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Aumenti positivi per fatturato e ordini, Api Brescia conferma i dati Istat

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Secondo quanto spiega oggi l’Istat in una nota «a dicembre, rispetto al mese precedente, nell’industria si rileva un aumento significativo sia del fatturato (+2,6%), sia degli ordinativi (+2,8%). Per entrambi gli indicatori questo rappresenta il terzo incremento mensile consecutivo, il quale porta la crescita congiunturale del quarto trimestre all’1,7% per ambedue le variabili». L’incremento del fatturato, sottolinea l’Istat, è molto più ampio sul mercato estero rispetto a quanto rilevato sul mercato interno.

«I dati diffusi – scrive in una nota Apindusria – rispecchiano le ultime rilevazioni fatte dal Centro Studi Apindustria, secondo le quali l’analisi congiunturale dell’ultimo trimestre dell’anno evidenzia un fatturato in crescita per sei imprese bresciane su dieci, per un quarto delle quali in modo decisamente significativo, e degli ordinativi per oltre la metà dei rispondenti al campione. In linea con quanto osservato dall’Istat anche l’ottimismo che si registra nel settore metalmeccanico. «Le nostre imprese bresciane – spiega il Centro studi Apindustria – vivono nell’ultimo trimestre dell’anno una fase sicuramente positiva, con dati in crescita nel fatturato (72% dei rispondenti) e negli ordini (61%)».

«I dati positivi diffusi dall’Istat e confermati dall’analisi del nostro Centro Studi erano attesi ma non bisogna abbassare la guardia – afferma il presidente di Apindustria Brescia Douglas Sivieri -, come rilevato peraltro dalla fotografia semestrale fatta nei giorni scorsi dalla Commissione europea, secondo la quale in Italia i livelli di innovazione continuano a essere sotto la media europea, così come continuano a mancare adeguate professionalità e permane una pubblica amministrazione inefficiente. In questo senso, lo stesso positivo Piano Industria 4.0 voluto dal Governo rischia di produrre risultati deludenti se non accompagnato da riforme strutturali in tutti gli ambiti».

Economia circolare, una grande opportunità

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Il tavolo dei relatori al convegno di Apindustria - www.brescia2.it

Un terzo delle piccole e medie imprese italiane già oggi si sta muovendo in alcuni ambiti dell’economia circolare. Numeri significativi, che danno l’idea di un processo di profonda trasformazione in atto, come è stato ricordato oggi nel convegno «L’economia circolare: nuova frontiera per le PMI» promosso da Apindustria nella sede di via Lippi 30.

«Un’opportunità formativa che abbiamo offerto alle imprese, associate o meno – ha affermato il presidente Douglas Sivieri -, convinti dell’importanza dell’argomento e del fatto che l’economia circolare presuppone un cambio culturale nel modo di fare impresa e possa offrire anche un’opportunità di crescita». «L’economia circolare è qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto finora – ha spiegato Marco Frey, direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa -. Se fino a ieri eravamo in una situazione del tipo “materia prima-produzione-scarto”, nell’economia circolare si deve chiudere il cerchio». La logica di fondo è quindi trovare il modo per riutilizzare le risorse e i materiali. Questo non significa che ogni singola impresa debba essere a «ciclo chiuso» ma – e questo vale soprattutto per le PMI – è importante ragionare in ottica di sistema. Molti lo stanno già facendo: secondo il rapporto Green Italy di Symbola e una ricerca per conto del Conai sono oltre un terzo le piccole e medie imprese «che si stanno muovendo in alcuni ambiti dell’economia circolare». «E non casualmente – ha sottolineato il docente – sono anche le imprese che hanno le migliori performance, migliore capacità innovativa e maggiore vocazione all’export».

Intrecci tra economia circolare e «Industry 4.0», altro grande tema che attraversa le profonde trasformazioni produttive in atto? «Sicuramente – ha osservato Frey -: di sicuro di legami ve ne sono parecchi nel rispondere alla grande questione del miglioramento dell’efficienza produttiva, ma se ne trovano anche in molti ambiti specifici, come possono essere quelli delle stampanti 3D». Settori di nicchia magari, ma nei quali il piglio italiano ha una lunga storia.

«In tema di economia circolare l’amministrazione comunale sta applicando in modo puntuale i principi dettati dalle direttive europee – ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia Gianluigi Fondra, intervenuto illustrando in modo dettagliato il nuovo sistema di raccolta differenziata, i dati aggiornati legati al servizio e la collaborazione in atto con imprese e cittadini con l’obiettivo di arrivare al 50% di riciclo –. La città si sta impegnando per essere considerata a pieno titolo in linea con l’Europa».

Infine due testimonianze di economia circolare in chiave bresciana: il ciclo dei rifiuti, spiegato dal responsabile Impianti di A2A Lorenzo Zaniboni, e «le opportunità della gestione ambientale d’impresa» descritte da Massimo Bani di Nord Zinc, società con sede a San Gervasio Bresciano.

 

«Sportello 4.0»: operativo il nuovo servizio di consulenza di Apindustria per aiutare le piccole e medie imprese al grande balzo.

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Si chiama «Sportello 4.0» il nuovo servizio di consulenza attivato da Apindustria Brescia per gli associati. Come è noto la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto l’iperammortamento al 250 per cento sugli investimenti di beni materiali nuovi rientranti nel piano industria 4.0 e riguardanti diverse categorie di beni. Capire però quali beni hanno possibilità di accesso all’iperammortamento o se, quando e come occorre una perizia tecnica certificata da un ingegnere iscritto all’albo non è così immediato e di qui la necessità di avere un servizio dedicato che aiuti le imprese a orientarsi nella normativa e nelle relative agevolazioni fiscali.

Il servizio, realizzato grazie all’impegno di Unimatica Confapi – l’Unione di categoria sorta all’interno di Apindustria Brescia col fine di rappresentare, tutelare e sostenere in modo capillare la piccola e media industria informatica, telematica e affine – è già operativo (informazioni allo 030.23076) e va dalla perizia tecnica fino alla certificazione della stessa.

«Attenti alle novità per aiutare le nostre imprese a essere più competitive – spiega il presidente di Apindustria Douglas Sivieri -, abbiamo il dovere di accompagnare gli associati in questo lungo cammino, di affiancarli nelle responsabilità dichiarative e renderli il più possibile immuni da errori o false promesse.  E in tale percorso siamo convinti che uno sportello dedicato all’Industria 4.0 possa essere di grande aiuto per i nostri associati».

«Oggi più che mai le aziende devono saper innovare – sottolinea Giacomo Verzeletti, presidente di Unimatica -. La consulenza che mettiamo a disposizione accompagna le aziende nell’identificazione delle tecnologie abilitanti e dei sistemi che rispondono ai requisiti di legge, partendo dalla consapevolezza che oggi anche le PMI più piccole possono dotarsi di tecnologie un tempo accessibili solo alle grandi aziende per diventare fabbriche intelligenti».

 

 

 

Comitato Industria 4.0 Brescia: tra i temi al centro, formazione e ricadute occupazionali

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Il tavolo Industria 4.0 promosso da Apindustria - www.brescia2.it

Un tavolo istituzionale ed uno tecnico, entrambi governati da un presidente (per il primo a rotazione) e un coordinatore, che saranno scelti nelle prossime settimane. Il prefetto Valerio Valenti assumerà un mero ruolo di garanzia rispetto ad entrambi i tavoli, la segreteria organizzativa sarà presa in carico dalla Camera di Commercio. Si sono gettate le basi costitutive del Comitato Industria 4.0 Brescia, venerdì 27 gennaio, in occasione del secondo incontro delle numerose realtà aderenti alla sfera istituzionale. All’incontro hanno partecipato nuove realtà: Associazione Artigiani, Assopadana e Regione Lombardia.

L’incontro, che si è svolto presso la sede del Csmt e al quale hanno preso parte una trentina di rappresentanti delle realtà coinvolte, è stato in prevalenza formativo, attraverso gli interventi di Gabriele Ceselin e Riccardo Trichilo, rispettivamente direttore generale di Csmt e amministratore delegato di Aqm e presidente di Csmt e Aqm, con l’obiettivo di avere le idee chiare sul fenomeno in atto per decidere come muoversi in modo coeso. A partire dalla formazione. “È un momento di grandi aspettative ma anche di grande confusione, é necessario condividere i percorsi e le idee mettendole a disposizione della comunità tutta – ha affermato Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -. La contaminazione che il digitale ci obbligherà a gestire chiede aperture e visione d’insieme e solo un approccio sistematico e comune può essere vincente per il nostro territorio”.

Al centro anche le ricadute sul mondo del lavoro, difficilmente prevedibili. Preoccupazioni sull’impatto occupazionale sono state manifestate in particolare dai sindacati. “Il miglioramento delle condizioni di lavoro, gli orari, la formazione professionale sono temi da affrontare” ha affermato Silvia Spera della Cgil. D’accordo anche Mario Bailo di Uil. “Si tratta di un cambiamento culturale, che non riguarda solo l’industria – ha detto -. Mettere al centro il mondo della ricerca e della formazione è importante perché c’è oggi un po’ di confusione sul tema”.

L’industria, in tutto questo, “non è leader, ma follower – ha affermato Trichilo -. La tecnologia privata è oggi di livello superiore rispetto a quella presente in azienda ma finalmente l’industria si vede riconosciuto il ruolo di motore di sviluppo per il territorio. È necessario acquisire una visione etica per non farsi comandare dalla tecnologia ed essere consapevoli che la sfera di azione si è allargata, che bisogna condividere”. Anche Alessandra Flamini dell’Università degli Studi ha evidenziato, insieme alla rapidità del fenomeno, come non sia “più il tempo dell’iniziativa del singolo. Dalla terza rivoluzione industriale, legata all’elettronica, sono passati solo 40 anni, e oggi nessuna azienda può permettersi di produrre senza tecnologie di questo tipo. Il problema dell’obsolescenza digitale ci investirà come un fiume in piena”.

Qualche timore, insieme alla soddisfazione per l’approccio al fenomeno, è stato manifestato anche dal prefetto Valerio Valenti. “È un percorso in salita – ha affermato -, ma è una sfida che bisogna certamente cogliere. Il mondo politico non può sottrarsi dal governare questo processo, si rischierebbe una disomogeneità tra il mondo imprenditoriale e la sfera pubblica. Industria 4.0 avrà ricadute sul mondo del lavoro che nessuno è in grado di stimare ma bisognerà impegnarsi insieme per attutire le perdite. La mia figura può avere pertanto un ruolo di garanzia in questo processo. Con un approccio come quello del Comitato, attento e scrupoloso, Brescia saprà essere all’altezza della sfida”.

Il prossimo passo sarà la raccolta da parte della Camera di Commercio, entro la settimana in corso, dei nominativi dei referenti di tutte le realtà aderenti per entrambi i tavoli, che saranno poi convocati per proseguire i lavori.

 

 

Super e iper ammortamento sotto la lente di Apindustria

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Douglas Siveri presidente Apindustria

«Super ammortamento e iper ammortamento per gli investimenti digitali sono utili ma non è detto che le piccole e medie imprese riescano poi a usufruirne davvero. Al di là degli aspetti burocratici, che non sembrano confezionati per aiutare le piccole imprese, gli incentivi presuppongono anche investimenti molto consistenti e questo non aiuta». Ad affermarlo il presidente di Apindustria Douglas Sivieri nell’approfondimento mensile rivolto agli associati, dedicato a gennaio alle novità fiscali della Legge di Stabilità 2017. Ospite il consulente fiscale Luigi Meleleo. Una sintesi dell’incontro nello speciale di «Diamo voce all’imprenditoria bresciana», visibile sul canale Youtube di Apindustria al link:

Apindustria: segnali positivi su fatturato, produzione e ordini

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Douglas Siveri presidente Apindustria

In crescita fatturato, produzione e ordini, stabili gli investimenti e l’occupazione. L’analisi congiunturale sul quarto trimestre 2016 realizzata dal Centro Studi Apindustria tra un campione di imprese associate conferma il moderato ottimismo dei periodi precedenti. I dati medi di sintesi dei principali indicatori appaiono positivi: per il 59% del campione il fatturato è in crescita, così come la produzione (49%) e gli ordini (52%). Stabili gli investimenti nella quasi totalità del campione (e per un quarto in crescita), segnali più che positivi arrivano dal fronte occupazionale: un quarto del campione ha ampliato l’organico, il 70% lo ha mantenuto stabile e solo il 6% ha avuto riduzioni di personale. Restano situazioni di difficoltà per un nucleo di imprese, seppure in misura inferiore rispetto al periodo precedente: il 30% delle imprese continua ad avere impianti decisamente sottoutilizzati (ma un terzo di queste ha migliorato la situazione rispetto al terzo trimestre) e nel 10% dei casi è in grave difficoltà. Il 6% del campione registra al contrario una crescita decisa nell’utilizzo degli impianti.

Le aspettative per il 2017 sono discretamente positive: dove nel 2016 si è assistito ad un miglioramento (leggero o sensibile), anche per il 2017 la sensazione è positiva; la percezione per il nuovo anno rimane negativa per le aziende in cui il 2016 non ha dato segnali positivi. Un timido segnale positivo viene invece dalle previsioni sul mercato europeo per le aziende in cui il 2016 ha manifestato un leggero calo. Per quanto riguarda il settore metalmeccanico (poco più della metà del campione) non ci sono differenze sostanziali ma emergono note leggermente più positive nei valori percentuali per quanto concerne fatturato, produzione, ordini e occupazione (segnalata in crescita in oltre un quinto delle aziende). Per il 2017 le aziende metalmeccaniche intervistate manifestano sensazioni più positive sul mercato italiano ed europeo. Si prevede invece una situazione stabile per i commerci con destinazione extra UE.

«Le previsioni delle imprese per il 2017 sono incoraggianti, soprattutto per quanto riguarda il mercato europeo ed italiano – commenta Douglas Sivieri, presidente Apindustria Brescia -. Che la ripresa debba passare anche dal mercato interno lo diciamo da tempo e il fatto che le imprese vedano un po’ meno grigio su questo fronte fa ben sperare. Anche sul piano occupazionale, peraltro. Nei giorni scorsi i dati sulla cassa integrazione diffusi dall’Inps hanno confermato che le imprese ne stanno chiedendo molta meno: le cause sono molteplici ma è indubbio, come rileva anche l’analisi congiunturale tra i nostri associati, che in questo momento sono più le imprese che assumono che non quelle che licenziano. Fa riflettere, invece, in un contesto nel quale l’euro non è senz’altro ai massimi livelli, la previsione di stazionarietà delle imprese sui mercati extra UE».

Apindustria, al via il nuovo servizio di analisi informatica per le aziende

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Al via in Apindustria il nuovo servizio di analisi informatica rivolto alle aziende. Ad annunciarlo oggi – nel corso di un convegno sulla cyber sicurezza promosso dalla società Sonicwall tenutosi nella sede dell’associazione in via Lippi – il presidente di Unimatica Confapi Brescia Giacomo Verzeletti: «L’evoluzione degli strumenti di comunicazione, di trasmissione e di acquisizione dei dati si avvale di supporti informatici in continua e rapida evoluzione – ha spiegato -. Di qui la necessità per le aziende di avere un quadro completo della propria infrastruttura informatica, dello stato di salute dei componenti e degli strumenti di protezione e salvataggio dei dati sensibili».

Il nuovo servizio di consulenza di Apindustria darà risposte proprio sui temi dell’infrastruttura informatica e della sicurezza, questione quest’ultima sempre più di vitale importanza, come dimostrano anche le recenti cronache sulle mail rubate a manager e politici. La cyber sicurezza è stata proprio oggi al centro del convegno ospitato da Apindustria. «Un problema di grande attualità è quello dei virus informatici che prendono possesso del computer, lo bloccano criptandone il contenuto e chiedono un riscatto per liberare i dati», ha ricordato Verzeletti. Per evitare tali problemi – è stato ricordato oggi – esistono soluzioni a livello di tecnologie di antivirus, ma ancor più è necessario predisporre una rete di prevenzione di salvataggio e protezione dei dati. Il servizio di consulenza informatica darà informazioni su tali aspetti e, più in generale, sullo stato di efficienza delle infrastrutture informatiche delle aziende.

Tavolo 4.0, Apindustria: avvio positivo

in Agricoltura e allevamento/Api/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Cna/Economia by

Comprendere appieno e nelle sue diverse sfaccettature il processo in corso, lavorare in sinergia portando un contributo in relazione alle rispettive competenze, portare avanti azioni concrete con l’obiettivo comune di una ricaduta utile per tutto il territorio bresciano. Sono i principali punti condivisi dai partecipanti al primo incontro, che si è tenuto lunedì alla Camera di Commercio, del tavolo istituzionale legato al Comitato Industria 4.0 Brescia.

Promosso da Apindustria Brescia, il tavolo ha raccolto ad oggi l’adesione di Prefettura, Provincia, Comune, Camera di Commercio, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Accademia di Belle arti SantaGiulia – Gruppo Foppa, Afgp – Agenzia Formazione Giovanni Piamarta, Csmt, Aqm, Cgil, Cisl, Uil, Acli bresciane, Cna, Ascab, Coldiretti, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Dottori Commercialisti, Giornale di Brescia. In rappresentanza di tali realtà, hanno preso parte al primo incontro convocato, insieme a Douglas Sivieri, presidente di Apindustria, il prefetto Valerio Valenti, Raffaele Gareri (Dirigente Area Risorse e Sviluppo della Provincia), Massimo Ziletti (segretario generale della Camera di Commercio), Rodolfo Faglia (Delegato del Rettore ai rapporti con l’industria e promozione dell’innovazione, Università degli Sudi di Brescia), Giovanni Panzeri ed Erica Cabrioli (rispettivamente direttore dell’Università Cattolica e responsabile della Formazione Permanente), Riccardo Romagnoli (direttore SantaGiulia), Giuseppe Raineri (direttore AFGP), Riccardo Trichilo e Gabriele Ceselin (rispettivamente presidente di Csmt e Aqm e direttore generale di Csmt e a.d. di Aqm), Damiano Galletti (segretario provinciale Cgil), Mario Bailo (segretario provinciale Uil), Fabrizio Molteni (vice presidente Acli), Mauro Savoldi (Cna), Piera Taglietti (segretario Ascab), Marco Belardi (presidente Ordine degli Ingegneri) e Michele De Tavonatti (Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti).

“Si può parlare di era 4.0 più che di industria – ha suggerito Riccardo Trichilo, presidente del Csmt -, trattandosi di un tema anche culturale e con ampie ricadute sulla popolazione”. Un’osservazione condivisa da tutti i presenti, unitamente alla necessità di una visione di lungo periodo. L’incontro di lunedì ha rappresentato l’occasione per porre le basi circa una condivisione di intenti e per tratteggiare le attività che ciascuna realtà sta portando avanti in ambito 4.0. Il prossimo passaggio sarà un approfondimento sul processo in corso, per poi svolgere un lavoro più mirato, che avrà valenze formative e culturali oltre che strettamente tecniche. Due i tavoli che lavoreranno a partire dall’inizio del 2017: uno, tecnico, con l’obiettivo di offrire risposte concrete alle imprese; il secondo, di carattere istituzionale, avrà invece una funzione di indirizzo e quindi il compito di analizzare il fenomeno e le sue ricadute a livello sociale e sul mondo del lavoro, portando avanti studi e attività formative.

Considerata la trasversalità del fenomeno, Api ha fatto richiesta formale alla Camera di Commercio affinché coordini il tavolo istituzionale. Il prossimo incontro sarà programmato nella seconda metà di gennaio e si auspica un allargamento della partecipazione associativa, indipendentemente dai singoli progetti avviati. “Spero in un consenso ampio attorno al progetto, a partire dalla presenza di tutte le istituzioni” ha sottolineato il prefetto Valerio Valenti.

Sivieri (Api): industria 4.0? E’ l’occasione giusta per iniziare a fare sistema

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(a.tortelli) “Il sistema Brescia? Fino a oggi non si è fatto abbastanza: serve un’occasione concreta e l’industria 4.0 può esserlo”. A dirlo è stato oggi il presidente di Apindustria Douglas Sivieri, che – accompagnato dalla responsabile donne Emanuela Colosio e dalla giovane Chiara Pastore – ha colto l’opportunità della tradizionale conferenza stampa di fine anno per fare un primo bilancio del suo triennio da presidente. A maggio i vertici di Api andranno a rinnovo. E Sivieri non ha negato di essere in campo. “Una opzione è che io rimanga, ma al momento è l’ultima”, ha detto rispondendo – forse con troppa scaramanzia – ai giornalisti che gli chiedevano di una eventuale ricandidatura

Quanto al resto, il presidente di Api ha sottolineato le difficoltà di contesto dell’ultimo triennio, a partire da un mondo politico che non riesce a dare prospettiva alle aziende. “Da anni continuiamo a ripetere che le tasse sono sbagliate, che non si possono trattare piccole e grandi aziende allo stesso modo”, ha spiegato, “ma le risposte tardano ad arrivare. Nel frattempo il mercato bresciano non tira e la situazione delle infrastrutture è un freno allo sviluppo di molte aziende”.

In questo quadro, ha spiegato Sivieri, Api ha cercato di essere “vicina agli associati”. “Tre anni intensissimi, ma divertenti”, in cui il numero degli iscritti è cresciuto (erano un migliaio quando si è insediato), ma non solo per i servizi offerti. “Il nostro vero compito”, ha detto, “è quello di fare in modo che le aziende trovino nuovi sbocchi e crescano insieme”, ponendosi come interlocutore del mondo politico (“ringrazio in particolare Pd, M5s e Fi perché hanno sempre risposto con prontezza alle nostre sollecitazioni”). Di più. La prospettiva di fondo – “nel lunghissimo periodo” – deve essere quella di “unire gli sforzi, anche con gli artigiani, per dare un’unica rappresentanza alle piccole e medie imprese, distinta dalle grandi”.

Quindi, Sivieri ha sottolineato che “i sindacati mi hanno perfino stupito, perché mi sono sembrati molto più sensibili all’ascolto che in passato”. Ma sul fronte opposto ha evidenziato che sul fronte del cosiddetto sistema Brescia non sono stati fatti grandi passi in avanti. “Purtroppo”, ha spiegato, “hanno prevalso i particolarismi di tutte le associazioni, compresa la nostra. Il mio auspicio è che le realtà imprenditoriali e le istituzioni collaborino maggiormente”. E il luogo per concretizzarlo può essere la Camera di Commercio. “Il presidente Ambrosi è persona che conosco poco e stimo molto, perché è riuscito davvero a dare una voce comune alle diverse anime di Brescia”.

Proprio in camera di commercio, lunedì, Api ha promosso un tavolo sul tema dell’industria 4.0. Un’occasione che ha già trovato diverse adesioni (università Statale e Cattolica, Cmst, Provincia, Comune, diversi ordini professionali etc), anche se per il momento manca ancora Aib, che proprio ieri ha sottolineato per bocca di Marco Bonometti di voler essere la guida bresciana su questo fronte. “Sono assolutamente convinto che non mancheranno, li aspetto”, ha detto Sivieri, “e non ho problemi se il progetto lo vogliono guidare loro. L’importante è che riusciamo a fare sistema. A Brescia”, ha concluso, “serve un’occasione concreta per unirsi e questa potrebbe essere quella giusta”.

Sivieri (Apindustria): referendum con messaggio politico, ora servono certezz

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“La grande affluenza e l’enorme scarto tra il Sì e il No dimostrano che questo è stato anche un voto politico. Il Paese ha risposto in modo chiaro, ha manifestato un grande malumore per la situazione economica ma anche mostrato disaffezione non per la politica in sé ma per scelte e imposizioni dall’alto”. A dirlo è il Presidente Apindustria Brescia Douglas Sivieri. “Ora – continua – si apre una fase difficile ma è chiaro che l’epoca dei governi tecnici è finita e che bisogna uscire in tempi rapidi da questa fase di incertezza. Anche perché molti sono i nodi da sciogliere e tante riforme per rilanciare l’economia del Paese sono ancora da fare”.

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