Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Tendenze - page 50

Panettone, l’export bresciano vale 44 milioni di euro

in Alimentare/Economia/Evidenza/Tendenze by

Feste da export: dallo spumante per festeggiare con ostriche e caviale alle decorazioni, dalle benauguranti lenticchie con il cotechino al Panettone tipico, sono tra i prodotti italiani per le festività che partono per il mondo per un valore di quasi 200 milioni al mese. Sono 1,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2017, in crescita del 13,2% rispetto al 2016. Il mondo anglosassone è quello che apprezza di più i prodotti per le feste: Regno Unito e Stati Uniti sono infatti le prime mete dell’export nazionale, in crescita rispettivamente dell’11% e del 19%. Terza la Germania, +6,4%. Vengono poi Francia, Svizzera e Austria. Ma a crescere di più è l’export con la Russia, in forte ripresa +34%, e con il Canada (+22%). Ma per sapere tutte le destinazioni dell’export, quali sono i maggiori mercati di sbocco e i prodotti più apprezzati arriva la mappa: “Feste ed export: i prodotti italiani nel mondo”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi in collaborazione con Promos, la sua azienda speciale per le Attività Internazionali.
Tra le maggiori destinazioni per singolo prodotto: Lo spumante e il prosecco prendono la via di Regno Unito (267 milioni, +13,1%) e Stati Uniti (217 milioni, +17%) ma è in forte crescita la richiesta da Russia (+41%) e Canada (+25%). Il panettone raggiunge soprattutto la vicina Francia (86,4 milioni, +4%) ma è sempre più apprezzato anche negli Stati Uniti (+37%) e in Austria (+31%), prosciutti e cotechini arrivano in Francia (27,6 milioni, +14%) e Germania (21 milioni, +21%) così come il caviale (per circa un milione di euro ciascuna) e i crostacei (oltre 8 milioni ciascuna). Cresce la richiesta di lenticchie in Germania (+89%) e in Svezia (+26%) mentre gli oggetti per le feste vanno negli Stati Uniti e le ghirlande elettriche decorative in Germania, i fuochi d’artificio in Francia (1,9 milioni) ma sempre più anche in Spagna (+39%). Per le vacanze sulla neve ad apprezzare di più gli sci e le attrezzature da sci italiane sono gli Stati Uniti (17 milioni, +32,5%) e l’Austria, insieme ai pattini da ghiaccio. Tra le mete extraeuropee più lontane, pur se su cifre minori, ci sono tra i primi 10: il Giappone per i vini, gli Emirati Arabi e il Qatar per le ghirlande elettriche decorative, il Giappone, Hong Kong e la Corea del Sud per il caviale, il Canada per i fuochi d’artificio, il Giappone e il Messico per le attrezzature da sci.

Prodotti da forno, pasticceria e farinacei lombardi sulle tavole del mondo nei giorni di festa. La Lombardia ne esporta per un valore di circa 36 milioni di euro al mese, pari a quasi 325 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, in crescita rispetto allo scorso anno del 10,1%. Tra panettoni, pasticceria e pane da Milano partono prodotti per quasi 154 milioni di euro (+12,4%). Seconda è Brescia con 44 milioni, terza Varese con 38. Vengono poi Mantova e Cremona con oltre 20 milioni, superano i 10 milioni anche Pavia e Como.

Brescia, con le festività natalizie 6mila nuove assunzioni

in Economia/Lavoro/Tendenze by

Sono circa 5.900 le opportunità di lavoro nel mese di dicembre in provincia di Brescia, è quanto
emerge da una elaborazione del Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia sui dati del
Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e ANPAL. Sono soprattutto i servizi di alloggio e ristorazione a ricercare personale, in gran parte per far fronte al picco di attività legato alle festività natalizie. Le figure più richieste sono i cuochi e camerieri e altre professioni legate al turismo (1.140 entrate previste); ma non mancano, per la fine dell’anno, le richieste di commessi (450).

Seguono le professioni legate ai servizi alla persona come il personale non qualificato nei servizi di
pulizia (480); operai nelle attività metalmeccaniche (520); gli operai specializzati nell’edilizia (350); e il personale non qualificato nelle attività industriali (340).

Le imprese bresciane cercano personale dipendente a cui offrono prevalentemente un contratto a termine (il 62% delle assunzioni perviste avrà un contratto a termine). Il 64% delle assunzioni sarà destinato al personale con esperienza, mentre in due casi su cinque il lavoro sarà offerto ai giovani sotto i 29 anni di età. In Lombardia le assunzioni programmate nel mese di dicembre saranno circa 51.700 e si concentreranno prevalentemente nel commercio e nel turismo e ristorazione. Milano è prima con
23.800 opportunità lavorative, seguita da Brescia con 5.840 e da Bergamo con 4.590.

Vacanze di Natale, un business da 80 milioni per le agenzie lombarde

in Economia/Tendenze/Turismo by

Al via la partenza per le vacanze in occasione delle feste di Natale, domanda in crescita rispetto allo scorso anno per la metà delle agenzie di viaggio della Milano metropolitana sentite in questi giorni dalla Camera di commercio. Il 15 % degli operatori sentiti segnala che i clienti sono in partenza già in questi giorni prima della Vigilia, circa il 10% subito dopo Natale, per il 60% per Capodanno. Per chi prenota in agenzia l’Italia è una meta poco gettonata, chi ama le montagne italiane sceglie principalmente il Trentino Alto Adige, per visitare città d’arte la scelta ricade su Lazio, Toscana e Sicilia. La richiesta principale di chi parte per le festività con l’agenzia è il mare, secondo sette operatori ascoltati su dieci. Chi va all’estero sceglie mete a lungo raggio, Caraibi al primo posto, ma anche Maldive e altre isole dell’Oceano Indiano. Tra le altre mete esotiche l’Africa, da Senegal a Kenya  a Sudafrica. In Europa le mete principali sono Spagna e Germania. Tra le capitali più gettonata Vienna. Sono vacanze di famiglia, soprattutto di coppie per la maggior parte degli operatori, in secondo luogo di famiglie con figli e parenti.

Business per le oltre mille agenzie da circa 50 milioni per Milano per due settimane, da 80 milioni per le oltre 2.400 imprese della regione, da 300 milioni per le circa 16 mila imprese italiane, secondo i dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. 

Servizi turistici, tra agenzie di viaggio e tour operator la Lombardia concentra il settore in Italia. In regione ci sono oltre 2.400 imprese con 9.160 addetti e 1,85 miliardi di fatturato. Il dato italiano è di 15.697 imprese con 45 mila addetti e un business da 7,5 miliardi. A Milano ci sono oltre mille imprese con 5899 addetti e 1,3 miliardi di affari.

Le imprese di servizi turistici in Lombardia. Sono oltre 2.400 le imprese in Lombardia che si occupano di organizzare viaggi e di assistenza turistica, una su sei del totale italiano di settore. Un settore stabile tra 2016 e 2017 che a Milano tocca quota 1.115 imprese.  Vengono poi Brescia con 287 imprese, Bergamo con 212, Varese con 170 e Monza e Brianza con 168. In un anno cresce soprattutto Como (+4%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio su dati registro imprese al 2017 e 2016.

Le imprese di servizi turistici in Italia. Sono 15.697 le imprese del settore attive a livello nazionale. Roma è prima con 2.018 attività (+2,9% in un anno, +10% in cinque), seguita da Milano con 1.115 imprese e Napoli con oltre 1.000 (+1%). Poi ci sono Torino, Firenze e Bari. Milano è prima per addetti, 5.899 rispetto ai 5.323 di Roma.

 

Il business del panettone a Brescia dà lavoro a 683 imprese

in Alimentare/Commercio/Economia/Tendenze by

Sono circa 5.100 le imprese attive nel settore dolciario in Lombardia nel 2017 su 41 mila in Italia e danno lavoro a 24 mila addetti su 163 mila in Italia. Numeri che salgono considerando le localizzazioni come filiali e sedi secondarie, diventano 6.819 le attività in regione e 53 mila in Italia. Business mensile da 150 milioni in Lombardia e mezzo miliardo in Italia. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati registro imprese al terzo trimestre 2017 relativi alle imprese attive nel settore dolciario tra produzione, commercio all’ingrosso e dettaglio.

Settore dolciario. Pasticcerie e panetterie: sono oltre 41 mila le sedi di impresa in Italia coinvolte nella produzione e nel commercio di prodotti di pasticceria e panetteria, di cui 5.768 in Sicilia, quasi 5.100 in Lombardia, 4.714 in Campania. Milano, è terza in Italia con 1.847 imprese (+2,3% in un anno), dopo Napoli (2.454) e Roma (1.852). La seguono Torino (1.593) e Palermo (1.434). A livello regionale, dopo Milano, vengono Brescia (683 imprese), Bergamo (567), Varese (360) e Monza e Brianza (353). Lodi ha quasi 100 sedi di impresa specializzate. Numerose sono piccole realtà artigianali, anche se bisogna sempre stare attenti alle fregature.

Gli addetti. In Lombardia sono 24.000 gli addetti coinvolti nel settore (+3,1% in un anno) e oltre 163 mila in Italia. Milano, con 8.709 addetti, è prima in Italia seguita da Roma (7.121), Napoli (6.010), Torino (5.593) e Bari (5.272). In Lombardia Milano è, invece, seguita da Brescia (2.973), Bergamo (2.433), Varese (2.202) e Monza (1.316). Quasi 400 gli addetti a Lodi.

Le localizzazioni. Crescono i numeri delle attività del settore dolciario, considerando anche le sedi secondarie e le filiali di impresa: diventano 53 mila le attività in Italia, di cui quasi 7 mila in Lombardia. A Milano, tra sedi e punti vendita, si contano 2.400 attività, oltre a 900 a Brescia, 749 a Bergamo, quasi 500 a Varese e Monza e Brianza. 131 le attività a Lodi.

 

 

L’export lombardo cresce ancora: vale 10 miliardi al mese

in Economia/Evidenza/Export/Tendenze by

89 miliardi di euro, dieci al mese: è il valore dell’export lombardo nei primi nove mesi del 2017, +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Circa un quarto di tutte le esportazioni italiane nella prima metà dell’anno sono partite dalla Lombardia. Milano con oltre 30 miliardi, Brescia e Bergamo con oltre 11, Monza e Brianza e Varese con oltre 7 miliardi sono i territori che esportano di più. Un anno positivo che vede una crescita dell’export a due cifre per Monza e Brianza (+15%), Cremona (+16%), Lodi (+14%). Bene anche le importazioni che crescono del 7,2% superando i 92 miliardi di euro, circa un terzo del totale italiano. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat relativi al terzo trimestre 2017 e 2016.

Mercati in crescita. L’Europa si conferma il principale mercato per la Lombardia con il 70% circa dell’interscambio e una crescita del business coi paesi dell’Unione Europea (+ 7,3% l’export a quota 50 miliardi e + 8,2% l’import di 61 miliardi) e dei Paesi europei non UE (+3,6% l’import, +8,6% l’export). Bene gli scambi con Stati Uniti e America del nord (+14% l’export a 7,4 miliardi, +10% l’import a 2,7 miliardi). Anche col Sud America sale l’export del + 8%. Cresce il business con l’Africa centro-meridionale (+10,5% l’import, +5% l’export). Si rafforzano gli scambi con Cina, Giappone e Asia Orientale (export di 9 miliardi, +9%).

Le specializzazioni dei territori lombardi per export. Esportano principalmente, se guardiamo il peso dei settori sul totale dell’export provinciale, metalli a Sondrio, macchinari a Bergamo e Pavia, macchinari e mezzi di trasporto a Varese, macchinari e moda a Milano, moda a Como, prodotti in metallo a Brescia, Cremona, Mantova e Lecco, metalli e prodotti chimico farmaceutici in Monza e Brianza, apparecchi elettronici a Lodi.

 

Bitcoin e criptovalute, possiamo ignorarli? Sabato un convegno

in Economia/Evidenza/Finanza/Tendenze by

“Criptovalute, Bitcoin e Blockchain. Possiamo ignorarle?”. E’ questoil titolo che si terrà sabato 16 dicembre a Brescia, dalle ore 10. L’iniziativa ha come obiettivospiegare cosa sono, come funzionano e quali opportunità possono fornire nell’ambito della rivoluzione digitale in atto”. Un tema particolarmente attuale visto che sono molti i bresciani ad essersia avvicinati negli ultimi mesi al mondo dei Bitcoin, con casi come quello dell’imprenditore diventato miliardario grazie a un investimento nella moneta virtuale di qualche anno fa

L’ incontro, che si svolge presso Futura Invent in via Perotti 18, è organizzato dallo Studio Legale Cugini e da Shots.it. Dopo la presentazione di Stefania Triva, presidente del Cda di Copan Italia Spa, Stefano Zane (Vitale–Zane & Co.) introdurrà gli interventi di Gianvirgilio Cugini (Studio Legale Cugini), Giovanni Benedetti (Shots.it), Alessandro Bocchio e Stefano di Nicola.

La partecipazione è libera, previa iscrizione: info@blockandroll.it – 030 83 624 23

Brescia, le imprese del Natale danno lavoro a 39mila persone

in Alimentare/Economia/Tendenze by

Lombardia: sono 66 mila le imprese attive nei settori più legati a Natale, dalla produzione di pasticceria e spumante, alla fabbricazione e commercio di giocattoli, gioielli, dai ristoranti e bar alle agenzie di viaggi e tour operator. Pesano il 14% di tutte le imprese italiane attive nel settore, 469 mila e danno lavoro a 327 mila addetti su 1,8 milione di addetti nel settore in Italia. Hanno un business di circa 1,5 miliardi in regione per il mese, di cui circa un miliardo di affari a Milano. Il settore cresce in media dell’1% in un anno sia a livello regionale che nazionale.

Tra i principali settori legati alla festività del Natale, primi la ristorazione e i bar con 25 mila imprese ciascuno in Lombardia e rispettivamente 181 mila e 150 mila in Italia. Ci sono anche gli alberghi (2.400 imprese in Lombardia e 27 mila in Italia), chi fornisce fiori e piante, le profumerie e erboristerie  e i gioiellieri (ciascuno con circa 2 mila imprese in Lombardia e 15 mila in Italia). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro imprese al terzo trimestre 2017 e 2016.

Prime in regione Milano con oltre 23 mila imprese e 163 mila addetti, Brescia con 9 mila imprese e 39 mila addetti, Bergamo con 7 mila imprese e 29 mila addetti, Varese con 5 mila imprese e 20 mila addetti, Monza e Brianza con oltre 4 mila imprese e 15 mila addetti. Lodi ha circa mille imprese e 4 mila addetti. Per business mensile a Milano con un miliardo seguono Bergamo e Brescia, entrambe, con quasi cento milioni.

Il settore legato al Natale in Italia. Per numero di imprese, prime sono Roma (39.971), Napoli (24.437) e Milano (23.362), seguite da Torino (16.117) e Salerno (10.671). Milano è però prima nel Paese per numero di addetti, 163 mila, seguita da Roma (132 mila), Napoli (68 mila) e Torino (52 mila). Il business mensile dei settori è di cinque miliardi.

Brescia, cresce ancora il terziario: fatturati su del 44 per cento

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Terziario by
Terziario a Brescia

L’attività del settore bresciano dei servizi evidenzia nel terzo trimestre del 2017 un’ulteriore
espansione, a certificazione della positiva fase ciclica che caratterizza il comparto locale.
Il terziario provinciale attraversa un periodo particolarmente favorevole, in coerenza con quanto
registrato a livello nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore si è mantenuto, anche nel periodo
luglio-settembre, saldamente sopra la soglia che delimita l’espansione dalla contrazione.
Nel dettaglio, in termini di giudizi sui tre mesi precedenti:
• il fatturato è cresciuto per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 14% fra coloro che
hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
• gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi significativi incrementi (saldi netti pari
rispettivamente a +38% e a +34%);
• i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano invece per una nuova contrazione (saldo netto –
8%), a conferma dell’assenza di pressioni inflazionistiche all’interno del comparto.

Le aspettative per i prossimi mesi sono nuovamente orientate all’ottimismo. Per il fatturato, il saldo
fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+59%); i saldi riferiti al portafoglio
ordini (+56%) e all’occupazione (+15%) evidenziano anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative
ai prezzi dei servizi offerti (saldo nullo) appaiono in continuità con quanto formulato a consuntivo per
il terzo trimestre ed evidenzierebbero un’elevata concorrenza fra gli operatori del comparto.
In tale contesto, le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza
generale dell’economia italiana sono nel complesso molto incoraggianti: il 63% degli intervistati si è
espresso infatti in modo favorevole, contro il 7% che è orientato verso un prossimo indebolimento (il
rimanente 30% ha indicato stazionarietà).

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane
operanti nel settore terziario si è attestato a 150,0, ovvero ai massimi da quando è disponibile la
serie storica, in crescita sia nei confronti del periodo precedente (142,3), sia di quanto realizzato
nell’analogo trimestre dell’anno scorso (120,7).

Industria 4.0: bene gli incentivi ma… le dimensioni contano

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by
La presentazione dei dati nella sede di Apindustria Brescia

L’indagine del Centro studi di Apindustria su una campione di aziende associate. Sivieri: «Percorso positivo: chi investe in macchinari lo fa anche in formazione»

Due imprese su tre hanno fatto investimenti nell’ultimo anno ma solo il 27% in investimenti attinenti il Piano 4.0. In ben sei casi su dieci chi ha investito non rientra nelle possibilità di sgravio fiscale previste dalla legge. È questo quanto emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi di Apindustria Brescia attraverso un questionario sottoposto a metà novembre a un campione di 100 imprese associate (per metà del campione metalmeccaniche e per oltre l’80% con un numero inferiore ai 50 addetti).

Obiettivo della ricerca, in concomitanza con la discussione e l’imminente approvazione della legge di Bilancio 2018 che contiene misure dedicate all’innovazione, è valutare gli effetti fino ad oggi del cosiddetto Piano Industria 4.0 sulle realtà aziendali di piccole e medie dimensioni. In merito agli investimenti fatti, si osserva una forbice: tra chi non ha investito (il 34% del campione) risalta infatti quel 48% di rispondenti secondo i quali «la mia azienda non necessita di investimenti»; al contrario, chi ha fatto investimenti nel Piano Industria 4.0 (il 27% del campione) in oltre quattro casi su dieci (42%) lo ha fatto «per rendere tecnologica la mia azienda», e questo indipendentemente dall’agevolazione fiscale in quanto ritiene che l’azienda richieda sempre di essere mantenuta ad un alto livello tecnologico.

Per il 2018 il 66% del campione ha in programma nuovi investimenti, in sei casi su dieci dei quali attinenti il Piano Industria 4.0. Il 61% degli intervistati si dichiara interessato alla proroga del Piano. Di particolare interesse il giudizio sul Piano in relazione alle Pmi: l’84% del campione afferma che può servire anche alle imprese di piccole e medie dimensioni, ma la dimensione conta parecchio, nel senso che l’eccessiva complessità dei requisiti per rientrare nel Piano (26%) o il fatto che esso sia considerato maggiormente rivolto ad imprese di medie o grandi dimensioni (21%) sono considerati fattori penalizzanti per le imprese meno strutturate e di minori dimensioni.

La seconda parte della ricerca ha indagato la relazione tra innovazione e formazione del personale, anche alla luce del fatto che nella proroga degli incentivi previsti nella Legge di Bilancio 2018 ci sono risorse appositamente dedicate in tale direzione. A tale riguardo, come osserva l’indagine, «la formazione volontaria del personale rappresenta una necessità non rilevata dal 44% dei rispondenti, contro il 36% di imprese che hanno svolto corsi – tramite formatori interni o esterni». Nel 17% degli intervistati, i corsi in programma si realizzeranno entro il primo semestre 2018. I destinatari sono nel 10% dei casi i nuovi assunti, nel 18% i dipendenti con meno di 50 anni, nel 71% tutti i dipendenti, indipendentemente dall’età o dall’anzianità in azienda. Sei aziende su 10 hanno comunque intenzione di usufruire del bonus formazione 4.0. Il 62% delle imprese intervistate ritiene che le risorse umane che sta selezionando o selezionerà nel 2018 avranno già competenze in ambito tecnologico, necessarie per interagire con sistemi aziendali più complessi; per il 38% dei rispondenti, al contrario, sarà necessario intervenire per colmare il gap di conoscenza.

«Dall’indagine emerge un giudizio sostanzialmente positivo del Piano Industria 4.0 e degli incentivi per l’innovazione, anche se giudicati talvolta più mirati alle imprese medio grandi – afferma Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -. Interessante il fatto che chi sta usufruendo degli incentivi stia puntando molto anche sulla formazione degli addetti, legame sempre più fondamentale per una crescita aziendale sana».

Preoccupa quel 34% di imprese che non ha fatto investimenti: «In non pochi casi questo accade per mancanza di liquidità o a causa di perdite realizzate dall’azienda – osserva Sivieri -. Sono numeri che si collegano ad altre ricerche fatte dal nostro Centro Studi, dalle quali emerge che nonostante la ripresa sia sempre più consolidata, ci sia ancora un nucleo consistente di imprese, intorno al 20%, in grossa difficoltà».

UniBook, l’app per vendere e comprare libri di ogni genere | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche/Tendenze by

(a cura di Innovation Club) Siete stufi di avere continuamente tra i piedi il librone di quell’esame che tanto avete odiato e volete finalmente liberarvene? Oppure non riuscite a trovare il manuale per l’esame che avete tra due giorni? Cari studenti, vi presentiamo Unibookapp, scaricabile GRATUITAMENTE da Google Play e App Store!

Che cos’è? Si tratta di un’applicazione che vi permette di scambiare, comprare e vendere libri di tutti i tipi, universitari e non, in maniera comoda, facile e sicura! UniBooKapp vuole essere un modo innovativo per mettere in contatto gli utenti sostituendosi ai vecchi metodi cartacei e post sui social che risultano dispersivi e poco efficaci.

Greta, studentessa di Ingegneria Gestionale a Bergamo, e Andrea, giovane imprenditore vicentino, hanno avuto l’illuminazione che li ha portati alla creazione di Unibookapp durante una laurea. Per svilupparla hanno dato vita ad un team e hanno cercato dapprima di risolvere un problema comune a tutti gli studenti, il caro-libri, creando Unibookapp: un’applicazione innovativa, che semplifica la compravendita di libri e appunti scolastici e che sta aiutando tantissimi studenti a risparmiare in tempo di crisi.

 UniBooKapp è dotata di 2 tasti: il tasto CERCA, che permette di effettuare una ricerca specifica del libro desiderato a seconda di vari parametri (prezzo, distanza, condizione, titolo) e il tasto MENU, dove si ritrovano i libri classificati secondo varie categorie (enciclopedia, libri universitari, narrativa, saggi, giornali…), l’inserimento libro e il profilo utente, in cui si possono verificare: informazioni personali inserite, la cronologia delle notifiche ricevute, le ricerche salvate, le chat di acquisto e di vendita, i libri in vendita e preferiti.  L’aspirante acquirente può fare una ricerca per titolo, zona o venditore, mentre gli accordi avvengono sulla chat dell’applicazione o tramite i contatti personali che gli utenti possono lasciare in via opzionale; qualora i risultati non soddisfino le preferenze o non fosse ancora presente l’articolo cercato è possibile scegliere di ricevere una notifica all’inserimento di un nuovo articolo rispecchiante i parametri richiesti. Lo scambio e il pagamento tra utenti avviene di persona in modo che l’utente possa verificare lo stato del libro/appunti. Il prezzo di vendita lo decide l’utente e questi può aggiungere una breve descrizione, selezionando poi la categoria di appartenenza e la condizione in cui si ritrova. L’applicazione non richiede nessuna commissione sulle vendite e non presenta alcuna pubblicità al suo interno. UnibooKapp ha raggiunto più volte la terza posizione nella classifica delle app più scaricate per la categoria libri ed in poco tempo ha raggiunto più di 10000 download. I ragazzi hanno partecipato a vari eventi in alcune università d’Italia facendo tappa con il loro camper (che non passa di certo inosservato) appositamente allestito e credono molto in questo servizio gratuito che semplifica notevolmente la vita dello studente. La domanda – come risparmio sui testi universitari? – resiste di generazione in generazione. Le soluzioni sono lo specchio dei tempi: dai foglietti «vendo/cerco usato» appuntati in biblioteca ai post condivisi su Facebook, fino a un’applicazione per smartphone ideata da una giovane coppia veneta. In aggiunta, un posto da finalista a Startcup Bergamo 2017, competizione dedicata alle start up. La coppia, però, non ha intenzione di fermarsi: a febbraio uscirà la terza versione che permetterà anche di offrire e cercare ripetizionitra studenti e tra docente/studente e a fine anno un nuovo sito internet, pensato per chi ha poca dimestichezza con lo smartphone, come qualche mamma che cerca i libri per le medie o le superiori. Un servizio creato, come suggerisce il nome, per rispondere alle esigenze degli universitari, che si è esteso oltre le previsioni e ora sull’app si trovano anche romanzi, enciclopedie, fumetti e si stanno valutando collaborazioni con librerie e la possibilità di espandersi all’estero essendo l’app già scaricabile  in lingua inglese

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