Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 264

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Turismo e strade, in Valsabbia arrivano 23 milioni dalla Regione

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Turismo by

“Con questa delibera abbiamo approvato un programma di interventi legato alla valorizzazione turistica e alla viabilita’ dell’area Alta Valle Sabbia”. Lo dichiarano Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica, Difesa del Suolo e Citta’ metropolitana e Ugo Parolo, sottosegretario alla Presidenza con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione Alpina (Eusalp), ai Quattro Motori per l’Europa e alla Programmazione negoziata, al termine della seduta di Giunta regionale.

L’IMPORTO – “Lo schema di convenzione – spiega il sottosegretario – prevede l’avvio di un programma di interventi strategici sul territorio dell’Alta Valle Sabbia (Brescia), per i quali convergono finanziamenti per 4 milioni di euro da Regione Lombardia, per quasi 11 milioni dal Fondo Comuni Confinanti, di 6 milioni dalla Provincia autonoma di Trento e 2 milioni dalla Provincia di Brescia”.

GLI INTERVENTI – “Il programma – aggiunge Parolo – consente di completare il quadro finanziario della galleria di Valvestino, che migliorera’ sensibilmente l’accessibilita’ dei Comuni di Magasa e Valvestino. Inoltre, verranno finanziati interventi che riguardano la viabilita’ del comune di Bagolino e l’accessibilita’ al comune di Idro, con ulteriori interventi di valorizzazione della Rocca d’Anfo”.

VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO – “Si tratta – aggiunge Viviana Beccalossi – di una serie di interventi davvero importanti per la provincia di Brescia, e in particolare la Val Sabbia, alla quale da sempre Regione Lombardia presta particolare attenzione. La difesa e la salvaguardia del territorio sono elementi imprescindibili per valorizzare ulteriormente il patrimonio paesaggistico e turistico della Valle”. “Inoltre – conclude l’assessore Beccalossi -, i finanziamenti daranno un’importante boccata d’ossigeno ai nostri agricoltori, che spesso durante l’estate si trovano a dover fare i conti la scarsita’ di precipitazioni, che mette in sofferenza il bacino del Lago d’Idro, rendendo quindi necessario un maggiore rilascio di acqua a monte”.

COLLABORAZIONE CON PROVINCE TN E BS – “Con questa delibera – conclude Parolo – si approva inoltre un accordo di collaborazione con le Province di Trento e di Brescia, nel quale si definisce in modo dettagliato la gestione coordinata delle risorse idriche del bacino idrografico del fiume Chiese, con particolare riferimento alla fase legata alla messa in sicurezza delle opere di regolazione del Lago d’Idro. Si tratta di un accordo che evidenzia ancora una volta la volonta’ di Regione Lombardia e della Provincia di Trento di lavorare insieme su obiettivi comuni, per garantire la salvaguardia e la tutela del territorio”.

Fatture false, sequestrati 13,5 milioni di euro a due imprese di Orzinuovi

in Economia/Guardia di Finanza by

Ben 13 milioni e mezzo tra denaro, azioni e immobili. A tanto ammonta il sequestro disposto dalla Guardia di Finanza di Brescia ai danni di due imprese della Leonessa, attualmente fallite. Secondo l’accusa le imprese – entrambe con sede a Orzinuovi – avrebbero emesso fatture false per ben 150 milioni di euro. Le aziende avevano ottenuto importanti appalti anche per la ricostruzione delle aree terremotate d’Abruzzo, e secondo le forze dell’ordine uno dei metodi che mettevano in atto per aggiudicarsi le gare era proprio quello di fare offerte particolarmente competitive grazie al fatto che evadevano le imposte. L’operazione fa è stata denominata Teorema dalle Fiamme Gialle: nella prima fase dell’inchiesta gli arresti erano stati ben 18.

Imprese agricole, dalla Camera di commercio 50mila euro di contributi

in Agricoltura e allevamento/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Istituzioni by

La Camera di Commercio di Brescia ha stanziato un fondo di € 50.000 destinato alle imprese agricole operanti nel settore dell’allevamento di bovini, bufale, ovini e caprini da latte, per l’acquisto di nuove vasche da latte. Il bando di concorso avrà durata dal 18 luglio al 31 dicembre 2016. Il contributo coprirà il 50% della spesa al netto di IVA, fino ad un massimo di € 5.000 per ogni impresa, con una spesa minima di € 2.000. L’assegnazione dei contributi avverrà secondo il criterio della priorità cronologica di presentazione delle domande on line. Per visionare il regolamento ed i moduli collegarsi al sito www.bs.camcom.it alla pagina Contributi alle imprese/Bandi di contributo camerali/Settore Agricoltura. Per informazioni contattare l’Ufficio Promozione del Territorio: tel. 030/3725.271-356.

Stress test, il Banco Popolare: solidi e pronti per gli scenari più avversi

in Banche/Economia/Evidenza by
Banco Popolare ha partecipato al 2016 EU wide stress test condotto dall’European Banking Authority (EBA), in collaborazione con Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea (BCE), la Commissione Europea (CE) ed il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB). Banco Popolare prende atto degli annunci effettuati venerdì scorso dall’EBA sugli stress test europei e conferma i risultati di questo esercizio. La resilienza e la solidità dimostrata dal Banco Popolare sotto le condizioni imposte dagli scenari dello Stress Test 2016 è confermata dai seguenti risultati: CET1 ratio post impatto Stress Test baseline scenario pari a 14,61%; CET1 ratio post impatto Stress Test adverse scenario pari a 9,05%.“L’immagine del Banco Popolare, con il Credito Bergamasco, esce sicuramente rafforzata da questi stress test” spiega Roberto Perico, Responsabile della Divisione Credito Bergamasco del Banco Popolare. “Già nel 2014 avevamo fatto bene, posizionandoci tra i migliori. Quest’anno anche nell’ipotesi catastrofica prevista dal cosiddetto scenario avverso, conserviamo un patrimonio primario del 9,05% con un risultato che ci pone al secondo posto dopo Intesa Sanpaolo. Esistono poi le difficoltà, ma sono comuni al settore bancario: come tutti, soffriamo per i bassi ricavi, generati dalla politica dei tassi zero che di fatto cancella i margini di interesse e abbatte le commissioni”.

“Il Banco Popolare è una banca solida, che non va in deficit patrimoniale nemmeno se crolla il Pil, se gli immobili sprofondano e se lo spread sul debito italiano torna a salire vertiginosamente” prosegue Perico. “E la solidità certificata dall’Eba. Il risultato degli stress test è ancora più importante perché non tiene conto dell’aumento di capitale di un miliardo concluso recentemente che ha contribuito ulteriormente ad accrescere la nostra solidità. Ciò che ci ha sorpreso è stato veder entrare nelle filiali migliaia di soci che hanno voluto seguire l’operazione. Un segno di grande fiducia e attaccamento alla banca, segnali che, anche a Brescia, come a Bergamo, costituiscono il nostro patrimonio più importante”.

“Ora continueremo a fare bene il nostro lavoro” conclude il dirigente del Credito Bergamasco. “La liquidità non manca e c’è la forte volontà di servire le famiglie e le imprese del territorio che qui a Brescia, e in generale in tutta la Lombardia, rappresentano lo spaccato di un’Italia che produce e crea valore”.

Valcamonica, scoperto laboratorio clandestino cinese: i dipendenti erano italiani

in Economia/Evidenza/Guardia di Finanza by

In apparenza era un “comune” laboratorio clandestino gestito da cinesi. In realtà c’era una sorpresa: i lavoratori impiegati erano (quasi) tutti italiani. E’ questa la singolare sorpresa che hanno fatto le forze dell’ordine in un capannone abusivo di Artogne, in piena Valcamonica. Quando i carabinieri di Breno e l’ispettorato del lavoro hanno controllato l’immobile, gestito da un 52enne cinese, hanno trovato diverse postazioni allestite con macchine da cucire professionali. I “dipendenti” senza documenti erano dieci, di cui sette del posto e tre cinesi (uno clandestino). La donna ha ricevuto multe per 35mila euro. L’attività è ovviamente stata sospesa.

Infortuni, Brescia sotto media ma le morti bianche sono in aumento

in Agricoltura e allevamento/Cgil/Economia/Edilizia/Sindacati by

I settori interessati maggiormente da infortuni mortali sono sempre gli stessi, agricoltura e edilizia, con caduta dall’alto e ribaltamento dei mezzi agricoli, utilizzati spesso da agricoltori ormai pensionati che utilizzano quei veicoli per anni, senza mai adeguarli. Segue il settore metalmeccanico. Il settore artigiano continua a mantenere un alto tasso di infortuni mortali. La classe di età di lavoratori maggiormente colpiti da infortuni mortali è quella tra i 40 e i 59 anni. È la fotografia tracciata dalla relazione annuale dell’Inail relativa al 2015 diffusa nei giorni scorsi e rielaborata in un rapporto di sintesi dall’ufficio sicurezza Ambiente della Camera del Lavoro di Brescia. Un anno considerato – sia a livello nazionale che regionale e provinciale – il peggiore dell’ultimo decennio con più di 1.200 lavoratori che hanno perso la vita svolgendo il proprio lavoro, con un incremento del 2,6% rispetto al 2014 e del 6,1% rispetto al 2013.

Per quanto riguarda le malattie professionali si conferma il trend di aumento a livello nazionale, cosa che avviene però in misura minore a livello provinciale e lombardo. Per Brescia le cifre sono irrisorie, sia di denunce che di riconoscimenti, se consideriamo l’alta concentrazione produttiva tipica della nostra provincia.

Per Brescia, le malattie professionali denunciate nel 2015 arrivano a 535 casi, 46 casi in più rispetto al 2014. La media nazionale di malattie professionali riconosciute si aggira intorno al 34,4%. Per la Lombardia è sempre Bergamo la provincia con il maggior numero di casi denunciati, ed il 50% delle denunce vengono riconosciute come Malattie Professionali da parte dell’Inail. La provincia di Brescia rimane sotto la media nazionale, cioè 138 riconoscimenti su 535 denunce il 25,7%. «Si conferma in generale il trend in diminuzione per gli infortuni nell’ultimo quiquennio, mentre lo stesso tasso di decremento non si ripropone per gli infortuni mortali – spiega Antonella Albanaese, responsabile dell’Ufficio Sicurezza Ambiente della Camera del Lavoro di Brescia -; infatti nonostante il calo delle ore lavorate in generale e nei settori a maggiore sinistrosità come l’edilizia, il numero delle morti per infortunio aumenta».

Le malattie professionali hanno fatto registrare un incremento negli anni: «Questo andamento assume una valenza importante – sottolinea Antonella Albanese -: perché fa emergere la realtà dei rischi presenti nel mondo del lavoro ed evidenzia la maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori, il che è fondamentale per la valutazione dei rischi emergenti senza trascurare il fattore ambiente che interagisce con i fattori di rischio lavorativo. Un esempio sono i tumori polmonari, fenomeno molto sottostimato in una provincia come la nostra».

«Bisogna lavorare ancora molto nella realtà produttiva della nostra provincia – conclude Albanese – per far sì che cresca la cultura della prevenzione per la salute e sicurezza nel lavoro e si comprenda pienamente che lo sviluppo della prevenzione non è un costo, ma un investimento che trascina innovazione tecnologica degli impianti produttivi, organizzativa e procedurale con ricadute positive sui livelli di produttività di cui il sistema italiano ha vitale bisogno».

Il boom dei voucher registrato negli ultimi anni lascia inoltre intendere un aumento dell’area di irregolarità e lavoro sommerso. Spesso infatti, il verificarsi di infortuni avviene, non casualmente, nel primo giorno di prestazione coperta dai voucher.

La preoccupazione maggiore è rappresentata dall’evidenza che la grave crisi di questi anni comportando difficoltà produttive e finanziarie per le aziende, spinge molto spesso queste ultime a trascurare, soprattutto gli aspetti della salute e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, a scapito delle condizioni di lavoro.

Calvi Holding, guidata dal bresciano Chini, sigla partnership con Manoir Group

in Economia/Eventi/Manifatturiero/Meccanica by

Calvi Holding SpA, Gruppo leader a livello internazionale nella metallurgia, con sedi in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti – guidato dal bresciano Riccardo Chini – rafforza la propria presenza sui mercati internazionali attraverso la sottoscrizione di un accordo di partnership strategica con Manoir Group, controllato dalla conglomerata cinese Yantai Taihai Group, attiva in vari settori industriali, tra cui la produzione di componentistica per centrali nucleari e di manufatti metallurgici per i settori industriale e petrolchimico.
L’accordo prevede importanti sinergie societarie, produttive e commerciali.

All’interno di Calvi Holding, il progetto coinvolge in particolar modo la business unit specializzata nella tecnologia dell’estrusione a caldo di profilati speciali in acciaio e altre leghe (nella quale il Gruppo detiene una leadership mondiale).

Con questa operazione, si rafforza il coordinamento produttivo e commerciale che coinvolge le aziende del Gruppo che operano in una nicchia high-tech della metallurgia: l’italiana Siderval SpA di Talamona (SO), la francese Cefival SA, con sede a Persan, a cui si aggiunge, per frazionamento della tedesca Hoesch Schwerter Profile GmbH, la neocostituita Hoesch Schwerter Extruded Profiles GmbH, che rileva dall’azienda madre l’impianto di estrusione a caldo.

Siderval controllerà quindi la totalità del capitale delle altre due società, assumendo così il ruolo di sub-holding industriale della business unit estrusione di Calvi Holding.

Manoir è quindi entrata nel capitale sociale di Siderval con una quota di minoranza pari al 41,65%, conseguita con un investimento complessivo di 26,6 milioni di Euro tra acquisto diretto di azioni Siderval e sottoscrizione di un aumento di capitale della stessa.
Siderval e Taihai costituiranno una joint-venture in Cina, nella regione dello Shandong, finalizzata all’installazione di un impianto di estrusione a caldo di grandi dimensioni per la produzione di profilati speciali, che consentirà a Siderval di rafforzare la propria leadership internazionale, integrando e ampliando la gamma dei prodotti offerti e dei settori industriali serviti.

Dai punti di vista industriale e commerciale, in un orizzonte di 36 mesi, l’operazione consentirà al Gruppo Calvi di rafforzare la propria presenza sui mercati asiatici con molte opportunità e interessanti prospettive di sviluppo delle vendite, grazie alla possibilità di promuovere i propri servizi e competenze per la produzione di profili speciali anche attraverso la produzione locale e la rete cinese di Taihai. Molte infatti le sinergie realizzabili tra i due soggetti industriali che, oltre a operare singolarmente in numerosi campi dell’industria metallurgica e meccanica avanzate, sono in modo particolare complementari nei settori dell’energia, della petrolchimica, dell’Oil&Gas e dell’ingegneria off-shore e strutturale.
“L’accordo”, dichiara Riccardo Chini, presidente e azionista di riferimento di Calvi Holding S.p.A., “rappresenta un passo importante per il nostro Gruppo. Questa operazione permetterà ai due partner industriali, entrambi motivati e orientati alla fornitura di prodotti e servizi innovativi e competitivi, di trarre reciproco beneficio da un progetto industriale ambizioso e unico: rafforzare la nostra leadership in Occidente, mediante un ampliamento della gamma produttiva, e rispondere, tramite la nuova localizzazione in Cina, alla domanda crescente di manufatti siderurgici lunghi altamente specializzati proveniente dai mercati asiatici”.
Il team di Calvi Holding che ha seguito l’operazione, composto da Laura Zatti, responsabile M&A di Gruppo e da Pierangelo Manella, responsabile legale, è stato affiancato dallo studio legale internazionale Orrick, nelle persone di Marco Nicolini, head corporate department italiano e Andrea Piermartini Rosi, partner corporate.

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Calvi Holding
Formata da un’aggregazione di realtà multinazionali che vantano, sommandoli, oltre 700 anni di lavoro e di esperienza nell’ingegnerizzazione e nella produzione di profili speciali in acciaio su disegno del cliente, Calvi Holding S.p.A. detiene oggi partecipazioni di controllo in 12 aziende manifatturiere operanti nei settori della metallurgia, e, con una più recente diversificazione nella meccanica.
Con circa 1.450 dipendenti, il gruppo ha registrato nel 2015 un fatturato di 312 milioni di Euro (+8,4% sul 2014), un MOL di 21,5 milioni di Euro e ha effettuato investimenti per 12,7 milioni di Euro. Per il 2016 si prevede un fatturato di circa 330 milioni di Euro e un MOL di oltre 24 milioni di Euro.
Le attività sono organizzate in 2 divisioni: il ramo della metallurgia, specializzato nei profili speciali in acciaio fabbricati su commessa con tecnologie deformazione a caldo e a freddo, con le 9 aziende del Calvi Network Special Steel Profiles, e, dal 2008, il ramo diversificato della meccanica, costituito da 3 aziende operanti nella produzione di gruppi di sollevamento per carrelli elevatori.
Calvi Holding nasce nel 2004 dall’unione di 2 aziende – Calvi SpA e Siderval SpA – da oltre un cinquantennio leader nella fabbricazione di profili speciali in acciaio su disegno del cliente. Questa attività, che risponde alle necessità crescenti del mercato di soluzioni di deformazione (interessanti alternative tecnologiche alle lavorazioni di macchina), rappresenta ancora oggi il core-business del gruppo. Il Network, forte di una tradizione consolidata nella lavorazione dell’acciaio e di un know-how di riconosciuta eccellenza, si propone come partner per la produzione di sezioni speciali destinate ad innumerevoli applicazioni, nei più svariati comparti industriali tra i quali l’energia, il settore aeronautico, l’automazione e le macchine utensili.

Nel 2008 Calvi Holding coglie l’opportunità di rilevare da una banca e un imprenditore canadesi il gruppo Lift Technologies, unica entità mondiale specializzata nell’ingegnerizzazione e nella produzione di gruppi di sollevamento per carrelli elevatori, che vede tra i propri clienti tutti i principali OEM mondiali dei settori delle apparecchiature per la logistica e della movimentazione dei materiali. Tale acquisizione ha dato origine alla divisione meccanica del gruppo, che consta oggi di 3 aziende basate in Italia, Usa e, dal 2016, Brasile, ed è fortemente integrata con il business dei profilati da cui riceve i suoi componenti principali.
Il Gruppo Calvi, fino alla crisi internazionale del 2008, è stato in costante espansione, con la progressiva integrazione delle più significative realtà produttrici di profili speciali fino all’acquisizione della canadese Lift-Technologies e ha saputo, in breve tempo, affermarsi come leader riconosciuto a livello globale in 2 ambiti altamente specializzati dell’industria metallurgica e meccanica, sviluppando al meglio il modello reticolare da sempre alla base di un progetto industriale centrato sulla generazione valore mediante sinergie tecniche e commerciali, connettendo tra loro diverse realtà detentrici di know-how specifici e di elevate cultura ed esperienza manifatturiere.
Il tracollo economico globale iniziato nel 2008 ha colpito il Network nel momento cruciale del proprio sviluppo. Ma i buoni risultati registrati negli ultimi anni, nonostante la perdurante instabilità del contesto economico globale, confermano la qualità del modello di business e evidenziano l’eccellenza di un gruppo flessibile e competitivo che ha mantenuto e accresciuto costantemente il proprio portafoglio di clienti e attività.
Con la partnership con il gruppo TaiHai, Calvi Holding da un nuovo e rilevante impulso al suo percorso di crescita globale, rafforzandone nel contempo il carattere italiano, fatto di tradizione, competenza e innovazione in ambiti di elevata specializzazione.

Case popolari, la metà dei Comuni bresciani spende meno di un euro per abitante

in Economia/Edilizia/Istituzioni by

Ai primi posti ci sono Rudiano e Lonato, agli ultimi Niardo, Pian Camuno e Piancogno. E’ quanto emerge dalla classifica dei soldi spesi in edilizia popolare per abitante dai sindaci bresciani, pubblicata nei giorni scorsi da Openpolis. Dall’elenco, in particolare, emerge che poco più della metà dei comuni della Leonessa ha speso più di un euro per cittadino. Il record positivo è di Rudiano con 55 euro ciascuno, seguito da Lonato con 52, Quinzano (25), Coccaglio (22), Bassano (20.9) e Orzinuovi (14), una classifica che passa per realtà come Brescia (7), Rovato (0,6 euro), Pisogne (0,18) e si conclude con alcuni paesi delle valli che spendono meno di 10 centesimi.

Stress test, Ubi: elevata resistenza a scenari di crisi

in Banche/Economia by

UBI Banca ha partecipato allo stress test europeo del 2016 (“2016 EU- wide stress test”), condotto dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE) e la Banca d’Italia, la Commissione Europea (CE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB). L’esercizio ha interessato 51 banche , di cui 5 italiane, che rappresentano circa il 70% del totale degli attivi del sistema bancario europeo.
UBI Banca prende atto dei comunicati sullo stress test europeo resi noti oggi dall’EBA e riconosce pienamente i risultati dell’esercizio (http://www.eba.europa.eu/risk-analysis-and-data/eu-wide- stress-testing/2016).
Il “2016 EU-wide stress test” si propone di valutare la capacità delle banche europee di resistere a shock severi e il loro grado di adeguatezza patrimoniale a fronte di ipotetici eventi di stress in condizioni particolarmente sfavorevoli. Lo scenario avverso utilizzato nello stress test è stato definito da BCE/ESRB e copre un orizzonte temporale di tre anni (2016-2018). Lo stress test è stato condotto assumendo che lo stato patrimoniale delle banche rimanga invariato rispetto a dicembre 2015 e non considera quindi gli effetti derivanti dalle strategie aziendali e dalle iniziative gestionali future. L’esercizio non rappresenta una previsione della redditività di UBI Banca.

I risultati dello “2016 EU-wide stress test”:

Assumendo come punto di partenza il CET1 Ratio fully loaded di UBI Banca al 31 dicembre 2015, pari all’11,62%, le simulazioni di stress sui tre anni dell’esercizio (2016-2018) hanno complessivamente confermato la solidità patrimoniale del Gruppo, determinando:

  • –  nello scenario di base: un impatto di +139 punti base, con un conseguente CET1 ratio fully loaded al 31 dicembre 2018 pari al 13,01%;
  • –  nello scenario avverso: un impatto di -277 punti base, con un conseguente CET1 ratio fully loaded al 31 dicembre 2018 pari all’8,85%. Circa il 50% dell’impatto è ascrivibile alle ipotesi particolarmente severe sulla svalutazione dei titoli governativi in termini di riserva AFS, tema peraltro già indirizzato nel recente Piano Industriale 2019/2020, che prevede la riduzione e la ricomposizione del portafoglio titoli di proprietà . Per il restante, il CET1 ratio è stato impattato principalmente dalle ipotesi più restrittive in tema di DTA rispetto al precedente esercizio di stress test, dal maggior costo del funding e dall’impairment del credito. Le ipotesi di stress dei rischi di condotta e operativi, di nuova introduzione nella metodologia 2016, hanno avuto impatti del tutto trascurabili.

Assumendo come punto di partenza il CET1 Ratio phased in di UBI Banca al 31 dicembre 2015, pari al 12,08%, agli impatti di cui sopra va aggiunto l’effetto del passaggio al regime fully loaded, pari a -46 punti base.

Considerazioni conclusive

Il “2016 EU-wide stress test” non si propone di valutare l’adeguatezza patrimoniale rispetto ad una soglia minima di CET1 ratio, ma è destinato ad essere utilizzato quale base informativa fondamentale nel processo di determinazione della “SREP decision” attesa entro fine 2016.

Al termine dell’esercizio di stress, i ratio patrimoniali del Gruppo confermano la sua elevata resilienza a scenari macroeconomici particolarmente penalizzanti. I risultati comunicati sono stati sottoposti ad un accurato processo di “Quality Assurance” da parte della BCE, confermando l’estremo rigore del Gruppo nella conduzione dell’esercizio e la qualità dei processi valutativi e dei modelli previsionali in uso in UBI Banca.

 

 

Approved the New Shareholders’ Agreement between State of Montenegro and A2A

in Economia/ENGLISH by

A2A Group and the State of Montenegro have reached an agreement on the new Shareholders Agreement for the management of the Montenegrin company EPCG.

A2A became EPCG’s Shareholder in 2009 under an international tender process, and all over the years the company has demonstrated a strong commitment for the development of Montenegro by acquiring a leading role in delivering innovation and welfare in the country as well as efficiency and modernization in EPCG.

On July 29th, 2016 the Parliament of Montenegro has approved the new Shareholders’ Agreement between the State of Montenegro and A2A Group for the management of Energy Company EPCG, valid until December, 31st 2016.

Key points of this new agreement are the extension of the current A2A’s management rights in EPCG, the right to appoint the key managerial figures, definition of reserved matters relevant for the EPCG’s corporate management, the ability to exercise a put-option on the entire A2A’s shares in the company to the State of Montenegro, for a value defined in 250 million euro, at the new contract expiration and exercisable by March 31st, 2017, and no opposition of A2A in the project of construction of the new Pljevlja Thermal Power Plant.

The negotiations that led to the finalization of these new agreement have been carried out with the utmost transparency in order to reach a full consensus and protecting the interests of all parties involved.

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