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Associazioni di categoria - page 71

Indagine di Aib: il terziario bresciano consolida la crescita

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Si conferma nel complesso positivo il quadro congiunturale riferito al settore terziario in provincia di Brescia nel terzo trimestre 2016: le opinioni raccolte su un panel di operatori associati ad AIB attestano l’apprezzabile stato di salute del comparto.

Nel dettaglio, in termini di giudizi sui tre mesi precedenti: il fatturato è cresciuto per il 46% delle imprese, con un saldo positivo del 33% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +36% e a +25%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano invece per un’ulteriore contrazione (saldo netto -10%).

Le prospettive per i prossimi mesi si mantengono positive, nonostante il clima di perdurante incertezza che caratterizza l’economia nazionale e internazionale.

Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+29%); i saldi riferiti al portafoglio ordini (+29%) e all’occupazione (+8%) evidenziano risultati tutto sommato analoghi. Le previsioni riferite ai prezzi dei servizi offerti (saldo -8%) indicherebbero le persistenti scarse pressioni al rialzo derivanti dalla domanda.

In tale contesto, le prospettive in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano moderatamente negative: il 15% degli intervistati si è espresso in modo favorevole, contro il 18% che è orientato verso un futuro indebolimento (il rimanente 67% ha indicato stazionarietà).

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore terziario si è attestato a 120,7, in modesto arretramento rispetto a quanto registrato nel periodo precedente (124,3), ma superiore all’ideale valore di 100 riferito al primo trimestre dell’anno.

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Cdo in assemblea. Gli associati tornano a crescere: più 10 per cento

in Associazioni di categoria/Cdo/Economia/Evidenza by

“Cambiare, ma insieme, perché il cambiamento, se condiviso, diventa concreto ed efficace, può sostenere e incoraggiare mettendo a disposizione esperienza e amicizia per affrontarlo senza indugi. Non a caso il tema dell’Assemblea di quest’anno, nonché il tema Associativo 2017 è: ‘In compagnia si cambia. Davvero’, una filosofia che CdO ha sempre perseguito e con la quale stiamo consolidando il nostro percorso, che in questi anni ha dato i suoi frutti. E’ la strada corretta che vogliamo continuare a percorrere, cercando una collaborazione fattiva e trasversale con le Istituzioni, le Associazioni e naturalmente con tutte quelle imprese che hanno voglia di accompagnarci.

Con queste parole *Paolo Paoletti, Presidente di Compagnia delle Opere Lombardia Sud Est* (che comprende i territori di Brescia, Mantova, Cremona e Lodi), ha aperto oggi a Villa Fenaroli (Rezzato, BS) l’Assemblea annuale dell’Associazione, che ha registrato, come lo scorso anno, il tutto esaurito con oltre 500 partecipazioni all’Assemblea e oltre 350 presenze alla cena che è seguita.

*”In un momento nel quale il modello generale dell’economia è cambiato, perché si va sempre più verso la sharing economy, CdO è luogo ideale per fare impresa, perché mette al centro le esigenze dell’imprenditore in primis, e poi quelle dell’impresa, valorizzando il confronto come strumento di formazione verso la consapevolezza e, quindi, verso una nuova competitività basata sullo scambio, non più sull’individualismo spinto” *ha aggiunto *Chiara Brunori, Direttore CdO Lombardia Sud Est. **”A parlare sono anche i numeri** – ha continuato Brunori – **l’Associazione ha registrato nel 2016 un incremento del 10% di nuovi associati, che hanno superato quota 500, dei quali il 45% appartiene al settore produttivo, il 32% a quello dei servizi e il 23% alla sfera dei professionisti. Anche il mondo giovanile si è fatto protagonista nella nostra realtà. Molti nuovi associati con un’età media di 35 anni, che hanno dimostrato interesse sempre più elevato verso gli eventi e i momenti formativi o di confronto con imprenditori eccellenti del territorio e di livello nazionale. Dopo la nascita di CDO Lombardia Sud Est, inoltre, c’è ancora più condivisione di intenti e progetti sia con le altre sedi sul territorio nazionale che con le 17 nel mondo – **ha concluso Brunori.** Una collaborazione che si sta già concretizzando per il grande evento che CdO organizza annualmente,

Sharing 2017, che si terrà al Mico di Milano il 9 e 10 marzo e che sarà un importantissimo hub di condivisione di linee di sviluppo e di conoscenze tra aziende”.*

Relatore d’eccezione è stato *Giammarco Piacenti, Ceo della Piacenti spa Cultural Heritage Conservation*, la cui impresa ha vinto l’appalto mondiale per il restauro della Basilica di Sant’Elena a Betlemme, patrimonio Unesco. Piacenti ha raccontato proprio di questo grandioso progetto sulla Chiesa della Natività, al quale è dedicata anche la Mostra “Restaurare il Cielo” che inaugurerà domani, 11 Novembre alle 10, al Centro Paolo Vi di Brescia. “*Un sogno* – *l’ha definito Piacenti-* *dove scienza e bottega lavorano come in un’Opera del Duomo attraverso 170 uomini e più di 60 aziende, con l’Autorità Nazionale Palestinese che gestisce il lavoro per le tre Chiese. Un sogno dal quale non vogliamo svegliarci”. *

Sul palco dell’Assemblea anche *Francesco Meneghetti, Founder & Ceo presso Fabbricadigitale *che ha spiegato il progetto Open Innovation, un modello di innovazione secondo il quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, non possono basarsi soltanto su idee e risorse interne ma hanno il dovere di ricorrere anche a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, Università, Istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.

*Le conclusioni sono state affidate a Bernhard Scholz, presidente Nazionale Compagnia delle Opere,* *che ha sottolineato* come *”per lo sviluppo delle nostre imprese oggi è più che mai decisivo incontrarsi, confrontarsi, imparare gli uni dagli altri. Ci sono, infatti, una ricchezza e un potenziale di crescita che potrebbero essere molto più condivisi, giovando a tutti. Per questo – **ha concluso Scholz -** occorrono luoghi che favoriscano un dialogo aperto e competente e noi, come altre associazioni, vogliamo continuare a crescere su questa strada”.*

Apindustria Brescia, nasce il Comitato Industria 4.0

in Associazioni di categoria/Economia/Tech by

Aiutare il mondo delle imprese nella grande trasformazione produttiva in atto. È l’obiettivo del «Comitato Industria 4.0» nato in seno ad Apindustria Brescia, che si propone come piattaforma aperta al contributo di imprese, istituzioni, associazioni, università ed altre realtà locali interessate a ragionare, confrontarsi e promuovere iniziative sul tema. Soggetto promotore è Unimatica Confapi Brescia, l’Unione della piccola e media impresa nei settori Informatica, Comunicazione, Telematica e Servizi Innovativi di Apindustria Brescia.

«Si parla continuamente di Industria 4.0 – afferma il presidente di Unimatica Giacomo Verzeletti -, ma avvertiamo anche un grande smarrimento da parte di tanti piccoli e medi imprenditori che non sanno come muoversi in modo adeguato». Di qui la necessità di aumentare gli strumenti di informazione e conoscenza e, da questi, costituire anche strutture di sostegno per analizzare le situazioni aziendali e aiutare le piccole e medie imprese a fare i passi necessari per adeguarsi alla nuova realtà. «In Italia siamo molto indietro – osserva Verzeletti -, le imprese hanno risorse sempre più limitate a disposizione e l’intervento di sostegno di un’associazione come Apindustria va proprio nella direzione di aiutare le imprese in modo concreto a superare gli ostacoli».

L’ambizione del «Comitato Industria 4.0» – oltre che di struttura di supporto di carattere tecnico – è anche quella di avere un ruolo di stimolo sul piano politico. «Aperti a istituzioni e associazioni – sottolinea Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -. Ritengo significativo che possano fare parte del Comitato tutte le aziende associate interessate, al di là dello specifico settore di appartenenza e dell’attività alla quale si dedicano. Si tratta infatti di una trasformazione che riguarderà tutti i settori».

Il convegno «Industry 4.0: il futuro è oggi. Prepararsi al cambiamento per mantenere competitività, valorizzare le risorse e aggredire nuovi mercati» in programma mercoledì 16 novembre alle 16.30 nella sede dell’associazione in via Lippi 30 a Brescia, oltre che appuntamento di riflessione rivolto agli imprenditori, sarà la prima occasione di presentazione del Comitato. Al convegno (partecipazione gratuita previa iscrizione entro l’11 novembre, info 030 23076) interverranno Andrea Bacchetti (Università degli Studi di Brescia – Laboratorio RISE), Marino Piotti (Superpartes), Pierluigi Pizzo (Omega Gruppo) ed Emidio Zorzella (Antares Vision).

Fallimenti, analisi Apindustria: Brescia meglio dell’Italia

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Il Centro Studi Apidustria Brescia ha analizzato il trend dei fallimenti in Italia e a Brescia, confrontandone le dinamiche con i dati sullo sviluppo di nuove imprese. In particolare i numeri dei fallimenti sono analizzati nei singoli trimestri e poi a livello annuo (dati aggregati).

La Lombardia presenta un triste primato: nonostante le 958.464 imprese attive al 30 settembre 2016 (dati Unioncamere) vi si trova quasi il 21% dei fallimenti italiani per il 2016 (i dati si fermano al terzo trimestre), seguita a distanza dal Lazio (al secondo posto come numero di imprese attive, contandone 641.646 unità, ed il 11,5%c. delle procedure fallimentari).

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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati Unioncamere

Complessivamente nel Nord Italia si localizza il 45% delle imprese attive ed il 38%c. dei fallimenti italiani.

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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati CRIBIS

Messi a sistema, i dati italiani e i dati bresciani declinati sul singolo trimestre presentano un diverso trend di sviluppo.

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La dinamica dei fallimenti per l’Italia si presenta in netta crescita, con un asse previsionale che si sviluppa decisamente verso l’alto.
Al contrario, i dati su Brescia presentano un andamento stabile, con un trend in termini previsionali positivo ma in modo molto contenuto.
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Nel grafico che segue si confrontano i dati aggregati relativi ai primi due trimestri dell’anno (non sono ancora disponibili i dati del terzo trimestre sulla provincia di Brescia).

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Nella tabella che segue, i dati sui fallimenti del primo semestre 2016 sono confrontati con i corrispettivi degli anni precedenti, evidenziando come rispetto al 2009 (anno di riferimento per la nostra analisi), l’anno in corso presenti un incremento di forte rilievo delle procedure, sia a livello italiano (+60% rispetto al 2009) quanto sulla nostra provincia (+43%).

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Anche in termini di variazioni su singolo trimestre, gli andamenti bresciani presentano una variabilità maggiore rispetto a quanto evidenzi il territorio italiano (vedi tabella finale).

I dati riportati vanno tuttavia inseriti nel vivo contesto imprenditoriale italiano, in cui le nuove imprese del 2016, registrate in Camera di Commercio, sfiorano le 42mila unità nei primi nove mesi dell’anno (+0,7% rispetto allo stesso anno del 2015). I dati Unioncamere italiani, lombardi e provinciali relativi al solo terzo trimestre sono così riassunti (comunicato stampa del 20 ottobre 2016):
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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati Unioncamere

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Alternanza scuola-lavoro, tutto esaurito alla tre giorni di incontri promossa dal Liceo “Guido Carli”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione/Partner by

In che modo la quarta rivoluzione industriale, divenuta ormai realtà con Industry 4.0, sta cambiando il mestiere dell’imprenditore? Una domanda che ha stimolato la curiosità dei quasi 500 studenti delle scuole superiori bresciane, che ieri mattina hanno gremito la sala Beretta di AIB per la seconda giornata di “Mi preparo all’alternanza” (#alternanza), ciclo di incontri promosso dal Liceo Internazionale per l’Impresa “Guido Carli” insieme ad AIB

Ad accogliere i ragazzi il vice presidente di AIB per l’Education e presidente di Fondazione AIB, Paola Artioli, la dirigente prof.Donatella Preti e la delegata al progetto, prof. Patrizia Maccari del Liceo “Guido Carli”.

“Siamo davvero orgogliosi di avere tanti studenti nella casa delle imprese. Uno stimolo per noi a continuare sulla strada intrapresa ormai da molti anni con diversi progetti destinati ad avvicinare quanto prima gli allievi delle scuole bresciane al mondo del lavoro. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di creare le migliori condizioni affinchè i giovani possano scegliere con consapevolezza il loro futuro. Una scelta possibile solo acquisendo il sapere e le giuste competenze per muoversi in un mondo attraversato da cambiamenti epocali”, ha detto Paola Artioli.

Gli studenti hanno poi dialogato con Alberto Faganelli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Aib, con il suo vice Luca Borsoni, con Paolo Ciotti (fondatore Br Car service), con Federica Malvicini, Camilla Buffoli e Michele Rinaldi (fondatori Stilly) e con Lorenzo Maternini (vice presidente Talent Garden), i quali, insieme a Gianni Bonfadini del Giornale di Brescia, hanno raccontato la loro esperienza di imprenditori e startupper digitali. La mattinata si è chiusa con l’intervento di Francesco Bripi della Banca d’Italia dedicato all’economia della Lombardia.

La tre giorni del “Carli” – apertasi ieri all’Abba con l’incontro animato da Massimo Tedeschi del Corriere della Sera, al quale sono intervenuti Alessandra Saleri (responsabile qualità Aso Forge), Elia Fossi (hr manager AB Holding), Francesco Franceschetti (ad Franceschetti Elastomeri) e Davide Giacomini (Università di Brescia) – si chiuderà domani, sempre all’Abba con la tavola rotonda, animata da Magda Biglia di Bresciaoggi, che vedrà protagonisti Giuseppe Pasini (vice presidente AIB per Ambiente, Sicurezza e Responsabilità sociale e presidente Gruppo Feralpi), Francesco Franzoni (ad Raffmetal spa) e Roberto Zini (consigliere delegato AIB per Zone, Settori e Sviluppo associativo e ad Farco) e Sergio Onger dell’Università di Brescia.

Oltre agli studenti del liceo Carli, all’iniziativa hanno aderito oltre 1.300 studenti di terza, quarta e quinta di numerose scuole di Brescia e provincia (Cossali di Orzinuovi, San Bernardino di Chiari, Copernico, Sraffa, Leonardo, Arnaldo, Abba-Ballini e Golgi di Brescia, Capirola di Leno e Ghedi, Marzoli di Palazzolo, Bonsignori di Remedello).

Camera di commercio, apre lo Sportello etichettatura prodotti agroalimentari

in Alimentare/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Evidenza by

Un nuovo servizio per supportare le imprese della filiera del settore agroalimentare è da oggi disponibile presso la Camera di Commercio di Brescia.

In dettaglio, tramite lo “Sportello etichettatura prodotti agroalimentari”, le imprese bresciane che operano nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari possono ora ottenere pareri specialistici in tema di sicurezza alimentare, etichettatura, etichettatura ambientale, vendita in UE ed esportazione extra UE dei loro prodotti .

Dal prossimo 13 dicembre scatta, peraltro, l’obbligo per tutte le imprese del settore agroalimentare di inserire nell’etichetta dei prodotti immessi in commercio le informazioni nutrizionali, in seguito all’applicazione delle disposizioni del regolamento UE n. 1169/2011, contenente norme sull’etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari, sull’indicazione degli allergeni e sull’etichettatura nutrizionale.

“L’etichettatura sui prodotti alimentari – commenta Massimo Ziletti, Segretario Generale della Camera di Commercio – oltre che costituire un obbligo, può essere visto dalle imprese anche come un elemento di tutela e di competitività, specialmente con riguardo al fenomeno della contraffazione alimentare, che così pesantemente incide sul settore eno-agroalimentare, sia nel mercato italiano che in quello internazionale”.

Il servizio, completamente gratuito, si avvale della consolidata esperienza tecnica del Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino ed è gestito digitalmente. Le imprese interessate potranno pertanto scegliere di ottenere un parere via e-mail o di concordare un appuntamento via skype direttamente dalla propria sede, senza necessità di recarsi fisicamente presso la sede camerale. A questa attività si affiancherà inoltre , nei prossimi mesi, un’attività di formazione per le imprese su tematiche specifiche.

In occasione dell’avvio del servizio, il prossimo giovedì 17 Novembre 2016 dalle 9,30 alle 12.30 presso la Camera di Commercio di Brescia, in via Einaudi n. 23, si terrà il seminario “Contraffazione alimentare: l’etichettatura come strumento di tutela”.

Le iscrizioni possono essere effettuate inviando la scheda compilata, disponibile sul sito internet della Camera di Commercio di Brescia, all’indirizzo di posta pni@bs.camcom.it entro il 15 novembre prossimo; si accettano adesioni sino a esaurimento posti in sala.

Le Imprese interessate possono inoltre porre quesiti utilizzando il form disponibile on line e inviandolo unitamente alla richiesta di iscrizione al seminario: le tematiche di interesse generale potranno essere approfondite dagli esperti in sede di seminario, mentre quesiti specifici saranno trattati riservatamente via mail o via skype, come previsto dal servizio.

Per informazioni è a disposizione l’Ufficio competitività delle Imprese, tel. 030.3725298 / 030.3725264 /030.3725346, e-mail pni@bs.camcom.it .

Pmi Day al via domani in città con un flash mob

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi/Evidenza by

Anche quest’anno il Comitato Piccola Industria di Associazione Industriale Bresciana, organizza dal 7 al 12 novembre il Pmi Day – Industriamoci. Una settimana durante la quale le aziende del territorio apriranno le loro porte, accogliendo gli studenti delle scuole bresciane.

I numeri di questa settima edizione si annunciano da record: 6.500 studenti di 52 scuole che visiteranno 105 imprese di tutti i settori. Visti l’interesse e la curiosità che circondano questa iniziativa, quest’anno gli imprenditori hanno deciso di ‘aprire i lavori’ con un momento ludico dedicato alla città, che verrà giocosamente invasa e contagiata dall’entusiasmo dei nostri ragazzi.

L’appuntamento con il flash mob è per domani sabato 5 novembre, alle 11 sotto i portici di Piazza Vittoria, davanti all’ex cinema Adria per vedere in azione i ragazzi dell’Istituto Einaudi di Chiari esibirsi nella coreografia di Giacomo T. Al termine, ci sarà un breve intervento di Giancarlo Turati, presidente del Comitato Piccola Industria Ain sulle tematiche dell’alternanza scuola-lavoro.

Confindustria, segnali preoccupanti dal terzo trimestre delle imprese lombarde

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Il 3° trimestre del 2016, in generale rallentamento, fornisce una serie di campanelli d’allarme da non sottovalutare. In particolare i dati emersi dall’analisi congiunturale di Unioncamere e Confindustria Lombardia evidenziano una variazione negativa della produzione industriale manifatturiera (- 0,2%), ordini interni piatti (0%) e saldo occupazionale negativo (-0,2%) rispetto al trimestre precedente. Positivi ordini esteri (+1,6%) e fatturato (+0,8%).

Un discorso a parte merita il quadro occupazionale: nonostante il calo del ricorso alla CIG per il 4° trimestre consecutivo rappresenti un buon segnale, preoccupa il saldo negativo (-0,2%), frutto della parziale riduzione dello stimolo fiscale per le assunzioni ma anche di una mancanza di fiducia.

“Lo scenario di incertezza globale – scrive il presidente Ribolla in una nota – dovuto ai non chiari esiti della gestione della Brexit ma anche all’incerto esito delle elezioni americane, alle tensioni geopolitiche generate dal conflitto siriano e al calo del prezzo delle materie prime, rappresenta un elemento di preoccupazione per il commercio internazionale che, come emerge dai dati del Fondo Monetario Internazionale, nel 2016 ha toccato il suo punto più basso degli ultimi 7 anni (2,3%).

A fronte di questo contesto, assistiamo a Stati ma anche a Regioni (da manuale il caso della Vallonia) che agiscono a tutela dei propri interessi, coltivando il mercato interno con decisioni che spesso si scontrano con l’interesse generale: in questo quadro, si vedano le negoziazioni su TTIP e CETA, l’Unione Europea è il vero malato del mondo.

In Italia e in Lombardia, senza cercare alibi nella stagionalità storicamente anomala rispetto agli altri trimestri, il rallentamento della produzione, parallelamente allo stallo degli ordini interni, confermano quanto Confindustria Lombardia sostiene da tempo: è giusto puntare sull’internazionalizzazione delle nostre imprese, porsi l’obiettivo di conquistare nuovi mercati e crescere dimensionalmente, ma alla base di questo vi deve essere un mercato interno forte che garantisca solidità alle aziende senza esporle ai rischi di shock esterni non facilmente gestibili.

E’ quindi fondamentale che il nostro Paese agisca in modo da supportare il mercato interno, usando la leva del credito e la leva fiscale. Come dichiarato dal CsC di Confindustria, la Legge di bilancio fornisce un buon impulso, ricorrendo a maggior deficit e facendo potentemente leva sugli investimenti privati ma lo stimolo potrebbe essere maggiore se i sostegni fiscali generassero acquisti di macchinari e impianti aggiuntivi.

Un’occasione per far ripartire gli investimenti delle imprese è senza dubbio rappresentata dal Piano nazionale Industria 4.0, opportunità che le imprese, soprattutto le più piccole, devono cogliere al volo (i 10 miliardi messi a disposizione del MISE saranno mobilitati da subito) per non perdere il treno della competitività.

In proposito abbiamo accolto positivamente la volontà del Governatore Maroni di declinare a livello regionale il Piano Industria 4.0, con un allineamento dei fondi FESR agli incentivi del Piano Calenda, anche al fine di rendere l’attuazione più tailor-made sui territori lombardi.

Il dato emerso dall’analisi congiunturale sul calo delle imprese manifatturiere attive (-0,1%) testimonia infatti che la selezione naturale del mercato è in corso e bisogna agire in fretta per garantire innovazione e competitività.

Anche in Lombardia – conclude Ribolla – c’è molto da lavorare, partendo dai nostri punti di forza: la Lombardia come perno di un grande hub economico e grande regione manifatturiera. È imprescindibile rilanciare con forza una grande alleanza tra pubblico e privato sui temi dell’innovazione e del capitale umano, per presentare la nostra regione come luogo ideale nel quale insediarsi. Insediarsi in Lombardia significa avere accesso ad un unico grande sistema economico fortemente legato all’Europa. All’interno di questo quadro di grandezza dimensionale ed economica, la Lombardia risalta come regione leader con il suo sistema di eccellenza nella produzione, nell’innovazione, nella ricerca e nella formazione che la rendono, un luogo ideale nel quale vivere e lavorare”.

 

 

Imprese, indagine Aib: terzo trimestre 2016 tra luci e ombre

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Manifatturiero by

Nel terzo trimestre del 2016 – secondo una nota del Centro Studi AIB – al netto dei fattori stagionali, legati alla generalizzata chiusura degli stabilimenti nel mese di agosto, l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha evidenziato un’evoluzione moderatamente positiva, che si inserisce nel più ampio movimento di recupero del made in Brescia iniziato nel corso del 2014. La dinamica dell’industria bresciana appare inoltre coerente con un contesto nazionale caratterizzato da una ripresa dei livelli produttivi in estate, dopo la debolezza sperimentata in primavera.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia un calo congiunturale del 2,4%, ma la dinamica destagionalizzata (ovvero al netto degli effetti derivanti dal minore numero di giorni lavorativi nel trimestre estivo rispetto a quello immediatamente precedente) esprime un incremento dello 0,5%. Il tasso tendenziale, cioè la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente, è positivo per l’undicesima rilevazione consecutiva (+2,3%): ciò confermerebbe lo stato di relativo dinamismo della manifattura bresciana. Nonostante gli evidenti progressi di questi mesi, la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) resta ancora molto elevata e si attesta intorno al 25%.
L’attività dell’artigianato manifatturiero bresciano – secondo quanto rileva l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il terzo trimestre con una dinamica incerta. La produzione registra una nuova battuta d’arresto su base congiunturale; la variazione rispetto al trimestre precedente, al netto degli effetti stagionali, è in calo dello 0,1%. Risultato questo che indebolisce il già incerto processo di crescita che caratterizza il comparto manifatturiero artigiano.
La decelerazione della produzione si riflette sugli altri indicatori. Il fatturato e gli ordinativi, sebbene chiudano il trimestre con un segno positivo (rispettivamente dello 0,7% e dell’1,5%), risultano in rallentamento sul periodo precedente.
Il quadro tendenziale è più incoraggiante; la produzione cresce dell’1,5% rispetto allo stesso trimestre del 2015; il fatturato aumenta del 3,3% e gli ordini del 3,7%.
Il confronto territoriale evidenzia che l’artigianato bresciano ha conseguito risultati nel complesso migliori rispetto alla media lombarda.
I principali indicatori dell’industria:
 Con riferimento ai settori produttivi, l’attività è aumentata nei comparti: calzaturiero (+3,4%), agroalimentare e caseario (+1,9%). E’ invece diminuita nei settori: metallurgico e siderurgico (-6,3%), materiali da costruzione ed estrattive (-5,4%), tessile (-5,3%), carta e stampa (-3,5%), meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (-2,8%), chimico, gomma e plastica (-2,3%), maglie e calze (-1,1%), legno e mobili in legno (-0,8%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (-0,5%), abbigliamento (-0,2%).
 Le vendite sul mercato italiano sono diminuite per il 55% delle imprese, aumentate per il 14% e rimaste invariate per il 31%. Le vendite verso i Paesi esteri sono aumentate per il 10% degli operatori, diminuite per il 41% e rimaste stabili per il 49%.
 I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 12% delle imprese, con un decremento medio dello 0,2%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 10% degli operatori, con una flessione media dello 0,1%.
 Le previsioni per i prossimi mesi rimangono orientate a un cauto ottimismo: la produzione è prevista in aumento da 30 imprese su 100, stabile dal 47% e in flessione dal rimanente 23%.
 Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in aumento per il 36% delle imprese, stabili per il 36% e in contrazione per il 28%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 26% del campione, invariati per 54% e in flessione per il 20%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in rialzo per il 27% delle aziende, stabili per il 51% e in diminuzione per il 22%.
I principali indicatori dell’artigianato:
▪  La dinamica produttiva dei settori si mantiene eterogenea. Evidenziano un calo produttivo consistente su base annua il comparto della gomma-plastica (-7,3%), il comparto moda (pelli calzature: -6,6%; abbigliamento: -2,1%), la siderurgia (-6,1%) ed il legno-mobilio (-1,7%). In aumento la produzione dei minerali non metalliferi (+12,9%) e la meccanica (+3,4%).
▪  Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva, pari allo 0,7%, sebbene in rallentamento rispetto al trimestre precedente. Più intensa, invece, la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,3%), sostenuta dal fatturato interno (+2,3%). La componente estera registra una crescita significativa (+14,0%), ma va considerato che la quota di fatturato direttamente riconducibile ai mercati esteri si mantiene modesta (8,1%).
▪  Anche la dinamica congiunturale degli ordini è positiva (+1,5%), in decelerazione rispetto al trimestre scorso. Rimane sostenuta la crescita tendenziale (+3,7%), a conferma della dinamica positiva intrapresa all’inizio dell’anno. Entrambe le componenti ottengono risultati positivi, su base annua: aumentano, infatti, del 3,5% gli ordini interni e del 5,7% quelli esteri.
▪  La dinamica occupazionale artigiana non sembra risentire del rallentamento della produzione. Come noto, infatti, gli effetti sull’andamento lavorativo si rilevano in ritardo rispetto alle variazioni produttive. Il terzo trimestre si chiude con un incremento, su base annua, dell’1,3%, confermando il trend positivo iniziato a metà del 2015. Diminuisce anche il ricorso alla Cassa Integrazione: la quota di imprese che ne ha fatto ricorso si colloca al 4,2% contro il 7,8% del trimestre scorso.
▪ Le aspettative degli artigiani bresciani si mantengono pessimistiche anche per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e fatturato. Per la domanda estera domina un orientamento verso la crescita. Previsioni di stabilità, invece, con riguardo all’occupazione.
L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 193 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

Le ricadute del referendum sulle imprese. Se ne parla lunedì con Serracchiani e Gelmini

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eventi by

Referendum Costituzionale e la ricaduta sulle imprese. Questo il tema dell’incontro che Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ha messo in calendario per lunedì 7 novembre, a partire dalle ore 20, presso l’Auditorium di Confartigianato di via Orzinuovi 28. Interverranno il vicesegretario del Partito Democratico Debora Serracchiani, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per le ragioni del sì e Mariastella Gelmini, segretario di Forza Italia della Lombardia per quelle del no. Dopo l’introduzione del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, l’incontro sarà moderato dal segretario generale di Confartigianato Brescia Carlo Piccinato. “Non è una scelta semplice – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – e perciò vogliamo offrire ai nostri associati un momento di incontro e confronto di alto livello. Per questo abbiamo invitato due autorevoli esponenti dei due fronti contrapposti per spiegare le loro ragioni, ma soprattutto per entrare nel merito di quali saranno le ricadute sulle imprese e sull’economia più in generale, sia che vinca il sì, sia che vinca il no. Lo sappiamo bene, gli artigiani sono pragmatici e decidono dopo aver ascoltato bene entrambe le posizioni e valutano cosa è meglio per loro e per la loro attività, che vuol dire lavoro e benessere per i propri dipendenti e ricadute e futuro per il territorio”.

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