Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 140

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Grandi merci ovunque nel mondo: il project cargo offre nuove potenzialità

in Economia/Export by

Un nuovo record è stato stabilito nel mondo dei trasporti project cargo: una nave gru ha contribuito alla realizzazione di una piattaforma marina israeliana sollevando un carico di 15.300 tonnellate ha compiuto un’impresa nella quale, prima d’ora, nessuna nave gru si era mai cimentata.

Questo è il mondo project cargo, una sorta di grande meccanismo grazie al quale, con il lavoro di compagnie di spedizioni di tutto il mondo, enormi macchinari e interi impianti di dimensioni ciclopiche vengono trasportati da qualunque luogo ai quattro angoli del mondo.

Mentre le persone comuni si arrovellano nei parcheggi dell’Ikea in cerca di un modo per far entrare la loro nuova libreria nel baule della propria macchina, in una miriade di porti sparsi per il pianeta esistono compagnie di spedizioni che trasportano carichi di dimensioni incredibili.

Anche l’Italia può vantare alcune realtà d’eccellenza, aziende che operano nel settore dei trasporti project cargo inanellando continui successi giorno dopo giorno. Una di queste aziende ha sede a Brescia: è Medgate, una compagnia di spedizioni attiva da 17 anni, periodo durante il quale l’azienda ha avuto modo di evolversi, spedizione dopo spedizione, e affermarsi sempre più all’interno del vasto mondo delle spedizioni internazionali.

I meriti del successo di Medgate vanno ricercati nella elevatissima qualità del servizio offerto oltre che nella personalizzazione di ogni spedizione, che viene cucita di volta in volta su misura del cliente.

La compagnia ha dimostrato che per un’azienda è molto più produttivo e professionale occuparsi in prima persona della gestione delle spedizioni project cargo necessarie alla consegna dei prodotti ai propri clienti piuttosto che affidare il trasporto ai clienti stessi.

Avere il pieno controllo delle proprie spedizioni project cargo consente di incrementare facilmente il valore della propria immagine e mette il suo personale in condizione di poter intervenire tempestivamente in qualunque caso di necessità, sia che si tratti di problemi tecnici, sia burocratici, legati per esempio ai documenti doganali. Un lavoro di questo tipo è fondamentale per evitare che la spedizione subisca danni o ritardi.

Ogni trasporto project cargo viene studiato e personalizzato da Medgate in base alle specifiche necessità del suo cliente tenendo conto di tutti quei vincoli che possono derivare dalla tipologia di merce da trasportare, dalle sue dimensioni o anche dalle tempistiche richieste. Per questo motivo per Medgate non esistono procedure standard se non proprio quelle operazioni preliminari necessarie per la definizione del lavoro e per stilare un preventivo coerente.

La preparazione alla spedizione avviene in tre fasi distinte:

  • l’analisi delle informazioni relative al materiale da trasportare
    Esecuzione in collaborazione con il cliente di uno studio accurato per capire come comprimere e ridurre il più possibile il volume della merce da spedire al fine di ottenere il costo migliore, sia che si tratti di merci in sagoma (trasportabili in un container standard), sia fuori sagoma (per le quali il container non è sufficiente). È importante capire come ridurre il più possibile il volume della spedizione per poter fornire il miglior servizio al prezzo più basso.
  • Studio di fattibilità dell’imballo
    A seconda del tipo, della conformazione e del peso della merce da spedire Medgate studia il miglior imballaggio possibile per la spedizione.
  • Analisi di tutte le informazioni raccolte e preventivo

Vengono analizzate le caratteristiche della merce imballata per identificare qual è il mezzo di trasporto più idoneo al trasporto. Considerando la destinazione della spedizione viene tracciata la rotta migliore e, considerando tutte le necessità aggiuntive del cliente, viene redatto un accurato preventivo di spesa per la spedizione.

Tra i servizi offerti per le spedizioni project cargo Medgate si occupa anche di tutto ciò che riguarda gli aspetti doganali e burocratici del trasporto, a partire dalla bill of lading ed eventuale gestione di note di credito.

Economia, i titoli ci sono, ma mancano numeri e coraggio | di Douglas Sivieri

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Partner by

di Douglas Sivieri – Bisognava fermare l’aumento dell’Iva, è stata fatta in venti giorni: le giustificazioni si trovano, magari sono pure vere, ma tutto si può dire fuorché che la manovra economica presentata dal Governo nei giorni scorsi sia da cuor di leone. Trenta miliardi di euro, di cui ventitré per l’Iva, ne fanno restare sul piatto sette e tanto basta per dire che qualsiasi intervento pro crescita, fatto anche con le migliori intenzioni, sarà modesto. Il cuneo fiscale, ad esempio: da tempo e in tempi non sospetti diciamo che deve essere abbassato per ridare fiato a stipendi dei lavoratori e alla domanda interna da anni stagnante. Bene, nella nota di accompagnamento se ne annuncia la riduzione ma è evidente che con 2,7 miliardi di euro (la cifra stanziata a questo provvedimento per il 2020, diventeranno forse 5,4 dal 2021), l’impatto reale sugli stipendi sarà prossimo allo zero. Considerazioni analoghe valgono anche per Industria 4.0 e incentivi all’innovazione: verranno rimessi in campo, si dice che verranno tarati per essere più fruibili dalle PMI e fin qui tutto bene, ma se le risorse che verranno stanziate sono scarse, anche gli effetti lo saranno. In attesa del documento di Economia e finanza, l’impressione sulla nota di accompagnamento è proprio questa: titoli buoni, numeri assenti. Mancano i soldi, dirà qualcuno, e c’era l’Iva da non far aumentare. Tutto vero, ma la modestia resta perché se l’Italia, che pur con tutte le difficoltà continua a restare una delle principali economie del pianeta, riesce a fare una manovra da pochi miliardi c’è qualcosa che non va. Di sicuro, questa è una certezza, si conferma anche per questo Governo (come per i precedenti) la volontà di non intervenire in modo strutturale sui centri di costo e di acquisto. E, allo stesso modo, a parte qualche dichiarazione di intenti, non traspare nemmeno alcuna volontà di intervenire sulla semplificazione amministrativa. Non è pensabile che ogni anno un’azienda debba effettuare ben 89 operazioni tra dichiarativi, adempimenti e pagamenti fiscali. Le imprese molto spesso svolgono una mole di lavoro enorme per inserire dati che sono già in possesso della Pubblica Amministrazione: semplificare significa maggior efficienza. Se non si interviene in modo netto e radicale su costi e burocrazia le possibilità di manovra saranno sempre risicate e incentrate sulla modestia del provvedimento. Non possiamo permettercelo però. Da anni l’economia italiana va al rallentatore e da anni la domanda interna è fiacca. L’export brillante ha tenuto in piedi la barca per un po’, ma i segnali che ne indicano oggi una frenata sono diversi, tra crisi tedesca e politiche protezionistiche in ascesa (non bastasse quello tra Usa e Cina, è di queste ore il via a quello tra Usa ed Europa). È anche per questi motivi che serviva più coraggio nella manovra, sapendo che i conti non ce li paga nessuno. I titoli non bastano, servono i numeri.

* Presidente Apindustria Brescia

 

Imprese metalmeccaniche: Brescia in controtendenza, ma c’è preoccupazione

in Economia/Tendenze by
  • A livello nazionale si registra un calo della produzione nel settore pari al 3,1% sullo stesso periodo dello scorso anno;
  • La variazione resta positiva a Brescia: +1,0% rispetto al II trimestre 2018;
  • Nei primi otto mesi del 2019 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) crescono del 42% in confronto al 2018, superando i 3 milioni;
  • Le preoccupazioni sono legate, in particolare, alle recenti difficoltà del mercato tedesco.

 

È stata presentata nella sede di AIB a Brescia – in contemporanea con la conferenza stampa nazionale a Roma – la 151ª Indagine Congiunturale di Federmeccanica, con un approfondimento specifico sulla struttura e la dinamica dell’industria metalmeccanica a Brescia.

All’incontro hanno partecipato Loretta Forelli (Presidente Settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria AIB), Gabriella Pasotti (Presidente Settore Meccanica AIB), Filippo Schittone (Direttore AIB), Davide Fedreghini e Caterina Perugini (Ufficio Studi e Ricerche AIB).

I dati a livello nazionale – relativi al II Trimestre 2019 – evidenziano nel settore un calo della produzione pari al 3,1% sullo stesso periodo dello scorso anno, legato in particolare alle difficoltà del mercato tedesco.

La variazione resta invece positiva a Brescia (+1,0%), dove l’industria metalmeccanica rappresenta il 59% delle 14mila unità locali nelle attività manifatturiere; ancora più alta è la percentuale degli addetti, che arriva al 69% sul totale dei 144mila occupati a Brescia nelle attività manifatturiere (in Lombardia si ferma al 52,8%, in Italia al 47,6%). In provincia la produzione industriale nella metalmeccanica è ancora inferiore del 23% rispetto ai livelli pre-crisi (I trimestre 2018), anche se in rialzo rispetto ai minimi toccati nel II trimestre 2013 (+19%);

“I primi due trimestri del 2019 hanno registrato a Brescia un rallentamento dell’attività produttiva del settore che, pur avendo recuperato i livelli del 2011, è ancora al di sotto rispetto a quanto si produceva prima della crisi del 2009 – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del Settore Meccanica di AIB –. Un rallentamento che, a nostro parere, è fortemente legato alla persistente depressione che caratterizza il mercato interno e al più recente indebolimento della congiuntura in Germania. Guardiamo con preoccupazione – è stato sottolineato più volte anche dal Presidente Giuseppe Pasini – alle vicende del mercato tedesco, che è la prima destinazione di sbocco delle merci bresciane”.

A livello generale Brescia si attesta al terzo posto in Italia per export di prodotti metalmeccanici, con un valore di 6,5 miliardi di euro nel periodo tra gennaio e giugno 2019, alle spalle solamente di Milano (9,1 mld) e Torino (7,0 mld). Le esportazioni bresciane di prodotti metalmeccanici verso la Germania, nei primi sei mesi del 2019, valgono invece 1,4 miliardi di euro, cioè una quota pari a oltre un quinto del totale delle esportazioni di prodotti metalmeccanici. Brescia si caratterizza quindi per essere particolarmente dipendente dalla domanda tedesca, se si considera che per l’Italia il mercato di Berlino rappresenta invece il 14% del totale metalmeccanico.

Sul fronte dell’occupazione tornano a crescere le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG), che segnano un +42% rispetto al 2018, arrivando a toccare – nel periodo tra gennaio e agosto – quota 3,3 milioni di ore (erano 2,3 milioni nello stesso periodo dello scorso anno).

“La metalmeccanica è la spina dorsale dell’economia italiana e dei singoli territori. In Italia ci sono circa 145.000 imprese metalmeccaniche, che occupano oltre un milione e 700.000 lavoratori. Il settore metalmeccanico è il più importante in Italia e si colloca in Europa al secondo posto, dopo la Germania – aggiunge Loretta Forelli, Presidente del Settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di AIB –. Preservare il settore e stimolare la sua crescita deve essere quindi la priorità per la politica nazionale e locale, ed è indispensabile favorire la creazione di un eco sistema 4.0: le nostre imprese svolgono una funzione decisiva in ambito economico, ma hanno anche un fondamentale ruolo sociale”.

Dazi, Grana Padano: dai dazi Usa danni per 270 milioni all’anno

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia by
Grana Padano, foto generica da Pixabay

Desenzano d/G (Bs), 30 settembre 2019 – “Il sistema Grana Padano, in un anno, se venissero applicati i dazi annunciati dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, subirebbe un danno quantificabile in circa 270 milioni di euro. Un vero e proprio macigno che metterebbe in ginocchio un intero comparto. Ci auguriamo che alle prese di posizione del presidente Conte, facciano seguito, anche grazie alla vostra attenzione, interventi concreti nelle sedi internazionali competenti”.

Lo scrive in una lettera inviata ai ministri Teresa Bellanova (Politiche Agricole e Alimentari) e Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, il prodotto Dop più consumato del mondo con circa 5 milioni di forme annue.

“Tale danno – si legge ancora nella missiva – si trasferirebbe sulle 4.000 stalle il cui latte è destinato alla produzione di Grana Padano e sulle altre aziende il cui prezzo del latte è, da sempre, condizionato dall’andamento del Grana Padano. Questo danno indiretto al latte italiano non sarebbe inferiore ai 150 milioni di euro all’anno”.

“Il sistema lattiero caseario italiano, per latte omogeneo, escluso quindi quello del Parmigiano Reggiano a sé stante – spiega ancora Baldrighi nella lettera – sarebbe superiore ai 400 milioni di euro all’anno. Tutto ciò è inaccettabile e lo è ancor di più se si considera il danno che produrrebbe al prezzo ‘alla stalla’ del latte omogeneo: certamente non meno di 5 o 6 centesimi al litro di perdita secca”.

Il presidente del Consorzio ricorda poi ai ministri che: “Il valore annuo della produzione di Grana Padano al caseificio è di 1,5 miliardi di euro e il valore di quello esportato in un anno negli USA alla produzione è annualmente di 60 milioni”.

Tutto ciò per arrivare a dire che: “Il valore della perdita di esportazione, pari a non meno dell’80%, sarà di 50 milioni all’anno. Senza sottovalutare che le forme già da mesi nei magazzini di stagionatura e destinate al mercato americano, peseranno tremendamente sugli altri Paesi, tra cui l’Italia, portando squilibrio sicuro nella bilancia commerciale”.

Brescia sempre più smart city: le imprese del settore sono 11mila

in Economia/Tendenze by

Milano sempre più smart city: sono 45 mila le imprese, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi a giugno 2019 e 378 mila gli addetti. Sono le grandi città a trainare la crescita dei settori “smart” d’Italia, a Milano le imprese salgono del +1,7% in un anno, a Roma del + 1,7%, a Napoli di +1,9%, con un risultato nazionale di stabilità e quindi di una sempre maggiore attrazione e concentrazione dei grandi centri. Un settore guidato nel Paese da Milano e Roma con circa 100 miliardi ognuna di business su circa 500 miliardi in Italia e 400 mila addetti a Milano e 300 mila  a Roma nelle circa 50 mila imprese dei due motori d’Italia.

I settori smart: hi-tech, autoveicoli, trasporti e logistica, energia-acqua-rifiuti, costruzioni, commercio online, design.

In Lombardia si concentrano 103 mila imprese smart sulle 572 mila in Italia, guidate da Milano (45 mila), Brescia e Bergamo con circa 11 mila, Monza e Varese con circa 7 mila. Gli addetti sono 603 mila, più di uno su quattro dei 2,3 milioni in Italia. Sono 378 mila a Milano, circa 47  mila a Brescia e Bergamo, circa 36 mila a Monza (+0,7%) e 24 mila a Varese. A Lodi ci sono circa 2 mila imprese nei settori smart e 8 mila addetti.

In Italia ci sono 572 mila imprese e 2,3 milioni di addetti. Dopo Roma (52 mila, +1,7%) e Milano (45 mila, +1,7%), ci sono per imprese Napoli (28 mila, +1,9%) e Torino (21 mila), Bari, Brescia, Caserta, Salerno, Bologna, Bergamo, con oltre 10 mila. Per addetti, prima Milano con 378 mila, poi Roma con 297 mila, Torino al terzo posto con 138 mila, poi Napoli con 76 mila, Bologna con 55 mila. Superano i 40 mila: Bergamo, Brescia, Bari, Firenze.

Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria partner di Enterprise Europe Network è l’Azienda partecipata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi che svolge attività di ricerca applicata, consulenza tecnico-scientifica e testing industriale e promuove sul territorio e fornisce servizi nell’ambito della progettazione europea e dei finanziamenti all’innovazione, con una attenzione particolare alle PMI. Si avvale di 14 laboratori scientifici e circa 100 esperti. Innovhub SSI partecipa direttamente a numerosi progetti di R&D (impieghi avanzati di biomasse, utilizzo di materie prime alternative per la produzione di energia, imballaggi, biomateriali per applicazioni mediche, tecnologie per combustibili, etc.). L’Azienda si articola in quattro aree tecniche dotate di attrezzature moderne e laboratori altamente specializzati: carta, cartoni e paste per carta, combustibili, oli e grassi, seta.

Neosperience: aumento dei ricavi del +67,5% nel primo semestre 2019

in Aziende/Bilanci/Economia/Innovazione by
Neosperience, foto da ufficio stampa

Neosperience, società quotata all’AIM Italia e attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience, ha chiuso il primo semestre del 2019 con ricavi per 5,07 milioni di euro, in aumento del 67,5% rispetto ai 3,03 milioni ottenuti nella prima metà dello scorso esercizio, grazie all’acquisizione di nuovi clienti e all’incremento dei ricavi scalabili delle Solution.

Il primo semestre dell’anno è stato denso di soddisfazioni. La quotazione in Borsa a Febbraio, il successivo aumento di capitale a Maggio, la conseguente visibilità sul mercato, i prestigiosi nuovi clienti e l’indubbio successo presso gli investitori ci spingono a moltiplicare gli sforzi”, ha commentato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience.

“Le nuove Solution, basate sull’impiego delle tecniche più avanzate di Intelligenza Artificiale, dichiara Melpignano, hanno trovato ampia accoglienza nei settori chiave in cui operiamo, permettendoci di consolidare ulteriormente il nostro vantaggio competitivo.”

Grandi Riso: a Fico servito il risotto numero 30.000

in Economia/Tendenze by
Grandi Riso a Fico

A settembre è stato cucinato e servito il risotto numero 30mila. E’ questo il primo, positivo, bilancio del chiosco-risotteria inaugurato meno di un anno fa da Grandi Riso a Fico Eataly World, il parco agroalimentare più grande del mondo con sede a Bologna.

“Il Risotto”, questo il nome dello spazio di ristorazione, è stato aperto a dicembre 2018 con un format innovativo, che prevede tra l’altro l’utilizzo esclusivo di riso Carnaroli Igp Delta del Po per la preparazione dei piatti “disegnati” dagli chef più prestigiosi.

L’obiettivo principale dell’azienda del gruppo Marcello Gabana Holding di Calcinato (Bs) – quarto produttore italiano di riso per volumi – è quello di promuovere nel mondo l’eccellenza del riso Igp per incrementare ulteriormente la quota di export, che già oggi vale oltre un milione di euro su base annua e continua a crescere in doppia cifra.

Nel 2019, come negli ultimi anni, le principali destinazioni dei prodotti di Grandi Riso sono state gli Usa, la Spagna e il Brasile, ma significative sono state anche le quote di Francia, Germania, Messico e Canada. Merito della qualità del prodotto, ma anche di scelte precise, come la presenza nei negozi Eataly, gli accordi di distribuzione con diverse catene di supermercati europee e la recente decisione di assumere un export manager.

In questa linea si inseriscono anche gli eventi di stampo “glocal” organizzati da Grandi Riso a Fico, rivolti ai visitatori della rassegna e ai numerosi buyer esteri. Questo fine settimana, infatti,

il riso e l’azienda ferrarese Calcinato saranno ancora più protagonisti a Fico, un contesto (ben 100mila metri quadrati tra stalle, campi coltivati e stand) che non è solo vetrina di eccellenza ma anche – grazie alle attività di Fondazione Fico – riferimento per la promozione della sostenibilità agroalimentare.

Sabato 28 settembre, dalle 14.30 alle 16, il teatro arena di Fico ospiterà un incontro tra esperti e professionisti del settore sul tema “La cultura del riso” e a seguire si terrà uno showcooking di ricette a base di risotto con degustazione gratuita finale. Domenica 29, invece, si terrà il Paella Day di Grandi Riso, un appuntamento per celebrare il piatto più conosciuto della gastronomia spagnola organizzato in collaborazione con celebri chef valenciani e con il Consorzio Arroz de Valencia.

 

GRANDI RISO

 

Grandi Riso, nata nel 2002, rappresenta oggi la principale attività del gruppo Marcello Gabana / Gabeca di Calcinato (Bs) e si inserisce nella filiera di produzione del riso tradizionale attiva nella zona del basso ferrarese rappresentando di fatto il marchio commerciale e distributivo della produzione risicola del territorio.  Nello stabilimento di Codigoro, che occupa un’area di circa 70mila metri quadrati, trovano spazio tutti gli impianti e le attrezzature necessarie per le varie fasi di lavorazione del risone. Tale caratteristica, unica in Italia, prevede 14 impianti di essicazione del risone con capacità di circa 750 tonnellate al giorno completi di un settore specifico per il deposito e il magazzinaggio del risone essicato con una capacità di stoccaggio totale di circa 23mila tonnellate (suddivise su 206 silos e magazzini di 40.000mq con capacità di stoccaggio pari a 130mila tonnellate). Il magazzino per lo stoccaggio dei prodotti finiti si sviluppa su una superficie di circa 8mila metri quadrati.

Pulizie quotidiane: le soluzioni per faticare di meno

in Economia/Energia by

Le pulizie di qualsiasi genere, e in qualunque tipo di ambiente sono fondamentali per una miglior qualità della vita; per effettuare le operazioni di pulizia oggi possiamo disporre di molti aiuti, sotto forma di macchine specifiche, progettate, costruite e commercializzate proprio per alleggerire l’uomo dall’incombenza delle pulizie quotidiane. L’igiene è fondamentale per la buona salute di chi soggiorna a lungo negli ambienti chiusi, come uffici, capannoni di lavoro, aziende, ma anche negli appartamenti, luoghi più piccoli ma non per questo non soggetti all’accumulo di polvere e sporcizia volatile.

Pulizie sempre ben fatte

A questo proposito possiamo citare gli aspiratori industriali, che sono comunque adatti anche alle pulizie di ambienti domestici, soprattutto in quelle zone dove un normale aspirapolvere non riesce ad effettuare una pulizia profonda ed accurata, i modelli professionali sono dotati di una maggiore potenza e possono essere utilizzati per un tempo maggiore senza provocare nessun danno alla macchina stessa, come ad esempio il surriscaldamento.

Aspiratori ideali per tutto

Gli aspiratori di tipo industriale sono dotati anche di un sistema di filtri più sofisticato che può eliminare anche le polveri più sottili, polveri simili a quelle che vengono prodotte normalmente nei cantieri e nelle officine. Gli aspiratori destinati alle grandi pulizie di fabbriche, aziende, luoghi caratterizzati da grandi metrature, come: palestre, ospedali, e centri di socializzazione, hanno caratteristiche di grande robustezza e resistenza, ma sono leggeri e maneggevoli come gli aspirapolvere normali usati dalle casalinghe.

Tipologie e modelli

La possibilità di acquistare un aspirapolvere industriale è una questione di scelte e di budget, ma soprattutto anche di un’oculata informazione in merito a tutte le tipologie, e a tutti i modelli di aspiratori industriali in commercio, è bene ricordare di non acquistare una macchina troppo grande e potente, basandosi sul dettaglio importante di chi poi dovrà utilizzarla per fare le pulizie. I risultati comprovati da esperienze documentate, sia da ricerche di mercato che da test specifici messi in atto dagli addetti ai lavori, hanno portato queste macchine a raggiungere un successo non indifferente.

Macchine di lunga durata

Oggi infatti chi si trova nella necessità di acquistare un aspirapolvere opta quasi sempre per il modello industriale, performante, potente, resistente, sicuramente la scelta giusta, perché queste macchine hanno anche una grande longevità. Quindi è una spesa che viene fatta una volta, e una volta soltanto. L’aspirapolvere industriale è in grado di offrire i suoi servizi per un lungo periodo e richiede una minima manutenzione; i modelli più avanzati inoltre occupano anche poco spazio e sono quindi ideali anche per l’acquisto privato.

Aib, presentate al liceo Guido Carli le attività per la scuola 2019-2020

in Economia/Formazione by
Aib - Guido Carli

Sono state presentate martedì pomeriggio, al Liceo Internazionale per l’impresa Guido Carli di Brescia, le iniziative per la scuola promosse dall’Associazione Industriale Bresciana nell’anno 2019/2020 e indirizzate agli istituti della provincia.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Paola Artioli (Vice Presidente AIB e Presidente Fondazione AIB), Elisa Torchiani (Presidente Piccola Industria AIB), Fabio Capra (Assessore all’Istruzione del Comune di Brescia), Federico Andreoletti (docente e componente dell’Associazione Insegnanti di Fisica), Cinzia Pollio (Direttore Fondazione AIB), Massimo Ziletti (Segretario generale Camera di Commercio di Brescia) e Giacomo Giovannini (Junior Achievement).

“L’Area Education e Capitale Umano raccoglie ogni anno le iniziative promosse da AIB e indirizzate agli istituti scolastici della provincia – commenta Paola Artioli, Vice Presidente di AIB e Presidente di Fondazione AIB –. Brescia si colloca al terzo posto a livello nazionale per valore aggiunto nelle attività manifatturiere e si caratterizza per eccellenze a livello internazionale nei settori della siderurgia, metallurgia, macchine utensili e componentistica automotive. Per questo motivo le nostre aziende rappresentano una grande opportunità professionale per i giovani che vogliono intraprendere un corso di studi in grado di garantirgli una brillante carriera, in particolare nel campo tecnico, scientifico ed economico”.

Tra le attività presentate sono presenti proposte rivolte agli istituti comprensivi (Eureka! Funziona!, Si può fare!, Chi scuola lavora, l’evento “Made in Italy”) e alle scuole secondarie di secondo grado (Un astronauta a scuola: conversazione con Paolo Nespoli, DIMIingegneri del futuro, La tradizione e l’eccellenza bresciana nella lavorazione dei metalli, Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento – PCTO, PMI Day “Leonardo siamo noi”, Orientagiovani, Concorso agroalimentare e caseario, stage ed elenchi diplomati), oltre ai percorsi ITS post diploma. In questi ultimi figurano i percorsi per Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici industriali, Tecnico superiore dei sistemi informatici, virtualizzazione e cloud computing, Assistente alla produzione industriale (M.P.A. Manufacturing Production Assistant), Product & design manager 4.0, Calzedonia district manager, Stilista tecnologico, Marketing e comunicazione per l’internazionalizzazione dell’impresa.

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Sport, le imprese di Brescia sono cresciute del 30% in cinque anni

in Economia/Tendenze by
Sport, foto generica da Pixabay

Sono 23 mila le imprese che si occupano di sport in Italia, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi delle quali 4 mila in Lombardia, prima regione italiana con un quinto del totale, concentrate a Milano con oltre mille. Seguono Lazio con 3 mila, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto con circa 2 mila. Nel complesso sono 7 mila le imprese che promuovono eventi sportivi, 4 mila imprese gestiscono impianti sportivi, 4 mila club sportivi, 4 mila palestre e 2 mila realizzano corsi ed attività sportive. Sono 43 mila gli addetti in Italia, dei quali 10 mila in Lombardia e circa 5 mila a Milano. Il settore cresce in Italia del 29% in cinque anni. In Lombardia cresce del +33%. Emerge da una elaborazione  della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese riferiti al secondo trimestre 2019 e relativi alle sedi di impresa. Il confronto avviene con il secondo trimestre 2018 e 2014. Business da oltre 3 miliardi in Italia, oltre 1 miliardo in Lombardia, 624 milioni a Milano, prima nel Paese (elaborazione Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati AIDA – Bureau van Dijk).

Trainano la crescita i giovani imprenditori. Crescita record dei giovani a Milano, 8% delle imprese, +20% in un anno, +72% in cinque. Sono l’8% delle imprese anche in Lombardia e in Italia e crescono in regione del 10% in un anno e di +48% in cinque e nel Paese del 5% in un anno e del 31% in cinque.

La Lombardia è tra le regioni più in crescita: +33% in cinque anni e +7% in un anno. Milano da sola pesa un terzo lombardo con oltre mille imprese (1.417) e cresce di +40% in cinque anni e +8% in un anno. Gli addetti a Milano sono 5 mila e crescono del 60% in cinque anni. Seguono Brescia con 836 imprese (+30% in cinque anni) e Bergamo con 540 imprese (+35%). In forte crescita anche le imprese a Monza Brianza a quota 308 (+35%) Lodi con 64 (+33%).

Nel complesso gli addetti in Italia sono oltre 43 mila, dei quali 10 mila in Lombardia (uno su quattro circa del totale nazionale) e circa 5 mila a Milano. Seguono per addetti Lazio (5 mila), Emilia Romagna (quasi 5 mila), Piemonte (4 mila) e Veneto (4 mila). In Lombardia, oltre Milano, ai primi posti Brescia e Bergamo con quasi mille addetti.

Il business. Nel 2017 il giro d’affari delle imprese legate allo sport ha superato i 3 miliardi di euro in Italia, dei quali oltre 1 miliardo di euro realizzato in Lombardia (35% del complessivo). A seguire Lazio con 567 milioni di euro, Emilia-Romagna con 459 milioni e Veneto con 289 milioni di euro. In Lombardia, dopo Milano, Brescia con  92 milioni di euro, Bergamo con 65 milioni di euro e Monza Brianza con 53 milioni di euro.

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