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Economia - page 58

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Centro Padane Srl, conti in utile e ricavi in forte crescita (+38%)

in Bilanci/Economia/Nomine by

BRESCIA-CREMONA – Si chiude ancora con una forte crescita dei ricavi, e in utile, il bilancio di Centro Padane Srl, la società nata nel 2018 con l’obiettivo di supportare le amministrazioni locali nella gestione e pianificazione di opere stradali e di edilizia pubblica, nella manutenzione straordinaria delle strade e nella definizione di progetti di smart road.

Nel tardo pomeriggio di ieri l’assemblea dei soci della Srl – controllata in maniera paritaria dalle Province di Cremona e Brescia, con la presenza di una decina di Comuni nel capitale sociale – ha approvato all’unanimità i conti del 2021: l’ultimo anno di Fabrizio Scuri, che  nell’occasione ha anche ufficializzato l’intenzione di lasciare l’incarico per dedicarsi a tempo pieno all’attività di sindaco.

Il bilancio segna per Centro Padane ricavi in crescita del 38 per cento (da 1,3 milioni a 1,9), con la progettazione che resta oggi l’attività più rilevante (74 per cento). Inoltre la società – che continua a non pesare direttamente sui conti dei soci – si è confermata in utile (15.641 euro), con un Ebitda del 4,2 per cento, e ha inserito nell’organico una decina di nuovi tecnici. Tra i principali interventi effettuati o in corso d’opera si segnalano per Brescia il nuovo ponte di Palazzolo, il prolungamento della ciclabile del Garda verso Limone, la tangenziale di Bagnolo, l’ampliamento della Orzinuovi-Roccafranca, mentre per Cremona la realizzazione o la messa in sicurezza di istituti scolastici (Einaudi di Cremona, Munari di Cremona, Racchetti di Crema), il nuovo ponte di Isola Dovarese ed interventi sulla tangenziale di Cremona.

“Il periodo storico non è certamente tra i più facili”, sottolinea Scuri, “ma lascio una società più matura, con i conti in ordine, ricavi in continua crescita e una compagine sociale rafforzata dall’ingresso tra i soci di una decina di Comuni delle province di Brescia e Bergamo. Come annunciato”, continua, “il mio impegno pubblico proseguirà ora nel Comune di Cazzago: i cittadini mi hanno dato fiducia e voglio fare del mio meglio per non deluderli. A Centro Padane e a chi prenderà il mio posto”, chiosa, “auguro di continuare a crescere, fornendo ai soci un servizio sempre più qualificato ed efficiente nell’interesse di tutti”.

Bcc Agrobresciano, impieghi cresciuti del 4,3%

in Banche/Bcc/Bilanci/Economia by

“Possiamo affermare che la Banca performa positivamente su tutti i fronti: buona patrimonialità, ottimo reddito, basso rischio e una crescita incoraggiante.” In particolare, nel corso del 2021, gli impieghi vivi sono complessivamente cresciuti del 4,63 % mentre la raccolta diretta del +7,7% e quella indiretta di un + 9%, spinta soprattutto dalla crescita a due cifre del comparto del risparmio gestito, +18,2%”. A dirlo, in una nota, è Giuliano Pellegrini, Direttore Generale di BCC Agrobresciano, che sintetizza così i dati di bilancio dell’istituto di credito bresciano.

Continua, inoltre, la riduzione del credito anomalo sceso a 2,1% nel rapporto deteriorato netto su impieghi netti. Il TOTAL Capital Ratio sale al 22,75% mentre il Texas Ratio (dato dal rapporto del credito anomalo netto sul patrimonio) scende ulteriormente al 17,91%. Mentre il cost/income si attesta al 70% con una riduzione del 16% rispetto all’anno precedente (“la Banca predilige una crescita più integra a scapito di extra profitti, collegati però a maggiori rischi, soprattutto in una situazione estremamente complessa e difficile come quella attuale”).  L’indice di redditività complessiva, espresso dal ROE, risulta pari al 7,51%, in aumento rispetto allo scorso esercizio (7,29%).

“Lavorando sempre nella giusta direzione, sostenendo soci e clienti con costanza, competenza e professionalità, BCC Agrobresciano, nonostante tutte le difficoltà di un altro anno critico quale è stato quello appena trascorso, è riuscita a perseguire nella propria mission “sempre al tuo fianco per costruire un futuro migliore” dando continuità al trend di crescita registrato negli ultimi anni.”, aggiunge nel comunicato il presidente Osvaldo Scalvenzi.

Indagine Api, avvio di anno positivo per le Pmi bresciane

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel primo trimestre 2022 la maggioranza delle PMI bresciane ha continuato il trend positivo dei mesi precedenti crescendo per fatturato, ordinativi e produzione. Buoni segnali arrivano anche dall’occupazione, mentre i costi di produzione restano l’elemento più critico.
A osservarlo è l’analisi congiunturale del Centro Studi Apindustria Confapi Brescia, realizzata analizzando un campione di cento imprese, in prevalenza metalmeccaniche, rappresentative del tessuto delle PMI associate. Nel dettaglio, il fatturato cresce per il 63% delle intervistate, la produzione per il 61% e gli ordini per il 56%L’occupazione è in crescita per un’impresa su quattro, mentre per il 71% è stabile.

Le quotazioni di materie prime e dell’energia sono la fonte di maggior preoccupazione per le PMI. Per oltre il 90% degli intervistati, i prezzi di entrambe le componenti di costo sono cresciuti, per 8 su 10 in modo ‘marcato‘. Inevitabile, a fronte di un così vistoso aumento dei costi di produzione, che ci siano state ricadute sul fronte dei prezzi di vendita. Più di 8 imprese su 10 hanno dovuto, infatti, rivedere al rialzo i propri tariffari. Tali incrementi però, non riflettono appieno le variazioni subite dall’aumento dei costi. Il risultato è, quindi, che, a fronte di un aumento dei fatturati e dei prezzi di vendita, si registra una significativa riduzione dei margini.

A livello geografico, nel primo trimestre 2022 si rileva un leggero peggioramento delle relazioni con i mercati esteri, soprattutto al di fuori della Comunità Europea. L’Italia è il mercato in maggiore espansione, con 6 imprese su 10 che incrementano fatturati e ordinativi. C’è, però, poco meno di un’impresa su 5 (il 18%) che registra difficoltà e contrazioni di mercato. All’estero la situazione è meno rosea: le imprese in crescita sono 4 su dieci, quelle che arretrano sono circa il 30%. Le tensioni internazionali e la guerra in Ucraina, pur non avendo ancora ricadute immediate sui conti del primo trimestre, sono ovviamente una delle maggiori fonti di preoccupazione per le imprese, sia per gli effetti sul fronte costi sia – più in generale – per i timori di arretramento del Pil. Le revisioni al ribasso della crescita prevista per il 2022 fatti da BankitaliaBanca Mondiale e FMI non fanno d’altronde che confermare la fondatezza di tali preoccupazioni.

In tale contesto di incertezza, spicca il numero di imprese – ben 4 su 10 – che lavora con impianti sotto il 70% della capacità produttiva, di cui una discreta fetta (il 13% del totale degli intervistati) ha un tasso di utilizzo inferiore al 50%. Sono numeri che confermano ulteriormente la presenza di un nucleo di imprese – poco meno di una su cinque – in difficoltà da tempo. Entrate fragili nella pandemia, in questi due anni di continui scossoni e imprevisti, non hanno avuto la forza di tornare a una situazione più solida.

Gli investimenti, per due imprese su tre invariati nell’ultimo trimestre, mostrano cenni più positivi in Italia. In generale il mercato interno, negli anni passati quello più in sofferenza, appare oggi come quello più solido per le PMI bresciane.

«I dati del primo trimestre confermano la tenuta del nostro sistema produttivo – commenta Pierluigi Corduapresidente di Apindustria Confapi Brescia -, anche se va fatto un distinguo tra le imprese che, per produzioni e mercati, vanno bene, e altre che, magari perché in produzioni ad alto consumo di energia, sono in sofferenza. Resta la preoccupazione per il futuro, tra aumento dell’inflazione e calo della domanda. L’auspicio è che le nostre imprese facciano il possibile per cogliere tutte le opportunità che possono arrivare dalla finanza agevolata o dal PNRR per dare efficienza ai sistemi produttivi. Le grandi sfide della sostenibilità e della digitalizzazione possono essere una grande occasione per rinnovarsi, pur in una situazione in divenire assai complessa».

Nuova Defim (gruppo Feralpi) rileva la spagnola Saexpa

in Acciaio/Aziende/Economia/Feralpi by

Internazionalizzazione, verticalizzazione, rafforzamento produttivo e commerciale. Sono questi i principali obiettivi che hanno portato Nuova Defim, società di Feralpi Group di Lonato, a rilevare la spagnola Saexpa. A riportarlo è una nota del giornale online BsNews.it.

Con due stabilimenti produttivi, a Barcellona e Ripoll, Saexpa è specializzata nelle soluzioni destinate al mondo della logistica e, più specificatamente, delle scaffalature per magazzini verticali e soluzioni di stoccaggio, settore in forte sviluppo grazie ai crescenti investimenti nella distribuzione moderna e dell’e-commerce. Nata nel 1985, Saexpa – che oggi conta 77 dipendenti – ha registrato un costante rafforzamento delle proprie quote sul mercato europeo, chiudendo il 2021 con un fatturato superiore ai 16 milioni di euro e con marginalità progressivamente crescenti. Fortemente votata all’export, serve clienti in circa 30 Paesi.

L’acquisizione, siglata lo scorso 19 aprile, rappresenta per Nuova Defim non solo una leva di sviluppo internazionale e di verticalizzazione in questo specifico settore ad alta profittabilità, ma anche una possibilità di valorizzare e ottimizzare il proprio know how industriale in sinergia con le competenze di Saexpa e con la forte personalizzazione di prodotti e servizi che la contraddistinguono.
 
Deloitte Financial Advisory è intervenuta in qualità di Advisor Finanziario nell’ambito dell’operazione, mentre lo studio Buigas è stato l’advisor legale di Feralpi Group.

«Con questa operazione – commenta Giovanni Pasini, consigliere delegato del Gruppo Feralpi e presidente di Nuova Defim – il Gruppo Feralpi rafforza la propria business unit dei prodotti diversificati in linea con il piano industriale che comprende l’ottimizzazione del mix di prodotto e dei segmenti, la massimizzazione della quota di mercato ed il rafforzamento del livello di servizio ai clienti. Grazie all’acquisizione di Saexpa attraverso Nuova Defim, ciascuno di questi tre obiettivi è in pieno target».

«Grazie a Saexpa – sottolinea Alberto Messaggi, amministratore delegato di Nuova Defim – muoviamo un deciso passo avanti verso l’internazionalizzazione nel segno della qualità. Saexpa è una eccellenza nel settore di riferimento – quello della logistica e delle scaffalature – ed è un leader riconosciuto per prodotto e servizio. Non solo: possiamo così ampliare la nostra gamma produttiva e trovare un più forte assetto produttivo in grado di generare anche nuove opportunità commerciali attraverso soluzioni tecniche in risposta alle esigenze dei clienti. Saexpa e Nuova Defim sono affini perché entrambe molto flessibili, lavorano con un alto livello di personalizzazione e possono contare su asset impiantistici complementari, tecnologicamente moderni e ad alta capacità produttiva».

«Per Saexpa questa operazione significa puntare dritti al futuro» sottolineano i fondatori di Saexpa, Jordi Poblet e Gregorio Royo che resteranno nel management della società. «Grazie a Nuova Defim e al Gruppo Feralpi, ora Saexpa è più forte. Il progetto che abbiamo avviato e sviluppato ha ancora più energie per intercettare nuove sfide e continuare a crescere».

Brescia, partite Iva ancora in aumento: +18%

in Economia/Lavoro/Tendenze by
Giovane al lavoro, foto da Pixabay

Nel corso del 2021 in Lombardia sono state aperte 105.610 nuove partite Iva, con un incremento del 37,75 per cento rispetto all’anno precedente. In particolare nella provincia di Brescia sono state registrate 9.980 nuove aperture (+18%).

È quanto emerge dall’Osservatorio sulle Partite Iva del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che evidenzia inoltre come l’incremento a doppia cifra abbia riguardato tutta la penisola: nel corso del 2021 sono state infatti registrate 549.500 partite Iva, in aumento del 18.2% rispetto all’anno precedente, frutto del “rimbalzo” dopo la flessione del 2020.

A riferirlo è il quotidiano online Brescia news.

Pasqua e Pasquetta all’insegna del turismo

in Economia/Turismo by

Una Pasqua da vivere viaggiando

La Pasqua di questo 2022 sembra preannunciarsi come un eccellente punto di svolta per il turismo internazionale e nostrano a beneficio del nostro Paese e non solo. Molti italiani hanno difatti scelto di lasciare la propria regione e viaggiare o per l’Italia o verso altri stati in cerca di una pausa dal lavoro e della possibilità di trascorrere al meglio queste vacanze. Scopri i prezzi della nave Barcellona Porto Torres per verificare di persona la possibilità di percorrere un magnifico tratto di mare raggiungendo due delle località più suggestive di Spagna e Sardegna, ambedue tra le mete più agognate di questo ponte pasquale.

L’Italia attira sempre più persone

L’imminente periodo di vacanze pasquali permetterà a numerosi italiani di godersi una sosta dalle attività quotidiane come non avveniva da mesi: pare inoltre che assieme al turismo nostrano quello internazionale sarà in netto aumento. I numeri finora registrati sono molto incoraggianti e ne è stato un esempio Vinitaly, che ha visto la partecipazione di persone provenienti da ben cinquanta paesi, cosa che non avveniva da ben due anni. Le prenotazioni per ristoranti e alberghi sembrano confermare questa tendenza, lasciando pensare che questo ponte si rivelerà particolarmente caratterizzato da un netto aumento di turisti giunti per godersi il nostro Paese! Mete come le isole, le città d’arte e le zone naturali italiane sono difatti tra le più amate dai turisti di tutto il mondo, che giungono da sempre per assaggiare la cucina tipica nelle sue regioni d’origine, passare del tempo a contatto con la natura e vivere la storia, l’arte e le meraviglie dell’Italia.

Le zone calde della Pasqua 2022

Una delle mete più amate per vivere in maniera intensa il periodo della Pasqua è Roma, con le sue numerose iniziative a carattere religioso e la possibilità di visitare Città del Vaticano. La città è un enorme museo a cielo aperto, l’ideale anche per gli amanti della storia e della cultura. Anche Firenze e Napoli risultano essere località estremamente gradite dal turismo nostrano e internazionale, con un aumento delle prenotazioni, dando la possibilità ai turisti di godere di città uniche nel loro genere e circondate da paesaggi naturali ideali per delle gite in mezzo alla natura.

La Puglia è una regione ricca di siti di interesse storico-culturale come ad esempio Castel del Monte fatto costruire da Federico II di Svevia, ad Andria; ma anche ricca di bellezze naturali come le meravigliose Grotte di Castellana.

Anche Sardegna e Sicilia rimangono molto gettonate a livello internazionale. Le due isole offrono difatti dei paesaggi unici, con spiagge meravigliose che si estendono a perdita d’occhio, città turistiche che offrono ogni comfort e soprattutto tradizioni ricche e molto suggestive, con tanto di fiere in cui è possibile gustare i piatti tradizionali.

Le Alpi rimangono tra le mete montane più apprezzate; non solo gli amanti della montagna si dirigeranno lì per festeggiare la Pasqua con amici e famigliari, ma anche tutti coloro che cercano un luogo serafico in cui trascorrere le vacanze, mirando a vasti paesaggi incontaminati e aria pulita.

Che si scelga mare o montagna, città d’arte o manifestazioni religiose, questo ponte Pasquale vedrà indubbiamente un aumento del turismo a favore di numerose località come non accadeva da due anni a questa parte!

Brescia, inflazione di marzo: +1,1% su febbraio, +6,4% sul 2021

in Economia/Tendenze by

Nel mese di MARZO, continua a salire l’inflazione che accelera per il decimo mese consecutivo: la crescita dei prezzi al consumo si attesta a +1,1% a livello congiunturale (rispetto al mese di febbraio) e a +6,4% quella tendenziale (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). A renderlo noto è una nota dell’ufficio statistica del Comune di Brescia, riportata da Brescia News.

A livello di divisione, presentano incrementi congiunturali superiori alla variazione media generale i “Trasporti” (+3,6%, con l’aumento dei Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati), “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+2,8%, con un elevato incremento dell’Energia elettrica e del Gas). Incrementi sotto la media generale si registrano per le divisioni “Abbigliamento e calzature” (+1,2%, con l’aumento della voce Indumenti), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,6%, in particolare con l’aumento degli Oli e grassi), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+0,5%, con l’incremento dei Servizi di alloggio) e “Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,1%). Diminuiscono le divisioni “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,6%) e “Comunicazioni” (-0,1%). Nulle le variazioni per “Mobili, articoli e servizi per la casa”, ”Istruzione”, “Altri beni e servizi” e “Servizi sanitari e spese per la salute”.

In termini tendenziali, le divisioni che presentano decisi aumenti sono “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+28,2%, con alti tassi dell’Energia elettrica e del Gas) e “Trasporti” (+10,1%, con l’accelerazione dei Carburanti). Notevoli aumenti, pur inferiori alla media generale (+6,4%), si sono registrati per i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+5,5%, con elevati incrementi per la Frutta), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+5,4% con l’aumento dei Servizi di alloggio e dei Ristoranti, bar e simili), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+3,8%), “Abbigliamento e calzature” (+2,8%, con l’aumento della voce Indumenti), “Altri beni e servizi” (+1,8%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,9%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+0,4%). In discesa, invece, le “Comunicazioni” (-4,2%) e l’“Istruzione” (-0,9%). Analizzando per tipologia di prodotto, a livello congiunturale, si registra un deciso aumento dei “Beni” (+1,7%). Nel dettaglio, sono soprattutto i Beni energetici a subire un deciso incremento (+8,0%) e in particolar modo gli Altri Energetici (+10,2%). I Beni alimentari, sia lavorati e non lavorati, subiscono lievi incrementi (+0,6%). I “Servizi” rimangono piuttosto stabili nel loro complesso (+0,1%), ma presenta un deciso aumento la sottocategoria dei “Servizi relativi ai trasporti” (+0,8%).

Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, presentano decisi aumenti congiunturali e tendenziali le categorie alta e media frequenza: quella alta registra un incremento congiunturale del 1,4% e tendenziale del 6,8%; quella media rispettivamente del 1,1% e del 8,1%. Meno elevati gli incrementi della bassa frequenza d’acquisto (+0,1% e +2,1%). Infine, per la “Core Inflation” 1 , si registrano una lieve variazione congiunturale positiva (+0,3%) e una variazione tendenziale decisamente elevata (+2,0%).

Costituita nella sede di Confindustria Brescia la nuova rete d’impresa IOBO 2.0

in Aib/Associazioni di categoria by

È stato sottoscritto ieri – nella sede di Confindustria Brescia, alla presenza del notaio Francesco Trapani – il contratto che sancisce la nascita della rete d’impresa IOBO 2.0.

Alla rete aderiscono quattro imprese associate a Confindustria Brescia – Fasternet (presente l’AD Giancarlo Turati), Gulliver (presente l’AD Giuseppe Capoferri), RJ45 (presente il presidente Daniele Gazzorelli) e Scao (presenti il presidente Andrea Venturini e il direttore generale Nicola Mondinelli) – e due aziende bresciane, la Be2net (presente l’AD Davide Sangiorgi) e la Ipre (presente l’Amministratore Unico, Mauro Nesti).

La Rete nasce con il patrocinio di Innexhub e CSMT, oltre che con il supporto di Confindustria Brescia e di RetImpresa, che hanno seguito le imprese coinvolte nelle fasi relative al progetto di rete e alla predisposizione del contratto. Alla sottoscrizione era presente anche Filippo Schittone, Direttore di Confindustria Brescia.

Con il contratto le imprese aderenti – attive nel ramo della digitalizzazione e dei servizi – si prefiggono una serie di obiettivi strategici e linee d’azione:

·         sviluppare servizi, prodotti, soluzioni e tecnologie per accompagnare le imprese in un percorso di digitalizzazione e per attuare le linee guida derivanti dall’adozione di tecnologie e processi 4.0;

·         progettare attività di digitalizzazione, informatizzazione, servizi alle imprese e iniziative innovative di formazione;

·         condividere le competenze nei singoli ambiti d’esercizio delle aziende aderenti;

·         condividere la rete commerciale;

·         sviluppare e coordinare progetti comuni, ampliando la capacità di erogazione dei servizi delle singole società aderenti;

·         diffondere il marchio di rete come elemento caratterizzante della mission delle società aderenti;

·         aumentare la copertura territoriale e i segmenti di mercato;

·         esplorare la fattibilità di inserimento delle aziende nei mercati esteri;

·         individuare le migliori sinergie possibili con l’obiettivo di ottenere un’ottimizzazione delle risorse e degli skill professionali tra le aziende aderenti.

Iobo 2.0 rappresenta la naturale evoluzione della precedente intesa che ha permesso la realizzazione di importanti progetti di digitalizzazione sul territorio, e da cui sono nati obiettivi ancor più sfidanti ora in capo alla nuova realtà. Alla rete hanno già aderito importanti partner che con le loro competenze ed esperienze consentiranno di raggiungere risultati di rilievo per la rete, le aziende, il territorio.

Lo strumento delle reti d’impresa ormai è entrato definitivamente nelle modalità aggregative delle aziende italiane, basti pensare che ad oggi le reti d’impresa registrate sono più di 7800 per un totale di oltre 45.000 imprese coinvolte – il commento del presidente di Iobo 2.0, Giancarlo Turati –. IOBO, giunta alla versione 2.0, è una rete d’impresa che prima di tutto aggrega visione e valori d’impresa condivisi e vissuti con intensità dalle aziende che ne fanno parte. Siamo riusciti a costituire un modello di ecosistema che si fonda sul concetto di “dare, ricevere, restituire” graduando la partecipazione alla rete, ovviamente orientata a obiettivi di business concreti e sfidanti, tra aziende “fondatrici” e membri a tutti gli effetti ed una quindicina di imprese “partner” che, pur condividendo e sottoscrivendo il codice etico della rete, preferiscono per ora collaborare esternamente facendo una specie di tirocinio propedeutico all’ingresso in rete. Sono assolutamente convinto che saremo in grado di dare profondo valore alle nostre imprese ed essere un punto di riferimento strutturato nel panorama delle imprese innovative nella sfida digitale.”  

LE IMPRESE ADERENTI

FASTERNET
Progetta e realizza soluzioni in ambito Cybersecurity, Infrastructure, Networking e Collaboration. Indirizza la Digital Trasformation dei propri clienti, avendo come focus prioritario la sicurezza dei dati, la continuità operativa e la consapevolezza dei collaboratori secondo l’approccio olistico D-ARCH.

GULLIVER
Azienda nata nel 2000, con sede in via Orzinuovi a Brescia, con un organico di giovanissimi realizza App e progetti innovativi ad alto contenuto tecnologico per le aziende e il mercato consumer. Lavora a livello nazionale ed ora ha sede anche in Europa.

SCAO
Digital Company specializzata nella digitalizzazione del settore manifatturiero, che sviluppa soluzioni innovative per la Smart Factory, Industry 4.0 ed Erp gestionali per le PMI di tutta Italia.

IPRE
Azienda attiva nel settore della consulenza su progetti di big-data, mobilità, intelligenza artificiale a supporto delle aziende nelle complesse strategie di mercato e nella creazione di nuovi prodotti innovativi.

BE2NET
Startup innovativa nata dalla precedente esperienza di rete IOBO con l’obiettivo di sviluppare e commercializzare prodotti digitali ad alto contenuto tecnologico.

RJ45
Impresa sociale che facilita lo sviluppo di reti tra mondo profit e non profit con il fine principale di offrire alle aziende servizi utili alla loro crescita aumentando le opportunità lavorative per persone con disabilità.

Btl, bilancio 2021: utile +3,12 milioni

in Banche/Btl/Economia by

Un altro anno positivo quello che il Consiglio di Amministrazione di BTL Banca del Territorio Lombardo – presieduto da Ubaldo Casalini – porterà all’approvazione nel corso della prossima assemblea dei Soci della banca bresciana. A dirlo è una nota dell’istituto di credito riportata da Brescia news.

BTL chiude infatti l’esercizio 2021 con un utile di 3,12 milioni di Euro, soprattutto forte di una crescita armonica di tutti i principali indicatori di bilancio e della masse intermediate, e di un deciso incremento della clientela e della base sociale, segno di un sempre maggiore consolidamento del proprio ruolo di banca del territorio.

Grazie alle campagne attivate nel corso dell’anno, il 2021 ha visto infatti crescere la propria presenza sul territorio bresciano e lombardo grazie all’apertura di oltre 7.500 nuovi conti correnti con crescite a doppia cifra anche per quanto riguarda tutti i servizi collegati (Internet banking, carte di credito e debito). In deciso incremento anche la base sociale che a fine anno ha superato la soglia delle 8.000 unità grazie all’entrata di 619 nuovi soci. Una compagine sociale sempre più giovane (+ 286 giovani soci under 35) e a tinte rosa (con l’entrata di quasi duecento nuove socie nel 2021, la presenza delle donne all’interno della famiglia dei soci BTL raggiunge quota 1.815).

Non solo numeri infine. La banca con sede a Brescia conferma attraverso iniziative e partnership “qualificate”, la volontà di essere in sintonia e ascolto del proprio territorio – anche in un contesto di perdurante difficoltà a seguito dell’emergenza sanitaria – con particolare attenzione alle famiglie e al mondo delle imprese.

Il commento del Presidente del Consiglio di Amministrazione, Ubaldo Casalini

“Siamo orgogliosi di presentare i numeri dell’esercizio 2021 che ci mostrano una banca in ritrovata salute e sempre più punto di riferimento per la comunità bresciana, sia dal punto di vista economico che di presenza commerciale e sociale.

Questi risultati sono infatti il frutto di un percorso avviato nel 2018 dall’attuale Consiglio di Amministrazione e che, anno dopo anno, grazie alla determinazione e impegno dei colleghi amministratori e del Collegio Sindacale, ha portato a intervenire sui fondamentali della banca e a consolidare il ruolo del nostro istituto sia dal punto di vista economico, che commerciale e di attenzione alla base sociale.

Un traguardo che si è potuto raggiungere grazie alla convinta e decisiva adesione della struttura organizzativa della banca, dalla Direzione a tutti i collaboratori, a cui va il nostro ringraziamento.

In questi anni siamo cresciuti non solo dal punto degli indicatori di bilancio, ma anche nella quantità e qualità delle relazioni sul territorio, capaci di rispondere alle più moderne esigenze di servizio della clientela grazie al supporto del Gruppo Cassa Centrale, sempre presenti grazie anche alle fortunate partnership con alcune delle eccellenze del territorio bresciano. Siamo e vogliamo essere sempre di più “banca del territorio”, al servizio dei tanti clienti e soci che ogni giorno ci confermano la loro fiducia”.

I numeri del bilancio 2021

Un bilancio positivo quello che la banca con sede a Brescia e appartenente al Gruppo Cassa Centrale Banca di Trento si appresta ad archiviare, che si chiude con un utile di 3,12 milioni di Euro, pur nel contesto di un anno ancora caratterizzato dagli effetti della pandemia da Covid-19 sul territorio lombardo e bresciano.

Per quanto attiene i principali aggregati di bilancio, l’istituto di credito cooperativo vede in crescita il dato delle masse amministrate per conto della clientela, – costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito – che superano i 3 miliardi di euro (3.089 milioni di Euro)  con un aumento del 6,88 %: la raccolta diretta da clientela ammonta a 2.100 milioni di Euro (in aumento del 2,93 sul 2020), mentre prosegue la crescita della raccolta indiretta che sfiora il miliardo di Euro, attestandosi a 989 milioni di euro con una crescita del 16,39 % rispetto all’esercizio scorso.

In aumento anche il dato degli impieghi. I crediti verso clientela, al netto dei dubbi esiti e degli accantonamenti, ammontano a 1.776 milioni di Euro in aumento del 3,77 % (pari a 64,5 milioni di Euro). Crescono i mutui in aumento del 9,81%, in un contesto di sostegno del credito durante il periodo della pandemia Covid-19 ma anche grazie ad iniziative dedicate alle famiglie con l’offerta di mutui “Casa”.

Sul fronte della gestione dei crediti deteriorati, l’azione di BTL è stata indirizzata nell’ottica di accelerare la diminuzione degli NPL; l’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti si attesta al 5,33 % in diminuzione rispetto all’8,71 % di dicembre 2020 (meno 43,74 %), al di sotto della media delle banche aderenti al Gruppo CCB.

Per quanto attiene il risultato economico, il margine di intermediazione si attesta a 76,525 milioni di Euro.  Rispetto ad un margine di interesse in marginale decremento, crescono in modo significativo le commissioni nette che ammontano a 29,484 milioni di euro, in aumento rispetto al 2020 principalmente grazie all’apporto delle attività di collocamento, gestione, intermediazione e consulenza di prodotti finanziari di terzi.

L’utile netto di esercizio, come detto, si attesta a 3,122 milioni di Euro.

A fine 2021 i fondi propri della Banca, ai fini prudenziali, ammontano a 190.9 milioni di Euro, in crescita per effetto dell’utile di esercizio 2021, costituiti da 156.3 milioni di Euro di capitale di classe 1 (Tier 1-T1) e 34.5 milioni di Euro di capitale di classe 2 (Tier 2 – T2).

In termini percentuali, in rapporto alle attività di rischio ponderate, il CET 1 (Cet 1 Capital Ratio) della Banca risulta essere al 13,26%, mentre il TCR (Total Capital ratio) al 16,20 %, entrambi in aumento rispetto all’esercizio precedente.

Partnership e iniziative sul territorio.

Una banca sempre più aperta a collaborazioni e partnership “qualificate”. Il 2021 ha visto proseguire il percorso di radicamento della banca nella comunità bresciana grazie alle collaborazioni attivate con alcune realtà d’eccellenza del proprio territorio.

Vari i fronti di impegno attivi tra cui quello dedicato alla prevenzione e salute per i Soci grazie all’accordo con Fondazione Poliambulanza, con A2A Energia per l’offerta a condizioni agevolate di servizi su luce e gas, sul fronte della cultura e della promozione del patrimonio culturale con Fondazione Brescia Musei, di cui BTL è Educational Activity partner, e con Fondazione Castello di Padernello, e la fortunata collaborazione con Pallacanestro Brescia per la stagione di Lega Basket 2021-2022 con iniziative dedicate anche ai settori giovanili.

È invece recente la collaborazione attivata con FEduf, la fondazione per l’educazione finanziaria, che ha consentito negli scorsi mesi alla banca di attivare un percorso dedicato a circa mille studenti dei centri professionali di Brescia nell’ambito del progetto di educazione finanziaria. All’orizzonte, grazie al recente accordo con Fondazione Cogeme, altre iniziative dedicate al tema della sostenibilità nel segno del dialogo tra istituzioni che hanno in comune il servizio al territorio.

Ultimo in termini temporali, ma che ha già visto alcune iniziative dedicate al mondo dell’impresa, il progetto “PNRR e Imprese” che mira a fornire strumenti di formazione e consulenza rispetto ad un tema che si ritiene decisivo nei prossimi 2/3 anni. Anche questa iniziativa viene ritenuta strategica nell’ottica di una attenzione e vicinanza al proprio territorio.

Husqvarna di Lonato: scongiurati i licenziamenti

in Economia/Lavoro/Sindacati by

“Soddisfazione e amarezza convivono in queste ore alla Husqvarna di Lonato. Soddisfazione perché l’accordo raggiunto dalla Fim Cisl con l’azienda scongiura il licenziamento immediato dei 24 lavoratori della fabbrica. Amarezza perché ha termine un’esperienza industriale”. A dirlo è una nota della Cgil di Brescia.

Dopo diverse settimane di confronto con i rappresentanti della multinazionale, i metalmeccanici della Cisl hanno ottenuto la cancellazione della procedura di licenziamento collettivo e l’avvio di un percorso di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, di politiche attive per la rioccupazione, di integrazioni salariali. “Husqvarna chiude, ma non in maniera traumatica – dichiara Stefano Olivari, segretario generale della Fim Cisl – garantendo una fase importante di ammortizzatori sociali in cui si innesteranno azioni di riqualificazione e ricollocazione della forza lavoro”.

L’intesa è stata formalizzata insieme alle Rsu, con il mandato di tutti i lavoratori, in un incontro con i procuratori legali della multinazionale.

“Oggi i lavoratori possono guardare ai prossimi mesi con un atteggiamento diverso rispetto all’assoluta mancanza di prospettive della prima decisione aziendale – aggiunge Alberto Pluda, segretario provinciale della Cisl che fin dal primo momento è scesa a fianco dei lavoratori e a sostegno dei Federazione dei metalmeccanici – ma è evidente che la vicenda ripropone in maniera urgente la necessità di un sistema di contrasto alle delocalizzazioni delle multinazionali, che hanno tutto il diritto di farlo ma rispettando criteri e impegni. Un insieme di regole che possono essere definite e fatte osservare attraverso un sistema di relazioni industriali più efficiente e più partecipativo. Abbiamo bisogno di più concertazione sociale entro cui collocare a livello territoriale un vero e proprio patto sociale”.

“L’accordo sottoscritto- conclude la Segreteria Fim Cisl Brescia- è stato il migliore possibile alle condizioni date per contrastare la scelta di una multinazionale che, nel mese di febbraio, aveva scelto di cessare l’attività con il licenziamento di tutti i dipendenti”.

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