Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 33

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Confcommercio, Massoletti confermato alla presidenza

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Confcommercio ha confermato, per il quinquennio 2023/2028, Carlo Massoletti al vertice dell’Organizzazione.

“Il presidente Massoletti – si legge in una nota – nel ringraziare la Giunta per la fiducia, ha ripercorso l’intensa attività svolta nel precedente mandato, sottolineando le principali azioni profuse a favore delle imprese bresciane del commercio, del turismo e dei servizi ed ha, nel contempo, esposto il programma di ulteriore potenziamento dei servizi proposti alle imprese associate, nonché dell’azione sindacale che dovrà essere esercitata dall’Associazione nell’articolato scenario delle grandi trasformazioni economiche, sociali e tecnologiche, che caratterizzano l’attuale, complessa fase storica della società italiana”.

Assicurazioni, in un anno aumento del 20% a Brescia

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Ancora brutte notizie per gli automobilisti bresciani; il rincaro dell’Rc Auto iniziato quasi un anno e mezzo fa non stenta a rallentare tanto è vero che, come evidenziato dall’Osservatorio di Facile punto it, in appena 12 mesi il premio medio pagato in provincia di Brescia per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto del 20,4% arrivando, ad aprile 2023, a 407,60 euro. L’incremento è tra i più alti registrati nella regione.

L’aumento delle tariffe medie rilevato nell’ultimo annoè stato registrato, seppur in misura differente, in tutte le province lombarde: a segnare l’incremento più consistente sono, a pari merito, Varese e Bergamo, aree dove lo scorso mese i valori medi sono saliti del 20,6% rispetto ad aprile 2022, raggiungendo, rispettivamente, i 400,77 euro e 391,20 euro, seguite da Brescia (+20,4%, 407,60 euro) e Milano (+20,3%, 420,64 euro). Rincari inferiori alla media regionale per Monza e Brianza (+18,6%, 405,20 euro), Como (+18,2%, 405,54 euro), Pavia (+17,5%, 433,86 euro), Sondrio (+17,2%, 358,84 euro), Mantova (+15,7%, 392,60 euro) e Cremona (+15,6%, 401,61 euro). Chiudono la graduatoria lombarda Lodi (+12,2%, 405,37 euro)e Lecco (+11,3%, 353,93 euro).

In valori assoluti, sempre ad aprile 2023, Pavia è risultata essere la provincia più cara della regione, Lecco la più economica.

Brescia, prezzi in crescita e tempi in calo per vendere o affittare casa

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A Brescia il mercato immobiliare residenziale si rivela vivace con transazioni in aumento in città e in provincia. Questo quanto emerge dai dati elaborati nella settima edizione di Real Estate DATA HUB, il report sull’andamento del mercato immobiliare italiano 2022 e outlook 2023 realizzato dai Centri Studi di RE/MAX Italia e di Avalon Real Estate e dall’Ufficio Studi di 24MAX. 
 

Nel 2022, in particolare, si sono registrati tempi di vendita più ridotti rispetto al 2021 grazie a una domanda particolarmente attiva. Nell’ultimo trimestre del 2022 i giorni di permanenza sul mercato per le case in vendita sono stati in media 147 (escluse nuove costruzioni e nude proprietà). In contrazione i giorni medi per gli affitti, passati da 63 nel 2021 a 41 nel 2022. Sul fronte dei prezzi, per il residenziale a Brescia si registra un andamento in continua crescita, con una media al metro quadro di euro 1.495, in aumento del 5% rispetto al 2021. Un trend che, in base ai dati disponibili, si conferma anche per il 2023. Escludendo il Centro Storico, le zone più dinamiche della città sono Mompiano, interessata da una riqualificazione mirata allo sviluppo del verde e alla sostenibilità energetica; via Corsica, dove sono in atto interventi di analoga natura; il quartiere Abba, zona particolarmente attrattiva data la sua vicinanza alla collina e agli spazi verdi della città.
 
Per quanto riguarda il comparto dell’immobiliare direzionale, l’analisi delle unità transate a Brescia dal 2019 al 2022 mostra come la quantità di operazioni abbia ormai superato i livelli pre-pandemici già nel 2021 e come ciò si sia confermato nell’ultimo anno. A livello di investimenti, il primo semestre del 2022 segna una chiara ripresa del settore, in linea con quanto registrato l’anno precedente. I rendimenti lordi relativi all’ultimo semestre 2022 mettono in evidenza una netta preferenza per i quartieri più centrali della città, mentre non indicano una chiara distinzione tra le zone semicentrali e quelle periferiche, per le quali si registrano rendimenti simili.
 
Secondo le analisi riportate nel Real Estate DATA HUB, nel 2022 Brescia si dimostra una delle aree più attraenti d’Italia per l’immobiliare logistico. In particolare, le zone di maggior interesse per gli operatori sono quelle di Chiari e Castrezzato, lungo l’autostrada BreBeMi, e la zona a nord per immobili di tipo Last Mile.
 
Se il settore immobiliare commerciale in Italia sta affrontando un momento particolare, con modelli da ripensare e una crescita più lenta rispetto ad altri comparti, nel centro storico di Brescia si assiste a un andamento incostante nel rapporto canoni/tagli medi proposti. L’andamento del canone richiesto dal 2019 al 2021 risulta essere in continua crescita, subendo poi un arresto e una progressiva riduzione nel corso del 2022, confermata e accentuata durante i primi mesi del 2023. La dimensioni degli spazi non hanno subito grosse variazioni nel corso degli ultimi 3 anni. Secondo i dati analizzati nel Real Estate DATA HUB, la situazione dovrebbe stabilizzarsi dal prossimo anno, quando si prevede che i canoni di locazione torneranno a valori analoghi a quelli del 2019 e che l’attuale offerta possa riprendere ad essere assorbita.
 
Particolarmente interessante l’andamento dell’immobiliare ricettivo, che a Brescia registra una certa dinamicità, soprattutto per quanto riguarda la provincia, caratterizzata da un turismo lacuale e montano. Il turismo nella provincia bresciana è classificabile come “slow tourism” (turismo lento), scelta alternativa rispetto al turismo di massa, che risponde all’esigenza di allontanarsi dalla frenesia della vita quotidiana. La provincia di Brescia offre un turismo culturale nel suo capoluogo, un turismo lacuale e termale nell’intorno dei suoi tre laghi (Lago d’Iseo, Lago d’Idro e Lago di Garda), un turismo enogastronomico nella zona della Franciacorta, un turismo sciistico e montano in Valle Camonica e Valle Trompia. Anche il cicloturismo è in fase di crescita: la provincia di Brescia, grazie alle sue infrastrutture, offre vari percorsi per gli appassionati, tra cui la ciclabile sospesa del Garda, la Ciclovia dell’Oglio, itinerario Brescia – Verona e l’itinerario della Valle Camonica.

Brescia, nel 1° trimestre 2023 cresce la fiducia delle imprese attive nei servizi

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Nel 1° trimestre del 2023, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi si è attestato a 125, evidenziando una forte crescita rispetto allo stesso periodo del 2022 (108) e, al contempo, mostrando una sostanziale stabilizzazione rispetto alla rilevazione precedente (124), quando l’indice, dopo alcuni mesi di relativa debolezza, era di fatto ritornato sui livelli di fine 2021.

A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 1° trimestre 2023.

La dinamica rilevata nei primi tre mesi dell’anno si inserisce in un contesto positivo per il settore dei servizi a livello nazionale: infatti, l’indice PMI riferito al comparto si è mantenuto per tutto il periodo considerato in area espansiva, evidenziando addirittura una significativa accelerazione nel mese di marzo (55,7, da 51,6 di febbraio). Tornando al quadro locale, il settore ha beneficiato della buona performance da parte dell’industria manifatturiera, suo tradizionale cliente, e della vivacità del settore ricettivo, favorita, in particolare, dall’afflusso di turisti per “Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura 2023”.

“Il settore Terziario conferma di avere un buono stato di salute nel 1° trimestre 2023 – commenta Fabrizio Senici, Presidente del settore Terziario di Confindustria Brescia –, aspetto che ci consente di guardare con ottimismo alle prossime sfide che ci attendono, non ultima quella sulla sostenibilità, da cui il settore non può escludersi. Anche di questo, lo anticipo, parleremo alla convention del nostro settore che si svolgerà il prossimo 23 novembre, inserita nel roadshow SetteOttavi di Confindustria Brescia”.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 46% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 35% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +26% e a +24%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +31%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici rilevata per buona parte del 2022 si sia poi propagata in altri ambiti dell’economia reale e fatichi a ridimensionarsi.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 35% degli intervistati, con un saldo positivo del 26% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+36%) e all’occupazione (+26%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+17%), sebbene in frenata rispetto ai dati di consuntivo: ciò suggerirebbe che la fase rialzista recentemente riscontrata potrebbe esaurirsi nel prossimo futuro.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive generali dell’economia italiana sono moderatamente positive, grazie al significativo ribasso delle quotazioni degli input energetici, che favorirebbe un parziale riassorbimento dell’inflazione dei prezzi al consumo, a fronte del nuovo inasprimento delle condizioni di offerta di credito, che verosimilmente impatteranno su investimenti e consumi. Nel dettaglio, il 20% degli imprenditori ha espresso un orientamento ottimistico, a fronte del 72% che prevede stazionarietà e dell’8% che ha invece una visione negativa.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 1° trimestre 2023, si attesta a 132, contro 122 del periodo precedente. I giudizi a consuntivo segnalano che: il fatturato è aumentato per il 54% delle imprese, con un saldo positivo del 46% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +33% e a +33%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +38%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 50% degli intervistati, con un saldo positivo del 46%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+46%) e all’occupazione (+25%) indicano uno scenario di possibile accelerazione dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+21%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana sono così orientate: il 21% prevede un aumento, a fronte del 75% che indica stazionarietà e del rimanente 4% che invece ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 1° trimestre 2023, si attesta a 112, in flessione rispetto a quanto rilevato tra ottobre e dicembre 2022 (129). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 38% delle imprese, con un saldo positivo del 32% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +6% e a +38%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +19%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 19% degli intervistati, con un saldo nullo; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +12% e a +38%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 7%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano nel complesso favorevoli: il 25% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 69% prevede stazionarietà e il rimanente 6% si aspetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 1° trimestre 2023, si attesta a 115, in discesa rispetto al periodo precedente (128). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 27% delle imprese, con un saldo nullo; gli ordini evidenziano un incremento (saldo netto pari a +18), mentre l’occupazione si caratterizza per una discesa (-9%); i prezzi dei servizi offerti mostrano un’evoluzione rialzista (+36%). In merito alle prospettive a breve termine, il fatturato è atteso in aumento per il 18% degli intervistati, con un saldo positivo del 9%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +36% e a +9%); i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 18%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano moderatamente negative: il 9% degli intervistati ha un orientamento ottimistico, a fronte del 73% che prevede stazionarietà e del 18% che invece propende per una flessione.

Le sfide che attendono l’Italia nel 2023, e come affrontarle

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La crisi scatenata dalla pandemia da Covid-19 ha imposto alle aziende italiane di confrontarsi con importanti difficoltà, lanciando sfide nuove ed estremamente complesse. Complice la convergenza di altri macrofenomeni che rendono il panorama economico piuttosto incerto: dal conflitto bellico in Ucraina alla crisi degli istituti di credito che ha portato al crollo di alcuni colossi della Silicon Valley e della Svizzera.

Ad influenzare lo scenario economico ci sono poi l’inflazione (che rimane alta nonostante sia previsto un progressivo rientro) e la tendenza rialzista dei tassi di interesse, che riduce la sostenibilità del debito e rende più complesso l’accesso al credito per molte imprese.

E sebbene l’andamento del PIL sia positivo, la crescita (circa dell’1%) non è sufficiente a garantire una stabilità del sistema. Con la conseguenza che aziende di piccole e grandi dimensioni si trovano a dover gestire i problemi legati a flussi di cassa mediamente negativi, in relazione alla riduzione dell’EBITDA, e compensare la riduzione dei margini operativi con l’aumento del fatturato nominale determinato dall’inflazione.

Come è facile intuire, in una situazione tanto complessa e sfaccettata, le aziende si trovano in difficoltà. Soprattutto quelle che non sono orientate all’innovazione e non hanno agito tempestivamente per modificare la propria offerta a fronte dei mutamenti del sistema economico. Rivedere processi e sistemi produttivi è ormai un must per tutte le realtà che mirano a rimanere competitive, pena il rischio di perdere le fasce di pubblico acquisite.

In un quadro di questo tipo è evidente che il ricorso alla finanza agevolata rappresenta un’occasione da cogliere al volo per qualsiasi impresa, a prescindere da dimensioni e settore di riferimento. La possibilità di ottenere credito a condizioni agevolate (e in alcuni casi a fondo perduto) invece di sottostare alle condizioni sempre più rigide imposte dal tradizionale canale bancario è di per sé un vantaggio strategico.

Allo stesso tempo, la presenza di fondi e progetti per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale (sia a livello nazionale che regionale) rappresenta un motore per le imprese stesse, che tendono ad investire di più. I dati parlano chiaro: negli ultimi anni la finanza agevolata ha contribuito in maniera determinante alla crescita delle imprese italiane. Merito anche della “maggiore consapevolezza imprenditoriale del PNRR, che offre un’opportunità di rilancio per il Paese che non è eccessivo definire una svolta epocale”, come ha chiarito Fabio Leoni nell’intervista rilasciata a Wall Street Italia.

Fabio Leoni, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Golden Group SPA, spiega come le sfide che attendono le imprese italiane nel 2023 possano essere gestite con maggiore facilità ricorrendo ai vari strumenti di finanza agevolata. Strumenti che attualmente sono in grado di fornire un supporto più che rilevante alle imprese dell’intero panorama nazionale, visto che i fondi stanziati dal PNRR per l’Italia corrispondono a 191 miliardi di euro. Fino al 2026 questi stanziamenti potranno essere tradotti in finanziamenti a fondo perduto e prestiti.

Circa 83 miliardi di questi fondi sono rivolti ad iniziative per l’innovazione delle aziende, affinché le varie realtà imprenditoriali possano migliorare la propria proposta attraverso interventi di vario genere. Dalla maggiore adozione di tecnologie al rinnovamento delle infrastrutture, fino all’introduzione in azienda di nuovi modelli comportamentali virtuosi. Le soluzioni che le aziende possono mettere in atto sono moltissime e trovare la chiave giusta diventa più semplice con il supporto di un team di professionisti come quello di Golden Group, società specializzata in finanza agevolata.

Sotto la guida di Fabio Leoni c’è un team di 150 professionisti che ogni giorno aiutano le imprese a trovare i migliori strumenti di finanza agevolata per raggiungere ambiziosi obiettivi di business approfittando dei contributi stanziati dal legislatore. Come ricorda il manager, solo nel 2022 Golden Group è riuscita a “far ottenere un importo totale di 245 milioni di euro alle imprese italiane dall’UE agli enti locali”.

Brescia, sono 13 i miliardi investiti in fondi comuni

in Economia/Finanza/Tendenze by

Il patrimonio gestito in provincia di Brescia è pari a 13 miliardi di euro, per un totale di oltre 319 mila sottoscrittori su 1.253.000 abitanti (tasso di partecipazione pari al 25,5%, contro il 20% a livello nazionale).  A riferirlo è l’Osservatorio sui sottoscrittori di fondi comuni, curato dall’Ufficio Studi di Assogestioni.

Il valore medio dell’investimento in fondi comuni è pari a 40.634 euro, rispetto a una media nazionale che si attesta sui 45 mila euro.  

Lo spaccato generazionale indica che la maggioranza dei sottoscrittori appartengono alla generazione dei Baby Boomers (41%). Ancora contenuta la partecipazione dei risparmiatori più giovani: solo circa il 13% appartiene ai Millennials e alla generazione Z. L’età media di un sottoscrittore di bresciano è di 61 anni, in linea con quella italiana che si attesta proprio sui 61 anni.   

Dalla ricerca emerge anche che la differenza uomo-donna si sta assottigliando, con le donne che oggi rappresentano il 47% degli investitori della provincia di Brescia contro il 53% degli uomini.   

L’asset allocation evidenzia che il 30,3% dei 13 miliardi del patrimonio gestito nella provincia è investito in fondi obbligazionari, il 23% in fondi flessibili, il 21,7% in fondi azionari e il 25% in fondi bilanciati.    

Nel complesso, l’Osservatorio mette in evidenza la provincia di Brescia come piuttosto partecipativa nel mondo degli investimenti nei fondi comuni in Italia, vicina ai dati della Regione Lombardia – dove il tasso di partecipazione è pari al 28% e l’investimento medio è di 51 mila euro. 

Lombardia, produzione industriale stabile nel 2023

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Produzione industriale stabile in Lombardia nei primi mesi del 2023. L’indice a 124,8 conferma il livello di fine 2022 con una crescita su base annua pari al 2,5%. Il settore dell’artigianato mostra maggiore dinamicità (+0,6% la produzione rispetto al trimestre precedente) con una crescita del 4,1% su base annua. Dimensione, tipologia della produzione e caratteristiche dei processi innovativi tra i fattori determinanti per l’ottimizzazione delle performance: le imprese che producono beni di investimento e ad alta tecnologia quelle più premiate.

Tra i settori più produttivi spiccano l’abbigliamento (+7,9% produzione su base annua), pelli-calzature (+5,2%) e quello dei mezzi di trasporti (+6,3%), tutti in via di recupero rispetto al 2022. Resta molto ricco il portafoglio ordini totali con una produzione assicurata in poco meno di 90 giorni. Il clima di fiducia appare in miglioramento con una prevalenza di aspettative positive circa l’andamento del prossimo trimestre.

“I risultati del primo trimestre ci lasciano ben sperare anche per il 2023: il clima di fiducia riscontrato nelle aziende con il conseguente incremento del saldo occupazionale al +1% è un ottimo segnale che potrebbe condurre ad una futura normalizzazione dell’attività industriale” – ha specificato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia.

Ma il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella, ribaltando il punto di vista, ha commentato: “Il 2023 dell’industria lombarda si apre all’insegna del rischio stagnazione. Come a livello nazionale anche in Lombardia a trainare ordini e fatturato è l’export, oltre agli ordini pregressi e i prezzi in crescita che continuano a sostenere le vendite. L’andamento in chiaroscuro emerge anche dalla forte disomogeneità dei settori produttivi: oltre al tessile i settori più in difficoltà soprattutto in relazione agli alti prezzi delle materie prime sono la chimica – molto penalizzata dal calo degli ordini interni –, l’alimentare, la siderurgia e la carta-stampa. Mentre dal punto di vista della produzione è necessaria un’inversione di tendenza immediata, lo stato di salute del mercato del lavoro lombardo si conferma ottimo e questo potrebbe testimoniare che in Lombardia il disallineamento tra domanda e offerta comincia a ridursi. Bisogna però attendere ulteriori conferme, che potrebbero arrivare nei prossimi trimestri dagli effetti del Dl Lavoro. Il decreto approvato dal Governo, infatti, potrà fornire una doppia spinta: incentivare in primo luogo le assunzioni e, in secondo luogo, – con il taglio del cuneo fiscale, misura apprezzata da Confindustria e che auspichiamo diventi strutturale dal 2024 – mettere più soldi in tasca ai lavoratori e alle famiglie italiane. Questo, oltre a dare un po’ di respiro ai redditi delle famiglie colpiti duramente da caro energia e inflazione, potrà favorire la ripresa dei consumi dando una spinta alla produzione interna. Molto positiva anche la riforma del Reddito di Cittadinanza che però va ulteriormente migliorata, in particolare inquadrando meglio la definizione dei percettori ‘occupabili’ e affiancandola a piani di politiche attive e riqualificazione professionale specifici”.

Trasporti, ristoranti e abbigliamento: ad aprile l’inflazione sale ancora

in Economia/Tendenze by

Nel mese di aprile, si registra un lieve aumento dell’inflazione a livello congiunturale (+0,5%) e tendenziale (+7,5%). A renderlo noto – secondo quanto riporta Brescia news – è l’Ufficio Statistica del Comune di Brescia.

Un aumento nei prezzi si registra principalmente per le divisioni “Trasporti” (+1,2%), “Altri beni e servizi” (+1,1%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,1%), “Abbigliamento e calzature” (+1,1%), “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (0,8%). Seguono lievi aumenti per le divisioni “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,1%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,1%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,1%). In calo, le divisioni “Comunicazioni” (-0,9%) e “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,3%). Presentano variazioni congiunturali nulle le divisioni “Istruzione” e “Bevande alcoliche e tabacchi“.

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (variazioni tendenziali) le divisioni che presentano elevati aumenti sono “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+13,3%, in salita in questo mese), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+10,0%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+8,9%) e “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+7,5%). Aumenti inferiori all’indice generale (+7,5%) si sono registrati per le divisioni “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+6,2%), “Abbigliamento e calzature” (+6,0%), “Trasporti” (+5,8%), “Altri beni e servizi” (+4,5%), “Bevande alcoliche e tabacchi (+4,3%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+1,4%) e “Comunicazioni” (+0,3%). In lieve calo, la divisione dell’“Istruzione” (-0,1%). Analizzando per tipologia di prodotto, in aprile, i “Beni” presentano complessivamente un lieve aumento congiunturale (+0,2%), sintesi degli andamenti contrapposti degli Altri energetici (in aumento +2,5%) e degli Energetici regolamentati (in calo -13,9%). All’interno della voce “Servizi”, in lieve crescita (+1,0%), la voce che presenta il maggiore incremento è quella dei Servizi relativi ai trasporti (+2,9%), seguita dall’aumento dei Servizi non regolamentati (+1,1%). In termini tendenziali, i “Beni” aumentano del +9,5%, mentre per i “Servizi” le variazioni tendenziali sono meno marcate (+4,9%).

Con riferimento alla frequenza di acquisto, sono in aumento le variazioni congiunturali dei prodotti a Media frequenza (+1,4%) e a Alta frequenza (+0,1%), mentre sono stabili quelli a Bassa frequenza. Rimangono piuttosto elevate, in aumento rispetto al mese precedente, le variazioni tendenziali dei prodotti a Media (+9,6%), Alta (+6,9%) e a Bassa (+4,9%) frequenza di utilizzo.

Complessivamente, i “Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, definiti come il Carrello della spesa delle famiglie, aumentano del +0,2% su base mensile e del +9,7% su base annuale. Infine, per la componente di fondo della dinamica dei prezzi “Core Inflation” (al netto della componente volatile dei Beni energetici e Alimentari non lavorati), si registrano una variazione congiunturale debolmente positiva (+0,5%) e una variazione tendenziale positiva decisamente elevata (+6,1%).

Il 3 maggio al Teatro Grande torna Innovation Makes Wonders

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi by

Si terrà mercoledì 3 maggio 2023 dalle ore 16.30 – al Teatro Grande di Brescia (corso Giuseppe Zanardelli 9/a, Brescia) – la XXII edizione di IMW – Innovation Makes Wonders, l’annuale convegno dedicato all’innovazione organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia.

L’edizione 2023 si intitolerà “Cultura è…”: un viaggio con numerosi ospiti di differenti settori nelle varie declinazioni della cultura, dall’Arte al Cibo&Cucina, passando per Impresa e Musica.

All’appuntamento – moderato da Francesco Costa, giornalista, blogger e saggista italiano, vice direttore de Il Post – interverranno:

  • Per l’Impresa: Eleonora Calavalle, Ceo dell’azienda Pennelli Cinghiale, Antonio Auricchio, presidente di Gennaro Auricchio S.p.A, e Maurizio Zanella, fondatore e presidente Cà del Bosco.
  • Per l’Arte: il critico d’arte e curatore Davide Dotti con l’artista Stefano Bombardieri Giulio Bozzo, Ceo & Founder della startup Reasoned Art.
  • Per Cibo&Cucina: Sonia Peronaci, imprenditrice digitale, cuoca, conduttrice televisiva e scrittrice, fondatrice del sito internet di cucina Giallo Zafferano e lo chef Andrea Mainardi.
  • Per la Musica: Cosimo Barberi, founder e Ceo Purilian, start up innovativa per la musica algoritmica, e il maestro Federico Colli, pianista bresciano di fama internazionale.

“L’edizione 2023 di IMW è pensata come un viaggio nel futuro, attraverso le 4 dimensioni della nostra cultura: musica, arte, cibo e impresa – spiega Anna Tripoli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Per ciascuna di queste dimensioni vedremo come tradizione e innovazione si sono evolute nel tempo, diventando una il proseguimento nell’altra. È un esercizio che vogliamo fare proprio nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura per sottolineare come, nell’era del digitale e dell’intelligenza artificiale, sia importante mantenere e festeggiare il primato della creatività umana quale volano di evoluzione e progresso. Sarà un’edizione ricca di spunti e riflessioni, in cui i Giovani Imprenditori si faranno ancora una volta portatori della cultura di impresa alle nuove generazioni.”

“Mai come quest’anno, IMW si caratterizza per la profondità dei temi trattati, legati al filone della cultura e all’appuntamento che per tutto il 2023 connoterà la nostra città – aggiunge Anna Fidanza, Vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Per declinare la tematica in vari ambiti, abbiamo scelto di coinvolgere ospiti di numerosi e differenti settori: dall’arte al cibo, passando per la musica e, ovviamente, per l’impresa. Sarà quindi l’occasione per vedere, sullo stesso palco, protagonisti di ambiti differenti, chiamati a raccontarci la loro visione di cultura. Durante l’evento non mancheranno poi le sorprese e i momenti di riflessione, legati come sempre – durante IMW – all’innovazione e agli spunti per il futuro.”

All’interno della XXII edizione IMW, sarà inoltre presente uno spazio dedicato a SetteOttavi, il roadshow di Confindustria Brescia rivolto agli 8 settori merceologici dell’Associazione, con l’obiettivo di far incontrare e confrontare le imprenditrici e gli imprenditori – associati e non – delle 7 zone di Brescia e provincia.

Per tutte le informazioni e le iscrizioni a IMW, è possibile visitare il sito (news in homepage), oppure contattare la Segreteria Giovani Imprenditori – Confindustria Brescia al numero 030/2292238, oppure alla mail ggi@confindustriabrescia.it.

Camera di Commercio, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

In questo articolo, come di consueto, pubblichiamo gli eventi settimanali comunicati dalla Camera di Commercio di Brescia e provincia.

40/23 – METROLOGIA LEGALE OBBLIGHI DEI TITOLARI DEGLI STRUMENTI DI MISURA

E’ in programma per il giorno 8 maggio 2023 il webinar gratuito “Metrologia legale – obblighi dei titolari degli strumenti di misura”. L’incontro è finalizzato a conoscere le attività di vigilanza svolte dalla Camera di commercio di Brescia e approfondire le tematiche del settore.

Iscrizioni tramite servizi on line https://bs.camcom.it/

41/23 – CAMPAGNA BILANCI 2023

E’ in programma per il giorno 12 maggio 2023 alle ore 14,30 l’incontro formativo gratuito rivolto alle associazioni di categoria e alle imprese per la “Campagna bilanci 2023”.

Contestualmente si svolgerà un medesimo incontro a pagamento, rivolto ai professionisti e alle agenzie di disbrigo pratiche amministrative, per la medesima “Campagna bilanci 2023”.

Iscrizioni tramite servizi on line https://bs.camcom.it/

42/23 – DOMICILIO DIGITALE

La Camera di Commercio è prossima al rilascio d’ufficio del domicilio digitale per le aziende che ancora non hanno provveduto e, congiuntamente, all’applicazione delle relative sanzioni. Le imprese non in regola con il domicilio digitale possono ancora comunicare la propria PEC al registro delle Imprese e richiederne l’iscrizione.

Per verificare la regolarità della propria posizione e per scoprire come comunicare la propria PEC, consultare la pagina informativa domicilio digitale del sito di Unioncamere, dove è disponibile anche un canale di assistenza dedicato.

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