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Economia - page 183

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Come avviare un’azienda o un progetto Startup – 5 spunti operativi da Matteo Linotto

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Matteo Linotto, Neos

Partire con il Perchè (Start with Why) 

L’idea sviluppata da Simon Sinek è semplice quanto potente. La maggior parte delle persone e delle imprese mette al centro della propria comunicazione “cosa” fa, lo fa seguire da “come” lo fa, e infine, talvolta, ma non sempre, dichiara “perché” lo fa.
Con una serie di esempi pratici e casi concreti e con il supporto delle teorie riguardanti il funzionamento del nostro cervello, Sinek sottolinea che la capacità di persuasione e di conseguenza di leadership, accresce notevolmente se il processo “come-cosa-perché” si inverte.
Il modello sviluppato da Sinek suggerisce quindi, al fine di avere un maggior impatto sul pubblico/interlocutore, di iniziare ogni comunicazione con “perché”, facendolo seguire da come e da cosa. Alla base dell’approccio sviluppato da Sinek vi è l’idea che la gente non “compri” ciò che una persona/azienda fa, bensì “compri” il “motivo” per cui fa quella cosa.
Questo spiega, ad esempio, la ragione per la quale alcune aziende non riescono a svincolarsi dal prodotto/settore in cui operano. DELL, ad esempio, in passato ha lanciato palmari e lettori mp3 che nessuno ha comprato. Il problema di DELL è che è vista come un’azienda che produce PC (COSA). Tutto il resto non risulta quindi credibile e appealing. Molto diversa la storia di Apple che, pur essendo stata fino a i primi anni del 2000 un’azienda che produceva computer, è riuscita a creare il lettore mp3 di riferimento per il mercato, ha acquisito una quota significativa del mercato della telefonia mobile e ha aperto il mercato dei tablet, sottraendo una quota significativa di vendite ai netbook. Questo è stato possibile –secondo la teoria di Sinek – perché Apple fin dall’inizio della sua storia non ha mai comunicato” COSA-COME”, bensì ha sempre fatto prevalere il PERCHE (la sfida allo status quo). Oltre al caso Apple, nel libro Sinek presenta altri casi aziendali e storici di persone e imprese che si sono distinte e hanno avuto successo proprio perché hanno seguito la regola del suo Golden Circle: Starting with why. Questo concetto sembra banale ma permette di analizzare il senso profondo della vostra iniziativa e creare ancora più ricchezza.

Definire lo scenario sul mercato attraverso un’attività di Competitive Intelligence 

Per quanto possiamo essere bravi o possiamo credere nella nostra idea dobbiamo considerare che in un mondo complesso ed interconnesso come è l’attuale i competitor esistenti e soprattuto quelli potenziali (anche perchè si potrebbero chiamare Amazon, Ali baba ecc…). Il principale elemento che può arricchire la vostra Start-up oltre alla vostra credibilità e il vostro Know-How è l’analisi competitiva. Al contrario di quello che si pensa uno dei documenti meno utili al posizionamento di una Startup è il Business Plan indispensabile certo per far capire quali dinamiche economiche si innescheranno ma essendo ancorato a valori assolutamente ipotetici e prospettici. Lo dovrete fare ma difficile che sarà l’elemento che convincerà i vostri interlocutori. Il Business Plan è quello che voi pensate di fare profondamente influenzato dal vostro entusiasmo l’analisi competitiva è oggettiva razionale.
Il fine dell’Intelligenza competitiva è di fornire informazioni adeguate a supportare i processi decisionali della dirigenza, relativamente alla competitività dell’impresa. Tecnicamente, l’IC è l’insieme delle azioni di ricerca, trattamento, diffusione e protezione dell’informazione utile alle aziende, focalizzate principalmente sulle informazioni esterne all’azienda.
Il principio fondamentale è stato enunciato da Michael E. Porter della Harvard Business School: « dare l’informazione giusta alla persona giusta, nel momento giusto per prendere la giusta decisione » Questa disciplina, nata insieme alla globalizzazione dei mercati e alla necessità di adottare un processo di anticipazione dei cambiamenti dei mercati e dell’ambiente economico, sta diventando un sostegno indispensabile al processo strategico usando l’informazione come strumento per migliorare le performance economica e/o tecnologica. La sua missione è “sapere per anticipare”. L’Intelligenza Economica si differenzia dal data mining o dalla Business Intelligence perché non si tratta, contrariamente a questi altri due strumenti, di un sistema informatico da introdurre in azienda e da far funzionare in automatico ogni qual volta si ricerca un’informazione; l’IE, come viene comunemente abbreviata, è una cultura di impresa che impregna un’organizzazione della cultura dell’informazione per passare dall’era dell’informazione a quella della conoscenza. In Europa i paesi più attivi in questo campo sono il Regno Unito e la Francia. In Italia è poco sviluppata ed esistono pochi siti su cui si possono trovare informazioni relative alla IE; le parole chiave da cercare sono “intelligenza economica”, “competitive intelligence”, “intelligenza competitiva”, “informazione strategica”.

Marketing Strategico: Definire un Brand e posizionarlo 

Il marketing strategico è “l’arte di posizionare un’aziende per renderla profittevole nel tempo”. Fare Marketing significa fare strategia. Il marketing è un’attività che può dare risultati solo nel lungo termine la comunicazione nel medio ed il commerciale deve portare i risultati nel breve (ed è per questo che è il mestiere più nobile).
Il posizionamento è il modo in cui un prodotto trova collocazione nella mente del potenziale consumatore. È un vantaggio rilevante per il consumatore target e differenziante dai vantaggi offerti da altri prodotti o servizi della stessa categoria. In base alla posizione mentale che si vuole andare a occupare, si definirà il prodotto e le altre variabili del marketing mix. Il posizionamento guida tutto il processo di marketing, inclusa la strategia. Ogni azione aziendale deve essere coerente al posizionamento stesso e farsene ambasciatrice. Il posizionamento è stato teorizzato da Jack Trout nel 1969, in uno scritto dal titolo “Positioning” is a game people play in today’s me-too market place”, uscito sulla rivista «Industrial Marketing», a cui hanno fatto seguito, nel 1972, due articoli scritti con Al Ries (The Positioning Era Cometh, in «Industrial Marketing»), culminati poi nella pubblicazione del libro Positioning: The Battle For Your Mind del 1981. I loro concetti, enucleati alla fine degli anni sessanta, sono considerati validi ancora oggi.
Nel marketing il Posizionamento è considerato come il processo per creare un’immagine nella mente del target. Questa immagine viene creata per far sì che un potenziale cliente possa associare dei valori a un prodotto, un brand, un’organizzazione. Ad esempio, associare a una marca di biscotti l’idea di famiglia, di calore, di genuinità.
Nel processo di Marketing Strategico il posizionamento è composto da:
> Creazione di una reputazione con selezione di criteri;
> Azioni di comunicazione sugli influencer (media) per amplificare la propagazione dei valori;
> Per mezzo degli influencer, la propagazione si indirizza verso l’audience come target di riferimento.
> Verifica del modello di business, del piano di vendita e del ROI (Return on investment);
> Feedback sulla strategia e potenziamento;
Molto spesso il posizionamento utilizza evocazioni che vanno al di là del mero consumo di un prodotto. Proprio per evocare situazioni ed emozioni legate all’utilizzo, che possano portare il consumatore a un’identificazione e quindi all’acquisto.

Costruire una meccanica di ingaggio per i tuoi clienti 

La tecnologia può aiutarti a dialogare facilmente con una platea vasta ma bisogna creare una meccanica che porti a te i clienti. Esistono 40 diverse meccaniche di ingaggio di versi che devono essere contestualizzate nello scenario del cliente.
Cito la tecnica del FRONT END / BACK END perchè è la più trasversale e la più adatta ad un business nascente (Startup). Se un’azienda che ha più linee di prodotti decide quali di questi prodotti sono il suo front end e li propone a condizioni particolarmente favorevoli e vantaggiose per attrarre i clienti e quali invece sono i prodotti che costituiscono il suo up e cross selling. Il vantaggio è spesso un’occasione economica legata al prodotto di front-end. Nel mondo quotidiano vediamo da consumatori questa strategia applicata quando andiamo in un supermercato attratti da un prodotto sottocosto o quando una famiglia si reca al McDonald perchè l’Happy Meal è molto conveniente.

Realizzare una strategia di membership al fine di avere un rapporto continuativo e ricavi ricorrenti 

Perchè Apple è la più grande società di informatica del mondo ? Non solo perchè fa i prodotti più belli ma perchè per avere un prodotto Apple dovete essere membri del club di Cupertino consegnando la vostra carta di credito con cui acquisterete Apps e una miriade di servizi con cui Apple prospera dando tra l’altro una percezione di servizio altissima al cliente. Sul mercato il valore della vostra azienda è legato a quanto sapete controllare il vostro parco clienti (e si intende paganti). Questo è un fondamentale cambio di paradigma perchè l’offerta non è costruita sulla base del valore dei vostri prodotti/servizi ed al vostro know-how bensi i vostri prodotti e servizi devono plasmarmi per offrire al vostro cliente un servizio ricorrente e continuativo.

L’Industry 4.0 non è costituita solo dall’ultima automazione di fabbrica per aumentare la produttività del magazzino ma è il ribaltamento del concetto stesso di domanda e offerta grazie alle tecnologie digitali.
Considerate che:
> Un cliente continuativo vale (almento) 10 volte un cliente normale;
> Una startup che sa creare rapporti continuativi con i clienti vale (almeno) 50 volte rispetto alla medesima iniziativa con clienti “spot”.

Se controllo il cliente posso organizzare un sistema d’offerta indipendente dalla mia capacità produttiva. Se sono un’azienda che produce caffè posso vendere in abbonamento non solo le cialde ma tutta una serie di servizi collegati alla pausa al relax in modo da differenziarmi da tutti i miei competitor. Ma per far questo devo avere ben in testa chi è il target dell’iniziativa ed ancor più il perchè (Start With Why !) questo target si è rivolto a me.
Si usa spesso la tecnica dei 3 livelli (Silver, Gold, Platinum) dove il primo offre al cliente un’opportunità di sottoscrizione che può recuperare con una o due transazioni mentre i livelli intermedio e quello completo sono destinati al cliente rispettivamente più o meno coinvolto.
Gestire una memebership inoltre significa:
> Una gestione più semplice della produzione, della logistica e di tutti processi interni;
> Migliore Cash Flow e quindi minore dipendenza dalle banche.

Per maggiori informazioni: http://www.innovationclub.it

Il valore dei sistemi informativi: gestione della complessità e nuovi modelli di business | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Business e innovazione

Non è vero che le PMI italiane hanno esigenze ridotte o semplificate rispetto alle grandi aziende. Spesso, anzi, hanno bisogni persino più sofisticati; di conseguenza anche la domanda delle piccole e medie imprese si caratterizza per elevata complessità tecnologica, applicativa ed economica.

Il valore di una soluzione gestionale va valutato non solo per ciò che è in grado di garantire nell’immediato, ma anche dalla sua capacità di sostenere l’azienda e la sua complessità nel tempo. In questo elenco i principali vettori di complessità che oggi toccano anche le PMI italiane. Un sistema informativo può essere considerato un vaccino non tanto alla complessità che è un elemento positivo ma ai suoi “effetti collaterali negativi” che nel tempo costituiscono un problema e un costo occulto di gestione.

Ecco i principali “effetti negativi della complessità” su cui può intervenire:

Assetto Internazionale: andare all’estero per produrre e vendere sui mercati locali è possibile se si dispone della strumentazione necessaria a controllare l’operato delle nuove realtà

Struttura Manageriale: l’entrata di manager indipendenti che supportano la proprietà nella gestione aziendale scatena l’esigenza di sistemi informativi utili sia per chi ha delega gestionale, sia per chi deve controllare l’operato dei nuovi dirigenti e promuoverne un’omogeneità di comportamenti.

Assetti Societari: un’impresa in crescita può trovarsi a dover governare un network di aziende internazionali che collaborano da diversi continenti per soddisfare una base clienti globale, trovando nei sistemi informativi uno strumento di supporto alla governance di tali realtà.

Strategia di Crescita: le aziende che crescono non conoscono, oggi, ciò che servirà domani per gestire l’azienda. Un imprenditore ha segnalato che “la scelta di un sistema informativo, per un’azienda come la nostra, deve essere fatta non in base a ciò che si conosce, ma in base a ciò che non si è ancora capaci di fare”.

Dinamicità del business: le aziende stanno cercando strumenti che abilitino trasformazioni anche radicali nei modelli di produzione, distribuzione e commerciali.

Modelli Commerciali: cosa accomuna un produttore di profili speciali in acciaio e un retailer? La scelta di operare secondo standard qualitativi di servizio di assoluta eccellenza, che impongono una profonda integrazione fra sviluppo e capacità di delivery dell’offerta.

Il ruolo dei servizi di consulenza sta cambiando radicalmente. Non sono richiesti solo “consulenti gestionali” ma “facilitatori” di nuove strategie e processi attraverso l’ICT.

Le tematiche aziendali che un consulente gestionale deve conoscere non sono solo ciclo attivo, ciclo passivo, magazzino e produzione ma il cambio del modello di business, la definizione di una strategia di Digital Customer Experience, l’integrazione delle tecnologie 4.0 nei processi produttivi e la gestione informatica dei processi HR (Selezione, formazione, promozione del Health & Wealth aziendale).

Neos Consulting, azienda del gruppo Neosperience, è una società di consulenza organizzativa ed industriale che utilizza l’informatica come piattaforma per consentire alle aziende clienti di consolidare e fruire del know how acquisito dal rapporto con il team di consulenti.  L’obiettivo primario è quello di aiutare ad ottenere in tempo reale le informazioni necessarie per prendere decisioni strategiche. Neos Consulting é centro di competenza SAP sul territorio bresciano e lombardo.

Per approfondire:

http://www.neosconsulting.it

http://www.neosgroup.it

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La Lombardia è la Regione con meno dipendenti pubblici d’Italia

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione/Tendenze by
Dati dipendenti pubblici

In Lombardia ci sono 40,18 dipendenti dell’intero comparto pubblico nazionale ogni mille abitanti. È il dato nettamente migliore a livello nazionale. Al secondo posto si piazza la Campania con 48,13e poi il Piemonte con 48,37. Il risultato peggiore è quello della Val d’Aosta con 89,78: più del doppio rispetto alla Lombardia. A seguire il Trentino-Alto Adige con 74,19 e il Friuli-Venezia Giulia con 67,13. I dati, che fanno riferimento all’anno 2015, provengono dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e sono stati elaborati da PoliS-Lombardia.

SU 1000 CITTADINI SOLO LO 0,32% È DIPENDENTE REGIONALE

Se si considerano invece soltanto i dipendenti delle singole Regioni a statuto ordinario, i risultati per la nostra regione sono ancora più significativi. Ogni mille abitanti soltanto lo 0,32% dei cittadini è un dipendente regionale.
Le altre regioni virtuose da questo punto di vista sono Veneto, Piemonte e Puglia, ma con valori comunque doppi rispetto alla Lombardia (rispettivamente 0,52%, 0,59% e 0,62%). Da notare inoltre che il dato lombardo è in miglioramento: nel 2014 il valore di riferimento era lo 0,32% e si contavano oltre sessanta dipendenti in più (3.284contro 3.222). Le regioni peggiori su questo fronte sono la Basilicata (2,27%), il Molise (1,91%) e l’Umbria (1,57%). Le prime due con valori di sei volte superiori rispetto alla Lombardia.

AD OGNI LOMBARDO LA FORZA LAVORO REGIONALE COSTA 18,42 EURO

Un terzo dato che dimostra la capacità lombarda di far funzionare al meglio la macchina amministrativa utilizzando il minor numero di risorse possibile, è quello relativo al costo del lavoro dei dipendenti pubblici. A ogni lombardo costano 18,42 euro, il dato di gran lunga più basso delle regioni a statuto ordinario. Al secondo posto c’è il Veneto con 28,5 euro e poi l’Emilia Romagna con 34,21.

Edilizia, siglato protocollo tra Provincia e operatori del settore

in Economia/Edilizia/Istituzioni/Partner 2/Provincia di Brescia by

La Provincia di Brescia è dotata di un proprio Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, oltre che di un Protocollo di Legalità da utilizzare nelle procedure di affidamento dei Contratti Pubblici, essendo Stazione Unica Appaltante e Centrale Unica di Committenza di Area Vasta.

Tra le verifiche previste in attuazione al Codice dei contratti pubblici ci sono la regolarità contributiva degli Operatori Economici, oltre che la congruità delle offerte in riferimento al costo della manodopera.

La Provincia, ACB, che supporta, assiste e coordina l’attività degli Enti Locali del territorio, il Collegio dei Costruttori Edili, che ha per scopo la tutela degli interessi professionali dei costruttori e degli imprenditori edili e le parti sociali dell’Edilizia, FENEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL, che promuovono e sollecitano a tutti i livelli riforme che possano migliorare le condizioni dei lavoratori, hanno condiviso la comune volontà di contribuire, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, al rafforzamento della legalità in questo settore, a partire dalla regolarità contributiva e assicurativa all’interno dei luoghi di lavoro e nei cantieri edili, al fine di favorire una corretta dinamica concorrenziale tra i soggetti economici.

“Attraverso questo Protocollo d’Intesa – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli – avremo la possibilità di confrontarci nell’ambito dei Contratti Pubblici per quanto concerne regolarità contributiva e congruità del costo del lavoro, daremo vita a iniziative di formazione e di aggiornamento che coinvolgeranno anche i Comuni del territorio”.

A tale scopo, al fine di attivare e programmare queste iniziative e di monitorare gli interventi, è stato istituito un Gruppo tecnico di lavoro, formato da rappresentanti delle parti coinvolte, che si riunirà in Provincia.

I risultati dell’attività svolta in attuazione al Protocollo d’Intesa faranno parte dell’aggiornamento del Piano provinciale Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.

Case: a Brescia vendite ancora ferme, ma affitti in crescita

in Bassa/Città e Hinterland/Economia/Edilizia/Franciacorta/Garda/Lombardia/Ovest/Tendenze/Valcamonica/Valsabbia/Valtrompia e Lumezzane/Zone by

Il settore degli affitti in Lombardia ha ripreso vigore in modo molto più rapido rispetto a quello delle compravendite e lo dimostra l’andamento dei due settori del mattone. Secondo l’ultimo Osservatorio di Immobiliare.it sul mercato residenziale in regione, nel corso del 2017 i canoni di locazione richiesti sono aumentati del 2,5% rispetto al 2016, mentre i prezzi degli immobili in vendita hanno mantenuto un trend al ribasso perdendo l’1,5%.

Se per i canoni di locazione Milano, da diverso tempo, ha sempre offerto prezzi maggiori rispetto a quelli della Capitale, nell’ultimo anno il capoluogo meneghino ha sorpassato Roma anche per i valori degli immobili in vendita. Milano, durante tutto il 2017, ha visto crescere dello 0,6% i prezzi richiesti per gli acquisti immobiliari, pari in media a 3.236 euro al metro quadro; Roma, di contro, è ancora in sofferenza e qui i valori hanno perso il 2,9% su base annua, fermandosi a una media di 3.231 euro/mq.

Analizzando l’andamento dei prezzi richiesti per gli acquisti di immobili residenziali nelle città capoluogo di provincia, le uniche che, con Milano, hanno registrato valori stabili o leggermente in ripresa sono Como e Lodi. In tutte le altre si registrano ancora prezzi in calo.

Le oscillazioni dei canoni nel corso del 2017 sono state positive in quasi tutte le città della regione, a eccezion fatta di Como, Cremona e Mantova, dove comunque non hanno neppure raggiunto l’1% in negativo. Brescia, invece, nelle vendite ha registrato un meno 1,6 per cento negli ultimi 12 mesi, con una media di 1669 euro al metro quadrato. Mentre per gli immobili in affitto si viaggia sui 7.65 euro al metro con una variazione dell’1,5 per cento.

Innovazione, fiere e lavoro: due nuovi bandi della Cdc

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Lavoro by

La Camera di Commercio comunica che sono stati  approvati, per l’anno 2017, due nuovi bandi di concorso a favore delle PMI bresciane per incentivare e promuovere l’innovazione nell’ambito del progetto PID – Punto Impresa Digitale e l’alternanza scuola lavoro.

I regolamenti sono disponibili sul sito camerale: www.bs.camcom.it, alla pagina Contributi alle imprese/Bandi di contributo camerali, dove è possibile visionare tutti i bandi per l’anno 2017 relativi a contributi per: partecipazione a fiere in Italia; formazione professionale; diffusione di tecnologie digitali, temi ambientali e sicurezza per imprese agricole; assunzione disoccupati prossimi alla pensione.

Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Promozione Imprese e Territorio della Camera di Commercio di Brescia – II piano – Via Einaudi, n. 23 – tel. 030.3725357/236/218/271 nei giorni: lunedì, martedì e mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 15,30, venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00. E’ possibile chiedere chiarimenti anche via mail all’indirizzo promozione@bs.camcom.it.

Aeroporti lombardi: vola Orio, Montichiari resta a terra

in Bassa/Economia/Tendenze/Trasporti/Zone by
Aeroporto di Montichiari

Turismo, affari, ma anche importazioni ed esportazioni: nel 2017 gli aeroporti lombardi hanno accentrato il 66,7 per cento delle merci trasportate in tutta Italia e il 25 per cento dei passeggeri registrati negli scali nazionali. Dati importanti, quelli diffusi dall’Assaeroporti per il 2017, che hanno confermato il ruolo di primo piano degli scali lombardi nel panorama nazionale.

In Italia, nel 2017, sono stati trasportati 175,4 milioni di passeggeri, con un incremento del 6,4 per cento rispetto al 2016, di cui un quarto, circa 44 milioni, è stato registrato negli aeroporti lombardi. Negli scali italiani sono state anche movimentate 1,14 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del 9,2 per cento, di cui due terzi in Lombardia, pari a 764mila tonnellate.

CARGO: MALPENSA PRIMO AEROPORTO D’ITALIA

Malpensa è il primo aeroporto d’Italia per il trasporto di merci con 589.719 tonnellate e un incremento del 7,5 per cento rispetto al 2016. Lo scalo di Varese registra anche 178.953 movimenti con un aumento del 7,3 per cento in un anno. Al secondo posto si posiziona lo scalo di Roma Fiumicino con 185.899 tonnellate (+15.53%), seguito da Bergamo Orio al Serio con 125.948 (+6.95%). In forte crescita anche lo scalo di Brescia Montichiari, con 34.781 tonnellate di merci e un incremento del 42,45 per cento, che guadagna il sesto posto in Italia. Registra, invece, un calo del 10 per cento Milano Linate, che ha trasportato 13.815 tonnellate di merci.

PASSEGGERI: FIUMICINO, MALPENSA E BERGAMO SUL PODIO

L’aeroporto di Malpensa si posiziona al secondo posto in Italia con 22.169.167 passeggeri trasportati e un incremento del 14,2 per cento rispetto all’anno 2016.  In valori assoluti Malpensa registra, da gennaio a dicembre, 2.748.477 passeggeri in più, con un aumento medio di quasi 230mila passeggeri al mese rispetto all’anno precedente.

Al primo posto c’è Roma Fiumicino, che raggiunge quasi 41 milioni di passeggeri, mentre al terzo posto c’è Bergamo Orio al Serio con 12,3 milioni di passeggeri e un incremento del 10,5 per cento rispetto al 2016.

A Linate e Brescia si registra, invece, un calo dei passeggeri. Lo scalo milanese chiude il 2017 con 9,5 milioni di passeggeri (-1,4%), mentre quello di Montichiari con 13.821 (- 28%).

PIU’ PASSEGGERI STRANIERI

La fetta maggiore di passeggeri trasportati in Italia nel 2017 ha viaggiato su voli internazionali, circa il 65 per cento del totale. In linea con il dato nazionale anche Malpensa, che ha registrato oltre 18,5 milioni di persone che hanno viaggiato su voli da e per Paesi stranieri, e Bergamo con 9 milioni di passeggeri su un totale di 12,3 milioni. Milano Linate è, invece, in controtendenza con un incremento, seppur lieve, dei passeggeri nazionali (+0,6%) e un calo dei viaggiatori su voli internazionali (-3,4%) e con una sostanziale parità tra i viaggiatori dei voli domestici e quelli internazionali.

Paolo Vismara è il nuovo presidente di Unionchimica Confapi Brescia

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Partner 2 by

Paolo Vismara, ceo di VPM Group Srl di Alfianello, è il nuovo presidente di Unionchimica Confapi Brescia, l’Unione della piccola e media industria chimica, conciaria, materie plastiche, gomma, vetro, ceramica, abrasivi e prodotti affini.

Già presidente dal 2017 del Gruppo Giovani Imprenditori di Apindustria Brescia, classe 1980, Vismara è stato eletto in occasione dell’assemblea svoltasi ieri nella sede dell’Associazione in via Lippi e succede a Mirco Ambrosini, socio amministratore di Ambro-Sol Srl di Cigole. Resterà in carica per il triennio 2018/2021. VPM Group Srl, giovane e dinamica azienda, si occupa della produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti chimici, lubrificanti e additivi legati ai più svariati settori della filiera.

A fianco del presidente sono stati eletti in qualità di consiglieri Laura Micheletti (Acca Spa), Delio Dalola (Dispari Società Cooperativa Sociale Onlus), Marta Benussi (Sara Ing. Sandro Benussi Srl), Daniele Denti (Chemiricerche Srl) e Paola Scamperle (Plasticwork Srl).

«Il nuovo triennio sarà una sfida sempre in salita, il focus sarà creare una rete sempre più collaborativa tra le aziende facenti parte alla categoria e cercheremo di dare ulteriore supporto alle aziende bresciane in tema di comunicazione e assistenza in merito agli aspetti normativi, giuridico-interpretativi, previdenziali e di formazione, avvalendoci dei mezzi che il nostro sistema Confapi ci mette a disposizione – afferma Vismara -. Il punto di forza sarà l’appoggio dell’efficientissima struttura di Apindustria Brescia, che con il suo organico è sempre più in prima linea al servizio delle PMI Bresciane, mettendo a disposizione il meglio che il sistema offre».

Unionchimica, costituitasi nel 1989 a livello sia nazionale sia territoriale, rappresenta 3.150 imprese (32.500 dipendenti) in Italia, 80 nel bresciano (con 1.500 dipendenti).

Lavoro, contratti in crescita del 19 per cento

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“Gli ultimi dati del nostro Osservatorio realizzato in collaborazione con le Agenzie per il Lavoro confermano la tendenza positiva per la domanda di lavoratori in somministrazione in atto ormai da oltre un anno in molti comparti produttivi della nostra provincia. Una tendenza positiva che negli ultimi due trimestri ha fatto registrare un incremento ancor più deciso”, a dirlo è Roberto Zini, vice presidente di AIB con delega a Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare.

“Di particolare interesse – spiega – la crescita del 64% delle richieste di conduttori d’impianti, dato che può essere interpretato come un primo segnale di attenzione, anche sul versante della somministrazione, verso profili professionali a maggiore specializzazione, storicamente non intercettati dalle forme contrattuali della somministrazione. Questa dinamica segue il ritorno degli investimenti da parte delle imprese in beni strumentali, anche in chiave 4.0.

Va infine ricordato – continua – che le dinamiche rilevate nell’ambito della somministrazione spesso anticipano tendenze che poi vanno a consolidarsi anche sul mercato del lavoro “tradizionale”, ovvero il mercato dei contratti “standard” di assunzione alle dipendenze. E infatti, con riferimento al comparto industriale in senso stretto, registriamo anche una ripresa delle assunzioni con contratti alle dipendenze (tempo indeterminato, determinato e apprendistato), cresciute complessivamente del 19,3% nei primi nove mesi del 2017, rispetto all’analogo periodo del 2016” “.

 

Valsabbina, assemblea degli azionisti delusi a Gavardo

in Aziende/Banche/Economia/Valsabbina by
Appuntamento domani, giovedì 1 febbraio, a Gavardo per i soci delusi di Banca Valsabbina. Il comitato guidato da Aurelio Bizioli e Giorgio Paris, infatti, ha deciso di chiamare a raccolta tutti i piccoli azionisti dell’istituto di credito per decidere le future azioni in vista della prossima assemblea dell’istituto (fissata per la primavera) in cui si dovranno eleggere alcuni membri del cda e del collegio revisori.
 
L’incontro – secondo quanto riporta il quotidiano on line di Brescia BsNews.it – è fissato per le 20.30 nell’auditorium comunale di via Quarena: tra i temi caldi quello della democrazia interna, del valore delle azioni e dei conti della banca.
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