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Fallimenti, analisi Apindustria: Brescia meglio dell’Italia

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Il Centro Studi Apidustria Brescia ha analizzato il trend dei fallimenti in Italia e a Brescia, confrontandone le dinamiche con i dati sullo sviluppo di nuove imprese. In particolare i numeri dei fallimenti sono analizzati nei singoli trimestri e poi a livello annuo (dati aggregati).

La Lombardia presenta un triste primato: nonostante le 958.464 imprese attive al 30 settembre 2016 (dati Unioncamere) vi si trova quasi il 21% dei fallimenti italiani per il 2016 (i dati si fermano al terzo trimestre), seguita a distanza dal Lazio (al secondo posto come numero di imprese attive, contandone 641.646 unità, ed il 11,5%c. delle procedure fallimentari).

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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati Unioncamere

Complessivamente nel Nord Italia si localizza il 45% delle imprese attive ed il 38%c. dei fallimenti italiani.

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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati CRIBIS

Messi a sistema, i dati italiani e i dati bresciani declinati sul singolo trimestre presentano un diverso trend di sviluppo.

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La dinamica dei fallimenti per l’Italia si presenta in netta crescita, con un asse previsionale che si sviluppa decisamente verso l’alto.
Al contrario, i dati su Brescia presentano un andamento stabile, con un trend in termini previsionali positivo ma in modo molto contenuto.
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Nel grafico che segue si confrontano i dati aggregati relativi ai primi due trimestri dell’anno (non sono ancora disponibili i dati del terzo trimestre sulla provincia di Brescia).

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Nella tabella che segue, i dati sui fallimenti del primo semestre 2016 sono confrontati con i corrispettivi degli anni precedenti, evidenziando come rispetto al 2009 (anno di riferimento per la nostra analisi), l’anno in corso presenti un incremento di forte rilievo delle procedure, sia a livello italiano (+60% rispetto al 2009) quanto sulla nostra provincia (+43%).

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Anche in termini di variazioni su singolo trimestre, gli andamenti bresciani presentano una variabilità maggiore rispetto a quanto evidenzi il territorio italiano (vedi tabella finale).

I dati riportati vanno tuttavia inseriti nel vivo contesto imprenditoriale italiano, in cui le nuove imprese del 2016, registrate in Camera di Commercio, sfiorano le 42mila unità nei primi nove mesi dell’anno (+0,7% rispetto allo stesso anno del 2015). I dati Unioncamere italiani, lombardi e provinciali relativi al solo terzo trimestre sono così riassunti (comunicato stampa del 20 ottobre 2016):
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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati Unioncamere

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