Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 266

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

L’imprenditore Stefanina ferito in un agguato a Capo Verde

in Economia/Evidenza/Turismo by

La paura è stata tanta, ma per fortuna non si è consumato il dramma e sabato Andrea Stefanina, imprenditore bresciano, tornerà a casa da familiari e amici. Il 64enne – che si trovava a Capo Verde per gestire i suoi affari – è stato vittima di un agguato nella serata di ieri: mentre era alla guida della sua auto e stava rientrando in uno dei diversi alberghi che gestisce un colpo di pistola lo ha raggiunto, colpendolo al braccio. A diffondere la notizia è stata la moglie, Diletta Scaglia, durante l’ultimo consiglio comunale (dove siede tra i banchi del Pd). Stefanina è stato lievemente ferito, ma se la caverà con pochi giorni di cure.

Gossip: Sala lascia la terza moglie per la figlia di Bazoli?

in Economia/Evidenza/Gossip by

La notizia è priva di conferme ufficiali, ma la fonte – il popolare sito Dagospia – è di quelle che spesso ci prendono. Il primo cittadino di Milano avrebbe preso una cotta importante per una bresciana Doc, figlia di uno dei nomi più noti della Leonessa (e d’Italia). Secondo il sito, infatti, Sala avrebbe deciso di lasciare la terza moglie per stare con Chiara Bazoli, figlia del presidente emerito di Intesa e partner di Urbano Cairo nella recente scalata al Corsera. Galeotto, secondo Dago, sarebbe stato un incontro in occasione di Expo, tra l’ex commissario e lamanager della Fondazione Feltrinelli che curava i contenuti della manifestazione.

Aib, i giovani talenti di “Best” pronti a entrare in azienda

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sei aziende bresciane partner del progetto “Best Brescia”, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di AIB, sono pronte ad accogliere sette ragazzi di talento, offrendo loro una prima esperienza di lavoro con un contratto a tempo determinato di sei mesi.
Si è da poco concluso infatti il processo di selezione, curato da Trenkwalder, che ha individuato i profili più idonei tra i giovani freschi di diploma degli istituti superiori del territorio. Ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco nella seconda edizione di Best (Business Excellent Student Talent), voluta dagli imprenditori under 40 di AIB guidati da Alberto Faganelli, per avvicinare scuola e imprese.

Giorgio Spalenza, appena diplomatosi all’istituto Cossali di Orzinuovi, lavorerà alla AS Borsoni Worldwide, mentre Claudio Bianchetti del Golgi di Brescia farà la sua prima esperienza al Colorificio Bresciano. Due ragazzi, Serena Verzeletti dell’Einaudi di Chiari e Federico Zanoni dell’Antonietti di Iseo, saranno accolti dalla Italian Gasket, Davide Gasparetti dell’Antonietti dalla Umr e Idi Songne del Moretto di Brescia dalla Ntm. Infine,  Massimiliano Farnedi, pure lui proveniente dall’Antonietti, andrà alla Cibek.

“Partecipare a questa prova mi ha reso più sicuro e fiducioso. Sono state riconosciute le mie capacità e sono certo che l’esperienza lavorativa contribuirà alla mia formazione”, commenta Giorgio Spalenza, mentre Serena Verzeletti sottolinea come l’opportunità offerta da Best sia “da cogliere al volo. A noi giovani non capita tutti i giorni di ricevere un contratto con un’azienda che si impegni a migliorare le nostre potenzialità”.

“Un progetto cresciuto rispetto alla prima edizione, con il quale rinsaldiamo il legame tra scuola e impresa e che rappresenta davvero una concreta opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Lo scorso anno, al termine dei sei mesi, tre dei cinque ragazzi selezionati hanno infatti ottenuto un contratto a tempo indeterminato”, spiega Anna Tripoli vice presidente dei Giovani AIB con delega alla Commissione Scuola.

“Quest’anno abbiamo cercato i talenti migliori in quattro diverse aree di specializzazione: informatica, chimica, commerciale e meccanica. Tanti ragazzi si sono messi alla prova in un percorso di selezione molto impegnativo, che prevedeva la stesura di un curriculum, test di gruppo, colloqui “speed date” e prove pratiche in azienda. Un’esperienza, quindi, molto utile anche per chi alla fine non è stato selezionato”, conclude Alice Palumbo, project leader di Best.

Secondo trimestre in positivo per l’artigianato lombardo. Massetti: luci e ombre

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Manifatturiero by

Un secondo trimestre 2016 in positivo per l’artigianato manifatturiero lombardo: “Fatto non solo di molti segni più, ma anche di una crescita diffusa a tutti i dati congiunturali, e che vede l’artigianato cavarsela meglio dell’industria”, commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Che sottolinea: “Cresciamo su tutti i mercati, interni e esteri, ma in particolare cresce sopra la media il settore metalmeccanico, che siamo soliti considerare la nostra “sentinella”, settore storicamente baricentrico per il comparto artigiano: un ulteriore elemento che ci fa ben sperare per i mesi a venire”.

I dati della congiuntura di Unioncamere Lombardia registrano infatti per le aziende artigiane manifatturiere una nuova svolta congiunturale positiva nella produzione (+0,8%) e un’accelerazione rispetto allo scorso anno con una variazione tendenziale dell’1,8%. L’indice della produzione sale a quota 71,2 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100) recuperando 2,5 punti rispetto al minimo del 2013, ma rimanendo purtroppo ancora ben lontano da quota 100 e 5,5 punti sotto il massimo registrato nel 2011.

Da un punto di vista settoriale, il segno positivo che caratterizza circa metà dei comparti. I sei settori in espansione sono guidati dalla meccanica (+3,4%), seguita da gomma-plastica (+2,1%), legno-mobilio (+2,0%), alimentari (+1,9%) e manifatturiere varie (+1,6%). In leggera crescita l’abbigliamento (+0,8%). In contrazione i minerali non metalliferi (legati al mondo dell’Edilizia) (-4,4%), il resto del comparto moda (tessile -2,6% e pelli-calzature -2,2%), carta-stampa (-0,6%) e siderurgia (-0,4%). A livello dimensionale le micro imprese artigiane restano stazionarie, le imprese da 6 a 9 addetti sono in crescita dell’1,8% e quelle con oltre 10 addetti del +3,6%. “Ancora una volta le imprese artigiane che vanno meglio sono le più strutturate – commenta Massetti – a dimostrazione che la competitività, su mercati complessi come gli attuali, vada giocata su qualità e capacità di innovare, elementi che caratterizzano più facilmente le imprese più strutturate o capaci di lavorare in rete”.

Le imprese che dichiarano variazioni negative nei livelli della produzione scende di un punto (dal 33% al 32%) e, di conseguenza, aumenta la quota delle imprese che dichiarano variazioni positive (dal 43% al 44%). Il fatturato a prezzi correnti è in accelerazione sia dal punto di vista tendenziale (+2,3%) che congiunturale (+0,9%). Sul mercato interno, si registra un +0,8% rispetto al trimestre precedente e un +0,5% tendenziale. Sul versante estero, dal quale il comparto artigiano ricava una quota del fatturato del 7,3% sul totale, i risultati sono ancora più positivi crescendo dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% su base annua. Per quanto riguarda l’occupazione, tasso d’ingresso e d’uscita si riducono di pari entità, mantenendo il saldo costante al +0,3% registrato anche lo scorso trimestre. Le aspettative delle imprese artigiane risultano invece in controtendenza in un quadro in miglioramento: produzione e occupazione rimangono in area negativa e peggiorano tornando ad allontanarsi dal punto di svolta. Anche sul versante della domanda le aspettative degli artigiani flettono per entrambi i mercati con la domanda estera che, dopo tre trimestri in area positiva, torna in negativo. “Viviamo un periodo di forte incertezza, con una turbolenza dei mercati ulteriormente alimentata da fenomeni come la Brexit: credo si possa spiegare così la diffusione, tra le nostre imprese, di un sentiment particolarmente negativo, a volte nonostante i risultati d’impresa positivi. – conclude il presidente Massetti – Eppure, oggi più che mai, non dobbiamo perdere una certa dose di fiducia e la voglia di reagire che sono due elementi indispensabili per continuare a scommettere sulle nostre imprese e a competere con successo”.

Licenziamenti Editrice La Scuola, i sindacati da Del Bono

in Economia/Editoria/Evidenza/Istituzioni by

Ieri pomeriggio alle 15.30 la delegazione sindacale composta dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl ha incontrato il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono per discutere dei nuovi licenziamenti decisi dall’Editrice La Scuola.

Al Sindaco è stata presentata la situazione attuale, partendo dalla ristrutturazione aziendale del 2010. “E’ stata messa in evidenza la natura profonda della questione – spiegano i sindacati in una nota – una difficoltà finanziaria che origina dalla mancanza di una efficace strategia di crescita aziendale, in grado, negli ultimi anni, di reggere le forti trasformazioni del complessivo mercato di riferimento, l’editoria scolastica. Si è fatto presente che l’azione di riequilibrio che Editrice vuole mettere in atto avrà una ricaduta importante sul livello occupazionale, pregiudicando quasi la metà del personale attualmente impiegato con un piano di licenziamento collettivo. Per questo (…) i dipendenti e le organizzazioni sindacali hanno chiesto misure per attenuare l’impatto la manovra, come il ricorso a specifici strumenti di ammortizzatori sociali. Inoltre, pensando ai dipendenti che rimarranno in Editrice, è stata rimarcata la necessità di conoscere con maggiore dettaglio il Piano industriale, per ora solo genericamente accennato dalla Direzione”.

Preso atto delle attuali difficoltà aziendali, il Sindaco ha espresso quindi la convinzione che occorra una convinta azione di rilancio industriale, mostrando interesse alla vicenda e alla sorte dei lavoratori. Un interesse – si legge ancora “da spendere nelle sedi opportune con le modalità e le prerogative del suo ruolo istituzionale”. “L’incontro – concludono i rappresentanti del sincato nel comunicato stampa – si è concluso non con certezze, ma almeno con la convinzione che verrà tentato ciò che sarà possibile. E mettendo in agenda un prossimo appuntamento da tenersi per la fine di agosto”.

Ori Martin, calano i ricavi del gruppo, ma gli utili tornano a crescere

in Acciaio/Economia by

Il Gruppo ORI Martin è specializzato nella produzione di acciai di qualità per la meccanica e le costruzioni.

Il bilancio consolidato del Gruppo comprende il bilancio della O.R.I. Martin SpA, società capogruppo, e quelli delle società di cui detiene la maggioranza adottando il criterio del consolidamento integrale.

  • I ricavi delle vendite sono stati di € 403,4 milioni con un decremento del -4,2% rispetto ai ricavi (421,0) realizzati nel 2014.

  • L’utile netto è risultato pari a € 8,9 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 36,3 milioni, di cui € 13,2 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;

  • I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 53,0 milioni pari al 13,1% del fatturato, ed il cash flow a € 51,2 milioni pari al 12,7% del fatturato.

Il gruppo detiene una quota di mercato significativa sui mercati europei per gli acciai destinati al settore automotive e mantiene una presenza stabile nel mercato delle costruzioni.

A Brescia sono situate l’acciaieria e il laminatoio per la produzione a caldo di acciai di qualità per la meccanica; a Cologne (BS) si trovano gli impianti per la finitura a freddo del laminato, mentre nel Lazio, a Ceprano (FR), sono presenti uno stabilimento per la laminazione di billette per cemento armato e uno per la trafilatura e cordatura di trefolo c.a.p, e a Corbetta (MI) si trova uno stabilimento dedicato alla realizzazione di tiranti per applicazioni geotecniche.

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La capogruppo O.R.I. Martin SpA

La società principale, O.R.I. Martin SpA, azienda siderurgica attiva principalmente nella produzione di acciai speciali, è costituita da due stabilimenti. Nel sito produttivo di Brescia sono presenti un’acciaieria, un laminatoio e i reparti accessori di trattamento termico dei prodotti; nel sito di Ceprano è presente un impianto di laminazione dedicato alla fabbricazione di tondo per cemento armato.

L’azienda detiene una quota di mercato significativa nei mercati europei per gli acciai per bulloneria, automotive e stampaggio a freddo e costituisce una presenza stabile nel mercato del tondo per cemento armato del centro-sud Italia.

Le quantità prodotte dalla società sono state pari a 644.000 ton di acciaio e 579.000 di laminato (di cui 115.000 nello Stabilimento di Ceprano) con un decremento annuo del -4,3% per l’acciaieria un incremento del +1,0% per il laminatoio.

Il fatturato del settore acciai speciali ha registrato un decremento del -8,5% causato principalmente dalla flessione del prezzo medio di vendita (-7,1% rispetto all’esercizio 2014) dovuto alle tendenze ribassiste generate dal protrarsi di una situazione di debolezza a livello macroeconomico.

Il fatturato del tondo per cemento armato ha mantenuto una sostanziale stabilità (-0,2%) grazie alla forte crescita dei volumi commercializzati in termini reali (+11,0%), fenomeno che ha compensato il decremento dei prezzi di vendita (-10,1%).

Le esportazioni dirette ed indirette superano il 60% del fatturato ed il mercato di riferimento rimane soprattutto quello europeo.

I dati principali della società sono i seguenti:

  • I ricavi delle vendite sono stati di € 357,3 milioni con un decremento del -7,8% rispetto ai ricavi (387,4) realizzati nel 2014.

  • L’utile netto è risultato pari a € 9,5 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 26,0 milioni, di cui € 9,4 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;

  • I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 44,9 milioni pari al 12,6% del fatturato, ed il cash flow a € 41,5 milioni pari all’11,6% del fatturato.

Nella tabella vengono indicati i quantitativi di acciaio prodotti negli esercizi 2014 e 2015:

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Di seguito viene presentato il bilancio di O.R.I. Martin SpA, approvato dagli azionisti; si fa notare che l’impresa ha usufruito della facoltà di effettuare la rivalutazione delle immobilizzazioni materiali secondo i criteri previsti dalla Legge 147/2013 iscrivendo maggiori valori all’attivo per € 50,5 milioni e costituendo una riserva di rivalutazione di pari importo nel patrimonio netto.

A fronte della rivalutazione indicata l’azienda ha sostenuto maggiori ammortamenti nell’esercizio per un importo pari a € 9,5 milioni.

I dati di sintesi, espressi in migliaia di euro sono i seguenti:

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Le società controllate

Le società industriali consolidate e controllate al 100% direttamente da O.R.I. Martin SpA sono le seguenti:

  • Trafilati Martin SpA ha sede in Cologne (BS) ed opera nel mercato delle lavorazioni a freddo dell’acciaio con destinazione prevalente il settore automotive. I ricavi hanno raggiunto il valore di € 51,1 milioni con un incremento del +5,0% rispetto all’esercizio precedente; il cash flow lordo è pari a € 5,3 milioni (10,4% del fatturato) ed il risultato netto si attesta a € 1,1 milioni, dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,5 milioni, di cui € 1,7 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.

  • Siderurgica Latina Martin SpA ha sede in Ceprano, produce trefolo per il settore del cemento armato precompresso, ha realizzato un fatturato di € 26,8 milioni registrando rispetto all’esercizio 2014 una crescita del +9,2%, e ha generato un cash flow lordo di € 1,0 milioni (3,9% del fatturato) ed una perdita netta di € -2,0 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,8 milioni, di cui € 2,0 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.

Gli investimenti

Gli investimenti complessivamente effettuati dalla Capogruppo nel corso dell’esercizio 2015 sono stati di circa € 18,4 milioni.

Per quanto riguarda i reparti produttivi, gli investimenti hanno riguardato principalmente:

  • nel reparto acciaieria il sistema di caricamento continuo del rottame;

  • nel reparto di laminazione il forno di riscaldo per le billette;

– nel reparto dei trattamenti termici i forni di ricottura dei prodotti finiti.

Per lo Stabilimento di Ceprano sono stati completati alcuni interventi programmati di automazione e revamping degli impianti.

Gli investimenti nel settore ambientale

Gli investimenti ambientali nell’esercizio 2015, sul totale investimenti di €18,4, sono stati pari a € 5,8 milioni e hanno riguardato principalmente l’impianto finalizzato al recupero dell’energia termica contenuta nei fumi provenienti dal forno elettrico, con contestuale produzione di energia elettrica per l’autoconsumo interno e di energia termica che verrà ceduta alla rete A2A di teleriscaldamento cittadino nel periodo invernale.

L’azienda, utilizzando le più recenti tecnologie disponibili, ha continuato a realizzare investimenti per l’impianto di aspirazione dei fumi, l’ottimizzazione energetica del forno e il completamento dei tamponamenti per limitare ulteriormente l’impatto acustico.

La società svolge la propria attività nel totale rispetto delle disposizioni in materia di tutela dell’ambiente e sicurezza dei lavoratori, ed è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale certificato ISO 14001 dall’ente IGQ successivamente integrato con un Sistema di Gestione della Sicurezza secondo la norma BSOHSAS 18001 certificato dall’ente IGQ.

Fatti di rilievo del primo semestre 2016

La produzione di acciaio mondiale anche nei primi mesi dell’anno 2016 conferma il trend discendente della produzione siderurgica globale, fenomeno cui la contrazione della Cina contribuisce sensibilmente; le prospettive per l’esercizio in corso sono pertanto improntate alla cautela.

L’azienda ha approvato investimenti, nel 2016, per € 19,1 milioni, di cui una quota significativa e superiore al 25% è destinata ad Ambiente e Sicurezza.

Il Consiglio di Amministrazione di O.R.I. Martin S.p.A. per il triennio 2016-2019 è composto da:

Uggero De Miranda (Presidente); Annamaria Magri (Vicepresidente); Giovanni Marinoni (Vicepresidente); Andrea Agnelli (Consigliere Delegato); Giovanni Comboni (Consigliere); Roberto De Miranda (Consigliere); Carlo Garavaglia (Consigliere).

 

 

Scenario di mercato e posizionamento

World Steel Association rileva che il mercato dell’acciaio mondiale nel 2015 ha prodotto complessivamente 1.621 milioni di tonnellate, con un decremento pari al -2,9% dall’anno precedente; i produttori dell’area orientale – nonostante una flessione del -2,2% – hanno prodotto quasi 1.096,3 milioni di tonnellate e l’apporto più significativo è stato della Cina, che con 803,8 milioni di tonnellate detiene il 49,6% della produzione complessiva mondiale, quota che tuttavia rispetto all’anno precedente scende del -2,3%.

L’Unione Europea registra una flessione del -1,8% dal 2014 con un totale di 166,2 milioni di tonnellate di acciaio; il calo rispetto ai 210 milioni di tonnellate prodotte nel 2007 è pari al -20,9%.

L’Italia, la cui produzione si attesta a 22,0 milioni di tonnellate, pur mantenendo ancora l’11° posto nella graduatoria mondiale dei produttori, ha registrato un’ulteriore flessione pari al -7,2% rispetto al 2014. Gli altri Paesi europei hanno proposto performance abbastanza discordanti: la Germania (42,7 M.t, -0,5%) ha sostanzialmente mantenuto i livelli produttivi dell’anno precedente, la Francia (15,0 M.t, -6,8%) e il Regno Unito (10,9 M.t, -9,9%) hanno registrato una flessione decisa, mentre la Spagna (14,9 M.t, +4,9%) ha quasi superato l’output produttivo francese.

L’industria rallenta la crescita, nell’artigianato manifatturiero segnali di ripresa

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero/Tendenze by

Nel secondo trimestre del 2016 – secondo una nota del Centro Studi AIB – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane registra un nuovo incremento, che segue quello rilevato nei primi tre mesi dell’anno. L’intensità della dinamica congiunturale è tuttavia piuttosto fiacca, se confrontata con quella che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell’anno scorso e il primo quarto del 2016. L’evoluzione della produzione continua a caratterizzarsi per una significativa eterogeneità, fra e nei settori, in un contesto in cui la debolezza degli scambi globali e la diffusa incertezza politica su scala internazionale contribuiscono a frenare ogni tentativo di accelerazione dell’attività economica.

Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia ha sperimentato un incremento congiunturale dell’1,3%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) è positivo per la undicesima rilevazione consecutiva (+3,3%). Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2016, è pari a +3,8%. A seguito delle suddette variazioni, il recupero dai minimi (3° trimestre 2013) è pari al 9,5%, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si attesterebbe intorno al 25%.

L’attività dell’artigianato manifatturiero bresciano – secondo quanto rileva l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il secondo trimestre con segnali nel complesso positivi. La produzione segna un aumento su base annua dell’1,4% e una dinamica congiunturale, al netto degli effetti stagionali, positiva e pari all’1,3%. La ripresa dell’attività produttiva è accompagnata da miglioramenti sia del fatturato sia degli ordinativi e si inserisce in un quadro regionale anch’esso in crescita.

La dinamica produttiva, tuttavia, dalla fine del 2012 (periodo in cui ha raggiunto i livelli più bassi) ha intrapreso un sentiero di crescita lento e altalenante, fatto di battute d’arresto e recuperi, che non hanno consolidato la ripresa ma che, al contrario, la tengono ancora lontana dai livelli pre-crisi. Tutto ciò è evidente dall’andamento dell’indice della produzione industriale, che attualmente è a quota 71,4, distante oltre 30 punti dai livelli massimi raggiunti nel 2007.

I principali indicatori dell’industria:

Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (+3,0%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+2,6%); è cresciuta con minore intensità nell’abbigliamento (+1,3%), nell’agroalimentare e caseario (+0,7%), nel chimico, gomma, plastica (+1,6%), nel materiali da costruzione ed estrattive (+1,7%), nella meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (+1,1%), nel tessile (+0,9%). E’ invece diminuita nei comparti: calzaturiero (-0,5%), carta e stampa (-1,0%), legno e mobili in legno (-2,4%), maglie e calze (-0,6%).

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 32% delle imprese, diminuite per il 22% e rimaste invariate per il 46%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 36% degli operatori, scese per il 13% e rimaste stabili per il 51%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 32%, calate per il 5% e rimaste invariate per il 63% del campione.

I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 6% delle imprese, con un decremento medio dell’1,1%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 15% degli operatori, per una variazione media di meno 0,3%.

Le aspettative a breve termine appaiono coerenti con la prosecuzione di una fase di incertezza per il manifatturiero provinciale. Le incognite legate alle tensioni politiche e terroristiche, nonché quelle derivanti dalle conseguenze di Brexit, rendono ancora più fragile la crescita globale. La produzione è prevista in aumento da 17 imprese su 100, stabile dal 62% e in flessione dal rimanente 21%.

Gli ordini provenienti dal mercato interno sono attesi in aumento dal 20% degli operatori, stabili dal 61% e in calo dal 19%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 18% degli operatori del campione, invariati per il 62% e in flessione per il 20%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 16% delle imprese, stabili per il 70% e in diminuzione per il 14%.

I principali indicatori dell’artigianato:

▪ La crescita produttiva non ha interessato tutti i settori. Infatti, alla dinamica positiva della meccanica (+4,0% su base annua), del tessile (+2,7%) e dell’abbigliamento (+1,2%) si contrappone la performance negativa dei minerali non metalliferi (-8,1%), della siderurgia (-7,1%) e della gomma-plastica (-2,5%).

▪ Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva pari all’1,4% e ancora più intensa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,1%), trainata dalla componente estera (+5,6%) e sostenuta dal fatturato interno (+2,9%).

▪ Gli ordini sono cresciuti nel secondo trimestre del 2016 dell’1,9% sul trimestre precedente e dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

▪ Anche l’occupazione chiude il trimestre con un leggero risultato positivo pari allo 0,6%. Aumenta, tuttavia, la quota di imprese che hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione guadagni che si colloca al 7,8% contro il 6,5% del trimestre scorso.

▪ Tra gli imprenditori artigiani è diffuso un generale atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e fatturato. Per la domanda estera domina un orientamento alla crescita, per l’occupazione la previsione è di stabilità.

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 193 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

ALLEGATI

Grafici artigianato 2-2016

Grafici industria 2-2016

Allegato settori industria 2-2016

Atp e Casa industria, per le candidature c’è tempo fino al 29 agosto

in Economia/Evidenza/Partecipate e controllate by

Il Comune di Brescia cerca rappresentanti in fondazioni e società. Il sindaco di Brescia comunica con una nota che è riaperto fino alle 12 del 29 agosto il termine per la presentazione di proposte di candidature per la nomina di tre membri in seno al consiglio di Indirizzo e la nomina di un Revisore legale in seno alla Fondazione Casa di Industria Onlus. Alla stessa data è spostato il termine per la presentazione di proposte di candidature per la individuazione di candidati per la formazione di lista ai fini della nomina di un rappresentante del Comune in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Brescia, in surrogazione di membro dimissionario.

Multe in aumento in città: la media è di 43 euro per ogni patentato

in Economia/Istituzioni by

Quarantatre euro per ogni patentato residente in città. E’ questo il dato pubblicato nelle scorse ore dal Corsera sulle sanzioni comminate agli automobilisti in città. Nei primi cinque mesi del 2016 la Loggia ha incassato 5 milioni e 288mila euro, con un aumento del 22 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un trend “positivo” dunque, in controtendenza con il dato nazionale che segna un calo del 12 per cento. Lo scorso anno i vigili bresciani avevano staccato 49mila multe per divieto di sosta e 50mila a chi aveva posteggiato nelle linee blu senza pagare. Soltanto 1.800 le sanzioni per guida al cellulare, 1.415 quelle per il mancato uso delle cinture.

Fiera, è arrivato il momento di unire le forze

in Economia/Opinioni by

di Sandro Belli* – Fiera si, fiera no. Per anni il dibattito è proseguito, poi l’oblio. Pochi, fra i quali Bresciacittagrande ( per questo a volte sbeffeggiata) hanno continuato insistentemente a sostenere che una città operosa, artigianale e industriale come Brescia avesse bisogno di un punto espositivo idoneo, per mostrare la propria produzione e la propria creatività, per incontrare e confrontarsi con clientela di vario tipo, per svolgere un marketing serio, sul pezzo.

Per dar senso e forza ad un grande progetto di rilancio dell’intero comparto, si proponeva di considerare il palazzetto EIB e la Fiera come un tutt’uno. Si chiedeva,in altre parole, di pensare, attrezzare, organizzare e in seguito gestire le due realtà in modo sinergico, sotto un’unica regia. Si chiedeva,inoltre, di preoccuparsi delle adiacenze, dei parcheggi e dei servizi limitrofi; di non dimenticare la raggiungibilita’ da strade, autostrade, stazione ecc.Tutto ciò non solo per le migliori chance  possibili al comparto, ma anche per renderlo più comodo e più versatile rispetto a possibili aree concorrenti, vicine o lontane. Una realtà nuova, ben attrezzata, moderna, gestita in modo snello e a costi contenuti, nella quale tra eventi ed esposizioni dei due edifici non solo non vi fosse sovrapposizione e concorrenza, ma convergenza ed ampia possibilità di utilizzo comune degli spazi, dei servizi e della sede direzionale. Ma tutto ciò non ci pareva sufficiente.

L’ ambito cittadino sembrava essere troppo limitato. Una realtà che doveva poter aver una voce internazionale, andava accompagnata da energie non solo locali. La prospettiva poliprovinciale, inserita nel grande tema della Lombardia Orientale ci sembrò assolutamente consona e indispensabile.

Oggi, dopo che sembra tutto pronto per ripartire, vorremmo riproporre quanto tempo fa scrivevamo nella convinzione che sia ancora utile ed attuale, aggiungendo questa considerazione : non abbiamo alcun dubbio che Brescia possa gareggiare quantomeno con città di medie dimensioni, come Vicenza, Verona, Bergamo, Rimini, ecc, città nelle quali le attività  fieristica, espositiva e congressuale sono presenti e, a volte in sviluppo. Come sempre serve vera convinzione e condivisione della comunità di tutta la vasta area lombardoorientale delle forze politiche ed economiche, superando gelosie e campanilismi.

Oltre a ciò  è nostra convinzione che una città non può essere costituita da tante “isolette”, da attività scollegate quando non addirittura antitetiche, da associazioni e società che, ciascuna per se, senza alcun collegamento o rapporto, pur avendo l’obiettivo comune di vivacizzare o dar lustro alla città, impiegano singolarmente ingenti risorse della comunità. Spesso una singola  attività si organizza con strutture societarie o direttive che impegnano troppi componenti, consigli di amministrazione con una pletora di consiglieri, uno per partito o uno per corrente o per categoria, con comitati tecnici a latere o direttivi operativi esagerati, creando organismi costosi e non preoccupandosi di coordinare le proprie iniziative con altri organismi similari. Per dimenticare e superare questa abitudine tutta italiana allo spreco di risorse e al concetto ” nella mia parrocchia comando io” e sopratutto per riuscire a sorreggere e sviluppare con costi sopportabili attività importanti per la città, come un nuovo comparto fieristico-sportivo-congressuale ci si deve convincere che le sinergie sono indispensabili e che si deve “unire le forze”.

* Imprenditore

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