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Acciaio - page 4

Aib, Pasini detta la linea: vigileremo sulle promesse della politica

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I vertici di Aib, foto Andrea Tortelli, www.bsnews.it

La ripresa c’è, ma lo Stato deve fare di più e noi vigileremo perché ciò avvenga. A dirlo  – secondo quanto riportato dal quotidiano on line di Brescia e provincia BsNews.it – è stato pochi minuti fa il presidente di Aib Giuseppe Pasini, che – durante una conferenza stampa convocata in via Cefalonia alle 11 – ha fatto il punto sulla situazione dell’economia bresciana. Snocciolando “timori e sollecitazioni” degli industriali in vista di del referendum di ottobre e della tornata elettorale del prossimo anno. Per indicare poi le linee programmatiche 2017-2001

Pasini ha sottolineato la buona congiuntura nazionale, frutto soprattutto degli investimenti privati nel settore manifatturiero, sostenuti da provvedimenti come quello per l’Industria 4.0. “Non vorremmo che al termine di queste agevolazioni ci fosse un rallentamento”, ha aggiunto. Per poi affrontare il tema delle elezioni, in cui “Aib guarderà con molto interesse ai programmi politici” e saremo “attenti e severi”.

Incoraggianti i numeri sul fronte della disoccupazione, ma non senza ombre. Scende del 79,7 per cento la  straordinaria, scende del 57 per cento l’ordinaria, mentre quella in deroga sale del 48 per cento. Il tasso di disoccupazione bresciano rimane comunque del 8,6 (7,4 in Lombardia, 11,7 in Italia), ma la giovanile è del 32,9 per cento (29,9 in Lombardia, 37,8 in Italia). “Il dato che fa preoccupare e che fa drizzare i capelli”, ha però detto Pasini, “è il confronto con i migliori lander tedeschi, che ci vedeva sostanzialmente pari nel 2008 e oggi vede loro a percentuali fra il 6 e il 4,4 per cento”. E ha aggiunto: “Dobbiamo fare tutti di più, anche sul fronte della formazione”.

“E’ vero, andiamo meglio”, ha concluso Pasini, “ma non possiamo vivere soltanto di export: mancano gli investimenti pubblici (nel 2013 gli investimenti privati hanno superato quelli pubblici, tornando a crescere, ndr). Uno Stato che non investe nelle infrastrutture non può fare da volano per le imprese”. Con un un esempio forte: “Il 14 dicembre il Consiglio di Stato si pronuncerà sull’autostrada della Valtrompia: la speranza è che la vicenda si risolva velocemente. Auspichiamo comunque un accordo tra le parti, perché altrimenti il rischio è che non vedremo più l’autostrada “.

Infine il direttore Marco Nicolai è tornato sul tema dell’aeroporto di Montichiari, sottolineando che Enac ha indicato la soluzione di attribuire la concessione a una newco con i bresciani al 20 per cento e Save all’80. “Questa via stiamo perseguendo, ma la capitalizzazione per quota nostra – e parliamo di circa 100 milioni di euro di investimenti – è subordinata alla concessione di Enac”. Sulla parte fiera, invece, “siamo consapevoli che aver salvaguardato i muri non ha risolto il problema, ma stiamo lavorando ad alcune ipotesi che auspichiamo di potervi esporre il prima possibile”.

 

50 anni di Fonderia di Torbole: una domenica per dipendenti e famiglie

in Acciaio/Bassa/Economia/Zone by

Una domenica dedicata a dipendenti e famiglie. Nell’ambito dei festeggiamenti per i primi 50 anni dello stabilimento, che hanno visto la sua apertura ieri, sabato 23 settembre, a studenti e cittadini torbolesi, Fonderia di Torbole ha riservato una giornata di condivisione e convivialità ai propri collaboratori.

I cancelli si sono aperti a mezzogiorno. Ai dipendenti (sono 400 gli addetti totali dell’impianto di Torbole Casaglia, tra Fonderia di Torbole e EF Automotive), è stato presentato e messo a disposizione il libro dedicato al mezzo secolo di attività di Fonderia, dal titolo “Un’impresa, la sua storia, i suoi protagonisti”. In seguito sono stati premiati 25 ex dipendenti, in segno di riconoscenza per gli anni trascorsi in azienda. Si sono quindi tenuti il pranzo aziendale e le visite guidate nello stabilimento.

50 ANNI PER IL TERRITORIO – I festeggiamenti erano cominciati ieri, con l’apertura dell’azienda a scuole e cittadini prima, e con la cena di gala poi. Anche durante la serata di festa era stato presentato il libro dedicato al 50esimo della Fonderia. Con testi di Massimo Tedeschi e progetto grafico a cura di Francesco Guerrini, il libro racconta di una «crescita dimensionale e logistica progressiva» e della «forte identificazione della famiglia di imprenditori con l’azienda».

Tra gli ospiti della serata anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo. «Oggi – ha dichiarato – circa i due terzi dell’export di acciaio cinese verso l’Ue sono sottoposti a procedure antidumping. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia.

In una sua risoluzione nel 2016, il Parlamento europeo – ha continuato – ha chiaramente indicato che la Cina non è un’economia di mercato. Mi auguro che dai negoziati in corso tra Parlamento e Consiglio sulla nuova metodologia antidumping esca una soluzione che non indebolisca i nostri strumenti di difesa commerciale».

FIORIERE ANTITERRORISMO – La serata di festa è stata, poi, l’occasione per la consegna simbolica di fioriere antiterrorismo ai sindaci di Brescia e di Torbole Casaglia, Emilio Del Bono e Roberta Sisti.

I primi cittadini le riceveranno nelle prossime settimane. Un regalo siglato EF Group, che così intende rimarcare la propria attenzione alla sicurezza e al mantenimento di un forte legame con il territorio in cui è attiva.

Le fioriere saranno fuse da Fond-Stamp spa, azienda parte di EF Group che ha sede a Rocca de’ Baldi, in provincia di Cuneo. Hanno un peso di circa 3500 chilogrammi e misurano 3,5 metri di lunghezza, uno di larghezza e uno di altezza. Tre saranno consegnate al comune di Brescia; due al comune di Torbole Casaglia.

Da sinistra, Enrico Frigerio, consigliere delegato EF Group, e Antonio Tajani, presidente Parlamento europeo.

FONDERIA DI TORBOLE

Fonderia di Torbole, fondata nel 1924, è una società per azioni situata a Torbole Casaglia (BS), tra le prime realtà europee per la produzione di dischi freno e tamburi freno destinati al settore automotive. Dallo sviluppo alla commercializzazione, si occupa di tutte le fasi della creazione di getti grezzi e finiti di lavorazione di alta qualità, di media e grande serie, in ghisa grigia legata e non legata.

Nel 2002 l’azienda ha completato un importante piano d’investimenti, rinnovando tutti gli impianti produttivi, integrando verticalmente la produzione per fornire prodotti finiti di lavorazione meccanica e potenziando gli strumenti di ricerca e sviluppo.

Fonderia di Torbole è da sempre impegnata nella tutela e nel rispetto dell’ambiente, nella profonda convinzione che la stessa crescita industriale non possa prescindere da tale responsabilità. La società è certificata ISO 14001 dal 2008. Le politiche aziendali sono tese a conseguire risultati d’eccellenza in campo ambientale, in ambito sicurezza, relativamente alla salute dei lavoratori (Environmental, Health and Safety EHS – Ambiente, Salute e Sicurezza) e nella tutela dell’ecosistema nel quale opera.

Superficie: 100.000 mq di cui 50.000 coperti

Personale: 400 addetti tra Fonderia di Torbole e E.F. Automotive

Capacità installata: 140.000 t/anno (fuso), 100.000 t/anno (spedito mix attuale)

Fatturato: 95 milioni di euro

Fonderia di Torbole è parte di EF Group. Guidato dalla terza generazione della famiglia Frigerio, comprende anche E.F. Automotive, Fond-Stamp e Pilenga Baldassarre Foundry. Ha chiuso il 2016 con un fatturato di 139 milioni di euro. Con quattro società e 150mila tonnellate annue consegnate, è il primo gruppo italiano del settore. Con oltre il 65% di export, ricopre un importante ruolo nello scenario europeo.

La fonderia guarda avanti: Assofond in assemblea venerdì 22 settembre

in Acciaio/Economia/Eventi/Evidenza by
Fonderia

Nel 2016, l’industria fusoria italiana (1055 le imprese attive – dato ISTAT 2014) ha prodotto 2,088 milioni di tonnellate di getti ferrosi e non ferrosi, in crescita del 2,8%. Positiva anche la variazione tendenziale dell’output fatta registrare tra gennaio e luglio di quest’anno.

«Negli ultimi mesi la produzione è tornata a far registrare volumi importanti – commenta Roberto Ariotti, presidente di Assofond, la Federazione Nazionale Fonderie -. Il messaggio che portiamo è sereno e ottimista. La domanda è interessante, una condizione che non si verificava da qualche anno, anche se permangono aree di debolezza in settori chiave, come l’oli & gas».

IL COMPARTO – Il 76% delle fonderie italiane è concentrato in 4 regioni: Lombardia (45%), Veneto (12%), Emilia-Romagna (10%), Piemonte (9%).

La provincia di Brescia è la prima in Italia per concentrazione di fonderie. Nel Bresciano sono attive 200 aziende che operano nel comparto dei metalli ferrosi e non ferrosi, che occupano circa 6.300 addetti diretti e producono 430.000 tonnellate di getti. La Lombardia è invece la prima regione italiana per concentrazione di fonderie: ne ospita 482.

L’ASSEMBLEA – Anche di questi numeri si discuterà durante l’assemblea generale del 2017 di Assofond, la Federazione Nazionale Fonderie che associa 280 imprese dell’industria fusoria italiana, che si terrà venerdì 22 settembre presso Fonderia di Torbole, a Torbole Casaglia (BS). Durante la giornata di lavori, intitolata “Orgoglio 4.0 La fonderia guarda avanti”, la fonderia sarà raccontata da chi vive l’azienda ogni giorno, per appassionare ed emozionare.

«Intendiamo testimoniare – anticipa il presidente Ariotti – otto diversi modi di fare impresa, attraverso il racconto di otto colleghi, che parleranno di sé stessi e della propria attività. Otto imprenditori che, pur con le loro diversità, sono accomunati da un elemento: sono tutti attivi in imprese sostenibili, che operano nel perimetro dell’economia circolare, che tanto stiamo sottolineando e promuovendo». Non a caso lo scorso anno i lavori si erano concentrati proprio sul tema dell’economia circolare, della quale le fonderie sono perfetto esempio, riutilizzando metalli ferrosi e non nel proprio ciclo produttivo. Durante l’assemblea 2017 ci si focalizzerà anche sulla trasmissione di una precisa identità di settore attraverso le parole degli stessi imprenditori.

In quest’ottica, la giornata sarà opportunità di concreto incontro tra attori della stessa filiera: presso Fonderia di Torbole, infatti, saranno presenti 40 stand espositivi di altrettante aziende provenienti da tutta Italia, clienti e fornitori del comparto fusorio.

IL PROGRAMMA

 

ore 9.00 – Inizio assemblea privata riservata alle fonderie associate Assofond

ore 10.30 – Inizio assemblea pubblica

Introduzione ai lavori

Relazione di Roberto Ariotti – presidente Assofond

Gli italiani sono un popolo di imprenditori?

Luca Paolazzi – direttore Centro Studi Confindustria

Storytelling con i fonditori per testimoniare, raccontare, appassionare ed emozionare

Marco Bigliardi – amministratore delegato Microfound srl

Marco Bruschi – ex titolare Bruschi spa

Gianluigi Casati – direttore generale Fonderia Casati spa

Roberto Dalla Bona – presidente e amministratore delegato Fonderie Guido Glisenti spa

Enrico Frigerio – consigliere delegato EF Group

Chiara Valduga – presidente Gruppo Cividale

Franco Vicentini – amministratore VDP Fonderia spa

Fabio Zanardi – presidente, consigliere e amministratore delegato Zanardi Fonderie spa

 

Intervento

Maurizio Landini – segretario nazionale Cgil

Modera Fiorenza Bonetti – direttore responsabile Siderweb

ore 13.00 – Light lunch

ore 15.00 – Visita dei reparti produttivi della Fonderia di Torbole (aperta agli organi di informazione)

ore 18.00 – Aperitivo

Feralpi torna all’utile ed è sempre più vicina al miliardo di euro di fatturato

in Acciaio/Aziende/Bilanci/Economia/Evidenza/Feralpi/Giuseppe Pasini/Personaggi by

Si dimostra premiante la strategia del Gruppo Feralpi che, tra diversificazione, verticalizzazione e internazionalizzazione – dopo un bilancio 2015 in leggera perdita – archivia un 2016 positivo. Gli investimenti e le sinergie intragruppo continuano a sostenere la crescita anche sul fronte produttivo.

In salita i volumi (+7,5% di acciaio in billette con 2,4 milioni di tonnellate) per un fatturato che, nel 2016, ha raggiunto i 932 milioni di euro (consolidato Feralpi Holding SpA), in leggero aumento rispetto ai 922,9 milioni del 2015.

Si conferma la forte propensione internazionale con una quota di fatturato generato all’estero del 68%, in linea con l’esercizio precedente. In Italia, il settore dell’edilizia ha mostrato leggeri segnali di ripresa, innescati tuttavia più dalla crescita di compravendite, spinte dal deprezzamento degli immobili e un maggior credito alle famiglie, che da un incremento reale di nuovi edifici. Situazione ben diversa in Germania dove nel 2016 la crescita del prodotto interno lordo ha segnato un +1,9% rispetto al 2015 anche grazie all’impulso del settore delle costruzioni che è cresciuto del 3,1% (fonte Istituto Federale di Statistica). Se in Italia la produzione del settore edile è scesa del 32,2% in sei anni, dal 2010 al 2016, in Germania è cresciuta del +7,6% (fonte Centro studi ImpresaLavoro).
La crescita del mercato tedesco, ed europeo in generale, è stata intercettata da Feralpi Stahl che si è confermata una colonna portante a sostegno dell’internazionalizzazione commerciale e produttiva del Gruppo.

Il primo semestre 2017: produzioni in salita

Per il Gruppo Feralpi i primi sei mesi del 2017 sono stati caratterizzati da un’accelerazione della produzione sostenuta da un deciso incremento dei prodotti a freddo e derivati. Più nello specifico, la produzione di acciaio è stata di 1,24 milioni di tonnellate con una crescita del 4,25% rispetto al primo semestre 2016. I prodotti derivati hanno confermato l’ascesa con 488mila tonnellate ovvero il 13,56% in più del corrispondente periodo dello scorso anno. In leggero calo la produzione di laminati a caldo con 1,01 milioni di tonnellate (-2,4%).
«Il 2016 – ha commentato Giuseppe Pasini, Presidente del Gruppo Feralpi – è stato un anno che non ha visto, in Italia, sostanziali miglioramenti sul versante della domanda. Tuttavia, siamo entrati in nuovi mercati, come quelli ad alto valore aggiunto con acciai di alta qualità (grazie a Caleotto), e abbiamo rafforzato la presenza in business differenti, come quello dei profilati mercantili con Feralpi Profilati Nave (che nei primi sei mesi del 2017 ha prodotto oltre 26 mila tonnellate di acciaio), quello dei presagomati con Presider e quello della lavorazione delle travi con Metallurgica Piemontese Lavorazioni. Con Alpifer, la holding che incorpora le partecipazioni in Steelfer e Unifer, ci siamo verticalizzati nella logica di filiera integrata. Abbiamo inoltre preservato la nostra matrice internazionale con Feralpi Stahl, il punto di riferimento per il Gruppo, che ci ha permesso di cogliere le opportunità offerte nei mercati europei. Questa strategia ci ha portato verso risultati positivi non solo in termini produttivi, ma soprattutto sotto il profilo della marginalità».
«Abbiamo investito costantemente – continua Pasini – per avere una struttura impiantistica ed organizzativa efficiente con le tecnologie ed i sistemi gestionali proprie di un’industria 4.0. Al tempo stesso, ci siamo impegnati perché i nostri lavoratori siano sempre formati e aggiornati. L’unione tra queste due componenti ci sta dando la forza per continuare ad essere competitivi».

Il bilancio (fonte: Feralpi Holding)

Il consolidato 2016 di Feralpi Holding vede iscritto in bilancio un fatturato di 932 mln euro contro i 922,9 mln del 2015. La componente estera ha comunque rappresentato il 68% del totale, come l’anno precedente.
Il Consolidato 2016 evidenzia un incremento del fatturato (+1,0%) e del valore della produzione (+1,2%) rispetto all’anno precedente. L’EBIT passa da +12,8 a +59,8 mln euro. A questo si accompagna una riduzione, in valore assoluto, degli oneri finanziari netti che passano da -4,7 a -4,4 mln euro, ovvero lo 0,5% sul valore della produzione. Il risultato prima delle imposte, positivo per 6,9 mln euro nel 2015, evidenzia nel 2016 un saldo attivo, pari a 53,2 mln euro. Al netto dell’effetto imposte, il risultato si presenta positivo (+37,5 mln euro) dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 40 mln euro. L’EBITDA è passato dai 53,8 mln del 2015 ai 99,9 mln del 2016 (alcune poste del bilancio 2015 sono stati riclassificati secondo i nuovi principi contabili).
Il bilancio (fonte: Feralpi Siderurgica)
Il consolidato 2016 di Feralpi Siderurgica vede iscritto in bilancio un fatturato di 925 mln euro, circa l’1% rispetto dell’esercizio precedente, mentre il valore della produzione pari 937,8 mln euro vede un incremento rispetto all’esercizio precedente dell’1,9%. Il risultato d’esercizio è positivo per 38,6 mln euro dopo aver accantonato ammortamenti e svalutazioni per 38 mln euro, generando un cash flow pari a 76,5 mln euro, contro i 33,2 dello scorso esercizio.
Nel complesso, la differenza tra valore e costi della produzione, positiva nel 2015 per 6,5 mln euro, incrementa nel 2016 con un +60,3 mln euro. Gli oneri finanziari registrano una contrazione in valore assoluto: da 4,7 a 4,4 mln euro, ovvero lo 0,5% sul valore della produzione. L’EBITDA passa da 46 mln
euro del 2015 a 98 mln del 2016, mentre l’EBIT si conferma positivo con 60,3 mln euro contro i 6,5 mln dell’esercizio precedente.

Le diversificazioni

Nel nuovo assetto del Gruppo, Acciaierie di Calvisano ha rafforzato la propria funzione di hub produttivo di acciai di qualità, supportando la diversificazione del Gruppo Feralpi nei mercati a più alto valore, alimentando ad esempio l’attività di Caleotto a Lecco (al 50%), specializzata nelle vergelle in acciaio di qualità per i settori meccanico e automobilistico, e di Feralpi Profilati Nave che, rilevata nel giugno 2016 dall’acquisizione dell’ex stabilimento Stefana di via Brescia, ha diversificato il business nel mercato dei laminati mercantili in Italia e all’estero.

Gli investimenti

Il 2016 è stato un anno in cui il Gruppo è stato impegnato a profondere nuovi investimenti, tanto sul fronte tecnico quanto gestionale, per mantenere un alto livello competitivo. Nel complesso, lo scorso anno il Gruppo Feralpi ha investito complessivamente 40,4 milioni di euro (erano 42,7 milioni nei dodici mesi del 2015) per un totale di 180 milioni negli ultimi quattro anni.
Il personale
A fianco degli investimenti tecnici, la valorizzazione della professionalità e la crescita delle capacità dei collaboratori si è confermata un altro fattore centrale delle strategie di sviluppo. Si è infatti data continuità ad iniziative dedicate ai dipendenti del Gruppo sia sotto il profilo della formazione sia sotto la realizzazione di progetti e attività finalizzate alla creazione di benessere.
Sotto questa doppia direttrice, durante il 2016 Feralpi ha erogato 15,8 ore di formazione pro-capite di Gruppo. Hanno trovato continuità anche diverse attività rivolte alle nuove generazioni che sono idealmente raccolte nel Progetto denominato Feralpi Bootcamp. L’adesione alla rete WHP (Workplace Health Promotion, promozione della salute nei luoghi di lavoro), ha rafforzando l’attenzione e l’impegno verso la tutela della salute dei propri collaboratori.

Imprese energivore, Berlinghieri (Pd): dalla Ue nuovi aiuti

in Acciaio/Ambiente/Economia/Energia/Istituzioni/Parlamento e governo by

“Le norme sull’energia approvate nella Legge Ue, grazie agli emendamenti del Partito democratico, rappresentano un aiuto importante per le imprese energivore e quindi un contributo in particolare per il territorio bresciano. Le imprese bresciane, infatti, sono in testa alle classifiche dell’industria italiana in termini di consumo di energia, acciaierie e fonderie in primis ma non solo”. E’ quanto scrive su facebook la deputata Marina Berlinghieri, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.

“Abbiamo voluto mandare un segnale chiaro – spiega Berlinghieri – in difesa dell’industria, perché il nostro Paese accanto al terziario e all’agricoltura resta ancora a forte trazione industriale. Lo sanno bene imprenditori e lavoratori della Lombardia. Con due emendamenti abbiamo approvato modifiche agli oneri relativi alle imprese energivore per energia elettrica e gas. Nel primo caso parliamo di un complesso di circa 3mila aziende con circa un milione di lavoratori diretti ed indiretti coinvolti, e che ha nell’energia un fattore cruciale di competitività.  A fianco di questo, comunque, le famiglie e le imprese non energivore godranno di una riduzione dei costi in bolletta. Una  riduzione che vale circa due miliardi fra il 2016 e il 2018 e poi circa settecento milioni sino al 2020. Sono norme che sostengono le nostre aziende e il lavoro italiano, equilibrandosi con una riduzione degli oneri sulle famiglie e creando la prospettiva di una futura crescita delle energie pulite più efficiente e meno costosa”.

 

Fonderia 4.0, 12 fonderie scelgono Metal One, la soluzione che integra Ar e Iot

in Acciaio/Economia/Innovation club/Partner/Rubriche by
Metal One, fonderia

METAL One é la soluzione per Fonderie di metalli ferrosi e non, con tecnologia a gravità, bassa pressione e pressofusione. Basata su SAP Business One, è una soluzione aziendale pienamente integrata, caratterizzata da un ottimo rapporto costo-prestazioni, e concepita appositamente per le piccole e medie imprese.

Efficienza, Controllo e Profittabilità

Le Fonderie sono in un processo evolutivo che le vede trasformarsi da produttori di fusioni grezze a partner tecnologici di prodotti finiti; sono parte attiva nella progettazione e prototipazione, la filiera di produzione si è allungata inglobando sempre più lavorazioni. Nel costante miglioramento qualitativo il ruolo di capo commessa della Fonderia impone un controllo ed una tracciabilità in tutto il processo produttivo. METAL One permette di gestire l’intero flusso di processo delle Fonderie dalla prototipazione e preventivazione, ai dati tecnici qualitativi e di processo delle Fusioni, al ciclo attivo e passivo, alla pianificazione della produzione, al conto lavoro, alla logistica, al controllo qualità, all’amministrazione e controllo di gestione.

L’ ERP per le PMI

Per affermarsi, le piccole e medie imprese devono disporre di una soluzione aziendale caratterizzata da piena integrazione e costi contenuti. Un unico sistema che automatizzi i processi di business e fornisca un accesso semplice e immediato a informazioni costantemente aggiornate. I sistemi “tradizionali” di gestione aziendale, che frequentemente sono solo una serie di programmi applicativi obsoleti e scarsamente integrati, non sono in grado di soddisfare le esigenze attuali. Informazioni insufficienti, interruzioni nel flusso che collega i processi di business nonché dati obsoleti e non aggiornati costituiscono gli ostacoli principali che impediscono un controllo efficace ed efficiente delle operazioni aziendali. Grazie a METAL One e SAP Business One l’impresa può essere gestita con un netto incremento di profittabilità e un controllo rigoroso di ogni singolo processo.

Realtà aumentata (AR) in fonderia

Un’applicazione per Smart Glasses permette agli operatori di essere formati nei processi produttivi e logistici.

Internet of Things (IoT) per i processi fusori

Metal One si integra con i sensori di prossimità ce monitorano i processi fusori. La gestione delle tecnologia IoT nel processo di fusione sono articolate. Gran parte delle conoscenze ingegneristiche vengono richiamate: fluidodinamica (riempimento), trasferimento di calore e cambi di fase (solidificazione), metallurgia (microstruttura e difettologie) e molto altro si potrebbe menzionare. I parametri da gestire ed analizzare sono numerosi e le interazioni fra di essi estremamente complesse. L’acquisizione di questi dati è ad oggi possibile, ma raramente è possibile realizzare analisi incrociate in modo veramente semplice ed intuitivo per identificare, ad esempio, le cause di scarto più comuni di un determinato lotto di produzione. Ancor più difficile, se non impossibile, è il confronto fra dati di processo e conseguenze, in termini di efficienza di produzione, resi, extracosti. Ciò che manca è un’infrastruttura che permetta la rilevazione automatica dei dati di processi, la loro elaborazione ed una consultazione chiara e veloce, in modo da permettere una integrazione fattuale fra uomini, macchine e strumenti, ma anche fra operatori, controllori e manager. Questa infrastruttura è finalmente realizzabile, estendendo le capacità degli attuali ERP che ad oggi costituiscono la spina dorsale aziendale. Occorre dotare questi strumenti di occhi, orecchie, mani e memoria per completare il sistema nervoso aziendale. L’ambizione è ottenere un “corpo” armonico, efficiente e reattivo.

Eredi Gnutti Metalli, aumento di capitale da 8,6 milioni di euro

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Eredi Gnutti Metalli

Aumento di capitale da 8,69 milioni di euro per la Eredi Gnutti Metalli. Un’operazione che – secondo quanto riportato da Bresciaoggi – “contribuisce all’attuazione del piano industriale orientato verso un modello più efficiente, di rilancio commerciale e performante”.

L’azienda che produce barre in ottone e laminati in rame conta 230 dipendenti nella sede di via della Volta, a Brescia. Dopo il sostegno delle banche, tutti i soci hanno deciso di aderire sottoscrivendo l’aumento proposto dalla società guidata da Franco Amigoni, compresa la Fgh Holding (che pure non aveva risparmiato critiche alla gestone dell’azienda): l’azionariato rimane dunque invariato, con la Holind Srl nella posizione di socio di maggioranza.

 

Mori2A, venerdì convention a Palazzo Arzaga: si parla di crescita

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L'interno dell'azienda Mori2A

Insieme per migliorare è il titolo della convention di Mori2A che si terrà venerdì 9 giugno dalle 9.30 nella sala congressi di Palazzo Arzaga. L’evento sarà l’occasione per proporre una riflessione virtuosa sul tema della crescita e delle buone pratiche aziendali che la rendono possibile. Attraverso l’intervento di esperti del settore che operano in ambito nazionale e internazionale si potranno approfondire e conoscere le tematiche di una migliore gestione d’impresa, con l’obiettivo di portare spunti costruttivi. Dopo un breve intervento di apertura dedicato alla storia di Mori2A e alla panoramica delle attività e dei dati aziendali, si entrerà nel vivo della convention con l’intervento di Elena Foglia, referente tecnica metallurgia di Aqm, società di servizi per lo sviluppo delle imprese, sull’importanza delle dichiarazioni di conformità. A seguire la collega Silvia Pedrazzi, ufficio qualità Aqm, argomenterà il tema delle buone pratiche di lavorazione. Successivamente, i temi dell’industria 4.0 saranno discussi con la guida di Massimo Carboniero, presidente di UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari.

“Analizzare il percorso fatto e creare un momento di comunicazione collettiva è fondamentale per costruire il futuro di un’impresa – commenta Alvise Mori, titolare insieme al padre Aristide di Mori2A – tramite la conoscenza e il contributo di esperti del settore cerchiamo di cogliere gli input necessari per focalizzare la nostra attenzione sulle tendenze e sul domani, un’occasione importante di conoscenza e confronto per chi lavora nel nostro settore e vuole tenersi aggiornato”.

Nella seconda parte della mattinata Dario Mariotti, business developer di Cast Alimenti, proseguirà la convention con un intervento dedicato alla qualità delle attrezzature come elemento fondamentale per la formazione. E sempre di qualità come conseguenza di un corretto ciclo produttivo parlerà Fabio Pozzi di Aqm.

Infine, per una panoramica del settore, Alessio Tommasini, amministratore delegato di Euroacciai offrirà una descrizione interessante di quali parametri influenzano l’andamento economico dell’acciaio inossidabile.

Mori2A è specializzata nella produzione di articoli in acciaio inox e materie plastiche per gastronomia, gelaterie e ristorazione. Con una produzione di circa 4milioni di pezzi annui, l’azienda è guidata da Aristide e Alvise Mori.

I temi e relatori del convegno saranno:

PROGRAMMA

La vostra crescita, la nostra crescita
Cesare Calvi, Export Manager MORI2A

L’importanza delle dichiarazioni di conformità
Elena Foglia, segreteria tecnica metallurgia AQM

GMP: buone pratiche di fabbricazione
Silvia Pedrazzi, ufficio qualità AQM

Industria 4.0
Massimo Carboniero Presidente UCIMU

La qualità delle attrezzature come elemento imprescindibile per la formazione
Dario Mariotti, business developer CAST ALIMENTI

Il corretto ciclo produttivo è la base per un prodotto di qualità
Fabio Pozzi, responsabile area metallurgia AQM

Quali sono i parametri che influenzano l’andamento economico dell’acciaio inossidabile?
Alessio Tommasini, amministratore delegato EUROACCIAI

Il nostro presente, il nostro futuro
Cesare Calvi, Export Manager MORI2A

Lucchini Rs chiude il 2016 con 37 milioni di profitto grazie alla Cina

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Ben 37 milioni di euro. A tanto ammontano i profitti della Lucchini Rs Spa, azienda con sede legale a Brescia (in via Oberdan) e stabilimento principale a Lovere (Bergamo), che è leader internazionale nel comparto sidermeccanico in particolare nel settore ferroviario.

La società presieduta da Giuseppe Lucchini dà lavoro a 2.067 persone (di cui 610 all’estero) e ha chiuso il 2016 con un fatturato di 390,4 milioni di euro (392,6 mln dodici mesi prima), per i quattro quinti realizzato all’estero. Un conto che ha consentito di produrre un ricco profitto, anche se inferiore ai 54,4 milioni dell’anno precedente, riducendo l’indebitamento finanziario da 64 a 43 milioni di euro.

A trascinare il bilancio del gruppo è soprattutto la collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment, che ha prodotto un fatturato di 323 milioni di euro, con profitti a 49,7 milioni di euro.

Metalleghe, fatturato in crescita del 42 per cento

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Metalleghe di Flero

Altra annata buona per la Metalleghe di Flero. L’azienda presieduta da Guido Dusi, infatti, ha chiuso i conti del 2017 con un fatturato passato da 158 a 224 milioni di euro: una crescita di ben il 42 per cento, dovuta soprattutto al consolidamento della partecipazione detenuta nella Forsteel srl di Offlaga. Il margine operativo lordo – secondo quanto scritto da Bresciaoggi e riferito da BsNews.it – si attesta su 10,456 milioni di euro (era di 14,203 mln), mentre il reddito operativo a 7,703 mln (10,262 mln in precedenza), i profitti passano da 7,348 mln (6,991 mln di pertinenza) a 1,378 mln, di cui 0,518 mln di competenza. In crescita i dipendenti, passati da 396 a 422.

L’azienda che si occupa di commercializzazione e lavorazione di additivi per acciaieria e fonderia (oltre che nella produzione e vendita di leghe a base silicea e di fusioni di rame per i circuiti di raffreddamento per forni industriali) nel 2016 ha avviato un nuovo impianto per la produzione di silicio metallico in Bosnia e acquisito il 40% del capitale della Az Tech srl di Racconigi (Cuneo).

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