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Alimentare - page 3

Imprese, Virosac acquisisce la Rapid di Ponte San Marco

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Virosac, società italiana produttrice di sacchi per la nettezza, il curacasa e la conservazione di alimenti, finalizza l’acquisizione del 100% di Rapid, impresa italiana produttrice di articoli per la cucina e la conservazione dei cibi (rotoli in alluminio, pellicola, carta da forno, per uso domestico e professionale, e sacchetti per la conservazione in freezer degli alimenti).

L’operazione è stata portata a termine anche grazie a Orienta Capital Partners, società specializzata in investimenti in PMI italiane tramite la struttura del Club Deal, che nel 2019 ha ottenuto la totalità delle quote di Virosac.

Virosac nel 2020 ha superato i 40 mln di Euro di ricavi lordi e si è confermata leader nella produzione e nelle quote di mercato dei sacchetti biodegradabili per la raccolta differenziata nella GDO, affermando la sua vocazione all’innovazione ecosostenibile.

Augusto Balestra, socio di Orienta Capital Partners e Consigliere d’amministrazione di Virosac, ha commentato: “Virosac è una realtà italiana in forte ascesa, che ha dimostrato con i risultati di saper leggere i continui cambiamenti del suo mercato, in un contesto di riferimento negli ultimi due anni molto complesso. Per questo ora, attraverso l’acquisizione di Rapid, vogliamo allargare sia la gamma dei prodotti, sia i canali distributivi: insieme alla GDO, infatti, Virosac potrà rafforzare il suo posizionamento nell’HoReCa e nel canale professionale”.

Cesare Casagrande, Amministratore Delegato di Virosac, ha dichiarato: “La creazione di valore attraverso l’innovazione ecosostenibile di prodotto e di processo sono alla base della crescita di lungo periodo di Virosac: questi valori sono riconosciuti sia dai consumatori che dai nostri partners della distribuzione. Con l’acquisizione di Rapid, il gruppo industriale si pone l’obiettivo di realizzare il nuovo polo italiano di riferimento nella congelazione Made in Italy, che coniuga qualità di prodotto, ricerca, sviluppo e creazione di innovative linee di prodotto a forte connotazione ecosostenibile e compostabile. Da oggi si aprono nuove opportunità di sviluppo e crescita per la distribuzione, per i consumi e per le risorse umane che continueranno ad essere la fonte di ricchezza”.

Gianluca Gianoli, Direttore Generale di Rapid, infine, ha affermato: “Siamo due realtà italiane che insieme cresceranno grazie alle forti sinergie industriali e commerciali. L’obiettivo è puntare con forza allo sviluppo dei mercati esteri. Con Virosac abbiamo una comune visione sui temi fondamentali che guideranno lo sviluppo futuro: l’attenzione per l’ambiente e la centralità delle persone. Temi indispensabili, insieme all’innovazione, per perseguire gli obiettivi di crescita in modo etico e sostenibile”.

Orienta Capital Partners è una società specializzata in investimenti in PMI italiane. I soci di Orienta sono Augusto Balestra, Giancarlo Galeone, Mario Gardini, Sergio Serra e Lorenzo Isolabella. Orienta ha realizzato dal 2017 otto investimenti oltre a Virosac: Sidac (flexible packaging), recentemente venduta a Schur Flexibles Group, Bassini 1963 e Glaxi Pane (prodotti da forno surgelati), FA (Aeroporto di Forlì), Passione Unghie (cosmetica), Acqua Pejo e Goccia di Carnia (acque minerali), New Penta (nutraceutica), LMA (aerospace).

Virosac, con sede a Pederobba (TV), è uno dei principali produttori italiani di sacchetti per rifiuti, sacchetti per la conservazione degli alimenti, di sacchetti e guanti per il comparto ortofrutta della grande distribuzione, sia in materiale plastico tradizionale Non-Bio che biodegradabile. Con un dipartimento R&D all’avanguardia e diversi brevetti per prodotti ecosostenibili, produce 1,5 miliardi di sacchetti all’anno in due impianti produttivi, impiegando oltre 100 persone. Al 2020, ha realizzato ricavi per 42,5 mln di Euro con una crescita significativa anche in termini di redditività.

Rapid, con sede a Ponte San Marco (BS), è una società specializzata nella produzione di rotoli in alluminio, pellicola e carta da forno, sia per consumo domestico che professionale, così come sacchetti in plastica per la conservazione dei cibi in freezer e contenitori in alluminio. Serve numerosi player italiani nell’HoReCa, nell’industria alimentare e nella GDO con il proprio marchio o producendo marchi privati dei distributori.  Nel 2020 ha realizzato ricavi per 17,9 mln di Euro.

Come preparare un delizioso e refrigerante frappè al melone, e sue varianti!

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Sta per iniziare la stagione calda e allora prepariamoci adeguatamente a partire dall’alimentazione. Cibi freschi e di stagione, bevande e succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, preparati alla frutta sono l’ideale in questo periodo.
Chiedili quando vai al bar, esistono molti preparati – tra cui i preparati per frappè dell’azienda Antico Eremo che citiamo solo perché è un’azienda del nostro amato territorio bresciano e rappresenta un’eccellenza dell’agroalimentare a livello nazionale – che puoi ordinare per godere dei benefici delle bevande refrigeranti.

Ma se sei a casa e vuoi dedicarti ad una preparazione home made sappi che preparare un frappè per te ed i tuoi cari è davvero molto semplice. I frappè si preparano con il ghiaccio tritato e sono spesso consumati in sostituzione dei frullati da chi è intollerante al lattosio. Se però vuoi inserire anche il latte come ingrediente della tua bevanda fresca alla frutta segui le istruzioni a fine articolo perché abbiamo pensato anche a te!

La semplice preparazione del frappè al melone:

Esistono molte varietà di melone. Le due che consigliamo per la preparazione del frappè sono il melone retato ed il melone cantalupo, quelli dalla succosa polpa arancione per intenderci, che presentano nella parte più esterna della buccia una sorta di retina chiara in contrasto con il colore giallo/arancio sottostante. Abbiamo scelto il melone perché rientra tra i frutti consigliati per contrastare gli effetti negativi del caldo, ma puoi preparare un delizioso frappè con la frutta che preferisci.

Se vuoi mantenerti nell’ambito dei frutti anti-caldo – quelli ricchi di vitamine, dalle proprietà dissetanti e refrigeranti –  scegli tra anguria, pesca, nespola, ciliegia e fragola quella frutta che pensi soddisferà maggiormente i tuoi gusti.

Cosa ti occorre per preparare un frappè al melone per 4 persone

– Un melone da circa un kg.
– Succo d’uva non zuccherato facoltativo, sconsigliamo invece l’uso del comune zucchero.
– Ghiaccio tritato.
– Un frullatore o un robot con la funzione frullatore.

Procedimento:

1) Taglia il melone a tocchetti da circa 3 cm quadrati l’uno.
2) Inserisci il melone nel frullatore.
3) Aggiungi il ghiaccio tritato e frulla per pochi secondi ad alta velocità.
    Se disponi solo di ghiaccio in cubetti puoi tritarlo precedentemente nel frullatore ed inserire il melone come secondo ingrediente per poi procedere a frullare il tutto.
4) Il melone avrà prodotto in superficie una parte chiara di aria e bollicine.
5) A questo punto il tuo frappè è pronto per essere servito per essere consumato al momento!

Frullato e smoothie: due deliziose varianti del frappè al melone

Frullato al melone
Sostituendo il ghiaccio tritato con il latte quello che era un frappè diventerà un genuino frullato al melone. Di conseguenza una preparazione con tutti i nutrienti aggiuntivi apportati dal latte.
Se non vuoi usare latte vaccino potresti sostituirlo anche con latte di riso, di farro, d’avena o di orzo.

Smoothie al melone
Se al posto del ghiaccio utilizzi dello yogurt magro con l’aggiunta di una piccola quantità di acqua freddissima o di latte altrettanto freddo, otterrai invece un cremoso smoothie al melone.

Hai ora diverse informazioni per dar libero sfogo alla tua fantasia, non ti resta che metterti all’opera! Scegli tu la preparazione che preferisci, lo scopo di questo articolo è quello di suggerirti di integrare nella dieta quotidiana una maggiore quantità di frutta fresca durante le stagioni più calde, così da contenere gli effetti negativi che il caldo potrebbe apportare al tuo organismo.

Acqua, Vitastella Integra sarà imbottigliata a Darfo

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Acqua Vitasnella, brand di Ferrarelle SpA, lancia Linfa Integra che – secondo quanto afferma una nota – “unisce i benefici dell’acqua che ‘elimina l’acqua’ con quelli dei minerali e delle vitamine del Gruppo B.”

Integra – informa BsNews.it – arriva dallo stabilimento produttivo dell’azienda di Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia, dove vengono imbottigliate anche le altre referenze di Acqua Vitasnella, Boario e Fonte Essenziale. Lo stabilimento lombardo è un polo produttivo centrale dove grazie agli investimenti degli ultimi anni è stata installata la linea di produzione con tecnologia in asettico che ha permesso anche il lancio della linea dei Depurathé, sempre realizzati in Acqua Vitasnella.

L’Acqua Vitasnella nasce dalla fonte Vitas, che trae origine dalle sommità del monte Altissimo (m. 1500), nel cuore delle Alpi Lombarde. Si tratta di un’area incontaminata d’interesse paesaggistico e naturalistico, prospiciente la verde vallata della Vallecamonica, al di sopra del comparto Termale di Boario.

Lo stabilimento di Darfo Boario Terme copre un’area di 56.000mq in cui si trovano 2 linee per l’imbottigliamento delle acque minerali e 1 linea per la produzione delle bevande, con una capacità potenziale complessiva di oltre 100.000 bottiglie all’ora.

Crisi gruppo Alco, il caso arriva in parlamento

in Alimentare/Commercio/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo/Politica by
Alco grande distribuzione - foto dal web

Il caso del gruppo L’Alco di Rovato arriva in parlamento con un’interrogazione depositata dalla Lega di Brescia. La catena gestisce i supermercati Despar, Interspar ed Eurospar, ma è alle prese da tempo con una pesante crisi finanziaria che ha portato a chiusure temporanee.

Nei 44 punti vendita sono circa 700 le persone occupate e proprio sulla loro sorte si è concentrata l’attenzione dei deputati bresciani Eva Lorenzoni (primo firmatario), Simona Bordonali, Giuseppe Donina, Paolo Formentini, Matteo Micheli e Raffaele Volpi.

“Visto il grave clima di incertezza che interessa i lavoratori del Gruppo L’Alco – spiega Eva Lorenzoni – ho ritenuto fondamentale coinvolgere il Ministero del Lavoro con questa interrogazione, per cercare di fornire delle risposte ai numerosi dipendenti interessati. Occorre ricordare come il gruppo controlli i marchi Despar e Altasfera, per un totale di 44 punti vendita che danno lavoro a circa 700 persone. La mancanza di liquidità da parte dell’azienda, la chiusura temporanea dei punti vendita, ma soprattutto la fine della cassa integrazione Covid, scaduta al 31 marzo, destano enorme preoccupazione tra i lavoratori. Regione Lombardia è già scesa in campo nelle scorse settimane in veste di mediatore istituzionale, assieme alla Prefettura di Brescia, con l’obiettivo di assicurare il pagamento dei tre mesi di stipendi arretrati, oltre alla tredicesima di dicembre. La fase odierna è dunque molto delicata ed è la ragione per cui ho voluto presentare questa interrogazione ai due ministeri coinvolti. Riteniamo che potrebbe essere utile creare di un tavolo istituzionale, coinvolgendo Regione Lombardia, per fornire – conclude Lorenzoni – risposte ai dipendenti”.

L’Alco di Rovato: i sindacati proclamano lo sciopero per sabato

in Alimentare/Commercio/Economia by
Alco grande distribuzione - foto dal web

Le difficoltà finanziarie del gruppo l’Alco di Rovato – che gestisce i punti vendita Despar, Eurospar, Interspar e Cash&Carry Alta Sfera – stanno rendendo sempre più difficili i rapporti con i lavoratori e i sindacati, che hanno deciso di proclamare uno sciopero per protestare contro il “preoccupante silenzio” sulla vertenza, che coinvolge 750 famiglie.

L’astensione dal lavoro è stata fissata per sabato 27 febbraio. “Dopo aver lasciato centinaia di famiglie senza retribuzione e aver assicurato trattative per il passaggio di proprietà – si legge in un comunicato di Cgil, Cisl e Uil – i dirigenti del Gruppo sono letteralmente spariti nel nulla. Da qui la decisione delle organizzazioni sindacali di proclamare uno sciopero per l’intera giornata di sabato 27 febbraio”.

Valtènesi, al via la vendita dell’annata 2020 tra soddisfazione
 e attese per la ripresa  

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Associazioni di categoria/Confagricoltura/Economia by

“Nonostante le evidenti difficoltà della situazione dovuta alla pandemia, il Consorzio Valtènesi conferma la fiducia del comparto verso la ristorazione e la ripresa del turismo gardesano – ha affermato il presidente del Consorzio Valtènesi, Alessandro Luzzago – presentando sul mercato le bottiglie della vendemmia 2020 del Valtènesi Rosa che arriveranno il prossimo 14 febbraio come previsto dal disciplinare di produzione. Siamo pronti – ha aggiunto il presidente Luzzago – ad affrontare con fiducia la sfida futura di immaginare nuove forme di comunicazione e promozione che potrebbero anche continuare oltre l’attuale contingenza trasformandosi in opportunità”.

È stato confermato anche il progetto “Rosa Valtènesi” che, lanciato la scorsa estate, tornerà quest’anno e vedrà protagonisti i ristoranti della Riviera gardesana e quelli bresciani. Il comparto ha visto negli ultimi 7 anni una crescita annua media del 10%, numeri che testimoniano la vitalità dell’enologia bresciana.

“Il rilancio della vitivinicoltura gardesana, grazie al lavoro del Consorzio Valtènesi, conferma ancora una volta – commenta Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – la centralità del legame con territorio e il dinamismo imprenditoriale delle nostre imprese orientato verso le produzioni di eccellenza. Lo dimostra il tradizionale déblocagein rosa di San Valentino che vedrà quest’anno il grande evento digitale “La Prima del Valtènesi” programmato per il prossimo 19 febbraio”. Per Vittorio Sommo, amministratore della cantina Conti Thun di Puegnago del Garda, “il 2020 è stata un’annata complicata anche dal punto meteo, a causa dei danni da grandine che si è abbattuta sul nostro territorio durante i mesi di luglio e agosto 2020, ed ovviamente per le restrizioni imposte dalla pandemia, ma siamo orgogliosi di un vino dai profumi intensi: siamo fiduciosi di confermare il Valtènesi Rosa tra i migliori Rosé d’Italia”.

Dello stesso avviso anche Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Valtènesi: “Dal punto di vista qualitativo siamo soddisfatti; il 2020 è stata un’annata ideale per i colori molto tenui e per acidità rilevanti, nonostante l’andamento climatico che ci ha penalizzato sul carico produttivo. Da subito, però – ha concluso Panont -, abbiamo rilevato i presupposti per una vendemmia che è apparsa da subito destinata a dare risultati brillanti per i nostri vini rosa”.

Grana Padano, la produzione aumenta anche nel 2020

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Bilanci/Economia by
Grana Padano, foto generica da Pixabay

Nonostante la crisi generata dall’emergenza sanitaria, Grana Padano si conferma il prodotto DOP più consumato al mondo e continua a crescere (stima produzione 2020: +2%). I minori consumi nel settore Ho.Re.Ca sono stati recuperati dall’incremento di acquisti nel retail, sia in Italia sia all’estero, soprattutto nella UE. Da gennaio a novembre 2020, infatti, i consumi di Grana Padano hanno fatto registrare un complessivo +3,7%. Nel retail l’Italia reagisce bene con un + 7,1%. La Germania si conferma primo mercato estero – rappresenta il 27% della quota export – con un incremento del 7% dei consumi retail rispetto allo scorso anno. Bene anche Svizzera (+8%), Belgio (+6%) e Francia (+5%).

“Il nostro prodotto al momento non è stato danneggiato dalla crisi perché, come riportano alcune recenti ricerche, è percepito dal consumatore come uno dei prodotti più rassicuranti – afferma Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, commentando i dati del 2020 relativi ai consumi e all’export di Grana Padano, illustrati oggi durante la prima Assemblea Generale organizzata interamente da remoto -. Tuttavia, la crisi sanitaria da Covid-19 ha fortemente penalizzato il segmento Ho.Re.Ca favorendo una forte contrazione dei consumi: le difficoltà dovute alla chiusura forzata dei ristoranti ci hanno costretto a rivedere i piani annuali di comunicazione e di prodotto. Il segmento retail ci ha consentito però di recuperare il gap dell’Ho.re.ca e questo ci permetterà di chiudere il 2020 con il segno positivo. Merito non solo dei consumi casalinghi italiani, che registrano un +7,1%, ma anche di quelli dei vicini Paesi UE, tra cui spiccano Germania e Svizzera.  Dobbiamo però essere molto prudenti per il futuro perché è impossibile prevedere i comportamenti dei consumatori nei primi mesi del 2021”.

È una giornata particolare per il Consorzio. Non solo è la prima volta che un’Assemblea Generale si svolge interamente online, ma è anche la prima volta che viene presieduta dal nuovo presidente, Renato Zaghini, che per 17 anni ha avuto un ruolo da coprotagonista in qualità di tesoriere del Consorzio – ha spiegato il direttore generale di Grana Padano, Stefano Berni. Oggi abbiamo iniziato a porre le basi su alcuni temi caldi che verranno sviluppati nel corso della prossima assemblea programmata per i primi di febbraio e che ci auguriamo possa svolgersi in presenza”.

Stiamo già impostando le strategie per il futuro del Consorzio post Covid-19, così da arrivare preparati alla riapertura dei canali Ho.Re.Ca. – ha concluso il presidente Zaghini – In particolare stiamo definendo l’impostazione del budget promo pubblicitario e le nuove strategie di prodotto e di comunicazione post pandemiche. Non è stato facile affrontare le difficoltà del 2020 ma abbiamo la convinzione che il duro lavoro e la garanzia della massima qualità e genuinità del nostro prodotto, unite alla fiducia che ci stanno dimostrando i consumatori, ci condurranno, anche questa volta, fuori da questo brutto periodo e verso un futuro di soddisfazioni”. 

Aib, ecco i nuovi presidenti dei settori Agroalimentare e Industrie estrattive

in Aib/Alimentare/Associazioni di categoria/Cave e discariche/Economia by

Hanno preso il via nella giornata di ieri – in forma telematica – le assemblee per il rinnovo dei consigli e dei presidenti degli 8 settori merceologici dell’Associazione Industriale Bresciana, relativi al quadriennio 2020-2024.

A seguito degli scrutini, Daniela Grandi (Grandi Riso Spa) è stata nominata presidente del Settore Agroalimentare-Caseario, sostituendo nel ruolo Mauro Esposto (Goldenfood Srl), mentre Massimo Felappi (Caseificio Villa Srl) sarà il vicepresidente. Completano il consiglio direttivo Giuseppe Ambrosi (Ambrosi Spa), Sergio Berardi (Fonti di Vallio Srl), Mauro Esposto (Goldenfood Srl), Laura Facchetti (Avicola Alimentare Monteverde Srl) e Carla Sora (Agroittica Lombarda Spa).

Corrado Gatti (Gruppo Gatti Spa) è invece il nuovo Presidente del settore Industrie Estrattive, Materiali da costruzione e Legno, raccogliendo il testimone da Daniela Grandi. Nel ruolo di vicepresidente è stato eletto Massimo Bettoni (Bettoni Spa). Il consiglio direttivo è completato da Tommaso Brognoli (Inertis Srl), Cesare Facchetti (Sole Immomec Spa), Valentina Mascarini (Mascarini Srl), Massimo Mombelli (Esse Emme Srl), Oscar Moreni (Cava Moreni Srl), Gian Mario Luigi Scalvini (P.G.S. Impianti Srl) e Cristina Vezzola (Vezzola Spa).

I neoeletti presidenti, come da regolamento, diventano membri del Consiglio Generale di AIB per il quadriennio 2020-2024.

Le assemblee per il rinnovo dei settori proseguiranno – sempre in forma telematica – secondo il seguente calendario:

  • TRASPORTI (presidente Luciano Dalè), mercoledì 9 settembre ore 15.00.
  • CHIMICO (presidente Giovanni Silvioli), mercoledì 9 settembre ore 17.30.
  • TERZIARIO (presidente Paolo Chiari), giovedì 10 settembre ore 17.00.
  • ABBIGLIAMENTO, MAGLIECALZE, CALZATURIERO, TESSILE (presidente Michela Facenti), venerdì 11 settembre ore 15.00.
  • METALLURGIA, SIDERURGIA, MINERARIA (presidente Loretta Forelli), martedì 15 settembre ore 17.00.
  • MECCANICA (presidente Gabriella Pasotti), mercoledì 16 settembre ore 17.00.

Vino e ristorazione, dalla Regione 3 milioni di euro per sostenere il settore

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia/Istituzioni/Regione by

La Regione Lombardia ha approvato una delibera riguardante le disposizioni per il sostegno del sistema produttivo vinicolo di qualità e per gli operatori della ristorazione in seguito alle difficoltà causate dall’emergenza legata al Covid.

Una misura straordinaria da 3 milioni di euro che consentirà di aiutare due settori che rappresentano due eccellenze per la Lombardia e che affrontano un periodo di difficoltà economica. Questo intervento consentirà anche di rafforzare l’alleanza tra ristoratori e produttori di vino di qualità del territorio.

VINO E RISTORAZIONE, ZERO BUROCRAZIA – “Procedura semplificata e risorse immediate – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi – per una misura che i due settori attendevano. Con questo stanziamento mettiamo a disposizione dei ristoratori dei ticket da 250 euro che potranno spendere per acquistare vini di qualità nelle cantine lombarde. Intendiamo così anche creare rapporti territoriali virtuosi e collaborazioni tra produttori di vino e operatori per vedere anche in futuro sempre più vini Lombardi nelle carte dei ristoranti”.

CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE – “L’operazione – ha aggiunto – sarà accompagnata anche da una campagna comunicativa che vedrà pubblicazioni sui siti istituzionali e soprattutto una vetrofania esposta nei ristoranti. La Lombardia è una terra di vini eccezionali. Più del 90% del vino lombardo va nelle produzioni di qualità Doc, Docg e Igt. Dobbiamo trasformare la difficoltà economica in opportunità puntando sulle eccellenze e sulla comunicazione”.

BUDGET – Il budget verrà suddiviso in 12.000 voucher del valore di 250 euro ciascuno per l’acquisto di vino di qualità presso i produttori lombardi. I voucher potranno essere richiesti dagli operatori della ristorazione. I produttori di vino interessati dovranno semplicemente aderire a una manifestazione di interesse che sarà pubblicata da Unioncamere Lombardia entro il 18 settembre 2020. I voucher si potranno richiedere sul bando di Unioncamere scegliendo tra le cantine che hanno aderito. I produttori di vini di qualità in Lombardia potenzialmente interessati sono 700, mentre i ristoratori lombardi sono circa 6.000 (previsti 2 voucher a ristoratore).

LAVORO DI SQUADRA – “Un lavoro di squadra – ha sottolineato Alessandro Mattinzoli, assessore regionale allo Sviluppo economico – che ancora una volta è premiante perché va incontro alle richieste che provengono dalle categorie, cioè da chi ogni giorno lavora e produce. In un momento così difficile aiutare i settori in crisi e promuovere le nostre eccellenze è doveroso ancor più di prima”.

“Un ringraziamento – ha concluso – a Unioncamere Lombardia per la fattiva collaborazione. Siamo certi che anche questa misura rafforzerà il nostro sistema produttivo”.

Quarantena obbligatoria per chi arriva da Est, Confagricoltura: a rischio la vendemmia

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Associazioni di categoria/Confagricoltura/Economia by

“A pochi giorni ormai dall’inizio della vendemmia in Franciacorta, i  viticoltori temono il ripercuotersi dell’ordinanza che impone la quarantena obbligatoria a tutti coloro che arrivano in Italia dalla Romania e dalla Bulgaria: con l’avvio delle operazioni di raccolta delle uve ormai alle porte, è veramente complesso trovare lavoratori locali che possano sostituire quelli provenienti soprattutto dalla Romania, già selezionati e con contratti di lavoro firmati”. Lo afferma Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia in seguito all’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che è prorogata alla luce del preoccupante andamento epidemiologico nell’Europa dell’est e nei Balcani.

“Per non mettere in ulteriore difficoltà imprese che stanno già affrontando una fase di crisi in seguito all’emergenza sanitaria – prosegue Garbelli –, facciamo appello alle istituzioni coinvolte per consentire l’arrivo del personale, subordinato alla rigida applicazione del protocollo lombardo anti Covid previsto per gli operai stagionali”.

Tra le indicazioni del protocollo è prevista, tra l’altro,  l’esecuzione dei tamponi durante la visita pre-assuntiva dei lavoratori stagionali affidata al medico di medicina del lavoro.

“Questa soluzione – prosegue Garbelli – consentirebbe sia di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori e di tutti coloro che sono operativi nelle aziende in questo periodo, evitando il sorgere di nuovi focolai nel nostro Paese: nello stesso tempo, le imprese possono procedere con la raccolta delle uve, evitando insostenibili ritardi che comprometterebbero il raccolto. Come Confagricoltura –  spiega ancora il presidente – abbiamo proposto anche la cosiddetta quarantena attiva, ossia la possibilità di far svolgere ai lavoratori stranieri l’attività lavorativa durante il periodo di quarantena. In ogni caso – conclude il presidente – riteniamo indispensabile che sia trovata al più presto una soluzione, tenuto conto che sono già un migliaio i rumeni già assunti dalle imprese vitivinicole”.

In ogni caso, Confagricoltura sta mettendo in campo tutte le soluzioni necessarie a garantire alle aziende associate la massima assistenza per  reperire la manodopera necessaria, grazie anche alla piattaforma Agrijob che ha raccolto in questi mesi i contatti di lavoratori interessati ad attività nel settore agricolo. Come estrema ratio, qualora i Consorzi di Tutela bresciani ne ravvedano l’utilità, resta anche l’ipotesi di una deroga per consentire la meccanizzazione della raccolta.

Secondo Andrea Peri, viticoltore bresciano e presidente della Federazione regionale di prodotto vitivinicola di Confagricoltura Lombardia, “la situazione non riguarda solo la Franciacorta ma tutti i territori. Va precisato – spiega Peri – il ricorso alla manodopera dell’est Europa non è una scelta dettata da una mera questione di costi, ma perché è costituita da persone che frequentano da anni i nostri territori, che sono state formate e in cui gli imprenditori hann

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