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Rubriche - page 5

Raggiungere la qualità globale con il World Class Manufacturing (WCM)

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Il World Class Manufacturing, in breve WCM, rappresenta l’acronimo con cui si qualificano i più importanti produttori di beni e servizi mondiali, che intendono gestire e ridurre i costi della produzione in maniera sistematica applicando metodologie riferibili ed oggettivabili. Il World Class Manufacturing (WCM) è un roll di innovazione basato sul miglioramento continuo, è un sistema di origine Giapponese, un nuovo modo di lavorare che prevede l’eliminazione di ogni tipo di spreco e perdita (Muda) con il coinvolgimento di tutti, attraverso l’impegno rigoroso di metodi e standard.

Seguire i principi del World Class Manufacturing significa ripensare in modo totale al processo produttivo affinché l’ottimizzazione degli sprechi vada a realizzarsi non solo nei processi di lavorazione del prodotto, ma anche in altre fasi della catena produttiva: anche e soprattutto in quei momenti nei quali non si crea apparentemente alcun valore aggiunto per il cliente. Si toccano quindi argomenti quali movimentazioni merci, gestione scorte, controlli, difetti, attese, riparazioni e manutenzioni.

La logica del WCM può essere sintetizzata in questi 5 punti:

1. La metodologia porta le aziende ad organizzarsi per pilastri, lasciando da parteil concetto di funzione. I pilastri sono team interfunzionali che lavorano su un tema specifico, che perseguono determinai obiettivi di performance e di attività;

2. L’attività di ogni pilastro è divisa in 3 macro-fasi che vanno portate avanti in modo consecutivo: reattiva, preventiva e proattiva;

3. Il coinvolgimento delle personale è al centro di ogni attività. Non esiste livello gerarchico nella creazione dei team di lavoro, esistono solo competenze e conoscenze;

4. La crescita delle competenze dell’intero sistema è una conseguenza diretta dell’applicazione della metodologia;

5. Il sistema darà priorità a quei progetti che possono dare realmente un ritorno economico rapido e sicuro.

La metodologia TPM (Total Productive Maintenance), le logiche Lean Manufacturing (Produzione snella) ed il Total Quality Management, sono stati integrati, e sono la base del W.C.M. (World Class Manufacturing) che, pur basandosi su moltissimi concetti del TPM / TQM si differenzia da questi in quanto alla base della scelta delle strategie e degli impianti “critici” (in gergo detti ” da aggredire”) vi è il cosiddetto Cost Deployment. Ciò significa che il gruppo di lavoro affronta le problematiche, siano esse manutentive, logistiche, qualitative, di sicurezza, organizzative, di organizzazione del posto di lavoro, sulla base della loro incidenza economica. Le attività di tutti i team sono orientate alla realizzazione di progetti (Kaizen) i cui obiettivi sono: zero difetti, zero guasti, zero incidenti e zero scorte, finalizzate ad una generale riduzione dei costi dello stabilimento.

Questa nuova metodologia si sta diffondendo laddove si vuole controllare e ridurre i costi produttivi in maniera sistemica e con metodi riferibili ed oggettivabili.

Alla base del W.C.M. ci sono 10 Pillar (pilastri) tecnici :

1. SA Safety – Sicurezza del Posto di lavoro

2. CD Cost Deployment – Fonti di perdita economica

3. FI Focus Improvement – Miglioramento Focalizzato di uno specifico problema

4. AM + WO Autonomous Maintenance – Workplace Organization

5. PM Professional Maintenance – Manutenzione professionale

6. QC Quality Control – Controllo Qualitativo

7. L&CS Logistic / Customer Services

8. EEM + EPM Early Equipment Management, Early Product Management – Strategia di acquisizione dei mezzi di lavoro / processi

9. ENV Enviroment – Ambiente e sfruttamento servomezzi energetici

10. PD People Development – Sviluppo delle competenze del personale

Esistono inoltre altri 10 pillar manageriali che debbono operare a che il sistema/stabilimento sia adeguato a sostenere le attività dei pillar tecnici. Oggi è disponibile un sistema di gestione dei processi WCM centrato sulle attività del personale in grado di organizzare queste attività integrandosi ai principali ERP come le piattaforme SAP.

Per informazioni: info@innovationclub.it

Blockchain & Smart Contracts: idee innovative e app che cambieranno il futuro | INNOVATION CLUB

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Blockchain

La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, può essere semplificata come un processo in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) per rendere disponibile alla comunità di utenti un database virtuale generalmente di tipo pubblico (ma esistono anche esempi di implementazioni private) ed in cui ogni partecipante ha una copia dei dati.

L’utilizzo di un protocollo di aggiornamento ritenuto sicuro dalla comunità degli utenti e di tecniche di validazione crittografiche genera la reciproca fiducia dei partecipanti nei dati conservati dalla blockchain, che la rende comparabile ai “registri” gestiti in maniera accentrata da autorità riconosciute e regolamentate (banche, assicurazioni ecc.)

Una blockchain è fondamentalmente un registro aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Una volta scritti, i dati in un blocco non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi ad esso, il che, per la natura del protocollo e dello schema di validazione, necessiterebbe il consenso della maggioranza della rete. [

La blockchain è quindi una lista in continua crescita di record, chiamati blocks, che sono collegati tra loro e resi sicuri mediante l’uso della crittografia. Ogni blocco della catena contiene un puntatore hash come collegamento al blocco precedente, un timestamp e i dati della transazione. La natura distribuita ed il modello cooperativo rende robusto e sicuro il processo di validazione, ma presenta tempi e costi non trascurabili, dovuti in gran parte al prezzo dell’energia elettrica necessaria per effettuare la validazione dei blocchi. L’autenticazione avviene tramite la collaborazione di massa e alimentata da interessi collettivi. 

Il risultato di tutto ciò è un flusso di lavoro robusto dove la competenza dei partecipanti in materia di sicurezza dei dati non è necessaria. L’utilizzo di questa tecnologia consente anche di superare il problema dell’infinita riproducibilità di un bene digitale e della doppia spesa senza l’utilizzo di un server centrale o di un’autorità.

Un blockchain database consiste in due tipi di record: le transazioni e i blocchi. Quest’ultimi contengono lotti di transazioni valide che sono hashate e codificate all’interno di un Merkle tree (hash tree). Ogni blocco include l’hash del blocco precedente creando così il collegamento tra due blocchi. L’iterazione di questa procedura forma la catena e garantisce l’integrità del blocco precedente, questo fino al blocco di genesi.[

È inoltre possibile che blocchi separati possano essere prodotti simultaneamente, questo provoca una biforcazione (‘fork’) nella catena della blockchain. Ogni blockchain, oltre ad una cronologia basata su un hash sicuro, ha uno specifico algoritmo per segnare diverse versioni della cronologia che si va a creare con le biforcazioni in modo che una con un valore più alto possa essere selezionata rispetto alle altre. I blocchi non selezionati per l’inclusione nella catena sono chiamati blocchi orfani. I peer che supportano il database hanno di volta in volta versioni diverse della cronologia. Mantengono solo la versione con punteggio più alto del database a loro nota. Ogni volta che un peer riceve una versione con punteggio più alto (solitamente la vecchia versione con un singolo nuovo blocco aggiunto) estende o sovrascrive il proprio database e ritrasmette il miglioramento ai propri pari. Non c’è mai una garanzia assoluta che qualsiasi voce particolare rimarrà nella migliore versione della storia per sempre.

BLOCKCHAIN & SMART CONTRACTS

La tecnologia blockchain potrebbe rivoluzione l’ambito legale, consentendo di creare contratti vincolanti al di fuori del sistema giuridico tradizionale. I contratti “smart” potrebbero permettere la memorizzazione di accordi contrattuali vincolanti a livello internazionale su blockchain.

Gli smart contract basati su blockchain sono contratti che possono essere stipulati e imposti addirittura senza la necessita di un’interazione umana. Alcune implementazioni di blockchain potrebbero consentire la codifica di contratti che verranno eseguiti in automatico quando sono soddisfatte determinate condizioni. Un blockchain smart contract sarebbe attivato da istruzioni di programmazione estensibili che definiscono ed eseguono un accordo. Un esempio di utilizzo dei contratti intelligenti è nell’ambito musicale. 

Nel 2017, il DJ Deadly Buda rilascia l’iniziativa Rock the Blockchain che paga le tracce e gli artisti in esso contenuti tramite criptovaluta Musicoin. Ogni volta che il dj mix viene suonato, il contratto intelligente che vi è associato paga gli artisti istantaneamente.

Innovation Club insieme ai suoi partner, dove esistono forti competenze sulla blockchain,  hanno creato un’iniziativa per catalizzare idee innovative in questo ambito.

Ecco alcuni progetti su cui stiamo lavorando:

CREARE UN PROGRAMMA DI LOYALTY CONDIVISO

Data la diffusione di programmi Loyalty nei settori retail, viaggi e servizi finanziari i consumatori si ritrovano in una complessa rete di punti e opzioni di rimborso. Applicando la tecnologia blockchain per creare una piattaforma universale per programmi fedeltà e premi, dando ai consumatori l’accesso a tutti i loro programmi fedeltà da un unico luogo e fornendo la possibilità di spendere punti attraverso diversi sistemi.

TRACCIABILITA’ LUNGO LA SUPPLY CHAIN

Sono state sviluppate numerose iniziative che utilizzano blockchain per tracciare le origini delle materie prime attraverso le supply chain globali. La tracciabilità del prodotto permette di garantire sia la sostenibilità ambientale dell’attività sia il lavoro senza ingiusto sfruttamento.

DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA

L’adozione delle votazione online deve ancora decollare, soprattutto a causa di problemi di sicurezza. Secondo alcuni la blockchain, grazie alla sua natura immutabile e trasparente, potrebbe essere la soluzione.

LA GESTIONE DEI REGISTRI IMMOBILIARI

A maggio 2015 l’Honduras ha annunciato il progetto di creare un sistema permanente e sicuro di registri immobiliari basato sulla blockchain. Un sistema basato su Blockchain permetterebbe di affrontare il problema dei funzionari corrotti che modificano l’elenco dei titoli immobiliari nei paesi emergenti. Molti paesi emergenti con cui siamo in contatto hanno una gestione del registro immobiliare da modernizzare proprio attraverso la blockchain

CONDIVIDERE LE INFORMAZIONI SANITARIE

Le istituzioni sanitarie soffrono dell’incapacità cronica di condividere in modo sicuro i dati tra le diverse piattaforme e istituzioni. Una miglior collaborazione tra i fornitori di dati significa, una maggior probabilità di stilare diagnosi accurate, una maggior probabilità di optare per trattamenti efficaci e, più in generale, un aumento della capacità complessiva dei sistemi sanitari di fornire una buona assistenza. Le blockchain applicate al settore della sanità permettono quindi a ospedali, contribuenti e altre strutture sanitarie di condividere l’accesso ai loro network senza compromettere la sicurezza e l’integrità dei dati.

RENDERE TRASPARENTE LA BENEFICENZA

Una lamentela piuttosto comune per chi ha poca fiducia nelle ONG (Organizzazioni Non Governative) è l’inefficienza nella gestione dei fondi, unita alla massiccia e diffusa corruzione, che spesso impedisce che i soldi versati arrivino veramente ai bisognosi. Per chi è coinvolto in attività benefiche, fund raising e donazioni, una caratteristica particolarmente apprezzata delle blockchain è la sua capacità di monitorare con precisione dove finiscono i singoli centesimi donati da privati o aziende.

INVESTIRE NELLA CARRIERA DEGLI SPORTIVI

Investire sulle potenzialità di carriera e sui meriti sportivi degli atleti è stato generalmente appannaggio delle agenzie, dei siti di scommesse o dei procuratori sportivi. Le blockchain potrebbero permettere di decentralizzare il processo di finanziamento della carriera di un atleta, per renderlo più democratico. Sarà, pertanto, possibile per i fan e i supporter di una stella del basket acquistare una partecipazione finanziaria che si rivaluta (o si svaluta) nel tempo in relazione al rendimento, ai percorsi di carriera e alle prestazioni del proprio campione del cuore.

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Next Lab, università e imprese insieme per supportare l’innovazione

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Crescita

Innovation Club è un Network di imprenditori che si focalizza sui più evoluti trend dell’innovazione. Il Club ed i suoi partner si propongono alle Università italiane con il progetto NEXT LAB per catalizzare le migliori sinergie tra università ed impresa.

1. Promozione e formazione per progetti Startup 

Rendere l’Italia un Paese più ospitale per le nuove imprese innovative, le startup significa innanzitutto tentare di innescare un’inversione di tendenza in fatto di crescita economica e di occupazione. Ma significa anche spingere affinché il nostro Paese diventi più veloce e dinamico, capace di tornare a scommettere sulle sue energie migliori. Promuovendo la visione di un’Italia più favorevole all’innovazione, il progetto  assume una portata che trascende la sfera dell’economia e non è priva di implicazioni di natura sociale e culturale per il futuro del nostro Paese. Un futuro nel quale l’innovazione, fattore chiave per lo sviluppo economico, entrerà nella quotidianità degli italiani e sarà il paradigma delle politiche economiche miranti alla crescita.

Innovation Club creerà un percorso di formazione, una “masterclass online” che sintetizza i consigli fondamentali sia per realizzare un proprio progetto d’impresa che per formare nuovi consulenti / manager che possono proporsi come gestori di un nuovo progetto.

La Masterclass prevederà 10 lezioni da 1-2 ore su questi 10 argomenti:

1. Idea Creation – Tool e strumenti per facilitare lo sviluppo di un’idea;

2. Digital Platforms –  Lo scenario sulle più attuali tecnologie;

3. Brand Positioning – La migliore strategia marketing per una Startup;

4. Competitive Intelligence – Le migliori practice di “spionaggio” per individuare il posizionamento di un progetto;

5. Product Design (MPV) – Descrivere e progettare il proprio prodotto e servizio;

6. Team Creation – le persone sono l’aspetto più delicato per un’impresa nascente;

7. Pitch Presentation – Sviluppare una presentazione d’impatto e presentarla;

8. Business Plan – Il documento più importante per una Startup;

9. Seed Management – Come parlare ad un investor o un business angels;

10. Finance – Scenario europeo e mondiale, il crowdfunding, le agevolazioni italiane. 

Al termine del percorso sarà proposto un test al cui superamento verrò rilasciato un attestato di partecipazione.

2. Trasferimento tecnologico in ottica “Impresa 4.0”

L’Impresa 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale. Non esiste ancora una definizione esauriente del fenomeno, ma in estrema sintesi alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.  La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata. Il modello Industria 4.0 non è focalizzato solo sul recupero dell’efficienza in processi produttivi ma realizza il più importante impatto nell’evoluzione dalla fornitura di prodotti a servizi estesi. L’impatto del digitale non tocca solo sta cambiando il comportamento dei clienti, spostando sempre più i modelli di consumo da una logica di prodotto (singolo acquisto) ad una di servizio (sottoscrizione). Il valore si sposta dal prodotto al servizio. Lo dimostrano ecosistemi innovativi come iTunes di Apple, Kindle di Amazon. Spostarsi verso un business dei servizi dovrebbe ormai rappresentare una priorità per ogni azienda, di qualsiasi dimensione, qualunque sia il core business di cui si occupa: l’evoluzione dell’offerta appare infatti ormai chiaramente orientata in questa direzione. Un simile adeguamento  ha un forte impatto su tutti i processi aziendali. Abbracciare un business di servizi significa riorientare la vendita, la produzione, la ricerca, ogni reparto aziendale: cambia il posizionamento sul mercato, cambia il marketing e il modo in cui l’azienda si propone, cambiano anche produzione, progettazione e prototipazione.

Innovation Club ed i suoi partner collaborano insieme ai dipartimenti di numerose università per mettere a disposizione alle realtà aziendali i più recenti risultati della ricerca italiana.

3. Partecipazione a progetti di Ricerca & Sviluppo (R&D) italiani ed europei

L’innovazione è il motore della crescita. Il futuro di un’azienda dipende dalla capacità di introdurre più rapidamente dei nostri concorrenti le innovazioni più significative. Il futuro ci riserva molte sfide. Per vincere una concorrenza sempre più globale è cruciale che introduciamo prodotti sempre nuovi e perfezioniamo quelli esistenti. A tal proposito assume un ruolo determinante la scoperta e l’applicazione di nuove tecnologie proprietarie che soddisfino le esigenze non ancora soddisfatte dei consumatori e migliorino la funzionalità dei prodotti.

L’attività imprenditoriale si configura essenzialmente come una serie di scelte che possono essere compiute nell’ambito di due distinti orientamenti direzionali: il primo, volto a produrre le decisioni necessarie soltanto al momento del verificarsi degli eventi; il secondo, teso ad anticipare l’evoluzione futura dell’ambiente per evitare di trovarsi impreparati di fronte al manifestarsi di fenomeni che ne possano condizionare la gestione. Evidentemente tale ultimo orientamento consente alla governance aziendale di compiere atti con un maggior grado di consapevolezza e con una attenzione precipua verso l’evolversi degli andamenti di gestione e di ambiente.

Per questo Innovation Club e i suoi partner collaborano già da tempo nel mondo della R&D italiana ed europea.

4. Realizzazione di tesi di laurea 

Il tirocinio curriculare per tesi è rivolto ai laureandi ed è finalizzato all’elaborazione della prova finale/tesi di laurea o comunque collegato ad un progetto formativo mirato ad affinare il processo di apprendimento e formazione. La tesi di laurea sviluppata insieme ad Innovation Club ed ai suoi partner diventa un tavolo di lavoro tra università ed impresa per descrivere e prospettare nuovi scenari innovativi.

5. Inserimento neolaureati verso le professioni “più innovative”

La laurea anche in discipline scientifiche è il primo passo che oramai non garantisce da solo un futuro professionale sicuro. Il lavoro cambierà radicalmente nei prossimi anni: è un dato di fatto. Non solo sistemi automatici creeranno fabbriche senza operai ma sistemi di intelligenza artificiale sostituiranno promotori finanziari, assicurativi, agenti di borsa e molti ruoli decisionali. 

Per questo Innovation Club propone percorsi di inserimento verso le nuove professioni in tutte le aziende aziende partner del club.

Per maggiori informazioni: info@innovationclub.it

Come e perché il tuo canale video può aumentare il tuo giro d’affari | INNOVATION CLUB

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Partiamo dal perché. Tutto ha avuto inizio 2 anni anni fa. Nella presentazione annuale di Facebook agli sviluppatori è stata lanciata una frase categorica: “PRIMA I VIDEO”. Ho capito che c’era una nuova rivoluzione in arrivo. Così è stato.

Per mestiere so che più il titolo è breve e più è incisivo, dirompente, attraente (questa è una chicca comunicativa che puoi già tenere per buona e usare quando vuoi). In queste 2 semplici parole: VIDEO FIRST c’era la locomotiva che avrebbe trainato al successo chi si sarebbe accodato nel più breve tempo possibile.

Da quel giorno abbiamo visto esplodere la comunicazione video. Sono tanti gli esempi di persone di varie età, etnia e professionalità che hanno visto cambiare la loro vita grazie a un’intuizione video. 

Il video è molto più attrattivo di un post, un articolo. È empatico. E poi ci sono miliardi di smartphone connessi che bramano alla ricerca di video trailer. È lo sport delle nuove generazioni. Tutto ciò che passa in video è visto, premiato. È virale. Tutti mirano alla viralità.

Ora mi calo nella realtà imprenditoriale italiana – quella che conosco meglio e per la quale offro servizi comunicativi che ho sempre fatto evolvere seguendo la trasformazione digitale – e cerco di spiegare quello che stiamo facendo per trasformarci in video comunicatori. 

Prima però devo dirti che fare video significa “voler bene” alle persone che vuoi raggiungere. Questo perché dovrai dedicarci tanto tempo e se non hai questo approccio sarà un sacrificio troppo grande da sostenere.

Fai un esperimento: quando guardi un video cerca di capire se la persona che sta parlando lo fa col Cuore (e quindi sta dicendo cose vere e utili) o lo fa solo col cervello (e quindi è concentrata solo a venderti qualcosa).

Passando al come, devo chiederti: 

Quanto tempo passi a comunicare con le persone per coinvolgerle?

Fare video efficaci – interessanti, utili e attrattivi – è possibile solo se coinvolgi la tua vita (ndr. la tua attività).

Sappi che non esiste “un modo” per fare video; devi trovare il tuo. I grandi comunicatori non seguono un cliché; ognuno di loro raggiungere il cuore del proprio pubblico – con modi e atteggiamenti diversi – per questo sono “grandi”.

Se prendi in esame queste 4 domande avrai una base più solida su cui impostare il tuo primo video:

  1. Quale effetto avrai sul pubblico?
  2. Cosa risveglierà il tuo intervento nel pubblico?
  3. Quello che presenterai avrà qualche effetto positivo?
  4. Il pubblico che ti guarderà ne uscirà rafforzato o indebolito?

C’è una regola non scritta ma che ti consiglio dopo averla adottata. È utile per fare ricerca di contenuti che poi diventeranno i tuoi testi ispiratori per i nuovi video. È  la regola delle 3C:

  • COMUNICARE
  • COINVOLGERE
  • CONVERTIRE

Produrre video per interessare nuovo pubblico è possibile solo se metti in conto di fare un percorso di crescita personale. Chi fa video e ha un grande seguito è perché lavora tantissimo sulla sua persona, cerca contenuti pertinenti, li veste e li comunica con empatia per arrivare a pubblicare il miglior video che tenga “incollati” i suoi utenti a prescindere dal minutaggio. Cerca contenuti di valore. Dai sicurezza.

Solo chi è “vero” può trasmettere contenuti che risultino veri. Solo chi pubblica questo tipo di video può sperare di avere un seguito fedele e – solo successivamente – fare business per aumentare il suo giro d’affari.

Una comunicazione efficace nel video è figlia di un’esperienza vera nella vita.

Quanto tempo ci vuole?

Ho seguito la storytelling di un imprenditore nel comparto edile che ha creato molti video e che ora è diventato un punto di riferimento nel suo settore. Non ti dovrai stupire se ti dico che uno dei suoi video più riusciti lo ha impegnato per 4 ore di girato e 6 ore di post-produzione per produrre un video di 00:01:30” (1 minuto e trenta secondi).

Ti porto ora la mia testimonianza. Ho iniziato da poco e pensavo di pubblicare 1 video al mese, sono già arrivato a 4. La mia giornata imprenditoriale è cambiata. Guardo tutto ciò che ho attorno pensando se può ispirarmi. Faccio almeno 2 ore di ricerca al giorno per raccogliere contenuti che archivio su un file di Drive. Al mercoledì e al venerdì estraggo il contenuto migliore, me lo rileggo più volte e mi preparo a filmarmi.

Creo il video in circa 30 minuti e poi mi dedico alla post-produzione con iMovie che mi tiene occupato circa 1 ora.

Il file video prodotto, lo trasferisco sul canale YouTube di Giroidea su cui è stata creata una playlist dedicata agli imprenditori:

GIROIDEA – il tuo business in pillole

https://www.youtube.com/playlist?list=PLWq_icaWPdd6srjQnEQHS4qwh9-5hv0Y3

passo poi alla configurazione e personalizzazione della copertina e della coda aggiungendo i ©credits e pubblico su YouTube.

Da questo momento ha inizio un processo comunicativo dell’ufficio stampa interno che abbiamo chiamato “il cerchio della comunicazione” per promuovere sui vari canali social il video e la playlist con l’obiettivo di raggiungere il miglior pubblico. Siamo nella prima fase, quella della promozione del canale, alla ricerca del pubblico che man mano profiliamo. I primi risultati sono incoraggianti. Ci siamo accorti che se per avere un commento su un Post di Facebook dobbiamo pubblicare 20 post, il riscontro sui video converte 10 volte di più.

Io credo di averti raccontato tutto per darti un motivo concreto per iniziare a fare video. Se vuoi bene alla tua azienda e al tuo business devi assolutamente fare questo percorso. È certo che il video è un facilitatore primario, un vettore insostituibile che può portare il tuo marchio e prodotto ad essere conosciuto dal nuovo pubblico della rete.

Vorresti arrivare a pubblicare un video al giorno?

Se il tuo tempo è prezioso affidati a un partner che sappia consigliarti. Sceglilo in base a come ti presenta la soluzione. Cerca di capire subito se ti sta parlando col Cuore o solo col cervello. 

Ciack si gira! Buona la prima.

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Innovare i processi di vendita del settore Furniture & Design | INNOVATION CLUB

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In questi giorni è in via di svolgimento il Salone del Mobile di Milano 2018. Nel settore Furniture & Design, che nel nostro Paese vale 41 miliardi di euro, diventa sempre più importante avere una riconoscibilità internazionale ma anche presidiare con servizi innovativi l’ambito  “business-to-business”. Ecco le più attuali novità per i processi di vendita che Innovation Club sta condividendo durante questa importante manifestazione:

Servitization

Per rispondere in modo adeguato al mercato in continua evoluzione, sempre più settori stanno modificando le strutture della propria offerta utilizzando nuove strategie e trasformando quelli che eravamo abituati ad acquistare come prodotti, in servizi. La servitization è proprio quella strategia per cui i servizi proposti in combinazione con un prodotto diventano parte centrale dell’offerta e giocano una parte fondamentale per la generazione di valore. Nel settore del Furniture & Design realizzare questa dinamica è utile sia nell’ambito “business” per sviluppando delle forniture periodiche e in quello consumer per “fidelizzare” il cliente.

Internet of Things

In questi anni, uno degli ambiti di ricerca più interessanti e in maggiore espansione è senza dubbio quello dell’Internet of Things (IoT), che studia come rendere le cose “intelligenti”, come farle interagire tra di loro e con noi, e come rendere “intelligente” tutto ciò che ci circonda e la nostra quotidianità. Anche il settore del Furniture & Design può beneficiare di questa tecnologia costruendo una proposizione di valore differenziale.

Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR)

Creare uno Showroom Virtuale 3D dove esporre i propri prodotti “best seller” e lavorare sulle logiche di realtà aumentata per mostrare come il proprio prodotto si ambienta nel contesto del cliente sono pratiche che si stanno rapidamente diffondendo nel settore del Furniture & Design. Diventa quindi fondamentale integrare una piattaforma strutturata per creare ed aggiornare ambienti AR e VR. Di particolare interesse la possibilità di realizzare nell’ambiente 3D una dinamica di configurazione in modo da ricreare nell’ambiente una simulazione “fotorealistica” di un mix di prodotti del brand in una stanza o nell’intera casa.

Gamification

La gamification (traducibile in italiano come “ludicizzazione”) è l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti “esterni” ai giochi.  Tecniche di ingaggio ludico possono essere dinamiche molto utili a comunicare i peculiari valori di un brand  o creare dinamiche di ingaggio per portare il cliente in un determinato punto vendita per poter “toccare con mano” il prodotto.

Inbound Marketing per monitorare e comunicare con la community degli architetti

Gli architetti di tutto il mondo sono influencer spesso fondamentali per posizionare il proprio prodotto a valore. Sempre più la comunicazione con questa community deve essere non solo emotiva ma anche intelligente. Attraverso tecniche di Inbound Marketing è possibile individuare online gli interlocutori più adatti al proprio prodotto in tutto il mondo e comunicare con loro con logiche di profilazione e di ingaggio progressivo.

Sviluppo App iOs & Android

La maggior parte delle aziende del settore Furniture & Design non hanno ancora sviluppato una propria presenza sugli store di Apple e Google. Utilizzando un sistema di App Building può in questo caso essere utile per creare un’applicazione nativa in poche semplici step e inviarla agli store (Android e iOS) senza essere uno sviluppatore. Basta selezionare i propri contenuti, personalizzane il design e sfruttare molte funzionalità sviluppate già in nativo.  Un team di assistenza a supporto del sistema “App Builder” sempre in grado di supportare l’azienda durante la realizzazione del progetto per operare le migliori scelte grafiche e di visualizzazione dei contenuti. Chiaramente questa tipologia di progetto può essere uno strumento per presentare la storia del brand, i prodotti di maggior successo e la gestione degli eventi. Dinamiche più evolute come la gestione della configurazione dei prodotti potranno essere inserite in un progetto più strutturato.

Visual Quality App

Il controllo qualità all’interno delle linee di produzione è un processo fondamentale per garantire la soddisfazione di propri clienti.  La reportistica delle difettosità viene spesso affidata a strumenti “improvvisati” come tabelle excel e descrizioni su software di controllo. Il nostro approccio è quello di fornire un supporto grafico tramite tablet in modo da poter indicare in modo veloce e preciso la posizione e la natura di un difetto fornendo dati in tempo reale più validi ai fini statistici per poter intervenire in maniera veloce sul processo. Anche sistemi basti su algoritmi per far capire in modo automatico la presenza di un difetto che sfugge all’occhio umano possono essere implementati come evoluzione di questa soluzione.

Per maggiori informazioni: info@innovationclub.it

Tecnologie per realizzare il paradigma della Smart Factory | INNOVATION CLUB

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Sentiamo spesso parlare di Industria 4.0, soprattutto negli ultimi mesi. Si tratta di un processo di cambiamento in atto che attraversa le aziende, tra cui anche le piccole e medie imprese, e che porta all’adozione nelle fabbriche di sistemi di lavorazione automatizzati e intelligenti.

Ecco alcune tecnologie che realizzano il paradigma della Smart Factory.

MANUFACTURING EXECUTION SYSTEM

Il MES è  un ponte di connessione naturale tra la crescente complessità delle soluzioni aziendali ERP e APS e la maggior dinamicità e precisione che è sempre più richiesta a chi opera all’interno dei reparti operativi aziendali. Essere in grado di assecondare ed indirizzare al meglio i processi operativi, gestendo in tempo reale le comunicazioni verso le altre applicazioni aziendali, è il compito a cui devono assolvere le soluzioni MES di nuova generazione: andare oltre al semplice trattamento dei dati mettendo a disposizioni delle aziende un’infrastruttura tecnologica che sia al tempo stesso standard e capace di adattarsi ad un contesto complesso con le proprie regole e le proprie priorità.

Gli obiettivi che abbiamo raggiunto sono il gestire al meglio i flussi informativi di fabbrica permettendoci di focalizzarci su quello che è per noi l’Ultimo Miglio informativo: l’interfaccia tra gli operatori ed il sistema; lo sviluppare soluzioni adatte alle peculiari esigenze di ogni cliente utilizzando una tecnologia standard; l’essere in grado di supportare ogni tipologia di processo operativo e di disporre di una soluzione aperta e scalabile facilmente integrabile con le soluzioni ERP e APS.

Premessa fondamentale di tali direttive è la semplice constatazione che, per propria natura, gli ambiti operativi di un sistema MES sono assai vari e differiscono da situazione a situazione. La nostra vision si è tradotta in una soluzione MES basata su una architettura orientata ai servizi (SOA  Service Oriented Architecture), architettura in grado di disaccoppiare totalmente le interfacce ad hoc per gli utenti dalle regole e dagli oggetti di business.

Chi sceglie un sistema MES non deve essere chiamato ad effettuare una scelta tra centinaia di configurazioni predefinite per selezionare quella che si adatta meglio alle sue esigenze, ma ha il preciso e fondamentale compito di concentrarsi esclusivamente sull’analisi dei propri processi e delle proprie necessità di gestione e di controllo. Grazie ad una soluzione MES l’operatività e l’interazione di dettaglio degli utenti col sistema può essere realizzata partendo da strutture aperte che possono crescere ed adattarsi a qualsiasi esigenza.

La riduzione dei costi e l’aumento della produttività sono le migliori armi nell’impegno quotidinao di man- tenere alto il livello di competitività dell’azienda. Grazie alla piattoforma Adaptive.MES possiamo disporre di informazioni in tempo reale sull’andamento della produzione, sia quantitativamente che qualitativamente, mediante interfacce utente semplici ed adatte ad ogni contesto produttivo. Grazie all’alta fessibilità del software MES è possibile completare tutti i processi operativi dell’azienda all’ineandoli ai propri obiettivi di business.

INTERNET OF THINGS

Abbiamo la finalità di sviluppare prodotti elettronici integrati che rendano efficace il concetto di “Internet delle cose” (IoT) e di offrire servizi di progettazione di sistemi embedded.

Concepiamo prodotti a misura degli ambiti applicativi reali, che consentano di diffondere, valorizzare e rendere concretamente produttive le potenzialità innovative dell’IoT, anche in ambiti dove essa oggi si scontra con barriere di accesso economiche, culturali o tecniche.

L’obiettivo è coniugare la consolidata competenza tecnica, l’innovazione di processo e di prodotto con la facilità d’uso e l’elevata integrazione dei sistemi, in modo da garantire costi e caratteristiche tecniche di prodotto ottimali per l’applicazione cui sono destinati.

Il progetto si rifà all’idea di “Artigianato digitale”, per conseguire l’obiettivo di fondere le tecnologie digitali più avanzate con l’accurato design della user experience, insieme alla capacità tipica dell’artigiano di leggere i bisogni degli utilizzatori, di rispondervi con la propria attività e di conformarvi i propri prodotti.

LA REALTA’ AUMENTATA 

Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere aggiunti attraverso un dispositivo mobile, come uno smartphone, con l’uso di un PC dotato di webcam o altri sensori, con dispositivi di visione (per es. occhiali a proiezione sulla retina), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già normalmente percepita.

Le informazioni “aggiuntive” possono in realtà consistere anche in una diminuzione della quantità di informazioni normalmente percepibili per via sensoriale, sempre al fine di presentare una situazione più chiara o più utile o più divertente. Anche in questo caso si parla di AR.

Le tecnologie legate alla realtà aumentata stanno progressivamente prendendo piede, mostrando via via potenzialità crescenti nell’ambito dell’intrattenimento multimediale, videoludico e non solo. Professionisti e operatori del settore business potranno beneficiarne.

Display da posizionare sulla montatura degli occhiali, visori e interi dispositivi indossabili, le aziende impegnate in quella che può essere definita come la “rivoluzione AR” stanno ormai gettato le basi per il raggiungimento di un obiettivo ambizioso: evolvere le modalità di fruizione di notizie e contenuti, arricchendo il campo visivo dell’utente con nuovo input e stimoli inediti.

I PROCESSI LOGISTICI “ON CLOUD” CON L’RFID

Intendiamo fornire una soluzione globale alle istanze poste da questo scenario di riferimento e rappresenta un significativo salto di qualità nella flessibilità e nell’accuratezza di gestione delle catene estese, quindi con due caratteristiche principali:

la (rin)tracciabilità ininterrotta dei prodotti che scorrono lungo la filiera estesa ottenuta matricolando i colli di movimentazione, dal pallet al singolo articolo, con la gestione di tutte le funzioni di movimentazione sia all’interno che all’esterno del magazzino.

l’adattabilità IT, “predisposta” ai massimi livelli, ci ha consentito di realizzare una soluzione tecnico-applicativa in grado di adeguarsi facilmente, con costi molto contenuti, alle pur variabilissime condizioni operative e tecnologiche dell’ambiente PMI, senza richiedere modifiche sostanziali.

Le novità principali della proposta vanno ricercate nella combinazione di due aspetti:

1. l’innovazione di processo, con la presenza di etichette RFID sui prodotti con una serie di antenne ricetrasmittenti posizionate sul perimetro del “controllo”, in grado di rilevare la movimentazione, l’identificazione e la posizione di qualsiasi prodotto all’interno del magazzino stesso.

2. l’innovazione di prodotto, con l’uso di una infrastruttura tecnologica adattativa, basata sul Web e integrata con i più diffusi dispositivi Mobile (smartphone, tablet, etc.), ci ha permesso di proporre un prodotto in grado di soddisfare le esigenze di diverse tipologie di Extended Supply Chain.

Per maggiori informazioni: http://www.neosconsulting.it/

In abbonamento si può avere tutto – La rivoluzione della Subscription Economy | INNOVATION CLUB

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Suscription economy

In un mondo plasmato da connessioni volatili e schermi digitali, il concetto di proprietà muta radicalmente. In un certo senso, possedere per sempre qualcosa (in specifico i prodotti virtuali, come i software) non è più la priorità per i clienti. La ‘ownership’ viene sostituita dalla ‘membership’, l’accesso temporaneo a un bene o servizio. Dato questo orizzonte, le aziende orientati alla membership avranno un ruolo sempre più centrale. La rivoluzione della membership economy è un fenomeno piuttosto recente, anche se affonda le sue radici in tanti cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio. Non a caso, il primo a predire questo shift è stato Jeremy Rifkin in un saggio visionario del 2001 intitolato The Age of Access. C’è voluto più del previsto per realizzare quanto previsto da Rifkin ma oggi i business più intelligenti e proattivi hanno già intrapreso la strada dell’evoluzione.

Una volta ci si abbonava soltanto allo stadio per le partite della propria squadra del cuore, a un servizio di Tv via cavo e ai mezzi pubblici della propria città. Oggi si possono invece sottoscrivere abbonamenti per quasi tutto, biancheria intima compresa. Il fenomeno si chiama subscription economy, economia della sottoscrizione, e il mercato degli Stati Uniti è pioniere di innovazioni, nel modo di consumare e vendere, che sta già arrivando in Italia.

Ovviamente, la subscription economy ha cominciato ad andare forte sul mercato dei software, grazie alle enormi innovazioni portate dal sistema dei cloud. Il software è sempre meno qualcosa che si installa sul proprio computer e sempre più un servizio che viene erogato via Web. I privati o le aziende pagano una tariffa mensile o annuale, e il fornitore offre il servizio (e tutti i suoi aggiornamenti) in rete. Un modello simile ha rivoluzionato anche i consumi culturali. Spotify, per la musica, e Netflix, per il cinema e le serie Tv, hanno dimostrato che l’utente non vuole il possesso del prodotto culturale, ma l’accesso. Quindi, oltre a una base gratuita (ma con pubblicità) si può pagare un abbonamento per avere accesso libero a una serie illimitata di file.

Ma le innovazioni più curiose vengono da altri settori. Un esempio: Un sito chiamato Manpacks offre questo innovativo servizio in abbonamento: si paga una quota annuale, e in cambio si ricevono regolarmente via posta pacchi di biancheria nuova. Tra gli altri prodotti, Manpacks consegna piccoli strumenti di cosmesi (esclusivamente maschile: rasoio, deodorante eccetera). Le consegne vengono effettuate ogni tre mesi. Una fornitura media di mutande, calzini e amenità varie per un anno costa intorno ai 500 dollari (senza spese di consegna). E per chi cerca qualcosa di specifico per la rasatura, c’è anche il Dollar Shave Club, che con 164 dollari all’anno permette di avere una fornitura di rasoi, schiume e dopobarba con consegne gratuite ogni mese.

Gli abbonamenti stanno cambiando qualcosa anche nel settore dei viaggi aerei. In California, ad esempio, ci si può abbonare al servizio Surf Air, che con una quota mensile di 1650 dollari permette di spostarsi quante volte si vuole, via aereo, in California. E visto che ormai in aereo si paga tutto, compresi chili extra di bagaglio e spazio in più per le gambe, compagnie come la United Airlines permettono ai frequent flyer di non pagare più questi servizi volo per volo ma di sottoscrivere un abbonamento per poterne godere ad ogni viaggio. Le cifre sono ancora piuttosto alte: 349 dollari all’anno per i bagagli e 499 dollari per lo spazio in più per le gambe. Ma la direzione è segnata.

L’economia in abbonamento può essere utile anche per imporre servizi che non hanno ancora grande diffusione sul mercato, come il Car-fi, ovvero il wi-fi da usare in macchina. La startup Auto-net è uno dei primi clienti che si è lanciato con servizi  subscription. Il Car-fi è destinato alle aziende, che vogliono che i dipendenti siano sempre collegati, via cloud, alla Rete e al sistema operativo centrale, per poter avere accesso a file, documenti e applicazioni condivise. Ma può essere utile anche per le famiglie. Con 9,95 dollari al mese, ad esempio, lo si può installare sull’auto di un figlio, per sapere sempre dove si trova e poter verificare la correttezza del suo stile di guida.

La decisione è semplice: riconoscere un cambiamento in atto nelle dinamiche di mercato e nei comportamenti dei clienti, oppure rifugiarsi in un modello economico superato, rischiando di diventare obsoleti. Citando William Gibson, il futuro è già qui – solo che non è distribuito in maniera uniforme. E’ stata necessaria una decade perché connessioni digitali, smartphone e cloud economico riuscissero a spianare la strada al modello più evoluto di membership economy. La velocità con cui le aziende riusciranno a compiere questo passaggio stabilirà la rilevanza delle stesse nella mente dei clienti. Clienti che, da parte loro, hanno già ben compreso la differenza tra il pensare in termini di proprietà top-down e il pensare (e agire) in condivisione, trasparenza e apertura. Alcune delle aziende più importanti dell’industria software sono già basate su un modello di subscription, si pensi a Microsoft e Adobe. Altre incorporano i principi della membership in una struttura più tradizionale. Le più innovative, come Netflix e Spotify, stanno facendo scuola portando un passo avanti il concetto di ‘membership organization’, con evidenti ricadute positive sull’esperienza dei clienti.

Se prendiamo per buona la teoria secondo cui il software ha inglobato il mondo – e quindi ogni azienda è oggi una software company – è facile capire perché questo nuovo modello economico produce effetti profondi sullo sviluppo tecnologico e sul rapporto che si instaura tra brand e utenti. Subscription, sharing, loyalty sono termini che devono far parte della definizione strategica del business. Per costruire connessioni di valore e monetizzare la relazione con i clienti.

Per approfondimenti: www.innovationclub.it

Integrare i processi dell’azienda “terzista” e guidarli verso il modello dell’Impresa 4.0 | INNOVATION CLUB

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Lo scenario dell’azienda manifatturiera che opera come terzista

Il contesto delle aziende manifatturiere italiane che operano prevalentemente come terzisti è spesso caratterizzato da un numero di prodotti finiti estremamente elevato in virtù delle opzioni di personalizzazione rese disponibili al mercato.
Mantenere e accrescere i servizi di personalizzazione del prodotto e, al contempo, diminuire il tempo di evasione degli ordini sono punti di rilevanza strategica per queste aziende. Un altro aspetto strategico è la capacità di identificare e mantenere le date di consegna al cliente. Occorre stabilire quali sottogruppi o componenti debbano essere gestiti con logica “push” e cioè riapprovvigionati sulla base di un piano previsionale e quali con logica pull cioè a fronte di ordini di vendita acquisiti.
Ogni azienda di questo tipo necessaria una stretta integrazione tra l’ordine di vendita e il correlato ordine di produzione/assemblaggio al fine di determinare correttamente la data di consegna al cliente sulla base delle disponibilità dei componenti “push”, dei tempi di schedulazione dei sottogruppi “pull” e della situazione di carico dei reparti produttivi. Anche la determinazione dei costi è spesso resa difficoltosa dalla scarsa standardizzazione dei prodotti e si rende necessario un controllo sui margini di ogni singola lavorazione.

La soluzione SC-One

SC-One è una soluzione verticale basata sulla piattaforme software gestionale SAP Business One.  L’utilizzo del configuratore di prodotto consente una riduzione drastica del numero di codici di prodotti finiti da gestire e la focalizzazione dell’ufficio tecnico sulla manutenzione di poche distinte base e cicli e delle regole che ne governano la configurazione.
Il commerciale dispone di un questionario di opzioni che gli consente di configurare dei prodotti certamente producibili senza,ogni volta, interpellare l’ufficio tecnico per la verifica di fattibilità. Questo,  insieme alla non più necessaria codifica, consente di abbreviare notevolmente l’iter burocratico di acquisizione degli ordini.
Le scelte effettuate nel processo di configurazione sono memorizzate con l’ordine e sono disponibili per essere stampate sulla conferma d’ordine e sugli altri documenti rendendo chiaro e agevole il colloquio con il cliente.
Anche i listini di vendita variano in funzione della configurazione e di apposite regole che consentono di promuovere determinati mix di scelte piuttosto che altri. Un potente strumento di controllo verifica immediatamente le disponibilità dei componenti che entreranno nella configurazione e calcola la data di consegna considerando il carico delle risorse che si debbono utilizzare. L’ordine di produzione rimane saldamente agganciato all’ordine di vendita e ne recepisce immediatamente eventuali variazioni di quantità o date. La produzione si conclude poi col versamento a magazzino di un codice generico che però è visibile in una ubicazione virtuale intestata all’ordine cliente per cui è stato prodotto.
Il forecast delle vendite e il conseguente piano previsionale di produzione si possono definire indicando dei quantitativi di prodotti configurabili generici, accompagnati dalle percentuali di incidenza delle varie scelte di configurazione.
Il sistema calcola puntualmente il costo e il margine di ogni nuova configurazione offerta e, per ogni ordine di vendita, consuntiva i costi di acquisto, lavorazione esterna  e produzione interna effettivamente sostenuti. Viene cosÏ resa disponibile un’ampia gamma di analisi delle varianze e di marginalità del prodotto. Sc-One è particolarmente attento alle attività e alle problematiche dell’ufficio tecnico al quale rende disponibili le potenti funzionalità della soluzione, tra queste: una completa gestione delle modifiche tecniche integrata con la gestione del workflow, la gestione dei documenti e il sistema di classificazione.

Le Tecnologie dell’Industria 4.0 integrate a SC-One

Digital Workplace

Un Workplace interattivo che attraverso sistemi internet of thing e schermi digitali integrati aiuta l’operatore ad espletare le sue attività. I cambiamenti nel nostro modo di lavorare, la necessità di assumere e mantenere i migliori talenti richiedono una strategia orientata alla creazione di uno strumento che sia in grado di migliorare la collaborazione, la creatività e l’impegno. L’obiettivo finale del Digital Workplace è la creazione di un ambiente di lavoro  che abilita le persone a lavorare efficacemente sia come individui che come persone.

Smart Glass

Oggi è possibile applicare la realtà aumentata nei magazzini e nelle linee di produzione utilizzando gli Smart Glass. Il personale del magazzino ad  esempio può essere guidato dagli Smart Glass agli scaffali tramite tracce proiettate dagli occhiali, fino alla spedizione da lavorare.  Sul posto, gli occhiali forniscono diverse informazioni. Inoltre, possono svolgere la scansione del codice a barre e inviare i dati al computer centrale.

Visual Quality App

Un’applicazione che permette all’operatore di registrare manualmente su un disegno eventuali difetti presenti su un prodotto semilavorato i finito.

Artificial Intelligence

Un sistema di intelligenza artificiale che attraverso una telecamera in grado di riconoscere e scartare automaticamente pezzi difettosi. Il sistema è in grado di auto-apprendere e perfezionare continuamente la propria capacità di analisi.

Manufacturing Exectution System (MES)

E’ un sistema informatizzato che ha la principale funzione di gestire e controllare la funzione produttiva di un’azienda. La gestione coinvolge il dispaccio degli ordini, gli avanzamenti in quantità e tempo, il versamento a magazzino, nonché il collegamento diretto ai macchinari per dedurre informazioni utili ad integrare l’esecuzione della produzione come a produrre informazioni per il controllo della produzione stessa. SC-One possiede un flessibile sistema MES integrato.
Per maggiori informazioni: www.neosconsulting.it

Metal One: la Fonderia 4.0 | INNOVATION CLUB

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MetalOne

Alcuni Partners Sap, grazie ad una profonda conoscenza maturata negli anni nel settore Fonderie, hanno inteso realizzare, sulla piattaforma gestionale più diffusa al mondo, ovvero Sap Business One, un “add on” verticale appositamente dedicato ai cicli produttivi di tale comparto.

L’applicazione risulta completa ed analitica, per qualsivoglia ciclo e tecnologia produttiva (colata gravitazionale in conchiglia o terra, con impianti automatici e manuali, pressofusione), e per qualsivoglia metalli (leghe ferrose quali ghise ed acciai, leghe non ferrose quali, alluminio, zama, magnesio….)

Trattasi di un verticale gestionale che segue analiticamente tutti i cicli complementari e successivi nel processo di fusione, colata, finitura e lavorazione dei getti prodotti, partendo dalla gestione del comparto forni fusori, il trasferimento del metallo fuso in forni di attesa a bordo macchine/impianti, formatura in terra, colata in conchiglia o pressofusione, estrazione getti, smaterozzatura, sbavatura, finitura estetica, controlli qualitativi a norme ISO, e lavorazioni meccaniche degli stessi, fino ad addivenire alla logistica di movimentazione esterna, qualora alcune di queste fasi, come di frequente, fossero decentrate in outsourcing.

Ma Metal One, verticale a matrice essenzialmente tecnica, che partendo dalla programmazione produttiva, segue analiticamente tutti i cicli per rilevarne efficacia, efficienza, facendo emergere tutte le eventuali non conformità di processo/prodotto, non si è limitato alla sola produzione.

IOT, Realtà Aumentata, Stampa 3D.

Metal One, è da tempo attivo da anni su queste tematiche, nell’intento di portare vera e propria innovazione all’interno delle Fonderie.

Alla base risiede l’importanza di avere un Controllo di Processo e di Gestione chiaro, preciso ed efficace.

L’idea di base è l’integrazione della Fonderia con i dati gestionali: ovvero dotare ogni singolo impianto di una serie di sensori che rilevino parametri di analisi.

Questi, correlati con i dati gestionali, risultano in grado di fornire, alla direzione della Fonderia, un cruscotto completo di dati (KPI), grafici, elaborazioni statistiche percentuali, indispensabili al controllo integrale dell’intero Processo.

Sul tema della realtà aumentata, è stata invece studiata una applicazione che sfrutta occhiali smart glass, nel settore della logistica/immagazzinaggio delle attrezzature.

Anche in questo caso l’obiettivo è migliorare il processo logistico, riducendo dispersione di tempo e massimizzando il raggiungimento di risultati di qualità.

Infine, per quel che riguarda la stampa 3D, risultano già pienamente operative imprese in cui si sta applicando questa nuova tecnologia, nella fattispecie riguardo produzione di Anime di Fonderia: ciò porta ad un processo produttivo di alta qualità, andando a realizzare copie esatte e precise che portano quindi una notevole riduzione degli scarti e perfezionamento dei risultati sul prodotto finito.

Iot, Realtà aumentata e stampa 3D sono temi di notevole importanza, che devono trovare rapida applicazione all’interno di una Fonderia che voglia mantenere il passo coi tempi e desideri essere sempre più competitiva.

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Le risorse umane oggi: Persona 4.0 | INNOVATION CLUB

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di Stefano Urso, collaboratore di Inside (the black box) – In un contesto economico fluido e in continuo mutamento le organizzazioni sono costrette a rivalutare costantemente il loro rapporto con l’ambiente esterno. In un’epoca in cui il nucleo organizzativo centrale era protetto da un mercato facilmente prevedibile, la concezione dell’individuo era considerata come stabile nel tempo. L’impressione che il selezionatore si costruiva del candidato aveva lo stesso peso anche dopo anni da lavoratore dipendente. Strumenti che indagavano aspetti stabili, come la personalità, potevano essere degli ottimi alleati nel processo di selezione e valutazione del personale.

Se il mondo cambia, cambiano le persone

Alla luce della complessità del mercato e, conseguentemente, di quella organizzativa, ha ancora senso misurare la personalità come indice di previsione del comportamento? Se, da un lato, questionari che misurano la personalità sono molto utili e validi nel catturare le sfaccettature dell’individuo, dall’altro non possono garantire che quella persona sia la stessa sul luogo di lavoro.

L’individuo non è frutto solo di genetica ed educazione, ma è anche il risultato di esperienze (positive e negative), sia personali che lavorative, di relazioni, ecc. Ogni persona ha una storia che racconta a se stesso. Questa influisce in ogni cosa che crede, in ogni cosa che sente e in ogni comportamento che intende mettere in atto.

È davvero sufficiente, nel processo di selezione e valutazione del personale, considerare unicamente la personalità? Forse non è più corretto che sia così.

Ecco perché tutto ciò che confluisce nel termine “risorse umane” deve cominciare a ridefinirsi. Se il modo con cui ci immaginiamo la risorsa umana è cambiato, allora tutto ciò che ruota attorno ad essa deve cambiare. È un cambiamento che avviene senza la nostra volontà e che può apparire come una perdita di controllo. Quando sentiamo che il controllo sfugge dalle nostre mani, per sentirci meglio ci ancoriamo a ciò che è sicuro. Così troviamo società di consulenza che si trovano ad operare in un’industria 4.0 utilizzando gli strumenti del secolo scorso. Mentre le più autorevoli menti discutono di temi come l’intelligenza artificiale e le possibili ripercussioni morali sul mondo del lavoro e dell’umanità intera, chi effettivamente deve operare, nella pratica non risulta adeguatamente preparato e si ancora a stili di operatività non più consoni.

Risorse umane deve far rima con futuro

L’opinione pubblica ha molto a cuore il futuro dei lavoratori. Nei prossimi anni, così com’è successo nelle grandi rivoluzioni industriali, i lavoratori saranno messi a confronto con macchine efficienti e instancabili. In fin dei conti, una macchina, qualsiasi forma abbia, non si ammala, non si stressa, non ha famiglia, non si lamenta di uno stipendio che non ha, non ha bisogno di riposo e non è iscritta ai sindacati. In altre parole: sappiamo bene chi la spunterà nella guerra uomo-macchina.

Chi si occupa di risorse umane non può far finta che tutto questo non esista. Si può, alla luce di ciò, occuparsi di selezione usando come àncora valutativa uno strumento che non prevede competenze affini alla richiesta del mercato del lavoro odierno? Ci si può occupare di sviluppo e riqualificazione utilizzando teorie della psicologia clinica di inizio ‘900?

Ogni qualvolta un lavoratore, o potenziale tale, di qualsiasi ruolo e occupazione, viene valutato da qualcuno che ritiene autorevole, considera il risultato della propria valutazione come verità assoluta. Chi viene valutato, tendenzialmente, non conosce gli strumenti valutativi e non sa come sono stati costruiti. Qui è importante considerare la responsabilità di chi utilizza questi strumenti e dell’uso che ne fa.

Pretendiamo competenza, non solo da chi cerca lavoro

Quando si parla di valutazione, o di qualsiasi altra ricerca esplorativa della persona, bisogna essere in grado di trovare lo strumento adatto al tipo di ricerca, sia che essa sia libera o commissionata, adatto al contesto e al tempo. Non basta né una ricerca veloce su Google, né un semplice passaparola tra professionisti. La Psicologia sociale e del lavoro offrono un utile approccio teorico al contesto delle risorse umane. Soprattutto se amalgamate adeguatamente con altre branche come la psicologia clinica, della percezione e neuropsicologia. In questa epoca storica, solo chi ha alle spalle una conoscenza dei processi cognitivi, emotivi e comportamentali, che solo una preparazione accademica può fornire, può rispondere in maniera adeguata a ciò che richiede il mercato del lavoro di oggi e del futuro.

Ed è proprio dal contesto universitario che può nascere un nuovo approccio con l’obiettivo di portare le esigenze del mondo del lavoro su un piano più attento al valore della persona, tentando di sfondare e svecchiare un mercato delle risorse umane ormai saturo e un po’ addormentato. E’ necessario un approccio molto attento alla ricerca psicologica senza mai dimenticare il valore di chi è oggetto di ricerca. Il rigore e la cura nel processo di ricerca scientifica è fondamentale nella creazione di strumenti nuovi e adeguati al futuro sempre più incerto.

Ma non è tutto: occorre porre l’attenzione su chi veicola determinati strumenti. Sempre più professioni, dal facile rilascio di attestato, si sostituiscono alla figura dello psicologo, soprattutto nel campo delle risorse umane. Temi come benessere organizzativo, crescita e sviluppo personale/gruppale, analisi della qualità e percezione sociale faticano ad essere affrontate in maniera adeguata da chi non è del settore. Ridurre la complessità del mondo del lavoro in risposte semplici e generiche non può essere la risposta migliore di cui il mondo del lavoro ha bisogno. Velocità e innovazione può essere sinonimo anche di responsabilità e valorizzazione della complessità.

Selezione e valutazione 4.0

Ciò che emerge è un quadro in cui le risorse umane escono sconfitte da un ambiente imprevedibile e dinamico. Per riemergere e affrontare il futuro, le risorse umane 4.0 hanno bisogno di un accesso veloce, intuitivo e personalizzabile fornendo strumenti quantitativi e qualitativi flessibili quanto lo sono le organizzazioni che li necessitano. Attraverso piattaforme web è possibile costruire e modellare gli strumenti per l’HR. Da qui, un apposito algoritmo può accogliere e guidare le richieste del committente consegnando gli strumenti più adeguati in maniera semplice, diretta e immediata; senza intermediari.

Può sembrare un’azione azzardata: fornire uno strumento psicologico alle organizzazioni può avere delle criticità senza un’adeguata supervisione. La soluzione è usare la tecnologia a disposizione per (1) interpretare e guidare il cliente nella scelta e (2) ideare strumenti flessibili per adeguarsi alle richieste organizzative.

Quando il cambiamento diventa l’ordine del giorno, la conoscenza è l’arma fondamentale per anticipare i tempi.

Per maggiori informazioni: http://www.innovationclub.it

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