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INNOVATION CLUB/4. Startup e PMI innovative, i vantaggi della nuova legge di bilancio

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Marco De Paolis

Per la rubrica di Innovation Club proponiamo un’intervista a Marco de Paolis, avvocato dell’omonimo studio legale ed esperto di diritto societario e d’impresa situato a Brescia 2.

Marco De Paolis
Marco De Paolis

Buongiorno Marco. Di cosa ti occupi?

Sono un avvocato. Opero, principalmente, nel settore del diritto societario, del diritto d’impresa, con specializzazione nell’ambito delle startup e delle PMI innovative, e del diritto commerciale. Mi occupo, altresì, della redazione e negoziazione di contratti d’impresa nonché della compliance aziendale.

L’ultima legge di bilancio sembra puntare ulteriormente sull’imprenditoria innovativa. Come si sta cercando di creare un ambiente sempre più favorevole agli investimenti in queste società?

Con la Legge di Bilancio 2017 alle startup ed alle PMI innovative sono riconosciute nuove agevolazioni finalizzate a favorire l’investimento in queste imprese nonché ad incrementare l’innovazione del sistema produttivo e dei servizi in Italia. Sono state, infatti, aumentate le agevolazioni per chi investe in startup e PMI innovative. Le aliquote sono state uniformate al 30% sia per la detrazione IRPEF a favore delle persone fisiche (prima al 19%) sia per la deduzione IRES destinata a quelle giuridiche (prima al 20%), indipendentemente dalla tipologia di società innovativa beneficiaria.

Quali saranno i presupposti per usufruire di queste agevolazioni da parte degli investitori?

L’aliquota del 30% si applicherà agli investimenti eseguiti nel 2017. Pertanto, nella prossima dichiarazione fiscale, che sarà presentata quest’anno, in cui si indicheranno gli investimenti perfezionati nel 2016, si applicherà ancora l’aliquota del 19% (IRPEF) o del 20% (IRES). La Legge di Bilancio 2017 innalza, poi, il tetto massimo di investimento detraibile per le persone fisiche a 1 milione di euro, lasciandolo inalterato per i soggetti passivi IRES a 1,8 milioni di euro. Infine, per usufruire dell’agevolazione fiscale, secondo la Legge di Bilancio 2017, si dovrà mantenere l’investimento per 3 anni.

Per le imprese attive nello sviluppo e nella produzione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico, e, che, di conseguenza, generano innovazione, si aggiungono altre misure d’incentivazione, come il credito d’imposta, il super e l’iperammortamento. In che termini saranno operative?

All’investimento in attività di ricerca e sviluppo (es. nuovo software, nuovo modello industriale) sarà applicato un credito di imposta del 50%, raddoppiato rispetto al precedente pari al 25%. Questo investimento il primo anno sarà interamente agevolato senza la necessità di calcolare l’eccedenza della media dei precedenti periodi d’imposta. Il credito d’imposta sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi per le attività in ricerca e sviluppo saranno sostenuti. Gli investimenti agevolati potranno essere effettuati fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2020. Il superammortamento al 40% riguarderà gli investimenti (in proprietà o tramite leasing) in beni materiali e strumentali nuovi entro il 31 dicembre 2017. L’iperammortamento pari al 150%, invece, sarà applicato al costo di acquisizione di impianti e macchinari ad alto contenuto tecnologico atti a favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale (cd. industria 4.0), tra cui i beni strumentali, il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati, sistemi per l’assicurazione della qualità e dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.

Come si potrà accedere alle misure del credito d’imposta, del super e dell’iperammortamento?

Per accedere alle agevolazioni sarà sufficiente un’autocertificazione del legale rappresentante, che attesti la sussistenza nel bene delle caratteristiche tecniche e la sua interconnessione al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per gli acquisti di costo unitario superiore a 500.000 euro l’attestazione dovrà essere effettuata mediante una perizia tecnica giurata di un professionista abilitato.

Per favorire la digitalizzazione dell’industria (cd. industria 4.0) sono previsti ulteriori strumenti di incentivazione?

Sì. La LeggeSabatini-ter consentirà di cumulare le misure del superammortamento e dell’iperammortamento ed estende al 31 dicembre 2018 il termine per accedere ai finanziamenti agevolati e ai contributi statali per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi da parte delle piccole e medie imprese, con un contributo statale maggiorato per gli investimenti in nuove tecnologie (big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, ecc.).

Quale è il tuo contributo in Innovation Club?

Oltre ad essere parte del mio lavoro, l’innovazione mi ha da sempre affascinato. Partecipare ad un gruppo di imprenditori e professionisti, che puntano su produzioni e servizi innovativi e condividono le mie stesse curiosità, è un’occasione interessante per ricavare nuove opportunità professionali.

Avv. Marco De Paolis
STUDIO LEGALE DE PAOLIS
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

INNOVATION CLUB/3. Michele Mezza intervista Elserino Piol

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Michele Mezza è un giornalista, saggista e docente universitario italiano. Laureatosi in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano, negli anni 1974-75 segue un corso biennale presso la Scuola Superiore di Economia Politica diretta da Claudio Napoleoni. È giornalista professionista dal 1978.

Michele Mezza è un giornalista, in pensione dalla RAI dal gennaio 2015. È stato inviato del GR in Unione sovietica, attività per la quale ha ricevuto il premio Calabria nel 1993. Sempre per Radio Rai è stato inviato sul teatro delle Guerre jugoslave degli anni novanta, attività per la quale ha ricevuto il Premio Oscar della Radio per il documentario radiofonico nel 1994.  Nel 1997, insieme a Luciano Lanna e Antonio Satta, è stato uno degli autori dello speciale di RaiDue “1977: l’anno che non finì”. Nel 1998, ha curato e realizzato il progetto, da lui ideato, per la creazione di Rainews24, il primo canale televisivo all-news della televisione italiana, del quale è stato vice-direttoreÈ attualmente docente di Sociologia delle culture digitali, presso il dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli.

Un’interessante prospettiva storica delle politiche sull’innovazione nel nostro paese è fornita dal suo libro “Avevamo la luna. L’Italia del miracolo sfiorato, vista cinquant’anni dopo” pubblicato da Donzelli Editore.

Furono gli anni tra il 1962 e il 1964 la vera stagione in cui le prospettive di un cambiamento di ruolo e di status del paese potevano realmente mutare. Sulla scena internazionale si affacciava Kennedy che spostava il confronto con il mondo comunista. Il sapere cominciava a diventare leva e motore del progresso economico. L’Occidente assisteva al primo sorgere di ceti metropolitani che davano corpo a fenomeni culturali eccentrici. Nel 1962 nascevano i Beatles e i Rolling Stones, destinati a cambiare il mondo della musica e le relazioni fra le generazioni. E in Italia? Mezza individua cinque scenari che videro in quell’anno aprirsi – e subito chiudersi – una prospettiva strategica per il nostro paese e li ricostruisce con una tecnica innovativa basata sull’uso del QR-code, che consente un rinvio immediato, tramite smart-phone o iPad, alle fonti visive e sonore sul Web.

In occasione del lancio del suo libro Michele Mezza ha intervistato Elserino Piol , dirigente storico di Olivetti e testimone della storia italiana e mondiale dell’informatica.

Videoincontro con Elserino Piol – Informatica e individuo

INNOVATION CLUB/1. I finanziamenti per l’innovazione delle imprese

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Intervista a Paolo La Torre – AD Financial Consulting LAB srl

Nel complesso mondo della finanza agevolata si stanno ritagliando un ruolo di crescente importanza le società di consulenza che aiutano le aziende ad accedere ai fondi pubblici.

Paolo La Torre – Amministratore Delegato di Financial Consulting LAB srl – affianca da anni centinaia di aziende che hanno deciso di avvalersi di un supporto nell’approcciarsi al complesso mondo dei contributi.

Al giorno d’oggi si sente sempre più spesso parlare di Finanza agevolata, ma molto spesso attraverso il confronto con diversi imprenditori capitata  di sentire la frase non ho mai preso un contributo seguita a ruota da mentre tutti i miei concorrenti si, cosa ne pensa di queste affermazioni?

Molto spesso nel corso della mia esperienza lavorativa mi è stata sottolineata questa criticità  e di conseguenza  quando mi è capitato di imbattermi in queste situazioni chiedo da dove abbiano avuto queste informazioni e la risposta è sempre la stessa: al bar.

Scopro così che i bar italiani sono zeppi di imprenditori che si pavoneggiano per il facile ottenimento di finanziamenti pubblici, è facile pensare come questi signori non abbiano la necessità di passare le loro giornate in azienda ma possono permettersi di ubriacarsi di spriz fin dalla mattina perché tanto con la mole di incentivi statali che ottengono il fatturato è l’ultimo dei loro pensieri. Tutto questo mi ha portato ad una riflessione che voglio condividere ossia chi tra gli imprenditori sobri riesce a tutti gli effetti a rapportarsi in modo proficuo con la finanza agevolata?

A mio parere la risposta è in due caratteristiche fondamentali sia per lo sviluppo di un proficuo business in azienda sia per potersi confrontare in modo sano con gli strumenti agevolativi: obiettività e programmazione.

Perché obiettività?

Spesso l’imprenditore ha un approccio parziale nei confronti dei suoi progetti, soprattutto se si parla di progetti innovativi.

Quotidianamente analizziamo idee innovative che in realtà sono già consolidate e progetti di ricerca dove i risultati sono disponibili da anni in internet, la competizione sui bandi regionali e nazionali è altissima e spesso i progetti buoni non vengono finanziati, figuriamoci quelli raffazzonati.

Troppo spesso si crede che sia il valutatore a non capire le piene potenzialità di un progetto, in realtà o queste potenzialità non sono così evidenti o non vengono esplicitate nel modo più corretto nella richiesta di agevolazione e quindi il progetto non viene premiato.

Idee innovative che non vengono giudicate positivamente dalla provincia o dalla regione – dove la competizione è decisamente relativa – hanno l’ambizione di essere proposti  su call europee – dove la competizione è assoluta -. Vengono, quindi, ovviamente bocciate solo dopo che l’azienda ha investito tempo e risorse per presentare la propria domanda su bandi decisamente inadatti.

Vediamo spesso che attività di ricerca giudicate non abbastanza nuove su bandi regionali dove la percentuale di successo è del 40% vengono riproposte sul programma Horizon 2020 dove la percentuale di successo è il 4%. Risulta così facilissimo intuire a priori se la mia idea rientrerà tra le poche finanziate o tra il 96% di quelle che non ottengono alcun contributo.

Tutto ciò è strettamente legato con l’assenza di programmazione nella gestione dell’accesso alle misure agevolative, l’azienda infatti generalmente rincorre il contributo e non lo affronta come un’opportunità di incentivo ad un piano industriale già precedentemente ben definito.

Perché programmazione?

Conoscere quali sono i migliori strumenti possibili ed approcciarsi a loro con la tempistica e la maturità giusta è l’unico modo per ottenere riscontri positivi nell’affrontare il tema dei contributi pubblici.

Un esempio banale è costituito dal rating di legalità, spesso si pensa che le agevolazioni siano destinate sempre alle stesse aziende perché in qualche modo hanno una via preferenziale. La realtà è che spesso sono sempre le stesse imprese che accedono allo strumento agevolativo perché sono le uniche che posseggono questo tipo di attestazione che da sempre un privilegio nell’ottenimento di un finanziamento pubblico.

Quindi, vista la complessità degli strumenti agevolativi, perché un’azienda dovrebbe ricorrere alla finanza agevolata?

Perché oggi lo strumento delle agevolazioni è diventato uno strumento competitivo molto importante di cui le imprese possono e devono servirsi. Se ad esempio un’impresa fa un progetto di ricerca e sviluppo e sostiene un investimento produttivo finanziandolo in parte attraverso un contributo agevolato questa azienda è già in una posizione di vantaggio competitivo  rispetto alle altre imprese concorrenti e quindi il competitor deve chiedersi quanto deve essere più bravo ed efficiente rispetto ad ora, per poter riuscire a colmare il GAP creatosi nei confronti dell’impresa beneficiaria del contributo.

Se l’agevolazione è uno strumento fondamentale ma difficoltoso da gestire, cosa può fare allora l’imprenditore per gestirlo al meglio?

L’imprenditore deve capire il bando, ricevendo adeguate informazioni, in modo tale da poter entrare fino in fondo nello strumento. Un bando è pensato in modo generico ma al suo interno ha tante particolarità che rendono possibile la sua comprensione solo se viene analizzato e approfondito nei minimi dettagli.

Di conseguenza il primo passo è capire il bando?

Certo, perché a titolo tutte le agevolazioni sembrano adatte a qualsiasi tipologia di azienda, ma in realtà non è così, ed è importante capire quali effettivamente sono calzanti nello specifico e quali invece non lo sono. Affrontare una misura agevolata non vuol dire affrontarla in modo asettico, ma è necessario studiarla, capirla e comprenderla fino in fondo per meglio usarla. Io credo che la richiesta e la disponibilità di un contributo non devono essere visti dall’impresa in modo a sé stante ma all’interno del piano strategico aziendale. Perché, se ad esempio un’impresa investe in un macchinario per aumentare la sua capacità produttiva e l’investimento lo fa perché lo stesso è finanziato anche con contributi, nonostante l’acquisto del mezzo non sia necessario perché nella realtà non ha abbastanza ordinativi, essa non potrà sfruttare al massimo ed in modo efficiente la maggiore capacità produttiva. Quindi l’impresa ha si un nuovo impianto su cui ha ottenuto un contributo, ma ha comunque sostenuto un investimento che non ha portato nessun valore aggiunto al piano di sviluppo aziendale.

Il contributo può essere dunque un’opportunità molto pericolosa?

Si, soprattutto particolari tipologie di contributo.

Ad esempio i fondi comunitari che ad oggi sembrano la soluzione a tutti i mali di un’azienda, ma che in realtà presentano dei problemi e delle criticità particolari, come essere molto impegnativi e capaci di portare via molto tempo all’azienda e ai dipendenti. Ma questo non è tutto: se non si ha un profilo aziendale calzante con i rigidi requisiti richiesti dal legislatore comunitario diventa difficile ottenere l’agevolazione e quindi questi fondi presentano tassi di successo bassissimi.

Un secondo aspetto non meno importante è che i fondi comunitari richiedono una gestione molto complessa: l’azienda deve verificare di avere le capacità e le competenze adatte per poter affrontare lo strumento. Se in azienda non si hanno competenze basiche, come può essere la conoscenza della lingua inglese, non si può pensare di instaurare e gestire rapporti con un soggetto terzo inglese.

Quali sono le potenzialità che un’azienda deve cercare di sfruttare?

Potenzialmente tutte. Suggerisco di valutare ogni tipo di strumento non trascurando quelli Provinciali e Regionali che spesso sono più performanti da gestire e rappresentano il miglior modo per approcciarsi alla finanza agevolata.

In conclusione quindi una soluzione alle criticità è rappresentata dall’informazione?

Si, a mio parere un’informazione tecnica ma che sia anche comprensibile, senza alcuna finalità commerciale, consente all’azienda di cogliere tutte le opportunità insieme a tutte le sue criticità. L’informazione è lo strumento per conoscere e comprendere il fenomeno e quindi consente di non investire in modo inconsapevole in agevolazioni suggerite da professionisti con troppa superficialità e che possono portare più male che bene all’azienda.

 

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