Latte, Confagricoltura: “Granarolo sostiene i produttori aumentando il prezzo d’acquisto”
“In un periodo di grande difficoltà per l’intero comparto agricolo, in particolare per i settori zootecnici, il positivo segnale assicurato da Granarolo contribuisce a dare un po’ più di fiducia e di prospettiva a molti agricoltori. Il gruppo italiano ha infatti riconosciuto agli allevatori un aumento sul prezzo del latte alla stalla, sostenendo in questo modo l’intera filiera lattiero-casearia nazionale. Si tratta di un prezzo minimo di 48 centesimi al litro di latte, più Iva e premio qualità”. A dirlo è una nota di Confagricoltura, che interviene sulla scelta dell’azienda di sostenere i produttori in un momento di forte difficoltà legate alla congiuntura internazionale.
“Un faro in mezzo a un mare di problematiche che si trascinano da diversi mesi, aggravate dallo scoppio della guerra in Ucraina: l’impatto congiunto di tre pericolosi fattori quali l’inflazione, l’aumento smisurato dei costi di produzione e l’impennata dei prezzi delle materie prime sta mettendo a rischio un comparto d’eccellenza del Made in Italy, che oggi si ritrova a lavorare in perdita”, si legge ancora.
“La notizia – continua il comunicato – è stata accolta con grande favore anche nel Bresciano, dove il settore lattiero caseario è predominante, con la presenza di oltre 400 mila bovini in totale, per una produzione di latte che, nel 2021, ha sfondato 1,6 milioni di tonnellate, con un trend di crescita costante negli ultimi anni” “Apprezziamo l’impegno di Granarolo nel riconoscere agli allevatori un aumento sul prezzo del latte alla stalla – dichiara il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -, soprattutto auspichiamo che questa scelta di venire incontro agli allevatori costituisca un esempio che verrà seguito da tutti gli altri gruppi industriali e cooperativi. È una decisione di grande responsabilità, che rafforza l’intera filiera e dà un minimo di respiro agli allevamenti”.
Il comparto, a livello nazionale, vale oltre 16 miliardi di euro e occupa più di 100 mila persone.