Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Rubriche - page 3

Motogether, gamification e customer experience per rivoluzionare la driving experience del motociclista

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
MotogetherGTA

Il biker sceglie la moto non solo come mezzo di trasporto, ma come veicolo di emozioni da condividere. Per questo è in cerca di strumenti che gli consentano di trarre il massimo dalla sua esperienza unendo tre aspetti chiave nel mondo delle due ruote: aggregazione, divertimento e sicurezza.

Ma quali sono gli strumenti a disposizione di Biker e MotoClub per coltivare e condividere la loro passione?
Troviamo Social Apps con funzionalità generiche, siti web con servizi poco dinamici e Mobile Apps molto frammentate nelle soluzioni verticali. Nessuna di queste soluzioni supporta in modo completo i biker italiani ed interazionali.

Somos, presenterà al MOTODAYS di Roma tra il 7 ed il 10 Marzo il progetto Motogether che prevede dei servizi ICT di Customer Experience specifici per le diverse categorie di biker. La piattaforma Motogether riunisce in un’unica app tutti i tool necessari per creare e gestire il gruppo o motoclub e trarre il massimo dalle esperienze condivise con altri Biker in totale sicurezza. Con la soluzione brevettata si potrà generare l’App di ogni singolo motoclub o di un gruppo di amici scrivendo un semplice codice alfanumerico.
In ogni App personalizzata vengono gestiti tutti gli aspetti del motoclub: membri, contatti, quote, eventi, contenuti, convenzioni. È possibile inoltre chattare con gli amici, condividere le foto, gli itinerari, le statistiche e la posizione gps, utile anche in caso di raduni per consentire ai gruppi di rimanere compatti.

Attraverso Motogether si può migliorare il proprio stile di guida, competere su pista, condividere foto fantastiche, incontrare i propri amici: grazie a un coinvolgente sistema di gamification, ogni attività svolta in sella permetterà di guadagnare punti e conquistare obiettivi.
Sarà possibile convertire i punteggi in premi e sconti messi a disposizione dai brand. Conversando con il proprio brand preferito si potrà essere premiati.
Facendosi notare con specifiche attività sulla piattaforma, si potrà ricevere inviti ad eventi e partnership esclusive. Si potrà condividere la propria posizione con i contatti e i membri del gruppo, anche quando si viaggia in solitario.
In caso di incidente, una richiesta di aiuto con tutti i dati necessari verrà inviata in automatico ai contatti.
Il sistema si potrà anche connettere alla propria moto per estrarre dati ed informazioni.

Identifichiamo quattro grandi categorie:

MOTO BEAUTY LOVER: Questi biker amano possedere un oggetto di design curato che rappresenta la loro personalità.

MOTO TRAVEL LOVER: Amano fare viaggi lunghi o anche brevi ma originali. Non c’è niente di meglio di un viaggio in moto anche solo nel weekend.

MOTO TRIBE LOVER: Sono biker che amano condividere la passione motoristica e creare attraverso questa delle relazioni sociali.

MOTO SPEED LOVER: Sono biker alla ricerca del brivido della velocità e di una prestazione super ovviamente in circuito.

Un biker può ovviamente appartenere a più categorie allo stesso tempo e può cambiare categoria a seconda del proprio “momento personale”, ma utilizza la propria moto (o le proprie moto) in modo differente secondo queste logiche. Sempre secondo queste logiche il biker si aggrega nei vari motoclub e potrà utilizzare delle specifiche funzioni digitali per utilità, competizione o sicurezza

 

L’Impresa 4.0 nel settore vitivinicolo – La tavola rotonda di Innovation Club in Franciacorta

in Economia/Evidenza/Innovation club/Rubriche by
Vigneti della Franciacorta

Si è svolta il 27 Febbraio in Franciacorta la tavola rotonda tra membri di Innovation Club, Startup innovative e professionisti del settore vitivinicolo per analizzare lo scenario in oggi operano le cantine e comprendere come la tecnologia può incrementare il valore reale e percepito di un produttore di vino.

LO SCENARIO

Negli ultimi anni il Wine Lover utilizza con grande frequenza il canale digitale per tracciare le conversazioni sui prodotti in ogni settore. Molti portali di comunicazione raccolgono recensioni degli utenti  facendo esplodere anche nel settore vino una modello molto simile a quanto fatto accadere al turismo ristorazione. Il sistema più famoso è sicuramente Vivino che permette di scattare una foto all’etichetta del prodotto e di recuperare le recensioni alla cantina ed al prodotto specifico. Questa applicazione mobile è già stata scaricata da 10 milioni di utenti in tutto il mondo ed è in crescita esponenziale. Esistono altri 20 portali applicazioni in tutto il mondo meno diffusi e anche in Italia sono nate piazze digitali per lo scambio di informazioni tra consumatori sul vino. Spesso queste informazioni percepite come “super partes” sono ritenute importanti tanto quanto i dati delle più prestigiose guide sul vino.

Il cliente abituato alle conversazioni strutturate con i grandi player digitali vuole essere coinvolto con esperienze empatiche più profonde ed memorabili perchè abbia più chiaro le peculiarità di un brand ed il consumatore deve essere ingaggiato con una conversazione non convenzionale e se possibile continuativa.

Inoltre il cliente oggi beve vino in minor quantità ma cerca sempre più la qualità e quindi premia i prodotti certificati, autentici e realizzati con il minore impatto ambientale.

LE IDEE RACCOLTE

Ecco i migliori 10 spunti raccolte e analizzate durante la tavola rotonda:

Voice of Customer – Monitorare il posizionamento strategico della cantina 

Le aziende del settore vino hanno bisogno di organizzare un servizio di analisi continuativa della “Voice of Customer” per definire come posizionarsi. Se questo servizio viene fatto attraverso la tecnologia utilizzando come interfaccia di conversazione immediati come Facebook e Whatsapp i risultati sono maggiormente affidabili.

Realizzare dei meccanismi ludici per premiare il cliente.

Un altro spunto molto interessante è realizzare un contest ludici sui social basati su immagini che mostrano l’utilizzo del prodotto. Oggi utilizzando l’intelligenza artificiale si possono individuare le immagini più memorabili con un criterio oggettivo di qualità attraverso l’Intelligenza Artificiale.

Mixer Reality – Scoprire il territorio e la cantina

Molto interessante l’utilizzo della “mixed reality”. Realizzando una caccia al tesoro con la realtà aumentata è possibile promuovere iniziative, strade del vino e territori.

Un ambiente 3D navigabile permette invece di visitare anche da remoto una cantina per scoprire le caratteristiche che la rendono unica.

Subscription / Servitization – Il Cambio del modello di business

E’ possibile offrire tramite abbonamento il proprio assortimento vini magari unito ad altri prodotti del territorio. Molto interessante l’idea dare a chi si abbona ad un servizio continuativo non il ruolo di semplici clienti ma di “ambasciatori” di quel territorio in modo da facilitare il senso di appartenenza.

Internet of things – Il controllo dei processi della cantina

L’Internet of things è fondamentale per tracciare i parametri dal campo e nella cantina. I sensori in vigna possono diventare delle vere e proprie stazioni microclimatiche in grado di raccogliere e aggregare altri dati circa lo stato di salute del vigneto o l’incorrere di possibili problemi delle piante. I dati tracciati in cantina sono solitamente dedicati al monitoraggio di valori quali il ph, l’ossigeno, l’anidride carbonica. In tal senso è possibile utilizzare anche l’analisi una tantum effettuati da droni muniti di termocamera come dimostrano numerose esperienze nei grandi consorzi francesi.

L’intelligenza artificiale per realizzare il paradigma della Green Agricolture

Collegando gli asset di una cantina con dei sensori e collegandoli con un sistema di Intelligenza Artificiale è possibile realizzare una soluzione di gestione smart del vigneto che ad esempio consenta di risparmiare acqua e fitofarmaci. Si realizzano quindi modelli quali la green agricolture e la sostenibilità che si trasformano in un valore da trasferire al cliente.

La blockchain per realizzare la carta d’identità digitale dell’azienda

Se si trasferiscono i dati raccolti dai sensori su un database blockchain, che rende le informazioni certe ed non modificabili, questi si trasformeranno in una “carta d’identità digitale” della cantina e dei prodotti. Sarà possibile realizzare un servizio di autenticazione per i prodotti e si potranno migliorare anche la gestione del credito e del pegno perchè gli asset saranno tracciati e verificati.

Utilizzare i Big Data per capire quando ingaggiare il cliente

Esiste un particolare momento temporale in cui determinate categorie di persone appaiono più ricettive al consumo e al racconto del vino. Questo momento cambia a seconda del luogo o dell’età. Categorizzare in modo corretto i clienti e utilizzare questo momento per pianificare particolari azioni di promozione, racconto o ingaggio può significare il successo delle vendite di un vino sopratutto nella vendita diretta.

Profilare le caratteristiche personali dei clienti con gli small data per conversare con loro nel modo migliore

Ogni singola persona è diversa. Alcuni vogliono ascoltare un racconto dettagliato perché analitici altri ricevere un’occasione. Esistono persone che vogliono un’offerta “best seller”.

altri un prodotto esclusivo. Per comprendere le diverse tipologie di clienti possono essere tracciate quei comportamenti e quelle ricorrenze che segnalano la “tipologia umana” del cliente potenziale.

Discernere questa tipologia permette di parlare subito nel modo corretto realizzando una migliore “conversione del contatto”.

Come rilanciare un distretto del commercio con strategia e tecnologia digitale | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Brescia

Esiste una parte del paese che non riesce a superare la crisi: oltre 20mila negozi hanno chiuso l’attività nel corso del 2018.

I numeri sono molto chiari. Tra gennaio e settembre dello scorso anno i negozi italiani hanno registrato ben 900 milioni di euro di vendite in meno rispetto al 2017, è il dato peggiore da cinque anni a questa parte. Questo crollo ha accelerato sia il tasso di fallimento delle imprese ma ha soprattutto colpito duramente la fiducia nel futuro di questo settore.

Confesercenti stima nel numero di 20mila i negozi indipendenti che hanno deciso di chiudere definitivamente la loro attività. È quello che emerge da un’analisi condotta utilizzando i dati Istat. Questo fenomeno non colpisce solo i negozi del centro e dei distretti commerciali, perché i dati negativi iniziano a essere avvertiti anche nelle grandi catene nell’abbigliamento e nell’elettronica.

La “retail apocalypse” è il fenomeno che riguarda la chiusura dei negozi negli Stati Uniti a causa del cambiamento comportamentale della popolazione. Questo trend sta prendendo piede anche in Europa, proprio perché le nuove generazioni  hanno cambiato il modo di vivere e di acquistare. Tante situazioni diverse con un unico comune denominatore: la sempre più reticenza del pubblico a recarsi anche nei grandissimi centri commerciali dove fino a pochi anni fa veniva ettettuata la quasi totalità degli acquisti. Negli ultimi 5 anni l’afflusso è infatti diminuito del 50%.

Ma se da un lato i nuovi media tecnologici rappresentano una minaccia verso i modelli di distribuzione tradizionali dall’altro ci sono degli strumenti digitali che possono essere messi a disposizione. Eccone alcuni:

Posizionamento

Ogni attività d’impresa che genera ricchezza deve affrontare il tema del posizionamento sul mercato e deve comprendere che un cliente accetterà la sua offerta se e solo

se sarà in qualche modo “unica”. Nei piccoli centri della Costa Azzura come Eze, St. Paul De Vence i piccoli esercenti si sono completamente convertiti sul modello della galleria d’arte ed il “posizionamento” è quello di trasformale il borgo in una “grande mostra d’arte”. Questo tipo di offerta artistica si connette con la storia della Costa Azzurra. Questo specifico modello non è ovviamente sempre replicabile ma evidenzia senza alcun dubbio una caratteristica di unicità. Chiaramente un distretto territoriale potrebbe ispirarsi a queste logiche e mettere in mostra il meglio dell’artigianato locale utile ad esempio per attirare chi visita la città per motivi turistici ed è alla ricerca di oggetti originali.

La tecnologia può essere applicata fornendo un punto d’incontro mediante piattaforma digitale tra i negozianti che mettono a disposizione i loro spazi e le offerte di fornitori originali. Il “posizionamento” può avvenire anche attraverso una strategia di “seeding” fornendo un prodotto praticamente a costo per attrarre la persona nel punto vendita per poi invogliarlo a conoscere l’offerta globale.

Visibilità

L’acquisto d’impulso è la modalità più vincente per vendere nel mondo digitale ed i clienti potenziali esprimono le loro volontà di acquisto sui motori di ricerca ed i social network nei vari momenti della loro vita. Questi grandi player digitali vendono quindi a caro prezzo l’informazione raccolta e la visibilità presso i loro utenti con un costo di conversione contatto spesso di 15-20 euro, insostenibile per un piccolo negozio.

Esiste un modo per abbattere questo valore producendo in modo costante contenuti originali ottimizzati sulle ricerche di specifiche parole chiave molto mirate. Stiamo quindi parlando a livello tecnologico di un “blog intelligente” che riesce a ottimizzarsi in tempo reale con gli algoritmi di ricerca. Un’iniziativa che può essere messa a disposizione di tutte le attività di un distretto commerciale.

Conversazione

Digitale e fisico devono integrarsi per conversare con il cliente. I negozianti devono poter accedere a strumenti per realizzare una conversazione digitale dove mostrare la propria competenza. Non ha senso stare solo in negozio aspettando che il cliente entri ma bisogna catturarlo già sul digitale avviando un’interazione sulla sua esigenza. Stiamo parlando di un sistema di chat gestito direttamente dal negoziante in orario lavorativo e che diventa un sistema automatico (chatbot) disponibile H24. Una soluzione dove in modo semplice è possibile costruire un albero di domande e risposte. Uno dei punti di forza dei grande player del commercio elettronico è proprio il servizio clienti sempre disponibile H24  Oggi è anche possibile sviluppare un sistema di catalogo in cui il cliente può navigare i contenuti e creare la “configurazione” ideale che viene vista istantaneamente dal negozionante il quale può intevenire operando suggerimenti e consigli con la logica del “documento condiviso”.

Attrarre il cliente

Creare un’esperienza ludca e premiante per attrarre un cliente nel negozio a partire dal canale digitale.

Si possono immaginare molteplici logiche legate al concetto di ludicizzazione (Gamification). 

Le dinamiche più immediate sono:

> Premiare l’entrata nel negozio;

> Premiare il fatto che il cliente condivida sui social network il servizio che ha ricevuto dal negozio; 

> Premiare il feedback ottenuto dal negozio tramite una recensione;

> Premiare la cattura di oggetto virtuale in realtà aumentata o di un’informazione che il cliente potenziale trova nel territorio.

Non vendere prodotti ma servizi in abbonamento

Chi ha un’attività di esercente deve puntare non solo alla vendita “una tantum” ma a creare una fornitura ciclica e continuativa. In questo caso il singolo esercente dovrebbe essere dotato di uno strumento per far fruire ai suoi clienti l’abbonamento secondo varie dinamiche e livelli di servizio.

Ad esempio negozio alimentare come un panettiere con prodotti di alta gamma può creare dei pacchetti in abbonamento a seconda di alcuni macro profili e spedirli a casa giornalmente o più semplicemente realizzando una dinamica simile al “take away”.

www.innovationclub.it

Blockchain & futuro: parla il bresciano Di Benedetto, secondo tra i top 10 “token model architects” europei

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Luigi Di Benedetto

Luigi Di Benedetto, CEO di CryptoDiamond, è stato recentemente classificato al 2° posto tra i top 10 “token model architects” in Europa.  Un “token model architect” si occupa di analizzare le esigenze progettuali ed il modello di business di una realtà al fine di realizzare  un modello di utilizzo  della tecnologia blockchain sviluppando una soluzione personalizzata ed a valore. I tokens sono “i mattoni” utilizzati dalla blockchain e possono essere la rappresentazione digitale di un bene (equity token) o di una funzione (utility token).

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti  al mondo delle criptovalute e cosa ti ha spinto ad investire tempo e denaro in questo mondo ?

Iniziai a fari i miei primi ragionamenti già a 13 anni dopo che mi fu regalato  un Pc dai miei genitori. Potrà sembra banale ma l’aspetto più di tutti che mi ha fatto approfondire il mondo del

Bitcoin e più in generale della blockchain, è la curiosità. Credo fermamente che l’essere curiosi sia un vantaggio inestimabile dove, partendo da un input iniziale si è spinti ad approfondire sempre più tutte le diverse sfaccettature dell’argomento.

Di cosa si occupa la tua realtà CryptoDiamond ?

CryptoDiamond (https://www.cryptodiamond.it) nasce per offrire una moltitudine di servizi  nell’ambito crypto e blockchain. Da un punto di vista metodologico studiamo la Tokenomics: i modelli economici  che si è affermato con l’avvento dei token basati sulla blockchain, e di come questi vengano implementati all’interno di un ecosistema, di un progetto o di una ICO.

Da un punto di vista tecnico sviluppiamo sistemi basati  blockchain ad-hoc e i sistemi di gestione embedded in base alle esigenze richieste. Unendo questi due aspetti proponiamo consulenze specifiche nel mondo finance ma anche per realtà manifatturiere.

Sei stato invitato varie volte alla Camera dei Deputati per discutere di blockchain e di investimenti in materia di criptovalute. Ritieni che l’Italia sia pronta ad accogliere anche a livello istituzionale l’innovazione portata dalla blockchain?

L’Italia fino ad ora è rimasta fuori da questo settore, adesso sta costruendo la radici per poter mettersi al  passo e diventare terreno fertile per nuove idee e progetti.  Più che parlare di investimenti, nelle diverse occasioni in cui ero presente si è discusso molto in termini di possibili evoluzioni di questo settore in Italia e di tutte le tecnologie annesse come le cosidette Initial Coin Offering (ICO)  che da un anno a questa parte hanno sviluppato un business  mondiale da 13,7 miliardi di dollari  solamente nei primi mesi del 2018. Sicuramente il tema blockchain e criptovalute non è nuovo per l’Italia e si sta pensando seriamente di regolamentare il settore anche nella nostra Nazione, e per far ciò il Governo si sta avvalendo dei più grandi esperti in Italia nel settore facendo istituire dal MISE ( il ministero dello sviluppo economico) una commissione ad-hoc per stabilire delle linee guida da seguire.

Cosa sono le criptovalute ?

Le criptovalute non sono altro che delle valute digitali controllate da nessun organo centralizzato (come possono essere le banche o gli Stati), e il loro corretto funzionamento è garantito da sofisticati  sistemi algoritmici/crittografici che ne controllano emissione e affidabilità dei trasferimenti.

Quanto ritieni necessaria una regolamentazione a livello legislativo del settore delle criptovalute?

Il fatto che questo settore abbia un framework legislativo non può che portare benefici a tutto l’ecosistema con una maggiore affidabilità generale verso questo settore. Un framework che delinea a livello giuridico questo settore infatti apre le porte anche da tutti coloro che fino ad adesso non hanno preso in considerazione l’adozione per esempio di sistemi d’accettazione di cryptovalute, perché non ben informati sul modus-operandi soprattutto a livello fiscale, alla nascita di nuovi progetti nel nostro Paese con una maggior fiducia da parte di tutti gli investitori, fino all’utilizzo di “legal” smart contract per automatizzare particolari operazioni soprattutto legali e di notarizzazione.

Ultimamente è stato approvato il decreto Semplificazioni che in via definitiva attribuisce valore legale alle tecnologie DLT e blockchain con riconoscimento anche degli smart contract, catapultando l’Italia in prima linea tra le nazioni che stanno adottando questo genere di iniziative.

Pensi che ci sarà mai una criptovaluta che avrà la forza di raggiungere il valore del Bitcoin ?

Il Bitcoin per tutte le caratteristiche che lo distinguono tra cui la sua famosa scarsità e considerando che è stata la prima vera e propria criptovaluta al mondo di successo è un caso difficilmente ripetibile.

In ogni caso a mio avviso bisogna concentrarsi più sulla tecnologia sottostante che sull’aspetto speculativo, oltre alla blockchain di Bitcoin ne esistono quindi molte altre tra cui quella di Ethereum o di Tron, che sono le protagoniste nella creazione di smart contract e dApps.

Quale può essere il futuro della tecnologia Blockchain ?

Spero che le tecnologie blockchain e DLT servano aldilà della speculazione finanziaria legata alle crypto soprastanti. Ad esempio oggi esiste la possibilità di creare i famosi Smart Contract che saranno il futuro per l’automatizzazione di tutta una serie di operazioni legali adesso lunghe e molto articolate.

Sei un giovane che è riuscito a mettere in pratica molto presto il tuo talento utilizzando la tecnologia. Cosa pensi della relazione tra le nuove tecnologie ed il lavoro in particolare quello giovanile ?

Le nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, L’Internet of Things e la Blockchain offrono nuove opportunità non solo per lavorare ma per trasformare il mondo che ci circonda. Dall’altro c’è purtroppo un lato oscuro: nascono fabbriche totalmente automatizzate che non hanno bisogno di operai e  l’avvento dei grandi player del commercio elettronico mettono in difficoltà  negozi e catene retail:  tutto questo è un elemento che se non gestito potrà avere un impatto sociale negativo. Il lavoro è un tema molto importante in Italia come in tutto il mondo ed il tema centrale  è la formazione su cui bisogna investire.

Un giovane oggi deve essere educato ad interessarsi al mondo che lo circonda che è in continua evoluzione ed è importante soprattutto stimolare la capacità di immaginare e sognare perchè nel futuro avremo bisogno di “menti pensati e creative”.

Come agevolare un progetto innovativo nel 2019? | INNOVATION CLUB

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner 2/Rubriche by

La digital transformation comporta un cambiamento di leadership, un modo di pensare diverso, nuovi modelli di business ed un maggiore utilizzo della tecnologia per migliorare l’esperienza dei dipendenti, dei clienti, dei fornitori, dei partner e di tutte le parti interessate dell’organizzazione.

Per questo che tu sia l’imprenditore di una piccola, media o grande impresa è importante in qualsiasi caso utilizzare le tecnologie digitali per rimanere competitivi.

Le aziende che non lo faranno potrebbero non essere più in grado di competere con le imprese più innovative.

Seguire la strada tracciata dalla digital transformation deve essere una priorità chiave per qualsiasi azienda che voglia competere in futuro. 

Ma come nel 2019 un’azienda può finanziare un vero progetto innovativo che porti  ad avere un nuovo posizionamento sul mercato, un nuovo prodotto e una nuova modalità di conversare con il mercato.

Diversifichiamo allora il 2processo di innovazione” in termini di:

> IDEAZIONE: in questa fase  dove si ricerca e si individua un nuovo progetto troviamo il credito d’imposta per la ricerca & sviluppo ed il fondo per l’Intelligenza Artificiale, Internet of Things & Blockchain;

> SPERIMENTAZIONE: in questo momento dove il progetto prende forma internamente all’azienda oppure attraverso lo strumento della “startup aziendale” troviamo il voucher digitalizzazione, le agevolazioni per la formazione 4.0 e quelle dedicate alle startup innovative;

> OPERATIVITÀ: quando il progetto diventa operativo la misura principe è il patent box che consente importantissimi benefici.

Analizziamo nel dettaglio i vari strumenti che possono essere utilizzati in modo integrato in modo tale da ottener il massimo beneficio possibile:

IDEAZIONE – CREDITO D’IMPOSTA PER LA RICERCA & SVILUPPO

La disciplina del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo prevede un incentivo su spese incrementali in ricerca e sviluppo (rispetto al triennio 2012 – 2014). 

Per quanto riguarda le agevolazioni 2019/2020, le spese agevolabili e le relative aliquote sono le seguenti: 

a) Personale dipendente titolare di un rapporto subordinato (anche a tempo determinato): 50%; 

a-bis) Personale titolare di un rapporto di lavoro autonomo (o comunque diverso da lavoro subordinato): 25%; 

b) Quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio: 25%; 

c) Contratti con università, enti di ricerca ed organismi equiparati, contratti con startup e pmi innovative residenti e non facenti parte del gruppo della committente: 50%; 

c-bis) Contratti stipulati con imprese diverse da quelle della precedente lettera c), non facenti parte del gruppo della committente: 25%; 

d) Competenze tecniche privative industriali su invenzione industriale o biotecnologica, topografia di prodotto a semiconduttori o nuova varietà vegetale, pure da fonti esterne: 25%; 

d-bis) Materiali, forniture e altri prodotti analoghi anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota: 25%. 

Il beneficio annuale massimo è stato portato da 20 a 10 milioni di Euro, con un limite minimo di spesa confermato in 30.000 Euro. 

IDEAZIONE – FONDO PER AI, INTERNET OF THINGS & BLOCKCHAIN

Il Ministero dello sviluppo economico ha istituito un Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things (dotazione di 15 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021), destinato a finanziare: 

a)progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, funzionali alla competitività del Paese; 

b)  iniziative competitive per il raggiungimento di specifici obiettivi tecnologici e applicativi;
c)  il supporto operativo e amministrativo alla realizzazione di quanto previsto alle lettere a) e b), al fine di valorizzarne i risultati e favorire il loro trasferimento verso il sistema economico produttivo, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. 

SPERIMENTAZIONE – VOUCHER DIGITALIZZAZIONE

Alle micro imprese (meno di 10 occupati e fatturato oppure totale di bilancio non superiori a 2 milioni di Euro) e alle piccole imprese (meno di 50 occupati e fatturato o totale di bilancio non superiori a 10 milioni di Euro), per i 2 periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, è attribuito un contributo a fondo perduto, nella forma di voucher, per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. 

Il contributo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 Euro. 

Alle medie imprese (meno di 250 occupati e fatturato non superiore a 50 milioni di Euro oppure totale di bilancio non superiore a 43 milioni di Euro) il contributo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 30% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 Euro. 

Alle reti di imprese, aventi nel programma comune lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, è attribuito un contributo in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 80.000 Euro. 

SPERIMENTAZIONE – FORMAZIONE 4.0

È stato prorogato per il 2019 il credito d’imposta per le spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0, che si applica anche alle spese di formazione sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018. 

L’agevolazione varia in base alle dimensioni aziendali:
> Piccole imprese: 50% (limite massimo di spesa annuale 300.000 Euro); 

> Medie imprese: 40% (limite massimo di spesa annuale 300.000 Euro); > Grandi imprese: 30% (limite massimo di spesa annuale 200.000 Euro). 

SPERIMENTAZIONE – INVESTIMENTI IN STARTUP INNOVATIVE

Per soggetti IRPEF l’incentivo si concretizza in una detrazione dall’imposta lorda pari al 40% delle somme investite nel capitale sociale. L’investimento massimo detraibile non può eccedere l’importo di 1 milione di Euro. 

Per i soggetti IRES l’incentivo si concretizza in una deduzione dal reddito pari al 40% dei conferimenti rilevanti effettuati. L’investimento massimo deducibile non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di 1,8 milioni di Euro. La deduzione sale al 50% nei casi di acquisizione dell’intero capitale sociale di startup innovative, a condizione che l’intero capitale sociale sia acquisito e mantenuto per almeno 3 anni. 

OPERATIVITÀ – PATENT BOX

Patent Box è il regime fiscale agevolativo, introdotto dalla Legge Stabilità 2015, che consente al soggetto fruitore di detassare, ai fini IRES (o IRPEF) ed IRAP, una parte del proprio reddito derivante dallo sfruttamento economico (utilizzo diretto o indiretto, ovvero concessione in licenza) di uno o più beni immateriali appartenenti alle seguenti categorie: 

> SOFTWARE PROTETTO DA COPYRIGHT;
> BREVETTI INDUSTRIALI, anche in corso di concessione, inclusi brevetti per invenzioni, per modello di utilità;
> DISEGNI E MODELLI, giuridicamente tutelabili;
> KNOW-HOW, ovvero processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico, giuridicamente tutelabili. 

Patent Box è da attuarsi mediante esercizio di un’opzione (in dichiarazione dei redditi) con le seguenti caratteristiche: 

> Ha durata pari a 5 anni;
> È irrevocabile e rinnovabile;
> Non riguarda necessariamente tutti i beni immateriali del soggetto interessato.

L’agevolazione finale consiste in una variazione in diminuzione del reddito imponibile, da calcolarsi per ogni anno del quinquennio.

Per maggiori informazioni: info@innovationclub.it

Blockchain, l’innovazione più importante del millennio: cosa cambierà nel 2019? | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Blockchain

La blockchain è un registro digitale aperto e distribuito, in grado di memorizzare record di dati solitamente, denominati “transazioni”, in modo sicuro, verificabile e permanente. Una volta scritti, i dati in un blocco non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi ad esso e ciò, per la natura del protocollo e dello schema di validazione, necessiterebbe del consenso della maggioranza della rete. La blockchain è quindi rappresentabile come una lista, in continua crescita, di blocchi collegati tra loro e resi sicuri mediante l’uso della crittografia. Ad un blocco possono essere associate una o più transazioni e ogni blocco, inoltre, contiene un “puntatore” al blocco precedente e una “marca temporale” che identifica in modo autentico il momento di questo evento. I dati salvati sulla blockchain sono per questa ragione considerati incorruttibili.

La natura distribuita e il modello cooperativo rendono robusto e sicuro il processo di validazione, ma presentano tempi non trascurabili, dovuti in gran parte al processo di validazione dei blocchi e alla sincronizzazione delle rete. Per questa ragione la Blockchain è una tecnologia con una certa complessità che deve essere perciò utilizzata solo quando crea valore.

La blockchain è più “una tecnologia di base”, con la potenzialità di poter creare molteplici nuove tecnologie e nuove basi per l’economia globale e i sistemi sociali e per questo stravolgerà molti modelli di business. L’uso della blockchain promette di portare significativi miglioramenti alle catene di fornitura globali, alle transazioni finanziarie, ai beni contabili e ai social network distribuiti. Questa nuova tecnologia può essere integrata in diverse aree e i suoi protocolli facilitano alle aziende l’uso di nuovi metodi per processare e gestire le transazioni digitali.

Vediamo alcuni esempi applicativi che si stanno realizzando in Italia nel 2019 attraverso progetti Startup:

PREMIARE LA FEDELTÀ  DEI CLIENTI

I programmi fedeltà si sono rapidamente affermati nei più disparati settori: viaggi, retail, servizi finanziari. Attraverso la blockchain si può costruire un’iniziativa che premia in bitcoin chi aderisce ad un programma di Loyalty o chi ad esempio riesce a portare “nuovi amici” nel medesimo programma. La valuta può essere spesa per comperare prodotti e servizi presenti nel medesimo programma. Un beneficio per i clienti iscritti contemporaneamente a più programmi fedeltà può essere anche quello di ottenere rimborsi o scambiare punti di diversi programmi attraverso un’unica piattaforma.

TRACCIARE E TUTELARE I PRODOTTI DI VALORE

Utilizzando la tecnologia Blockchain si possono individuare i prodotti contraffatti e si possono realizzare sistemi per rendere impossibili le contraffazioni.

Per il mondo dei prodotti di lusso si può attraverso Blockchain rintracciare l’intera storia di un prodotto tradotta in codici crittografati.

Ad esempio si può offrire una completa protezione dei diritti d’autore per le opere d’arte includendo anche il pagamento da parte di chi utilizza un lavoro coperto da copyright.

FINANCE

La Blockchain permette di digitalizzare le azioni di una società e di trasferirle in un database online visibile da tutti gli investitori che possono gestire la compravendita delle azioni attraverso un “wallet digitale” risparmiando notevolmente sui costi di intermediazione.

Seguendo questo modello anche il cartellino di uno sportivo può essere trasformato in “azioni virtuali” in cui possono investire tifosi ed appassionati.

CONTRATTI INTELLIGENTI

Attraverso la tecnologia blockchain è possibile fornire un “cloud storage” sicuro, privato e criptato per condividere informazioni, documenti e stipulare contratti validi. Ad esempio per alcuni stati emergenti dove non esistono dei servizi simili al catasto ed ai registri si sta sviluppano una piattaforma digitale per gestire il passaggio di proprietà dei beni immobili e mobili.

IDENTITÀ

Attraverso un database blockchain si possono registrare e proteggere le identità digitali: nei siti e social media in questo modo le conversazioni in una community diventano tracciate e sicure. L’esempio che si sta velocemente affermato è l’uso della blockchain per l’autenticazione delle recensioni.

INTERNET OF THINGS

Oggi con l’Internet delle cose si può controllare qualsiasi tipo di sistema, dalle luci di una città all’antifurto di un’azienda. Se queste informazioni vengono basate su Blockchain tutti i dati prodotti dalle macchine diventano autentici e si possono quindi creare nuovi servizi a valore.

Per esempio una rete di sensori può garantire in questo modo che un prodotto deperibile sia stato trasportato nel modo corretto.

GOVERNO DIGITALE

Ogni pubblica amministrazione centrale o locale può dotarsi di una piattaforma collaborativa in modo da fornire molti servizi di utilità al cittadino: dalla gestione burocratica alla risoluzione di dispute. Questo processo viene realizzato senza alcun vincoli di spazio e tempo, senza la necessita di intermediari e venendo incontro a quelle esigenze d velocità e flessibilità che la modernità richiede. Attraverso la Blockchain è possibile realizzare anche un sistema di voto online sicuro in modo da favorire la partecipazione alle decisioni pubbliche.

Vista l’importanza di questa tecnologia Innovation Club ha realizzato un osservatorio dedicato  che mira a mettere in contatto operatori del mondo Blockchain. 

Per informazioni: info@innovationclub.it

Il sistema gestionale del futuro per realizzare il modello dell’impresa intelligente.

in Economia/Innovation club/Partner/Rubriche by

Enterprise resource planning (letteralmente “pianificazione delle risorse d’impresa”, spesso abbreviato in ERP) è il classico software di gestione che integra tutti i processi di business rilevanti di un’azienda (vendite, acquisti, gestione magazzino, contabilità ecc.).

La prima versione dell’ERP metteva in collegamento diretto le aree di gestione contabile con l’area di gestione logistica (magazzini ed approvvigionamento); successivamente si sono iniziate ad implementare le relazioni interne anche con le aree di vendita, distribuzione, produzione, manutenzione impianti, gestione dei progetti ecc. Di grande importanza è il sistema di Pianificazione Fabbisogno Materiali o Materials Requirements Planning (MRP) la sua evoluzione MRP 2 che permettono di programmare logiche di ordini automatici ai fornitori veramente sofisticate, tanto da tener conto dei tempi di consegna e di messa in produzione del prodotto. 

Il sistema gestionale del futuro deve rappresentare un’evoluzione del concetto di ERP e deve combinare le tecnologie di ultima generazione per consentire di trasformare rapidamente un’azienda in un’impresa intelligente. Queste sono le aree di copertura tecnologica di una soluzione gestionale intelligente:

INTERNET OF THINGS E MONITORAGGIO

Sensori e TAG attivi nei processi di fabbrica e nei prodotti industriali sono I “mattoni di base” dell’impresa 4.0  che forniscono in tempo reale le informazioni sullo stato del processo produttivo. Il punto di svolta è però ora nella capacità di connettere ogni fase della fabbrica il prodotto, mettendo in rete i dati e creando in questo modo nuove possibilità di controllo ed esecuzione dei comandi, anche per via remota, persino attraverso una App sul proprio smartphone.

Attraverso il monitoraggio e controllo remoto dei dati presenti nei sensori, creando un flusso continuo di informazioni, i produttori possono implementare:

  • Manutenzione reattiva ossia l’analisi del problema a distanza attraverso supporto di help desk;
  • Manutenzione predittiva / proattiva: viene effettuata a seguito dell’individuazione di uno o più parametri che vengono misurati ed estrapolati utilizzando appropriati modelli matematici allo scopo di individuare il tempo residuo prima del guasto
  • Analisi della qualità del prodotto e del comportamento dei clienti;
  • La gestione della sicurezza ad esempio nei processi di anti-manomissione e controllo manutenzione autorizzata.

REALTÀ AUMENTATA

La realtà aumentata ha la finalità di supportare l’identificazione delle corrette procedure di lavoro, degli strumenti da utilizzare. I sistemi automatici consentono una volta indossati e connessi, il recupero di informazioni, di schemi, disegni, codici, utili a perfezionare le attività di campo. Il tutto avviene in piena autonomia, grazie ad algoritmi sempre più sofisticati per il riconoscimento digitale di immagini, in grado di identificare in contesto e gli oggetti su cui si sta operando, e di reagire di conseguenza. Nel caso della teleassistenza, uno specialista da remoto sfrutta la propria expertise in un dato campo per agevolare il lavoro del tecnico. I due interagiscono in modo efficace grazie alla possibilità di abbinare alla desueta comunicazione verbale alcune interazioni visuali. Ad esempio, lo specialista può imporre nel campo visivo dell’operatore dei simboli per guidare le operazioni da eseguire. Grazie all’impiego di smartglasses e di dispositivi hands-free, il tecnico riceve questo tipo di ausilio mantenendo massima libertà di azione.

SMART WORKPLACE

Lo Smart Workplace è un sistema digitale di ultima generazione che consente di visualizzare in vari modi contenuti di formazione per addestrare l’operatore produttivo e il manutentore. I contenuti possono essere veicolati attraverso:

  • Schermi digitali per formare l’operatore sulle linee;
  • Tablet e Smartphone in modo da supportare le attività di raccolta dati e reportistica.
  • Smart Glass dove il contenuto digitale si sovrappone a quello fisico;
  • Dispositivi Internet of Things: per reperire informazioni dal campo o per indicare in che punto svolgere un’attività.

BLOCKCHAIN PER PROCESSI AZIENDALI

La tecnologia blockchain può essere inserita dove il dato si crea e può essere cosi garantito. Ecco descritti alcuni ambiti applicativi. La Blockchain trova molti spazi di applicazione nel settore manifatturiero. Per esempio, nei processi logistici, per realizzare maggiore trasparenza e maggiore accuratezza nello scambio di dati tra tutte le parti coinvolte nella filiera di produzione, migliorando le prestazioni aziendali, riducendo gli errori nella trasmissione degli ordini, rendendo efficiente la gestione degli inventari.

La Blockchain può snellire la gestione amministrativa, riducendo il flusso di documentazione cartacea, aumentando la trasparenza nelle operazioni e accorciando le tempistiche al ricevimento dei pagamenti tra produttori, distributori e importatori. Può aiutare a tenere traccia della storia di ciascun prodotto manifatturiero: questo vuol dire avere traccia certa degli eventi che la hanno riguardato nel tempo.

Importante è poi la gestione della manutenzione: un sistema basato su Blockchain può aiutare sia il produttore sia il cliente nel conoscere l’esatta provenienza ad esempio delle parti di ricambio installate. Questo significa una maggiore tutela della reputazione per il produttore e maggiore sicurezza per il cliente.

Uno degli aspetti più promettenti della tecnologia blockchain è il controllo più sicuro e trasparente delle operazioni. Tutte le catene di approvvigionamento e fornitura in ogni settore sono falla fine una serie di nodi transazionali che permettono di trasferire e spostare i prodotti dalla fabbrica al punto vendita. Grazie alla Blockchain, infatti le transazioni che si realizzano tra i diversi attori di una filiera (dalla produzione alla vendita) potranno essere descritte in un registro decentralizzato riducendo così i costi di trascrizione, i ritardi e i possibili errori del personale. Le tecnologie Blockchain sono infatti in grado di seguire le quattro fasi della supply chain (identificazione del prodotto, consegna, registrazione del cliente e after sales) e supportano numerose applicazioni che spaziano dalle attività anticontraffazione alla gestione dei passaggi di proprietà fino a quella dei programmi di manutenzione o di riparazione in garanzia.

GESTIONE DELLA SOTTOSCRIZIONE

Il sistema gestionale deve permette di realizzare il proprio “modello di sottoscrizione” ed aiutare le aziende a gestire il ciclo di vita della loro base di “subcribers”, tra cui acquisizione di nuovi clienti, la fatturazione e i pagamenti ricorrenti,la revenue recognition e le metriche di sottoscrizione. Il modello della sottoscrizione è il paradigma che risolve il problema della crescita aziendale affrontando otto specifiche situazioni di crescita:

  • Lanciare un nuovo prodotto e servizio;
  • Entrare con il proprio prodotto in una nuova geografia;
  • Affrontare uno specifico segmento di mercato, anche di nicchia ;
  • Cambiare il proprio modello di Pricing introducendo un’offerta più differenziata;
  • Realizzare una strategia di Up & Cross Selling ;
  • Ridurre il tasso di abbandono dei clienti; ù
  • Fornire una strategia commerciale a elevato impatto per il team di vendite;
  • Sviluppare uno spin-off del proprio business integrando anche altri servizi esterni a valore per il cliente.

LA GESTIONE DEI BIG DATA

L’elaborazione e l’analisi di quantità enormi di dati a costi sempre più bassi (sensoristica a basso costo e cloud computing) permette decisioni e previsioni migliori su produzione e consumi e lo sviluppo di sistemi produttivi on demanda con capacità di risposte personalizzate e immediate al consumatore. I sistemi di predictive analytics rappresentano il passo successivo rispetto all’implementazione di sistemi di business intelligence. Questi ultimi forniscono la base dati di partenza per elaborare modelli predittivi. Tali modelli possono essere integrati con dati provenienti da fonti non ancora presenti nella corporate BI, magari attraverso strumenti di self service BI. I predictive analytics sono in grado di fornire vantaggi competitivi a chi li adotta, poiché sono in grado di creare una tangibile riduzione dei costi e/o un incremento dei ricavi, grazie in particolare ad una migliore allocazione delle risorse (di marketing, logistiche, …) o ad una più rapida identificazione di problemi (comportamenti fraudolenti, guasti a macchinari…).

Know How 4.0: l’evento di Innovation Club presso il Kilometro Rosso

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
L'evento di Innovation Club presso il Kilometro Rosso

Si è svolto il 21 Novembre l’evento “Agevolare l’innovazione d’impresa: Know How 4.0 – Corporate Startup e Patent Box” organizzato dall’associazione Innovation Club.

INNOVATION CLUB IL NETWORK DI IMPRENDITORI PER L’INNOVAZIONE

Innovation Club è un gruppo di imprenditori e di innovatori focalizzato sui più promettenti trend dell’innovazione. Numerose iniziative di Innovation Club sono state relazionate da Matteo Linotto socio fondatore del Gruppo Neosperience e Davide Corna CEO di Valeo Studio.

> Si è aperto in modo attivo una conversazione con 8 atenei italiani con cui organizza iniziative di ogni tipo dalla premiazione delle migliori tesi di laurea sul tema Enterprise 4.0 allo sviluppo di Centri di Competenza dedicati sulle ultime tematiche come la Blockchain;

> Partirà una masterclass online per le startup di tutta italia e un’evento di Competition per catalizzare la realizzazione di progetti innovativi;

> Viene già da oggi proposta un’analisi alle piccole medie imprese italiane, l’asse portante della nostra nazione, per comprendere tramite una “survey formativa 4.0” come applicare la tecnologia al prodotto al modello di vendita ed ai servizi;

> Sono stati nel 2018 organizzati e patrocinati 10 eventi in tutta Italia;

> L’informazione sugli ultimi trend dell’innovazione è sempre aggiornata dalle rubriche realizzate in collaborazione con i quotidiani digitali locali e dal canale video.

INNOVAZIONE: NON SOLO TECNOLOGIA

Daniele Radici fondatore di Innovation Lab ha illustrato come non per forza “innovare” significa “mettere più tecnologia” in un prodotto/servizio/processo. L’insidia più grande è voler spingere a tutti i costi una tecnologia sul mercato e, come abbiamo visto, diverse aziende (anche colossi) lo hanno fatto.

Google Glass, Segway, Apple Quick Take e il Tivufonino di LG e H3G sono solo alcuni esempi di come questa insidia sia un reale problema.

Le innovazioni che hanno saputo cambiare interi business non hanno fatto la differenza per la tecnologia ma per come hanno generato valore per aziende o clienti finali.

In merito alla definizione di “innovazione”, Oxford Dictionary spiega che << innovare significa cambiare qualcosa di consolidato, specialmente attraverso nuove idee, prodotti e metodologie >>.  Andando più a fondo, abbiamo poi scoperto che esistono 10 tipi di innovazione che ci consentono di avere una visione del cambiamento più esteso del solo offering della nostra azienda, spaziando dall’area di Configurazione della nostra organizzazione sino al come l’azienda veicola il proprio valore verso il mercato.

L’ingrediente chiave per poter avere innovazione, tornando alla definizione, è il cambiamento. Ciò che abbiamo voluto condividere con voi è la nostra “Formula del Cambiamento”, dove abbiamo visto che i fattori chiave sono il Contenuto (K), l’Engagement (E) e gli intervalli di tempo con i quali effettuiamo l’attività di Retrospettiva (Tr e Nr).

L’intervento si è chiuso spiegando come sia importante stimolare e generare Engagement, abilitando così la crescita del Contenuto grazie all’estrazione della Conoscenza Implicita (tutto ciò che non è formalizzato nella nell’organizzazione).

Oltre ai possibili strumenti di Business Design che possono supportare nei percorsi di innovazione come il Business Model Canvas, il Product Design Canvas e gli altri citati, i metodi e gli approcci che possono facilitare il processo di Engagement sono tool non convenzionali come gli StoryCubes® e LEGO® SERIOUS PLAY®.

L'evento di Innovation Club presso il Kilometro Rosso
L’evento di Innovation Club presso il Kilometro Rosso

L’INNOVAZIONE AGEVOLATA

Marta Savona avvocato dello studio SGHS Law Firm mostra come nell’ambito dei processi di ricerca e innovazione, ogni diritto di proprietà intellettuale si fonda sullo sviluppo di rilevanti informazioni riservate. Il know how, l’insieme delle conoscenze tecnico-industriali e commerciali riservate, è un asset competitivo di straordinaria importanza per ogni impresa, dalle multinazionale alle PMI. Il know how è tuttavia anche l’asset più fragile, il cui valore può essere vanificato da fughe di notizie, dipendenti infedeli, concorrenti sleali.

Identificare il concetto di know-how significa saper entrare nel merito degli strumenti di tutela previsti dall’ordinamento tesi a prevenire tutte quelle pratiche commerciali scorrette che alterano l’equilibrio del mercato a diversi livelli mediante la rivelazione, l’acquisizione e l’utilizzo di informazioni segrete.

Paolo La Torre CEO di Financial Clab illustra il Credito di Imposta Ricerca e Sviluppo e le possibile evoluzioni dello strumento alla luce delle recenti circolari del MISE e della finanziaria 2019. Il beneficio consiste nel riconoscimento di un credito d’imposta pari al 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, fino ad un massimo annuale di 20 milioni di €/anno per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo effettuate nel triennio 2012-2014.

Nello specifico sono agevolabili costi sostenuti per personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università e enti di ricerca, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali.

Il dott. Davide Rovetta – Studio Berizzi Internullo Rovetta –  ha illustrato come Le start – up e le PMI innovative rappresentino un’opportunità per gli imprenditori che va al di là delle agevolazioni fiscali ; l’opportunità di disporre di una vetrina Internet gratuita e bilingue, una disciplina societaria flessibile, salari dinamici , possibilità di accedere a campagne di Equity Crowdfunding, l’accesso smart al fondo Garanzia PMI sono solo alcune delle agevolazioni previste dalla Legge. Assume quindi particolare importanza rivolgersi ad un professionista che possa indirizzare l’imprenditore verso la miglior pianificazione possibile dell’investimento. Lo stesso dicasi anche per quanto attiene il “patent – box” che rappresenta senz’altro un’opportunità ai fini della riduzione del tax-rate. I dati della CCIAA di Milano rilevano che il nostro tessuto imprenditoriale, formato da tanti imprenditori illuminati, è attento a queste tematiche; si consideri infatti che nella provincia di Bergamo si contano a giugno di quest’anno 96 start – up innovative che annoverano Bergamo tra le prime dieci città a livello nazionale. Lo stesso dicasi per quanto attiene le PMI innovative che sono 18 su circa 800 a livello nazionale.

Sempre sul tema Patent Box è intervenuto anche Marco Bellini CEO di Bellini SpA portando la sua esperienza sul campo che ha permesso di  ottenere un importante contributo all’innovazione della sua realtà

Bellini SpA è azienda specialista nella produzione di oli lubrificanti, che migliorano le potenzialità di produzione di ogni macchina. L’azienda lavora per essere leader nell’offrire vantaggio economico al mondo industriale mettendo il cliente al centro e perseguendo come obiettivo primario la sua soddisfazione, attraverso innovazione tecnologica, assistenza e flessibilità.

FARE INNOVAZIONE ATTRAVERSO LE STARTUP

Investire direttamente sulle startup è una delle modalità per fare innovazione. I capitali di rischio aziendali sono in aumento nel mondo: nel 2017 i Corporate Venture Capital hanno raggiunto la cifra record di oltre 31 miliardi di dollari di investimenti nel mercato privato. In Italia sono solo una decina. Il Corporate Venture Capital (CVC) è quel tipo di investimento che un’azienda, solitamente di medie-grandi dimensioni, fa su una startup, rilevandone quote di capitale (in genere di minoranza) non solo in ottica finanziaria, come farebbe legittimamente un venture capital “classico”, ma anche per avere un accesso privilegiato alle innovazioni e alle tecnologie sviluppate dalle startup.

Matteo Linotto ha illustrato come il Gruppo Neosperience abbia contribuito nella creazione e lo sviluppo di startup innovative portando gli esempi di Neosurance, Bikevo, Wizkey e Somos che operano dell’Intelligenza Artificiale, dell’IoT e della Blockchain. Queste realtà sono nate dall’incontro tra i professionisti dell’ICT ed imprenditori visionari con competenze verticali.

Daniele Gamba ha illustrato la storia di AI SENT startup bergamasca che opera per supportare l’innovazione di numerose aziende manifatturiere italiane. AISent è una startup nata grazie al Know How delle sue persone che viene valorizzato con lo sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale che non sarebbero possibili senza il continuo studio delle ultime tecnologie.

OPEN INNOVATION

Sul questo tema sono intervenuti Diego Lussana di SOCAF e Matteo Gustinetti di Conlabora: i due imprenditori sono ideatori e protagonisti del progetto di Open Innovation di Confindustria Bergamo rivolto alle aziende bergamasche.

Non è  più necessario sviluppare internamente la ricerca per generare valore, ma la tendenza è quella di puntare su una strategia che sappia sfruttare e valorizzare al meglio le migliori innovazioni che il mercato offre all’esterno, trasferendole all’interno del nostromodello di business aziendale. La creazione di valore passa così da essere il risultato della trasformazione interna di input in output, alla sintesi migliore tra risorse interne ed esterne. L’innovazione chiusa offre, infatti, benefici nel momento in cui il network interno è molto esteso da possedere tutte le risorse per poter sviluppare con continuità nuovi prodotti o servizi: quando però questo viene a mancare diventa più vantaggioso per l’azienda mettere in atto un networking che includa agenti esterni come università, start-up, istituti pubblici e privati, fornitori esterni, creando un flusso mobile di informazione e scambio più adattabile alla situazione attuale. Numerosi sono i fattori specifici che hanno stimolato una revisione e aggiornamento del concetto di innovazione: alcune dinamiche, determinate del cambiamento dei mercati e dei modelli economici, hanno reso svantaggioso e vulnerabile il modello tradizionale. Con la mobilità data dal nuovo mercato del lavoro sta diventando sempre più difficile trattenere le conoscenze e i talenti all’interno delle mura aziendali ed anche i mercati dei capitali stanno maggiormente investendo su proposte di business fondate su combinazioni di saperi e apporti diversi. Inoltre si sta affermando come modello organizzativo di successo lo sviluppo di filiera attraverso le relazioni orizzontali tra imprese.Questo ha portato le aziende verso una apertura – da qui “open innovation” – sia nella ricerca delle competenze sia per quanto riguarda innovazione e ricerca.

Soccer Experience Platform per rendere unica la relazione con la squadra del cuore

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Calcio

SOMOS e Neosperience hanno presentato in diversi eventi ed iniziative legati all’innovazione dello sport il progetto Soccer Experience Platform. L’obiettivo di questa soluzione è rendere distintiva e unica l’esperienza di relazione con una società sportiva.  

Una strategia di marketing digitale a valore aiuta a migliorare brand development, brand awareness e ad essere interattivi rispetto alla propria fanbase. Questo trend digital può essere sfruttato non solo da grandi realtà che possono investire molto nell’innovazione digitale ma anche dalle società sportive territoriali che possono crearsi una presenza online che aiuta a promuovere il proprio sport e la visibilità della propria attività. Il valore di fanbase di una società sportiva opportunamente profilata ed ingaggiata può crescere con un fattore di moltiplicazione tra 10 e 15. Abbiamo in questo senso descritto  sei “buone pratiche” da implementare:

1. Creare un processo di sottoscrizione e fidelizzazione del tifoso

Dare vita a programmi di loyalty di nuova generazione stabilendo livelli, punti, badge, premi e coupon è il più importante processo di conversazione da realizzare. Gestendo una relazione diretta e continuativa con la propria base di supporters si incrementano up & cross-selling e si forma un database di utenti ingaggiati che diviene un vero e proprio “cespite” della società sportiva.

2. Conoscere a fondo i propri tifosi per proporgli delle iniziative a valore

Risulta opportuno offrire uno strumento di analisi unico sul panorama italiano ed internazionale in grado di comprende dati psicografici e stili cognitivi di ogni singolo individuo.

Si possono condividere in questo modo con gli sponsor profili analitici per definire azioni con tassi di conversione sempre più elevati. Con questo metodo la società sportiva può mettere a valore il suo parco tifosi fornendo a questi allo stesso tempo prodotti, servizi ed iniziative ad elevato impatto.

3. Ingaggiare il tifoso con iniziative originali e coinvolgenti

Si possono immaginare diversi “contest ludici” dalla premiazione del semplice comportamento del tifoso come la condivisione di una foto o la sua presenza in un dato posto fino a creare un sistema di promozione della salute del tifoso incentivando comportamenti “health & wealth”.

4. Fornire al tifoso la possibilità di incontrare interlocutori e gestire meccanismi di aggregazione aumentando il suo senso dell’appartenenza ad una community.

Questo aspetto permette ai tifosi di l’autenticarsi e sviluppare conversazioni dirette “tra trifosi” (ad esempio per incontrarsi e vedere una partita di coppa) o di aggregazione “tra gruppi” (un club di tifosi può gestire in questo modo i suoi associati). La società sportiva può premiare con iniziative dedicate utenti iscritti e gruppi di utenti. 

Utilizzando un approccio di questo tipo non si lascia ai tradizionali portali social la gestione di questo processo che viene ovviamente poi messo a valore da questi soggetti digitali e non dalla società sportiva. I social network sono canali di comunicazione importantissimi per l’ingaggio ma, spesso assumendo il ruolo di “intermediari”, si frappongono tra un brand o una società e i suoi interlocutori / clienti.

5. Creare un canale di conversazione diretto con i tifosi

Risulta sempre più necessario mettere a disposizione un nuovo metodo di rilevazione, che raccoglie la voce dei tifosi in tempo reale. Grazie ad una interfaccia conversazionale anche in formato chatbot si combina facilità d’uso e immediatezza: nessun bisogno di app dedicate, libertà di interazione, nei modi e nei tempi scelti dal tifoso.

Accanto alla raccolta di opinioni e sondaggi si può realizzare un co-design con i propri tifosi dei servizi loro offerti coinvolgendoli anche in un’ottica di partecipazione attiva alla vita della società sportiva.

6. Promuovere la migliore mobilità per facilitare l’accesso a partite in casa e trasferte

Oltre alla fornitura di informazioni georeferenziate su percorsi e convenzioni si può permettere di  realizzare un car sharing tra tifosi privati (per una partita in casa o trasferta). L’evidenza di questo dato può essere premiata dalla società con un’iniziativa dedicata. Possono essere anche evidenziati e premiati anche altri tipi di comportamenti di mobilità “ecosostenibili” come l’uso di mezzi pubblici o di biciclette. Molti tifosi utilizzano già servizi digitali di questa natura. All’interno di una community attiva di utenti sottoscritti questo servizio di utilità può essere un vero valore aggiunto per la società sportiva. La società sportiva può cosi fornire un riconoscimento ad un tifoso che con i suoi amici ha deciso di seguire la propria squadra in trasferta.

Innovation Club (www.innovationclub.it) si propone di raccogliere e portare avanti idee innovative per il mondo del calcio e dello sport.

Agevolare l’innovazione d’impresa: Know How 4.0 – Corporate Startup e Patent Box – 21 Novembre

in Economia/Eventi/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Kilometro Rosso

Si svolgerà il 21 Novembre a partire dalle ore 16.30 presso la sede del Kilometro Rosso l’evento “Agevolare l’innovazione d’impresa: Know How 4.0 – Corporate Startup e Patent Box” organizzato dall’associazione Innovation Club (http://www.innovationclub.it)Le iscrizioni possono avvenire tramite questo link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-agevolare-linnovazione-dimpresa-know-how-40-corporate-startup-e-patent-box-50748526208

L’evento tratta da molteplici prospettive i più attuali trend di innovazione.  Ecco alcuni argomenti che saranno approfonditi durante l’evento:

PATENT BOX

Il decreto “Patent Box” prevede un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. 

CORPORATE STARTUP

Il Corporate Venture Capital è il processo che permette all’azienda di prendere partecipazioni in società innovative che operano in settori analoghi a quelli della propria corporate, e che possiedono degli asset strategici o tecnologie applicabili prospetticamente per i suoi piani futuri.

OPEN INNOVATION

L’open innovation è un approccio all’innovazione in base al quale le imprese si basano anche su idee, risorse e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, enti di ricerca, fornitori e consulenti. Il termine, che significa “innovazione aperta”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In modo semplicistico potremmo definire l’intelligenza artificiale come l’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umane. Guardando al settore informatico, potremmo identificare l’AI – Artificial Intelligence come la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di “agire” autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.).

BLOCKCHAIN

La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è una struttura dati condivisa e immutabile. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “pagine” (dette blocchi), concatenate in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso di primitive crittografiche. 

Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è considerata paragonabile alle banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate (pubbliche amministrazioni, banche, assicurazioni, intermediari di pagamento, ecc.), e ne rappresenta pertanto un’alternativa in termini di sicurezza, affidabilità e costi.

Per questa ragione è una tecnologia ad elevato impatto sia perché permette di immaginare nuovi servizi sia perché può rivoluzionare molti aspetti della nostra società.

MODELLO DI BUSINESS 

Il modello di business, anche detto modello d’affari (business model) descrive le logiche secondo le quali un’organizzazione crea, distribuisce e raccoglie il valore. In altre parole, è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo.

La servitization è quel modello di business per cui i servizi proposti in combinazione con un prodotto diventano parte centrale dell’offerta e giocano una parte fondamentale per la generazione di valore.

IMPRESA 4.0 

Il Piano nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0) è l’occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.

Il Piano prevede misure concrete in base a tre principali linee guida:

> operare in una logica di neutralità tecnologica

> intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali

> agire su fattori abilitanti

PROGRAMMA a partire dalle ore 16.30 fino alle ore 19.00

INNOVATION CLUB IMPRESA 4.0 Presentazione dell’evento e del club: Il Know-How è un valore

Davide Corna – CEO Valeo.it & Founder di Innovation Club

Matteo Linotto – Founder Gruppo Neosperience & Founder Innovation Club

DEFINIRE IL KNOW-HOW Uno straordinario asset competitivo – fragilità e tutele

Marta Savona – Senior Partner SGHS Firm

GLI ULTIMI TREND DELL’INNOVAZIONE

Raffaele De Lucia – IBM Italia “Watson & Cloud Platform”

FACILITARE L’INNOVAZIONE Approcci e strumenti utili a imprenditori e manager per sviluppare innovazione a livello strategico e organizzativo

Daniele Radici – Fondatore di Innovation-LAB e Docente di Talent Garden Innovation School.

LE OPPORTUNITÀ PER SFRUTTARE IL KNOW-HOW Strategie societarie e opportunità finanziarie: startup innovative, Corporate Startup, Ricerca & Sviluppo Patent Box

Marta Savona – Senior Partner SGHS Firm, Paolo La Torre – CEO Financial Consulting Lab, Alessandro Internullo & Andrea Berizzi – Sudio BIR

L’IMPRENDITORE – Una storia di innovazione raccontata dal protagonista

Marco Bellini – CEO Bellini SpA

QUANDO IL KNOW-HOW FA LA DIFFERENZA: STARTUP STORY

Neosperience – Storie delle Startup del Gruppo Neosperience – March vincente da diversi know-how

AI Sent – Dalla Startup di prodotto alla Startup di Know-how

NON SEI RIUSCITO A SVILUPPARE KNOW-HOW ? ACQUISISCILO DALL’ESTERNO Strategia e metodi innovativi per fare Open Innovation

Matteo Gustinetti – CEO Conlabora Srl

CREARE DIALOGO TRA MERCATO E IDEE

Diego Lussana – Vice Presidente Gruppo Giovani – Confindustria Bergamo.

CONCLUSIONI

Cosa fa innovation Club per le nuove idee ?

Q&A

LA SEDE

Kilometro Rosso è uno dei principali distretti europei dell’innovazione. Un luogo di incontro tra ricerca e impresa: una struttura funzionale a generare sinergie tra attività imprenditoriali, centri di ricerca, laboratori, servizi professionali e alta formazione. L’evento si svolge presso il Centro delle Professioni si trova al Gate 4.

Kilometro Rosso – Innovation District

Centro delle Professioni – Gate 4

Via Stezzano 87, Bergamo.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti