Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 255

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Brescia, immobiliare in ripresa. Prezzi ancora giù, ma vendite al +37%

in Economia/Edilizia/Tendenze by

I segnali positivi colti sul mercato immobiliare nel corso del 2015, sembrano confermarsi anche in questa prima parte del 2016. Il mattone ritorna infatti ad interessare gli italiani che, negli ultimi anni, avevano rimandato il sogno della casa di proprietà in attesa dell’evoluzione del mercato.

Nel primo semestre dell’anno i bassi tassi di interesse sui mutui, i prezzi delle abitazioni ormai a livelli minimi ed una rinnovata fiducia hanno determinato un aumento delle compravendite. Infatti gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate sulle compravendite mostrano che nel primo semestre del 2016 le transazioni sono state 258.380 con un aumento del 21,9 % rispetto al primo semestre del 2015. Tra le grandi città il migliore risultato sul semestre spetta a Torino (+29,9%), seguita da Milano con (+28,1%). Ma in questa classifica Brescia fa molto meglio. In città, infatti, le transazioni sono state 1.111, con un aumento del 37,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015. Mentre in provincia la crescita è stata del 22,5 (4,865). Da rilevare anche come in valore assoluto Brescia faccia quasi le stesse transazioni di Bari (1.365) e Verona (1.503), la metà di Firenze (2.446) e un decimo di Milano (10.958).

Incoraggianti anche i dati sulle quotazioni. I dati rilevati dal Gruppo Tecnocasa sulle quotazioni immobiliari dicono infatti che nelle grandi città sono in ribasso dello 0,9%, la variazione più contenuta finora registrata a conferma che la stabilità è prossima e la ripartenza non lontana. Se si esclude Genova, che ha segnalato ancora una perdita di valore del -5,5%, tutte le altre grandi città hanno registrato leggere contrazioni e, per la prima volta, lievi aumenti: Bologna, Firenze e Verona chiudono il semestre con un segno positivo. Milano chiude con -0,1%, Roma con -1%. Le previsioni Tecnocasa vedono ancora prezzi in calo, tra -2% e 0%, per l’anno in corso ed in leggero aumento per il 2017. Anche il sentiment espresso dagli operatori delle nostre reti è orientato in tal senso. Le compravendite potrebbero attestarsi tra 480 e 500 mila.

Maroni: ho chiesto al governo 10 miliardi di euro

in Economia/Istituzioni/Partner by

“Ho informato i colleghi di Giunta della richiesta che ho fatto al Governo di contribuire, estendendo a tutta la regione, le risorse che ha dato per il Comune di Milano, per le opere, 2 miliardi e mezzo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine della conferenza stampa dopo Giunta, questa mattina, a Palazzo Lombardia.

“Vi anticipo – ha annunciato Maroni – che domani il Consiglio regionale sara’ chiamato a discutere del nuovo Piano della mobilita’. Dopo 30 anni ci sara’ il nuovo Piano della mobilita’ e parleremo anche di queste risorse. Io ho chiesto 10 miliardi. Nei prossimi giorni incontrero’, a Palazzo Chigi, il sottosegretario De Vincenti, pero’ per adesso, le risorse le abbiamo e le troviamo, per le cose concrete”.

Brescia, il biologico vale 2mila ettari. Ma la regina è Pavia

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia by

Sono oltre 2mila gli ettari di coltivazioni biologiche nella provincia di Brescia, una scelta – quella di passare dal tradizionale al bio – in continua crescita, supportata anche dalle richieste di un mercato sempre più attento alla salute. In Regione Lombardia le coltivazioni bio sono passate dai 16mila ettari del 2010 ai 22mila del 2016 (più 38 per cento), mentre le aziende attive nel settore sono cresciute del 75 per cento, da 1.221 a 2.133.Oggi la Leonessa vale il 2,5 per cento del mercato bio Lombardo, ma lo scettro in questo campo spetta senza dubbio a Pavia, con 14mila ettari a biologico: oltre il 60 per cento del dato regionale. In Lombardia le coltivazioni più bio sono il riso con quasi 6.400 ettari, a seguire il mais con 1.767 ettari, i vigneti con 1.108, la soia con 999 ettari, l’ortofrutta con quasi 980 ettari e il grano con 958. I dati sono stati diffusi da Coldiretti in occasione dell’apertura del Sana 2016, il “Salone internazionale del biologico e del naturale”.

Festa di compleanno per i 50 anni della Dall’Era Valerio di Sabbio Chiese

in CHINESE/Export/Meccanica by

Festa di compleanno per la Dall’Era Valerio, azienda di Sabbio Chiese che produce dadi (1 milione e 300mila al giorno), connessioni per impianti di riscaldamento, raccordi sanitari e accessori, grazie alla sinergia tra lo stabilimento di Sabbio Chiese e il reparto di stampaggio allocato alla Valmon Stampati di Longhena (di cui ha acquisito il 33% nel 1997).

Nel 2015, l’azienda – che dà lavoro a 50 famiglie – ha fatturato 27,83 milioni di euro con una crescita significativa sull’anno precedente (quando erano 25) e quest’anno punta diritta alla soglia dei 30. L’80 per cento delle attività sono con l’estero, con esportazioni in 31 Paesi del mondo.

Una storia partita dai primi dadi in ottone torniti nello scantinato dal fondatore Valerio Dall’Era, con la moglie che per aiutarlo ha abbandonato il lavoro di sarta. Oggi a guidare l’azienda è sono il figlio e il nipote Pierdomenico e Alberto. Ma dall’inizio sono passati 50 anni, che valgono bene una festa…

Un milione e mezzo di euro non dichiarato, nei guai imprenditrice di Pisogne

in Economia/Edilizia/Guardia di Finanza/Tasse by

Circa un milione e mezzo di euro. E’ quanto, secondo la Finanza, avrebbe “dimenticato” di dichiarare al Fisco una immobiliarista di Pisogne. La donna è accusata di non aver pagato le imposte dovute tra il 2010 e il 2014. Stando a quanto ricostruito dai militari, l’imprenditrice ha omesso di versare le tasse su diverse transazioni di mediazione tra proprietari di immobili e clienti (acquirenti o affittuari), provvedendo a dichiarare parte di quanto realmente incassato soltanto nel 2014. Per le Fiamme Gialle l’Iva evasa è di circa 250mila euro.

Valsabbina, un altro venerdì senza svolte per le azioni

in Banche/Economia/Partner/Valsabbina by

Anche oggi fumata nera per i soci che hanno deciso di vendere le azioni della Banca Valsabbina. Come venerdì scorso nulla di fatto sul mercato Hi-Mtf, dove da luglio le azioni della banca bresciana, inizialmente quotate a 14 euro, stanno scendendo gradualmente con un limite massimo del 10% per ogni contrattazione settimanale. Considerato che l’ultima asta del 2 settembre aveva fissato il prezzo a 7,17 euro ci si aspettava che questa settimana almeno qualche scambio trovasse conclusione: nel corso della mattina la procedura indicava circa 10.600 ordini di acquisto di cui circa 10 mila a 7,17 euro.

Pur in presenza di ordini di vendita per 785 mila azioni (ad un prezzo inferiore a quello fissato) la procedura non ha determinato scambi azionari e si rinvia quindi alla prossima settimana, quando probabilmente il valore del titolo si assesterà su 5,74 euro.

Infatti un comunicato Hi-Mtf ha sterilizzato il ribasso della settimana scorsa per asserite anomalie nella contrattazione; conseguentemente nella prossima seduta il ribasso massimo sarà del 20%.

Nessun comunicato da parte della Banca in un clima di profonda preoccupazione per il futuro del valore del titolo.

Aib, assemblea alla Beretta con Del Rio. Parte l’autostrada della Valtrompia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture/Istituzioni by

Su proposta del Presidente di Aib Marco Bonometti, il Consiglio generale dell’associazione industriali bresciani ha fissato la data della prossima assemblea annuale. L’evento si terrà il 17 ottobre, nello stabilimento della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Gardone Val Trompia. Una scelta non casuale, perché nel pomeriggio farà visita allo stabilimento anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, che proprio nell’occasione potrebbe annunciare l’avvio dei lavori del primo lotto dell’Autostrada della Valtrompia: i sette chilometri tra Sarezzo e Concesio che dovrebbero partire a cavallo del nuovo anno. Tra gli ospiti d’onore dell’evento è atteso anche il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, uno degli ex rivali di Bonometti per la conquista della poltrona più ambita dagli industriali italiani.

Regione, un bando da 3 milioni per chi fa innovazione. Ecco dati e requisiti

in Bandi/Economia/Istituzioni by

Stimolare l’innovazione tecnologica di processo e di prodotto, tramite la creazione di nuove tecnologie digitali, supportare l’introduzione di tecnologie digitali in azienda attraverso la collaborazione tra PMI e centri di ricerca, accompagnare le imprese alla partecipazione al programma “Strumento per le PMI”- fase 2 (Horizon 2020), queste le finalità del bando “Ricerca e Innovazione 2016” di Regione Lombardia, Uniocamere Lombardia e Camera di commercio di Milano, attivato pochi giorni fa a favore delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) Lombarde e milanesi che investono in ricerca e innovazione. Due milioni e 950 mila euro lo stanziamento complessivo (euro 1.450.000,00 a carico di Regione Lombardia, Direzione Generale Università, Ricerca e Open Innovation, destinati alle imprese con sede legale/operativa in una delle province lombarde; euro 1.500.000,00 a carico della Camera di commercio di Milano, destinati alle sole imprese con sede legale/operativa in provincia di Milano) per un contributo a fondo perduto che varia dai 20 ai 30 mila euro per impresa da erogare a fronte di investimenti minimi che vanno dai 30 ai 40 mila euro.

 

Alcuni dati. Con quasi 191 mila brevetti nazionali depositati in 10 anni la Lombardia è la regione italiana più innovativa soprattutto per quanto riguarda le invenzioni, quasi 29 mila su 97 mila depositi nazionali (30%), di cui circa 24 mila nella sola provincia di Milano. Si tratta ogni giorno di quasi otto invenzioni in regione. E sempre Milano, con oltre 157 mila brevetti nazionali, è prima a livello lombardo (82,4% del totale), seguono Brescia (5,3%), Bergamo (3,2%) e Varese (2,7%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati UIBM – Ufficio italiano brevetti e marchi.

Risorse e caratteristiche del contributo. Le risorse complessivamente stanziate ammontano a Euro 2.950.000,00. Il Bando prevede quattro tipologie di percorsi e di contributo a fondo perduto fisso concedibile.

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I contributi a fondo perduto verranno erogati in misura fissa (voucher), per le seguenti misure di innovazione tecnologica:

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Soggetti beneficiari Misure A (sottomisura A1), B e C. Possono partecipare le micro, piccole o medie imprese, escluse le società semplici che non svolgono attività commerciale, con sede legale e/o sede operativa in una provincia lombarda e in regola con il pagamento del Diritto Camerale Annuale e che non beneficino di altri aiuti pubblici per lo stesso progetto e spese ammissibili. Per quanto riguarda la sottomisura alla Misura A2, è riservata a due tipologie di soggetti: 1) Start up a prevalente titolarità giovanile, ovvero imprese iscritte e attive come Società di persone o di capitali al Registro Imprese da non più di 48 mesi dalla data di pubblicazione del Bando e in cui almeno il 50% dei componenti dell’impresa (soci e amministratori) abbia un’età non superiore ai 35 anni (compiuti alla data di presentazione della domanda). 2) Aspiranti giovani imprenditori, ossia persone fisiche che si impegnino, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione sul BURL del decreto di assegnazione del contributo, a costituire una Società di persone o di capitali in cui almeno il 50% dei componenti dell’impresa (soci e amministratori) abbia un’età non superiore ai 35 anni al momento della validazione e l’aspirante imprenditore ne deve diventare legale rappresentante.

Le domande posso essere presentate: per le misure A (sottomisura A1) e B: dalle ore 14.30 del 6/9/2016 fino alle ore 12.00 del 27/9/2016. Per le misure A (sottomisura A2) e C: dalle ore 14.30 del 6/9/2016 fino alle ore 12.00 del 27/10/2016.

Per la misura A1, A2 (startup), B e C: esclusivamente in forma telematica, dal portale Bandi Imprese Lombarde, con firma digitale forte del legale rappresentante o suo delegato.

Solo per la sottomisura A2 (aspiranti imprenditori), al termine della compilazione del modulo di domanda, entro massimo dieci giorni lavorativi (pena l’inammissibilità della domanda), il soggetto richiedente dovrà stampare e firmare il modulo di domanda; allegare copia del documento di identità del soggetto richiedente; inviare tale documentazione all’indirizzo PEC bandoinnovazione2016@legalmail.it o, in alternativa, tramite raccomandata RR alla sede di Unioncamere Lombardia (via Ercole Odolfredi 23, 20124 – Milano). In caso di invio tramite raccomandata RR farà testo la data di spedizione.

Per informazioni: Camera di commercio di Milano – Servizio Innovazione e Credito, E-mail: contributialleimprese@mi.camcom.it. Unioncamere Lombardia – Area imprese, E-mail: imprese@lom.camcom.it PEC: unioncamerelombardia@legalmail.it. Regione Lombardia – Struttura Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico, E-mail: bandoR&I@regione.lombardia.it PEC: ricercainnovazione@pec.regione.lombardia.it. Il testo integrale del bando è scaricabile sul sito http://www.bandimpreselombarde.it sezione bandi aperti – http://www.ricercainnovazione.regione.lombardia.it canale bandi – sezione agevolazioni.

 

In Lombardia nel 2015 raccolte 520 mila tonnellate di carta e cartone. Brescia seconda

in Ambiente/Economia/Evidenza by

Secondo quanto emerge dai dati diffusi da Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) con il XXI Rapporto Annuale, in Lombardia, nel 2015, ogni cittadino ha raccolto mediamente 53,7 kg di carta e cartone. Il dato è superiore alla media nazionale (51,5 kg/abitante) ma di circa nove punti inferiore alla media registrata nell’area Nord (62 kg/abitante): un dato rappresentativo della diminuzione nei volumi totali di raccolta di 6.144 tonnellate rispetto al 2014.

A livello provinciale, la più virtuosa risulta essere Mantova, dove nel 2015 ogni cittadino ha raccolto mediamente 62,3 kg di carta e cartone, un dato non lontano dalla provincia di Sondrio, i cui cittadini in un anno hanno recuperato 62,1 kg di materiali cellulosici. Seguono Brescia con 61,2 kg per abitante e Cremona (58,1 kg/abitante), Bergamo (57,3 kg/abitante) e Milano (55,6 kg/abitante). Al di sotto della media nazionale si posizionano, invece, le province di Varese (50,6 kg/abitante), Monza e Brianza (47,6 kg/abitante), Como (46,6 kg/abitante), Lodi (43,7 kg/abitante), Lecco (42,5 kg/abitante) e, infine, Pavia (39,5 kg/abitante).

“Nel 2015 la raccolta differenziata di carta e cartone al Nord è diminuita dello 0,7%. In linea con questo risultato, la Lombardia ha registrato un decremento dell’1,2%” ha dichiarato Ignazio Capuano, Past President di Comieco. “Nonostante il calo, la Regione ha raccolto i maggiori volumi di carta e cartone fra le regioni d’Italia; il risultato si riflette anche sui corrispettivi economici che il Consorzio, a fronte di un corretta raccolta differenziata di carta e cartone, ha riconosciuto ai Comuni convenzionati: oltre 11 milioni di euro”.

A livello nazionale, nel 2015 la raccolta di carta e cartone ha registrato un aumento dello 0,5% per un totale di oltre 3,1 milioni di tonnellate: oltre 20 mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente e un pro capite di 51,5 kg per abitante (nel 1998 era di 17 kg/abitante-anno).

Guardando nel dettaglio l’intero Paese, le variazioni sono positive soltanto per due macro aree su tre: Centro e Sud crescono rispettivamente dello 0,2% e del 4,1%; il Nord, invece, registra nel 2015 una leggera battuta d’arresto registrando un calo dello 0,7% rispetto all’anno precedente.

Comieco ricorda inoltre che, in collaborazione con Anci e Conai, invita tutte le famiglie italiane a raccogliere più carta e cartone per aiutare i Comuni colpiti dal terremoto nel Centro Italia del 24 agosto scorso. Per contribuire alla ricostruzione dei paesi basta infatti raccogliere meglio e di più: ogni 100 kg raccolti in più nel mese di settembre 2016 (rispetto a settembre 2015) il Consorzio destinerà 7 euro ai Comuni vittime del sisma. La variazione sarà misurata sulle quantità di raccolta di carta e cartone gestite in convenzione.

I giovani di Aib in trasferta al summit cinese

in Economia/Evidenza/Export by

Una delegazione del Gruppo Giovani Imprenditori AIB, guidata dal presidente Alberto Faganelli, ha partecipato al G20 Young Entrepreneurs’ Alliance Summit, svoltosi a Pechino in contemporanea col G20 cinese dei capi di Stato e di Governo. A comporre la delegazione di imprenditori under 40 di AIB, insieme al presidente Alberto Faganelli, anche Giorgio Costa (Consul Group), Francesco Frascio (Ferremi Leonino), Sara Mancini (Cometal Engineering) e Francesca Morandi (Siderweb).

“Il futuro dell’economia globale è nelle mani della Cina. E’ quindi fondamentale per gli imprenditori conoscere e interpretare in che direzione sta andando questo grande paese, che negli ultimi tempi sta mutando profondamente il suo paradigma di sviluppo: non più solo la ricerca della crescita, ma una rinnovata attenzione ai consumi interni degli abitanti delle zone rurali, insieme all’incentivo alle aziende locali ad investire su prodotti più tecnologici e di qualità nelle zone limitrofe alle grandi città, dove il costo del lavoro sta crescendo velocemente. Dunque, un grande competitor per noi, ma anche un’opportunità da cogliere. Tuttavia la Cina non è un mercato per tutti, lo è sicuramente per le grandi aziende strutturate e può esserlo anche per le piccole imprese che siano però in grado di fare rete per affrontare al meglio una realtà tanto vasta e complessa”.

Prima tappa del viaggio, Shanghai, dove dal 4 al 7 settembre il gruppo ha visitato alcune realtà industriali nell’ambito dell’iniziativa “Il dragone cambia pelle?”, promossa da Confindustria in collaborazione con il MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business. Dall’8 al 10 settembre, i giovani bresciani hanno preso parte a Pechino al G20 Young Entrepreneurs’ Alliance Summit 2016. Insieme a una quarantina di delegati italiani hanno incontrato 400 giovani imprenditori provenienti da 20 Paesi del mondo, discutendo di disruptive innovation e partecipando a meeting B2B dedicati. Sono state infine formulate proposte da sottoporre al Business 20 (B20) e ai capi di Stato e di Governo del G20, con l’obiettivo di “stimolare crescita inclusiva e lavoro”. Le pmi dei paesi del G20 detengono il primato nella creazione di posti di lavoro, impiegando più dei due terzi dei lavoratori del settore privato, e fornendo più dell’80% della crescita.

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