Sistema allevatori: pronti a nuove azioni per contenere i costi

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“Il sistema allevatori è riuscito ad assicurare i servizi di assistenza tecnica agli associati nonostante i pesanti tagli delle contribuzioni pubbliche: ma siamo pronti a mettere in atto nuove strategie di contenimento dei costi per fronteggiare il perdurare di questa situazione di crisi”.

Questo il messaggio lanciato dal presidente Germano Pè ai soci dell’Associazione Interprovinciale Allevatori di Brescia e Bergamo, riuniti nei giorni scorsi in assemblea in entrambe le città per la scelta dei delegati destinati, come da statuto, a partecipare all’assemblea generale dell’organismo in programma entro la fine del mese di giugno. A tener banco in entrambe le sedi quindi è stato ancora una volta il tema delle contribuzioni pubbliche e dei pesanti tagli a sostegno delle attività selettive che hanno investito il mondo allevatoriale negli ultimi anni.

Il sistema allevatori lombardo ha già cominciato a fare la sua parte in termini di razionalizzazione: dopo la fusione tra le Apa di Brescia e Bergamo, si è compiuta anche quella di tra Milano, Como, Varese e Pavia, che con Mantova e Cremona costituiscono le quattro grandi realtà regionali.

“Ma siamo pronti a nuove strategie di contenimento dei costi – ha detto il presidente -. A livello nazionale è iniziata una revisione dell’organizzazione dei controlli con la realizzazione di nuovi sistemi di raccolta dati che vedono l’allevatore coinvolto nell’informatizzazione dei dati e di un nuovo software. Saremo inoltre coinvolti per la realizzazione di quanto previsto dal Piano Operativo Nazionale a salvaguardia della biodiversità nel campo animale”.

L’Aipa di Brescia e Bergamo associa circa 1400 allevamenti da latte (994 a Brescia, 406 a Bergamo), per un totale di oltre 195 mila capi controllati (152 mila nel Bresciano e oltre 42 mila a Bergam), oltre a varie altre realtà nel settore dei bovini da carne, dei caprini da latte, deli ovicaprini, delle bufale, dei suini, degli equini e dei conigli.

“Le associazioni allevatoriali rappresentano un patrimonio comune per la difesa e la tutela della sicurezza alimentare dei cittadini – ha concluso Pè -. Da qui deriva l’impegno a tutto campo per difendere e preservare ciò che i nostri predecessori hanno costruito con tanto sacrificio”.

 

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