Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 135

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

La Customer Data Platform per fidelizzare i clienti e vendere sul mercato globale | INNOVATION CLUB

in Economia/Innovazione by

Quando si è iniziato a fare marketing digitale negli scorsi decenni, le aziende e le agenzie di comunicazione si trovavano di fronte al problema di avere informazioni parziali sui clienti. Le possibilità di definizione di un target erano molto limitate. Oggi le aziende possono avere a che fare con moltissimi canali e fonti di dati ed il principale problema è sapere come raccogliere e sfruttare comodamente tutto questo nelle attività di vendita.

La Customer Data Platform è un software gestionale che realizza un database clienti unico persistente e accessibile ad altri sistemi. I dati vengono estratti da più fonti, puliti e combinati per creare un singolo profilo cliente . Questi dati strutturati vengono quindi resi disponibili ad altri sistemi di marketing ed ai processi di vendita. Questa tecnologia si è evoluta da una varietà di processi tra cui la gestione delle campagne multicanale, la gestione dei tag e l’integrazione dei dati. Il valore del mercato mondiale della Customer Data Platform è triplicato considerando gli ultimi 12 mesi. Oggi questa tecnologia fornisce funzioni aggiuntive come l’analisi della misurazione delle prestazioni di marketing, la modellazione predittiva e il marketing dei contenuti.

Queste sono le caratteristiche di una Customer Data Platform:

> Database unificato, persistente per profilo e altri dati del cliente, da qualsiasi fonte interna o esterna;

> Raccolta dati digitali e anonimi sul web spesso legati a un individuo identificabile;

> Funzioni predittive in grado di comprendere il passaggio ottimale con un cliente attraverso sistemi di Intelligenza Artificiale; 

> Integrazione con strumenti di raccolta dati come le survey creando una conversazione breve e mirata per confermare o approfondire semplicemente alcuni aspetti del profilo;

> Accesso da sistemi esterni per supportare le esigenze in termini di gestione delle campagne, analisi di marketing e business intelligence.

Una customer data platform non va confusa con i sistemi CRM che raccolgono i dati del cliente né con gli strumenti di analitica di un website ma è spesso strettamente connessa a tali sistemi. Solo attraverso una Customer Data Platform si può gestire e migliorare costantemente un “funnel di vendita” andando ad identificare per ogni step del processo la migliore iniziativa ed il miglior processo.

Gli scopi di una Customer Data Platform sono molteplici e sono applicabili ad aziende che vendono beni di consumo ma anche a realtà che realizzano prodotti industriali:

> Identificare i profili di lead in Italia ed all’Estero più simili per caratteristiche ai “propri migliori clienti” in modo da ottimizzare le risorse investite nei processi collaborativi;

> Fornire argomenti per il cliente non solo per una singola vendita ma per sviluppare un rapporto di fornitura continuativa perché lo si conosce da più prospettive;

> Reagire tempestivamente alle richieste di mercato analizzando in tempo reale i trend non solo nei “messaggi di vendita” ma realizzando un nuovo mix di prodotti, un nuovo pricing oppure integrando un nuovo servizio;

> Realizzare una strategia di comunicazione più veloce semplificando l’utilizzo dei diversi canali digitali che un’azienda deve gestire spesso diversi a seconda dei contesti di mercato. Ad esempio i social network ed i motori di ricerca presenti in Cina e nel Far East non sono quelli che si usano in Occidente;

> Misurare in modo più preciso le performance di ogni iniziativa commerciale e dei contenuti che vengono scelti;

> Fornire alla rete vendita uno strumento evoluto per migliorare le prestazioni e la qualità del proprio lavoro;

> Avere un feedback concreto non solo sui propri prodotti ma sulle attività di ricerca e sviluppo dando un contributo di spunto e verifica costante attraverso le conversazioni nel mercato.

Per Informazioni: info@innovationclub.it

Crescono le imprese sociali: a Brescia +18% in cinque anni

in Economia/Servizi by
Solidarietà, foto da Pixabay

Continuano a crescere le imprese sociali a Milano, + 3,5% in un anno e + 19% in cinque anni, in Lombardia, +3,1% e +17% e in Italia, +3% e +19%, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati registro delle imprese al primo trimestre 2019, 2018 e 2014. Sono 12 mila quelle attive in Lombardia nel 2019 su 70 mila in Italia e danno lavoro a 191 mila addetti su 832 mila a livello nazionale. E’ il settore dell’istruzione il più numeroso, 4.825 sedi di impresa in Lombardia e 28 mila in Italia, seguito dall’assistenza sanitaria con rispettivamente 3.671 e 20.247 imprese. Un settore da 32 miliardi in Italia, di cui 8 miliardi concentrati in Lombardia. Sono 4,5 miliardi a Milano e 3,6 miliardi a Roma.

Per imprese sociali in Lombardia prime Milano, Brescia, Bergamo, Varese e Monza. Milano è prima con 4.942 imprese (+3,5% in un anno, +19% in cinque) e 74 mila addetti, + 28% in cinque anni, seguita da Brescia con 1.419 imprese (+3% in un anno e +18% in cinque) e 24 mila addetti, Bergamo con 1.074 imprese (+2% e +14%) e 24 mila addetti, Varese con 1.032 imprese e 14 mila addetti, Monza Brianza con 980 imprese e oltre 11 mila addetti. Lodi con 194 imprese e quasi 3.000 addetti cresce del 14% in cinque anni.

In Italia prime Roma, Milano e Napoli. Sono circa 70 mila le imprese attive in Italia nei settori sociali, crescono del 3% in un anno e del 19% in cinque. Prima è Roma con 6.229 imprese sociali e 87 mila addetti, seguita da Milano (5 mila imprese e 74 mila addetti), Napoli (4 mila imprese e 31 mila addetti). Poi ci sono Torino (3 mila imprese), Palermo, Bari e Catania (2 mila).

Un settore con forte presenza femminile ma pochi giovani. Circa un’impresa su tre tra quelle che operano in Lombardia e Italia è femminile mentre i giovani pesano il 5% circa, circa come le imprese estere.

Acquisto di beni e servizi, la Regione Lombardia nel 2019 ha risparmiato un miliardo di euro

in Economia/Istituzioni/Regione by

“Nel 2019 Regione Lombardia ha già risparmiato oltre un miliardo di euro negli acquisti di beni e servizi per i cittadini con l’aggiudicazione di 125 gare”. I lotti aggiudicati – informa una nota – sono 4.405 per un importo di oltre 7,7 miliardi a base d’asta e un risparmio complessivo di 1,2 Miliardi di euro.

Lo rende noto l’Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti ARIA S.p.A. nata il primo luglio 2019 dalla fusione di ARCA e Lombardia Informatica.

Per esempio, nell’acquisto di farmaci e servizi sanitari sono stati risparmiati oltre 750 milioni di euro mentre l’Information Communication Technology (ICT) ha consentito economie pari a 127 milioni di euro.

“La Lombardia – commenta l’assessore al Bilancio, Finanze e Semplificazione, Davide Caparini – prosegue nella politica di contenimento dei costi e di ottimizzazione degli acquisti per liberare sempre piu’ risorse da destinare al miglioramento dei servizi ai cittadini. Un plauso al management di ARIA che si sta impegnando in questa imponente opera di riorganizzazione ed efficientamento”.

Le Partite Iva pagano troppo poco di tasse? 15 motivi per dire che non è vero

in Economia/Opinioni/Partner/Tasse by
Tasse, foto generica da Pixabay
 Le Partite Iva in Italia pagano poco di tasse? Difficile dare una risposta per tutti, visto che esistono regimi con tassazioni diverse (ordinario, forfettario etc) e che a queste si aggiungono casse previdenziali che chiedono percentuali differenti sui fatturati. Di seguito, però, riteniamo opportuno pubblicare una breve riflessione per punti sul fatto che ci sono numerose condizioni che rendono svantaggioso avere una Partita Iva rispetto a un contratto di lavoro dipendente.

⛔️⛔️⛔️ PARTITE IVA: 15 MOVITI PER CUI SONO SVANTAGGIATE RISPETTO AI DIPENDENTI

1) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha ferie e permessi retribuiti;

2) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha assegni familiari, né ha alcun diritto legato alla paternità (la maternità è solo parzialmente tutelata dallo Stato);

3) ⛔️ Un lavoratore autonomo in caso di malattia non è retribuito (salvo sistemi previdenziali integrativi);

4) ⛔️ Un lavoratore autonomo se non può lavorare per motivi gravi non percepisce reddito (ma mangia lo stesso come tutti);

5) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha 13esima (14esima etc);

6) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha il Tfr;

7) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha buoni pasto e benefit vari come in molte aziende;

8) ⛔️ Un lavoratore autonomo ha ogni anno spese extra relative alla gestione della Partita Iva (commercialista etc);

9) ⛔️ In alcuni regimi fiscali la Partita Iva è obbligata dallo Stato a pagare le tasse in anticipo, su cifre che non ha incassato e forse non incasserà mai;

10) ⛔️ Alle cifre dichiarate, oltre alle tasse, vanno sottratte le casse previdenziali (dal 12 al 27 per cento) per pensioni che saranno più basse dei colleghi dipendenti;

11) ⛔️ Alle cifre dichiarate, spesso vanno sottratti costi vivi legati al lavoro e non detraibili;

12) ⛔️ Siccome il lordo non corrisponde alle entrate reali, il lavoratore autonomo si trova spesso penalizzato nei parametri Isee e si trova a pagare di più dei dipendenti per i servizi base offerti dal pubblico;

13) ⛔️ Nei regimi ordinari la tassazione sulle Partite Iva è tra le più alte del mondo;

14) ⛔️ Non è vero che tutte le partite Iva evadono le tasse;

15) ⛔️ In molti casi avere una Partita Iva non è una scelta.

I distributori automatici a Brescia danno lavoro a ben 84 aziende

in Alimentare/Economia/Tendenze by
Distributori automatici, foto generica da Pixabay

Distributori automatici: pratici, veloci e sempre aperti. Dalle bevande ai gelati, dai prodotti parafarmaceutici ai gadget, sono oltre 6 mila le attività del settore in Italia, tra sedi (3.620) e unità locali (2.676), e crescono del 4,1% in un anno e del 17,7% in cinque, grazie soprattutto all’apertura di nuove unità locali mentre le sedi di impresa restano stabili rispetto al 2018 e aumentano dell’1% dal 2014, passando da 3.588 a 3.620. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al secondo trimestre 2019, 2018 e 2014.

La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore, con 877 tra sedi di impresa e unità locali (di cui 525 sedi) e un peso del 13,9% sul totale nazionale. Milano ne concentra 353, seguita da Brescia (84, +1,2% in un anno), Bergamo (80, +9,6%) e Monza e Brianza (76, +2,7%). Varese è quinta con 62 attività (+3,3%). In cinque anni in forte crescita Lodi (+30,4%) e Cremona (+26,3%).

La classifica italiana. Roma con 431 attività, 6,8% del totale italiano, Milano con 353 (5,6%) e Torino con 306 (4,9%) sono i primi tre territori per concentrazione, seguiti da Bari, Napoli, Cagliari, Taranto, Genova, Lecce e Firenze. Tra i primi dieci territori, crescono in un anno soprattutto Bari (+13,4%), Taranto (+12%) e Firenze (+8,9%). In cinque anni maggior aumento a Taranto (+211,8%), Bari (+125,2%) e Lecce (+80%).

Secondo, CONFIDA, l’associazione italiana della distribuzione automatica, nell’ultimo anno è cresciuto anche il fatturato del settore (+ 4,7%) che ha sfiorato i 4 miliardi di euro, così come le vending machine installate nel nostro Paese hanno superate le 822 mila unità (822.175, + 1,4%) e le consumazioni si sono attestate a 12 miliardi.

I prodotti piu’ venduti: caffe’ e acqua trainano il settore. Crescono le bibite zero zuccheri, la frutta secca e i prodotti biologici. Il caffè è il prodotto più consumato dell’automatico col 56% delle vendite dell’intero settore che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni (+1,68%). Seguito dall’acqua (767 mila consumazioni in crescita dello 0,43%) e dalle altre bevande fredde (224 mila consumazioni) dove spicca la crescita delle bevande zero zuccheri (+53%). Per quanto riguarda gli snack che superano le 787 mila consumazioni annue si segnala la crescita del cioccolato (+1,8%), dei croissant (+5,4%) e tra i prodotti freschi i panini / tramezzini (+4,5%) e la frutta (+8,8%). Vero boom negli ultimi anni è quello della frutta secca che anche quest’anno cresce del +12%. Aumentano infine anche le vendite di prodotti nuovi per il vending come le bevande bio (+6%), snack bio (+25%) e quelli gluten free (+15%).

Fotografia industriale: quel ramo dell’arte visiva che sorprende

in Cultura/Economia by
Azienda, foto generica da Pixabay

La fotografia è un comparto articolato, complesso, che si compone di svariati aspetti e tipologie; dalla fotografia di moda, alla fotografia artistica, fino a spaziare in innumerevoli ramificazioni di una stessa attività. Ramificazioni delle quali fa parte anche la fotografia industriale. Una realtà forse poco conosciuta ma che ci regala immagini di alto profilo che reinterpretano luoghi e ambienti diversamente e erroneamente pensati impersonali e scontati.

Talento, esperienza e arte nell’industria

Fotografia industriale è il termine che fa riferimento a a uno specifico comparto della fotografia pubblicitaria, che crea i propri documenti fotografici scegliendo come soggetti edifici, aziende, palazzi, grattacieli, e strutture architettoniche di vario tipo; il risultato è decretato dal grado di esperienza di chi realizza, nell’ambito di questo lavoro, immagini complesse nella loro immediatezza, che richiedono un grande studio di inquadrature, luci, e colori; pur dando un effetto finale di semplicità lineare.

Conoscere attraverso le foto industriali

La fotografia industriale ha come scopo primario quello di valorizzare luoghi caratterizzati da un mood geometrico e asettico, amplificando il valore della prospettiva, e lavorando su una ricerca di soluzioni creative assolutamente uniche; una ricerca che scalda e enfatizza foto che diversamente sarebbero fredde ed impersonali. Un servizio specifico di fotografia industriale può mostrare l’efficacia di un processo produttivo di alto livello, e le performance di ambienti dedicati all’installazione di luoghi lavorativi;  il fotografo industriale e senza dubbio anch’esso un artista, un creativo, che attraverso un processo professionale trasforma le semplici immagini di strutture, case e fabbriche in opere d’arte.

 Il soffio dell’arte nell’architettura civile

Foto che trattano di spazi civili, commerciali, industriali, immagini realizzate da un fotografo industriale che rispecchiano il nostro tempo, e che  ci propongono interni di aziende, industrie, ecc. ecc. luoghi che sono preclusi ai non addetti ai lavori, quindi l’artista diventa anche un promotore di un’informazione visiva industrializzata. ma non per questo meno artistica.  Un progetto sviluppatosi intorno a sé stesso che ha fatto di ogni singola foto una minuziosa descrizione di un mondo a sé. Opere d’arte che vanno controcorrente e animano di unicità luoghi che diversamente sarebbero gli statici testimoni del nostro tempo.

Fotografie industriali: la poesia civile dei muri e degli spazi

La fotografia industriale potrebbe essere scambiata per una mera produttrice di foto fredde e descrittive, chiuse nel recinto di una visione stereotipata delle immagini prodotte a scopo pubblicitario e aziendale. Invece abbiamo molti esempi di fotografia industriale permeata di passione e ricerca del cuore dei luoghi fissati in immagini che diventeranno senza tempo; piccoli frammenti di vita che si infrangono contro l’inesorabile scorrere dei giorni…degli anni, ma che lasciano immutato lo stupore di fronte a tanta bellezza intrinseca. Una foto di un palazzo può emozionare, può colpire e restare indelebile come la foto di un’icona cinematografica o quella del sorriso di nostro figlio in egual misura, dipende da chi ne possiede la paternità.

Imprese e professionisti, bando da 100 milioni con Credito Adesso

in Bandi/Economia/Istituzioni/Regione by

E’ aperto il bando rivolto a imprese e professionisti ‘Credito Adesso’. L’iniziativa di Regione Lombardia e Finlombarda Spa mira a promuovere lo sviluppo di aziende e professionisti lombardi: 100 milioni di euro di finanziamenti (40 milioni da Finlombarda Spa su provvista della Banca europea per gli investimenti – Bei e 60 milioni dalle banche convenzionate) e accesso semplificato per tutte le imprese beneficiarie.

MATTINZOLI: BANDO SEMPLICE E UTILE – “Con questa misura – ha commentato l’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli – dimostriamo ancora una volta l’attenzione della Regione Lombardia verso le esigenze del nostro tessuto produttivo. Si tratta di un provvedimento che nasce e si sviluppa all’insegna della concretezza e della sburocratizzazione”.

CHI PUO’ FARE DOMANDA – Potranno accedere al bando le pmi (imprese con meno di 250 dipendenti) e le midcap (imprese con piu’ di 250 e meno di 3.000 dipendenti) con sede operativa in Lombardia e minimo due anni di operativita’ nei settori manifatturiero, costruzioni, commercio all’ingrosso, servizi alle imprese, turismo-alloggio. La misura e’ aperta ai liberi professionisti, anche associati, che hanno avviato la propria attivita’ (professionale, tecnica o scientifica) in uno dei comuni della Lombardia. Devono risultare iscritti all’albo o collegio territoriale oppure a un’associazione professionale dell’elenco del Mise.

CARATTERISTICHE DEI FINANZIAMENTI – I finanziamenti, concessi da Finlombarda Spa (40 %) e dagli istituti di credito aderenti (60 %) hanno importo minimo di 18.000 euro e massimo di 750.000 per le pmi, 1,5 milioni per le midcap e 200.000 per i professionisti. I beneficiari possono chiedere anche piu’ finanziamenti a patto che il totale dei finanziamenti ottenuti non superi gli importi massimi previsti.

AGEVOLAZIONE – Ai finanziamenti e’ abbinato un contributo regionale in conto interessi. Per il mantenimento del contributo, sara’ effettuata una verifica a campione sulle spese sostenute. Non sono richieste commissioni, spese di istruttoria e garanzie reali.

ALCUNI DATI – Da gennaio 2017 al primo semestre 2019 Credito Adesso ha gia’ finanziato 381 imprese per un valore di 119,4 milioni di euro.

COME PRESENTARE LA DOMANDA – Le domande di partecipazione possono essere inoltrate solo su www.bandi.servizirl.it  fino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. E’ possibile scaricare il testo integrale dell’avviso pubblico dalla pagina dedicata a Credito Adesso su www.finlombarda.it.

Scuola al via, in Lombardia 6 mila con 37 mila addetti e affari da 5 miliardi

in Economia/Formazione by
School, fonte Pixabay

Al via i primi giorni di scuola. Un business per 38 mila imprese in Italia e 146 mila addetti, con dieci miliardi di fatturato annuale, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi al secondo trimestre 2019. Da produzione e commercio di libri e articoli di cancelleria, all’organizzazione di corsi anche linguistici, sportivi e per il tempo libero, alle biblioteche private. In Lombardia coinvolte 6 mila imprese, con 37 mila addetti e 5 miliardi di fatturato. Prima Roma per imprese e Milano per addetti.

Più forniti tra i territori italiani, Roma con 3.500 imprese circa e 16 mila addetti, Milano con quasi 3 mila imprese e 19 mila addetti, Napoli con quasi 3 mila imprese e 9 mila addetti, Torino con circa 1.500 imprese e 6 mila addetti, Bari con oltre mille imprese e quasi 3 mila addetti. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro imprese al secondo trimestre 2019 e 2018. Per business, dopo la Lombardia con quasi 5 miliardi, ci sono Emilia Romagna, Veneto e Lazio con un miliardo circa. Per territorio, affari più consistenti per Milano, con 3,9 miliardi, Roma con circa 900 milioni, Napoli con 400 milioni, Firenze, Torino, Vicenza, Piacenza e Bologna con circa 300 milioni.

Un settore in crescita per gli addetti. Crescono gli addetti in un anno da 146 mila a 148 mila in Italia, + 1,4% e da 36 mila  a 37 mila in Lombardia, + 3%. Crescono da 18 mila  a 19 mila  a Milano, + 3,7%. Le imprese calano di circa -1% tra il 2018 e il 2019 nel Paese e in Lombardia. Anche se crescono le librerie, +2% in Italia e +9% a  Milano e i corsi sportivi e ricreativi, + 11% in Italia e + 15% a Milano.

I settori legati alla scuola in Lombardia. Un business da 4,7 miliardi in Lombardia (in crescita rispetto ai 4,5 miliardi dell’anno precedente) dove sono attive 6.350 imprese con 37 mila addetti secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte Registro Imprese al secondo trimestre 2019. I settori più coinvolti sono il commercio di cancelleria (circa 2.500 imprese tra ingrosso e dettaglio) e libri (tra ingrosso, dettaglio e seconda mano sono quasi 800), l’edizione di libri e l’istruzione prescolastica (oltre 800). Un settore abbastanza stabile in un anno per imprese in cui continuano a crescere soprattutto i corsi extra – scolastici, tra corsi sportivi e ricreativi, da 363 a 413 attività in Lombardia. Quasi la metà delle imprese lombarde impegnate nel settore scuola è concentrata nell’area di Milano, Monza-Brianza e Lodi. Prima è Milano con circa 2.900 imprese e un numero di addetti in crescita, che ha superato quota 19 mila, poi Brescia con 645 imprese e 4 mila addetti, Bergamo con 541 imprese e oltre 2.800 addetti, Varese e Monza con circa 500 imprese e 2.500 addetti ciascuna, Como e Pavia con circa 300 imprese l’una e rispettivamente 1.600 e 900 addetti.

Io, la babysitter la cerco online

in Economia/Servizi by
Babysitter, foto Sitly

E’ autunno ormai e si deve tornare al lavoro. Per molte famiglie diventa urgente trovare una babysitter che segua i bambini durante tutto il giorno o anche solo nel post scuola. Ma quando i nonni non ci sono, la tata diventa fondamentale. Avete mai pensato di cercare una babysitter online? Da qualche anno in Rete esistono siti che mettono in contatto baby sitter e famiglie. Un nuovo canale che sostituisce il tradizionale passaparola o il bigliettino sulla bacheca del panettiere. O ancora una soluzione più contemporanea rispetto all’annuncio sul giornale ‘ragazza laureata cerca lavoro come baby sitter a Milano   . Certo il passaparola risulta ancora il canale preferito da molte mamme, ma è normale che ‘la baby sitter fidata della tua migliore amica abbia tutti i pomeriggi liberi, esattamente quelli che servirebbero a te’. Così l’online diventa un’alternativa efficace e rapida, scelta anche dagli italiani più tradizionalisti.

Non tutti i portali di baby sitting funzionano allo stesso modo. Ce ne sono alcuni che certificano i profili; altri che gestiscono tutta la transazione, pagamento compreso. Altri che raccolgono, organizzano, sistematizzano per categorie i profili delle famiglie e delle baby sitter in modo che possa crearsi l’ accoppiata perfetta’. In generale i vantaggi che offre un sito specializzato è un scelta più vasta di profili rispetto a qualsiasi bacheca o passaparola; il vantaggio di fare tutto comodamente a casa o in una pausa del lavoro; la possibilità di selezionare i profili delle baby sitter in base alla vicinanza a casa; scegliere le baby sitter che soddisfano le proprie esigenze in materia di orari, disponibilità, esperienze pregresse, referenze.

Così come ci si affida a AirBnb o BlaBlaCar o si fa shopping virtuale, anche la babysitter può essere cercata online. Si consiglia ovviamente di verificare caratteristiche e l’affidabilità del candidato e  ricordarsi che il sito di baby sitter  è solo il primo passo di un iter di selezione. Avete mai provato a vedere quante babysitter cercano lavoro a Brescia?

Moda, nel Bresciano le imprese del settore sono 3.700

in Abbigliamento/Economia/Tendenze by

Moda a Milano: tra produzione, commercio e design sono oltre 13 mila le imprese attive nel settore e circa 100 mila gli addetti coinvolti per un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro, circa un quinto del fatturato italiano delle imprese della moda, che supera i cento miliardi, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in una elaborazione Monza Brianza Lodi su dati registro imprese, Aida – Bureau van Dijk e Istat 2019 e 2018.

La moda in Italia conta 219 mila imprese e 833 mila addetti per un giro d’affari di oltre cento  miliardi all’anno. Nel design eccelle Milano con oltre 2 mila imprese seguita da Torino con 1.200 attività mentre nel commercio, tra ingrosso e dettaglio, nelle prime posizioni ci sono Napoli con circa 15 mila imprese e Roma con 11 mila. Milano, oltre ad essere prima per design, è al terzo posto in Italia per il commercio con 7 mila imprese e al quarto per il manifatturiero moda, con 4 mila imprese, dopo Prato e Firenze con 6 mila e Napoli con 5 mila.

Sono 33 mila le imprese attive nel settore della moda in Lombardia, di cui oltre 13 mila nella produzione moda, 16 mila nel commercio e quasi 5 mila nel design. Occupano circa 200 mila addetti per un business di oltre 35 miliardi di euro all’anno. Dopo Milano, che è prima con oltre 13 mila imprese, vengono Brescia (3.705), Bergamo (3.254) e Varese (3.168). Circa 2.500 le imprese, invece, a Como e Monza Brianza. Per addetti, dopo Milano,  vengono Bergamo con circa 20 mila, Brescia, Como e Varese con circa 15 mila e Monza Brianza con quasi 10 mila.

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