Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Alimentare

Il Pastaio apre uno stabilimento negli Usa

in Alimentare/Economia by

Il Pastaio, azienda bresciana leader nella produzione di gnocchi e pasta di alta qualità fondata nel 1983, ha annunciato l’avvio della costruzione del suo primo stabilimento negli Stati Uniti. Il nuovo stabilimento, situato ad Allenwood, nello stato della Pennsylvania, si estenderà su una superficie di oltre 6.600 metri quadrati e impiegherà inizialmente 75 dipendenti. Lo riferisce Brescia news.

Il progetto prevede l’avvio di 5 linee di produzione per gnocchi, sia tradizionali che ripieni, di cui 2 gluten-free e con la possibilità di produrre anche gnocchi biologici, per soddisfare le esigenze del mercato statunitense, garantendo ai consumatori locali la massima qualità e freschezza.

Fondato a Brescia, Il Pastaio è un punto di riferimento per il settore alimentare, sia per la private label sia con i prodotti a marchio Patarò e Canuti Tradizione Italiana. Con 4 stabilimenti in Italia, di cui uno interamente dedicato alla produzione gluten-free, e una capacità produttiva annua di 100.000 tonnellate di gnocchi e pasta, l’azienda ha da sempre posto al centro qualità, innovazione e tradizione italiana. Grazie a un team di oltre 300 dipendenti e a una struttura in continua espansione, Il Pastaio è oggi sinonimo di eccellenza del Made in Italy a livello internazionale.

“La posa della prima pietra del nostro stabilimento in Pennsylvania rappresenta un passo cruciale per Il Pastaio, ma anche la volontà di ribadire il nostro desiderio di coniugare le migliori tradizioni italiane con l’energia e la cultura agroalimentare degli Stati Uniti,” ha dichiarato Pierluigi Colombi, CEO de Il Pastaio. “Siamo entusiasti di entrare in un mercato con un così grande potenziale, portando la nostra maestria artigianale e la passione per la cucina italiana a una nuova generazione di consumatori. Questo progetto è un investimento per il futuro e una celebrazione dell’autenticità del Made in Italy in una Paese ricco di opportunità.”

La nuova struttura – resa possibile anche grazie al sostegno del Dipartimento per lo Sviluppo Economico e Comunitario della Pennsylvania (DCED) – sorgerà all’interno del Great Stream Commons Business Park, un’area strategica che garantirà significativi vantaggi grazie alla sua inclusione in una Keystone Opportunity Zone. L’investimento permetterà inoltre di espandere la capacità produttiva di gnocchi, rispondendo alla crescente domanda del mercato statunitense.

IL PASTAIO

Il Pastaio, fondato nel 1983 e con sede a Brescia, è un’azienda leader nella produzione di gnocchi e pasta per il settore private label. Nel 2024 ha registrato un fatturato complessivo di gruppo di 90 milioni. Con una capacità produttiva di 100.000 tonnellate all’anno, quattro stabilimenti (di cui uno gluten-free) e una struttura di 45.000 mq, l’azienda impiega oltre 300 persone. Nel 2022, Il Pastaio è entrato a far parte del portafoglio di investimenti del fondo americano di private equity The Riverside Company e ha acquisito Canuti Tradizione Italiana, ampliando la propria offerta nel segmento food-service. Da oltre 40 anni, Il Pastaio si distingue per qualità, innovazione e flessibilità, promuovendo l’autenticità del Made in Italy in tutto il mondo.

Bilanci, Cameo chiude il 2023 con ricavi in crescita del 4,7%

in Alimentare/Economia/Garda/Zone by

Il Gruppo cameo (composto dalla capogruppo cameo s.p.a. e dalla Rebecchi Food Systems S.p.A.) annuncia i risultati consolidati 2023 che mostrano una crescita rispetto ai risultati del precedente esercizio.

Le performance del Gruppo mostrano un EBITDA di 16 milioni di euro, ricavi pari a 249 milioni di euro, in crescita del 4,7% rispetto al precedente esercizio, a fronte di una leggera contrazione dei volumi. Si conferma una buona redditività operativa, con un utile netto di 11,4 milioni di euro.

I numeri sono il segno di come l’azienda abbia scelto di non esporre totalmente i consumatori all’aumento dei costi che, per prima, si è trovata a fronteggiare a causa dell’interruzione delle catene di approvvigionamento, dell’aumento del costo delle materie prime e dei trasporti, nonché di quelli salariali.

Nonostante lo scenario difficile e incerto, il consumatore ha riconosciuto all’azienda il valore che da sempre distingue la marca: la capacità di innovare con soluzioni che rispondano ai nuovi trend. L’arricchimento della linea High Protein con diversi nuovi prodotti, il Lievito Paneangeli per Friggitrice ad Aria, la Pizza Ristorante Grandissima e il rilancio dell’iconico Ciobar sono le risposte che cameo ha portato nel corso dell’anno ai nuovi bisogni dei suoi consumatori.

Il 2023 è stato caratterizzato anche da un’ulteriore concretizzazione degli impegni del Gruppo in ambito di sostenibilità ambientale e sociale, da cui ha avuto origine la pubblicazione del primo resoconto ESG sui risultati del quadriennio 2019-2022 e sulle priorità del biennio 2024-25. A fine 2023, inoltre, cameo ha ottenuto un importante riconoscimento – la Certificazione per la Parità di Genere promossa dal Ministero per le Pari Opportunità,arrivata all’apice di un lungo percorso iniziato nel 2016.

Nel 2024 si prevede una moderata crescita dei mercati alimentari e una domanda piuttosto stabile da parte dei consumatori che l’azienda intende stimolare con una serie di novità, tra le quali due nuovi prodotti nella linea Muu Muu, i preparati per torte da cuocere nella friggitrice ad aria, disponibili dal prossimo autunno, e My Fruit Bowl, la nuova gamma di dessert freschi a base di frutta e semi di lino.

Non solo innovazione: cameo continuerà ad investire sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità. È recente l’annuncio dell’adesione dell’intero Gruppo all’iniziativa Science Based Targets (SBTi) che porta a compiere un ulteriore passo avanti in termini di tutela del clima.

“Possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti dei risultati dell’anno appena concluso: la partenza è stata piuttosto difficile ma abbiamo fatto le mosse giuste per affrontare le numerose sfide che ci siamo trovati davanti. Questo ci consente di essere moderatamente ottimisti per il 2024 con la prospettiva che il consumatore continui a riconoscere nella marca un riferimento per innovazione e sostenibilità” commenta Alberto de Stasio, Direttore Generale di cameo.

Gruppo Roncadin, fatturato 175 milioni di euro nel 2023

in Alimentare/Bilanci/Economia by

Il Gruppo Roncadin – che comprende la capofila Roncadin SpA SB di Meduno (PN) specializzata nella produzione di pizze surgelate, la ZERO srl di Sommacampagna (VR) produttrice di pinsa e prodotti freschi da banco frigo e la Roncadin INC con sede a Chicago – ha chiuso il bilancio 2023 con 175 milioni di euro di fatturato. «Pur riscontrando una flessione in termini di volumi di produzione, siamo riusciti a mantenere i livelli di fatturato nonostante sul nostro comparto abbiano pesato le dinamiche inflazionistiche che hanno portato i consumatori a essere particolarmente attenti al prezzo – commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin –. In ambito alimentare, però, i consumatori italiani continuano a premiare la qualità delle materie prime, l’utilizzo di procedimenti vicini alla tradizione e all’artigianalità e la varietà delle proposte: tutti elementi che da sempre sono i punti di forza di Roncadin».

La volontà dell’azienda di crescere e svilupparsi, mettendo al centro il benessere delle persone che vi lavorano e il rispetto del pianeta, è confermata da numerosi progetti e investimenti. In particolare, per lasostenibilità ambientale Roncadin investe 1,6 milioni di euro all’anno, pari al 34% degli investimenti complessivi annui(CAPEX – dato presentato nel bilancio di sostenibilità pubblicato nel 2023 e relativo al 2022). Inoltre, pur nello scenario economico complicato, Roncadin continua a investire sulle persone e a consolidare l’occupazione.

Nel principale polo produttivo, quello di Meduno (PN), il 90% del personale è assuno in pianta stabile e, prosegue l’amministratore delegato, «l’obiettivo è garantire alle nostre persone sicurezza, benessere e possibilità di crescita nella nostra realtà. Per questo, negli anni, abbiamo implementato una gestione sempre più orientata sulla conciliazione famiglia-lavoro e sulla flessibilità oraria, sul part-time (adottato dal 71,7% delle nostre persone), nonché su una generale evoluzione dei processi aziendali per puntare al coinvolgimento del team e alla crescita delle professionalità e delle soft skill». Il 78,3% della forza lavoro di Roncadin è costituito da donne, l’età media del personale è di 44,5 anni e la fascia under 30 costituisce l’11,45% della popolazione aziendale. Per attrarre e mantenere i talenti, specie in un territorio soggetto a spopolamento come quello di Meduno, Roncadin punta sulla formazione, su un evoluto sistema di welfare aziendale, su un CRAL molto attivo, su servizi di supporto alle famiglie come il centro estivo (GREST), su un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo, alla salute e alla sicurezza, nonché su una generale condivisione di valori e responsabilità sociale. «Le lavoratrici e i lavoratori di Roncadin sono i nostri primi “ambasciatori” – conclude Dario Roncadin – ed è importante per loro la consapevolezza di far parte di un’azienda che è quasi una famiglia, che ha a cuore il territorio e l’ambiente e che vuole giocare un ruolo di primo piano nella comunità locale, operando per il bene comune. Del resto, è questo che abbiamo sancito nel nostro statuto diventando, qualche anno fa, Società Benefit».

Pasqua, salgono ancora i prezzi della pasticceria

in Alimentare/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Con la Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In Lombardia sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 6 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario – comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, etc. – con una alta vocazione artigianale: sono oltre 4 mila le imprese artigiane, rappresentando il 69,5% delle imprese totali del settore. Maggiore presenza di pasticcerie e imprese del dolciario artigiane nelle province di Sondrio (90,7%), Bergamo (78,9%), Mantova (78,4%) e Brescia (78,0%).

«Le nostre tavole di Pasqua si arricchiscono con i prodotti della tradizione, che sappiamo fare come pochi altri al mondo. La sola Lombardia vanta ben 270 prodotti ad elevata vocazione artigianale, da prediligere e gustare nella consapevolezza di aver scelto un prodotto buono, sano e realizzato nei nostri laboratori, che danno lavoro ai pasticceri del territorio e custodiscono le ricette tramandate di generazione in generazione» sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

Salgono ancora i prezzi della pasticceria – Nonostante il persistere di alcune tensioni sui costi delle materie prime, si osserva un rallentamento della dinamica dei prezzi della pasticceria. Per lo zucchero nel 2023 si è registrato un aumento del 28,4% su base annua, mentre le quotazioni del cacao sui mercati internazionali a febbraio 2024 sono più che raddoppiate (+107,9%) rispetto a un anno prima. Rispetto alla scorsa Pasqua, i prezzi al consumo dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita del +3,3%.

Invece, se consideriamo il triennio 2021-2024, i prezzi della pasticceria fresca sono cresciuti del 10,9%, meno della metà dei prezzi dei prodotti alimentari (+21,2%) e dei prezzi della pasticceria confezionata (+23,6%).

La tavola di Pasqua con i prodotti della tradizione – La biodiversità della produzione agroalimentare lombarda, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 270 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, 2023). Analizzando per tipologia, primeggiano le paste fresche e la panetteria, la biscotteria, la pasticceria e la confetteria con 77 prodotti, pari al 28,5% del totale, seguiti da 71 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione, pari al 26,3% del totale e da 62 formaggi, pari al 23,3%: queste tre tipologie di prodotti concentrano ben il 77,8% del totale.

Quattro mila pasticceri difficili da reperire – Lombardia prima per difficoltà a reperire Pasticceri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali, all’appello ne mancano 4.110, 2 su tre (66,2%) di quelli previsti in ingresso.

Pasta Valdigrano riparte dallo storico stabilimento di Rovato

in Alimentare/Economia by

Valdigrano di Flavio Pagani Srl, società italiana specializzata nella produzione di pasta secca, ha ricevuto finanziamenti sotto forma di direct lending per 8,5M di euro complessivi grazie ad Azimut Direct, fintech company del Gruppo Azimut.

L’operazione ha due finalità: obiettivo principale, l’acquisto del ramo d’azienda della società target Pasta Zara 3 Srl, comprensivo di immobili, impianti e macchinari, al fine di incrementare la produzione e soddisfare la sempre crescente domanda da parte della clientela di Valdigrano. La restante parte del finanziamento servirà proprio alla ripartenza dell’attività nel nuovo stabilimento. Di fatto, la società torna così in possesso dello storico polo di Rovato, già originariamente di proprietà della famiglia Pagani, founder di Valdigrano.

Fondata nel 1997 da Flavio Pagani, Valdigrano vanta una clientela internazionale nel settore della grande distribuzione e Ho.Re.Ca; nello stabilimento di oltre 22.000 metri quadrati, situato in provincia di Brescia, produce pasta sia a marchio proprio sia per conto terzi.

“Dopo un intervallo di 33 anni – afferma Flavio Pagani, Titolare di Valdigrano di Flavio Pagani Srl – abbiamo compiuto un passo importante nel nostro percorso aziendale riacquistando lo storico Pastificio Pagani, il luogo dove la nostra storia ha avuto inizio. Questo evento non è solo un ritorno alle nostre origini, ma anche un simbolo del nostro impegno continuo nell’onorare la nostra ricca tradizione e nell’arricchire quest’eredità con strategie innovative per il futuro. Guardiamo avanti con fiducia e determinazione, pronti ad affrontare nuove sfide e a cogliere nuove opportunità.”

Dolci, il gruppo Candy Factor si mangia le caramelle Monk’s

in Alimentare/Economia by

Il Gruppo Candy Factory – nato nel 2022 e promosso da FVS e Clessidra Capital Credit, grazie all’integrazione di due storiche realtà industriali italiane del settore dolciario come Casa del Dolce e Liking per promuovere l’aggregazione di aziende leader operanti nel settore confectionery – annuncia l’ingresso di Akellas, società di Cerro Maggiore (MI) che produce e commercializza in Italia e all’estero le celebri caramelle balsamiche a marchio Monk’s.

Candy Factory prosegue così nel percorso di aggregazione di eccellenze italiane nel segmento, aggiungendo al suo portafoglio prodotti il marchio Monk’s che vanta un riconosciuto premium price ed un’elevata brand awareness.

Akellas entra quindi a far parte di un progetto industriale che prevede la crescita in Italia e all’estero con l’obiettivo di valorizzare i marchi del Gruppo e le competenze industriali delle società.

Nell’ambito dell’acquisizione, Candy Factory ha presentato il nuovo Direttore Generale del Gruppo, Marco Scurati, entrato a dicembre 2023 per favorire il percorso di crescita anche attraverso altre operazioni di M&A, integrando le varie realtà e valorizzando le competenze tecniche e manageriali di ciascuna.

Marco Scurati, che vanta oltre 30 anni di esperienza in PMI e medi gruppi industriali italiani e non a forte caratterizzazione imprenditoriale e in progetti di forte crescita anche per linee esterne, ha lavorato in diversi settori e contesti manufatturieri, tra i quali anche  il settore alimentare.

Candy Factory ha chiuso il 2023 con un fatturato di circa 60 milioni di euro, in forte crescita rispetto al 2022 (+25%) ed una marginalità superiore alla media del settore; oltre il 30% delle vendite del Gruppo è realizzato all’estero.

Roberto Ippolito, Presidente di Candy Factory e Managing Director di Clessidra, ha commentato: “Siamo lieti di accogliere Akellas nel gruppo Candy Factory. Grazie al marchio Monk’s possiamo aggiungere al nostro portafoglio un’eccellenza italiana con forte riconoscibilità anche all’estero. Continuiamo ad essere alla ricerca di imprenditori che desiderino partecipare alla creazione di un polo industriale nel segmento confectionery ma che, al contempo, non vogliono perdere l’identità storica dell’azienda familiare”.

Diego Tognetti, Vice Presidente di Candy Factory e Direttore Generale Investimenti di FVS, ha aggiunto: “Diamo il benvenuto a Marco Scurati nel Gruppo Candy Factory che continua il percorso di rafforzamento manageriale e di crescita organica e per linee esterne con l’obiettivo di consolidare la piattaforma aggregativa di PMI caratterizzate da forte know how e specializzazioni per ottimizzare le potenzialità di creazione di valore nel medio periodo, anche grazie alla messa a sistema con altre società del settore”.

Marco Scurati, Direttore Generale di Candy Factory, ha dichiarato: “Sono entusiasta di entrare a far parte della squadra e di poter contribuire nei prossimi anni allo sviluppo di questo bellissimo progetto industriale che ha l’obiettivo di realizzare un polo italiano di eccellenza nel settore”.

L’operazione è stata finanziata da Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano S.p.A., già istituto di riferimento nell’ambito delle acquisizioni di Liking e Casa del Dolce.

Candy Factory è stata assistita da NCTM per gli aspetti legali e giuslavoristici, ADACTA Advisory per la due diligence contabile e fiscale e da Translink in qualità di advisor finanziario.

I soci venditori di Akellas sono stati assistiti da NextAdvisor in qualità di advisor finanziario.

Promotica di Desenzano, siglati contratti per 53 milioni di euro con la Gdo

in Alimentare/Commercio/Economia by

Promotica S.p.A. di Desenzano – agenzia loyalty specializzata nella realizzazione di soluzioni marketing atte ad aumentare le vendite, la fidelizzazione e la brand advocacy quotata su Euronext Growth Milan – comunica in una notadi aver siglato a livello di Gruppo, ad oggi, contratti per oltre € 53 milioni per campagne loyalty con importanti player nazionali ed internazionali della GDO e del settore energy (valore ulteriormente in crescita rispetto ai circa € 50 milioni comunicati in data 28 settembre 2023). Di queste, quattro campagne sono state avviate dal primo ottobre ad oggi, per un valore di circa € 44 milioni, mentre per la restante parte, pari a oltre € 9 milioni, si prevede prenderanno avvio entro l’anno con termine entro i primi mesi del 2024. Tali accordi testimoniano la continua crescita della Società sia in Italia sia all’estero.

Con riferimento ai player nazionali, sono state e saranno sviluppate campagne per: Apulia Distribuzione, Bennet, Caddy’s, Carrefour (Puglia Distribuzione), Coop, Conad, Edison Energia e Végé. Particolarmente rilevante anche la campagna lanciata sul mercato estero per Co-op Hungary, player internazionale operante nel settore della GDO ed una delle principali catene di vendita al dettaglio in Ungheria. La campagna in Ungheria conferma la bontà della scelta effettuata e comunicata al mercato in occasione dei risultati 1H 2023 di lanciare la divisione ‘Promotica International’, nata con l’obiettivo di contribuire a rafforzare il posizionamento del Gruppo all’estero e favorire l’apertura di nuovi mercati.

Per ogni campagna, il Gruppo Promotica ha gestito in prima persona tutte le fasi: dall’ideazione fino alla gestione operativa della stessa e anche realizzazione dei prodotti, configurandosi come consulente e partner ideale per il committente, grazie alla sua esperienza pluriennale in campo loyalty nella realizzazione di programmi fedeltà tailor made.

Diego Toscani, Amministratore Delegato di Promotica, ha commentato: “Siamo contenti di poter annunciare al mercato un ricco backlog di campagne loyalty che daranno un solido contributo al secondo semestre del 2023. I nomi delle aziende con cui abbiamo siglato gli accordi confermano la nostra leadership di settore, segno evidente della qualità del servizio offerto. Mi preme sottolineare, in particolare, che siamo orgogliosi di lavorare con Co-op Hungary, una realtà dinamica ed innovativa e che ci consente di accrescere il peso delle nostre attività all’estero che siamo convinti potranno crescere ulteriormente in futuro. Abbiamo recentemente annunciato al mercato la nascita della divisione ‘Promotica International’ che pensiamo potrà dare una grossa spinta per il nostro posizionamento all’estero, dove riteniamo di poter giocare un ruolo da protagonisti”.

Antares premiata a Cibus per la tecnologia Microwave

in Alimentare/Economia by

Antares Vision Group è tra le vincitrici dell’Innovation Award 2023 di Cibus Tec (Parma, 24-27 ottobre 2023), assegnato alle aziende che si distinguono per l’ideazione di soluzioni innovative nel settore alimentare, contribuendone fattivamente al progresso.

Il premio rende merito all’impegno profuso dal Gruppo nell’ambito della sicurezza alimentare, in linea con la mission di Cibus Tec Inspiring Innovation in Food & Beverage Technologies. A meritarlo è stata la tecnologia microwave.

Il sistema premiato rappresenta davvero un’importante innovazione, in primis a tutela della sicurezza e salute dei consumatori, ma anche per ridurre i richiami di prodotto, con gli oneri economici e i danni reputazionali che ne derivano. La tecnologia sfrutta i campi elettrici, superando le limitazioni degli attuali strumenti di controllo quali raggi X e Metal Detector, che non rilevano tutti i contaminanti.

Sfruttando le diverse proprietà dielettriche dei materiali, la tecnologia microwave è in grado di discriminare la presenza di corpi estranei in creme, semiliquidi e liquidi, soprattutto quando si tratta di contaminanti fisici trasparenti, come la plastica o vetro. Questo tipo di controllo permette di rispondere in modo più accurato ai requisiti richiesti dalla Grande Distribuzione, secondo gli standard BRC, IFS o ISO 22000.

L’importanza della Consulenza HACCP per un’azienda alimentare

in Alimentare/Economia by

Introduzione

Nell’industria alimentare, la sicurezza e l’igiene non sono solo parole, ma elementi cruciali che determinano il destino di un’azienda. L’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) rappresenta il fondamento su cui poggia la sicurezza alimentare, e ignorare le sue direttive può portare a conseguenze disastrose per l’attività ma anche per il titolare.

In questo articolo, esploreremo come il rispetto delle norme HACCP e il rispetto della sicurezza alimentare sia cruciale per evitare la chiusura dell’attività, denunce e multe, e come la consulenza da parte di esperti possa mitigare questi rischi. Questo articolo è rivolto a titolari e imprenditori di attività alimentari che hanno a cuore la loro azienda e che ne vogliono garantire il successo. Se ti rispecchi nell’ultima frase e ti stai informando in cosa consiste un servizio di consulenza HACCP non ti resta che proseguire la lettura per poi prendere la tua decisione.

Le ragioni dietro le norme HACCP

L’HACCP non è semplicemente un acronimo, ma un sistema che si basa su un approccio scientifico alla gestione dei rischi alimentari. Ignorare o sottovalutare questo sistema può comportare una serie di conseguenze che mettono in pericolo l’azienda stessa.

  1. Chiusura dell’Attività: Immagina di dover abbassare la serranda del tuo ristorante o pastificio a causa di una grave contaminazione. Questo incubo può diventare realtà se non si rispettano le direttive HACCP. Potresti ricevere un’ispezione dai NAS o dalle autorità competenti, le quali potrebbero, in casa di mancata igiene e violazione delle norme, ordinare la chiusura immediata dell’attività per proteggere la salute dei consumatori.
  2. Denunce e Multe: L’avvelenamento alimentare o le malattie causate da un cattivo trattamento dei prodotti possono portare a denunce legali da parte dei consumatori colpiti. Inoltre, le autorità hanno il potere di infliggere multe salate per la violazione delle norme HACCP. Queste spese impreviste possono mettere in ginocchio anche le aziende più grandi.

Perché un’attività alimentare dovrebbe essere affiancata da un consulente HACCP?

Per evitare le possibili conseguenze elencate qui sopra, le attività operanti in questo settore dovrebbero investire in un servizio di consulenza HACCP offerto da alcune realtà che si occupano solo di questa attività (meglio ancora se sono specifiche solo per aziende alimentari).

Un esempio nel territorio bresciano è Eko03, un’azienda composta da un team di esperti nell’ HACCP per le imprese del settore alimentare. Hanno una sede sia a Erbusco (Brescia) che a Concorezzo (Monza Brianza) e i loro clienti sono aziende del settore alimentare di tutte le tipologie: ristoranti, pastifici ma non solo, anche grandi aziende alimentari.

Gli esperti e i consulenti HACCP in questo campo sono armati di conoscenze approfondite e competenze specializzate frutto di un costante aggiornamento e formazione e che possono fare la differenza tra il successo e la rovina di attività food.

Cosa comprende una consulenza haccp?

  1. Valutazione dei Rischi: I consulenti HACCP possono condurre valutazioni primarie per approfondite i punti critici e i rischi presenti in ogni fase della produzione alimentare: produzione, trasformazione, trasporto e somministrazione. Identificare i punti in cui il rischio è più elevato consente di prendere misure preventive mirate.
  2. Analisi microbiologiche: un esperto in materia può condurre analisi sugli alimenti e sulle superfici per avere un’evidenza scientifica dell’igiene. Questo step prevede l’utilizzo di prelievi e/o tamponi che verranno poi analizzati in laboratorio.
  3. Piani di Controllo: Sulla base delle valutazioni, i consulenti HACCP sviluppano piani di controllo dettagliati. Questi piani includono misure specifiche da adottare per evitare o ridurre al minimo i rischi e monitorare i cosiddetti CCP o punti critici di controllo. La documentazione accurata di tali piani può essere molto utile perché dimostra l’impegno dell’azienda verso la sicurezza alimentare in caso di ispezioni o denunce.
  4. Formazione del Personale: La formazione è un pilastro dell’HACCP. I consulenti possono addestrare il personale che lavora a contatto con gli alimenti su pratiche igieniche, manipolazione sicura degli alimenti e eventuale segnalazione dei problemi. Un team ben addestrato è un elemento fondamentale nella difesa contro le violazioni delle normative HACCP.

Conclusioni

In un mondo in cui la sicurezza alimentare è sotto il riflettore più che mai, l’HACCP non può essere ignorato o sottovalutato. Le aziende operanti nel settore alimentare hanno il dovere di garantire che ogni alimento sia privo di rischi per la salute dei consumatori, sempre più attenti a queste tematiche. Investire nella consulenza HACCP non è solo un modo per rispettare le norme, ma è anche un passo verso la protezione del tuo business e per evitare quindi spiacevoli conseguenze come sanzioni pecuniarie, denunce e talvolta chiusure. L’igiene alimentare è una pietra angolare del successo per le attività alimentari e la consulenza HACCP è la chiave per garantirla nel tempo.

Flero piange Giuseppe Scuola, patron della Dac

in Alimentare/Economia by

Flero piange Giuseppe Scuola, imprenditore che negli anni Settanta fondò a Flero la Dac: oggi una delle principali aziende del settore, con un fatturato di circa 600 milioni e oltre 600 dipendenti.

Scuola è rimasto vittima di un tragico incidente avvenuto ieri, intorno alle 18, sulla Sp19. All’altezza di Castenedolo la sua Bmw ha tamponato il camion che la precedeva, ribaltandosi. Per l’imprenditore non c’è stato niente da fare.

1 2 3 13
Go to Top
Vai alla barra degli strumenti