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Finanza - page 3

Bresciano con 120mila euro di debiti, il Tribunale:_ non può pagare, ne versi un terzo

in Economia/Finanza by

In una quindicina d’anni, complici le difficoltà con il lavoro, ha accumulato ben 120mila euro di debiti, di cui 95mila con l’Agenzia delle entrate. Ma un 52enne residente nella città di Brescia con i genitori anziani quei soldi non li può pagare. E per questo i giudici hanno deciso di cancellargli ben 80mila euro di pendenze: due terzi del totale.

E’ questa l’importante sentenza, di cui dà conto il quotidiano Brescia news, pronunciata nei giorni scorsi dal Tribunale di Brescia in applicazione della procedura di liquidazione controllata prevista dal nuovo Codice della crisi (che ha inglobato la legge 3/2012 o sul Sovraindebitamento).

La storia del 52enne, residente in città e assistito dallo studio bresciano Pagano & Partners, è emblematica. Nel 1999 decide di iniziare l’attività come agente di commercio, ma – complici gli strascichi della crisi economica del 2007/2008 – le sue entrate diventano sempre più scarse fino ad arrivare a una media di 300 euro al mese. Nel 2019, così, l’uomo chiude la partita Iva e riesce a trovare lavoro come ausiliario in un ospedale. Ma – con uno stipendio netto di un migliaio di euro al mese – il fardello dei debiti che gli resta sulle spalle è pesantissimo.

“La procedura che abbiamo scelto”, sottolinea l’avvocato Monica Pagano, “è riservata a consumatori, professionisti e altri soggetti non fallibili. Il principio di fondo è molto semplice: una persona onesta non può restare imprigionata nei debiti per sempre, ma deve essere messa nella condizione di tornare a guardare al futuro con speranza, pagando quanto può e per un periodo di tempo definito. Il piano di liquidazione approvato dai giudici”, continua il legale, “prevede che il 52enne metta a disposizione della procedura tutto ciò che ha: mille euro sul conto corrente e un’auto già venduta per 8.500 euro. Poi, ), oltre al quinto dello stipendio già pignorato, verserà 350 euro al mese per quattro anni (16.800 euro) e al termine di questo periodo, se avrà ottemperato alle prescrizioni, la restante parte del debito gli sarà cancellata per sempre”.

Tecnologia, la bresciana Vedrai completa l’acquisizione di Premoneo

in Economia/Finanza/Tech by

Il Gruppo Vedrai, che sviluppa soluzioni di Intelligenza Artificiale per il processo decisionale di imprenditori e manager delle PMI, prosegue nel 2023 il proprio percorso di crescita completando l’acquisizione di Premoneo, azienda specializzata in software di AI a supporto di attività strategiche per il business come pricing, forecasting e segmentazione. Acquisendo il 49% della società, che si aggiunge al precedente 51% già rilevato a settembre 2021, Vedrai mantiene per intero il team di Premoneo e integra i prodotti dell’azienda tra le sue soluzioni di Intelligenza Artificiale. A essere acquisite sono le quote dei soci fondatori di Premoneo Federico Quarato, Marco Aló, Massimo Dell’Erba e Maria Caterina Baroni.

L’acquisizione arriva dopo due aumenti di capitale da 45 milioni di euro complessivi, l’apertura della sede in Spagna e l’espansione del business in ambiti che vanno dal manifatturiero al retail fino all’horeca. Si inserisce, inoltre, nell’ambito della strategia che il Gruppo Vedrai porta avanti sin dalla sua nascita, nel 2020: consolidarsi come realtà del nuovo Made in Italy tecnologico e creare un polo dell’Intelligenza Artificiale competitivo anche a livello europeo. Un obiettivo che persegue aggregando le migliori competenze nel settore attraverso joint venture, come Fermai, che mette la manutenzione predittiva a disposizione del settore manifatturiero, e Vedrai Data Intelligence, che sostiene le PMI nell’organizzazione dei dati, e acquisizioni, come Indigo.ai, piattaforma “no-code” pensata per consentire a chi non ha competenze tecniche di sviluppare chatbot e interfacce conversazionali per aumentare le vendite e migliorare il customer service, di cui ad agosto 2022 ha acquisito il 60%, e, appunto, Premoneo.

In particolare, la scelta di acquisire Premoneo, fondata nel 2016 da Federico Quarato, Marco Alò e Massimo Dell’Erba, è legata all’esperienza dell’azienda in soluzioni di dynamic pricing a supporto di realtà di vari settori, dal mondo dell’ospitalità e dei viaggi al retail, sino ai comparti bancario e assicurativo.

“Accogliere le persone e le competenze di Premoneo all’interno del nostro team permette di portare a pieno regime le sinergie che stanno alla base di questa operazione e accelerare ulteriormente la crescita del Gruppo Vedrai all’interno dell’ecosistema tecnologico italiano”, spiega Diego Maccarelli, Head of Corporate Finance di Vedrai SpA. “La tecnologia di Vedrai e quella di Premoneo si completano: insieme, saremo in grado di sviluppare una soluzione integrata che ci consentirà di efficientare sempre più i processi e continuare nella nostra mission di supportare le aziende nel prendere decisioni, raggiungendo sempre più settori”.

“Questa Exit mette un punto ad un percorso difficile e affascinante. La pandemia ha impattato i nostri principali mercati: turismo ed entertainment. Al posto di arrenderci siamo riusciti a riscrivere la nostra offerta e a ritagliarci un nuovo spazio nel mercato. L’ingresso di Vedrai Spa ci ha permesso di remunerare tutti gli investitori che avevano creduto in noi e a distanza di 16 mesi, con l’acquisizione del 100% di Premoneo da parte di Vedrai, si apre una fase nuova con obiettivi molto ambiziosi che non vediamo l’ora di raggiungere”, aggiunge Federico Quarato, Business Enablement Manager di Vedrai SpA ed ex CEO di Premoneo.

Vedrai SpA è un gruppo specializzato in Intelligenza Artificiale. In particolare, Vedrai ha sviluppato soluzioni per supportare imprenditori e manager nel processo decisionale: ancor prima che le decisioni vengano prese, Vedrai ne calcola l’impatto sull’azienda, analizzando decine di migliaia di variabili (interne ed esterne) e individuando le possibili relazioni di causa-effetto. Il Gruppo Vedrai è stato fondato nel 2020 da Michele Grazioli e ha attualmente nel suo portfolio aziende specializzate in dynamic pricing (Premoneo) e manutenzione predittiva (Fermai), AI conversazionale (Indigo.ai). Nel 2022 nasce Vedrai Data Intelligence, partecipata da Vedrai al 51% e da Altea Federation al 49%, che incorpora la divisione Data Intelligence di quest’ultima: con più di 50 addetti e oltre 100 clienti, allargherà l’offerta di Vedrai alla raccolta e all’organizzazione dei dati. Sempre nel 2022 Vedrai ha iniziato la sua espansione europea dalla Spagna con Vedrai Iberia, aprendo una sede a Madrid.

Brescia, a giugno prestiti alle imprese a 12.855 milioni di euro

in Banche/Economia/Finanza by

A fine giugno 2022, lo stock di prestiti erogati alle imprese industriali bresciane (al netto di PCT e sofferenze) ha raggiunto la cifra record di 12.855 milioni di euro: si tratta del valore più alto dal giugno 2011.

A evidenziarlo – secondo quanto riferisce Brescia News – è un focus realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia e contenuto nella quindicesima edizione del Booklet Economia, disponibile in formato digitale e contenente informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 13 dicembre, tra cui una specifica sezione sugli aggregati creditizi nel territorio bresciano.

L’importo conferma l’elevata disponibilità di credito a disposizione del settore produttivo locale, in un momento particolarmente complesso per l’economia, soffocata dal caro “energia” e dall’inflazione galoppante.

“La fotografia, scattata poco prima dell’avvio della stagione dei rialzi del tasso di riferimento BCE, iniziata lo scorso 21 luglio, proseguita fino ai giorni nostri e destinata verosimilmente a proseguire almeno per buona parte del 2023, descrive quindi una situazione distesa per le imprese del territorio – commenta Paolo Streparava, Vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –. Tuttavia, in modo analogo a quanto stanno vivendo le famiglie, anche per le imprese la situazione è decisamente mutata nel corso degli ultimi mesi. In particolare, proprio i rialzi dei tassi stanno portando il denaro ad avere un costo decisamente maggiore, anche per le aziende bresciane, che segnalano sempre più spesso problematiche da questo punto di vista. Le prospettive per il prossimo futuro, quindi, appaiono quanto mai incerte.”

La dinamica dei prestiti mostra una variazione su giugno 2021 (tendenziale) pari al +14,9%, evoluzione mai sperimentata da quando è disponibile la serie storica, che sarebbe in primo luogo ascrivibile alla rinnovata vitalità della domanda (giustificata dal maggiore fabbisogno per la copertura del circolante, legato all’espansione dell’attività e all’incremento dei costi di produzione), a cui si aggiungerebbe la disponibilità da parte dell’offerta nell’assecondare tale fabbisogno.

In tale contesto, la qualità del credito si conferma su livelli elevati: le sofferenze nell’industria rilevate a fine giugno 2022 in provincia di Brescia, pari a 90 milioni di euro, si attestano ai minimi storici e riguardano lo 0,7% del totale dei prestiti (rispetto all’1,9% di metà 2021). La situazione descritta a Brescia appare addirittura migliore del quadro comunque confortante relativo alla Lombardia (incidenza delle sofferenze sui prestiti pari all’1,1%) e all’Italia (1,5%). Come evidenziato da Banca d’Italia, il continuo miglioramento della qualità degli attivi bancari appare quanto mai significativo, se letto alla luce del peggioramento delle condizioni macrofinanziarie e del graduale venire meno delle misure di sostegno a suo tempo applicate per contrastare gli effetti della pandemia.

Nel Booklet è inoltre presente un approfondimento relativo agli sportelli bancari presenti a Brescia e provincia. La necessità di razionalizzare i costi connessi con l’esercizio dell’attività bancaria e la dirompente diffusione delle tecnologie digitali, come l’home banking, hanno prodotto una significativa flessione nel numero degli sportelli bancari attivi sul territorio. A fine 2021, in provincia si contano 683 sportelli, contro i 972 di fine 2008, con un ridimensionamento del 29,7%. Il fenomeno ha inevitabilmente determinato una minore capillarità territoriale del sistema bancario: a fine 2021 si rilevano 54 sportelli ogni cento mila abitanti, contro i 58 di fine 2020 e gli 81 di fine 2008. Si tratta di un processo che ovviamente nasconde dinamiche diverse da istituto a istituto, ma che è destinato a proseguire anche nel prossimo futuro, vista la rivoluzione copernicana portata dal modello «multicanale».

Per quanto riguarda le prospettive, secondo alcune provvisorie stime del Centro Studi di Confindustria Brescia, nel 2022 le imprese industriali bresciane (“società non finanziarie”) pagherebbero oneri finanziari per un importo complessivo pari a 205 milioni, contro i 129 del 2021. Le proiezioni per il 2023, nell’ipotesi conservativa che la BCE non prosegua nei rialzi, arriverebbero a 318 milioni: si tratta di importi non lontanamente paragonabili a quanto sborsato per la bolletta energetica, ma che comunque determinerebbero un’ulteriore compressione della marginalità aziendale, con una minore disponibilità di risorse da destinare agli investimenti e ai piani di sviluppo del personale.

Frodi creditizie con furto di identità, a Brescia sono più di una al giorno

in Economia/Finanza by

Le frodi creditizie mediante furto di identità continuano ad avere un certo impatto sui consumatori, con l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni e con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene. Infatti, i dati del primo semestre 2022 rilasciati dall’Osservatorio CRIF-Mister Credit sulle Frodi Creditizie confermano un numero di frodi superiore a 15.400 casi, con un importo medio delle stesse pari a € 4.700 euro. Rispetto all’anno precedente è in crescita il numero di casi rilevati (+26,9%), mentre cala l’importo medio (-9,0%), ma solamente perché le organizzazioni criminali si sono orientate su finanziamenti fraudolenti di importo più contenuto rispetto all’anno precedente, che si era attestato a 5.168 Euro.

Nello specifico, lo studio evidenzia come, nel semestre di riferimento, il danno stimato abbia superato i 72 milioni di Euro, in aumento rispetto ai 63 milioni circa del 2021.

“Il fenomeno delle frodi creditizie realizzate attraverso il furto d’identità è un fenomeno che evolve nel tempo. I criminali sfruttano tecniche sempre più sofisticate per carpire i dati personali dei consumatori, che sono indispensabili per compiere le frodi. In questo periodo dell’anno, con l’aumento degli acquisti online, tra Black Friday e compere natalizie, è fondamentale porre attenzione all’utilizzo consapevole e attento dei nostri strumenti di pagamento e delle nostre informazioni personali”, commenta Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF.

In Lombardia quasi 10 casi al giorno

Nel primo semestre 2022 la Lombardia ha registrato 1800 casi di frode, dato che posiziona la regione al 2° posto della graduatoria nazionale. A livello provinciale, il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Milano, con 601 casi (che la collocano al 3° posto nel ranking nazionale), seguita da Brescia con 234 (1,3 al giorno), e da Bergamo con 175.

N. di casi di frode nel I semestre 2022
MILANO601
BRESCIA234
BERGAMO175
MONZA E DELLA BRIANZA169
VARESE162
COMO120
PAVIA108
MANTOVA78
CREMONA53
LECCO44
LODI40
SONDRIO16
TOT LOMBARDIA1800

Fonte: Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie

Le tipologie di finanziamento oggetto di frode

Il prestito finalizzato, seppur continui ad essere la tipologia di prodotto maggiormente coinvolto nei casi di frode (36,2%), registra un calo del -16,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono notevolmente i casi di frode che interessano le carte di credito (-64,1%), che nel I semestre 2021 erano arrivati a rappresentare oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo . I casi sembrano essersi spostati dalle carte di credito tradizionali a quelle revolving, che rappresentano ora una quota del 21%. Anche il prestito personale nel I semestre 2022 risulta essere una delle tipologie di prodotto in calo (-31,7%), rappresentando l’11,3% del totale dei casi. Subisce invece un incremento del +69% la categoria dei mutui, che nel I semestre 2022 rappresenta il 4,1% del totale dei casi.

Fonte: Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie

Le principali categorie di beni acquistati in modo fraudolento e le fasce di importo

Rispetto al primo semestre 2021, l’acquisto di elettrodomestici resta la tipologia di frode maggiormente diffusa (54,2%) e in crescita del +12,4%. Al secondo posto la categoria auto-moto (che arriva al 12,3%), anche se in calo del -9,3%, seguita da elettronica-informatica-telefonia (8,2%), in calo del -31,8%. Seguono le frodi che hanno per oggetto l’arredamento (6,5%), le spese per la salute (5,7%) e le spese per immobili/ristrutturazione (5,2%). In forte aumento, anche se si fermano all’1,9%, le frodi relative a viaggi e intrattenimento. Per quanto riguarda la tipologia di bene in rapporto all’erogato, le categorie più colpite per cui si evidenzia una maggiore incidenza sono: viaggi/intrattenimento, consumi/abbigliamento/lusso, ed elettrodomestici.

Per quanto riguarda gli importi delle frodi emergono due particolari evidenze dal I semestre 2022. I casi di frode con un importo inferiore ai 1.500 euro sono più che raddoppiati (+188,9%) rispetto al primo semestre del 2021 e rappresentano il 34,7% del totale dei casi; aumentano (+60,3%) anche i casi di frode con importi tra i 1.500 € e 3.000 €. Invece, si registra un decremento dei casi con importo tra i 3.000 € e i 20.000 €, ed in particolare quest’ultima fascia ha subito un calo del -71,3%, mentre aumenta la fascia oltre 20.000 €.

Il profilo delle vittime

Osservando la distribuzione delle frodi per classi di età si inverte la tendenza evidenziata durante il 2021, la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi è quella dei 18-30enni (+9,5%), che restano anche la fascia più colpita, coinvolti in oltre 1 caso di frode su 4 (26,5% sul totale); seguono i 31-40enni (21,7%), i 41-50enni (21,6%), i 51-60enni (16,2%) e gli over 60 (13,6%). In tutti i gruppi over 30 si osserva una contrazione della quota di casi.

“Il pericolo di cadere vittima di una frode è accresciuto anche da comportamenti spesso disinvolti su internet, come la condivisione di informazioni personali sui social. C’è però anche il rischio di essere vittima di phishing, una tecnica molto diffusa per carpire dati personali che interessa sempre più la quotidianità di giovani e adulti. Per sensibilizzare le persone sui pericoli della rete e aiutarle a non cadere nelle trappole degli hacker, CRIF ha lanciato CyberNinja, il gioco che insegna a combattere il phishing in modo divertente. Oltre ad imparare a riconoscere messaggi ed e-mail fasulle, è fondamentale che i consumatori utilizzino canali sicuri per effettuare pagamenti, controllino l’autenticità dei siti che visitano e adottino sistemi di protezione e controllo dei propri dati personali” – conclude Beatrice Rubini.

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CRIF è un’azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking. Fondata a Bologna nel 1988, attualmente è leader nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori del mercato globale dei servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management.

CRIF supporta istituti finanziari, confidi, assicurazioni, telco e media, utilities e società energetiche, imprese e consumatori in oltre 50 paesi. Nell’ambito delle soluzioni end-to-end, ha anche realizzato una linea di servizi per privati cittadini e PMI dedicata al benessere finanziario e alla prevenzione e protezione da frodi e rischi cyber mentre CRIF Ratings, agenzia di rating del credito autorizzata da ESMA e riconosciuta come ECAI, fornisce valutazioni su imprese non finanziarie residenti in UE. Inoltre, CRIF ha completato la sua copertura come AISP in 31 paesi europei dove è applicabile la direttiva PSD2 per l’open banking.

Oggi oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 600 assicurazioni, 80.000 imprese e 1.000.000 di consumatori utilizzano i servizi CRIF in 4 continenti.

Garda, operaio con 124mila euro di debiti: il tribunale li dimezza

in Economia/Finanza by

Con il fratello gestiva una piccola impresa artigianale, ma gli affari non sono andati per il verso giusto ed è arrivato il fallimento. Con un fardello di 124mila euro di debiti, che mai sarebbe riuscito a pagare e che i giudici del tribunale di Brescia – con un’altra decisione che farà scuola – hanno deciso di dimezzare.

Protagonista della vicenda è un 57enne bresciano residente in un Comune del lago di Garda. Nel 2001 aveva avviato un’attività nel settore elettrodomestici, tre anni dopo è stato costretto a chiudere ed è tornato a fare l’operaio. Ma lo stipendio che l’ex imprenditore percepisce oggi (1.400 euro al mese) gli consente a fatica di garantire il sostentamento dei tre figli e della moglie, disoccupata. Impossibile per lui saldare i debiti verso l’Agenzia delle Entrate, a cui si sono aggiunti altri 12mila euro per la garanzia fornita a uno dei due figli che doveva comprare un’auto. Da qui la decisione di rivolgersi allo studio legale Pagano & Partners di Brescia.

“Abbiamo chiesto ai giudici l’applicazione della Legge 3/2012 (nota anche come legge sul Sovraindebitamento o Salva-suicidi), oggi disciplinata dal Codice della crisi”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “il cui principio di fondo è che nessuna persona onesta può essere ‘condannata’ a vita a pagare debiti che, vista la dimensione dell’importo, vanno ben oltre le sue capacità economiche. In questo caso”, continua, “il giudice ha stabilito che il 57enne pagherà quanto può, cioè – complessivamente il 51% del debito”.

Nel dettaglio, rispetto al monte debiti di 124mila euro, l’imprenditore metterà a disposizione alcune porzioni di beni immobili e terreni di sua proprietà, poi verserà 270 euro al mese per quattro anni e – al termine di questo periodo, versando poco complessivamente poco più di 60mila euro – potrà ottenere l’esdebitazione, cioè la completa cancellazione delle pendenze economiche residue.

“Sono in molti – commentano gli avvocati Pagano e Marini – gli imprenditori e i privati cittadini che si rivolgono a noi perché a causa di un fallimento senza colpa, di una malattia o di altri imprevisti della vita si trovano improvvisamente sommersi da debiti che mai potranno pagare. Ma oggi – aggiungono – la legge è un valido alleato di chi ha sbagliato in buona fede o è stato più sfortunato di altri e vuole tornare a sperare nel futuro per sé e per la propria famiglia”.

Rubix acquisisce la bresciana Scr Tools

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Rubix S.p.A., la più grande realtà Italiana nella distribuzione di forniture industriali e nei servizi per l’industria, prosegue la propria strategia di crescita con l’acquisizione dell’azienda bresciana SCR Tools, specializzata nella distribuzione di utensili da taglio e prodotti e servizi associati. Con questa operazione passa a Rubix anche la quota di maggioranza detenuta da SCR in S.A.I.FRA International, fornitore di utensili costruiti su disegno del cliente, con sede a Bologna. Complessivamente le aziende contano 40 dipendenti e nel 2021 hanno generato un fatturato di 16 milioni di euro.

«Con l’ingresso di SCR Tools e a S.A.I.FRA International nel gruppo Rubix – commenta Tiziano Biasoli, CEO di Rubix S.p.A. – rafforziamo la nostra posizione nella categoria dell’utensileria per l’industria. L’esperienza tecnica e i servizi specialistici offerti da queste due aziende amplieranno l’offerta che Rubix potrà garantire ai propri clienti, mentre i clienti di SCR e S.A.I.FRA a loro volta beneficeranno dell’ampia gamma di prodotti e servizi messi a disposizione da Rubix in ambito forniture industriali e MRO».

SCR Tools è stata fondata nel 1999 a Brescia e ha una filiale a Bergamo. Il suo settore è la fornitura di utensili, attrezzature e strumenti di misura nel settore delle lavorazioni meccaniche di precisione. Tecnologia, innovazione e consulenza personalizzata sono i fattori che hanno permesso a questa azienda di affermarsi quale “specialista per gli specialisti”, in grado non solo di fornire i migliori prodotti sul mercato, ma anche di garantire consulenza e supporto tecnico per migliorare l’efficienza delle aziende clienti. S.A.I.FRA, fondata nel 1978, è invece produttore di utensili speciali per l’industria meccanica di precisione ed è diventata S.A.I.FRA International nel 2018, con la partecipazione di SCR.

Sergio Comini e Paolo Sorrentino, i maggiori azionisti di SCR, rimarranno entrambi in Rubix con ruoli direttivi nel settore di riferimento. «Io e i miei colleghi siamo lieti di continuare a crescere all’interno della famiglia Rubix – commenta Sergio Comini – Le nostre competenze specialistiche completano alla perfezione l’offerta Rubix esistente e la rendono ancora più forte, mentre andrà a tutto vantaggio dei nostri clienti poter contare sulla dimensione internazionale del gruppo leader in Europa nella distribuzione industriale».

Promotica incorpora la controllata Mercati Srl

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Il Consiglio di Amministrazione di Promotica Spa – specializzata nella realizzazione di soluzioni marketing atte ad aumentare le vendite, la fidelizzazione e la brand advocacy quotata su Euronext Growth Milan – ha approvato nelle scorse ore il progetto di fusione per incorporazione della controllata al 100% Mercati Srl.

La fusione si colloca nell’ambito di un processo di razionalizzazione e semplificazione della struttura, anche operativa, del Gruppo Promotica finalizzato a concentrare nella Società Incorporante le attività operative della filiera delle attività loyalty nella prospettiva anche della riduzione dei costi operativi e gestionali.

Dal momento che la società Incorporante Promotica S.p.A. detiene interamente il capitale sociale della società Incorporata Mercati S.r.l., non sussiste alcun rapporto di cambio delle azioni della Incorporante con le quote della società Incorporata e non sussistono le condizioni per un conguaglio in denaro a favore dei soci di entrambe le società.

Ai sensi dell’articolo 2504-bis, primo comma, del Codice Civile, a decorrere dalla data di perfezionamento dell’operazione di fusione Promotica S.p.A. subentrerà in tutti i rapporti giuridici della società Incorporata, assumendone diritti e obblighi anteriori alla fusione.

La decisione in ordine alla Fusione sarà adottata dalle relative Assemblee Straordinarie delle società partecipanti alla Fusione, che saranno convocate a tal fine nei modi e termini di legge.

I 4 passaggi fondamentali per richiedere un prestito

in Economia/Finanza by

Quando ci si trova a dover affrontare delle spese improvvise e improrogabili, oppure si desidera acquistare un bene, ma non si dispone di sufficiente liquidità oppure non si vuole pagare tutta la somma in un’unica soluzione, è possibile ricorrere ai prestiti.

Non sempre il prestito viene approvato in quanto il richiedente deve in primis possedere specifici requisiti che ne garantiscano la capacità di far fronte all’impegno preso; in secondo luogo, è necessario che rientri nel target a cui è destinato il prestito per il quale fa richiesta. Per fare esempio, un trentenne, anche se proprietario di un’abitazione, non potrebbe accedere al prestito ipotecario vitalizio, dedicato a chi a più di sessant’anni.

Allo stesso modo, un libero professionista non avrebbe la possibilità di ottenere un prestito con cessione del quinto, riservato a lavoratori dipendenti e pensionati. Come mai? La cessione del quinto come funziona? Semplice: le rate, calcolate sul quinto dello stipendio, vengono scalate dalla pensione o dallo stipendio e pagate dall’Ente Pensionistico o dal datore di lavoro.

Chi può richiedere un prestito

Se in linea teorica tutti potrebbero richiedere un prestito, all’atto pratico non è proprio così; alcune persone non possono offrire all’ente erogatore sufficienti garanzie di solvibilità, quindi, pur potendo inviare la richiesta, difficilmente la vedrebbero accolta.

Il soggetto che desidera ottenere un prestito deve in primo luogo dimostrare alla banca o, più in generale, all’ente a cui si rivolge, di disporre di un reddito stabile derivante da un’attività lavorativa. Questo potrebbe essere lo stipendio, la pensione, ma anche le entrate derivanti da un’attività individuale.

Chi non ha un’entrata stabile da lavoro, ma dispone di un reddito differente, ad esempio derivante da affitti o investimenti, può aumentare le possibilità di ricevere il prestito desiderato trovando una persona economicamente stabile che funga da garante.

Richiedere un prestito: i quattro passaggi fondamentali

Mentre fino a qualche anno fa chi desiderava ottenere un prestito non poteva fare altrimenti che rivolgersi direttamente agli enti finanziario o alle banche, girando da una sede all’altra in cerca dell’offerta più conveniente, oggi è possibile fare tutto online.

Bastano una connessione internet e un dispositivo che permetta di navigare in rete per iniziare subito a consultare le varie proposte, verificare i requisiti e inviare la richiesta.

Vediamo nel dettaglio come procedere.

1. Trovare il prestito più adatto alle proprie esigenze

In primo luogo è necessario individuare il prestito più adatto alle proprie esigenze, che permetta di ottenere la somma di cui si ha bisogno e di restituirla in rate il cui importo sia adeguato alle proprie finanze.

Preparare la documentazione necessaria

Una volta individuato il prestito di proprio interesse, è necessario verificare quali siano i documenti da allegare alla domanda e prepararli per l’invio o la consegna a mano.

Compilare la richiesta

Dopo aver preparato tutti i documenti, si può procedere con la compilazione della domanda e l’inoltro. Non tutte le finanziarie permettono di compilare la domanda online; in alcuni casi è necessario fissare un appuntamento e recarsi in sede per svolgere tutte le pratiche di persona.

Attendere

Portata a buon fine la richiesta di prestito, non si può fare altro che attendere. In alcuni casi la finanziaria potrebbe richiedere documenti aggiuntivi e impiegare più tempo prima di prendere una decisione, mentre in altri il tutto potrebbe avvenire nel giro di pochi giorni.

Imprese Lombardia, dal 15 settembre ulteriori 175 milioni per l’accesso al credito

in Economia/Energia/Finanza by

Le imprese lombarde potranno nuovamente usufruire della misura ‘Credito Adesso Evolution’ la cui dotazione finanziaria è stata aumentata di 175.843.393 di euro.

Una decisione assunta dalla Giunta lombarda su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico e che sarà operativa da domani, giovedì 15 settembre, dalle ore 10.30.

Nel dettaglio, 15.843.393 di euro sono destinati all’incremento del fondo ‘Abbattimento interessi sui finanziamenti alle PMI cofinanziati da BEI’ per la riduzione del costo dei finanziamenti, mentre i restanti 160.000.000 all’ampliamento del plafond dedicato ai finanziamenti.

RISPOSTA A ESIGENZE AZIENDE – “Rifinanziamo e diamo continuità a ‘Credito Adesso Evolution’ – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico – rispondendo ancora una volta alle esigenze di liquidità delle aziende e dei professionisti lombardi”.

LA MISURA – ‘Credito Adesso Evolution’ finanzia il fabbisogno di capitale circolante di imprese, professionisti anche associati della Lombardia con la concessione di finanziamenti abbinati a contributi in conto interessi.

DESTINATARI – Le imprese, anche artigiane, con organico fino a 3.000 dipendenti (PMI e Mid Cap) operative da almeno 24 mesi in Lombardia e appartenenti a uno dei seguenti settori: manifatturiero, servizi alle imprese, costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio, alloggio, ristorazione e somministrazione, corsi sportivi e ricreativi, servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili, attività sportive, di intrattenimento e di divertimento e stabilimenti termali. Nonché liberi professionisti con partita Iva da almeno 24 mesi che operano in uno dei comuni della Lombardia e studi associati di professionisti con partita Iva da almeno 24 mesi.

CONCESSIONE CONTRIBUTI – La misura prevede un contributo in conto interessi abbinato al finanziamento e pari al 3% e comunque non superiore al tasso definito per il finanziamento sottostante – e fino ad un massimo di 70.000 euro.

COME PRESENTARE LE DOMANDE – Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per mezzo di bandi on line, accessibile all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it a partire da giovedì 15 settembre, alle ore 10.30.

Per tutte le ulteriori informazioni consultare il sito internet www.imprese.regione.lombardia.it.

Artifidi, aumentano le domande: garanzie per 417 milioni

in Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Banche/Economia/Finanza by

In un periodo in cui le imprese si trovano ad affrontare notevoli complessità con dinamiche contrastanti Artfidi Lombardia con uffici a Brescia, Milano, Bergamo, Varese, Crema, Lodi e Seveso rimane un punto di riferimento per rispondere alle esigenze di credito del mondo imprenditoriale. Nel primo semestre dell’anno, sottolinea il Presidente Enrico Mattinzoli in un comunicato stampa, abbiamo avuto un incremento pari al 27,35% delle richieste di finanziamento con il totale delle garanzie in essere deliberate tramite le banche convenzionate che assommava, a fine giugno, a oltre 417mln ed una esposizione totale di  158mln. Dati che testimoniano una notevole attività dell’economia lombarda  dove il nostro Confidi opera prevalentemente. Il Comparto della filiera Edile sul quale nell’ultimo periodo è indirizzata buona parte delle nostre garanzie, pur continuando ad espandersi grazie ai provvedimenti sui Bonus rischia una brusca frenata a causa dell’incertezza normativa per la cessione dei crediti. Ecco, quindi, che con la progressiva uscita dal Temporary Framework e la riduzione dell’intervento pubblico, la garanzia dei Confidi resta fondamentale per sostenere l’accesso al credito delle imprese. Artfidi Lombardia, primo Intermediario Finanziario vigilato in Lombardia, con un Total Capital Ratio (rapporto tra il patrimonio di vigilanza complessivo e il valore delle attività ponderate per il rischio) pari al 27,08% rispetto al 26,67% del 2021 conferma la solidità patrimoniale del Confidi.

In un momento di difficoltà le convenzioni sottoscritte dal Confidi, afferma il direttore generale Francesco Gabrielli, permettono alle imprese di calmierare l’attuale aumento dei tassi di interesse e agli Istituti di Credito di ottenere la garanzia che permette loro di abbassare notevolmente il rischio.

I dati del 1° semestre prosegue Enrico Mattinzoli vedono nel 44,80% delle richieste Ditte Individuali, erano il 47,29% nello stesso periodo dello scorso anno e il 35,57% S.r.l. in aumento rispetto al 27,61% del 2021. Quindi un significativo aumento delle società di capitali.

Si allunga invertendosi la durata dei finanziamenti dove il 42,65% è di 60 mesi, erano il 16,27% e diminuisce il breve a 12 mesi che dal 45,59% passa al 31,36%. Nel 2022 Artfidi ha intrapreso, anche grazie alla garanzia di Regione Lombardia il Credito Diretto per un importo complessivo del 1°semestre di oltre 5mln di Euro. Sempre nel 1° semestre sono state garantire 86 Start-up per un importo medio di 45ml Euro principalmente nel 76% dei casi nei settori Servizi, Commercio e Alberghiero.

Quanto alle moratorie, ArtfidiLombardia aveva registrato nel 2020 un totale di 2.244 imprese per un importo complessivo di 57mln, scese a 2.041 e 51,7mln nel 2021,praticamente azzerate al giugno del 2022 con un residuo di 498ml Euro. In sostanza la quasi totalità delle imprese che hanno usufruito della sospensione nel periodo di crisi pandemica hanno ripreso regolarmente il pagamento delle scadenze.

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