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Cdo in visita da Bonometti: nuovi spunti per collaborare

in Associazioni di categoria/Cdo/Economia/Manifatturiero/Meccanica by

Nei giorni scorsi un incontro speciale si è tenuto presso OMR (Officine Meccaniche Rerzzatesi) dove oltre 50 imprenditori associati CDO Lombardia Sud Est guidati dal presidente Paolo Paoletti, dal vice presidente Giovanni Cristini e dal direttore Chiara Brunori, sono stati accolti dal titolare Marco Bonometti per una visita aziendale e una conversazione tematica su produttività, competitività e internazionalizzazione. Questo è il terzo incontro dell’iniziativa CDO ‘Ci vediamo in azienda’ (il primo è stato presso ‘Leonardo srl’ e il secondo presso ‘La linea verde S.p.A’) grazie alla quale sempre più numerosi imprenditori accolgono l’invito a confrontarsi con colleghi che hanno esperienze significative da condividere.

“Un bel confronto, senza peli sulla lingua, che ha messo in evidenza le criticità e le esigenze vissute oggi dal mondo imprenditoriale – commenta Paolo Paoletti, presidente CDO Lombardia Sud Est. Spunti interessanti su cui lavoreremo insieme come, ad esempio, i rapporti con l’università per avvicinare in maniera più concreta le conoscenze accademiche alle realtà aziendali. L’internazionalizzazione sarà un altro tema che approfondiremo per trovare la giusta formula tra costi e opportunità concrete. Sburocratizzazione e snellimenti procedurali sono altri due punti critici comuni a tutte le imprese, che non hanno ancora trovato soluzione efficace. Credo si sia fatto troppo poco fino ad ora per favorire la competitività. Anche qui abbiamo ampio margine di lavoro”.

“La novità assoluta che ho particolarmente apprezzato – conclude Paolo Paoletti – è la condivisione di vedute, soprattutto sul cambiamento che il mondo associazionistico sta attraversando. Un dialogo trasversale che va oltre il campanilismo e l’autoreferenzialità molto spesso tipici di tali contesti. Ringrazio Marco Bonometti per la sua disponibilità e per la lucidità che da sempre lo caratterizza, oltre che per aver voluto condividere con noi alcune sue chiavi di lettura del successo e del mondo che rappresentiamo, utili a proseguire il percorso di crescita che ognuno di noi sta portando avanti”.

L’85% circa dei soci presenti apparteneva al comparto dei ‘produttivi’ e il 15% a quello dei servizi. Il 65% sul totale dei partecipanti proveniva dal comparto della meccanica.

La neve diventa acqua: fallita la Montecampione-Bovegno Ski

in Economia/Turismo by

Montecampione Bovegno Ski Spa è fallita. A decretarne la morte è stato il tribunale di Brescia che ha posto ufficialmente fine a un percorso che già era chiaramente indirizzato con la messa in liquidazione della società e la nomina a curatore di Gianpaolo Magnini. La società costituita nel 2010 si occupava della gestione del grande comprensorio sciistico collocato tra Valcamonica e Valtrompia. Ma dopo meno di sei anni al fallimento di Alpiaz (di cui aveva raccolto il testimone) e Montecampione Hotel si è aggiunto anche quello della società di gestione degli impianti.

Montecampione-Bovegno Ski aveva acquisito gli impianti di risalita da Montecampione Ski, ma al fallimento di quest’ultima il curatore ne aveva ottenuto la restituzione, svuotando di fatto di ogni valore la nuova società, che nel frattempo aveva contratto debiti per un paio di milioni. Tra i creditori, come riferito dal Giornale di Brescia, c’è la ditta Meccanica Sebina dell’imprenditore Carlo Gervasoni, da anni legato alle grandi manovre attorno al comprensorio della neve.

Confartigianato, e-commerce dedicato agli autoriparatori

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Confartigianato lancia un progetto innovativo per venire incontro alle esigenze degli autoriparatori per quanto riguarda l’acquisto online e a prezzo ridotto di ricambi: si tratta di ConfMotori Sistema, il nuovo portale di e-commerce targato Confartigianato, frutto della collaborazione tra alcune territoriali di Confartigianato imprese, tra le quali Brescia. Il portale, raggiungibile all’indirizzo www.confartigianatomotori.it, consente l’acquisto online di ricambi e progressivamente sarà integrato con news dedicate al settore, documentazioni tecniche e altri spunti di approfondimento. «L’idea e la sua successiva realizzazione – spiega il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – sono figlie dell’impegno di tanti autoriparatori dirigenti di categoria che hanno voluto creare un sistema che unisse ai prezzi ridotti la possibilità di strutturare e programmare buona parte dei propri interventi, risparmiando così, oltre che sull’acquisto, anche sulle tempistiche di officina». Il sistema di e-commerce è già attivo e presenta notevolissimi vantaggi: prezzi assolutamente competitivi, iscrizione e gestione totalmente gratuita e nessun quantitativo minimo di acquisto. «Punto di forza del nostro progetto è la stretta rete con i partner che fornisce agli oltre 30.000 autoriparatori associati in tutta Italia, prodotti e servizi all’avanguardia a costi più contenuti e modalità d’accesso semplificate, sfruttando la grande sinergia generata dal sistema» conclude Massetti.

Dati Istat rielaborati, le esportazioni bresciane in flessione del 3,2 per cento

in Aib/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Tendenze by

Nel primo trimestre del 2016, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in diminuzione del 6,0%; gli acquisti dall’estero sono in calo dello 0,1%. La relativa stabilità dell’euro, insieme al forte calo del commercio mondiale nel primo trimestre (-1,7%), dovuto alla caduta degli scambi con l’estero dei Paesi emergenti, contribuiscono a determinare il risultato negativo.

Su base tendenziale (rispetto al primo trimestre 2015), le esportazioni diminuiscono del 3,2% e le importazioni dello 0,2%. In valore assoluto, ammontano, rispettivamente, a 3.480 e a 2.016 milioni di euro. Il risultato delle esportazioni (per la prima volta negativo, dopo undici trimestri consecutivi positivi) è determinato da un modesto aumento verso i Paesi UE e l’America settentrionale e da un decremento verso quelli extra UE, anche a causa della persistente frenata degli emergenti.

Rispetto al primo trimestre del 2015, la tendenza negativa delle esportazioni è più ampia sia di quella rilevata in Lombardia (+0,1%) che di quella in Italia (-0,4%); la dinamica delle importazioni, negativa per la prima volta dopo otto trimestri consecutivi, è più contenuta sia rispetto al dato regionale (-2,2%) che a quello nazionale (-2,2%).

Questi i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi AIB e dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio sui dati Istat del commercio internazionale, recentemente diffusi a livello provinciale.

Tra i settori, su base tendenziale, la contrazione delle vendite all’estero di metalli di base e prodotti in metallo (-12,1%), prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (- 61,6%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-11,3%), macchinari ed apparecchi (- 1,9%) contribuisce alla caduta dell’export bresciano.

Un aumento delle esportazioni riguarda invece: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+50,3%), sostanze e prodotti chimici (+15,9%), articoli in gomma e materie plastiche (+11,4%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+8,7%). ▪ Tra i mercati di sbocco, calano sensibilmente le esportazioni verso il Brasile (-53,3%), l’Algeria (-48,3%), la Turchia (-39,0%), l’India (-31,8%), il Regno Unito (-12,7%) e la Russia (- 9,8%). Rallenta leggermente anche il flusso di merci dirette verso la Cina (-0,3%) e verso la Germania (-1,7%). La riduzione delle vendite estere è stata attenuata dalla crescita dell’export verso i Paesi UE28 (+0,4%); in particolare dagli acquisti di alcuni dei principali partners commerciali delle imprese bresciane quali: Paesi Bassi (+14,6%), Francia (+3,7%), Spagna (+3,3%) e Belgio (+1,0%). Comunicato unificato AIB-Camera Commercio 1° trimestre 2016

▪ Per quanto riguarda le importazioni, sono in diminuzione quelle di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-21,4%), metalli di base e prodotti in metallo (-6,0%).

Risultano, invece, in espansione gli acquisti nei settori: articoli farmaceutici, chimico- medicinali e botanici (+41,7%), sostanze e prodotti chimici (+6,8%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,0%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+18,7%), macchinari ed apparecchi (+12,0%). ▪ Diminuiscono le importazioni da: Russia (38,7%), Cina (-10,5%), Stati Uniti (8,7%), India (- 8,5%), Germania (-6,7%), Francia (-6,3%) e Paesi Bassi (-3,0%). Cresce, invece, il flusso in entrata di merci provenienti dal Brasile (+31,9%), dalla Turchia (+25,9%), dalla Spagna (6,0%) e dall’Algeria (+2,1%).

Il saldo commerciale è positivo (+1.464 milioni di euro), in diminuzione del 7,0% rispetto a quello del primo trimestre del 2015 (+1.574 milioni di euro). “L’andamento ancora favorevole per chimica e gomma-plastica è dovuto all’eccellenza, alla qualità e all’innovazione dei nostri prodotti e dei nostri processi interni, anche culturali, e alla continua ricerca e sviluppo che le nostre aziende effettuano particolarmente nelle difficili fasi congiunturali – osserva Giovanni Silvioli, alla guida di Camfart e presidente del settore Chimico di AIB –. Tuttavia un rallentamento è in vista, dovuto alla crisi di alcuni mercati emergenti e di settori specifici quali edilizia ed Oil&Gas, e quindi sollecitiamo una urgente riforma del sistema Paese che porti meno burocrazia, più semplicità legislativa ed una fiscalità premiante per gli imprenditori virtuosi che esportano, reinvestono i loro guadagni e fanno ricerca continua”. Numeri in crescita per il comparto, precisa poi Francesco Franceschetti, presidente e direttore generale della Francesco Franceschetti Elastomeri – condizionati anche dai valori delle materie prime e non solo da effettivi volumi in aumento. Le materie prime derivanti da petrolchimico (gomme e plastiche) hanno fatto registrare infatti trend in diminuzione tra ottobre e dicembre e molti operatori hanno pensato di posticipare il più possibile gli acquisti al fine di poter comperare all’ultimo momento e al miglior prezzo possibile. Di qui la crescita della domanda a gennaio da parte dei grandi produttori, che ha innescato trend rialzisti”. “Assistiamo a una debolezza significativa sia delle importazioni sia delle esportazioni, dovuta in particolare alle difficoltà degli emergenti, alle sanzioni che interessano il mercato russo e all’incertezza del contesto internazionale con le crescenti tensioni per la Brexit – spiega Loretta Forelli, presidente del settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di AIB e alla guida della Forelli Pietro, commentando la dinamica negativa del comparto –. Inoltre, con i costi energetici e di trasporto più alti rispetto agli altri paesi europei fatichiamo a essere competitivi sui mercati globali”. “Alla fine del 2015 eravamo più ottimisti, adesso siamo decisamente più cauti – conclude Enzo Cibaldi, presidente del Gruppo Estral e vice presidente del settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di AIB –. Fino al primo trimestre di quest’anno, per il comparto nel quale opero (estrusi di alluminio) i segnali erano positivi. Da aprile però è iniziata una frenata tutt’ora in corso, dovuta alla persistente instabilità geopolitica mondiale che certo non giova a consumi e investimenti”.

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Toyota compra Sace Srl e apre a Brescia una nuova sede diretta

in Commercio/Economia/Edilizia by

Con l’acquisizione di Sace Srl prosegue il programma di sviluppo di Toyota Material Handling Italia Srl sul territorio italiano.

A sei anni dalla sua costituzione, avanza a grandi passi il programma di Toyota Material Handling Italia (TMHIT) per il suo rafforzamento sul territorio nazionale, attraverso la creazione di nuove sedi dirette in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana e Lazio, da affiancare alle circa 100 concessionarie già presenti nella propria rete. Il 15 giugno è stata dunque la volta di Sace Srl di Brescia, da circa quarant’anni punto di riferimento nella zona per vendita e noleggio di carrelli elevatori e servizi di logistica aziendale.

«L’acquisizione del 100% di una concessionaria che opera in un’area tradizionalmente importante come il bresciano consentirà a Toyota Material Handling Italia di rispondere in modo ancora più tempestivo ed efficace alle esigenze del mercato» dice Paolo Carassini, General Manager di TMHIT. L’operazione rientra nella strategia messa in campo da Toyota Material Handling Italia per il consolidamento sul territorio italiano. «La nostra posizione si è rafforzata stabilendo una presenza territoriale in aree di importanza strategica, come la Sace di Brescia» prosegue Carassini.
«Allo stesso tempo, questo tipo di scelta organizzativa si concretizza in un supporto logistico e professionale ai Concessionari. L’affiancamento dell’azione diretta a quella indiretta è stato, infatti, una delle principali leve di successo, rivelandosi una scelta strategica vincente. Aver saputo interpretare la nostra organizzazione territoriale è stato fondamentale in questi ultimi anni» conclude Carassini.

Michele Loda, Regional Director di TMHIT, che ricoprità l’incarico di Amministratore Delegato della nuova organizzazzione aggiunge «Siamo arrivati ad una “governance” mista del territorio che garantisce la gestione diretta dei grandi Clienti e la vicinanza al territorio attraverso strutture indipendenti. Queste ultime ci consentono di massimizzare la copertura capillare, tenendo al centro le esigenze dei nostri interlocutori, inclusa la creazione di centri Rental Store».

Il compimento del disegno strategico di Toyota Material Handling italia anche a Brescia porterà ad un auspicabile rafforzamento dell’economia del territorio con conseguente beneficio sull’aumento dei posti di lavoro. Questa nuova organizzazione ora parte del Gruppo Toyota Material Handling Italia prenderà il nome di Sace Toyota Material Handling Srl- Sede di Brescia.

Toyota Material Handling Italia Srl
Nata nel 2010 dalla fusione di Toyota Carrelli Elevatori Italia e di BTCesab, oggi Toyota Material Handling Italia, sviluppa la propria attività attraverso una solida rete di organizzazioni di vendita e di assistenza che può contare su 6 sedi dirette, oltre 100 concessionari e più di 1.000 tecnici, per una copertura territoriale senza eguali nel settore. Dal 2010 al 2016 la quota Toyota sul mercato italiano è cresciuta di 8 punti percentuali, passando dal 17% al 25% e la società, che oggi impiega oltre 300 dipendenti,  a marzo 2016 ha registrato un fatturato di oltre 200 mln di Euro.

Sace Srl
Facendo della versatilità la sua parola d’ordine, nei suoi quasi 40 anni di attività Sace Srl di via Artigianato 48 a Torbole Casaglia (Brescia) ha sviluppato un’eccellente competenza nell’ambito della logistica aziendale con un’offerta di servizi che spazia dalle attività di vendita e noleggio di carrelli elevatori alla progettazione ed alla realizzazione di soppalchi, scaffalature e magazzini compattabili, dalla fornitura di mobili ed  attrezzature per officina, fino alla progettazione ed all’arredo di uffici.

Aib, torna il Briefing con le aziende

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi by

AIB sempre più vicina alle imprese del territorio con una nuova edizione del ciclo di incontri “Briefing con le aziende”. L’iniziativa, curata dall’area Lavoro, Previdenza, Assistenza legale e Sburocratizzazione dell’Associazione, si rivolge agli uffici del personale per offrire informazioni su temi di stretta attualità in modo diretto e interattivo con le imprese.

Il primo “Briefing” è in calendario martedì 21 giugno alle 14.30 alla Ave spa (via Mazzini, 75 – Rezzato), mentre il secondo si terrà giovedì 23 giugno alle 14.30 nella sede di Aqm srl (via Edison, 18 – Provaglio d’Iseo). Chiuderà il ciclo di incontri l’appuntamento di martedì 28 giugno (ore 14.30) alla Camfart spa (via Dossi, 40 – Pian Camuno).

“Briefing con le aziende” è un’iniziativa aperta anche alle imprese non associate, durante la quale, con un taglio molto concreto e operativo, si parlerà di:

– Regolamentazione delle unioni civili e disciplina delle convivenze: i riflessi sugli istituti lavoristici e previdenziali.

– Esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016: disciplina ed indicazioni operative Inps, anche alla luce dei chiarimenti forniti dal Ministero del lavoro.

– Part – time agevolato e pensionamento di vecchiaia: istruzioni Inps.

– Malattia – esclusione dall’obbligo di reperibilità: indirizzi operativi Inps.

– Piccola mobilità: sblocco dello sgravio per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2012.

Per partecipare è necessario comunicare online l’adesione e la sede prescelta sul sito web di AIB (www.aib.bs.it sez. “Prossimi appuntamenti pubblici”). Per informazioni: 030.2292.276-258 – lavoroprevidenza.leg@aib.bs.it.

Affitti, a Brescia stenta a decollare il canone concordato

in Economia/Edilizia/Evidenza by

Secondo un’analisi di Solo Affitti presentata in occasione dell¹apertura di una nuova agenzia in città, cresce in Italia l¹utilizzo di questa tipologia contrattuale (dal 37,1% del 2014 al 53,5% del 2015)

Nel 2015 a Brescia solo un nuovo contratto d¹affitto su tre (33%) è stato stipulato con canone concordato*, molto meno di Grosseto, Bolzano, Asti e Forlì dove ne sono stati registrati quasi nove su dieci. Da un¹analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nelle locazioni con 340 agenzie (40 in Spagna), illustrata in occasione dell¹apertura della nuova agenzia in via Torricella di Sopra a Brescia, il canone concordato, nel 2015, è stato quello più utilizzato tra nuovi i contratti d¹affitto stipulati nel nostro Paese con una percentuale del 53,5%.

Se a Brescia questa tipologia contrattuale stenta a decollare, in altre città lombarde ha già preso piede, come Bergamo e Pavia dove nel 2015 ha fatto registrare percentuali di utilizzo rispettivamente del 65% e 61%. Più distanziata Lecco dove i nuovi contratti di locazione con canone concordato sono il 40% del totale mentre a Varese calano al 20%. A Milano, dove il recente rinnovo degli accordi territoriali, dopo quasi 20 anni, ha riaperto la possibilità per i locatori di utilizzare il canone concordato, non si va oltre il 5%, anche perché i canoni calmierati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato.

Tra le città italiane in cui si utilizza di più questa tipologia contrattuale ci sono Grosseto (98% del totale), Bolzano (96%), Asti e Forlì (95% ciascuno), tra quelle dov¹è meno impiegato Napoli (15%), Vercelli (10%), Verbania (5%) e Como (4%) mentre a Palermo il canone concordato è del tutto sconosciuto.

“Per prendere in affitto un monolocale in città ­ afferma Simonetta Trevisani, titolare della nuova agenzia Solo Affitti di Brescia – occorrono dai 250-350 euro nelle zone economiche, ai 300-400 in quelle residenziali, fino ai 450 euro delle zone di pregio. Per un bilocale la spesa oscilla tra a 400-450 euro mensili nelle zone economiche e i 500-600 euro in quelle di pregio mentre sale mediamente di 100-200 euro se si sceglie il trilocale (590 euro arredato). Vivere in un quadrilocale può costare fino a 900 euro al mese”.

La nuova agenzia Solo Affitti di Brescia va ad aggiungersi alle 61 presenti in Lombardia: 24 in provincia di Milano (7 in città), 9 a Monza, 7 a Varese, 6 a Brescia, 5 a Como, 3 a Pavia, 2 ciascuno a Bergamo, Lodi e Lecco, 1 a Cremona. L¹agenzia di via Torricella di Sopra, 40 è aperta dal lunedì al venerdì (9.00-12.30 e 15.00-19.00).

Immobiliare in Lombardia: 68 mila imprese, business da 13 miliardi

in Economia/Edilizia/Tendenze by

Con oltre 68 mila imprese, il comparto immobiliare lombardo pesa circa un terzo su quello nazionale (249 mila imprese). In Lombardia il settore conta 43 mila addetti (circa un quarto dei 174 mila italiani) e genera affari per 13 miliardi (40% del totale nazionale), di cui 9 solo a Milano. A Milano si concentrano 30 mila imprese, 1/8 del totale nazionale, 8 mila a Brescia, 6 mila a Bergamo, Monza e Varese e 4 mila a Como. Gli addetti sono: 25 mila a Milano, 4 mila a Brescia, 3 mila a Bergamo e Monza. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese 2015.

Acciaio: cala la siderurgia cinese, cresce quella italiana

in Acciaio/Economia/Tendenze by

L’Ufficio Studi di Siderweb – il principale organo nazionale di informazione e consulenza dedicato al mercato siderurgico – propone l’ultimo aggiornamento della CONGIUNTURA SIDERURGICA, analisi dei principali indicatori (produzione, commercio estero e trend delle quotazioni) dell’acciaio italiano, europeo e mondiale.

Il primo quadrimestre del 2016 ha fatto registrare una contrazione dell’output di acciaio grezzo. Inoltre, benchè sforni il 50% della produzione mondiale, la siderurgia cinese ha evidenziato un calo rispetto al periodo gennaio – aprile del 2015. Ancora verso il basso la produzione europea, mentre quella italiana torna a vedere il segno «+», anche se l’utilizzo della capacità produttiva è del 15% inferiore rispetto alla media mondiale.

GIUGNO 2016, LA CONGIUNTURA SIDERURGICA

elaborazione a cura dell’Ufficio Studi di Siderweb

Lo scenario mondiale

Nel primo quadrimestre del 2016, la produzione mondiale di acciaio è stata pari a 521,3 milioni di tonnellate, con un decremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva globale è così sceso al 67%, confermando il trend decrescente in corso dal 2011. Il primo quadrimestre di quest’anno è stato caratterizzato ancora dal calo della produzione cinese che, con un output di 261,4 milioni di tonnellate, è diminuita del 2,3%, corrispondente a 6,2 milioni di tonnellate in meno. Ciononostante, la Cina da sola continua a produrre il 50% dell’acciaio nel mondo. A livello continentale, l’Asia mantiene la propria leadership, sebbene l’output complessivo si sia ridotto del 2%. Tra i grandi produttori asiatici, solo l’India ha aumentato la produzione nel primo quadrimestre di quest’anno (+2,3%); il Giappone (secondo produttore mondiale) l’ha ridotta del 2,3% e la Corea del Sud del 2,4%. La produzione ha registrato una riduzione più marcata nell’Unione Europea (-6,5%), mentre è tornata a crescere nella Confederazione di Stati Indipendenti (+0,4%) e in Turchia (+2,8%). Nell’Unione Europea, la diminuzione della produzione siderurgica ha interessato in misura diversa i principali paesi produttori: Germania (-2,3%), Spagna (-8,3%), Francia (-11,1%), Regno Unito (-37,4%).

La siderurgia italiana

La produzione italiana si è attestata nei primi quattro mesi di quest’anno a 7,9 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dovuto alla forte crescita del mese di aprile (+14,5%). Con riferimento al processo produttivo, nel primo quadrimestre di quest’anno l’aumento della produzione ha riguardato principalmente il ciclo da altoforno, mentre quello da forno elettrico ha ridotto l’output complessivo. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva complessiva si è attestato intorno al 55%, 15 punti in meno rispetto a quello mondiale.

La produzione di laminati piani a caldo è stata pari a 3,8 milioni di tonnellate, con un aumento del 6,9% rispetto al primo quadrimestre del 2015. La produzione di laminati lunghi si è attestata a 3,9 milioni di tonnellate, con un calo del 4,8%.

Le esportazioni

Nei primi tre mesi del 2016 (ultimo dato disponibile), le vendite all’estero di prodotti siderurgici sono ammontate a 4,2 milioni di tonnellate, con un aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni nei paesi dell’UE, pari al 73% del totale, sono aumentate del 10,7%, mentre quelle verso i paesi extra UE sono diminuite del 24,7%. Le vendite all’estero di laminati piani sono aumentate di circa il 15%, mentre quelle di laminati lunghi sono diminuite del 7,5%. Le esportazioni di semilavorati (lingotti, billette e bramme) sono diminuite dell’1,1%, mentre quelle di tubi hanno registrato un calo del 5%, imputabile ai tubi senza saldatura che hanno risentito della diminuzione degli investimenti nell’oil & gas.

Le importazioni

Nei primi tre mesi del 2016 le importazioni di prodotti siderurgici si sono attestate a 6,4 milioni di tonnellate, con un incremento di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto soprattutto agli acquisti da paesi terzi, che sono aumentati del 12,1%, contro il 7,2% di quelli dai paesi comunitari. L’incremento più consistente è stato registrato dai laminati piani (+11,8%), in particolare dai paesi extra UE (+18,5%). Le importazioni di laminati lunghi sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo del 2015. Le importazioni di tubi sono diminuite del 7%; il calo è dovuto soprattutto ai tubi senza saldatura. Infine, gli acquisti all’estero di semilavorati sono cresciuti di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le previsioni a breve termine

Le previsioni per i prossimi mesi sono leggermente più positive rispetto a quelle del secondo trimestre: il consumo reale di acciaio nell’UE dovrebbe passare da un tasso di crescita dell’1,2% all’1,5%, ma il consumo apparente continuerà a manifestare segni meno: rispetto ad una diminuzione dello 0,2%, nel secondo trimestre si passerebbe infatti ad una diminuizione dello 0,4% nel terzo trimestre. Ciò sta a significare che, ancora per qualche mese, la ripresa della domanda reale di acciaio verrà soddisfatta con la diminuzione delle scorte.

Per quanto riguarda le esportazioni, il rallentamento della crescita economica nei principali paesi emergenti avrà un effetto depressivo sulla domanda di acciaio mondiale, quindi sulle esportazioni da parte dei paesi sviluppati. Al contrario, l’eccesso di capacità produttiva in alcuni paesi emergenti, soprattutto la Cina, manterrà elevato il livello delle esportazioni di acciaio verso i paesi sviluppati, con un effetto di compressione sui margini delle imprese siderurgiche di questi paesi.

Prezzi: inversione di tendenza nella seconda metà di maggio

A maggio, i prezzi dell’acciaio in Italia cambiano direzione. Il recupero delle quotazioni, in atto da inizio febbraio, si è infatti interrotto a partire dalla parte conclusiva del mese scorso, quando il mercato ha invertito la rotta. Lo si può notare dalla curva descritta dal grafico del Siderindex (ovvero l’indice che misura il prezzo medio alla tonnellata dell’acciaio al carbonio sul mercato italiano) che è tornato a puntare verso il basso.

Entrando maggiormente nel dettaglio, a maggio il valore del Siderindex si è attestato a 340,55 euro la tonnellata, con un forte incremento rispetto al livello di aprile (+21,6%), tornando su livelli che non si vedevano da settembre 2014. Nell’ultima rilevazione di maggio, però, l’indice è sceso a 339,49 euro la tonnellata rispetto ai 345,57 euro la tonnellata della rilevazione precedente, confermando il calo anche nella prima rilevazione di giugno (331,31 euro la tonnellata). Dal picco massimo del 18 maggio, la riduzione dei prezzi è del 4,1%, mentre l’indice all’8 giugno rimane del 43,1% superiore al livello di inizio 2016.

A maggio, per quanto concerne i prodotti piani, le quotazioni medie mensili dei coils sono cresciute di circa 60 euro la tonnellata rispetto alla media del mese precedente, mentre le lamiere da treno sono rincarate di circa 75 euro la tonnellata. Nei lunghi il tondo e la vergella da trafila recuperano circa 75 euro la tonnellata, mentre travi e laminati limitano il guadagno a 45 euro la tonnellata.

Infine, il rottame si posiziona su livelli più elevati rispetto ad aprile: il mese scorso il valore medio registrato per la materia prima delle categorie 01-E3, 33-E40, 50-E8, 41-E5M (le quattro principali qualità di rottame vendute sul mercato nazionale) è stato di 220,4 euro la tonnellata, contro i 192,5 euro la tonnellata di aprile, per un incremento del 14,5%.

Iseo, entra nel vivo la scuola dei Nobel

in Economia/Eventi/Formazione by

E’ entrata nel vivo la 13˚ edizione della I.S.E.O Summer School (11-18 Giugno), il prestigioso corso estivo di Economia promosso dall’Istituto I.S.E.O.
Ad aprire le danze, nelle prime giornate della scuola estiva iseana, tre degli economisti più noti e influenti al mondo: si tratta di Michael Spence e Joseph Stiglitz, entrambi premi Nobel per l’Economia 2001, ma anche di Angus Deaton il premio Nobel “in carica”.
I relatori hanno tenuto lezioni e aperto dibattiti con i 70 partecipanti della I.S.E.O Summer School: si tratta di giovani ricercatori, studenti master e phd, provenienti da 28 Paesi e ben 54 Università sparse in tutto il mondo. Menti brillanti che ogni anno, a fine giugno, vengono sul bresciano per apprendere e discutere con i grandi nomi dell’Economia.
E se il tema della scuola è quest’anno di ampio respiro (“Nuove sfide ed opportunità per l’economia globale” il titolo), i Nobel non si sono tirati indietro dal commentare temi di scottante attualità. A partire delle diseguaglianze globali.
“Stiglitz è uno di quegli economisti che non hanno paura a dire le cose come stanno- spiega Felix Kimm, un partecipante proveniente dalla Germania, dottorando di ricerca all’Università di Monaco- La crescita della diseguaglianza negli ultimi anni è dovuta, principalmente, alla politica e a scelte politiche ben precise. E continuiamo a darla per assodata: la diseguaglianza è un fenomeno che non ci sorprende più nè tantomeno ci scandalizza”.
“E’ anche una questione di educazione, nell’accezione inglese del termine- gli fa eco un’altra partecipante, Laura Rocca, dell’Università di Brescia- Come ci ha spiegato bene Stiglitz nella sua lezione, una possibile riduzione delle diseguaglianze viene dal garantire l’accesso a scuole pubbliche di buon livello a tutta la popolazione. E negli Stati Uniti questa opportunità è solo un miraggio”.
A giudicare invece i Nobel non solo in qualità di accademici ci ha pensato Hana Lipovska, dalla Masaryk University in Repubblica Ceca: “Sono sorpresa nel vedere come questi grandi pensatori siano a completa disposizione degli studenti in qualsiasi momento: si fermano a discutere con noi in ogni occasione, dalla colazione alla cena. Si capisce che il confronto li stimola e per noi è un onore irripetibile”.
Per l’istituto I.S.E.O, oltre alle lezioni in programma fino a fine settimana, c’è un altro importante appuntamento in calendario: venerdì alle 14 l’università degli studi di Brescia ospiterà il 49˚ convegno internazionale dell’Istituto promosso proprio in collaborazione con il dipartimento di Economia dell’ateneo bresciano. Il tema al centro dell’incontro è di grande attualità: la crisi economica del 2008 ha visto una crescita significativa della disoccupazione, spingendo molti Paesi a tagliare la spesa sanitaria pubblica.  Serve investire in “scienza e ricerca”, sviluppando strategie innovative che permettano di rendere finanziariamente sostenibili progetti che spesso sono considerati troppo rischiosi o con orizzonti temporali eccessivamente estesi. Il convegno si concentrerà dunque su alcuni casi specifici, come quello della ricerca medica e biomedica per la cura del cancro e Alzheimer, su cui ricercatori del MIT di Boston hanno di recente proposto alcune forme di “ingegneria finanziaria” raccogliendo grande interesse specie negli Stati Uniti.
Al tavolo dei relatori si alterneranno Roberto Savona (professore dell’Università degli Studi di Brescia), Angus Deaton (premio Nobel per l’Economia 2015), Roger Stein (professore dell’MIT di Boston) e Guido Rasi (Executive Director dell’European Medicines Agency). L’incontro è a partecipazione gratuita, con prenotazione obbligatoria dei posti su www.istiseo.org.

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