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Manifatturiero

Imprese, ricavi complessivi in flessione del 2,4%

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero by

Struttura patrimoniale e liquidità generata dalla gestione operativa continuano a essere i principali punti di forza della piattaforma manifatturiera bergamasca e bresciana, nonostante i risultati economici del 2024 evidenzino una flessione sia dei ricavi che del Margine Operativo Lordo; su tale dinamica continuano a pesare, in particolare, il calo della domanda internazionale e le incertezze geopolitiche a livello mondiale, che gravano soprattutto sulla siderurgia e su buona parte della filiera metalmeccanica. Positiva, nello scorso anno, anche la voce investimenti, in aumento del 7,6%.

In fase prospettica, invece, emerge per il 2025 in chiusura una sostanziale tenuta dei valori del 2024, con ampie differenziazioni settoriali, mentre per il 2026, l’85% dei gruppi si attende una ripresa dei ricavi e del margine operativo, pur moderata.

A evidenziarlo è l’indagine condotta da Confindustria Brescia e Confindustria Bergamo, presentata oggi pomeriggio, all’interno dell’evento “Nel cuore della manifattura – Un’analisi economico-finanziaria dei primi 200 gruppi industriali di Bergamo e Brescia”, giunto alla sua terza edizione e moderato dalla giornalista Stefania Scordio, che ha visto la partecipazione di Giovanna Ricuperati (presidente Confindustria Bergamo), Paolo Streparava (presidente Confindustria Brescia), Pietro Vargiu (Country Manager Coface Italia) e Antonio Solinas (Deputy Business Leader Deloitte Advisory), insieme agli interventi tecnici di Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia) e Pietro Frecassetti (Centro Studi Confindustria Bergamo).

I primi 200 gruppi industriali bergamaschi e bresciani a vocazione manifatturiera registrano nel 2024 ricavi complessivi pari a quasi 44 miliardi di euro e danno lavoro a 138mila dipendenti. Queste realtà rappresentano uno dei segmenti produttivi più avanzati e innovativi a livello nazionale ed europeo, e si caratterizza poi per un’elevata proiezione internazionale, certificata dalla quota del volume d’affari realizzata al di fuori dell’Italia, pari al 65% del fatturato totale.

I principali risultati emersi:

·         I ricavi sono in flessione del 2,4% sul 2023, evidenziando una nuova contrazione, anche se di intensità minore a quella sperimentata nel 2023 sul 2022. I comparti metalmeccanici sono in sofferenza, a fronte di una maggiore tenuta dell’alimentare e del chimico.

·         Il MOL è in diminuzione dell’8,4%, penalizzato, in particolare dalla performance della siderurgia (-56,8%) e dell’intera filiera metalmeccanica.

·         Il differenziale ROI-ROD (leva finanziaria) passa dal 3,8% nel 2023 all’1,8% nel 2024 avvicinandosi “pericolosamente” allo zero. Per la siderurgia tale indicatore è addirittura negativo (-4,2%).

·         La patrimonializzazione si conferma come vero e proprio punto di forza: la quota dei mezzi propri sul totale del capitale investito è pari a 54,6%, confermando quanto già sperimentato negli anni precedenti.

·         La liquidità generata dalla gestione operativa, pur in frenata rispetto al 2023 (-12,6%), è più che sufficiente a coprire le uscite monetarie destinate agli investimenti e al rimborso dei finanziamenti in precedenza contratti.

·         Gli investimenti (in immobilizzazioni materiali e immateriali) si connotano per un incremento (+7,6% sul 2023), un movimento in controtendenza rispetto ai principali aggregati di Conto Economico, tutti in diminuzione rispetto all’anno precedente. Un dato di per sé positivo, ma che potrebbe avere ripercussioni nel biennio 2025-2026. Infatti, come evidenziato nell’indagine (si veda sotto), una quota non marginale dei gruppi presi in considerazione ha optato per un rinvio degli investimenti programmati, o per una loro riduzione o per una loro revisione/riallocazione, sulla scia dell’elevata incertezza di natura geopolitica, di mercato e normativa.

·         Nel complesso, la eterogeneità (fra e nei settori) è elevata: la performance dei gruppi è funzione non solo del settore di appartenenza, ma anche di altri fattori (come i mercati serviti e le nicchie in cui sono inseriti).

INDAGINE SULLE PROSPETTIVE

·         Nel 2025 i gruppi industriali stimano una sostanziale tenuta dei valori del 2024 (ricavi +0,3%; MOL -0,8%). Si confermano notevoli differenziazioni settoriali: meccatronica e metallurgia vicine allo zero, ma con ampia dispersione, chimica positiva, gomma-plastica in difficoltà e comparto dei mezzi di trasporto negativo.

·         Mercati: tre gruppi su cinque segnalano un calo del fatturato nel 2025 in Germania, l’andamento peggiore tra le aree geografiche indagate. Anche la Cina (come mercato di sbocco per questi operatori) si conferma in rallentamento, mentre gli USA sono nel complesso positivi, nonostante un quinto dei gruppi segnali un calo dei ricavi di oltre il 10%. Tra gli emergenti, bene India e MENA.

·         L’incertezza – dovuta principalmente a fattori geopolitici e di mercato, ma anche normativi – ha comportato che solo un gruppo su tre non ha modificato i propri piani di investimento.

·         Per il 2026, circa l’85% dei gruppi si attende una ripresa dei ricavi e del margine operativo. Tuttavia, la risalita è moderata, con oltre la metà dei gruppi che indica un valore compreso tra lo 0% e il 5%.

·         Segnali più contrastanti dagli investimenti: un gruppo su quattro prevede una riduzione degli stessi – forse alla luce anche dell’incremento registrato nel 2024 – ma circa un terzo degli operatori segnala una crescita robusta superiore al 5%. Il 29% dei gruppi è concentrato su operazioni straordinarie.

Polieco acquista il 100% di The Compound Company

in Economia/Manifatturiero by

Industrie Polieco – M.P.B. S.p.A. (“Industrie Polieco” o la “Società”), società leader nella produzione di sistemi di tubazione e di resine per rivestimento e imballaggio, il cui capitale sociale è per l’85% di titolarità dalla famiglia Tonelli, indirettamente tramite TP Holding S.r.l., e per il 15% dalla società RFLTC – Polieco S.p.A., controllata da RedFish LongTerm Capital S.p.A., annuncia di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di The Compound Company B.V. (“The Compound Company”), società olandese specializzata nella produzione di compound tecnici e polimeri graffati.

L’operazione consentirà a Industrie Polieco di integrare nel proprio perimetro una realtà altamente specializzata e performante, con oltre 100 dipendenti e stime al 2025 che prevedono un turnover di circa 60 milioni di euro.

L’acquisizione rappresenta un passaggio decisivo nella strategia di crescita della Società: grazie a The Compound Company, il gruppo estenderà la propria presenza internazionale e rafforzerà la propria offerta tecnologica nel mercato dei prodotti compounding, avvicinandosi al traguardo dei 300 milioni di euro di ricavi consolidati.

«L’ingresso di The Compound Company nel gruppo Polieco è per noi profondamente strategico», commenta Luigi Tonelli, Presidente di Industrie Polieco, «The Compound Company ha sviluppato un prodotto straordinario come Yparex, che rappresenta un’eccellenza nel campo dei compound tecnici, e possiede un team altamente qualificato con una struttura operativa nei Paesi Bassi e in Germania che ci permetterà di accelerare la nostra trasformazione in una vera azienda multinazionale. L’esperienza e le competenze del management olandese e tedesco sono fondamentali per affrontare i mercati internazionali con ambizione e solidità».

The Compound Company è un produttore olandese specializzato in compound e additivi polimerici ad alte prestazioni per numerosi settori industriali, tra cui spiccano l’imballaggio, l’automotive, il medicale, il fotovoltaico e l’edilizia. La società è nota per lo sviluppo di soluzioni personalizzate, che si traducono nei suoi brand di punta, tra cui Yparex (resine adesive estrudibili) ed EcoForte (compound termoplastici performanti). L’offerta di The Compound Company include servizi di toll compounding, ossia lavorazioni per conto di terzi in cui la società miscela polimeri di base con additivi secondo le istruzioni specifiche richieste per creare materiali plastici personalizzati. Innovazione a 360 gradi, anche mediante la collaborazione con altre realtà all’avanguardia. Flessibilità e sostenibilità sono al centro della vision dell’azienda, che possiede impianti produttivi nei Paesi Bassi e in Germania.

Industrie Polieco rafforza la propria presenza internazionale

The Compound Company integrerà nel gruppo Industrie Polieco un portafoglio di compound ad alte prestazioni, tra cui spicca il marchio Yparex, riconosciuto a livello internazionale per versatilità e qualità tecnica. L’integrazione di queste soluzioni rappresenterà un significativo rafforzamento delle competenze del gruppo nell’innovazione dei materiali, ampliando l’offerta destinata ai settori più esigenti. L’operazione consentirà inoltre di sviluppare sinergie industriali, operative e commerciali: le capacità produttive dei Paesi Bassi e della Germania andranno a completare e potenziare la rete esistente di Industrie Polieco, migliorando l’efficienza complessiva e ottimizzando scala, R&D, acquisti, vendite e logistica. Inoltre, la presenza di una struttura societaria e operativa nei Paesi Bassi e in Germania rappresenterà un passo ulteriore nella strategia di multinazionalizzazione della Società e creerà una piattaforma solida per future espansioni. L’apporto dei risultati attesi da The Compound Company contribuirà in modo sostanziale al percorso di crescita di Industrie Polieco, supportando il raggiungimento dell’obiettivo di superare i 300 milioni di euro di ricavi consolidati e rafforzando ulteriormente la posizione del gruppo tra i principali player europei nel settore dei materiali plastici avanzati.

L’operazione di acquisizione è ancora soggetta al completamento del processo di consultazione con il comitato aziendale di The Compound Company, in conformità con la legge olandese sui comitati aziendali.

Brescia, manifatturiero già in calo da mesi

in Economia/Manifatturiero/Meccanica/Tendenze by

Nei primi tre mesi del 2025, l’attività produttiva nel settore manifatturiero bresciano ha registrato una nuova flessione nel confronto con lo stesso periodo del 2024 (-2,3%). Si tratta dell’ottavo trimestre consecutivo di dinamica negativa per quanto riguarda l’industria locale: l’ultimo periodo con il segno “più” risale infatti ai primi tre mesi del 2023.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al periodo gennaio-marzo 2025

Continua quindi la fase di debolezza per le realtà manifatturiere del territorio, che risultano penalizzate dalla fragile congiuntura internazionale (con l’indice PMI manifatturiero globale è rimasto intorno alla soglia dei 50 punti, segnalando una crescita nel complesso stagnante), in particolare dalla limitata domanda proveniente dalla Germania (primo mercato estero di sbocco per le nostre imprese), la cui economia ha mostrato segnali di stabilità, all’interno di uno scenario che rimane tutt’altro che esaltante. A tali fattori si aggiungono poi le incertezze provocate dalla politica protezionistica annunciata dagli Stati Uniti, che rischia di compromettere fortemente la competitività delle imprese bresciane nei confronti del terzo Paese di destinazione del nostro export.

Con riferimento al solo 1° trimestre del 2025, la produzione mostra invece un lieve incremento, segnando una variazione grezza positiva (+1,5%) rispetto al trimestre precedente (congiunturale). Si tratta di un segnale piuttosto incoraggiante, perché indicherebbe una capacità di reazione da parte del made in Brescia, che offre elementi di cauto ottimismo per i mesi a venire. A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2025, è pari a -0,5%.

“I dati del primo trimestre 2025 confermano un quadro ancora fragile per la nostra manifattura, che continua a confrontarsi con una domanda debole e un contesto internazionale incerto – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. Tuttavia, i segnali positivi emersi – in particolare la lieve ripresa congiunturale della produzione e il miglioramento degli ordini – ci indicano che il sistema industriale bresciano sta dimostrando ancora una volta una buona capacità di tenuta e adattamento. A livello macroeconomico, la stabilizzazione dell’indice PMI manifatturiero globale evidenzia una crescita stagnante: in questo contesto, proprio la reattività mostrata dalle imprese di medie e grandi dimensioni è un segnale importante di tenuta strutturale. A maggior ragione, in tale contesto, è fondamentale continuare a lavorare con determinazione su competitività, innovazione e formazione.”

§  Nei primi tre mesi del 2025 il 42% degli operatori intervistati ha dichiarato una crescita dell’attività rispetto al periodo precedente, a fronte del 35% che si è espresso per il mantenimento dei volumi prodotti e del 23% che invece ha segnalato una flessione degli stessi.

§  La disaggregazione della variazione della produzione per classe dimensionale mostra andamenti particolarmente differenziati: +0,2% per le imprese micro, -1,2% per le piccole, +4,6% per le medie e +4,3% per le grandi.

§  Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva ha evidenziato una forte eterogeneità delle dinamiche. Consuntivi positivi provengono dalle realtà dell’alimentare (+6,5%), della metallurgia (+4,7%), del legno e minerali non metalliferi (+2,7%), del chimico, gomma e plastica (+0,9%) e della meccanica (+0,6%). Per contro, le aziende del sistema moda hanno dichiarato una contrazione dei livelli produttivi (-2,6%).

§  Il tasso di utilizzo della capacità produttiva si è attestato al 75%, invariato rispetto alla rilevazione precedente, e in diminuzione del 2% nei confronti di quanto misurato nel primo trimestre del 2024 (77%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 27% delle imprese, rimaste invariate per il 52% e diminuite per il 21%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 29% degli operatori, calate per il 19% e rimaste stabili per il 52%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 26%, diminuite per il 18% e rimaste invariate per il 56% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono rilevati in crescita dal 43% delle imprese, con un incremento medio pari al 2,2%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 32% degli operatori, per una variazione complessiva pari a +1,2%. Prosegue quindi la fase di assestamento dei prezzi dei beni industriali, dopo le forti tensioni rilevate negli ultimi anni. Va tuttavia rilevato che le attuali quotazioni delle materie prime e dei semilavorati tuttora continuano ad attestarsi su livelli significativamente superiori rispetto alla situazione pre-pandemica.

§  La bassa domanda proveniente dai mercati domestici e internazionali continua a preoccupare le imprese manifatturiere bresciane, che denunciano tale aspetto come il principale fattore che frena la produzione: ciò ha riguardato il 43% delle realtà intervistate, una quota in riduzione rispetto al 49% riscontrato alla fine del 2024, ma più elevata di quanto sperimentato nei primi tre mesi del 2024 (33%). Il secondo elemento maggiormente segnalato dalle aziende (molto distanziato) riguarda la componente geopolitica (11%, la quota più alta da quando si rileva tale informazione), a certificazione di un sistema economico locale particolarmente preoccupato per i numerosi focolai in essere, in un contesto esacerbato dall’incertezza provocata dai dazi annunciati (e poi temporaneamente sospesi) dall’amministrazione Trump. Il 9% delle imprese denuncia invece problematiche nel reperimento di manodopera: si tratta di una difficoltà non nuova per l’industria bresciana, che continua a essere segnalata anche in un momento ciclico non propriamente espansivo, come quello attuale.

§  Le prospettive per i prossimi mesi sono debolmente positive, lasciando presagire un possibile nuovo, ma moderato, rasserenamento delle condizioni operative: infatti, il 27% delle imprese propende per un incremento dell’attività, a fronte del 63% che esprime più cautela e del 10% che invece prevede una flessione della stessa. I settori con le prospettive più positive sarebbero alimentare, chimico, gomma e plastica. Le imprese dei comparti legno e minerali non metalliferi, meccanica e metallurgia esprimono un ottimismo relativamente più contenuto, mentre le realtà del sistema moda non si attendono rilevanti movimenti rispetto all’attuale situazione.

§  La domanda è attesa in ripresa. Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in crescita per il 29% delle aziende, stabili dal 58% e in calo dal 13%. Quelli da parte degli operatori comunitari, sono dichiarati in aumento dal 28% delle imprese, invariati per il 60% e in flessione per il 12%. Quelli in arrivo dai mercati extra UE sono in crescita per il 24%, stabili per il 62% e in contrazione per il 14%.

§  I giorni di produzione assicurata rilevati nel trimestre ammontano mediamente a 70, riflettendo una significativa dispersione fra i settori e le classi dimensionali analizzate. Il dato complessivo appare in miglioramento nei confronti di quanto rilevato nel periodo precedente (66) e di quanto riscontrato nei primi tre mesi del 2024 (59).

La bresciana Gefran fa shopping: acquisita Cz Elettronica

in Economia/Finanza/Manifatturiero by

Gefran S.p.A., azienda specializzata nella progettazione e produzione di sensori, componenti e soluzioni per l’automazione e il controllo dei processi industriali, ha sottoscritto un accordo di investimento per l’acquisizione di una quota di maggioranza della società CZ Elettronica S.r.l. (https://www.czelettronica.it/), unitamente alla sua controllata Mecatronica S.r.l., entrambe con sede in provincia di Vicenza.

L’accordo prevede l’ingresso di Gefran nella compagine societaria di CZ Elettronica S.r.l. tramite cessione di quote, a seguito del quale Gefran S.p.A. arriverà a detenere una quota pari al 60% del capitale sociale per un corrispettivo totale di 870.000 Euro (versato in denaro, tramite l’utilizzo di mezzi propri). L’accordo prevede un meccanismo di aggiustamento del prezzo legato al patrimonio netto complessivo delle due società risultante dai bilanci al 31.12.2024, nonché opzioni di put & call che potranno portare Gefran ad acquistare il 100% delle quote di CZ Elettronica S.r.l. entro un anno dall’approvazione del bilancio al 31.12.2027, a fronte di un corrispettivo calcolato sulla base del patrimonio netto complessivo delle due società. L’accordo di investimento prevede inoltre la firma di un contratto di management a lungo termine con l’attuale direzione della società per assicurare la continuità e lo sviluppo della società.

CZ Elettronica nasce nel 1986 nel contesto industriale dell’automazione vicentina, specializzandosi nello sviluppo di soluzioni custom di impianti chiavi in mano nei settori siderurgico, tessile e della plastica, e realizzando sistemi per la regolazione della motorizzazione industriale. 

CZ Elettronica si distingue sul mercato grazie ad un percorso di innovazione costante, l’utilizzo delle più moderne tecnologie digitali unitamente ad un team di tecnici altamente qualificati.


Al 31.12.2023 CZ Elettronica S.r.l. e la sua controllata Mecatronica S.r.l. hanno sviluppato complessivamente ricavi pari ad Euro 3,2 milioni, generando un utile pari ad Euro 153.000, avendo una posizione finanziaria netta positiva pari ad Euro 202.000.

Fin dalla sua fondazione Gefran opera nella fornitura di soluzioni di automazione per migliorare l’efficienza e la produttività di macchine e impianti.

In questo contesto, attraverso la propria controllata Gefran Soluzioni, il Gruppo crea valore grazie ad una conoscenza approfondita delle tecnologie disponibili e delle esigenze specifiche dei diversi ambiti industriali.

Con questa operazione Gefran integra e arricchisce il proprio bagaglio di competenze rafforzando la propria capacità di offrire soluzioni applicative su misura per i propri clienti.

Marcello Perini, Amministratore Delegato del Gruppo Gefran, ha dichiarato: “Il valore delle soluzioni applicative risiede nelle tecnologie di automazione, nell’esperienza e nel know-how delle persone che le utilizzano. Il nostro Gruppo è cresciuto nel tempo facendo leva su queste competenze distintive e, in CZ Elettronica, abbiamo trovato un partner con solide conoscenze di sistema, progettuali ed applicative. Grazie a questa acquisizione siamo quindi in grado di ampliare la nostra offerta di soluzioni chiavi in mano per costruttori e utilizzatori finali in mercati per noi strategici. Al tempo stesso manterremo la continuità operativa della società sul territorio sviluppando sinergie che ne incrementeranno il valore.

Siamo quindi contenti ed orgogliosi di dare il benvenuto a tutto il team CZ Elettronica nel Gruppo Gefran.”

Diego Trevisan, Presidente di CZ Elettronica, ha affermato “CZ  Elettronica, con la  sua quarantennale esperienza nel mondo dell’automazione industriale è una realtà consolidata, che negli anni, ha continuato ad investire nell’accrescimento del proprio know-how, valorizzando al contempo le capacità dei suoi collaboratori. Sono certo che la nostra esperienza, in molti casi complementare a quella di Gefran, potrà essere sinergica nell’affrontare progetti congiunti, garantendo un vantaggio competitivo in un contesto di mercato in continua evoluzione e sempre più esigente.”

Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro la fine del primo semestre 2025 ed è subordinato al soddisfacimento di alcune condizioni sospensive usuali per operazioni di questo tipo.

Gefran aggiornerà il mercato sul prosieguo dell’operazione, secondo le disposizioni regolamentari.

Alluminio, la bresciana Metra Building a Bau 2025

in Acciaio/Economia/Manifatturiero by

METRA Building, tra i principali player internazionali nella produzione di sistemi integrati e soluzioni architettoniche in alluminio, annuncia con entusiasmo la sua partecipazione a BAU 2025 (stand 530 pad.C4), la fiera mondiale di riferimento per l’architettura, i materiali e i sistemi per l’edilizia, ospitata nei padiglioni della fiera di Monaco di Baviera dal 13 al 17 gennaio 2025.

Con un headquarters in Italia e dieci stabilimenti produttivi in Europa, Stati Uniti e Canada, METRA Building si presenterà con un’offerta che riflette le sue due anime: Systems, dedicata a una vasta gamma di soluzioni a catalogo – finestre, portefinestre, porte d’ingresso, facciate continue, balconi, oscuranti, porte interne e pareti divisorie – e Architectural Solutions, rivolta allo sviluppo di progetti su misura per edifici iconici, in collaborazione con designer e architetti di tutto il mondo.

Lo stand sarà caratterizzato da un design moderno e funzionale, capace di immergere il visitatore nella qualità e versatilità della proposta di METRA Building. L’esposizione vedrà un’integrazione tra campioni fisici ed espositori digitali, che consentiranno di configurare infissi in tempo reale, scegliendo tra un’ampia gamma di finiture e accessori.

Un focus sarà riservato agli estrusi custom di METRA Building, appositamente studiati per soddisfare le esigenze di progettualità complesse e architettonicamente ambiziose, espressione della capacità dell’azienda di rispondere alle sfide del design contemporaneo.

METRA Building sottolineerà inoltre il proprio impegno verso la sostenibilità, un aspetto centrale sia nello stand espositivo che nei prodotti presentati. Ogni elemento è pensato per rispettare l’ambiente, valorizzando soluzioni progettuali che favoriscono il riciclo e contribuiscono a un’economia circolare, senza compromettere qualità e innovazione.

Omr sceglie il Grande per gli auguri natalizi ai dipendenti

in Aziende/Economia/Manifatturiero/Meccanica/Omr by

Omr Automotive ha scelto il “Teatro Grande” di Brescia come cornice per il suo tradizionale incontro natalizio, un evento che non solo celebra le festività, ma anche il lavoro, la passione e l’impegno che ogni giorno i suoi collaboratori mettono al servizio dell’azienda. Alla serata hanno partecipato i dipendenti degli stabilimenti OMR di Rezzato (BS), Rovereto (TN), Modena, Atessa (CH) e di FMB di Pavone del Mella (BS). A riportarlo è Brescia news.

Nell’occasione, il Presidente di Omr, Marco Bonometti, ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a tutti i dipendenti per il contributo fondamentale che ognuno di loro ha dato nel corso dell’anno, rendendo possibile il successo dell’azienda. «Ogni vostra azione e ogni vostra scelta sono stati tasselli fondamentali per costruire insieme il percorso di crescita che oggi possiamo celebrare», ha detto.

Un ringraziamento speciale è stato rivolto agli organizzatori della serata, che con grande dedizione hanno reso possibile questo evento di condivisione, e al padrone di casa, Umberto Angelini, per l’accoglienza. L’occasione è stata anche un tributo alla figura di “Silvana Tirini Bonometti”, con il concerto inserito nel contesto del 2° Festival Internazionale in suo ricordo. Il Maestro Benati ha reso possibile la partecipazione dell’Orchestra Lorenzo da Ponte, diretta dal Maestro Roberto Zarpellon, che ha regalato al pubblico la magia della musica sinfonica, ispirando tutti a dare il meglio di sé, dentro e fuori dall’ambito professionale.

Il Teatro Grande, simbolo della cultura e dell’arte, è stato il luogo ideale per trasmettere il potente messaggio della “cultura del lavoro”. «Grazie al vostro impegno, OMR sta crescendo ogni giorno. E, nonostante le difficoltà, non vogliamo fermarci. Il nostro obiettivo è continuare a crescere, a innovare, con orgoglio e determinazione», ha aggiunto Bonometti.

La serata ha anche rappresentato un momento di riconoscimento per i collaboratori che hanno dedicato più di 15 anni alla crescita di OMR, contribuendo in modo significativo al successo dell’azienda. Durante la cerimonia, sono stati premiati anche coloro che, con idee innovative e progetti pionieristici, hanno dato un contributo determinante alla realtà di OMR.

Concludendo l’evento, il patron Marco Bonometti ha augurato a tutti un Natale sereno e pieno di speranza, invitando i collaboratori a godere di questo periodo speciale con le persone care, ricaricandosi per affrontare insieme le sfide e le opportunità del nuovo anno.

I PREMIATI CON OLTRE 15 ANNI DI SERVIZIO:

Per OMR Rezzato:
– Paolo Sala e Claudio Apostoli (15 anni di servizio);
– Orazio Scalia, Alessandro Sbardellati, Paolo Bonetti, Armando Buonocore, Franck Lidehi, Massimo Gentile, Claudio Benaglio, Vito Gamiddo, Vania Manenti (20 anni di servizio);
– Roberto Pretelli (OMR Holding), Michele Pirlo (OMR Holding), Francesco Clemente, Ermanno Mariani, Kouassi L. Yao, Ermanno Viviani (25 anni di servizio);
– Enrico Lorandi, Mirko Mezzana, Stefano Marmentini, Daniela Pirana, El Mahfoud Eddaha, Marco Nicoli (30 anni di servizio);
– Giancarlo Ventura, Riccardo Apostoli (35 anni di servizio).

Per OMR Rovereto:
– Almir Hoxha (15 anni di anzianità di servizio);
– Margherita Demadonna, Agron Sinanaj (30 anni di servizio).

Per FMB srl:
– Fabio Serramondi (20 anni di servizio);
– Roberto Gatti, Said Akcha, Armando Allarchi, Ram Pal, Francesco Senatore (25 anni di servizio);
– Emanuele Cherubini (30 anni di servizio).

Brescia, nel 2024 le esportazioni sono calate del 3,6% sul 2023

in Economia/Export/Manifatturiero by

Nel 3° trimestre dell’anno, il valore delle esportazioni bresciane – pari a 4.639 milioni di euro – registra una nuova flessione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Si tratta della sesta rilevazione negativa consecutiva (da aprile 2023). A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

La variazione delle vendite all’estero nei confronti dell’analogo periodo del 2023 è infatti pari a -1,5%, confermando una contrazione non troppo dissimile da quella sperimentata nel trimestre precedente (-0,8%); si tratta di valori comunque distanti da quelli registrati nello scorso anno, quando il delta negativo si aggirava sulla doppia cifra. Quanto riscontrato nel nostro territorio appare in controtendenza rispetto al leggero incremento rilevato in Lombardia (+1,4%) e alla stagnazione nazionale (-0,1%). Nei primi nove mesi del 2024, l’ammontare complessivo dell’export dal Made in Brescia si attesta a 15.062 milioni, in flessione del 3,6% sullo stesso periodo del 2023 (15.629 milioni): si tratta di un andamento decisamente più negativo rispetto a quanto emerso in Lombardia (-0,5%) e in Italia (-0,7%).

“Le dinamiche dell’export bresciano nel periodo tra luglio e settembre vedono inalterata la diffusa debolezza della manifattura locale, che si inserisce all’interno di un più ampio contesto nazionale e internazionale caratterizzati per l’elevata fragilità del quadro ciclico – commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –. In particolare, l’industria bresciana sconta l’importante esposizione verso la Germania, la cui economia continua a essere in forte affanno, come certificato dal relativo indice PMI manifatturiero, al di sotto della soglia di neutralità da ormai oltre due anni. I movimenti delle vendite all’estero, che sono espressi a valori correnti, risentono inoltre delle fluttuazioni delle quotazioni delle principali materie prime utilizzate nei processi produttivi dalle aziende del territorio bresciano. A riguardo, va sottolineato che, sia in prospettiva trimestrale, sia con riferimento ai primi nove mesi dell’anno, i prezzi delle commodity industriali scambiate sui mercati internazionali si sono mossi in ordine sparso: ai rincari di alluminio e rame, si contrappongono infatti le flessioni del nichel e del rottame ferroso. Un contesto che ci impone quindi ancora attenzione e, come più volte sottolineato negli ultimi mesi, la necessità di una maggiore apertura verso nuovi mercati di riferimento, non ancora del tutto sfruttati.”

Per quanto riguarda le importazioni, nel periodo luglio-settembre pari a 3.028 milioni, si assiste a un significativo incremento (+17,9% tendenziale), mentre nei primi nove mesi hanno raggiunto la cifra di 9.211 milioni (in aumento del 3,4% sul 2023). A seguito di tali evoluzioni, il saldo commerciale generato a Brescia e provincia ammonta a 5.851 milioni, in ridimensionamento di circa 870 milioni sul 2023.

Venendo ai principali mercati di destinazione dell’export bresciano, si rilevano, nei primi nove mesi dell’anno, generalizzate flessioni. In particolare, va segnalato il -11,8% delle vendite verso la Germania e il -4,9% nei confronti della Francia.  Al di fuori del mercato comunitario, le variazioni più significative interessano Regno Unito (-14,1%), Stati Uniti (+5,5%) e Cina (+17,6%). Più in generale si consolida il parziale riposizionamento dell’export bresciano, storicamente incentrato sull’Europa (il peso dell’export verso Berlino scende sotto la soglia del 18%), a favore di mercati più lontani, come Asia e America settentrionale, le cui quote tuttavia rimangono non sufficienti a compensare la contrazione da parte dei partener comunitari.

Tra i beni venduti all’estero, solo i prodotti chimici e farmaceutici (+5,6%) si connotano per variazioni positive dell’export bresciano fra i primi nove mesi del 2024 e l’analogo periodo del 2023. Per contro, la contrazione più intensa riguarda i prodotti della metallurgia (-11,6%), all’interno di uno scenario in cui tutta l’industria metalmeccanica locale appare in sofferenza.

Nei primi nove mesi del 2024, infine, Brescia perde un posto nella classifica delle province italiane per valore delle vendite all’estero, uscendo di fatto, in questa rilevazione, dalla “top five” nazionale sostituita dalla confinante Bergamo. Ai primi posti si posizionano Milano (42.442 milioni), Torino (19.645), Firenze (17.060), Vicenza (16.740) e appunto Bergamo (15.288). Anche dal punto di vista del saldo commerciale manifatturiero, Brescia (6.944 milioni) perde posizioni scendendo dalla “storica” terza posizione alla quinta, la precedono Vicenza (9.657), Modena (8.359), Bologna (6.970) e Firenze (6.959).

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CCNL Metalmeccanici e welfare: come Luca renderà indimenticabile la festa di Natale

in Economia/Manifatturiero/Meccanica by

Luca, responsabile HR in una media azienda metalmeccanica di Brescia, sa quanto il periodo natalizio sia importante per rafforzare i legami in azienda e celebrare il lavoro svolto durante l’anno. La sua azienda, con circa 80 dipendenti, è parte del vivace distretto metalmeccanico bresciano, noto per la sua tradizione industriale e l’innovazione tecnologica. Quest’anno, Luca vuole organizzare una festa di Natale in ufficio che non sia solo un momento conviviale, ma anche un’occasione per valorizzare il lavoro dei dipendenti e integrare iniziative di welfare aziendale.

Con il recente rinnovo del CCNL Metalmeccanici, che ha sottolineato l’importanza del welfare aziendale come parte integrante del contratto, Luca ha deciso di fare della festa di Natale un esempio concreto di come il welfare possa migliorare il clima aziendale e motivare il team.

L’idea di Luca: una festa di Natale che valorizzi il lavoro e il territorio

Per Luca, la festa di Natale non è solo una tradizione aziendale, ma un momento strategico per rafforzare il senso di appartenenza e mostrare gratitudine verso i dipendenti. Quest’anno, ha deciso di legare l’evento al territorio bresciano e alla cultura industriale dell’azienda, integrando attività che uniscano divertimento e riconoscimento del lavoro svolto.

1. La location: trasformare l’officina in uno spazio magico

Luca ha scelto di organizzare la festa all’interno della stessa officina meccanica, trasformandola per un giorno in uno spazio festivo e accogliente. “Non c’è posto migliore per celebrare il nostro lavoro,” ha pensato.

Come l’ha resa speciale:

  • Decorazioni industriali: Ha usato materiali di scarto dell’officina, come ingranaggi e bulloni, per creare decorazioni natalizie originali. Le ghirlande con luci a LED intrecciate a catene di metallo hanno dato un tocco unico.
  • Corner tematici: Ha allestito uno spazio espositivo con foto storiche dell’azienda e una timeline dei principali traguardi raggiunti durante l’anno, in modo da celebrare i successi collettivi.
  • Albero di Natale “metallico”: L’albero è stato realizzato utilizzando lamiere ritagliate e decorate dai dipendenti, unendo creatività e spirito di squadra.

2. Attività per unire il team: tra tradizione e innovazione

Per rendere la festa memorabile, Luca ha organizzato attività che mettessero al centro la collaborazione e il divertimento.

Le attività scelte:

  • Tombola a tema metalmeccanico: Invece dei soliti premi, i dipendenti hanno ricevuto gadget personalizzati come portachiavi a forma di ingranaggio e mini utensili da collezione.
  • Simulazioni virtuali: Ha allestito una postazione con visori VR, dove i dipendenti potevano partecipare a sfide virtuali legate alla progettazione e all’assemblaggio, ispirate al lavoro quotidiano.
  • Competizioni amichevoli: Tornei di calcio balilla e freccette, per aggiungere un tocco di leggerezza alla giornata.

3. Il rinnovo del CCNL Metalmeccanici: un riconoscimento concreto

Luca ha deciso di sfruttare la festa di Natale per spiegare i benefici introdotti dal CCNL Metalmeccanici, rinnovato di recente, e per distribuire i nuovi strumenti di welfare aziendale previsti dal contratto. Il CCNL, infatti, prevede un credito annuale in welfare di 200 euro per ogni dipendente, da utilizzare per una vasta gamma di servizi e benefit.

Cosa ha fatto:

  • Distribuzione di gift card: Ogni dipendente ha ricevuto una gift card multibrand utilizzabile per viaggi, spese quotidiane o esperienze di svago. “È il modo migliore per personalizzare il welfare e lasciare che ognuno scelga ciò che più desidera,” ha spiegato Luca.
  • Voucher per formazione e benessere: Ha aggiunto buoni per corsi di formazione tecnica e trattamenti benessere, per unire crescita professionale e relax personale.
  • Spiegazione del contratto: Durante un breve discorso, Luca ha illustrato i vantaggi del CCNL Metalmeccanici, spiegando come il welfare aziendale rappresenti un’opportunità per migliorare la qualità della vita.

4. Cibo e bevande: celebrare il territorio bresciano

Per il catering, Luca ha scelto di valorizzare i sapori della tradizione locale, con un menu che rispecchiasse l’identità del territorio.

Il menu della festa:

  • Antipasti locali: Taglieri di salumi e formaggi tipici bresciani, accompagnati da mostarde e miele del territorio.
  • Primi piatti: Casoncelli alla bresciana e risotto al Franciacorta.
  • Dolci natalizi: Panettone artigianale e bossolà, il tradizionale dolce di Brescia.
  • Bevande: Vino della Franciacorta e birra artigianale locale, per brindare insieme.

5. Un regalo personalizzato per ogni dipendente

Luca ha voluto che ogni dipendente ricevesse un regalo speciale, unendo tradizione e welfare aziendale. Per questo, ha scelto di combinare gift card con cesti natalizi personalizzati.

Cosa contenevano i cesti:

  • Prodotti locali, come olio extravergine, vino e dolci tipici.
  • Gadget aziendali, tra cui una tazza personalizzata con il nome di ogni dipendente.
  • Un biglietto di ringraziamento scritto a mano da Luca e dal CEO, per esprimere gratitudine in modo personale.

6. Coinvolgimento della comunità: il valore della solidarietà

Luca ha voluto che la festa fosse anche un’occasione per restituire qualcosa alla comunità. Ha organizzato una raccolta fondi interna, con il supporto dei dipendenti, per un’associazione locale che sostiene le famiglie in difficoltà.

“Il Natale non è solo un momento di festa, ma un’occasione per fare la differenza,” ha detto Luca durante il suo discorso.

7. Un discorso per chiudere in bellezza

La festa si è conclusa con un discorso di Luca, che ha ringraziato i dipendenti per il loro impegno e ha condiviso alcuni obiettivi per il nuovo anno. Ha sottolineato come il welfare aziendale sia una leva fondamentale per migliorare il benessere del team e rafforzare il successo dell’azienda.

“Questa azienda è fatta di persone straordinarie. Con il rinnovo del CCNL e i nostri progetti di welfare, vogliamo assicurarci che ogni dipendente si senta valorizzato, non solo come professionista, ma anche come individuo.”

Un Natale che fa la differenza

Grazie all’attenzione ai dettagli e all’integrazione del welfare aziendale, la festa di Natale organizzata da Luca è stata un successo. I dipendenti non solo si sono divertiti, ma si sono sentiti apprezzati e motivati per il nuovo anno. Per l’azienda metalmeccanica di Brescia, il Natale è stato molto più di una celebrazione: è diventato un esempio concreto di come il welfare aziendale possa creare un ambiente di lavoro più felice e produttivo.

Bonomi acquisisce la Conflow di Agrate

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Il Gruppo Bonomi raggiunge un nuovo importante traguardo: nei giorni scorsi è stato siglato un accordo per l’acquisizione di Conflow S.p.A (www.conflow.it) di Agrate Brianza.

Il processo di acquisizione sarà ufficialmente completato entro dicembre 2024. Conflow è attiva dal 1976 ed è specializzata nella progettazione, costruzione e assistenza di valvole industriali, valvole a globo, di regolazione ed on-off, oltre a riduttori di pressione e scambiatori di calore per liquidi, gas e vapori. Questo nuovo passo consentirà alla società guidata da Aldo e Carlo Bonomi di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti e rafforzare la propria competitività, sia in Italia che all’estero.

“Siamo certi – si legge in una nota del Gruppo – che questa acquisizione rappresenti un’opportunità di crescita per tutti noi e ci sproni a cogliere nuove sfide, consentendoci di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.”

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Dragaggio per l’industria metalmeccanica e mineraria

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Il dragaggio è una tecnica utilizzata in diverse situazioni, come la manutenzione dei corsi d’acqua, rimuovendo sedimenti che potrebbero comprometterne la navigabilità. Tuttavia, il dragaggio è particolarmente rilevante nell’industria metalmeccanica e mineraria. Grazie all’uso di draghe personalizzate, è possibile estrarre risorse preziose dai bacini idrici, successivamente riutilizzabili a livello industriale.

Cos’è il dragaggio?

Il dragaggio consiste nella rimozione dei sedimenti dal fondo di un bacino idrico tramite appositi macchinari chiamati draghe. Esistono numerosi modelli di draghe, differenti per dimensioni, funzionalità e potenza.

Applicazioni nell’industria metalmeccanica e mineraria

Nell’industria metalmeccanica e mineraria, il dragaggio ha diverse applicazioni che vanno oltre l’estrazione di minerali.

  • Estrazione di minerali: Il dragaggio è utile per estrarre materie prime come argilla, ghiaia e materiali preziosi accumulati sul fondo di laghi e fiumi.
  • Manutenzione dei trasporti: Le industrie che utilizzano fiumi, laghi e porti per il trasporto dei materiali devono rimuovere periodicamente i sedimenti per garantire la navigabilità.

Tecnologie applicate nel dragaggio

Le draghe utilizzano diverse tecnologie per raggiungere obiettivi specifici:

  • Draghe aspiranti: Utilizzano pompe per aspirare acqua e sedimenti dal fondale.
  • Draghe a benna: Scavano e sollevano direttamente i sedimenti, ideali per materiali pesanti.
  • Draghe a catena e idrauliche: Utilizzate per situazioni specifiche, richiedono una progettazione precisa per scegliere il macchinario più adeguato.

Vantaggi del dragaggio

Il dragaggio offre numerosi vantaggi:

  • Efficienza estrattiva: Consente l’estrazione di grandi quantità di materie prime in tempi ridotti, migliorando la produttività e riducendo i costi operativi.
  • Versatilità: Permette di scegliere il modello di draga più adatto alle caratteristiche del bacino idrico, operando con precisione e minimizzando l’impatto sull’ecosistema.

In conclusione, il dragaggio è una tecnica fondamentale per l’industria metalmeccanica e mineraria, offrendo soluzioni efficienti e sostenibili per l’estrazione e la manutenzione dei bacini idrici.

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