizi che la Banca, anche con il supporto della partecipata Integrae Sim, sta fornendo alle PMI che intendono accedere al mercato dei capitali, nonché le ulteriori collaborazioni con realtà che operano in ambito Fintech, permettendo di cogliere le opportunità derivanti del processo di innovazione digitale in corso, anche ricorrendo ad operazioni di finanza strutturata ed integrata.

L’Istituto resta quindi impegnato a monitorare con attenzione l’evoluzione dello scenario, proseguendo in un percorso di diversificazione delle fonti di ricavo al fine di assicurare stabilità dei risultati e prudente presidio dei rischi. In tale ambito la Banca ha inoltre avviato una progettualità funzionale al progressivo allineamento a “standard ESG” e di finanza sostenibile.

La Banca chiude anche l’esercizio 2022 con performance e risultati molto positivi, confermando il percorso di solida crescita ed assicurando importante supporto all’economia del territorio, in linea con la propria mission.

I primi risultati del 2023 confermano il trend positivo, l’Istituto proseguirà sulla strategia delineata, monitorando con attenzione i possibili rischi, con l’obiettivo di continuare a remunerare stabilmente i soci” ha quindi concluso Barbieri.

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