Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Istituzioni - page 11

Sicurezza e ambiente, dalla Regione 9 milioni per le imprese col bando Ies

in Bandi/Economia/Istituzioni/Regione by

Viene pubblicato oggi il Bando ‘IES Lombardia’ (Impresa eco-sostenibile e sicura), come deliberato dalla Giunta regionale nel dicembre scorso su istanza dell’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, per sostenere investimenti innovativi, sia per la sicurezza sia per la riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale delle micro e piccole imprese commerciali e dell’artigianato. Le risorse complessivamente disponibili sono pari a 9 milioni di euro.

CHI PUo’ PARTECIPARE – Al bando possono partecipare le micro e piccole imprese commerciali e artigiane che abbiano almeno una sede operativa o un’unità locale in Lombardia.

AREE DI INTERVENTO – Due sono le aree d’intervento. Con una misura si finanziano interventi per la sicurezza (sistemi
antifurto, antirapina o antintrusione ad alta tecnologia) o per l’acquisto di dispositivi di pagamento per la riduzione del
flusso di denaro contante. Con l’altra misura si sostiene l’acquisto di apparecchiature e impianti per la riduzione del
consumo energetico e dell’impatto ambientale della loro attività. Ogni impresa potrà presentare domanda su entrambe le misure.

ASCOLTO DELLE ESIGENZE REALI DEL MONDO PRODUTTIVO – “Anche con questo provvedimento, insieme al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, confermiamo la nostra attenzione al nostro mondo produttivo, fatto di micro e piccole imprese – commenta l’assessore Mattinzoli -. In questo modo teniamo alto il livello non solo dell’efficienza, ma soprattutto della lungimiranza e della capacità di tradurre in atti concreti e utili i bisogni di tutto il nostro tessuto imprenditoriale. Queste misure dimostrano che la Giunta della Lombardia guarda a chi investe e crea lavoro, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza.

IL CONTRIBUTO – Il contributo a fondo perduto è pari al 50 per cento delle sole spese considerate ammissibili nel limite
massimo di 5.000 euro per la sicurezza e di 10.000 euro per la sostenibilità ambientale.

PRESENTAZIONE DOMANDE E TEMPISTICA – La domanda di contributo deve essere presentata a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it dal 12 febbraio 2019 al 7 marzo 2019.

Dalla Regione 6 milioni per gli investimenti delle micro imprese manifatturiere

in Economia/Istituzioni/Manifatturiero/Regione by
L'assessore regionale Alessandro Mattinzoli

Sei milioni di euro a favore delle micro e piccole imprese artigiane, edili e manifatturiere. È quanto stabilito  con una delibera approvata oggi dalla  Giunta di Regione Lombardia su richiesta dell’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli.

Si tratta di risorse stanziate per realizzare investimenti produttivi come l’acquisto di impianti e macchinari innovativi. Investimenti inseriti in programmi finalizzati a ripristinare le condizioni ottimali di produzione per massimizzarne l’efficienza.

SPESE AMMISSIBILI – Fra le spese ammissibili rientrano impianti, strumenti informatici, macchinari e opere murarie relative alla loro installazione. Ciascuna impresa potrà presentare una sola domanda e gli interventi dovranno essere realizzati e rendicontati entro il 18 dicembre 2019.

TIPOLOGIA DEL CONTRIBUTO – L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 40 per cento delle sole spese considerate ammissibili, nel limite massimo di 30.000 euro.

MISURA SPERIMENTALE – “Un progetto pilota – commenta Mattinzoli -, che risponde alle esigenze reali del nostro tessuto produttivo fatto soprattutto di micro e piccole imprese. È un primo segnale importante nato dall’ascolto delle categorie e dalla collaborazione proficua. Il metodo di Regione Lombardia con il presidente Attilio Fontana si basa sul dialogo costruttivo che porta efficienza, operatività e informazioni in  tempo reale. Questa la strada giusta per poter modellare i propri progetti in base ai bisogni veri del mondo delle imprese. È nostra intenzione estendere il più possibile questa misura in base alle risorse disponibili in futuro”.

PROSSIMO BANDO – Per l’assegnazione delle risorse si prevede la pubblicazione di un bando attuativo entro le prossime settimane.

Regione, approvato il Bilancio: vale 25,4 miliardi di euro

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione by

Via libera a maggioranza in Consiglio regionale alla manovra di bilancio regionale (Legge di Stabilità e Bilancio di Previsione 2019-2021) con 47 voti a favore e 30 contrari.

Per il 2019 il bilancio regionale è fissato in 25 miliardi e 448 milioni e 900mila euro: 19 miliardi e 413 milioni (il 77%) vanno a finanziare i servizi e la gestione sanitaria. Confermato il fondo pluriennale destinato al cofinanziamento di progetti infrastrutturali e di investimento per gli enti locali, con un rilancio degli investimenti nel triennio che prevedono nuovi stanziamenti pari a 567milioni di euro destinati a finanziare soprattutto misure a sostegno della famiglia, la realizzazione di nuove infrastrutture, gli interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici, la prevenzione del rischio idrogeologico e la tutela ambientale, l’edilizia sanitaria e l’edilizia residenziale pubblica, la ricerca e l’innovazione per le imprese.

Nessun aumento della pressione fiscale e mantenimento delle agevolazioni fiscali esistenti, riduzione delle spese di funzionamento e contenimento della spesa corrente che resta invariata rispetto al 2018: sono questi i tratti salienti del Bilancio di Previsione 2019. La manovra dà inoltre attuazione alle disposizioni della Corte dei Conti in relazione alle somme giacenti presso Finlombarda e finalizzate a migliorare la liquidità: è infatti previsto il rientro di risorse da Finlombarda per un ammontare complessivo nel triennio pari a 274 milioni di euro.
Con gli emendamenti e gli ordini del giorno approvati in Aula e concordati con l’Assessore Caparini, abbiamo apportato ulteriori modifiche migliorative al bilancio –ha sottolineato il relatore Paolo Franco (Forza Italia)-. che si aggiungono a quelle frutto degli emendamenti votati in Commissione. Voglio sottolineare in particolare quello relativo alle nostre imprese, per cui abbiamo integrato la dotazione di ben 19 milioni di euro nel triennio 2019-2021: tale integrazione andrà a rafforzare il sistema manifatturiero, imprenditoriale e artigiano della Lombardia. Abbiamo incrementato in modo significativo anche il Fondo per la montagna, passato da 4 a 10 milioni di euro l’anno, dando grande attenzione pure alla rete escursionistica e al rilancio degli impianti di risalita. Ora la vera sfida che ci attende –conclude Paolo Franco– è quella dell’autonomia, che ci consentirebbe di migliorare ulteriormente una gestione già ottimale del nostro bilancio liberando maggiori risorse da destinare agli investimenti”.

Al Bilancio di Previsione sono stati presentati 439 tra emendamenti e subemendamenti, e 197 ordini del giorno, a cui si sono aggiunti 52 emendamenti e subemendamenti alla Legge di Stabilità.
Approvato l’emendamento inizialmente presentato dal Partito Democratico e poi recepito dall’Assessore Caparini che stanzia 6 milioni di euro (3 milioni sul 2020, 3 milioni sul 2021) per il consolidamento e la messa in sicurezza del Naviglio Grande nel tratto lungo circa 7,5 chilometri tra Albairate, Vermezzo e Gaggiano. Tra le misure più significative contenute nel Bilancio di Previsione si segnalano 30 milioni di euro per ecoincentivi e interventi di miglioramento della qualità dell’aria nel biennio 2019-2020; 19 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese e del settore artigiano; 19 milioni e 670 mila euro per interventi di consolidamento dei ponti e delle infrastrutture stradali; 16 milioni e 700mila euro per la manutenzione della rete viaria regionale; quasi 10 milioni di euro per il pacchetto sicurezza, che prevede nel dettaglio 6 milioni e 700 mila euro per bandi che promuovono l’utilizzo e il ricorso a droni, spray urticante, taser e giubotti anti taglio per le polizie locali e per il “controllo di vicinato“, e 3 milioni di euro per l’interconnessione delle sale operative e per finanziare il patto sicurezza con il Viminale; altri 2 milioni di euro sono invece destinati a interventi di adeguamento e alla realizzazione di nuove caserme dei Carabinieri; 2 milioni di euro sono destinati a iniziative finalizzate a incentivare il turismo e 4 milioni di euro per gli impianti di risalita; 2 milioni di euro sono riservati a sostegno di botteghe e negozi storici; nel triennio 5 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di parchi giochi inclusivi e 7 milioni all’abbattimento di barriere architettoniche esistenti; 2 milioni e 500mila euro sono destinati a bandi per la riqualificazione e la ristrutturazione delle sale da spettacolo; 780 mila euro per gli Ecomusei lombardi; 5 milioni di euro consentiranno la realizzazione e l’apertura della Scuola dei Mestieri a Carate Brianza (MB); 2 milioni e 800mila euro aggiuntivi (emendamento Emanuele Monti, Lega) per il risanamento del lago di Varese, distribuiti nel prossimo triennio; 2 milioni e 400mila euro sono infine destinati nel triennio all’Orchestra Musicale Giuseppe Verdi di Milano.

Nella Legge di Stabilità si segnala in particolare per l’anno 2019 un’anticipazione finanziaria fino a 250 milioni di euro all’Organismo Pagatore Regionale per consentire l’erogazione agli agricoltori delle somme dovute per la Politica Agricola Comune (PAC) in anticipo rispetto ai trasferimenti dell’Unione Europea; la concessione dal 2020 al 2024 alla Federazione sportiva nazionale (ACI) di un contributo per ulteriori cinque anni rispetto a quanto già previsto, di 5 milioni di euro per ognuno dei cinque anni, con l’obiettivo di favorire il rinnovo della concessione del Gran Premio di Monza per lo stesso quinquennio; la rimodulazione per 12,5 milioni di euro delle risorse destinate al finanziamento del programma Fesr 2014-2020 per favorire crescita e occupazione; la riprogrammazione di risorse per un importo pari a 20 milioni di euro dal fondo “Love” al fondo di garanzia “Al via” per concedere agevolazioni economiche alle piccole medie imprese per il loro sviluppo aziendale, alla luce del successo che quest’ultima misura ha riscosso impegnando e destinando già 104 milioni di euro; lo stanziamento di 10 milioni di euro per ecoincentivi commerciali con agevolazioni sulle rottamazioni e esonero per tre anni dal pagamento del bollo auto.
Il provvedimento autorizza quindi nel triennio 2021-2023 una spesa di 30 milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico del nodo ferroviario della Bovisa, finalizzato alla realizzazione di due ulteriori binari portando la configurazione finale della stazione di Bovisa a 12 binari, in grado di supportare l’insrimento del traffico generato dalle due linee suburbane S8 ed S18 che effettueranno il servizio viaggiatori fino a Bovisa.
Un subemendamento dell’Assessore Davide Caparini approvato dall’Aula amplia la fascia di Comuni dove le imprese che insediano nei rispettivi centri storici nuove attività commerciali e artigianali possono contare per tre anni sull’esenzione dal pagamento dell’IRAP: la soglia demografica di tali Comuni viene infatti abbassata da 50mila a 40mila, e tale agevolazione viene estesa a tutti i Comuni fino a 3mila abitanti indipendentemente dall’ubicazione dei nuovi insediamenti. Nella formulazione dell’emendamento iniziale a firma Alessandro Corbetta (Lega) si chiedeva che la soglia per i Comuni più grandi fosse abbassata a 30mila abitanti.
Un emendamento della Vice Presidente del Consiglio Francesca Brianza (Lega) ha destinato la somma restituita dai gruppi consiliari come avanzo della gestione della X legislatura e pari a 1milione, 586mila e 199 euro per iniziative dedicate alla ricerca sulle malattie rare.

Con un emendamento di Viviana Beccalossi (Gruppo Misto), è stato portato da 20 a 30 milioni di euro lo stanziamento del fondo pluriennale per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale.
Nell’ambito del processo di liquidazione di ASAM Spa, Regione Lombardia è stata quindi autorizzata all’acquisizione delle partecipazioni di soci pubblici cessati in Milano Serravalle – Milano Tangenziali Spa fino al valore complessivo di 44milioni 942mila e 576 euro per il perseguimento delle finalità istituzionali legate alla programmazione, progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione della rete viaria regionale.
Un emendamento del Consigliere Segretario Dario Violi (M5Stelle) ha trasformato i vecchi vitalizi in pensioni contributive, anticipando nei fatti quanto contenuto e previsto anche nella Legge di Stabilità tuttora all’esame del Governo nazionale.

Diversi gli stanziamenti per interventi territoriali contenuti nella Legge di Stabilità: 6 milioni di euro (emendamento di Marco Alparone di Forza Italia e Pietro Bussolati del PD) per l’ultimazione dei lavori della metrotramvia Milano-Limbiate; 4milioni e 300mila euro per il completamento della tangenziale sud di Cassano Magnago in provincia di Varese (emendamento di Angelo Palumbo di Forza Italia). Per migliorare la qualità dei servizi legati al trasporto urbano, vengono assegnati 6 milioni, 573mila e 400 euro al Comune di Brescia (emendamento Federica Epis, Lega). Un emendamento del capogruppo della Lega Roberto Anelli stanzia per il quinquennio 2019-2023 dieci milioni di euro per la ristrutturazione della residenza universitaria di Bergamo; la Fondazione Minoprio di Vertemate (CO) potrà contare su un contributo di 500mila euro nel triennio 2019-2021 per l’incremento della floro-ortofrutticoltura (emendamento Angelo Orsenigo del PD e Raffaele Erba del M5Stelle); 400mila euro sono destinati all’attività della Fondazione per l’Ambiente (emendamento Luca Del Gobbo, NCD);  100mila euro vanno al Comune di Montevecchia (LC) per la realizzazione di una Biblioteca e di un centro di aggregazione culturale (emendamento Raffaele Straniero, PD); 500mila euro sono destinate a incentivare la pratica degli sports invernali tra i giovani, anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 (emendamento Curzio Trezzani, Lega); 42mila euro vanno al Comune di Ossimo in Valle Camonica per la valorizzazione del locale sito megalitico (emendamento Francesco Ghiroldi, Lega).
Infine vengono previste misure e contributi integrativi per agevolare e incentivare i Comuni nelle azioni di recupero e riutilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alla mafia e alla criminalità organizzata.

Centro Padane, assunzioni e cantieri ai nastri di partenza

in Economia/Infrastrutture/Istituzioni/Provincia di Brescia by
I vertici della nuova Centro Padane. Da sinistra: Andrea Daconto (vicepresidente), Fabrizio Scuri (presidente), Bruna Gozzi (consigliere), Roberto Salvadori (direttore)

E’ nata soltanto da due settimane, ma è già all’opera con diversi interventi nei territori di Brescia e Cremona. Questa mattina si è tenuta la prima riunione del consiglio di amministrazione della nuova Centro Padane a totale controllo pubblico, che ha aggiornato l’organigramma della società e fatto il punto sul business plan approvato dai soci (le Province di Brescia e Cremona) durante l’assemblea del 18 ottobre.

La riunione, secondo attese, si è aperta con l’indicazione del bresciano Fabrizio Scuri alla presidenza. Nel ruolo di vice è stato invece nominato il cremonese Andrea Daconto. A completare il Cda Bruna Gozzi, mentre il nuovo direttore generale è l’ingegner Roberto Salvadori.

Il consiglio ha inoltre deliberato l’assunzione di tre persone entro il 31 dicembre 2018, risorse indispensabili per fare fronte ai progetti già assegnati alla nuova Centro Padane (circa 450mila euro l’importo degli interventi già sottoscritti) in accordo alla nuova mission, che è quella della gestione e pianificazione di opere stradali, opere di edilizia pubblica, manutenzione straordinaria delle strade e progetti di smart road.

Nel Bresciano – stando ai progetti già commissionati dagli enti pubblici – la società si occuperà delle verifiche sismiche in diversi istituti scolastici (Castelli, Abba, e altre tre scuole tra città e provincia) e della sistemazione, con il rinforzo, delle pavimentazioni di viale Piave, a Orzinuovi.

Nel Cremonese, invece, Centro Padane Srl gestirà la verifica sismica di due istituti scolastici, la progettazione dell’impianto di sollevamento acque di un sottopassaggio ferroviario in località Cava (a Cremona), la progettazione della nuova ciclabile del Comune di Sesto. Mentre, per conto di Padania Acque, si occuperà di progettazione e direzione dei lavori per il sistema di smaltimento acque dell’ex area produttiva di San Giovanni in Croce.

Ma la nuova società ha già lavori assegnati anche a Piacenza e Mantova. Nella prima, infatti, i tecnici sono all’opera sullo studio fattibilità per realizzare un’opera di scavalco della ferrovia Cremona- Fidenza (nel territorio Villanova), mentre a Mantova Centro Padane farà assistenza ai tecnici della Provincia nella gestione di un cantiere lungo la tangenziale di Guidizzolo e, per conto di Stradivaria, progetterà una nuova rotatoria lungo la Sp10, che collega la provincia con Cremona.

“Si tratta delle prime importanti assegnazioni”, commenta il presidente Fabrizio Scuri, “di cui ringraziamo i nostri soci e gli altri enti che hanno avuto fiducia in noi. La nuova Centro Padane nasce per dare risposte rapide, con standard qualitativi elevati e a costi di mercato, alle esigenze delle amministrazioni pubbliche e per portare innovazione. Per raggiungere questi obiettivi sarà determinante anche il coinvolgimento nel progetto di altre realtà pubbliche, a partire da quelle lombarde”.

Manutenzione strade, ok dei soci alla nuova Centro Padane: Scuri presidente

in Economia/Eventi/Istituzioni/Provincia di Brescia by
Il presidente di Centro Padane Srl Fabrizio Scuri

Si è tenuta nel pomeriggio di oggi a Cremona la prima assemblea dei soci di Centro Padane Srl, la nuova società nata da una costola di Autostrade Centro Padane e controllata in maniera paritaria dalle Province di Brescia e Cremona.

Diversi – secondo quanto riferisce Brescia News facendo riferimento a una nota della società – i punti all’ordine del giorno dell’assemblea, convocata per le 15, a partire dall’approvazione delle modifiche statutarie necessarie per consentire che i due enti pubblici possano, secondo legge, esercitare sulla società un “controllo analogo” a quello esercitato sui propri servizi.

Poco prima dell’inizio dei lavori, i soci – rappresentati dal vicepresidente della Provincia di Brescia Andrea Ratti e dal presidente della Provincia di Cremona Davide Viola hanno sottoscritto davanti al notaio le quote sociali. Quindi, durante l’assemblea, hanno deliberato l’istituzione del Direttore generale, la nomina del revisore dei conti e la composizione del nuovo Cda.

Nel consiglio sono stati indicati per Cremona Andrea Daconto e Bruna Gozzi, mentre Brescia ha confermato la fiducia a Fabrizio Scuri, presidente uscente di Autostrade Centro Padane e regista dell’ambizioso progetto di ridefinizione della mission societaria. In virtù dei patti parasociali tra i due enti – nel rispetto delle prerogative del Cda, che si riunirà per la prima volta il 26 ottobre – sarà lui a presiedere la nuova società.

Infine l’assemblea ha approvato i contratti di servizio con le Province di Brescia e Cremona: Centro Padane Srl, lo ricordiamo, si occuperà – partendo dai territori degli enti soci – di gestione e pianificazione di opere stradali, gestione e pianificazione di edilizia pubblica, manutenzione straordinaria delle strade e progetti di smart road.

“Con il passaggio di oggi”, hanno sottolineato il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola e il presidente della Provincia di Brescia Pier Luigi Mottinelli, concordi nelle parole come negli intenti, “si concretizza un percorso avviato ormai da anni, che – sopperendo parzialmente ai tagli di Roma – dà ai nostri enti e ai nostri territori nuove prospettive di sviluppo. Cremona e Brescia ripartono dalla nuova Centro Padane per offrire ai propri cittadini servizi migliori”.

“Per noi”, ha aggiunto Scuri, “si tratta di un risultato importante, che tutela il valore dei soci e il know how acquisito negli anni, trasformando la perdita della concessione autostradale in un’opportunità per i territori. Ma si tratta di un punto di partenza e non certo di arrivo. Il lavoro che ci aspetta è grande e la sfida non è da poco, visto che dobbiamo operare con le garanzie del pubblico e con i prezzi del mercato. Il mio primo compito”, ha concluso, “sarà quello di coinvolgere altre realtà e in particolare per prime quelle lombarde affinché si uniscano presto al progetto per fare economie di scala e ampliare i benefici per cittadini e azionisti”.

Riforma della class action, Bonometti contro il Parlamento

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo by

“La riforma della Class action attualmente in discussione in Parlamento è una proposta che denota una cultura anti-industriale, la stessa che aveva caratterizzato il percorso del Decreto Dignità. Tre i punti critici, evidenziati da Confindustria Lombardia in linea con le Associazioni territoriali e con Confindustria nazionale, che rischiano di far diventare le imprese delle vittime sacrificali delle azioni di classe: l’ampliamento dell’ambito di applicazione, la modifica della procedura di adesione da parte dei singoli, l’introduzione di incentive alla litigiosità e la retroattività delle nuove normative”.

Duro il commento del Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti: “Ecco riapparire, nella proposta di riforma della Class action, quella cultura anti-industriale che aveva caratterizzato il Decreto dignità. Confindustria Lombardia auspica che i parlamentari, di maggioranza e di opposizione, a partire dai parlamentari lombardi, lavorino per migliorare un testo che, allo stato attuale, rischia di aumentare indiscriminatamente i contenziosi e che, nella parte riguardante il compenso, ha un’evidente intento punitivo nei confronti delle imprese e può trasformare l’azione di classe da meccanismo di tutela in strumento di affari” ha aggiunto Bonometti, il quale sottolinea inoltre che “la retroattività non sta né in cielo né in terra. Le imprese, secondo questa norma, potrebbero essere esposte a contenziosi di classe anche per fatti accaduti 10 anni prima” conclude il Presidente di Confindustria Lombardia.

Aib contro il Governo: col Decreto dignità più incertezza sul mercato del lavoro

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Istituzioni by

Più incertezza e ulteriore complicazione nella già tortuosa normativa che regola il mercato del lavoro in Italia. A poco più di un mese dalla conversione in legge del “Decreto dignità”, Associazione Industriale Bresciana (AIB) ha promosso un incontro per una valutazione delle misure contenute nel provvedimento, approfondendo anche dal punto di vista tecnico molti aspetti rilevanti per l’attività quotidiana delle imprese.

“Serve andare oltre slogan e tweet che hanno segnato l’approvazione del Decreto dignità e ragionare sui contenuti – ha osservato Roberto Zini, vice presidente di AIB con delega a Lavoro, Relazioni industriali e Welfare, aprendo stamane i lavori del seminario –. Anzitutto, vanno fatte due considerazioni sul metodo: la prima sulla scelta di utilizzare lo strumento del decreto legge, che ha portato a far coesistere in quattro mesi, ben quattro regimi normativi diversi, con le conseguenti difficoltà applicative. La seconda chiama in causa il ruolo della contrattazione collettiva, che non trova sufficiente spazio in questo provvedimento, che giudichiamo troppo rigido e che va nella direzione opposta a quanto sottoscritto a marzo da Confindustria e Sindacato con il Patto per la fabbrica”.

“Entrando invece nel merito delle misure, diciamo subito che comprendiamo gli obiettivi della riduzione della precarietà e il tentativo di evitare delocalizzazioni selvagge – ha proseguito il vice presiedente di AIB, Roberto Zini –. Tuttavia, con gli strumenti utilizzati si rischia di ottenere l’effetto contrario. In particolare, la stretta sui contratti a termine e in somministrazione non sembra motivata dai numeri: i dati contenuti nel Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2018 del Ministero del Lavoro evidenziano, a partire dal 2015, un aumento dell’incidenza delle trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti a tempo determinato superiori a 12 mesi, quota che si attesta al 25,7% nel 2017. Inoltre, l’incidenza del lavoro temporaneo in Italia (16,4% del totale dell’occupazione dipendente nel primo trimestre 2018) è in linea con il dato medio dell’Eurozona (16,3%), come lo è anche il tasso di transizione a 12 mesi dai contratti a termine ai contratti a tempo indeterminato (pari a circa il 20%). Il ritorno delle causali rischia poi di portare a un nuovo aumento del contenzioso, che le riforme degli anni scorsi avevano contribuito ad abbattere: le cause di lavoro sui contratti a termine sono passate infatti da oltre 8.000 nel 2012 a 1.250 nel 2016. Viene stabilito pure l’innalzamento del 50% delle indennità dovute in caso di licenziamento illegittimo con il possibile effetto di scoraggiare le assunzioni a tempo indeterminato. Insomma – ha concluso Zini – con il varo di questo provvedimento si rischia l’esito paradossale non solo di non fare l’interesse delle imprese, ma neppure quello dei lavoratori, che si ritroveranno per lo più con contratti di durata inferiore, sfavorendo lo sviluppo di competenze ed esperienza, fattori chiave per la crescita delle aziende”.

 

Regione, via libera al bilancio: la Lombardia chiude a 502 milioni di euro

in Bilanci/Economia/Istituzioni/Regione by

Via libera a maggioranza in Commissione Bilancio al Bilancio consolidato 2017, documento nel quale vengono analizzate le politiche economiche, sociali e territoriali di Regione Lombardia che vengono realizzate mediante la collaborazione degli enti e delle società controllate e partecipate inserite nel Sistema Regionale.

Il Bilancio Consolidato è pertanto composto dai conti economici e dallo stato patrimoniale di tutte le realtà facenti parte del “Gruppo Amministrazione Pubblica” di Regione Lombardia, come gli enti e gli organismi strumentali, le aziende e le società controllate e partecipate.

Il risultato finale dell’esercizio 2017 di tutte le realtà pubbliche regionali è pari a 502 milioni e 381mila euro. Il processo di consolidamento evidenzia un incremento dell’utile di circa 17,5 milioni di euro di provenienza esterna rispetto ai bilanci di Giunta e Consiglio regionale. Regione Lombardia aveva già aderito nel 2015 alla sperimentazione prevista dal Governo nazionale in tema di armonizzazione dei propri sistemi contabili e il bilancio consolidato, come evidenziato dalla Presidente Silvia Sardone (Gruppo Misto) “costituisce uno strumento utile per controllare, programmare e gestire il proprio patrimonio pubblico”.

Oltre ai due enti che avevano aderito fin da subito alla sperimentazione (Arifl e Arpa), alle quattro realtà già in house (FinLombarda, Lombardia Informatica, Infrastrutture Lombarde, Arca) e alle 5 Aler, lo scorso anno erano stati consolidati per la prima volta anche i bilanci di Ersaf ed Eupolis che nel 2016 hanno predisposto il loro bilancio in contabilità economico-patrimoniale, così come Explora, società di cui Regione Lombardia ha acquisito il controllo nel corso del 2016, con la partecipazione al 60% del capitale. Quest’anno rientrano nel bilancio consolidato anche le società controllate Arexpo, Expo SpA e Navigli Lombardi, il Consorzio Villa Reale di Monza, la Fondazione per la Ricerca Biomedica, la Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la Fondazione Film Commission, la Fondazione Minoprio e 19 enti Parco, oltre ad ASAM Spa attualmente in liquidazione.
Il provvedimento andrà in Aula per la votazione finale nella seduta di martedì 18 settembre.

Internazionalizzazione nei mercati strategici: le imprese dicono sì

in Economia/Export/Istituzioni/Regione by
Imprese all'estero

Si è conclusa con soddisfazione per l’81,9 per cento delle imprese lombarde coinvolte la prima esperienza del programma regionale “Percorsi di internazionalizzazione in mercati strategici per il sistema economico lombardo”, promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, per un investimento regionale di circa 1,2 milioni di euro e che ha portato da settembre 2016 a dicembre 2017 gli imprenditori lombardi in Iran, Marocco, Stati Uniti, Kazakhstan, Argentina, Cina, Vietnam, Canada, Kenya e Sud Africa.

Sono state 178 le realtà imprenditoriali che hanno preso parte a questo percorso formativo e di accompagnamento per affrontare strategicamente i mercati esteri. Imprese soprattutto della provincia di Milano e di quella di Monza e Brianza: queste due aree da sole rappresentano, infatti, il 48% delle aderenti. Seguono quelle in provincia di Bergamo con il 12%, di Brescia e di Varese con il 9%, di Como con il 6%, di Lodi con il 5%, mentre le altre con percentuali minori.

I settori più coinvolti sono stati quello della Meccanica (33%), del Design-Arredo (25%), seguiti da Agroalimentare e agroindustria (11%), Ambiente, energia e sviluppo sostenibile (8%), Infrastrutture e costruzioni (7%), Farmaceutico, chimico e cosmesi (6%).

UN VOLANO PER IL BUSINESS

Al termine dell’esperienza è stato realizzato un sondaggio conclusivo per valutare l’efficacia del percorso, dal quale è emerso che per il 26 per cento delle imprese il maggior beneficio dalla partecipazione al programma è consistito nella conoscenza e scoperta di nuovi mercati altrimenti non raggiungibili, per il 24 per cento nello sviluppo di un network di contatti utili, per il 13 per cento nell’attivazione di concrete opportunità di business, per il 9,1 per cento nell’incontro con nuove realtà, per il 5,2 per cento nel potenziamento della visibilità e per altrettanti imprenditori nell’incontro con player strategici.

Si può dire riuscita la capacità del programma di fare da volano per l’avvio di un percorso di reale crescita internazionale: il 59,7 per cento del campione intervistato dichiara di essersi portato a casa nuove opportunità di business e contatti utili e l’11,7 per cento di avere acquisito maggiori conoscenze teoriche e indirizzi strategici per l’internazionalizzazione. L’impostazione b2b del programma ha rappresentato concretamente un’occasione di business per il 72,7 per cento delle imprese.

L’OFFERTA FORMATIVA

Per quanto riguarda le aree tematiche su cui si è concentrata l’offerta formativa, il 58,4 per cento del campione dichiara di avere migliorato le proprie competenze sui mercati internazionali, il 29,9 per cento sul marketing internazionale per le pmi, il 20,8 per cento su come presentare la propria azienda, il 14,3 per cento sulle strategie di investimento sui mercati esteri e il 13 per cento sugli assetti organizzativi per l’internazionalizzazione. Viene però segnalata l’esigenza di declinare le informazioni in maniera più specifica per i singoli settori.

MISSIONI ALL’ESTERO, UN’ESPERIENZA DA RIPETERE

Per il futuro le imprese suggeriscono un ulteriore sforzo nella selezione dei contatti esteri in loco e un maggiore supporto nella fase di follow up. In ogni caso per l’89,7 per cento degli intervistati le missioni all’estero sono un’esperienza da replicare in futuro.

Regione Lombardia intanto è già al lavoro per una nuova edizione del programma arricchito dai preziosi suggerimenti emersi dall’esperienza positiva che si appena conclusa e con la previsione di servizi aggiuntivi per le imprese che intendono aprirsi strutturalmente all’internazionalizzazione.

Vittoria Fontana, Bonometti: piena disponibilità a collaborare

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Istituzioni/Regione by

“L’affermazione in Lombardia di Attilio Fontana e del centrodestra rappresenta un chiaro mandato a promuovere l’eccellenza della nostra regione”. A dirlo è il Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, commentando i risultati del voto (tutti i risultati di Brescia e provincia su www.bsnews.it).

“Il nuovo Presidente della Lombardia – continua Bonometti – dovrà continuare a lavorare sulla competitività delle imprese ma soprattutto migliorare la competitività del contesto nel quale le imprese operano. Un vero processo di semplificazione e sburocratizzazione è diventato improrogabile per rendere il sistema lombardo ancora più performante, portare a compimento opere infrastrutturali strategiche come la Pedemontana, puntare sulla qualificazione del capitale umano e lo sviluppo di competenze specialistiche richieste dal mercato in ottica 4.0, favorire una politica di attrattività degli investimenti produttivi, incentivare ulteriormente l’innovazione delle imprese. Da parte di Confindustria Lombardia – conclude il presidente – c’è la piena disponibilità a collaborare fattivamente con il governatore e la nuova giunta, per garantire a tutti territori della Lombardia le condizioni necessarie alla crescita e al benessere sociale: mettiamo l’impresa al centro, perché l’industria è il motore non solo della nostra regione ma dell’intero Paese”.

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