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Fondazione Aib, Daniele Fano amministratore delegato. Donatella Preti è la nuova dirigente del Liceo Guido Carli

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Con la nomina di Daniele Fano amministratore delegato di Fondazione AIB e di Donatella Preti dirigente del Liceo Internazionale per l’Impresa “Guido Carli”, giunge a compimento il processo di profonda riorganizzazione delle strutture e delle attività legate all’Education di Associazione Industriale Bresciana, voluto dalla Presidenza di Marco Bonometti.

“Dotiamo la Fondazione di un vertice stabile e qualificato che lavorerà con determinazione per raggiungere i nostri obiettivi sul versante della formazione, a cominciare dallo sviluppo del Liceo per il quale abbiamo selezionato con grande cura i docenti e investito ingenti risorse per l’acquisto della nuova sede, allestita con strutture di assoluta avanguardia. Una scuola che sarà un vero e proprio campus, che i ragazzi potranno frequentare per tutto il giorno con un’offerta didattica complementare pomeridiana. Puntiamo sulla qualità e sul merito, come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti da primi due allievi del Carli, capaci di conseguire la maturità con un anno di anticipo”, commenta Paola Artioli, vice presidente di AIB per l’Education e presidente di Fondazione AIB, cui fanno capo, oltre al Liceo Carli, anche Isfor 2000 e il Centro di Formazione.

Daniele Fano, economista con studi a Siena e Harvard, dove è stato anche Teaching Assistant di Macroeconomia, è esperto di formazione e politiche attive del lavoro e autore di diverse pubblicazioni. Tra i numerosi incarichi ricoperti prima di approdare al vertice di Fondazione AIB, Daniele Fano è stato Capo Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, coordinando vari progetti, tra i quali “Garanzia Giovani”, “Busta Arancione” dell’Inps e la Commissione Congiunta tra i ministri Carrozza e Giovannini sui risultati dell’indagine PIAAC sulle competenze della popolazione in età lavorativa.

Donatella Preti succede a Stefano Corini alla guida del Liceo Carli. Bresciana di Manerbio, una laurea in Economia e Commercio, è stata per sei anni dirigente del liceo Leonardo di Brescia, contribuendo a portare l’istituto a livelli di eccellenza nelle graduatorie scolastiche nazionali. In precedenza è stata dirigente dell’IIS Pascal di Manerbio e vice preside dell’IIS Lunardi.

Brescia, a luglio prove tecniche di fine deflazione

in Economia/Istituzioni/Tendenze by

A luglio, dopo cinque mesi consecutivi di tassi tendenziali negativi, si attenua la deflazione a Brescia. Il tasso tendenziale registra infatti una variazione nulla, mentre il tasso congiunturale (variazione sul mese precedente) segna un +0,2%. L’indicatore di trend conferma, anche se più attenuati, i rischi di deflazione già emersi nei mesi scorsi. L’analisi per tipologia di beni e servizi, evidenzia come siano i prodotti a media ed elevata frequenza di acquisto quelli maggiormente interessati dalla deflazione, soprattutto a causa della componente energetica. Il tasso tendenziale senza la componente energetica sarebbe a +0,7%.

Le divisioni con andamento inflativo sono “Ricreazione, spettacolo, cultura” (+1,4%), “Trasporti” (+1,1%, prevalentemente per fattori stagionali), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+0,5%, per fattori stagionali), “Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili” (+0,3%, soprattutto per i rincari dell’acqua). In diminuzione le “Comunicazioni” (-1,2%), “Prodotti alimentari” (-0,6%), “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,1%) e “Altri beni e servizi” (-0,1%). Variazione nulla per “Abbigliamento e calzature” (saldi stagionali), “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Servizi sanitari” e “Istruzione”. Indicatori di trend segnalano ancora una delicata situazione di possibile ripresa della deflazione.

Roberto Zini designato componente del Gruppo Tecnico per la Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria

in Economia/Eventi by

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria ha designato ieri Roberto Zini (delegato alle Zone, Settori e Sviluppo Associativo di AIB) componente del Gruppo Tecnico per la Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria.

“Il tema della responsabilità sociale d’impresa rappresenta senza dubbio uno dei fattori centrali nel rapporto delle aziende con i loro stakeholder .

E’ la manifestazione della volontà delle imprese di qualsiasi dimensione di gestire correttamente i rapporti con i propri collaboratori, con l’ambiente circostante e con la comunità sociale nella quale operano e intrecciano rapporti quotidianamente.

Parlare di economia civile, di sostenibilità ambientale, di attenzione alle persone dentro e fuori l’azienda, costituisce per noi una priorità e sarà nostro compito dare alle aziende ed ai lavoratori la certezza di operare in un contesto in cui le implicazioni della responsabilità sociale diventino parte integrante della visione strategica d’impresa” dichiara Roberto Zini.

Il presidente di AIB, Marco Bonometti, ha espresso soddisfazione per questa designazione: “Mi congratulo con Roberto Zini per la sua nomina a componente del Gruppo Tecnico per la Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria. Imprenditore di grande lungimiranza ed intelligenza, che da anni opera all’interno della sua azienda con grande attenzione a queste tematiche: sono certo che saprà fare un ottimo lavoro, con grande passione. Questa nomina, insieme alla designazione di Giuseppe Pasini a coordinatore del tavolo per l’Energia, è un ulteriore riconoscimento al ruolo e al peso del manifatturiero bresciano e all’importanza dell’Associazione Industriale Bresciana”.

Ricordiamo che i sedici Gruppi tecnici (Made In, Scienze della vita, Fisco, Ricerca e Sviluppo, Internazionalizzazione associativa, Ambiente e sostenibilità, Cultura e Sviluppo, Welfare, Reti di Imprese, Servizi associativi, Logistica, Energia, Responsabilità Sociale d’Impresa, Formazione professionale/Alternanza scuola–lavoro, Paesi dell’Est, Credito e Finanza) svolgeranno attività a supporto del Consiglio di Presidenza sulle tematiche prioritarie per Confindustria.

Vino, dalla Regione 3,4 milioni per le cantine del territorio

in Agricoltura e allevamento/Economia/Evidenza by

“Regione Lombardia ha allocato l’intero budget delle risorse a disposizione per l’Ocm Vino per la campagna 2016-17 e questa e’ la migliore risposta per chi continua a insistere nel tentativo di centralizzare l’operazione. Non sarebbe necessario, se tutte le Regioni funzionassero come la Lombardia”. Cosi’ l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, annuncia che la graduatoria delle domande ammissibili a finanziamento sulla quota regionale per la promozione del vino sui mercati dei paesi terzi e’ stata inviata al ministero delle Politiche agricole, secondo la nuova formula che vede il Mipaaf competente nella validazione dell’operazione.

SOGGETTI BENEFICIARI E PROGETTI – “La spesa ammessa per progetti di internalizzazione extra-Ue – comunica Fava – e’ di oltre 14,2 milioni di euro, mentre il contributo regionale lombardo e’ di 3,4 milioni, impiegato per intero e a vantaggio di operazioni che coinvolgono cantine lombarde, ma anche progetti multiregionali con capofila la Lombardia o altre regioni”. Fra i soggetti beneficiari: ente Vini bresciani, azienda agricola Mirabella, Consorzio Lieti Calici (Cina), Consorzio tutela vini Oltrepo’ Pavese, Consorzio tutela Franciacorta, As.co.vi.lo., Ati Lombardy Taste, Guido Berlucchi & C. spa, Ca’ del Bosco srl, Consorzio Lieti Calici (Usa), Castello del Poggio. I progetti multiregionali con capofila la Lombardia: Consorzio tutela vini Lugana, Ati Interwine Scarl. I progetti multiregionali con capofila con capofila altre regioni: Ati Farnese Vni srl, Consorzio Divinitalia, Associazione Dop in the World, Ati Vip, Ati Consortium Vini.

L’imprenditore Stefanina ferito in un agguato a Capo Verde

in Economia/Evidenza/Turismo by

La paura è stata tanta, ma per fortuna non si è consumato il dramma e sabato Andrea Stefanina, imprenditore bresciano, tornerà a casa da familiari e amici. Il 64enne – che si trovava a Capo Verde per gestire i suoi affari – è stato vittima di un agguato nella serata di ieri: mentre era alla guida della sua auto e stava rientrando in uno dei diversi alberghi che gestisce un colpo di pistola lo ha raggiunto, colpendolo al braccio. A diffondere la notizia è stata la moglie, Diletta Scaglia, durante l’ultimo consiglio comunale (dove siede tra i banchi del Pd). Stefanina è stato lievemente ferito, ma se la caverà con pochi giorni di cure.

Gossip: Sala lascia la terza moglie per la figlia di Bazoli?

in Economia/Evidenza/Gossip by

La notizia è priva di conferme ufficiali, ma la fonte – il popolare sito Dagospia – è di quelle che spesso ci prendono. Il primo cittadino di Milano avrebbe preso una cotta importante per una bresciana Doc, figlia di uno dei nomi più noti della Leonessa (e d’Italia). Secondo il sito, infatti, Sala avrebbe deciso di lasciare la terza moglie per stare con Chiara Bazoli, figlia del presidente emerito di Intesa e partner di Urbano Cairo nella recente scalata al Corsera. Galeotto, secondo Dago, sarebbe stato un incontro in occasione di Expo, tra l’ex commissario e lamanager della Fondazione Feltrinelli che curava i contenuti della manifestazione.

Aib, i giovani talenti di “Best” pronti a entrare in azienda

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sei aziende bresciane partner del progetto “Best Brescia”, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di AIB, sono pronte ad accogliere sette ragazzi di talento, offrendo loro una prima esperienza di lavoro con un contratto a tempo determinato di sei mesi.
Si è da poco concluso infatti il processo di selezione, curato da Trenkwalder, che ha individuato i profili più idonei tra i giovani freschi di diploma degli istituti superiori del territorio. Ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco nella seconda edizione di Best (Business Excellent Student Talent), voluta dagli imprenditori under 40 di AIB guidati da Alberto Faganelli, per avvicinare scuola e imprese.

Giorgio Spalenza, appena diplomatosi all’istituto Cossali di Orzinuovi, lavorerà alla AS Borsoni Worldwide, mentre Claudio Bianchetti del Golgi di Brescia farà la sua prima esperienza al Colorificio Bresciano. Due ragazzi, Serena Verzeletti dell’Einaudi di Chiari e Federico Zanoni dell’Antonietti di Iseo, saranno accolti dalla Italian Gasket, Davide Gasparetti dell’Antonietti dalla Umr e Idi Songne del Moretto di Brescia dalla Ntm. Infine,  Massimiliano Farnedi, pure lui proveniente dall’Antonietti, andrà alla Cibek.

“Partecipare a questa prova mi ha reso più sicuro e fiducioso. Sono state riconosciute le mie capacità e sono certo che l’esperienza lavorativa contribuirà alla mia formazione”, commenta Giorgio Spalenza, mentre Serena Verzeletti sottolinea come l’opportunità offerta da Best sia “da cogliere al volo. A noi giovani non capita tutti i giorni di ricevere un contratto con un’azienda che si impegni a migliorare le nostre potenzialità”.

“Un progetto cresciuto rispetto alla prima edizione, con il quale rinsaldiamo il legame tra scuola e impresa e che rappresenta davvero una concreta opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Lo scorso anno, al termine dei sei mesi, tre dei cinque ragazzi selezionati hanno infatti ottenuto un contratto a tempo indeterminato”, spiega Anna Tripoli vice presidente dei Giovani AIB con delega alla Commissione Scuola.

“Quest’anno abbiamo cercato i talenti migliori in quattro diverse aree di specializzazione: informatica, chimica, commerciale e meccanica. Tanti ragazzi si sono messi alla prova in un percorso di selezione molto impegnativo, che prevedeva la stesura di un curriculum, test di gruppo, colloqui “speed date” e prove pratiche in azienda. Un’esperienza, quindi, molto utile anche per chi alla fine non è stato selezionato”, conclude Alice Palumbo, project leader di Best.

Secondo trimestre in positivo per l’artigianato lombardo. Massetti: luci e ombre

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Manifatturiero by

Un secondo trimestre 2016 in positivo per l’artigianato manifatturiero lombardo: “Fatto non solo di molti segni più, ma anche di una crescita diffusa a tutti i dati congiunturali, e che vede l’artigianato cavarsela meglio dell’industria”, commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Che sottolinea: “Cresciamo su tutti i mercati, interni e esteri, ma in particolare cresce sopra la media il settore metalmeccanico, che siamo soliti considerare la nostra “sentinella”, settore storicamente baricentrico per il comparto artigiano: un ulteriore elemento che ci fa ben sperare per i mesi a venire”.

I dati della congiuntura di Unioncamere Lombardia registrano infatti per le aziende artigiane manifatturiere una nuova svolta congiunturale positiva nella produzione (+0,8%) e un’accelerazione rispetto allo scorso anno con una variazione tendenziale dell’1,8%. L’indice della produzione sale a quota 71,2 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100) recuperando 2,5 punti rispetto al minimo del 2013, ma rimanendo purtroppo ancora ben lontano da quota 100 e 5,5 punti sotto il massimo registrato nel 2011.

Da un punto di vista settoriale, il segno positivo che caratterizza circa metà dei comparti. I sei settori in espansione sono guidati dalla meccanica (+3,4%), seguita da gomma-plastica (+2,1%), legno-mobilio (+2,0%), alimentari (+1,9%) e manifatturiere varie (+1,6%). In leggera crescita l’abbigliamento (+0,8%). In contrazione i minerali non metalliferi (legati al mondo dell’Edilizia) (-4,4%), il resto del comparto moda (tessile -2,6% e pelli-calzature -2,2%), carta-stampa (-0,6%) e siderurgia (-0,4%). A livello dimensionale le micro imprese artigiane restano stazionarie, le imprese da 6 a 9 addetti sono in crescita dell’1,8% e quelle con oltre 10 addetti del +3,6%. “Ancora una volta le imprese artigiane che vanno meglio sono le più strutturate – commenta Massetti – a dimostrazione che la competitività, su mercati complessi come gli attuali, vada giocata su qualità e capacità di innovare, elementi che caratterizzano più facilmente le imprese più strutturate o capaci di lavorare in rete”.

Le imprese che dichiarano variazioni negative nei livelli della produzione scende di un punto (dal 33% al 32%) e, di conseguenza, aumenta la quota delle imprese che dichiarano variazioni positive (dal 43% al 44%). Il fatturato a prezzi correnti è in accelerazione sia dal punto di vista tendenziale (+2,3%) che congiunturale (+0,9%). Sul mercato interno, si registra un +0,8% rispetto al trimestre precedente e un +0,5% tendenziale. Sul versante estero, dal quale il comparto artigiano ricava una quota del fatturato del 7,3% sul totale, i risultati sono ancora più positivi crescendo dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% su base annua. Per quanto riguarda l’occupazione, tasso d’ingresso e d’uscita si riducono di pari entità, mantenendo il saldo costante al +0,3% registrato anche lo scorso trimestre. Le aspettative delle imprese artigiane risultano invece in controtendenza in un quadro in miglioramento: produzione e occupazione rimangono in area negativa e peggiorano tornando ad allontanarsi dal punto di svolta. Anche sul versante della domanda le aspettative degli artigiani flettono per entrambi i mercati con la domanda estera che, dopo tre trimestri in area positiva, torna in negativo. “Viviamo un periodo di forte incertezza, con una turbolenza dei mercati ulteriormente alimentata da fenomeni come la Brexit: credo si possa spiegare così la diffusione, tra le nostre imprese, di un sentiment particolarmente negativo, a volte nonostante i risultati d’impresa positivi. – conclude il presidente Massetti – Eppure, oggi più che mai, non dobbiamo perdere una certa dose di fiducia e la voglia di reagire che sono due elementi indispensabili per continuare a scommettere sulle nostre imprese e a competere con successo”.

Licenziamenti Editrice La Scuola, i sindacati da Del Bono

in Economia/Editoria/Evidenza/Istituzioni by

Ieri pomeriggio alle 15.30 la delegazione sindacale composta dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl ha incontrato il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono per discutere dei nuovi licenziamenti decisi dall’Editrice La Scuola.

Al Sindaco è stata presentata la situazione attuale, partendo dalla ristrutturazione aziendale del 2010. “E’ stata messa in evidenza la natura profonda della questione – spiegano i sindacati in una nota – una difficoltà finanziaria che origina dalla mancanza di una efficace strategia di crescita aziendale, in grado, negli ultimi anni, di reggere le forti trasformazioni del complessivo mercato di riferimento, l’editoria scolastica. Si è fatto presente che l’azione di riequilibrio che Editrice vuole mettere in atto avrà una ricaduta importante sul livello occupazionale, pregiudicando quasi la metà del personale attualmente impiegato con un piano di licenziamento collettivo. Per questo (…) i dipendenti e le organizzazioni sindacali hanno chiesto misure per attenuare l’impatto la manovra, come il ricorso a specifici strumenti di ammortizzatori sociali. Inoltre, pensando ai dipendenti che rimarranno in Editrice, è stata rimarcata la necessità di conoscere con maggiore dettaglio il Piano industriale, per ora solo genericamente accennato dalla Direzione”.

Preso atto delle attuali difficoltà aziendali, il Sindaco ha espresso quindi la convinzione che occorra una convinta azione di rilancio industriale, mostrando interesse alla vicenda e alla sorte dei lavoratori. Un interesse – si legge ancora “da spendere nelle sedi opportune con le modalità e le prerogative del suo ruolo istituzionale”. “L’incontro – concludono i rappresentanti del sincato nel comunicato stampa – si è concluso non con certezze, ma almeno con la convinzione che verrà tentato ciò che sarà possibile. E mettendo in agenda un prossimo appuntamento da tenersi per la fine di agosto”.

Ori Martin, calano i ricavi del gruppo, ma gli utili tornano a crescere

in Acciaio/Economia by

Il Gruppo ORI Martin è specializzato nella produzione di acciai di qualità per la meccanica e le costruzioni.

Il bilancio consolidato del Gruppo comprende il bilancio della O.R.I. Martin SpA, società capogruppo, e quelli delle società di cui detiene la maggioranza adottando il criterio del consolidamento integrale.

  • I ricavi delle vendite sono stati di € 403,4 milioni con un decremento del -4,2% rispetto ai ricavi (421,0) realizzati nel 2014.

  • L’utile netto è risultato pari a € 8,9 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 36,3 milioni, di cui € 13,2 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;

  • I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 53,0 milioni pari al 13,1% del fatturato, ed il cash flow a € 51,2 milioni pari al 12,7% del fatturato.

Il gruppo detiene una quota di mercato significativa sui mercati europei per gli acciai destinati al settore automotive e mantiene una presenza stabile nel mercato delle costruzioni.

A Brescia sono situate l’acciaieria e il laminatoio per la produzione a caldo di acciai di qualità per la meccanica; a Cologne (BS) si trovano gli impianti per la finitura a freddo del laminato, mentre nel Lazio, a Ceprano (FR), sono presenti uno stabilimento per la laminazione di billette per cemento armato e uno per la trafilatura e cordatura di trefolo c.a.p, e a Corbetta (MI) si trova uno stabilimento dedicato alla realizzazione di tiranti per applicazioni geotecniche.

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La capogruppo O.R.I. Martin SpA

La società principale, O.R.I. Martin SpA, azienda siderurgica attiva principalmente nella produzione di acciai speciali, è costituita da due stabilimenti. Nel sito produttivo di Brescia sono presenti un’acciaieria, un laminatoio e i reparti accessori di trattamento termico dei prodotti; nel sito di Ceprano è presente un impianto di laminazione dedicato alla fabbricazione di tondo per cemento armato.

L’azienda detiene una quota di mercato significativa nei mercati europei per gli acciai per bulloneria, automotive e stampaggio a freddo e costituisce una presenza stabile nel mercato del tondo per cemento armato del centro-sud Italia.

Le quantità prodotte dalla società sono state pari a 644.000 ton di acciaio e 579.000 di laminato (di cui 115.000 nello Stabilimento di Ceprano) con un decremento annuo del -4,3% per l’acciaieria un incremento del +1,0% per il laminatoio.

Il fatturato del settore acciai speciali ha registrato un decremento del -8,5% causato principalmente dalla flessione del prezzo medio di vendita (-7,1% rispetto all’esercizio 2014) dovuto alle tendenze ribassiste generate dal protrarsi di una situazione di debolezza a livello macroeconomico.

Il fatturato del tondo per cemento armato ha mantenuto una sostanziale stabilità (-0,2%) grazie alla forte crescita dei volumi commercializzati in termini reali (+11,0%), fenomeno che ha compensato il decremento dei prezzi di vendita (-10,1%).

Le esportazioni dirette ed indirette superano il 60% del fatturato ed il mercato di riferimento rimane soprattutto quello europeo.

I dati principali della società sono i seguenti:

  • I ricavi delle vendite sono stati di € 357,3 milioni con un decremento del -7,8% rispetto ai ricavi (387,4) realizzati nel 2014.

  • L’utile netto è risultato pari a € 9,5 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 26,0 milioni, di cui € 9,4 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;

  • I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 44,9 milioni pari al 12,6% del fatturato, ed il cash flow a € 41,5 milioni pari all’11,6% del fatturato.

Nella tabella vengono indicati i quantitativi di acciaio prodotti negli esercizi 2014 e 2015:

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Di seguito viene presentato il bilancio di O.R.I. Martin SpA, approvato dagli azionisti; si fa notare che l’impresa ha usufruito della facoltà di effettuare la rivalutazione delle immobilizzazioni materiali secondo i criteri previsti dalla Legge 147/2013 iscrivendo maggiori valori all’attivo per € 50,5 milioni e costituendo una riserva di rivalutazione di pari importo nel patrimonio netto.

A fronte della rivalutazione indicata l’azienda ha sostenuto maggiori ammortamenti nell’esercizio per un importo pari a € 9,5 milioni.

I dati di sintesi, espressi in migliaia di euro sono i seguenti:

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Le società controllate

Le società industriali consolidate e controllate al 100% direttamente da O.R.I. Martin SpA sono le seguenti:

  • Trafilati Martin SpA ha sede in Cologne (BS) ed opera nel mercato delle lavorazioni a freddo dell’acciaio con destinazione prevalente il settore automotive. I ricavi hanno raggiunto il valore di € 51,1 milioni con un incremento del +5,0% rispetto all’esercizio precedente; il cash flow lordo è pari a € 5,3 milioni (10,4% del fatturato) ed il risultato netto si attesta a € 1,1 milioni, dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,5 milioni, di cui € 1,7 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.

  • Siderurgica Latina Martin SpA ha sede in Ceprano, produce trefolo per il settore del cemento armato precompresso, ha realizzato un fatturato di € 26,8 milioni registrando rispetto all’esercizio 2014 una crescita del +9,2%, e ha generato un cash flow lordo di € 1,0 milioni (3,9% del fatturato) ed una perdita netta di € -2,0 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,8 milioni, di cui € 2,0 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.

Gli investimenti

Gli investimenti complessivamente effettuati dalla Capogruppo nel corso dell’esercizio 2015 sono stati di circa € 18,4 milioni.

Per quanto riguarda i reparti produttivi, gli investimenti hanno riguardato principalmente:

  • nel reparto acciaieria il sistema di caricamento continuo del rottame;

  • nel reparto di laminazione il forno di riscaldo per le billette;

– nel reparto dei trattamenti termici i forni di ricottura dei prodotti finiti.

Per lo Stabilimento di Ceprano sono stati completati alcuni interventi programmati di automazione e revamping degli impianti.

Gli investimenti nel settore ambientale

Gli investimenti ambientali nell’esercizio 2015, sul totale investimenti di €18,4, sono stati pari a € 5,8 milioni e hanno riguardato principalmente l’impianto finalizzato al recupero dell’energia termica contenuta nei fumi provenienti dal forno elettrico, con contestuale produzione di energia elettrica per l’autoconsumo interno e di energia termica che verrà ceduta alla rete A2A di teleriscaldamento cittadino nel periodo invernale.

L’azienda, utilizzando le più recenti tecnologie disponibili, ha continuato a realizzare investimenti per l’impianto di aspirazione dei fumi, l’ottimizzazione energetica del forno e il completamento dei tamponamenti per limitare ulteriormente l’impatto acustico.

La società svolge la propria attività nel totale rispetto delle disposizioni in materia di tutela dell’ambiente e sicurezza dei lavoratori, ed è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale certificato ISO 14001 dall’ente IGQ successivamente integrato con un Sistema di Gestione della Sicurezza secondo la norma BSOHSAS 18001 certificato dall’ente IGQ.

Fatti di rilievo del primo semestre 2016

La produzione di acciaio mondiale anche nei primi mesi dell’anno 2016 conferma il trend discendente della produzione siderurgica globale, fenomeno cui la contrazione della Cina contribuisce sensibilmente; le prospettive per l’esercizio in corso sono pertanto improntate alla cautela.

L’azienda ha approvato investimenti, nel 2016, per € 19,1 milioni, di cui una quota significativa e superiore al 25% è destinata ad Ambiente e Sicurezza.

Il Consiglio di Amministrazione di O.R.I. Martin S.p.A. per il triennio 2016-2019 è composto da:

Uggero De Miranda (Presidente); Annamaria Magri (Vicepresidente); Giovanni Marinoni (Vicepresidente); Andrea Agnelli (Consigliere Delegato); Giovanni Comboni (Consigliere); Roberto De Miranda (Consigliere); Carlo Garavaglia (Consigliere).

 

 

Scenario di mercato e posizionamento

World Steel Association rileva che il mercato dell’acciaio mondiale nel 2015 ha prodotto complessivamente 1.621 milioni di tonnellate, con un decremento pari al -2,9% dall’anno precedente; i produttori dell’area orientale – nonostante una flessione del -2,2% – hanno prodotto quasi 1.096,3 milioni di tonnellate e l’apporto più significativo è stato della Cina, che con 803,8 milioni di tonnellate detiene il 49,6% della produzione complessiva mondiale, quota che tuttavia rispetto all’anno precedente scende del -2,3%.

L’Unione Europea registra una flessione del -1,8% dal 2014 con un totale di 166,2 milioni di tonnellate di acciaio; il calo rispetto ai 210 milioni di tonnellate prodotte nel 2007 è pari al -20,9%.

L’Italia, la cui produzione si attesta a 22,0 milioni di tonnellate, pur mantenendo ancora l’11° posto nella graduatoria mondiale dei produttori, ha registrato un’ulteriore flessione pari al -7,2% rispetto al 2014. Gli altri Paesi europei hanno proposto performance abbastanza discordanti: la Germania (42,7 M.t, -0,5%) ha sostanzialmente mantenuto i livelli produttivi dell’anno precedente, la Francia (15,0 M.t, -6,8%) e il Regno Unito (10,9 M.t, -9,9%) hanno registrato una flessione decisa, mentre la Spagna (14,9 M.t, +4,9%) ha quasi superato l’output produttivo francese.

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