Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Febbraio 2022 - page 2

Metalli Capra, la Provincia in campo per la rigenerazione industriale

in Economia/Istituzioni/Provincia di Brescia by


Conclusasi la fase uno della vicenda relativa al fallimento della Metalli Capra con la vendita dei siti e degli stabilimenti di Castelmella e Montirone (circa 13 milioni gli euro incassati dal Collegio dei curatori fallimentari che andranno nella bonifica dell’impianto di Capriano del Colle), si parte ora con la fase due, ovvero con la conversione e rigenerazione industriale dei sedimi industriali interessati.

In quest’ottica la Provincia di Brescia, con il Vicepresidente Guido Galperti, unitamente all’Amministrazione comunale di Montirone, oggi con il Sindaco Filippo Spagnoli, che hanno seguito da protagonisti, da vicino e dall’inizio, con il Prefetto di Brescia, le fasi istruttorie della bonifica, hanno svolto in questi giorni un sopralluogo sul territorio, in vista dell’avvio delle procedure di voltura dell’Aia, Autorizzazione Integrale Ambientale. Il luogo produttivo della bassa, 40.000 metri quadrati di cui 10.000 coperti, appartenuto alla Raffineria Metalli Capra, è stato acquisito dalla Menoni Metalli srl di San Zeno, azienda bresciana attiva nel recupero e nel trattamento di metalli non ferrosi e ferrosi, al fine di garantirne la rivitalizzazione, il riuso e il riutilizzo nei procedimenti produttivi di fonderie, trafilerie, acciaierie.

“Tale attività, a zero emissioni – ha dichiarato Galperti – rientra a pieno titolo nel novero di quelle attività economiche che concretizzano le caratteristiche dell’economia circolare sempre più presente nel sistema produttivo bresciano”.

Brescia torna ad assumere: ecco i dati

in Economia/Istituzioni/Lavoro/Provincia di Brescia/Tendenze by
Donne e lavoro, foto generica da Pixabay

Nel 2021, dopo la netta flessione registrata nel 2020 sotto i colpi della prima fase della pandemia, il mercato bresciano del lavoro segna una netta ripresa alla luce dell’incremento significativo delle persone avviate al lavoro. Infatti, i dati di fonte SISTAL Regione Lombardia registrano 160.663 persone avviate al lavoro nel 2021 a fronte delle 135.587 dell’anno precedente, con un incremento di 25.076 mila unità, pari al + 18,5%.

“Si tratta di un incremento rilevante – dichiara Filippo Ferrari, Consigliere provinciale delegato al Lavoro – che tuttavia acquista un significato ancora maggiore se consideriamo che le 160.663 persone avviate al lavoro in provincia di Brescia nel 2021 superano nettamente il valore registrato nel 2019 (149.201) con un incremento, rispetto all’anno che precede la pandemia, di 12.462 unità, pari al +8,3%. Anche tornando al il 2018 lo scarto è netto: +12.705 persone avviate al lavoro, pari al +8,6%. È un rimbalzo positivo non di poco conto se consideriamo che il 2018 e il 2019 sono ancora anni di ripresa dell’economia locale dopo la crisi del 2009 e la flessione nel 2014”.

Il dato riferito agli avviati, cioè le singole persone, trova conferma anche considerando gli avviamenti al lavoro, ovvero le pratiche amministrative, che, in un mondo del lavoro sempre più precario, per alcuni lavoratori possono essere più di una nel corso del trimestre. Le pratiche di avviamento al lavoro in provincia di Brescia, nel 2021, sono state 214.936, anche in questo caso in netto aumento sia rispetto alle 176.285 del 2020 (+38.657, + 21,9%) che rispetto alle 195.581 del 2019 (+19.355, +9,9%). Trova quindi inequivocabile conferma il dato generale che vede nel 2021 una crescita netta rispetto al 2020 con valori decisamente superiori a quelli del biennio pre-pandemia.

I dati relativi agli avviati al lavoro nel 2021, cioè le persone, segnalano un gap di genere che rimane elevato poiché a fronte di 93.796 maschi (58,4%) le femmine sono 66.867 (41,6%) percentuali analoghe a quelle registrate nel 2020.

Rilevante rimane la quota di lavoratori non di origine italiana (extracomunitari e comunitari) tra le persone avviate al lavoro poiché, nel 2021, sono stati oltre 48 mila, il 30,2% del totale. Si tratta di un dato di poco inferiore al quello del 2020 (32%) e del 2019 (32,2%) comunque, conferma la costante e significativa presenza di migranti nei flussi di entrata (e uscita) del mercato del lavoro bresciano.

Anche nel 2021, come oramai da tempo, la maggior parte delle pratiche di avviamento al lavoro interessa attività del commercio e dei servizi alle imprese e alle persone (123.574, pari al 54,5% del totale). Rilevante rimane anche la quota di avviamenti al lavoro nelle attività industriali in senso stretto (56.222, pari al 26,2%) che registrano flussi in entrata nel mercato del lavoro più che dimezzati rispetto al terziario ma, tuttavia, in crescita rispetto ai 40.141 del 2020, valore che corrisponde al 22,9% dello stesso periodo.

Quote decrescenti di pratiche di avviamento al lavoro si registrano per le costruzioni (24.268, 11,3%) e l’agricoltura (10.868, 5%). Nel 2020 gli avviamenti al lavoro nelle costruzioni furono in quantità inferiore, sia in valore assoluto (18.869) che come percentuale sul totale delle pratiche (10,7%) mentre il bilancio si inverte in agricoltura dove gli avviamenti al lavoro nell’anno della pandemia furono maggiori sia in valore assoluto (12.396) che in percentuale sul totale (7%).

Nel 2021 la maggior parte delle pratiche di avviamento al lavoro, quasi i due terzi del totale, si definisce per contratti di lavoro a tempo determinato (127.021, pari al 59,1% del totale) mentre le pratiche relative ad avviamenti al lavoro con contratti a tempo indeterminato sono state 41.587, pari al 19,3% del totale; un valore di poco superiore alle 35.234 relative a lavoro in somministrazione (16,4%). Decisamente minore il numero delle pratiche di avviamento al lavoro con contratti di apprendistato (9.071, pari al 4,2) e ai lavori a progetto (2.716, 1,3%).

Complessivamente, nel 2021, gli avviamenti al lavoro con forme contrattuali flessibili o precarie, ovvero tempo determinato, o somministrazione, o lavoro a progetto, sono state 164.278 pari al 76,4% del totale a fronte delle 50.658 (23,6%) attribuite a forme di lavoro permanenti (tempo indeterminato + apprendistato). Nel 2021 per ogni pratica di avviamento al lavoro con contratti “permanenti” ce ne sono 3,2 relative a contratti flessibili e/o precari.  Nello scorso anno, con i numeri compressi dalla pandemia, le pratiche di avviamento al lavoro “flessibili” furono 130.771 (74,2% del totale) mentre quelle “permanenti” si fermarono a quota 45.514 pari al 21,8% del totale, con un rapporto nell’ordine di 2,9 pratiche precarie per ogni pratica “permanente”.

Giova tuttavia ricordare che nel 2019, prima della pandemia, le pratiche di avviamento al lavoro riferite a tipologie contrattuali “permanenti” furono il 27% del totale a fronte del 73% relativo a tipologie “flessibili” con un rapporto tra le due tipologie di 2,7 a 1. Possiamo quindi evidenziare, nella fase positiva del rimbalzo dei flussi in entrata nel mercato del lavoro bresciano, una ulteriore tendenza alla precarizzazione delle tipologie contrattuali. Ci sono quindi tutti gli elementi per affermare che il mercato del lavoro bresciano è in ripresa: più inserimenti al lavoro, quindi, con il terziario che muove quasi i due terzi del lavoro in entrata e sempre più nel segno della flessibilità.

Caro bollette, la Provincia lancia un appello ai parlamentari

in Economia/Energia/Istituzioni/Provincia di Brescia by

Il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, interviene in merito al caro bollette che sta mettendo a rischio il sistema industriale e di conseguenza in grave difficoltà le famiglie bresciane

“Raccogliendo le istanze che giungono dal territorio, mi faccio portavoce della preoccupazione dei sindaci, che denunciano una situazione esasperata: aziende in ginocchio, già colpite dalla crisi economica legata al COVID, non possono permettersi di sospendere l’attività o addirittura chiudere le aziende, con ripercussioni gravi sui dipendenti, sui cittadini e sulle famiglie”. 

“La provincia di Brescia è tra le realtà produttive più importanti a livello lombardo e nazionale. È necessario un intervento urgente e mirato per far fronte a questo grave problema economico e di conseguenza anche sociale. Questa situazione coinvolge anche il sistema dei servizi pubblici essenziali che a causa della ridottissima marginalità rischiano di non riuscire a garantire i servizi alle collettività. Faccio dunque un appello ai parlamentari bresciani, affinché sollecitino il Governo in questo delicato momento. È necessario procedere celermente per avanzare proposte concrete per ridurre il caro bollette. Da sindaco di un comune della Bassa Bresciana, ho aderito all’iniziativa di Anci e questa sera sarà tolta l’illuminazione della facciata del Palazzo municipale di Manerbio. Un gesto importante, simbolico, ma forte, che vede i sindaci ancora una volta uniti di fronte a un’emergenza per la quale è necessario un intervento tempestivo”. 

L’allarme di Confartigianato: caro carburanti devastante per l’autostrasporto

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by
Benzinaio, foto generica da Pixabay

Materia prime, beni energetici e pure i carburanti. In particolare, quest’ultimo pesa sulle imprese di trasporto, riducendone i margini. Ed ora si richiedono ristori. Se durante i periodi neri del lockdown più duro, l’autotrasporto è stato motivo di pubblico interesse e d’attenzione mediatica poiché un inceppamento delle operazioni avrebbe avuto come conseguenza scaffali vuoti nei supermercati e difficoltà di approvvigionamenti ora, quel settore, attraversa un momento particolarmente complesso perché gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso che fa muovere il trasporto merci in Italia. Il prezzo del diesel alla pompa, infatti, è salito in un anno del + 22,3% e il costo del pieno per un mezzo pesante è conseguentemente cresciuto di 150 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante, il risultato è un aggravio di migliaia di euro l’anno per ogni automezzo.

«A tutela di migliaia di piccole e medie realtà attive in questo settore, chiediamo che si mettano in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese – spiega il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – È il tempo di restituire parte di quel “tesoretto”, quantificato in un 1 miliardo di euro, incassato dal Fisco a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti».«La situazione è allarmante perché si sta facendo strada l’ipotesi di spegnere i motori anziché rischiare di viaggiare in perdita – aggiunge il presidente del comparto Trasporto di Confartigianato Brescia, Tiziano Frisoni che prosegue – è importante prevedere crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che per il gas naturale liquefatto LNG per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli autotrasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali. Bisogna intervenire subito: se pensiamo come l’aumento del prezzo del gasolio, solo pochi giorni fa sia andato oltre i 1700 euro per mille litri, ossia più del 13 per centro più della settimana precedente, possiamo immaginare dove e come questo extracosto andrà a scaricarsi: prima sulle imprese di trasporto, poi sulle aziende di trasformazione e infine sui consumatori e, quindi, sull’economia».

Camera di commercio di Brescia, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

Di seguito pubblichiamo, come di consueto, gli eventi settimanali della Camera di Commercio di Brescia e provincia.

13/22 – WEBINAR GRATUITI PER IMPRESE E PROFESSIONISTI: WEBINAR DIRE, 10 FEBBRAIO 2022

Prosegue il ciclo di incontri rivolto a imprese e professionisti che offre la possibilità di conoscere e approfondire i nuovi strumenti/software a disposizione degli utenti relativamente alla compilazione dei modelli base e degli adempimenti della piattaforma DIRE.

Gli incontri saranno gestiti in diretta sulla piattaforma ZOOM.

Le iscrizioni al prossimo webinar che si terrà giovedì 10 febbraio 2022 sono aperte.

Programma completo e modalità di partecipazione sono disponibili sul sito www.bs.camcom.it

14/22 – INCONTRI INFORMATIVI CON L’UTENZA DEL REGISTRO DELLE IMPRESE, 24 FEBBRAIO 2022

Giovedì 24 febbraio alle ore 14.30 si terrà il primo degli incontri informativi dedicati all’utenza del Registro Imprese programmati per l’anno 2022, nel corso del quale la Dirigente dell’Area Anagrafica illustrerà, tra l’altro, i seguenti argomenti all’ordine del giorno: strumenti per l’utenza, domicilio digitale e cassetto digitale, Runts (avvio), composizione negoziata della crisi d’impresa (impatti sul registro delle imprese).

La partecipazione è libera e gratuita e sarà gestita da remoto, tramite piattaforma ZOOM.

Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it

15/22 – GIORNATA FOCUS PAESE OPPORTUNITA’ COMMERCIALI IN MESSICO, 25 FEBBRAIO 2022

Pro Brixia, Azienda speciale della Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Brescia, organizza una giornata Paese con focus Messico, che si terrà venerdì 25 febbraio 2022 dalle ore 9.30 alle ore 11.30.

All’incontro sarà presente l’ambasciatore del Messico Sig. Carlos Eugenio Garcia de Alba Zepeda, per illustrare le attuali opportunità commerciali ed economiche del Messico.

Maggiori informazioni alla pagina “Formazione per l’estero” sul sito www.bs.camcom.it

Brescia, produzione industriale a +14,8%: recuperati i livelli pre-Covid

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Uncategorized by

Il 2021 si chiude per il Made in Brescia con una crescita media annua della produzione pari al 14,8%, dopo la pesante caduta del 2020 (-16,2%). La dinamica rilevata nello scorso anno è la più intensa da quando è disponibile la serie storica ed è giustificata dalla vivacità dell’industria locale, che ha saputo velocemente interamente recuperare quanto perduto durante il lockdown nella primavera 2020.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al 4° trimestre 2021.

Con riferimento al solo periodo tra ottobre e dicembre, l’attività produttiva ha registrato una variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (tendenziale) ancora in significativo incremento (+13,0%), che tuttavia è frutto principalmente dei recuperi sperimentati nei primi mesi dell’anno. Nella seconda metà del 2021, il sistema produttivo bresciano è stato protagonista di un movimento più contenuto, giustificato da un fisiologico rallentamento e dall’emergere di alcuni fattori che hanno limitato la produzione, quali la scarsità delle più rilevanti materie prime e semilavorati, nonché gli ingenti rincari del costo dell’energia, che hanno impattato significativamente sui comparti più energivori.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia un aumento sul trimestre precedente (congiunturale) di +4,1%, in parte influenzato dalla ripresa dell’attività, dopo la pausa nel mese di agosto. La crescita media annua rilevata nel 2021 è frutto di quanto ereditato dal 2020 (+4,9%) e di una componente propria pari a +9,4%. La variazione trasmessa al 2022 è positiva (+3,2%): ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso troverà beneficio, dal punto di vista algebrico, dalla dinamica rilevata nel 2021.

“Il recupero nel 2021 dei volumi persi a causa della pandemia è un dato di partenza incoraggiante e le prospettive per il Made in Brescia dal lato della domanda sono positive, aspetto che contribuirà a dare sostegno ai livelli produttivi – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Tuttavia, i recenti e ingenti rincari degli input energetici rischiano di compromettere questa situazione, determinando una serie di incognite sulla competitività delle nostre imprese per i mesi a venire e incidendo in modo importante sulle marginalità. In questo senso ci stiamo muovendo come associazione per cercare una soluzione comune al problema, pur nella consapevolezza di come la dinamica sia legata a fattori mondiali.”

Le prospettive a breve termine rimangono positive, nonostante le molteplici nubi recentemente addensatesi sullo scenario previsivo: le aziende che stimano un miglioramento della situazione nei prossimi tre mesi sono il 45%. Quelle che prevedono di mantenere i livelli attuali sono il 44%, mentre l’11% stima un calo dell’attività. In tale contesto, i maggiori elementi di incertezza riguardano, tra l’altro, la nuova ondata pandemica (che frena i consumi nei servizi) e la persistente scarsità di commodity industriali e i prezzi abnormi dell’energia (che minano i margini aziendali). È opportuno inoltre ricordare come importanti segmenti dell’industria locale siano a rischio di dover sospendere l’attività per eccesso di costi che vanno a erodere la marginalità, nonostante la forte domanda proveniente dalla clientela. Infine, non vanno dimenticate le inedite pressioni inflattive (che limitano il potere d’acquisto delle famiglie) e le crescenti tensioni geopolitiche nell’ex Unione Sovietica.

L’importanza dei video per la tua strategia social

in Cultura/Economia by

Tutte le aziende ormai sono online. Sui social si possono condividere tantissimi contenuti dalle foto, alle infografiche, link e storie e video.

Negli ultimi anni tra stories dalla durata di 15 secondi, tra igtv piu lunghi di un minuto e reels che sono simili ai video su tik tok, non puoi farne a meno.

Per questo la produzione video aziendali e diventata molto importante negli ultimi anni per la reputazione online. La regola e semplice chi usa i video ha maggior possibilità di essere visto online.

Le fasi per un perfetto video online

Ideazione: i video sui social vanno fatti partendo da un’idea specifica e capendo cosa si vuole comunicare per la propria azienda. Si può creare uno storytelling e spezzare la storia in più video oppure pensare di creare tutorial e spiegare dei concetti.

•          Sviluppo concept: bisogna creare un concept di video che sia quasi sempre uguale per inizio, durata, stile grafico ecc.

•          Sceneggiatura: bisogna scrivere la sceneggiatura, definire i protagonisti. Se sono video per il personal branding devi essere tu a parlare e devi crearti una scaletta di argomenti, da trattare nel video stesso o da trattare in più video. Se ci sono attori, devono sapere perfettamente cosa dire.

•          Riprese: bisogna scegliere una location, che sia la tua azienda o un altro luogo, le riprese vanno affidate ad un professionista.

•          Montaggio: il video poi sarà montato sulla base delle specifiche esigenze e caratteristiche. Potranno essere inserite scritte o musiche di sottofondo e tanto altro.

•          Pubblicazione: secondo la tua strategia social, i video potranno essere pubblicati sui tuoi canali es. youtube, instagram, linkedin.

L’importante e fare attenzione ai formati dei video, bisogna comunicarli in fase di montaggio perché ogni social ha dei formati specifici.

Formati video per ogni social

Ogni social vuole video in formati diversi, ecco quali sono per non sbagliare mai:

·     Youtube: preferisce video in alta definizione, una risoluzione minima di 1920 x 1080 con proporzioni 16:9.

·     Linkedin: predilige formati .mp4 con  una grandezza minima di 75 KB e massima di 200 MB.

La durata del video potrà variare dai 3 secondi ai 30 minuti.

  • orizzontale 16:9: dimensioni minime 640×360 pixels e massime 1920×1080 pixels
  • quadrata 1:1: dimensioni minime 360×360 pixels e massime 1920×1920 pixels
  • verticale 9:16: dimensioni minime 360×640 pixels e massime 1080×1920 pixels

Instagram

Ecco un breve riepilogo della durata:

  • Lunghezza video Instagram nel feed: da 3 secondi a 1 minuto.
  • Lunghezza video Instagram Stories: fino a 15 secondi per storia.
  • Lunghezza video IGTV: da 1 a 10 minuti.

 Lunghezza video Instagram Live: fino a 60 minuti.

Se il video che hai caricato sulle Instagram Stories è più lungo di 15 secondi, l’app lo dividerà automaticamente in più clip di questa durata.

  • H.264 codec
  • Durata massima del video: 60 secondi
  • Larghezza massima del video: 1080 px (pixel)
  • Altezza massima del video: 920 pixel
  • Formato mp4

Facebook

·     Le proporzioni non superiori a 1280 pixel di larghezza e divisibili per 16 pixel

·     Una frequenza di fotogrammi uguale o inferiore a 30 fps.

·     verticali (formati 4:5 2:3 e 9:16).

La bresciana Bike-Room raccoglie mezzo milione di euro, obiettivo: espandersi all’estero

in Economia/Sport/Startup by

Bike-room.com, la piattaforma online (con sede in via Vittorio Emanuele, a Brescia), che permette di comprare e vendere biciclette di alta gamma, autentice e certificate, in modo facile, innovativo e sicuro, ha concluso un nuovo aumento di capitale pari a 500.000 euro sottoscritto da AZ ELTIF – ALIcrowd, ELTIF di venture capital istituito da Azimut Investments SA e gestito in delega da Azimut Libera Impresa SGR SpA insieme ad alcuni business angels, nonché primo ELTIF di venture capital che utilizza anche il crowdfunding per ricercare le aziende oggetto di investimento.

Fondata nel 2019, e partecipata da Digital Magics SPA, Bike-room ha come mission preservare il forte valore emozionale di ogni bicicletta, sfruttando il principio dell’economia circolare per un pianeta più sostenibile, e soddisfare l’esigenza delle case costruttrici di accogliere nel proprio ecosistema nuovi clienti finora difficilmente raggiungibili attraverso la loro rete distributiva. Inoltre, uno degli obiettivi strategici è di sistematizzare un mercato tradizionale ancora non regolamentato.

Bike-room.com nasce in un periodo di forte crescita della Bike Industry. Nel 2020 il consumo globale di biciclette ha superato 95M €, e il valore del mercato dell’usato globale si stima a 47.5M €. I principali driver del mercato attuale sono rappresentati dall’effetto della pandemia (+10M€ YoY)1, dagli incentivi collegati alla green economy e dalla crescita del movimento ciclistico amatoriale.

Bike-room opera in questo settore differenziandosi da altri noti operatori online generalisti, offrendo alla community un servizio specializzato volto alla valorizzazione delle biciclette di alta gamma di seconda mano, è infatti tra i pochi ad avere adottato un nuovo modello di consumo delle biciclette “second-hand” con focus sul segmento usato delle biciclette dei team professionistici.

“In questi due anni la crescita è stata vertiginosa”, spiega Simone Matrone, COO & co-founder di Bike-room. “Nel corso del 2021 abbiamo più che triplicato il volume delle vendite rispetto all’anno precedente e spedito in oltre 20 paesi, generando circa il 70% del giro d’affari fuori dall’Italia”.

Timken a Camozzi: salvi 100 posti di lavoro

in Economia/Lavoro by

E’ stato annunciato ieri il salvataggio dei circa 100 lavoratori dell’azienda Timken di Villa Carcina (BS). Il sito, infatti – secondo quanto riferisce una nota della Regione – è stato rilevato dal noto gruppo Camozzi della provincia di Brescia.

L’esito positivo è stato reso noto al termine del tavolo delle crisi aziendali presso il Ministero dello Sviluppo Economico. “Il piano di reindustrializzazione – si legge – garantirà il rilancio produttivo con tecnologie innovative ma soprattutto la tutela e la salvaguardia di tutti i lavoratori”.

Soddisfatti gli assessori di Regione Lombardia alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli e allo Sviluppo economico Guido Guidesi.

“Il lavoro di squadra premia sempre” hanno commentato. “Apprezziamo il lavoro svolto – hanno continuato – e ringraziamo tutti gli attori coinvolti a partire dal Mise, in particolare del Ministro Giancarlo Giorgetti e Confindustria Brescia, che ha guidato una efficace mobilitazione sul territorio. Ringraziamo inoltre la Provincia di Brescia e le organizzazioni sindacali”. “Il ringraziamento più grande – hanno rimarcato gli assessori regionali – va al Gruppo Camozzi e al suo presidente Lodovico Camozzi”.

“Durante il periodo di reindustrializzazione che durerà 24 mesi – hanno spiegato Rizzoli e Guidesi – Regione Lombardia metterà in campo e a disposizione tutti gli strumenti di politica attiva, di sostegno al lavoro e di sviluppo alle imprese”.

IL COMUNICATO DELLA PROVINCIA

Il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi e il Consigliere delegato al Lavoro Filippo Ferrari, esprimono soddisfazione per il rilevamento della Timken di Villa Carcina da parte del Gruppo Camozzi.

‘Una notizia molto gradita – ha commentato Alghisi – che vede ricollocati i lavoratori della Timken, rimasti improvvisamente senza lavoro, in una situazione resa ancora più grave dalla pandemia che abbiamo vissuto e stiamo vivendo”.

La Provincia, unitamente a Comunità Montana e Comune di Villa Carcina, insieme ai sindaci della Valle Trompia, si era sin da subito attivata per portare avanti le istanze dell’azienda.

“Una forte collaborazione – ha aggiunto Ferrari – che si era attivata fino a Roma e aveva coinvolto tutte le Istituzioni politiche e sindacali attraverso tavoli interistituzionali. La Provincia e il mondo politico bresciano non sono rimasti spettatori e, grazie al Gruppo Camozzi, personale qualificato e specializzato potrà continuare a lavorare in un settore, quello della metalmeccanica, nel quale Brescia spicca anche a livello di innovazione”.

Soddisfatto anche il Presidente della Comunità Montana della Valle Trompia, Massimo Ottelli: “La sinergia tra Istituzioni, Sindacati e vicinanza con le famiglie coinvolte ha generato un’attenzione sulla

vertenza Timken che ha portato a una soluzione ottimale, garantendo una continuità industriale e

soprattutto ridando dignità di lavoro a tante famiglie coinvolte”.

Queste le parole di Antonio Ghirardi, Fiom Ggil Brescia: “Questa notizia è l’inizio di un percorso di reindustrializzazione importantissimo per il territorio bresciano, il mantenimento occupazionale e l’insediamento di una nuova realtà imprenditoriale con attività di alta tecnologia. È il risultato dell’impegno e della solidarietà di tutto il territorio, a partire dai lavoratori e dal sindacato che hanno difeso con determinazione i loro diritti e la loro dignità, dai cittadini, dalle  istituzioni locali, l’Amministrazione Comunale di Villa Carcina, la Comunità Montana della Valle Trompia, la Provincia, l’unità pastorale di Villa  e infine l’impegno di Confindustria Brescia, attraverso il suo Presidente, sono stati determinanti, ora bisogna lavorare per portare a termine nel migliore dei modi un’operazione che ha portato la vicenda Timken a essere di modello per tutto il territorio italiano”.

LA DICHIARAZIONE DI FRANCO GUSSALLI BERETTA (CONFINDUSTRIA)

“Confindustria Brescia, sin dall’inizio, ha contribuito alla ricerca della soluzione della vicenda, nell’interesse del sistema economico locale e dei lavoratori. Abbiamo raccolto diverse manifestazioni di interesse per il sito, che dovranno essere valutate con attenzione per garantirne il futuro industriale – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Allo stesso tempo, una parte importante degli addetti è già stata ricollocata in altre realtà industriali del territorio. Ci auguriamo, anche grazie al protocollo siglato oggi dalle parti coinvolte, di arrivare in tempi rapidi ad una completa e soddisfacente risoluzione della crisi.”

Università Cattolica, da Fondazione Ubi Banco di Brescia 100 mila euro per gli studenti

in Banche/Economia/Formazione/UBi by

L’Università Cattolica del Sacro Cuore da sempre considera di fondamentale utilità tutte le iniziative che, affiancandosi all’attività didattica di base, aiutino studentesse e studenti a completare il loro percorso formativo e ad approdare al mondo del lavoro con la preparazione che oggi è richiesta dai diversi mercati di sbocco.

Questo orientamento si è incontrato con la disponibilità della Fondazione UBI Banco di Brescia che, anche riconoscendo l’impegno dell’Università Cattolica sulla città con l’apertura del nuovo campus universitario di via della Garzetta, ha inteso mettere a disposizione dell’Ateneo un importo per complessivi 100 mila euro da destinarsi a iniziative a sostegno della popolazione studentesca.

Con questo obiettivo si è quindi deciso di potenziare la possibilità di accedere ai programmi di studio all’estero, mettendo a disposizione una prima tranche da 50 mila euro di borse di studio per tutti gli studenti iscritti alle facoltà della sede bresciana, per agevolare percorsi di specializzazione all’estero.

Entro 31 maggio 2022 verranno aggiudicate 10 borse di studio dell’importo di € 1.500 per chi parteciperà ai programmi “Summer Programs” e di  4 borse di studio dell’importo di € 8.750 per “Study abroad” riservate agli studenti iscritti  nell’a.a. 2021/22 ad un corso di laurea triennale, un corso di laurea magistrale  e a ciclo unico

 «La Fondazione Ubi Banco di Brescia – dichiara l’avvocato Pierfrancesco Rampinelli Rota – ha scelto di scommettere sull’alta formazione dei giovani attraverso un sostegno economico che permetta loro un’apertura internazionale, grazie ai programmi già attivi in Università Cattolica. Siamo convinti che investire sulle nuove generazioni sia il modo più efficace per rispondere alle sfide di un mondo sempre più globale e interdipendente e per contribuire nello stesso tempo allo sviluppo del territorio».

«Anche durante la pandemia, il nostro ateneo – sottolinea il Direttore di sede Giovanni Panzeri – accanto ai programmi in presenza ha dato la possibilità di fare esperienze di studio all’estero a distanza, per permettere di internazionalizzare il proprio curriculum anche stando a casa. Ora l’augurio è che possano riprendere le partenze, perché fare esperienze di studio all’estero contribuisce a una crescita personale, culturale e professionale straordinaria. L’iniziativa, così generosamente sostenuta da Fondazione UBI Banco di Brescia, offre l’opportunità di incontrare nuove persone, conoscere nuove culture, imparare nuove lingue e studiare in alcune delle migliori università del mondo: dall’Università di Sidney in Australia, alla Sorbona di Parigi, all’Università di California a Los Angeles o in quella di Santiago del Cile, ma solo per citare a titolo di esempio qualche possibile destinazione».

I Summer programs, sono percorsi di studio più brevi che permettono, per periodi che vanno dalle due fino alle otto/dieci settimane, di fare un’esperienza durante le vacanze quando c’è meno carico di studio, mentre gli Study abroad sono programmi per trascorrere un semestre o un anno accademico all’estero.

Possono presentare domanda gli studenti che abbiano avviato il processo di ammissione e che soddisfino le condizioni previste rispettivamente per i programmi “Summer Programs” e “Study Abroad”.

Le assegnazioni delle borse di studio saranno decise sia in base al merito, sia in base alle fasce di reddito di ciascun candidato.

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