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Italcementi entra a far parte di HeidelbergCement Group

in Economia/Edilizia by

Un’operazione che unisce le eccellenze di due grandi gruppi industriali, preservando allo stesso tempo la natura italiana di Italcementi. HeidelbergCement ha completato in data odierna l’acquisizione da Italmobiliare della proprietà del 45% delle azioni di Italcementi.

Dall’unione di HeidelbergCement e Italcementi nasce il primo produttore mondiale di aggregati, il secondo nel cemento e il terzo nel calcestruzzo, con oltre 63.000 dipendenti in più di 3.000 siti produttivi in 60 paesi in cinque continenti. La capacità totale delle 156 cementerie è pari a circa 200 milioni di tonnellate di cemento. HeidelbergCement detiene più di 600 siti produttivi di inerti e oltre 1.700 impianti per la produzione di calcestruzzo. Ciò lo rende il principale player mondiale nella fornitura verticalmente integrata di materiali da costruzione.

«HeidelbergCement è sinonimo di competenza e qualità nelle costruzioni», ha dichiarato Bernd Scheifele, Chairman del Managing Board di HeidelbergCement. «Con l’integrazione di Italcementi, uniremo i punti di forza di entrambe le aziende, mantenendo al contempo il carattere locale del business. Si tratta di due società ricche di tradizione e che vantano una storia lunga e di successo nel settore dei materiali da costruzione. Insieme avremo una posizione ancora migliore per fornire ai nostri clienti prodotti innovativi e di qualità superiore».

La cultura aziendale di HeidelbergCement costituisce la base del successo del Gruppo. Al centro vi sono efficienza, vicinanza al business, attento controllo dei costi, rapidità e forza realizzativa e un forte impegno per la soddisfazione dei clienti e dei dipendenti. Salute e sicurezza sul lavoro, salvaguardia dell’ambiente e responsabilità sociale verso le comunità dove il Gruppo opera sono importanti valori dell’azienda.

DOMANDE E RISPOSTE

Saranno rivisti i piani di produzione in seguito all’acquisizione?

No, i piani di produzione e di funzionamento degli impianti in Italia dipendono e dipenderanno esclusivamente dalle condizioni di mercato e l’assetto industriale sarà adeguato allo scopo di assicurare la massima competitività dell’azienda sul mercato italiano.

Per quanto riguarda la riorganizzazione della sede di Bergamo, cosa succederà ora?

Con il closing si avvia un periodo di transizione che porterà Italcementi al suo assetto definitivo. A Bergamo è confermata la presenza della Sede Centrale italiana oltre che di quella dell’innovazione di prodotto per l’intero Gruppo HeidelbergCement. Durante il periodo di transizione verranno promosse iniziative tese a favorire la mobilità internazionale nell’ambito del nuovo Gruppo.

Dove sarà ubicata la Sede Centrale di Italcementi in Italia?

La sede centrale di Italcementi sarà in i.Lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi al Kilometro Rosso di Bergamo.

Qual è la struttura produttiva di Italcementi in Italia?

Italcementi è il principale produttore e leader di mercato del cemento in Italia, con 7 impianti a ciclo completo, 8 centri di macinazione e un terminale. A questi si aggiungono 124 impianti di calcestruzzo e 20 cave di aggregati.

A Brescia martedì arriva l’associazione delle Partite Iva

in Economia/Eventi/Evidenza/Sindacati by

L’Associazione Parte Attiva – che dichiara di voler tutelare lavori autonomi e partite Iva – arrriva a Brescia. Il sodalizio ha organizzato per martedi 5 Luglio dalle 17, nella sede di I Performance Club in via Parma 10, un workshop dove aziende, ditte individuali, liberi professionisti impegnati nei più diversi settori dell’economia e dei servizi, dall’agro-alimentare all’industria, dalla sanità all’edilizia, dalla cultura al no profit potranno interagire tra loro creando networking a livello locale e nazionale.

“Il nostro obbiettivo è quello di creare, in questo periodo di crisi e malcontento, un aiuto solidale favorendo le relazioni tra imprenditori mettendoli in contatto diretto tra loro” ha spiegato Massimo Tilli socio fondatore dell’Associazione Parte Attiva. “La città di Brescia è sempre stata molto reattiva e ha reagito prontamente fino adesso ma la strada è ancora lunga – continua Tilli – quello che proponiamo è un nuovo sistema di spese deducibili modellato per le esigenze di chi, come noi, lavora e non riesce a scaricare nulla dei propri costi, ad esempio l’ammortamento dei prodotti ad alta tecnologia come un pc ha un coefficiente di ammortamento del 20% annuo, ed è impossibile da gestire! Per il nostro evento prevediamo un numero di iscritti molto alto, noi abbiamo la forza di spronare i lavoratori autonomi che devono assolutamente essere informati riguardo le nuove disposizioni di legge”.

All’incontro di Brescia parteciperanno il Consigliere Nazionale di ParteAttiva Walter Terzi, Fabio Manna come Presidente di I Performance Club sul tema nuove vision e nuove policy per fare impresa in Italia, il responsabile del circuito Liberex della Lombardia Romi Fuke legato al fattore Sardex nella nostra Regione e Riccardo Tomaselli, socio coordinatore nazionale di MBA in merito al welfare aziendale e il benessere dei lavoratori. L’evento sarà moderato da Massimo Lucidi, giornalista economico.

Crisi Stefana S.p.A., Rolfi: ‘Necessaria massima attenzione da parte delle Istituzioni’

in Acciaio/Economia/Istituzioni by

Si è svolta nella mattinata odierna, presso la Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, l’audizione delle parti sociali, del Comune di Nave e della Provincia di Brescia, circa la situazione relativa alla crisi occupazionale dell’azienda bresciana Stefana S.p.A. Nel merito è intervenuto Fabio Rolfi (Lega Nord), Presidente della Commissione Sanità del Pirellone

Mi sono fatto parte attiva perché si svolgesse quest’audizione – spiega Fabio Rolfi – proprio perché la situazione relativa alla Stefana richiede, anche per quanto riguarda lo stabilimento di via Bologna, la massima attenzione da parte di tutte le istituzione coinvolte.”

Durante l’incontro di oggi – prosegue l’esponente del Carroccio – Regione Lombardia ha confermato la sua attenzione, anche politica, sul tema. Si è ribadito e chiarito una volta per tutte che la domanda di Cassa integrazione straordinaria si può fare anche per i 182 dipendenti di via Bologna, pur con la consapevolezza dei tanti paletti posti da quel pasticcio chiamato Legge Fornero.”

A questo punto attendiamo l’esito della gara di assegnazione prevista per il 5 di luglio, sperando che ciò possa sbloccare la situazione. La Commissione ha deciso quindi di riaggiornarsi dopo quella data, per fare il punto e – conclude Rolfi – individuare la strada più idonea, anche alla luce dell’esito del bando.”

Brescia, dopo quattro mesi si attenua la deflazione

in Economia/Evidenza/Tendenze by

A giugno, dopo quattro mesi consecutivi di tassi tendenziali negativi, si attenua la deflazione a Brescia. Il tasso tendenziale registra infatti una variazione nulla, mentre il tasso congiunturale (variazione sul mese precedente) segni ancora un +0,1%. L’indicatore di trend conferma, anche se più attenuati, i rischi di deflazione già emersi nei mesi scorsi. L’analisi per tipologia di beni e servizi, evidenzia come siano i prodotti a media ed elevata frequenza di acquisto quelli maggiormente interessati dalla deflazione, soprattutto a causa della componente energetica. Il tasso tendenziale senza la componente energetica sarebbe a +0,7%.

Le divisioni con andamento inflativo sono “Servizi ricettivi e di ristorazione” (1,4%, per fattori stagionali), “Bevande alcoliche e tabacchi” (+1,1%), “Trasporti” (+0,8%, per fattori stagionali e per gli aumenti di alcune tipologie di trasporto ferroviario), “Prodotti alimentari” (+0,7%), “Ricreazione, spettacolo, cultura” (0,2%). In diminuzione le divisioni “Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili” (-2,0%, incide la riduzione delle tariffe del gas), “Comunicazioni” (-1,2%), Abbigliamento e calzature” (-0,2%), “Altri beni e servizi” (-0,2%), e “Servizi sanitari”, “Mobili, articoli e servizi per la casa” (entrambi -0,1%).Solo la divisione di spesa “Istruzione” registra variazioni congiunturali nulle.

Digitalizzazione e innovazione fattori strategici per l’impresa: a Villa Fenaroli gli imprenditori si raccontano

in Economia/Web e digitale by

“Con questa seconda edizione della Fabbrica Digitale 4.0, abbiamo dato voce agli illustri protagonisti dell’industria nazionale che hanno scelto coraggiosamente di aprire le proprie aziende all’innovazione guardando al futuro e scegliendo STAIN come partner strategico per farlo. La loro esperienza ha sottolineato i vantaggi concreti vissuti nella rispettiva realtà grazie alla digitalizzazione dei processi produttivi. Organizzare momenti come questo, serve a fare rete e a condividere conoscenze, dubbi, risposte, spunti di miglioramento, attraverso la reale testimonianza di chi, ogni giorno, tocca con mano i risultati effettivi della digitalizzazione aziendale. Il consenso degli oltre 350 imprenditori e manager intervenuti da tutta Italia, conferma la bontà dell’iniziativa e l’interesse che questa tematica genera, a maggior ragione in questa congiuntura”.

Con queste parole l’Ing. Claudio Morbi – Amministratore Delegato della software house bresciana STAIN – ha introdotto l’evento: ‘LA FABBRICA DIGITALE 4.0 – Fattore strategico per l’impresa’, che si è tenuto mercoledì 29 giugno 2016, negli spazi di Villa Fenaroli Palace Hotel a Rezzato (Brescia), registrando una partecipazione record da tutta Italia.

Dopo i saluti di benvenuto da parte di Morbi e Ferdinando Azzariti, Presidente SALONE D’IMPRESA che ha moderato e condotto l’evento, i big dell’industria nazionale hanno spiegato come la digitalizzazione in azienda sia ormai diventata un ‘must’ quando si parla di abbattere i costi aziendali in favore della competitività. A testimoniarlo Paolo Streparava, Vice Presidente AIB Sviluppo Impresa, Innovazione ed Economia:“Se parliamo di ‘Industry 4.0’ non stiamo parlando di una app o di un videogame; stiamo parlando di funzionalità di business che attraverso la digitalizzazione vengono abilitate o migliorate, perché abilitare significa avviare qualcosa che in quel momento non ha un’azione, renderla attiva. L’intuizione è nel trovare modalità diverse di fruire di determinati servizi, crearne di nuovi e quindi creare impresa. Non dimenticare che il dato è un vero elemento di strategia e avere un maggiore controllo in questo senso, fa viaggiare forte la tua azienda”.

Riccardo Trichilo, Presidente CSMT & AQM, aggiunge: “Un’impresa, per essere sostenibile ed efficiente deve usare gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione e che devono essere al servizio dell’uomo, che è al centro del processo. E’ tempo di avere una visione di sistema e di usare i mezzi digitali idonei che permettano alle aziende di fare rete”.

Emanuele Morandi – Presidente SIDERWEB, Giancarlo Turati – Presidente Piccola Industria AIB, Agostino Santoni – Amministratore Delegato CISCO Italia, e Fabio Santini – Direttore Innovazione e Sviluppo MICROSOFT Italia, hanno completato lo scenario con spunti di riflessione significativi (che potete trovare al link di dropbox allegato)

L’evento è poi proseguito con la tavola rotonda “Il racconto dei Protagonisti”, le cui testimonianze sono anche raccolte nel nuovo Book “La Fabbrica Digitale 4.0”, realizzato da STAIN: a spiegare i vantaggi della digitalizzazione in azienda, e in particolare quelli ottenuti grazie alla competenza e alla professionalità di STAIN, sono stati Pierangelo Pedersoli, Presidente CONSORZIO ARMAIOLI, Enrico Ravagnani, Direttore di Produzione FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA, Gianantonio Riello, Responsabile Produzione Powertrain STREPARAVA, Gabriele Golinelli, Direttore Operativo FIDELITAS, Maurizio Fusato, Direttore Stabilimento FERALPI Lonato, Gianni Lauritano, IT Manager Gruppo ARVEDI, e Nicola Merati, Marketing & Sales Manager VIBA.

Durante l’evento, collegamenti in tempo reale con gli stabilimenti di Beretta Armi e Viba, con la piattaforma del trasporto valori di Fidelitas e con il portale Sigma del Consorzio Armaioli sono stati essenziali per capire i vantaggi dell’applicazione dei software Stain nel contesto concreto delle imprese.

La digitalizzazione è un percorso, sinonimo di progresso e cultura – conclude Claudio Morbi. Ogni comparto aziendale dovrebbe esserne coinvolto per muoversi velocemente verso l’evoluzione del sistema, senza resistenze. Dati precisi e veloci si traducono in un aumento di margini. Soprattutto in Italia, oggi vince chi opera in modo efficiente e sistematico. Cosa possibile, questa, solo avendo a disposizione strumenti che aiutino a capire dove intervenire tempestivamente per eliminare le perdite di processo, ottimizzando tutti i processi per essere realmente competitivi”.

Wanzl Travagliato, fatturato

in Economia/Forniture by

Fatturato a 21 milioni e utili per 1, con entrambi i valori in crescita. E’ questo in estrema sintesi il bilancio della filiale italiana della tedesca Wanzl GmbH, che ha sede a Travagliato (qui sono collocati i magazzini e 24 dipendenti). E le prospettive sono buone anche per il 2016, visto che il primo trimestre ha chiuso con ben 13 milioni di fatturato. A dare il maggiore contributo è stto il settore Retail Systems (carrelli e cestini per la spesa self service), con oltre 17 milioni di euro di ricavi. Bene pure la divisione Shop Solution (arredamento per negozi) con vendite superiori ai 3 milioni di euro, mentre la divisione Aeroporti ha superato il milione.

Assocomaplast, assemblea a Corte Franca. “Un buon 2015”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Si è tenuta martedì 28 giugno, presso il Relais Franciacorta di Corte Franca (BS), l’annuale assemblea dei soci Assocomaplast – l’associazione nazionale di categoria, aderente a CONFINDUSTRIA, che raggruppa circa 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma.

In tale occasione, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Giunta e dei Revisori Contabili per il biennio 2016-2018 nonché dei Probiviri per il quadriennio 2016-2020.

Sono stati eletti Membri di Giunta: Alessandro Balzanelli (F. B. BALZANELLI AVVOLGITORI), Gabriele Caccia (SYNCRO), Tiziano Caprara (NEGRI BOSSI), Anthony Caprioli (MACCHI), Maria Grazia Colombo (BFM), Mauro Drappo (AMUT), Gianni Luoni (ELBA), Dario Previero (PREVIERO N.) e Corrando Zanga (UNILOY MILACRON).

Sono stati eletti Revisori Contabili, in qualità di Membri effettivi: Guglielmo Comerio (COMERIO ERCOLE), Elena Cribiù (CRIZAF); come Membri supplenti: Sergio Ceriani (BANDERA).

Sono stati eletti Probiviri: Elisabetta Cirielli (CIBRA NOVA), Flavio Giordani (PLASTIBLOW), Simone Maccagnan (MAC.GI), Maurizio Toniato (MOBERT) e Romeo Varisco (TERMOSTAMPI).

Inoltre, nella parte straordinaria dell’assemblea è stato approvato il nuovo statuto, rinnovato in base alle linee guida della riforma di CONFINDUSTRIA. Tra le principali novità introdotte, si è passati da 3 livelli di organi direttivi (Presidente e vice-Presidente, Consiglio Direttivo e Giunta) a 2 (Presidente, coadiuvato da 3 vice-Presidenti e Consiglio Generale).

A seguire si è tenuta la parte pubblica dell’assemblea.

Presente Marco Fortis, vice-Presidente di Fondazione Edison e consigliere economico della Presidenza del Consiglio, che ha presentato un’analisi dello scenario economico italiano con particolare riferimento alla filiera della gomma plastica.

Nella sua relazione, il professor Fortis ha innanzitutto sottolineato come i dati macroeconomici italiani siano sostanzialmente positivi: PIL in crescita per il quinto trimestre consecutivo, fino al +1% del gennaio-marzo 2016, consumi delle famiglie in ripresa, livelli dell’occupazione in tendenziale miglioramento, export e bilancia commerciale in positivo, crescita degli investimenti in macchinari, confermata anche dal balzo di quasi 32 punti percentuali degli ordini di macchine utensili.

In tale contesto, nel 2015 la filiera della plastica-gomma ha esportato beni per un valore record di 22,6 miliardi di euro e, nel 2014, sono stati 45 i prodotti del sistema plastica-gomma-macchine-stampi per cui l’Italia si trova ai vertici mondiali per saldo commerciale.

Ospite anche Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milano, che ha illustrato le caratteristiche e le potenzialità della cosiddetta “Innovation Alliance”, l’alleanza strategica che raggruppa la mostra PLAST 2018 e le fiere Ipack-Ima, Intralogistica Italia, Print4All e Meat-Tech.

Si tratta di una rassegna fieristica unica nel suo genere e con una cassa di risonanza internazionale notevolmente amplificata, che occuperà tutti i padiglioni del quartiere espositivo di Milano e a cui si potrà accedere con un solo biglietto.

L’aggregazione di questi eventi è assolutamente strategica: i settori del packaging, del converting e della stampa sono complementari e sinergici a quello delle materie plastiche e della gomma. Anche Intralogistica, con la gestione dei magazzini, rappresenta un ideale completamento della filiera.

Al termine dell’assemblea è stato festeggiato anche il quarantesimo anniversario della rivista MacPlas, edita da Promaplast srl, società di servizi di Assocomaplast, con la premiazione degli inserzionisti più affezionati.

 

BILANCIO DI SETTORE –  PRIMO TRIMESTRE 2016

 

In chiusura di assemblea, il Presidente di Assocomaplast Alessandro Grassi, nella sua relazione ai soci, ha fornito un quadro sull’andamento del settore e ha sottolineato ancora una volta come il 2015 sia stato per la maggior parte delle aziende un buon anno: la produzione si è rafforzata ma soprattutto le esportazioni sono ulteriormente cresciute, tant’è che il record storico di vendite all’estero registrato nel 2007 (quindi pre-crisi) è stato superato, con oltre 2,9 miliardi di euro.

“Sono fermamente convinto – ha dichiarato Grassi – delle grandi potenzialità del nostro settore ma soprattutto delle nostre imprese. In tutti questi anni, prima con l’avvento dell’euro e poi con la crisi economica, abbiamo dimostrato di essere capaci non solo di tenere le posizioni ma anche di migliorare. Sono fermamente convinto che attraverso la collaborazione in un’ottica di filiera (ma perché no, anche fra aziende concorrenti) si possano raggiungere risultati ancora più ambiziosi di quelli già raggiunti in questi anni.”

Le rilevazioni ISTAT del commercio estero italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma nel primo trimestre 2016, a confronto con l’analogo periodo 2015, mettono in luce una stabilizzazione delle vendite all’estero – che sostanzialmente azzera la contrazione evidenziata a gennaio e febbraio scorsi – e un certo rallentamento delle importazioni che, pur evidenziando un +10% tondo, non registrano più gli incrementi vicini o addirittura superiori ai venti punti percentuali che hanno caratterizzato i 12 mesi precedenti.

L’inversione di tendenza delle esportazioni è riconducibile essenzialmente alla performance positiva delle tipologie di macchinari (oltre agli stampi) che storicamente hanno un maggiore peso sul totale: estrusori, stampatrici flessografiche e macchine a iniezione.

Dal punto di vista geografico, prendendo in considerazione solo quelle destinazioni verso le quali il valore delle vendite ha raggiunto almeno i 20 milioni di euro nel gennaio-marzo 2016, si rileva un trend positivo verso i mercati comunitari (nella fattispecie, tra i principali: +27% la Spagna, +17% la Repubblica Ceca, +15% il Regno Unito, +14% la Francia), con l’eccezione di rilievo della Polonia, che ha perso il 25% di quanto venduto nel primo trimestre del 2015; praticamente invariate le forniture alla Germania, attestatesi poco sopra i 91 milioni di euro, che la confermano primo mercato di sbocco. Al di fuori dell’Unione, stabile il livello dell’export verso la Russia, nell’ordine degli 11 milioni.

Allargando la panoramica agli altri quadranti, si nota in primo luogo la battuta d’arresto del flusso verso Stati Uniti e, soprattutto, Messico con, rispettivamente, un calo del 6% e del 56%.

Triplicate, invece, le esportazioni verso il Brasile, che hanno sfiorato i 20 milioni di euro, mentre rimangono stabili quelle verso la Cina, appena al di sotto dei 30 milioni.

L’ultima indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri associati evidenzia un buon andamento del portafoglio ordini nel semestre in corso rispetto al precedente, con una previsione di aumento per oltre la metà del campione intervistato.

Orgoglio Brescia pronto a nuove sfide dopo il successo dell’Albero della Vita

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Non si ferma il lavoro del Consorzio Orgoglio Brescia, formato da 18 imprese bresciane e da Associazione Industriale Bresciana, che in tempi record ha reso possibile la realizzazione dell’Albero della Vita, opera simbolo di Expo 2015.

Questa mattina in sala Beretta, il presidente di Orgoglio Brescia, Paolo Franceschetti, e il presidente della Piccola Industria di AIB e delegato per Expo, Giancarlo Turati, hanno presentato alla stampa le nuove sfide che il Consorzio è pronto a cogliere dopo lo straordinario successo dell’Albero della Vita durante i sei mesi dell’Esposizione universale milanese.

“Orgoglio Brescia chiude il bilancio 2015 in attivo, con un fatturato superiore a 3 milioni e 300mila euro e un utile di 16mila”, ha sottolineato in apertura il presidente Franceschetti, ricordando anche il recente accordo siglato tra il Consorzio e BWS (Balich Worldwide Shows, che ha ideato l’opera) per lo sfruttamento in esclusiva per altri dieci anni dei diritti d’immagine dell’Albero della Vita, che il primo luglio tornerà ad accendersi e a entusiasmare il pubblico.

“Il Consorzio vuole vivere e continua a operare: adesso ci concentriamo sul consolidamento e la valorizzazione del brand Orgoglio Brescia. E’ allo studio la possibilità per le aziende bresciane di utilizzare il marchio, dal momento che abbiamo ricevuto molte richieste in questo senso”, ha spiegato Turati prima di passare in rassegna nuove iniziative e progetti.

Anzitutto è stato ricordato l’interessamento da parte del Comune di Chicago negli Usa, che ha voluto approfondire con Orgoglio Brescia la tecnologia costruttiva dell’Albero della Vita, in vista della realizzazione di un’opera simile all’interno di un complesso residenziale sulle sponde del lago Michigan.
Di recente, poi, le imprese del Consorzio hanno consegnato le fontane del nuovissimo centro commerciale di Arese, mentre a Brescia è stata avviata una collaborazione con Fondazione Poliambulanza e Fondazione Abio per coinvolgere i bambini del reparto di Pediatria nella realizzazione di opere e disegni che richiamino il messaggio forte e positivo dell’Albero della Vita. Le creazioni dei bambini saranno quindi esposte in una mostra dedicata.

Il Consorzio Orgoglio Brescia è formato da: Associazione Industriale Bresciana, Albertani Corporates, Alpiah, ATB Riva Calzoni, Caldera General Impianti, Cittadini, Corbat, Duferdofin Nucor, Elgen, FasterNet soluzioni di networking, Feralpi Siderurgica, Fratelli Moncini Stones, Italmesh, Metalcamuna, Ormis, Palazzoli, Porfido F.lli Pedretti, SI.AL., Wood Beton.

Massetti: «In Lombardia la maglia rosa del business sui pedali»


in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by

La passione per la bicicletta fa bene alla salute della nostra economia. Le imprese in Italia che producono, riparano e noleggiano al I trimestre 2016 sono 3.043 (di cui il 61,9% esegue riparazioni) con 7.815 addetti e nell’ultimo anno sono aumentate dell’1,5%. Filiera della bicicletta che registra nel triennio 2013-2016 una crescita delle imprese del 2,8%, in controtendenza rispetto al -0,2% rilevato per il totale imprese.

La fotografia del settore che unisce tradizione produttiva e innovazione tecnologica, è stata scattata dal Centro studi di Confartigianato. Una filiera per il 61,9% composta da Riparazione di biciclette, articoli sportivi e attrezzature da campeggio (1.885 imprese), per il 18,3% da Fabbricazione e montaggio di biciclette (556 imprese), per il 13,6% da Noleggio di biciclette (413 imprese) e per il restante 6,2% da Fabbricazione di parti ed accessori per biciclette (189 imprese). Per quanto riguarda l’artigianato si osserva che la Riparazione concentra il 78,9% delle imprese (1.659 unità), segue la Fabbricazione e montaggio di biciclette con il 16,4% (344 imprese), la Fabbricazione di parti ed accessori per biciclette con il 4,4% (92 imprese) ed il Noleggio di biciclette è marginale e rappresenta solo lo 0,4% dell’artigianato (8 imprese).

Il maggior numero di imprese del settore si concentra in Lombardia con 411 imprese (in crescita del 1,8%) seguita da Emilia Romagna con 379 e dal Veneto con 323.

Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Dai laboratori artigiani escono sofisticati “gioielli” per conquistare i record mondiali, modelli di ogni tipo e innovazioni per l’utilizzo quotidiano. Una filiera produttiva famosa nel mondo di cui sono protagoniste le piccole imprese che di ogni pezzo della bici, dalla sella al pedale alle ruote, realizzano un piccolo capolavoro di manualità, ricerca e tecnologia».

L’utilizzo, le piste ciclabili e il bike sharing

Non soltanto sport e tempo libero: la bicicletta sta crescendo anche come mezzo di trasporto per andare al lavoro. Sono 743.000 le persone in Italia che vanno a lavoro in bicicletta, pari al 3,5% delle persone che si recano a lavoro. Un aumento favorito dall’incremento delle piste ciclabili: 8 capoluoghi di provincia si registra una densità di piste ciclabili superiore ai 100 km per 100 km2: Padova (174,1 km/100 km2), Torino (137,4 km/100 km2), Brescia (132,8 km/100 km2), Modena (116,4 km/100 km2), Mantova (113,6 km/100 km2), Pordenone (112,0 km/100 km2), Treviso (107,1 km/100 km2) e Bergamo (105,8 km/100 km2).

Il servizio di bike sharing è presente nel paniere per la rilevazione dei prezzi al consumo dal 2015 e nel totale dei capoluoghi di provincia si contano 5,2 biciclette ogni 10 mila abitanti, media doppiata in 18 capoluoghi. In particolare in 7 capoluoghi si contano oltre 20 biciclette/10 mila ab.: Isernia (43,6 biciclette/10 mila ab.), Milano (26,1 biciclette/10 mila ab.), Pisa (22,9 biciclette/10 mila ab.), Aosta (21,9 biciclette/10 mila ab.), Bergamo (21,0 biciclette/10 mila ab.), Brescia (20,9 biciclette/10 mila ab.) e Lodi (20,9 biciclette/10 mila ab.).

Il made in Italy

L’export del Made in Italy della bicicletta è positivo e in salita nel Regno Unito (+17,8%) e negli USA (+10,1%). Nel 2015 l’export del Settore della bicicletta vale 617 milioni di euro che per il 72,6% (448 milioni) riguarda componentistica e per il restante 27,4% (169 milioni) riguarda biciclette complete. Siamo il terzo esportatore europeo del comparto dietro a Germania (1.035 milioni di euro e 20,5% del totale export dell’Unione Europea) e Paesi Bassi (930 milioni e quota del 18,4%) e rappresentiamo oltre un decimo (12,2%) dell’export del settore dell’Unione Europea. Il primo Paese cliente dell’Italia in questo settore è la Francia con 100 milioni di euro (16,2%), seguita dalla Germania con 89 milioni (14,4%), dal Regno Unito con 57 milioni (9,2%), dalla Spagna con 46 milioni (7,4%) e dalla Romania con 44 milioni (7,1%). A fronte di un trend dell’export del -2,5%, appesantito dalle vendite all’estero di biciclette, cresce del 2,2% il made in Italy della componentistica e in particolare si rilevano gli aumenti di: Cerchioni e raggi di velocipedi (+14,8%), Pneumatici di gomma, nuovi, dei tipi utilizzati per biciclette (+13,9%), Telai e forcelle, e loro parti, di velocipedi (+8,2%), camere d’aria, di gomma, dei tipi utilizzati per biciclette (+4,2%), Parti e accessori di velocipedi (+2,4%) e selle di velocipedi (+0,6%).

Sanità: otto bresciani su dieci chiedono esami più rapidi

in Banche/Economia/Tendenze by

I bresciani sono soddisfatti della sanità della Leonessa. Ma vorrebbero tempi di prenotazione minori, oltre a più servizi per pazienti e parenti. E’ quanto emerge dall’indagine che Banca Santa Giulia ha commissionato a Cessme, centro studi sulla Smart economy con sedi a Roma e Torino, le cui attività scientifiche sono presiedute da Piera Levi Montalcini. L’indagine era finalizzata a conoscere la percezione e il livello di soddisfazione dei cittadini bresciani rispetto ai servizi sanitari e assistenziali ricevuti, ma anche a conoscere quali sono le aspettative degli abitanti della Leonessa.

Dallo studio emerge un alto livello di soddisfazione dei bresciani sulle strutture ospedaliere bresciane: mediamente sette su dieci sono discretamente o molto contenti, con livelli di gradimento maggiori nel pubblico (il 23 per cento dichiara livelli ottimi) che nelle strutture convenzionate (il 15 per cento). Mentre solo un cittadino su 20 si dice fortemente insoddisfatto. Nonostante questo è diffusa tra i bresciani (68 per cento) la convinzione di un calo dei servizi e del livello della salute pubblica a causa della crisi economica. E forse è anche per questo che quasi tre bresciani su dieci (28 per cento) indicano che stanno seriamente valutando l’ipotesi di stipulare un’assicurazione sanitaria privata.

Tra le priorità, invece, si evidenzia soprattutto quella di ridurre i tempi di prenotazione (76,3 per cento) di visite e prestazioni sanitarie, seguita da maggiori servizi per pazienti e parenti e da strumentazioni tecnologiche più avanzate (entrambe attorno al 26 per cento). Ma condivisa è anche la necessità di destinare maggiori risorse agli anziani (il 47 per cento del campione li “preferisce” ad adulti e bambini) e di utilizzare maggiormente le nuove tecnologie per migliorare l’efficienza del servizio (71 per cento). Alla banca, invece, gli intervistati chiedono soprattutto di investire sulla ricerca universitaria (50 per cento) più che in Onlus (26,3) e singoli casi di bisogno (18,7).

“La ricerca di nuovi percorsi per promuovere un welfare sostenibile in un momento di crisi economica”, sottolinea la vicepresidente di Banca Santa Giulia Daniela Grandi, “è questione di scottante attualità. Il nostro istituto è molto attento a questo tema e non a caso abbiamo deciso di sponsorizzare anche il convegno che si è tenuto in città il 17 giugno sul tema Ricerca, economia e finanza con il Nobel in carica Angus Deaton. Il mondo economico bresciano – seguendo il modello di quanto sta accadendo negli States – può fare molto per sostenere progetti di ricerca in campo medico”.

L’indagine ha riguardato un campione di 761 cittadini bresciani (52% donne, 48% uomini) di età compresa fra i 27 e i 71 anni residenti residenti soprattutto in città e Hinterland (63%).

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