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Gennaio 2024 - page 3

 Gli utilizzi innovativi delle stampanti 3D a resina di grande formato

in Economia/Redazionali by

Le stampanti 3D a resina di grande formato rappresentano una rivoluzione tecnologica, offrendo nuove possibilità in termini di precisione di stampa. Queste stampanti sono capaci di produrre oggetti dettagliati e complessi, ideali per applicazioni industriali e professionali. Tra i modelli più apprezzati nel mercato, le stampanti 3D a resina Formlabs si distinguono per la loro alta qualità e per le prestazioni avanzate, posizionandosi come leader in questo ambito innovativo. 

Applicazioni nell’industria

Le stampanti 3D a resina stanno rivoluzionando diversi settori industriali come l’automotive, l’aeronautica e l’ingegneria. Nel settore automobilistico, queste stampanti sono impiegate per creare prototipi di parti di auto e per produzioni limitate, offrendo flessibilità e innovazione. 

Nel campo aeronautico, permettono di realizzare prodotti ultraleggeri ma molto resistenti, ideali per questo settore. Infine, in ingegneria, le stampanti 3D a resina accelerano lo sviluppo di soluzioni innovative, migliorando notevolmente l’efficienza e riducendo i tempi di produzione.

Utilizzo nel design e nell’arte

Le stampanti 3D a in resina non solo vengono utilizzate nei settori industriali, ma stanno apportando sempre più innovazioni anche nel mondo del design e dell’arte. Nel design di interni, consentono di creare oggetti personalizzati e unici, ampliando moltissimo le possibilità creative. Nella moda, offrono nuove opportunità per il design di accessori e abbigliamento, permettendo una personalizzazione senza precedenti. 

Infine, nell’arte, la stampa 3D a resina apre nuove frontiere espressive, consentendo agli artisti di realizzare opere complesse e dettagliate. Questa tecnologia sta ridefinendo i limiti della creatività, offrendo strumenti per concretizzare idee prima inimmaginabili.

Applicazioni mediche e dentali

Sicuramente uno degli utilizzi più innovativi ed efficaci delle stampanti 3D a resina è stato quello nel settore medico e dentale. Nel campo medico, le stampanti 3D vengono utilizzate per la produzione di modelli anatomici personalizzati, per esempio protesi ortopediche e altri dispositivi medici su misura, migliorando significativamente l’efficacia dei trattamenti e le procedure chirurgiche. 

In odontoiatria, le stampanti 3D a resina sono impiegate per creare modelli dentali precisi, apparecchi ortodontici e persino corone su misura, rivoluzionando il modo in cui vengono realizzati i trattamenti dentali. Questa tecnologia ha aperto la strada a trattamenti più rapidi, efficienti e personalizzati in entrambi i campi.

Vantaggi e considerazioni

Le stampanti 3D a resina di grande formato si distinguono per la loro capacità di produrre oggetti con un livello elevato di dettaglio e precisione, a una velocità notevole. Queste caratteristiche le rendono particolarmente adatte per la realizzazione di prototipi e pezzi finali con finiture di alta qualità. 

Le recenti innovazioni hanno reso le stampanti 3D a resina più accessibili, rivoluzionando la personalizzazione e la produzione in diversi settori. Le stampanti 3D come quelle di Formlabs offrono una vasta gamma di resine, tra cui opzioni ingegneristiche, dentali e mediche, ciascuna con caratteristiche uniche di flessibilità, durezza e resistenza. Sebbene l’investimento iniziale in queste stampanti e le resine specializzate possa essere superiore rispetto a quello per i filamenti standard, le opportunità di personalizzazione e innovazione offerte giustificano l’investimento. Tuttavia, è importante considerare i costi di manutenzione specializzata, che possono influire sul costo complessivo dell’investimento.

Le stampanti 3D a resina di grande formato hanno un impatto significativo in diversi settori, offrendo soluzioni innovative per la produzione e la prototipazione. La loro precisione, velocità e capacità di creare oggetti complessi aprono nuove possibilità in settori come il design, l’ingegneria, la medicina e oltre, portando l’innovazione e la personalizzazione a un livello superiore.

Le funzioni essenziali di un gestionale aziendale

in Economia/Servizi by

Nel mondo delle imprese, il successo dipende in gran parte dall’efficienza e dalla velocità con cui vengono eseguiti i processi interni. Per questa ragione, molte aziende decidono di affidarsi a un software gestionale che permetta loro di migliorare la gestione del business, risparmiando tempi e costi.

Ma quali sono le funzioni di un sistema gestionale? In questo articolo andremo ad analizzarle una per una.

Il cuore del sistema: i dati aziendali

Un buon software gestionale deve innanzitutto offrire strumenti efficienti per la raccolta, l’organizzazione e l’utilizzo dei dati aziendali.

Grazie a questi sistemi, infatti, ogni informazione utile all’impresa può essere facilmente accessibile e utilizzabile da tutto il personale autorizzato.

Una delle principali funzioni utili è sicuramente la gestione dell’anagrafica dei clienti e fornitori. Il software permette di inserire rapidamente e in modo organizzato tutti i dati dei soggetti con cui l’azienda interagisce, come nome, indirizzo, partita IVA, contatti e altre note importanti.

Un aspetto fondamentale per molte aziende è la gestione del magazzino e della movimentazione merce. Il software gestionale consente di monitorare in tempo reale la disponibilità degli articoli, gli approvvigionamenti e le consegne, nonché di coordinare le operazioni di scarico e carico. In questo modo è possibile evitare situazioni come il sovraccarico del magazzino o l’esaurimento delle scorte.

La contabilità e l’amministrazione

Gestire al meglio la contabilità e l’amministrazione è essenziale per mantenere l’azienda sana e in crescita. Un buon software gestionale permette di tenere tutto sotto controllo, automatizzando molti dei processi che richiedono un’elevata accuratezza e meticolosità.

Le funzioni legate agli acquisti e alle vendite includono la gestione degli ordini, la fatturazione elettronica, la registrazione dei pagamenti – sia da parte di clienti che di fornitori – e l’emissione di documenti come dichiarazioni doganali e DDT.

Un sistema gestionale efficace aiuta l’azienda a monitorare il flusso di entrate e uscite, riducendo il rischio di errori e garantendo una gestione più rapida ed efficiente delle transazioni commerciali.

Un’altra importante funzione è la possibilità di generare bilanci e report finanziari con facilità. Il software gestionale raccoglie tutte le informazioni necessarie, ad esempio sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa, e le presenta in maniera chiara e completa.

Logistica e produzione: le funzioni vitali per l’azienda

Oltre alle funzioni più comuni, un software gestionale completo deve offrire anche strumenti dedicati alla logistica e alla produzione. Queste funzioni sono cruciali per quelle aziende che operano nel settore delle lavorazioni meccaniche, della produzione di beni o dell’assemblaggio di componenti.

Il sistema gestionale deve consentire la pianificazione delle risorse necessarie alla produzione e il controllo del flusso dei materiali all’interno dell’azienda. Questo comprende la gestione degli ordini di acquisto, il monitoraggio dei tempi di consegna e le eventuali problematiche con i fornitori. In questo modo, è possibile ottimizzare i processi di approvvigionamento e garantire la disponibilità di materie prime e componenti nel momento in cui ne viene richiesta la lavorazione.

Le funzioni legate alla produzione includono la definizione delle linee produttive, la programmazione delle attività, la pianificazione delle risorse umane e tecniche e il calcolo dei costi e dei tempi di realizzazione dei prodotti finiti. Un software gestionale consente di organizzare al meglio tutte queste operazioni, evitando sprechi di tempo e risorse e migliorando così l’efficienza complessiva del processo produttivo.

Alcuni consigli pratici per implementare un gestionale in azienda

Affidarsi a un sistema gestionale può fare la differenza nel mondo aziendale, agevolando e automatizzando numerosi compiti e garantendo una maggiore efficienza operativa. Tra le funzioni più importanti troviamo l’organizzazione dei dati aziendali, la gestione del magazzino e della movimentazione merce, la contabilità e amministrazione, gli acquisti e le vendite, la logistica e la produzione.

Un buon software gestionale deve offrire soluzioni veloci ed efficienti per tutti questi aspetti, contribuendo così al successo e alla crescita dell’azienda. Pertanto, è fondamentale scegliere con attenzione il sistema più adatto alle proprie esigenze, magari sfruttando un servizio di consulenza e supporto per gestionali come quello offerto da Some, tenendo in considerazione tutte le funzioni utili che siamo andati ad approfondire in quest’articolo.

Indice Sintetico Manifatturiero: il Made in Brescia supera lo “stress test” dell’ultimo quadriennio

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel 2022 l’industria bresciana ha proseguito nel suo percorso di crescita e rafforzamento, andando a migliorare quanto ottenuto nel 2021, anno in cui la manifattura locale aveva già oltrepassato i livelli del 2019 e aveva già lasciato alle spalle le criticità emerse nel 2020, anno della pandemia da Covid-19.

A confermarlo è l’ultimo aggiornamento di ISM – Indice Sintetico Manifatturiero, realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia in collaborazione con l’Osservatorio per il territorio: Impresa, Formazione, Internazionalizzazione dell’Università Cattolica dal Sacro Cuore (OpTer). Tale sinergia ha analizzato, nel quadriennio 2019-2022, 3.059 società di capitali manifatturiere del territorio, che nel 2022 hanno realizzato un fatturato aggregato di quasi 47 miliardi di euro e dato lavoro a oltre 107 mila addetti. Si tratta di un panel particolarmente rappresentativo della “piattaforma industriale” bresciana, in cui le realtà metalmeccaniche incidono per il 71% delle imprese considerate. 

L’analisi condotta ha attribuito a ogni azienda del campione uno score che sintetizza, in un unico valore, lo stato di salute economica della stessa. Lo studio ha quindi evidenziato come nel 2022 la quota di aziende più virtuose (classe A) sia passata dal 27,9% del campione (anno 2019) al 32,3%, e la classe B abbia riscontrato un aumento, dal 34,9% del 2019 al 38,1% del 2022. Per contro, la classe C ha sperimentato una riduzione di quasi 7 punti percentuali tra il 2019 e il 2022 (da 33,3% a 26,7%), mentre la quota delle aziende più in difficoltà (classe D) nel 2022 è scesa per la prima volta sotto la soglia del 3% (2,8%), quando nel 2020 aveva toccato addirittura il 5,5%.

“Quest’anno il tradizionale appuntamento con l’aggiornamento di ISM – per cui ringrazio OpTer, con cui rinnoviamo la sinergia – si arricchisce di un importante lavoro di analisi concentrato sul quadriennio 2019-2022 – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. Un approfondimento che ci ha consentito di avere una visione più ampia dello stato di salute del Made in Brescia prima e dopo la pandemia da Covid-19. I segnali che emergono sono certamente importanti, con un deciso aumento di aziende nelle classi più virtuose. Il dato certifica la robustezza finanziaria delle nostre imprese, nonostante le difficoltà della pandemia e le successive problematiche legate ai rincari di materie prime ed energia, a seguito delle numerose tensioni geopolitiche a livello globale. Affrontiamo quindi con fiducia l’anno in arrivo, pur nella consapevolezza delle numerose incognite che ci attengono, in particolare sul fronte del mercato tedesco, nostro principale riferimento. In questo senso, la presenza di aziende solide a livello economico e patrimoniale sarà certamente un fattore positivo nella ricerca di eventuali strategie alternative, sia per quanto riguarda i mercati che per quanto concerne strumenti di finanza alternativa, alla luce degli elevati livelli dei tassi di interesse che continua a caratterizzare la nostra quotidianità.”

“ISM deriva dalla ormai consolidata sinergia tra OpTer e il Centro Studi di Confindustria Brescia – aggiunge Giovanni Marseguerra, Pro-Rettore dell’Università Cattolica e Direttore di OpTer –. Si tratta di una metodologia di indagine che si sta rivelando di grande utilità per comprendere e monitorare lo stato di salute del nostro sistema produttivo. Aggiungo che la stiamo ora ulteriormente raffinando attraverso l’integrazione dell’originario modello con alcune variabili volte a rilevare la sensibilità delle imprese sulle tematiche della sostenibilità, in linea con l’evoluzione più recente delle modalità operative del sistema bancario, che sempre più è orientato a valutare la performance economica delle aziende assieme alla loro attenzione all’ambiente, alle persone e al territorio in cui esse operano. Questo ulteriore sviluppo di ISM è il segno del forte consolidamento della partnership tra due realtà appartenenti a mondi sempre più connessi: quello industriale e quello accademico”.

I brillanti risultati economici dell’industria bresciana certificati dallo strumento di ISM trovano conferma nelle dinamiche di alcuni fra i più importanti aggregati di bilancio. I ricavi aggregati rilevati nel 2022 hanno infatti evidenziato una crescita del 43% sul 2019 (+18% sul 2021), evoluzione in parte giustificata dal forte incremento dei prezzi dei materiali utilizzati nei processi produttivi, ma che, allo stesso tempo, trova spiegazione nella capacità del sistema economico bresciano di migliorare la propria competitività sui mercati e di superare, brillantemente e velocemente, le difficoltà vissute nel 2020. Nello stesso periodo, l’EBITDA, indicatore volto a misurare la redditività industriale e che fornisce una prima misura dell’autofinanziamento operativo, nel 2022 si posiziona a +61% rispetto al 2019, mostrando un incremento del 26% rispetto al 2021. 

La segmentazione al 2022 di ISM per classe dimensionale conferma alcune evidenze già emerse nei precedenti lavori, ovvero come lo stato di salute delle imprese vada a migliorare, a livello aggregato, col crescere della dimensione aziendale. Se si prende in considerazione la quota delle realtà che si posizionano nell’insieme che accorpa le imprese nelle classi A e B, essa è pari a circa l’89% nelle imprese di maggiori dimensioni (quelle con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro). Tale quota si attesta all’87% nelle grandi, al 79% nelle medie, al 69% nelle piccole, al 68% nelle micro e si riduce al 65% nelle nano (quelle con ricavi al di sotto dei 2 milioni). La correlazione tra dimensione e stato di salute delle aziende è quindi piuttosto evidente, sebbene i numeri anche per le realtà meno strutturate appaiano nel complesso positivi.

ISM è stato poi implementato per attività merceologica. Emerge che i macrosettori con la quota più alta di imprese che si collocano nel blocco di merito più virtuoso (A+B) risultano essere il “Metallurgico” (circa 79%) e il “Chimico gomma plastica” (circa 76%). Tale quota risulta invece più bassa nei macrosettori del “Legno e metalli non metalliferi”, dell’“Alimentare” e del “Sistema Moda”. Tuttavia, anche tramite questa chiave di lettura i numeri forniscono un quadro generale del Sistema Brescia particolarmente rassicurante. 

Quartiere Porta Venezia: quali sono vantaggi di viverci?

in Economia/Edilizia by

Nonostante il 2023 sia stato un anno all’insegna della perdita di quota delle compravendite sotto la Madonnina nel segmento residenziale, l’interesse per Milano rimane alto.

Nulla di strano se si pensa che, dati alla mano, parliamo dell’unica grande città in Italia di respiro internazionale e di una metropoli che continua a fornire numerose occasioni a chi, per esempio, vuole fare carriera e dare una svolta alla propria situazione lavorativa.

Nonostante la città meneghina sia stata e sia ancora protagonista di un imponente sviluppo urbanistico – e al riguardo suggeriamo l’articolo del blog gromia.com sui nuovi quartieri a Milano – ci sono dei rioni storici o di interesse culturale e turistico che suscitano sempre un certo fascino agli occhi della gente, e la zona di Porta Venezia è senza dubbio uno di questi.

Perché vale la pena prenderlo in considerazione per acquistare casa e viverci? Scopriamolo assieme nelle prossime righe!

Un quartiere queer e multiculturale

Per lungo tempo, il quartiere di Porta Venezia, vicino all’omonima fermata della linea metropolitana rossa M1 ed esteso fino alle vicinanze della Stazione Centrale, è stato il principale quartiere multietnico sotto la Madonnina, con una particolare prevalenza di abitanti provenienti dagli Stati dell’Africa settentrionale.

Le cose hanno iniziato a cambiare attorno agli anni ‘90 quando, con l’apertura di locali dedicati a un target non eterosessuale, la zona ha iniziato a prendere quella connotazione LGBTQ+ friendly che ha oggi.

Il quartiere di Porta Venezia è diventato, a detta di molti, definitivamente la zona LGBTQ+ di Milano quando, in occasione di una campagna pubblicitaria del 2018, Netflix scelse di ricoprire le pareti delle banchine della fermata della metropolitana con enormi arcobaleni, che resistono ancora oggi e rendono la suddetta fermata una delle più fotografate di Milano.

Presenza di spettacolari edifici signorili

Il quartiere di Porta Venezia ha diverse anime. Accanto a quella multiculturale, fatta dai piccoli ristoranti etnici che affollano le stradine del rione, troviamo quella più signorile.

In questo caso, a simboleggiarla ci pensano le spettacolari facciate in stile Liberty delle case di Via Malpighi e quelle sontuose di Viale Majno.

Ottimo collegamento con i mezzi pubblici

Un altro motivo per cui vale la pena scegliere Porta Venezia per acquistare casa a Milano riguarda l’ottimo collegamento con i mezzi tra il quartiere e le altre zone della città.

Come già accennato, Porta Venezia si trova in corrispondenza dell’omonima fermata della linea metropolitana rossa, la stessa della fermata Duomo.

La chiesa principale di Milano – e la zona circostante – può essere raggiunta anche a piedi.

In circa 25 minuti e percorrendo prima Corso Venezia, altra strada ricca di meravigliosi palazzi storici, e successivamente Corso Vittorio Emanuele II, ci si trova davanti alla maestà del Duomo.

Il quartiere ideale per chi ama il fermento culturale

Tra i motivi per cui Milano è fortemente apprezzata in Italia e non solo, un doveroso cenno va dedicato al suo essere una città dal forte fermento culturale. La zona di Porta Venezia è il quartiere ideale per chi ama vivere senza rinunciare al sopra menzionato aspetto.

Dallo Spazio Oberdan, da decenni punto di riferimento inossidabile per gli amanti della settima arte, fino al Teatro Elfo Puccini, i luoghi della cultura sono numerosi.

Il paradiso dello shopping

Quando si sceglie dove acquistare casa, è naturale informarsi sulla vicinanza rispetto alle principali tipologie di negozi. Con il quartiere di Porta Venezia si va sul sicuro. Il motivo? La presenza di Corso Buenos Aires, tra le più lunghe vie dello shopping in Europa.

Qui è possibile trovare di tutto, dal negozio di vestiti d’alta moda, alla profumeria, fino al gioielliere, al supermercato e a numerosi bar dove rilassarsi sorseggiando un caffè o un aperitivo con gli amici.

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