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Manifatturiero, Maroni: Lombardia regione più importante d’Europa

in Economia/Evidenza/Manifatturiero by

“La Lombardia e’ l’unica regione europea a contare oltre un milione di addetti, 1.116.400 per la precisione, nel campo della produzione di beni. Il nostro comparto manufatturiero, come mette in evidenza un’elaborazione effettuata da Confartigianato Imprese Lombardia su dati Istat, vale quasi il doppio di quello, per esempio, del Distretto governativo di Stoccarda, seconda area territoriale presente nella classifica europea con 639.900 addetti”. Cosi’, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando lo studio di ‘Lombardia Speciale’ da oggi online sul portale www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it.

Lo studio colloca al terzo posto la Catalogna con 582.100 unita’ e al quarto un’altra regione italiana, il Veneto, con 579.900 addetti.

IN LOMBARDIA CRESCITA OCCUPAZIONE DOPPIA MEDIA ITALIANA – I lavoratori lombardi in questo settore rappresentano una quota pari al 26,2 per cento di tutti gli occupati. E anche la dinamica relativa al tasso di occupazione rispetta la supremazia lombarda in questo campo: l’occupazione nel corso dell’ultimo anno e’ cresciuta dell’1,5 per cento, il doppio della media nazionale, fissata allo 0,7 per cento.

OLTRE IL 90% DELLE IMPRESE IN LOMBARDIA E’ MICRO – “L’importanza del settore manifatturiero in Lombardia emerge ulteriormente, considerando ‘l’anatomia’ del nostro tessuto imprenditoriale – prosegue il presidente -. Il numero di microimprese (quelle con al massimo dieci addetti, ndr) nel 2013 era pari a oltre 758mila unita’. Una percentuale del 94,1 per cento sul totale delle imprese attive sul territorio”.

OGNI GIORNO 66 NUOVE IMPRESE ARTIGIANE IN MEDIA IN LOMBARDIA – Secondo lo studio, ogni giorno, in Lombardia, nascono mediamente 66 nuove imprese artigiane: il numero di quelle registrate nella nostra regione, con dati questa volta riferiti al secondo trimestre 2016, e’ in totale pari a 251.961, il 26,3 per cento di tutte le imprese lombarde.

L’industria rallenta la crescita, nell’artigianato manifatturiero segnali di ripresa

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero/Tendenze by

Nel secondo trimestre del 2016 – secondo una nota del Centro Studi AIB – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane registra un nuovo incremento, che segue quello rilevato nei primi tre mesi dell’anno. L’intensità della dinamica congiunturale è tuttavia piuttosto fiacca, se confrontata con quella che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell’anno scorso e il primo quarto del 2016. L’evoluzione della produzione continua a caratterizzarsi per una significativa eterogeneità, fra e nei settori, in un contesto in cui la debolezza degli scambi globali e la diffusa incertezza politica su scala internazionale contribuiscono a frenare ogni tentativo di accelerazione dell’attività economica.

Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia ha sperimentato un incremento congiunturale dell’1,3%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) è positivo per la undicesima rilevazione consecutiva (+3,3%). Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2016, è pari a +3,8%. A seguito delle suddette variazioni, il recupero dai minimi (3° trimestre 2013) è pari al 9,5%, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si attesterebbe intorno al 25%.

L’attività dell’artigianato manifatturiero bresciano – secondo quanto rileva l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il secondo trimestre con segnali nel complesso positivi. La produzione segna un aumento su base annua dell’1,4% e una dinamica congiunturale, al netto degli effetti stagionali, positiva e pari all’1,3%. La ripresa dell’attività produttiva è accompagnata da miglioramenti sia del fatturato sia degli ordinativi e si inserisce in un quadro regionale anch’esso in crescita.

La dinamica produttiva, tuttavia, dalla fine del 2012 (periodo in cui ha raggiunto i livelli più bassi) ha intrapreso un sentiero di crescita lento e altalenante, fatto di battute d’arresto e recuperi, che non hanno consolidato la ripresa ma che, al contrario, la tengono ancora lontana dai livelli pre-crisi. Tutto ciò è evidente dall’andamento dell’indice della produzione industriale, che attualmente è a quota 71,4, distante oltre 30 punti dai livelli massimi raggiunti nel 2007.

I principali indicatori dell’industria:

Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (+3,0%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+2,6%); è cresciuta con minore intensità nell’abbigliamento (+1,3%), nell’agroalimentare e caseario (+0,7%), nel chimico, gomma, plastica (+1,6%), nel materiali da costruzione ed estrattive (+1,7%), nella meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (+1,1%), nel tessile (+0,9%). E’ invece diminuita nei comparti: calzaturiero (-0,5%), carta e stampa (-1,0%), legno e mobili in legno (-2,4%), maglie e calze (-0,6%).

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 32% delle imprese, diminuite per il 22% e rimaste invariate per il 46%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 36% degli operatori, scese per il 13% e rimaste stabili per il 51%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 32%, calate per il 5% e rimaste invariate per il 63% del campione.

I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 6% delle imprese, con un decremento medio dell’1,1%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 15% degli operatori, per una variazione media di meno 0,3%.

Le aspettative a breve termine appaiono coerenti con la prosecuzione di una fase di incertezza per il manifatturiero provinciale. Le incognite legate alle tensioni politiche e terroristiche, nonché quelle derivanti dalle conseguenze di Brexit, rendono ancora più fragile la crescita globale. La produzione è prevista in aumento da 17 imprese su 100, stabile dal 62% e in flessione dal rimanente 21%.

Gli ordini provenienti dal mercato interno sono attesi in aumento dal 20% degli operatori, stabili dal 61% e in calo dal 19%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 18% degli operatori del campione, invariati per il 62% e in flessione per il 20%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 16% delle imprese, stabili per il 70% e in diminuzione per il 14%.

I principali indicatori dell’artigianato:

▪ La crescita produttiva non ha interessato tutti i settori. Infatti, alla dinamica positiva della meccanica (+4,0% su base annua), del tessile (+2,7%) e dell’abbigliamento (+1,2%) si contrappone la performance negativa dei minerali non metalliferi (-8,1%), della siderurgia (-7,1%) e della gomma-plastica (-2,5%).

▪ Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva pari all’1,4% e ancora più intensa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,1%), trainata dalla componente estera (+5,6%) e sostenuta dal fatturato interno (+2,9%).

▪ Gli ordini sono cresciuti nel secondo trimestre del 2016 dell’1,9% sul trimestre precedente e dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

▪ Anche l’occupazione chiude il trimestre con un leggero risultato positivo pari allo 0,6%. Aumenta, tuttavia, la quota di imprese che hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione guadagni che si colloca al 7,8% contro il 6,5% del trimestre scorso.

▪ Tra gli imprenditori artigiani è diffuso un generale atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e fatturato. Per la domanda estera domina un orientamento alla crescita, per l’occupazione la previsione è di stabilità.

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 193 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

ALLEGATI

Grafici artigianato 2-2016

Grafici industria 2-2016

Allegato settori industria 2-2016

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