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Solidarietà - page 4

Aumento dell’Iva per le coop sociali, Rolfi: al lavoro per evitare stangata

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Regione Lombardia al lavoro per trovare una soluzione concreta ai disagi e alla perdita economica di cui sono vittima le cooperative sociali dopo l’aumento dal 4% al 5% dell’IVA inserito nella Legge di Stabilità 2016. Questa decisione, come hanno spiegato oggi i rappresentanti dell’Alleanza Cooperative Italiana Welfare ricevuti in audizione in Commissione Sanità, sta creando particolari problemi in termini di sostenibilità per le cooperative sociali che gestiscono servizi sociosanitari accreditati e contrattualizzati con la Regione, tanto più che l’aggravio dell’IVA riguarda e colpisce esclusivamente le cooperative sociali.

“Una possibile soluzione a questa questione –ha spiegato il Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi (Lega Nord)- potrebbe essere quella di considerare la quota a carico del Servizio Sanitario Regionale al netto dell’IVA. Ciò porterebbe all’eliminazione delle differenze tra gli enti gestori derivante esclusivamente dagli obblighi fiscali a cui devono sottostare, tenuto conto anche della recente sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2015 nella quale si stabilisce espressamente che per evitare disparità di trattamento nelle gare di appalto i prezzi devono essere intesi sempre al netto dell’IVA”. Il Presidente Rolfi informerà oggi stesso dell’esito dell’audizione l’Assessore regionale all’Economia Massimo Garavaglia, con il quale nei prossimi giorni cercherà di definire una possibile soluzione: oggi per la gestione dei servizi contrattualizzati le cooperative sociali attingono al fondo sanitario regionale per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro, dei quali 62 per la disabilità, 80 per l’assistenza alla popolazione anziana e 30 per la psichiatria.

Durante la seduta odierna di Commissione è stato quindi calendarizzato il lavoro dei prossimi mesi, che sarà incentrato soprattutto sull’esame del progetto di legge 228ter con la cui approvazione si completerà la riforma della sanità lombarda. Dopo l’approvazione in Commissione del progetto di legge 228bis inerente la salute mentale e la veterinaria, ora saranno affrontati i capitoli che interessano il ruolo delle farmacie, i rapporti con le Università, la cura del diabete, le malattie rare e i servizi necrofori: relatore di questo progetto di legge è stato confermato Angelo Capelli (NCD), con l’obiettivo di portare il provvedimento in Aula nell’autunno prossimo.

Mercoledì 15 giugno si insedierà il gruppo di lavoro sul progetto di legge che introduce misure per il sostegno al reddito, presieduto da Fabio Fanetti (Lista Maroni): hanno già fatto pervenire la loro adesione al gruppo i Consiglieri Angelo Capelli (NCD), Silvana Santisi Saita (Lega Nord), Antonio Saggese (Lista Maroni), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), Marco Carra (PD), Umberto Ambrosoli (Patto Civico), Paola Macchi e Dario Violi (M5Stelle).

Infine in Commissione sono stati presentati questa mattina altri due progetti di legge che il Presidente Rolfi auspica siano portati all’approvazione del Consiglio entro metà luglio. Il primo, che prevede contributi per l’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle residenze sanitarie per anziani, ha come relatrice Elisabetta Fatuzzo (Pensionati). Il secondo, di cui è relatore Federico Lena (Lega Nord), introduce nuove disposizioni per la promozione della lingua dei segni italiana e della LIS tattile, nonché per la rimozione delle barriere della comunicazione: su questo provvedimento sono state programmate le prime audizioni già per lunedì 13 giugno.

Alla seduta odierna ha partecipato nei posti riservati al pubblico una delegazione dell’associazione regionale dell’ENS (Ente Nazionale Sordi).

Mozambico, un’azienda di succhi di frutta realizzata dalle Ong bresciane

in Alimentare/Solidarietà by

Sabato 21 maggio 2016 si è svolta a Morrumbene, nella Provincia di Inhambane (Mozambico), l’inaugurazione ufficiale di “JOGÓ – Fruta desidratada de Moçambique”, prima fabbrica di trasformazione della frutta del Paese africano. L’unità produttiva di trasformazione della frutta, che sta funzionando da alcuni mesi, è nata nell’ambito del progetto “Transformações para alimentar o planeta”, co-finanziato da Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Comune di Milano, per un valore totale di 584.527 euro.

Il progetto è promosso dalla tenacia e dal lavoro congiunto di tre Ong italiane, MMI, SCAIP e SVI, che operano nel Distretto di Morrumbene dal 2008, ognuna in settori specifici ma con un’ottica progettuale integrata.

L’evento è stato presieduto dal Governatore della Provincia di Inhambane, Daniel Francisco Chapo e dai rappresentanti delle Direzioni Provinciali e dei Servizi Distrettuali locali.

Nell’occasione è stata presentata ufficialmente anche la neonata cooperativa “KUVANGA”, che raccoglie i piccoli produttori ortofrutticoli locali e che prenderà in carico la gestione dell’unità di trasformazione in stretto contatto con le Ong, che continueranno a fornire il loro supporto tecnico e finanziario.

L’intervento si è reso necessario per le condizioni economiche-sociali del distretto di Morrumbene, che vede il 97% della popolazione dipendere da un’agricoltura di sussistenza; la scarsità di risorse economiche e la mancanza di conoscenze sulla corretta alimentazione mantengono l’area a un livello di malnutrizione che si attesta al 44% nei bambini sotto i 5 anni. La produzione locale è spinta da dinamiche casuali che rendono il sistema del trasporto, della conservazione e della trasformazione fragile e farraginoso: sono elementi di una catena debole le cui “perdite alimentari”, secondo la definizione e le statistiche della FAO, si verificano quasi per il 70% durante il raccolto, nel dopo-raccolto e nella fase della lavorazione.

L’area di Morrumbene, pur essendo ricca di alberi da frutto (tra cui spiccano per abbondanza l’anacardio, i manghi, i limoni e le arance), ha una produttività estremamente limitata. Dalle malattie che inibiscono irreversibilmente le piante ai metodi di conservazione inefficaci (la frutta matura tutta nello stesso periodo e la maggior parte marcisce irrimediabilmente), fino ai sistemi di irrigazione antiquati: questi sono gli ambiti di intervento di un progetto internazionale che prevede la formazione dei contadini e lo sviluppo di filiere alimentari.

In questo contesto è stata costruita dalle Ong la fabbrica Jogò con un impianto di essicazione della frutta e un’attività di produzione di succhi. Le ricadute si riassumono in un obiettivo generale di lotta alla malnutrizione e di miglioramento della situazione socio-economica delle famiglie, attraverso l’incremento del livello di sicurezza alimentare. Inoltre ogni famiglia che ha della frutta, anche poca, può portarla in fabbrica e venderla a prezzi equi.

Ora, conclusa la fase di sperimentazione in cui sono stati essiccati vari tipi di manghi, banane e ananas, si stanno esplorando canali commerciali sia nazionali che internazionali: per questo, una volta ottenute le Certificazioni di Qualità e il marchio “Made in Mozambique”, saranno quindi avviate le pratiche per l’esportazione DOVE?

Con l’inaugurazione formale dell’Unità Produttiva da parte delle autorità locali si stringe ancora di più la partnership già solida ed esistente da tempo tra le tre Ong bresciane e il Distretto di Morrumbene in un progetto che esprime e concretizza appieno i valori cardine di EXPO 2015: non solo parole, dunque, ma fatti.

A questo link il video trasmesso al telegiornale nazionale mozambicano dello scorso sabato.

Per informazioni generali sul progetto di MMI, SCAIP e SVI: f.nassini@svibrescia.it

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