“Il Ministero del Lavoro sta monitorando assieme a Regione Lombardia la situazione del Gruppo, l’attenzione delle Istituzioni è molto alta in questo momento”. Così Eva Lorenzoni, Deputato della Lega, che nei giorni scorsi ha presentato, assieme agli altri parlamentari del Carroccio, un’interrogazione al Ministero del Lavoro circa la crisi occupazione del Gruppo L’Alco.
“Nella giornata di oggi – prosegue Eva Lorenzoni – il Ministero del Lavoro ha risposto con una nota, dove delinea un quadro puntuale circa la grave situazione del gruppo, che ha portato alla chiusura dei punti vendita Despar e Altasfera.
Come ho voluto evidenziare nella mia interrogazione la cosa più importante è certamente la tutela dei lavoratori, circa 700 dipendenti, e il Governo condivide questa linea programmatica. I contatti con Regione Lombardia in queste ultime settimane sono stati costanti e il 15 di aprile si è tenuto un incontro dove l’azienda ha comunicato che il giudice delegato sarebbe orientato ad autorizzare la richiesta di ricorrere alla CIGS per le due delle tre ragioni sociali del gruppo già in concordato. Inoltre viene riferito che sarebbe stata presentata presso il tribunale la richiesta di concordato anche per l’altra ragione sociale, per cui verrà richiesta, anche in questo caso, la cassa integrazione per cessazione.
A questo occorre aggiungere come qualcosa sembrerebbe muoversi circa una possibile acquisizione da parte di un player primario del settore, che potrebbe garantire la riapertura di più della metà dei punti vendita al dettaglio e di tutti i centri commerciali. Inoltre l’azienda ha riferito come sia pervenuta l’offerta di un altro attore economico, in competizione con quella arrivata in precedenza. A questo proposito il giudice sarebbe orientato a una gara competitiva per l’assegnazione degli asset aziendali.
Esattamente come sta facendo Regione Lombardia, pronta ad attivare le politiche attive per il lavoro, continueremo a monitorare da vicino la vicenda, tenendo conto di come l’obiettivo primario sia garantire ingressi economici nell’immediato ai dipendenti, cercando di fare in modo – conclude Lorenzoni – che le ipotesi di acquisizione possano concretizzarsi con la minor perdita possibile di posti di lavoro”.