Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Salute - page 4

Massetti (Confartigianato): non possiamo permetterci un secondo lockdown

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Salute by

«I numeri confermano quanto i nostri imprenditori ci ripetono da giorni: non possiamo permetterci un secondo lockdown. Questa seconda ondata e le necessarie restrizioni avranno un impatto già molto duro sull’economia lombarda e dunque bresciana, che diventerebbe tragico di fronte a una chiusura generalizzata come quella della scorsa primavera». Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia lo ha sostenuto di fronte agli altri attori economici ed istituzionali lombardi nel corso degli ultimi Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia, e lo ribadisce commentando i dati appena elaborati dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. L’Osservatorio ha stimato, alla luce della nuova ondata di Covid-19 in corso, quale potrebbe essere l’impatto economico sulle imprese lombarde, che si concretizzerebbe in una minore crescita tra 2020 e 2021 di 19,9 miliardi di euro, ovvero 1.977 euro per abitante. Sulla base dei rispettivi pesi del valore aggiunto e delle esportazioni si sono calcolate le stime provinciali. Per Brescia una minore crescita nel 2020 di 616 milioni di euro e 1.679 milioni per il 2021: un totale di 2.291 milioni.

«Ora l’unico modo per sostenere il coraggio delle imprese è una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti; ognuno faccia la sua parte, istituzioni, imprese e cittadini. Solo con il gioco di squadra e un impegno consapevole potremo riuscire a salvaguardare insieme salute ed economia, arginando il più possibile le conseguenze della pandemia di Covid-19» conclude il presidente Eugenio Massetti.

Intelligenza Artificiale vs Covid-19: Neosperience sigla un’importante collaborazione con ASST FBF Sacco e Auxologico di Milano

in Economia/Partner 2/Salute by

Con il progetto “DIMASDIA-Covid-19: Development of a clinical Image analySis Model Aiming to Support medical DIAgnosis during Covid-19 pandemic,” Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496), sigla ufficialmente un’importante collaborazione con due delle realtà sanitarie più importanti e maggiormente impegnate nella gestione dell’emergenza Covid-19. Obiettivo del progetto è predisporre un sistema di studio basato sull’Intelligenza Artificiale, in grado di analizzare le immagini ecocardiografiche, le ecografie polmonari e le immagini radiografiche polmonari di pazienti sospetti Covid-19. Unitamente alle informazioni di referto, le immagini andranno a costruire un dataset utile all’addestramento di modelli di machine learning di nuova concezione in grado di fornire una diagnosi rapida e accurata.

“Per la prima volta si è deciso di inserire nel dataset di riferimento non solo immagini radiografiche, ma anche ecocardiografiche e polmonari; in questo modo è possibile avere un quadro sempre più ampio delle problematiche derivanti da Covid-19 – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience. Questa idea nasce dalla collaborazione della Società con il reparto di Diagnostica Non Invasiva Cardiovascolare dell’Ospedale Sacco di Milano. Confrontandoci insieme sulle problematiche contingenti che si affrontano ogni giorno lavorando nei reparti Covid, abbiamo deciso di alzare lo sguardo spingendoci un po’ più in là. La sfida è non fermarsi alla diagnosi; ma provare a determinare, nonché prevedere, danni tissutali correlati a questa patologia, come le miocarditi da Covid; è un primo passo verso un approccio del tutto nuovo nei confronti della diagnosi medica. Nella nostra idea di futuro immaginiamo una realtà in cui tecnologia e medicina lavorano in sinergia, per fornire strumenti potenti, e al contempo economici e facili da usare, di supporto alla diagnosi clinica.”

Sostenitore dell’iniziativa è il Dott. Alberto Barosi, responsabile della Diagnostica Non Invasiva Cardiovascolare dell’Ospedale Sacco di Milano, esperto nel campo della diagnostica con ultrasuoni, il quale fin da subito ha sottolineato le grandi potenzialità del progetto sia nella realtà Ospedaliera sia in quelle territoriali, evidenziando come questa soluzione potrebbe diventare un importante strumento di aiuto nell’individuare il più appropriato approccio terapeutico e specialistico. Neosperience, insieme agli altri partner, conferma il suo impegno a farsi promotrice della condivisione, senza fini di lucro, dei risultati conseguiti, che rimarranno proprietà del mondo scientifico.

Approfondimenti a riguardo dell’iniziativa sono consultabili sul sito http://www.defeatcovid19.org/. 

Le case di degenza in Lombardia

in Economia/Salute by

Quando la malattia diviene inguaribile, per chi che ne è affetto si aprono due strade: l’assistenza domiciliare o in apposite strutture. Solitamente si tende a prediligere la prima strada, anche perché poter contare sulla vicinanza dei parenti più stretti e poter vivere all’interno di un ambiente ben noto sono elementi che da soli migliorano in modo sensibile la qualità della vita. Purtroppo però questa soluzione non è sempre percorribile; a volte per problematiche contingenti, dovute alla solitudine del paziente o alla patologia che lo affligge, è necessario che sia in costante presenza dei sanitari. Oggi sono disponibili varie strutture che ospitano malati terminali, che cercano di rendere migliore la qualità della vita di questo soggetti. Una delle migliori case di degenza per malati di Milano si trova nel Gallaratese ed è gestita dall’associazione VIDAS.

GUARDA IL VIDEO   

Cosa si intende per malattia inguaribile

La situazione del paziente affetto da malattia inguaribile è molto varia. Alcuni soggetti sono anziani e affetti da patologie oncologiche, cardiache o neurologiche, senza possibilità di una guarigione. In ogni caso sono disponibili cure palliative, volte a migliorare la qualità della vita del paziente. La situazione si può configurare a volte anche come malattia terminale: il soggetto sta trascorrendo gli ultimi giorni della propria vita. Ma non è sempre così, soprattutto nel caso di pazienti minorenni. Esistono infatti case degenza anche per minori, volte ad ospitare soggetti con malattie inguaribili. Nei soggetti minorenni le case degenza sono spesso utilizzate per accompagnare i genitori in un lungo percorso, in modo da renderli autonomi nella gestione quotidiana del figlio affetto da patologia grave. Lo stesso può avvenire anche per l’anziano o l’adulto, ad esempio per quanto riguarda gravi patologie croniche degenerative, come ad esempio la SLA o l’Alzheimer.

Le funzioni di una struttura di degenza

Una struttura per lungo degenti offre vari servizi, che permettono a ogni singolo soggetto ricoverato di vivere al meglio le proprie giornate. L’offerta disponibile si configura attraverso la disponibilità di alcune specifiche figure di riferimento. A partire dal personale sanitario, dal medico all’infermiere fino al fisioterapista. Sono numerosi i casi in cui la costante assistenza da parte di questi soggetti è necessaria. Ci sono poi figure volte a valutare la situazione psicologica del soggetto, così come operatori che si occupano della sua igiene o delle necessità della famiglia. In più si configura un’intera e attiva rete di volontariato, fondamentale nella gestione dei pazienti affetti da patologie inguaribili.

Il costo delle cure

In Lombardia la gestione dei malati affetti da patologie incurabili è disponibile a titolo completamente gratuito da parte del paziente e delle famiglie. Questo nel rispetto dello spirito di uguaglianza: i servizi sono erogati a chiunque, senza distinzione di età, genera, razza, lingua, censo, religione, opinioni politiche e provenienza geografica. I costi sono sostenuti dall’associazione l’aiuto del Servizio Sanitario Nazionale. L’unico vincolo esistente è l’effettiva disponibilità di posti all’interno delle strutture di degenza. Quando questi non sono disponibili le associazioni cercano di gestire i pazienti attraverso assistenza domiciliare, per quanto possibile.

Il contributo di Operation Smile nella lotta contro il Coronavirus

in Economia/Salute by

L’emergenza sanitaria ha fatto emergere enti ed associazioni desiderosi di dare un contributo concreto per la protezione della salute dei cittadini e degli operatori sanitari. In un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, solo con l’aiuto di tutti e con il supporto sia economico che professionale si potrà sperare di superare l’ostacolo e di tornare alla vita di sempre.

Al gruppo di associazioni che hanno dato una mano a fronteggiare la pandemia da nuovo coronavirus si è aggiunta anche la onlus Operation Smile Italia, che si è impegnata in questi mesi in diverse occasioni. Il contributo concreto ha aiutato i pazienti ed il personale sanitario nella lotta contro il virus e continua a farlo anche in queste settimane.

Le iniziative di Operation Smile per la lotta al nuovo coronavirus

La onlus Operation Smile ha innanzitutto deciso di effettuare una donazione di 250.000 euro alla Protezione Civile, utilizzando parte dei fondi che aveva in deposito e che non erano ancora stati assegnati a dei progetti specifici.

L’associazione senza scopo di lucro ha poi organizzato una raccolta fondi, con l’obiettivo di raccogliere il denaro necessario per acquistare 300 caschi CPAP, donati all’ospedale San Paolo di Milano. La Lombardia è stata la regione più colpita d’Italia e gli ospedali – in particolare quelli di Milano – hanno vissuto delle settimane di carenza di personale e di materiale tecnico per l’assistenza ai pazienti.

Questa raccolta fondi ha riscosso grande successo e l’obiettivo è stato ampiamente superato: complessivamente sono stati raccolti 74.475 euro, che hanno consentito non solo di acquistare i 300 caschi CPAP, ma anche 700 pulsossimetri. Questi sono stati distribuiti a diversi ospedali, tra cui Ospedale del Mare di Napoli, Ospedale Maggiore di Crema, Spedali Civili di Brescia, Ospedale SS. Trinità di Cagliari e Ospedale San Paolo di Milano.

Un’altra iniziativa interessante è stata la creazione di un corso di formazione online rivolto al personale sanitario. L’idea è nata dalla presa di coscienza della carenza di competenze da parte di alcuni operatori sanitari che, non avendo mai lavorato in un reparto di malattie infettive, si sono trovati spiazzati dalle modalità di contenimento della diffusione dell’infezione.

Per questo Operation Smile ha deciso di collaborare con SIF e CONSULCESI per creare un corso di formazione a distanza, utilizzando come fonti scientifiche il manuale della facoltà di medicina dell’università di Zhejiang e le linee guida della società internazionale di pneumologia. Il corso è accessibile gratuitamente fino al 31 luglio, è organizzato in tre sezioni e prevede anche un quiz finale per verificare l’apprendimento delle nozioni. I professionisti sanitari che decideranno di completare questo corso di aggiornamento riceveranno nove crediti formativi, utili per il raggiungimento dell’obiettivo annuale di formazione continua.

Le iniziative della onlus Operation Smile hanno contribuito al superamento della fase critica della pandemia da nuovo coronavirus, dando una boccata di ossigeno agli ospedali che stavano lamentando una forte carenza di materiale tecnico. Con la realizzazione del corso di formazione a distanza, la onlus sta contribuendo anche ad aumentare le conoscenze scientifiche di coloro che ogni giorno vanno in prima linea per difendere la nostra salute.

 

Coronavirus, Confartigianato: dopo il danno gli imprenditori rischiano la beffa del penale

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Salute by

C’è il rischio di un processo penale per i datori di lavoro nel caso un loro dipendente si ammalasse di Covid-19: un rischio che, in assenza di ulteriori chiarimenti, potrebbe coinvolgere tutti, non solo i negligenti, ma anche chi abbia messo in atto tutte le misure di sicurezza e tutela della salute necessarie, in accordo con il Protocollo del 24 aprile scorso. «Oltre al danno la beffa – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti – Gli imprenditori, già tartassati da moltissimi costi legati all’emergenza Covid-19, rischiano anche di vedersi citare in giudizio dopo tutti gli sforzi sostenuti per lavorare in sicurezza. Parliamo di costi legati alla sorveglianza sanitaria e alla gestione della sicurezza, di spese e difficoltà per procurarsi i dpi, di costi sostenuti per agevolare i trasporti personali casa-lavoro dei propri dipendenti, per implementare lo smart working, per stipulare coperture assicurative RC per azienda e dipendenti. E ancora dei costi legati alle assenze e sostituzione di dipendenti, uniti a quelli per accedere ai finanziamenti bancari, per recuperare i crediti insoluti, per assicurarsi le materie prime con nuove modalità. Un elenco nemmeno esaustivo, ma già lunghissimo. Vogliamo aggiungere anche il rischio penale? Sembra proprio che gli ostacoli per ripartire si accumulino giorno dopo giorno, rischiando di paralizzare soprattutto le piccole imprese». Da quando l’Inail ha equiparato il contagio da Covid-19  ad un  infortunio sul lavoro, con tutte le conseguenze del caso, la preoccupazione degli imprenditori per garantire la sicurezza massima sul luogo di lavoro, per sè stessi e per tutti i propri collaboratori, è diventata allarme: «Non entro nei dettagli giuridici – prosegue Massetti – ma credo che non possa essere attribuita all’imprenditore una responsabilità penale se questo ha messo in campo in azienda tutte le protezioni individuali e tutti gli accorgimenti richiesti dai vari Protocolli e svolga anche una azione di controllo. La pandemia è un fatto esogeno all’azienda, inoltre molti possono essere i punti critici di questa interpretazione: come dimostrare che il virus sia stato contratto in azienda e non fuori? E come considerare la possibilità che, nonostante tutte le precauzioni e i controlli, ci possano essere dipendenti asintomatici? È necessario che chi rispetta le norme di sicurezza non incorra in responsabilità penali legate a eventuali positività dei propri dipendenti – conclude Massetti – Chiediamo, di fatto, che siano previste nel Decreto Rilancio garanzie certe a tutela degli imprenditori che sono i regola in termini di messa in sicurezza di lavoratori e luoghi di lavoro. Moltissime imprese, già stremate dalle pesanti conseguenze economiche della pandemia, rischiano altrimenti di non sopravvivere agli ulteriori costi che potrebbero derivare da eventuali sanzioni correlate anche a questa possibilità».

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(se il video presenta interruzioni dovute all’aggiornamento della pagina potete guardarlo direttamente su YouTube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=d_eudbUy1fU)

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Confartigianato: consegnati altri due respiratori agli ospedali di Brescia

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Continua la distribuzione dei 20 ventilatori polmonari pressometrici che Confartigianato e ANCoS, l’associazione del sistema Confartigianato Imprese che si occupa di progetti solidali e che a Brescia realizza l’evento culturale Librixia Fiera del Libro di Brescia, hanno messo a disposizione delle strutture ospedaliere italiane impegnate in prima linea nell’assistenza ai pazienti colpiti da coronavirus. Oggi ne sono in consegna due agli Spedali Civili di Brescia e due all’Ospedale Maggiore di Cremona. Nelle scorse settimane tre respiratori erano stati donati all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e tre all’Ospedale Luigi Sacco di Milano. «In questo drammatico momento abbiamo sentito il dovere di aiutare il personale medico e infermieristico che senza sosta sta lavorando per garantire assistenza ai malati. Mai come ora sentiamo forte il richiamo alla solidarietà, per la quale ci adoperiamo da sempre: ogni gesto che serva a salvare vite umane noi lo faremo, nei limiti delle nostre possibilità. Vogliamo offrire un contributo concreto alla battaglia che tutto il Paese sta combattendo contro il virus, a cominciare dalle strutture sanitarie che sono in prima linea a fronteggiare l’emergenza. Siamo convinti che facendo tutti la nostra parte, uniti, responsabili e solidali al fianco delle persone e degli imprenditori, potremo superare l’emergenza sanitaria e costruire le condizioni della ripresa economica. Nei prossimi giorni altre apparecchiature saranno distribuite agli ospedali maggiormente congestionati e in difficoltà per la carenza della strumentazione indispensabile alla cura dei pazienti. Con questa iniziativa gli artigiani di Confartigianato fanno un gesto concreto di aiuto alle situazioni più drammatiche con la caratteristica che li contraddistingue: fatti e non parole» così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia che conclude: «Sono 33mila le imprese artigiane bresciane e rappresentano il motore economico della nostra provincia, oggi in ginocchio ma sempre pronte a rispondere e ad agire, come in questo frangente, con un contributo concreto, come sono concreti gli artigiani che sin dall’inizio hanno sostenuto la raccolta fondi in parte già donati – 10mila euro da parte di Confartigianato Brescia, 8mila da parte del Movimento Giovani di Confartigianato Brescia – e che sta proseguendo in questi giorni e che si unisce alle tante iniziative di solidarietà che i nostri artigiani stanno realizzando singolarmente a fianco delle proprie comunità».

Apindustria distribuisce alle imprese donate dalla Camera di commercio cinese

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Salute by

Sono 15mila le mascherine ad uso sanitario che Apindustria Brescia ha deciso di mettere a disposizione delle proprie aziende Associate, dando la precedenza a quelle che sono rimaste aperte in questo periodo.

Da lunedì 5 aprile p.v. saranno consegnate alle aziende che ne hanno fatto richiesta. Le mascherine sono state donate alla nostra Associazione dalla Camera di Commercio del Parco Ecologico Sino-Italia di Ningbo (Cina), grazie al coordinamento del Sig. Huang Yanting. Ciò è frutto della proficua collaborazione nata negli anni scorsi fra Apindustria e Yanting. “Questa generosa donazione – spiega Alessandro Orizio, Vice Presidente Vicario di Apindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione, che due anni fa partecipò insieme al Presidente di Apindustria Brescia, Douglas Sivieri, a un incontro a Ningbo in Cina – ha un grande significato per noi ed è segno dei buoni rapporti che in questi anni abbiamo costruito e mantenuto con i colleghi cinesi. Abbiamo deciso subito di mettere a disposizione questo prezioso materiale alle aziende Associate che ne hanno bisogno all’interno delle proprie aziende per i lavoratori”.

Apindustria Brescia donerà inoltre due ventilatori polmonari agli Spedali Civili di Brescia, uno dei nosocomi della città che si sta prodigando nell’assistenza della popolazione colpita dal Covid-19. La donazione è nata grazie al grande lavoro di squadra tra Confapi, il suo Presidente bresciano Maurizio Casasco e la Giunta di Apindustria Brescia guidata dal Presidente Douglas Sivieri. “Anche noi come Associazione abbiamo voluto fare la nostra parte – ha detto Douglas Sivieri, Presidente di Apindustria Brescia – dando un aiuto concreto in questo momento difficile per tutti: aziende, imprenditori, famiglie, medici, infermieri, tutti nessuno escluso. Per questo abbiamo deciso di acquistare due ventilatori polmonari che doneremo al principale ospedale cittadino, per contribuire a salvare più vite possibili”.

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DefeatCovid19.org: Il progetto di Intelligenza Artificiale per affrontare l’emergenza nasce a Brescia

in Economia/Innovazione/Salute by

Con l’hashtag #defeatcovid19, Neosperience lancia l’iniziativa e la community defeatcovid19.org rivolta a tutte le aziende e i professionisti che si occupano di intelligenza artificiale. L’obiettivo e’ quello di individuare risposte tecnologiche che siano di supporto alle strutture sanitarie e ai medici in un momento cosi’ difficile. Per questo Neosperience ha gia’ reso disponibile la propria piattaforma e il suo team di data scientist alle organizzazioni ed enti che lottano contro il Coronavirus ed e’ stata affiancata dal Politecnico di Milano, primo partner dell’iniziativa.

“Stiamo aggregando un team di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience tramite una nota. Noi abbiamo fatto un primo passo rendendo disponibile la piattaforma Neosperience Cloud, in un’apposita versione denominata Core Edition, offerta da oggi a titolo gratuito a tutti gli enti di ricerca pubblici e privati e non profit attivi nel mondo della salute che ne faranno richiesta per le finalita’ di screening e supporto alla diagnosi del Covid-19”.

Le tecnologie che Neosperience mette a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno essere impiegati nel supporto allo screening e, in seguito, nella valutazione delle terapie in relazione ai dati raccolti, migliorando la determinazione della prognosi. Dati raccolti in forma anonima, nel rispetto della normativa sulla privacy. Insieme a una versione gratuita della sua architettura, Neosperience garantisce la collaborazione del suo team di specialisti dell’analisi dei dati.

Il Politecnico di Milano si è proposto come primo partner, ma di fatto chiunque è chiamato a dare, ove possibile, un contributo. «Stiamo aggregando una squadra di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo», ha detto Dario Melpignano, presidente di Neosperience, «e, dal canto nostro, abbiamo fatto un primo passo rendendo disponibile la piattaforma Neosperience Cloud nell’apposita versione Core Edition, offerta da metà marzo a titolo gratuito a tutti gli enti di ricerca pubblici, privati o no profit attivi nel mondo della salute che ne faranno richiesta per le finalità di screening e supporto alla diagnosi del Covid-19».

Le motivazioni che hanno condotto la software house lombarda a dare vita all’ambizioso piano sono state illustrate da Melpignano. «In queste ultime settimane ci siamo dedicati a comprendere come essere più utili alla nostra comunità nella difficile situazione che stiamo vivendo. Una delle esigenze principali è avere a disposizione strumenti di diagnosi rapidi e facilmente integrabili nei processi di screening.
L’intelligenza artificiale e il machine learning possono fornire un contributo nella diagnosi precoce ai sistemi sanitari di tutto il mondo: per organizzare l’operatività, per programmare le terapie e dunque migliorare l’efficienza».

Come questa filosofia d’azione possa tradursi in pratica è stato invece spiegato da Giuseppe Andreoni, coordinatore del laboratorio TeDH (Technology and Design for Healthcare) del Politecnico di Milano. Questi coopera già con Neosperience nel contesto del Progetto Nestore – parte del programma-quadro paneuropeo Horizon 2020 – entro il quale svolge, ancora, funzioni di coordinamento.

«Insieme a Neosperience», ha ricordato Andreoni, «abbiamo dato vita a un gruppo di lavoro che può elaborare algoritmi di screening con cui coadiuvare il personale sanitario. L’obiettivo del team è accogliere da subito in modo ampio e inclusivo gli apporti delle organizzazioni e dei data scientist esperti valorizzando gli sforzi di ciascuno verso il bene comune».

Le tecnologie che Neosperience mette a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno essere impiegati nel supporto allo screening e, in seguito, nella valutazione delle terapie in relazione ai dati raccolti, migliorando la determinazione della prognosi. Dati raccolti in forma anonima, nel rispetto della normativa sulla privacy. Ha contribuito all’ideazione del progetto il dottor Alberto Barosi, responsabile della Diagnostica non-invasiva cardiovascolare dell’ospedale Sacco di Milano, esperto nel campo della diagnostica con ultrasuoni.

L’iniziativa vede coinvolti un pool di ospedali Covid-19 delle province di Milano, Bergamo e Brescia. Neosperience, insieme al Politecnico di Milano e agli altri alleati oggi in corso di aggregazione, si farà promotrice della condivisione, senza fini di lucro, dei risultati conseguiti, che rimarranno proprietà del mondo scientifico. I dati e i modelli, unitamente alle metodologie sviluppate, saranno sia resi pubblici su strumenti open source quali Github, sia messi a disposizione dei gruppi di ricerca italiani ed esteri che ne faranno richiesta, potenziando così gli strumenti a supporto della diagnosi e della cura.

Coronavirus, Aib: pagamenti e liquidità aziende sono due nodi da affrontare

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Salute by

Giuseppe Pasini (Presidente AIB): “Il tema dei pagamenti e della liquidità è oggi imprescindibile: serve trovare, con il sistema bancario, un modo per immettere liquidità vera e congelare i criteri che non consentono di intervenire con efficacia a favore delle imprese, e quindi delle persone.”

Pagamenti corretti e liquidità: sono queste le due emergenze delle quali l’Associazione Industriale Bresciana sta discutendo insieme ai principali istituti di credito locali e nazionali, con cui è in corso in questi giorni una serie di colloqui.

“In un contesto dove quasi tutte le aziende sono ferme, il problema dei pagamenti tra tutti gli attori della catena economica è il tema. Per affrontarlo serve liquidità, è lapalissiano – commenta Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –! È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana”.

“Per AIB questo tema è indubbiamente importante e cerchiamo di monitorarlo, a partire dal Consiglio di Presidenza – prosegue il Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –. Pagare correttamente, nei tempi e nei termini previsti, rientra in quell’ambito della Responsabilità sociale d’impresa che da sempre intendiamo valorizzare, anche attraverso una delega specifica in Associazione. Ma – ripeto – per pagare, le aziende di qualsiasi settore, dimensione e genere hanno bisogno di liquidità, per di più immediate. La liquidità è l’emergenza nell’emergenza che stiamo affrontando in queste settimane; è un problema che cresce dimensionalmente di ora in ora, di pari passo alla necessità di rivedere il rapporto banche – imprese per assicurare rapidità, snellezza e immediatezza di azione”.

“Sappiamo tutti che i fondamentali dell’economia conosciuta fino a poche settimane fa sono venuti meno. Serve ripensare sia i prodotti bancari da mettere a disposizione delle imprese sia il regime regolatorio che è stato fino ad ora alla base della definizione del merito creditizio. Su questi due aspetti siamo in prima linea – prosegue Pasini –. Abbiamo già avviato il confronto con alcuni istituti di credito, per mettere a disposizione degli associati strumenti specifici che assicurino, per esempio, ulteriori moratorie su linee di credito di medio lungo periodo piuttosto che liquidità per valicare almeno i prossimi 12 mesi. Dall’altro stiamo anche chiedendo al mondo bancario di impegnarsi per rivedere le regole alla base del merito creditizio. Occorre infatti congelare i vincoli derivanti dagli Accordi di Basilea III che, se permarranno, di fatto non consentiranno alle banche di operare nei confronti delle aziende con quella immediatezza e concretezza che noi chiediamo. Occorrerebbe anche congelare subito, e almeno per questa fase di blocco delle attività produttive, la segnalazione da parte delle banche e delle società di leasing alla Centrale Rischi nei casi di mancati pagamenti di mutui, leasing e altro entro il 31 marzo 2020: molti imprenditori stanno chiedendo le moratorie, ma non è certo che siano operative per quella data”.

Stanziamenti del governo per il Coronavirus, Confartigianato: bene, ma non saranno sufficienti

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Salute by

«In questi concitati momenti, apprezziamo lo sforzo messo in campo, mentre tutti facciamo i conti con le restrizioni, le quarantene, i momenti di sconforto, ma soprattutto di lutto per intere comunità per la perdita di tante vite umane, seguirà la conta delle imprese che purtroppo, sicuramente, non riapriranno più» questo il commento del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue «purtroppo, resta tanto da fare, a partire dal rinvio dei versamenti del 16 aprile perchè è facile prevedere che saremo ancora in grave stato di necessità».

Confartigianato commenta così il Decreto Legge ‘Cura Italia’ varato ieri da Governo e sottolinea l’importanza che gli interventi siano stati estesi a tutti i settori e a tutti i territori.

«L’impatto economico dell’emergenza coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è vastissimo – sostiene Massetti – e saranno necessarie ulteriori misure per venire in aiuto agli imprenditori che in queste condizioni sono impegnati nel contenimento dei danni e a resistere sul mercato. Dopo queste prime misure andrà quindi affrontata la fase due con ulteriori interventi e, a emergenza sanitaria conclusa, saranno necessari provvedimenti dedicati agli indennizzi per i danni subiti dalle imprese e a rilanciarne l’attività. Il Decreto recepisce le sollecitazioni di Confartigianato per la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti e le misure di tutela del lavoro. Avevamo chiesto la sospensione di tutti i versamenti di imposte, tributi e contributi fino almeno per ora al 30 aprile; il rinvio di ogni tipo di scadenza e adempimento che ricade entro il 30 aprile; la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020; la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme di deroga di cassa integrazione per tutti dipendenti. Ora sollecitiamo la soluzione del problema della miriade di adempimenti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione: chiediamo siano tutti prorogati con una norma “ombrello”.

Nel frattempo i nostri uffici sono a disposizione telefonicamente per chiarire dubbi e fornire tutte le dovute informazioni. Siamo subbissati da centinaia di telefonate di associati che chiedono di come attivare gli ammortizzatori sociali, come fare con i dipendenti, con la mancanza di lavoro, con le assenze per malattia. Su questo continueremo a fornire il prezioso contributo dei nostri consulenti in materia fiscale, paghe e credito» conclude Massetti.

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