Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Luglio 2016 - page 4

Banche e imprese, Sivieri: meno diffidenze reciproche, le Pmi hanno bisogno di piani di credito dedicati per potere crescere e svilupparsi all’estero

in Api/Associazioni di categoria/Banche/Economia/Evidenza by

«Le PMI hanno dinamiche e strutture produttive completamente diverse rispetto a una grande impresa: per questo servono piani di credito dedicati». Ad affermarlo durante «Diamo voce all’imprenditoria bresciana» di Apindustria Brescia è Douglas Sivieri, presidente dell’associazione, nell’incontro avuto con Giovanni Ernesto Casotti, responsabile del Servizio estero commerciale Ubi Banco di Brescia. Nell’incontro la sottolineatura sulle difficoltà di accesso al credito di molte imprese, spesso non giustificato da problemi oggettivi. «Le banche devono fare scuola sul territorio – ha detto Sivieri -, imparare il linguaggio dell’imprenditore e aiutarlo nel processo di internazionalizzazione. Che spieghino perché fanno fatica a concedere i crediti e che inizino a essere un po’ più flessibili: perché bisogna sapere che, fatto 100 il livello di sofferenza bancaria, l’80% di questo è delle grandi imprese. La realtà è che la gran parte delle piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura di questo Paese, sono solvibili». «Noi siamo entrati in azienda come Ubi Banco di Brescia – ha osservato Casotti – e da tempo facciamo anche formazione su misura per ogni singola azienda». «Serve una santa alleanza banche imprese – ha concluso Sivieri -, con minori diffidenze da entrambe le parti». Sulla pagina Youtube di Apindustria Brescia il resoconto integrale dell’incontro nella trasmissione «Diamo voce all’imprenditoria bresciana» (https://www.youtube.com/watch?v=rvqNb0FOYUU).

Arriva un nuovo McDonald’s a Rezzato, aperte le selezioni per 20 posti di lavoro

in Alimentare/Economia/Lavoro by

McDonald’s apre un nuovo ristorante a Roncadelle e cerca 20 persone. Da oggi sono aperte le selezioni online per individuare i candidati che parteciperanno al McItalia Job Tour, l’evento itinerante di selezione del personale impiegato per le nuove aperture McDonald’s lungo la penisola.

Il McItalia Job Tour fa tappa nelle città sede dei nuovi McDonald’s e dà la possibilità di partecipare alle selezioni per diventare parte integrante del team di lavoro e gestione del nuovo ristorante, e di avere l’opportunità di lavorare in un contesto dinamico, giovane, informale e dalla forte identità di gruppo.

Entro il 26 agosto, i candidati interessati a lavorare nel nuovo McDonald’s potranno partecipare alla prima fase di selezione sul sito mcdonalds.it rispondendo ad alcune domande (disponibilità oraria, tipo di mansioni a cui si è interessati, area geografica di interesse etc) e inserendo il proprio cv. Ai candidati idonei verrà richiesta la compilazione di un test volto a individuare le aree comportamentali di forza dei candidati.

I candidati che supereranno il test verranno contattati da McDonald’s, riceveranno una convocazione con data e orario e avranno accesso ai colloqui individuali. Il McItalia Job Tour che avrà luogo a fine agosto sarà l’occasione per i candidati di ottenere tutte le informazioni sull’azienda e sul lavoro in McDonald’s, grazie alla presenza di crew, hostess e manager che già lavorano nei ristoranti della zona.

McDonald’s ha già creato, nel triennio 2013-2015, 3.000 posti di lavoro grazie all’apertura di 100 nuovi ristoranti. Per il 2016, McDonald’s Italia ha confermato l’impegno ad aprire circa 30 nuovi ristoranti, per un totale di quasi 1.000 posti di lavoro. Per cercare queste persone, per raccontare loro cos’è McDonald’s, per dare concretezza alla promessa, l’azienda ha deciso di organizzare il McItalia Job Tour.

Per la nuova apertura di Roncadelle, McDonald’s è alla ricerca di 20 persone dinamiche, predisposte al lavoro in team e al contatto con il cliente per le posizioni di Crew, Hostess e Steward.

Per maggiori informazioni e per inviare il proprio cv: www.mcdonalds.it/lavorare

Piccola Industria Lombardia, Alessandro Enginoli è il nuovo Presidente

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza by

Il Comitato Piccola Industria ha eletto nel ruolo di Presidente Alessandro Enginoli, che per il quadriennio 2016 – 2020 assume l’incarico precedentemente ricoperto da Alvise Biffi. Oltre a entrare di diritto, come Vicepresidente, nel Consiglio di Presidenza di Assolombarda.

Enginoli è fondatore e Presidente di BioStrada: azienda all’avanguardia, impegnata nella ricerca di tecnologie eco-sostenibili e attiva nella produzione e vendita di spazzatrici stradali ecologiche, a basso impatto ambientale.
“Sono orgoglioso per la fiducia che gli imprenditori mi hanno voluto concedere, nel segno di una Piccola Industria coesa e di una stretta collaborazione tra Milano e Monza – ha dichiarato Alessandro Enginoli, Presidente della Piccola Industria di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza –. La Piccola Industria, che rappresenta quasi 4mila imprese di piccole dimensione fino a 100 dipendenti, costituisce il cuore pulsante del tessuto produttivo del nostro Paese. Vogliamo essere al fianco dei piccoli imprenditori per supportare al meglio la crescita delle imprese, facendoci portavoce delle loro istanze e sviluppando una gamma di servizi tailor made ad alto valore aggiunto”.

Della squadra di Presidenza, in qualità di vicepresidenti, sono stati eletti: Alvise Biffi (Secure Network Srl) con delega alle Startup-open innovation, relazioni esterne e interne; Pierfabio Garavaglia (Status Srl) con delega all’internazionalizzazione, brevetti e tutela del made in Italy; Massimo Giovanardi (Giovanardi Spa) con delega alla formazione, scuola e trasferimento tecnologico; Ambra Redaelli (Rollwasch Italiana Spa) con delega al credito, fisco e finanza; Andrea Siano (Argos Spa) con delega alla semplificazione, digitalizzazione e industry 4.0.
“In questi anni abbiamo contribuito ad accelerare il cambiamento culturale, sostenendo fortemente l’innovazione nelle imprese e il supporto alla nuova imprenditorialità – ha commentato Alvise Biffi –. Basti pensare che sono già oltre 220 le startup presenti in Assolombarda, giovani realtà che con il loro apporto di competenza e innovazione rappresentano un’imprescindibile risorsa per tutto il territorio. Abbiamo poi lavorato sul tema della semplificazione, sottolineando la difficoltà del fare impresa. In questa direzione la costituzione dell’Osservatorio sulla Semplificazione risponde proprio alla necessità di dare alle imprese e ai partner istituzionali un quadro concreto e misurabile sul quale intervenire. Un lavoro che porteremo avanti insieme con lo stesso impegno che, da sempre, ci vede al fianco delle imprese nel segno della continuità”.

Smart City, venerdì gli ingegneri presentano il loro progetto per Brescia

in Economia/Eventi/Ingegneri/Ordini professionali by

L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia è impegnato nella realizzazione di una attività di indagine e ricerca sulle smart cities. In particolare, l’obiettivo è “indagare sui diversi fattori che, se correttamente programmati e realizzati, possono consentire ad un ambiente urbano di gestire correttamente i risultati dell’innovazione digitale” e “realizzare una piattaforma programmatica propositiva da offrire all’Amministrazione cittadina, agli stakeholders economici, ai cittadini di Brescia”.

Il progetto “Open data / Smart City: l’ordine degli Ingegneri ponte tra informazioni e cittadini” verrà presentato domani, venerdì 22 luglio alle 17.30, nella sede dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia, al Crystal Palace (11° piano, via Cefalonia n° 70).

Presenteranno il progetto rivolto alla città di Brescia il presidente dell’Ordine, Marco Belardi, e il consulente Michele Vianello, esperto in smart city. Ad oggi hanno confermato la propria partecipazione il vicesindaco Laura Castelletti, l’assessore Valter Muchetti, l’assessore Gigi Fondra, il presidente Associazione Artigiani Bortolo Agliardi, rappresentanti di Provincia di Brescia, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica di Brescia, A2A, Associazione Industriale Bresciana e Vigili del Fuoco.

Sfratti esecutivi, è Brescia la peggiore in Lombardia (dopo Pavia)

in Economia/Edilizia/Evidenza by

Brescia è la capitale lombarda degli sfratti. A dirlo è il Rapporto sui servizi abitativi realizzato da Regione Lombardia. Stando ai numeri, lo scorso anno nel Bresciano sono stati fatti ben 1943 provvedimenti esecutivi di sfratto, il 15,8 del totale lombardo. Soltanto Milano ha fatto peggio in valore assoluto.

Ma se si valuta l’incidenza del fenomeno rispetto al numero di famiglie la Leonessa è indiscutibilmente (e tristemente) davanti. Nel capoluogo, infatti, la media è di uno sfratto ogni 357 famiglie, a Brescia di uno ogni 274 (solo Pavia è messa peggio, con uno ogni 232 nuclei). Nel bresciano il 98% dei provvedimenti di sfratto è da attribuire a morosità.

L’editrice La Scuola dimezza il personale, i sindacati contro i vertici: non ci ascoltano

in Economia/Editoria/Evidenza by

Continuano le polemiche per la decisione dell’editrice La Scuola di licenziare 25 dei 54 dipendenti attualmente in forza alla società, dopo che nel 2010 i posti di lavoro erano già stati ridotti da 200 a 60. In una nota, infatti, i sindacati ripercorrono gli ultimi passaggi societari e accusano i vertici di avere “una pervicace volontà di non ascoltare”, oltre che di aver tentennato ad “affrontare una crisi da anni annunciata”.

ECCO IL TESTO DEI SINDACATI

Editrice La Scuola S.p.A.: inspiegabile la scelta di licenziare i dipendenti piuttosto che ricorrere agli ammortizzatori sociali e ai contratti di solidarietà.

Dopo le dimissioni del precedente A.D. e in seguito ad un Consiglio di amministrazione che non si fatica a considerare per i suoi epiloghi, drammatico – con dimissioni da parte di metà dello stesso e con la sostituzione del Presidente –, alla luce di un bilancio peggiore del previsto, l’azienda ha convocato il tavolo sindacale delle RSU e dei Rappresentanti territoriali per comunicare la decisione, che ad oggi è parsa irrevocabile, di procedere a una fortissima, ulteriore ristrutturazione. La prima era stata posta in essere nel 2010, con un piano di prepensionamenti e la cessione dei rami d’azienda di legatoria e stampa e il passaggio da oltre 200 a poco più di 60 dipendenti. In una sola parola: esuberi.

Al termine di due incontri con il tavolo trattante e la constatazione di non aver fatto alcun passo in avanti nella risoluzione del problema, i lavoratori e le lavoratrici hanno deciso di inviare un appello alla Proprietà e ai membri emeriti del Consiglio di amministrazione (nelle persone del Presidente: Ettore Giuseppe Medda, dei vicepresidenti: Giovanni Bazoli e Michele Bonetti, dei consiglieri: monsignor Giacomo Canobbio, Enrico Minelli, Giulio Maternini, Claudio Calabi, Marco Nicolai, Mauro Salvatore, Marcellino Valerio e dell’Amministratore delegato: Giorgio Riva). Ma non solo, è stato richiesto dalle maestranze anche il possibile coinvolgimento del Sindaco della città e degli Assessori. Questo perché Editrice La Scuola non è solo parte preziosa della nostra imprenditoria che va salvaguardata, ma anche perché dietro La Scuola c’è la storia e noi vogliamo che ci sia ancora un progetto. La trasformazione, lo sviluppo vanno governati e non possono essere gestiti a colpi di riduzione del personale.

Le Organizzazioni Sindacali Territoriali e le RSU, nella sopra citata lettera, ribadiscono la volontà di addivenire ad una soluzione che garantisca il rilancio dell’azienda, riconoscendo le difficoltà economiche in cui versa, ma affrontando il problema senza pregiudiziali. Si chiede semplicemente che il “prezzo da pagare” sia distribuito su un lasso di tempo maggiore al fine di dispiegare tutte le opzioni e far maturare tutte le opportunità per ridurre l’impatto della manovra sulla vita dei

dipendenti. Non chiedono altro che tempo per sé, per la propria situazione, per le proprie famiglie. In dettaglio, i lavoratori e le lavoratrici hanno proposto sia l’utilizzo della solidarietà espansiva (con l’ipotetica riduzione del 50% dell’orario di lavoro e la conseguente contrazione di quasi metà dei costi diretti del personale), sia l’utilizzo della legge 416 sull’editoria che permetterebbe la maturazione di requisiti utili al prepensionamento, sia, infine, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria.

Ma l’unica risposta ad oggi da parte della Direzione di Editrice La Scuola S.p.A. è di proseguimento del disegno iniziale, scegliendo l’esubero per 25 dipendenti sui 54 totali, con l’immediato licenziamento di almeno 15 persone e la cessione dei rami d’azienda di Varia (saggistica e narrativa) e di Riviste su cui pesano passaggi di personale problematici ad aziende vicine a Editrice: Morcelliana e Studium Editore.

Con questa decisione, l’azienda si libera di dipendenti anziani, che potrebbero avere i requisiti per accedere al prepensionamento e dipendenti più giovani che potrebbero avere acceso alla cassa integrazione straordinaria della durata di due anni e avere quindi più tempo a disposizione per trovare una nuova occupazione.

Non conosciamo il motivo di una pervicace volontà di non ascoltare. Certo non per il codice etico di Editrice La Scuola S.p.A., né per l’Ente Morale Opera per l’Educazione Cristiana (principale azionista che agisce sotto il patrocinio della Diocesi di Brescia).

I lavoratori e le lavoratrici non vogliono ringraziamenti per la loro dedizione all’azienda: sono sempre stati retribuiti per questo. Si chiedono se i tentennamenti nell’affrontare una crisi da anni annunciata, se la incapacità di effettuare operazioni di sviluppo industriale siano ora il prezzo occupazionale da pagare.

L’unica responsabilità attribuibile alle lavoratrici e ai lavoratori è, semmai, di aver creduto nell’Editrice, dedicandole l’intera vita lavorativa.

Brescia, l’interscambio con la Turchia vale mezzo miliardo di euro

in Economia/Export/Tessile by

Tra Lombardia e Turchia l’interscambio commerciale ha superato i 4 miliardi nel 2015, +4% rispetto all’anno precedente, oltre un quarto del totale italiano. Un trend che si conferma anche nei primi tre mesi del 2016: più di un miliardo di euro, +3%, 27,3% del totale nazionale.

Quasi la metà di questo commercio estero si concentra a Milano (2 miliardi di euro nel 2015), seguono Brescia e Bergamo con quasi mezzo miliardo a testa. Superano i 300 milioni anche Varese e Mantova che cresce del 19,4%. I prodotti lombardi più richiesti sul mercato turco sono i macchinari (25% dell’export totale), le sostanze chimiche (18,7%) e i metalli (13,5%) mentre i più importati sono i prodotti tessili (22,2%) e i mezzi di trasporto (19,4%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat, anni 2015 e 2014 e primi tre mesi del 2016.

Le specializzazioni per provincia. Nell’export in Turchia, macchinari da Varese, Sondrio, Bergamo, Brescia, Pavia, sostanze chimiche da Milano, Lodi e Monza e Brianza, tessili da Como, articoli in gomma e plastica da Cremona, mezzi di trasporto da Mantova e metalli da Lecco. Nell’import dalla Turchia, prodotti tessili a Varese, Como, Bergamo, Pavia, Cremona e Lodi, chimici a Sondrio, mezzi di trasporto a Milano, metalli a Brescia, Mantova e Lecco, apparecchi elettrici a Monza e Brianza.

Alfa Acciai, cala il fatturato, ma il gruppo torna all’utile e investe

in Acciaio/Bilanci/Economia by

Il fatturato cala, ma torna l’utile. E’ questa la sintesi del bilancio 2015 del gruppo Alfa Acciai, comunicata ieri con una nota. Un rendiconto in chiaroscuro, in cui è pesato il crollo del prezzo dell’acciaio che ha determinato un calo del fatturato del 12 per cento. A determinare il calo sono stati soprattutto i paesi Ue (meno 4 per cento) e extraUe (meno 4), perché i ricavi nel mercato italiano sono cresciuti del 6 per cento rispetto al 2014. In compenso la riorganizzazione interna del gruppo che conta ben 3.454 dipendenti ha permesso di aumentare i margini e tornare all’utile, che ha superato i 10 milioni di euro (l’Ebitda è cresciuto del 35 per cnto passando da 24,6 a 33,2 milioni). Mentre gli investimenti sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 27,6 milioni.

“Raccogliamo i frutti del gran lavoro effettuato in questi anni, avviato alla vigilia della crisi che ha colpito in particolare il comparto delle opere pubbliche e dell’edilizia in Italia e in Europa, impattando pesantemente sul nostro business principale”, si legge in una nota di Siderurgica Investimenti, la holding presieduta da Amato Stabiumi ed Ettore Lonati.

Ora restano da vedere i conti del nuovo anno, e come influirà sul prossimo bilancio la recente acquisizione per 2.805.000 euro dell’acciaieria di Montirone dall’ex gruppo siderurgico Stefana

attraverso la controllata al 100% Alfa Montirone.

Autoriparatori, Confartigianato lancia un portale e-commerce

in Associazioni di categoria/Automotive/Confartigianato/Economia/Evidenza/Web e digitale by

Confartigianato lancia un progetto innovativo per venire incontro alle esigenze degli autoriparatori associati per quanto riguarda l’acquisto on-line e a prezzi ridotti di ricambi: si tratta di ConfMotori Sistema, il nuovo portale di e-commerce targato Confartigianato e realizzato in collaborazione con i partner Artauto e So.Ca.R., frutto della collaborazione tra alcune territoriali di Confartigianato tra le quali Brescia. Il nuovo portale, raggiungibile all’indirizzo www.confartigianatomotori.it consente già da ora l’acquisto on-line di ricambi e progressivamente sarà integrato con news dedicate al settore, documentazioni tecniche e altri spunti di approfondimento. Mercoledì 20 luglio, dalle ore 20,00, presso la sede di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale di via Orzinuovi 28 a Brescia, verrà presentato agli interessati il nuovo portale che oltre al servizio di e-commerce, offre la possibilità di partecipare ad un forum tecnico che consente di condividere informazioni ed esperienze personali ai soli autoriparatori, al fine di migliorare le tecniche riparative e di ridurre le difficoltà e gli errori. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Categorie adi Confartigianato Brescia ai numeri 030/3745.203-324.

Trasferimenti statali, nel Bresciano i più aiutati sono Collio, Villanuova e Concesio

in Economia/Evidenza/Istituzioni by

E’ Collio il Comune bresciano che dipende maggiormente dai trasferimenti dello Stato. A dirlo è la ricerca di Openpolis, associazione indipendente che ha recentemente pubblicato la classifica dei municipi italiani in relazione a quanto ricevono dal governo centrale.

Collio ha una dipendenza dai contributi statali ben del 28,7 per cento (66esimo in Italia). Seguono Villanuova sul Clisi (20 per cento) e Cellatica (12 per cento), Calcinato (10 per cento), Poncarale (8,69), Ospitaletto (8), Brescia (7,8), Cimbergo (7,4), Ossimo (7,2), Trenzano (6,8) e Moniga del Garda (6,8). Ben una quarantina, al contrario, i Comuni che hanno un tasso di dipendenza dai trasferimenti statali inferiore all’uno per cento, e quasi una sessantina quelli che hanno invece tassi di dipendenza tra l’uno e il due per cento.

In Italia il Comune più dipendente dallo Stato è Fossa, in Abruzzo, con un tasso di dipendenza del 69,6% dovuto anche al terremoto del 2009.

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