Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Evidenza - page 3

Coronavirus, Aib sostiene la campagna #iopagoifornitori

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Partner by

Ha preso il via in questi giorni la campagna di comunicazione #iopagoifornitori,  creata da Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom S.r.l, a cui Aib ha deciso di aderire.

L’obbiettivo è quello di stimolare le imprese del sistema economico bresciano, che ritengono di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante le difficoltà legate alla situazione del Coronavirus e, più in generale, a diffondere prassi trasparenti ed efficienti.

“Il sistema economico bresciano si sta muovendo in una situazione fortemente influenzata dalla diffusione del Coronavirus e dai conseguenti provvedimenti che hanno determinato il blocco per numerose realtà, ma anche per intere filiere – commenta Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –. Nonostante ciò, AIB ha avviato un dialogo costante con il sistema bancario per garantire una serie di strumenti finanziari che possano garantire alle aziende la necessaria liquidità. Si tratta di un tema fondamentale, per le imprese e per le famiglie. È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana. Con questo manifesto puntiamo a sensibilizzare ulteriormente in tale direzione.”

Il manifesto si ispira al principio della massima snellezza e al principio volontaristico delle imprese e degli imprenditori che riterranno di recepirne le finalità, traducendole concretamente in comportamenti eticamente corretti, ossia pagare i rispettivi fornitori nel rispetto dei termini contrattualmente stabiliti. Il documento – coerentemente anche con la direttiva UE “Late payments” del 2011 e al successivo decreto legislativo italiano 192/2012 – intende inoltre promuovere la creazione di codici di pagamento rapido. Entrambi, seppur pensati principalmente per regolare i termini di pagamento delle transazioni commerciali tra Pubblica Amministrazione e imprese, auspicano che per le transazioni tra imprese venga lasciata autonomia negoziale alle parti comunque con tempi di pagamento non superiori a 60 giorni, pur con un rafforzamento dei presidi a tutela dei creditori.

In particolare, l’iniziativa #iopagoifornitori richiama quindi le imprese, in primis quelle aderenti ad Associazione Industriale Bresciana, affinché si impegnino a effettuare i pagamenti nei termini contrattuali che regolano i rapporti con i propri fornitori, non modificare con effetto retroattivo i termini e le altre condizioni di pagamento, dare ai fornitori indicazioni chiare e facilmente accessibili in merito alle procedure di pagamento, affermare la cultura dei pagamenti rapidi e diffondere attraverso propri comportamenti coerenti all’obiettivo del documento, pratiche di pagamento efficienti, basate sul rispetto dei termini contrattuali pattuiti.

Il Manifesto intende, inoltre, richiamare la Pubblica Amministrazione alle proprie responsabilità, invitandola in questa fase di straordinaria criticità ad onorare i propri pagamenti verso tutti i propri fornitori.

Le aziende che intendono sottoscrivere il manifesto #iopagoifornitori possono farlo con l’invio di una dichiarazione del proprio legale rappresentante all’indirizzo mail iopagoifornitori@aib.bs.it sulla base del modulo pubblicato su www.aib.bs.it, alla pagina dedicata. Nella dichiarazione, le aziende si assumono l’impegno di pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali che l’azienda sottoscrittrice ha in essere.

A seguito della sottoscrizione del manifesto, il marchio #iopagoifornitori potrà utilizzato sui documenti e sui siti aziendali. Il marchio segnala al mercato un’impresa che adotta pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti.

L’elenco delle aziende firmatarie il manifesto sarà pubblicato su tutti i canali social e sul sito web di Associazione Industriale Bresciana; mensilmente l’Associazione aggiornerà l’elenco e ne darà anche puntuale informazione a tutti gli associati.

Lgh si allarga e compra l’impianto di generazione a biomasse di Agritre

in Economia/Energia/Evidenza/Lgh/Partecipate e controllate by

Linea Group Holding Spa ha sottoscritto oggi l’accordo per l’acquisizione dell’impianto di generazione alimentato a biomassa Agritre. La realtà – i cui cedenti sono Tozzi Green, uno dei principali gruppi italiani nel settore delle energie rinnovabili, e 3New, operatore di energia da fonti rinnovabili controllata da Ardian, società d’investimento privata leader a livello mondiale – si trova a Sant’Agata di Puglia (Foggia).

L’impianto, che ha una capacità installata di 25.2 MW, configurandosi così come uno dei più rilevanti esempi di centrale energetica a biomasse del Paese, è alimentato esclusivamente da biomassa solida di origine vegetale vergine rappresentata prevalentemente da paglia di cereali, principale sottoprodotto agricolo disponibile in provincia di Foggia, oltre che da potature arboree e altri residui agroforestali di quel territorio.

“E’ con particolare soddisfazione che annunciamo questa nuova operazione nel segno dell’economia circolare – sottolinea l’Amministratore Delegato di LGH Claudio Sanna – un’iniziativa che risponde pienamente agli obbiettivi sui quali LGH è impegnata: caratterizzarsi sempre più come player del comparto bioenergy, cogliendo con una visione orientata al futuro le opportunità che vengono dalle filiere economiche e produttive dei territori”.

In un approccio coerente con i principi dell’economia circolare – e con un contributo concreto alla filiera per la raccolta, distribuzione e valorizzazione delle biomasse agricole, ampiamente presenti nel territorio pugliese, in particolare della provincia di Foggia – l’impianto è in grado di colmare il fabbisogno energetico di oltre 46.000 famiglie, inducendo benefici all’ambiente e all’economia locale. A 184.000 MWh annui si colloca infine la produzione di energia elettrica.

L’acquisizione, oltre che ampliare il portafoglio impiantistico di LGH, si inserisce nel più complessivo impegno nel settore dell’energia green. Biomasse, idroelettrico, biogas, fotovoltaico sono i capitoli di una strategia coerente verso una leadership territoriale e per comparto che LGH intende perseguire anche col piano industriale 2020-2024 in via di approvazione.

Linea Group Holding (LGH) Sorta nel 2006 per volontà delle storiche utility del territorio, opera nei settori energy, ambiente, reti. Serve un bacino di oltre 1 milione di abitanti in circa 200 comuni nelle province del sud est della Lombardia (Cremona, Brescia, Lodi e Pavia). www.lgh.it

Nuovi investitori istituzionali nel capitale della bresciana Neosperience

in Economia/Evidenza/Innovazione by

La PMI innovativa Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496), quotata sul mercato AIM Italia e attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience, comunica che in data odierna sono state compravendute ai blocchi n. 116.750 azioni Neosperience, cedute da Vetrya S.p.A. ad un ristretto gruppo di investitori istituzionali.

Contestualmente all’acquisto delle azioni Vetrya, ciascuno degli investitori ha assunto un vincolo di lock-up per la durata residua dell’impegno assunto da Vetrya nel patto parasociale previamente stipulato in data 6 febbraio 2019, come da ultimo modificato in data 27 settembre 2019 (il “Patto Parasociale”); pertanto le 116.750 azioni compravendute, pari a circa l’1,61% del capitale sociale di Neosperience, rimarranno ancora soggette a lock-up fino al prossimo 31 agosto 2020.

Inoltre, con la cessione delle azioni, il Patto Parasociale si è sciolto e, avendo Vetrya rinunciato, a far data dalla cessione, a tutti gli eventuali restanti propri diritti di governance (ivi incluso, in particolare, il diritto di nomina di un amministratore), il consigliere non esecutivo di Neosperience Matteo Montanari ha rassegnato le proprie dimissioni. Il consigliere Matteo Montanari detiene attualmente azioni Neosperience per una quota pari allo 0,0207 % del capitale della Società.

Dario Melpignano, Presidente e CEO di Neosperience ha dichiarato: “Prosegue l’azione di stabilizzazione dell’azionariato di Neosperience che vede oggi l’ingresso di altri investitori istituzionali che condividono il nostro percorso di crescita, in Italia e all’estero. Un ringraziamento a Vetrya, e in particolare all’ing. Tomassini e ai suoi collaboratori, che ci hanno accompagnato sin dalla quotazione, e che oggi escono realizzando un giusto profitto dal loro investimento. Contiamo che, nonostante l’uscita dal nostro azionariato, prosegua la collaborazione che abbiamo avviato tra le due società e che si possano sviluppare insieme sempre più proficue relazioni commerciali.”

 

Francesco Bertoli eletto nuovo segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia

in Cgil/Economia/Evidenza/Sindacati by

Al termine della fase di consultazione avviata nelle scorse settimane, oggi Francesco Bertoli è stato eletto nuovo segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia (78 voti favorevoli, 20 contrari, 1 astenuto, 1 scheda bianca e 1 nulla). Bertoli succede a Silvia Spera, chiamata recentemente a ricoprire un nuovo incarico alla Cgil nazionale nel settore della contrattazione.

Francesco Bertoli, 56 anni, è stato delegato sindacale alla Iveco di Brescia, in rappresentanza della Fiom, dal 1995. Funzionario sindacale dall’agosto 1996 al dicembre 1999. Nel gennaio 2000 è rientrato alla Iveco. Nel 2006 è stato chiamato a ricoprire un incarico nella segreteria della Fiom – pur continuando a lavorare in fabbrica – fino al 2007, da quando è in aspettativa sindacale per seguire a tempo pieno la categoria dei metalmeccanici. Dal marzo 2012 è segretario generale della Fiom Cgil di Brescia, categoria che ha diretto per due mandati.

Operaia con 220mila euro di debiti “graziata” dai giudici: ne pagherà un terzo

in Economia/Evidenza/Processi by

Aveva sulle spalle un debito di oltre 220mila euro. Ma i giudici del Tribunale di Brescia hanno deciso di “graziarla” e, se rispetterà le prescrizioni, tra quattro anni sarà completamente libera da ogni pendenza economica, versando ai creditori 64.200 euro: meno di un terzo della cifra dovuta.

Protagonista della vicenda a lieto fine è un’operaia seguita dagli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini dello Studio legale bresciano Pagano & Partners. La 53enne – due figli a carico e un ex compagno in forte difficoltà finanziaria – è residente in un medio Comune della Bassa Bresciana e negli ultimi anni ha visto improvvisamente precipitare la propria situazione economica. Con il rischio reale di non farcela.

Dal 1999 – quando la donna ha acquistato casa con l’ex –  è stato infatti un continuo susseguirsi di problemi. Prima il mutuo, estinto e poi riaperto, quindi l’ipoteca sull’immobile e, nel 2006, la separazione. Infine le difficoltà dell’ex marito, che – con un reddito instabile – non riusciva a versare mille euro al mese per il mantenimento, pagare l’affitto del posto in cui vive e saldare le rate del mutuo della vecchia abitazione.

Il risultato è che la Banca ha attivato la procedura esecutiva sull’immobile e a carico della donna sono rimasti 220mila euro di debiti. Una cifra insostenibile con uno stipendio medio di 1.400 euro al mese. Ma i giudici hanno deciso di applicare per lei la legge 3/2012 (la cosiddetta legge sul Sovraindebitamento o Salvasuicidi), il cui principio di fondo è che nessuno può essere condannato a pagare per tutta la vita debiti a cui non riuscirà mai a far fronte.

Lo scorso ottobre la casa è stata venduta all’asta. La donna metterà a disposizione dei creditori, nell’ambito della procedura liquidatoria, il suo 50 per cento (circa 45milaInoltre pagherà 19.200 euro in quattro anni (350 euro al mese i primi due, 450 i secondi). Per un totale di 64.200 euro. Poi, se rispetterà quanto stabilito dalla procedura, i debiti restanti saranno cancellati.

Cedral Tassoni: il 2020 riparte con conti in ordine e la nuova linea automatizzata

in Alimentare/Bilanci/Economia/Evidenza by

Cedral Tassoni chiude il 2019 segnando il quinto risultato positivo consecutivo dal 2015, una ulteriore conferma per la storica azienda di Salò nata nel 1793 e ancora di proprietà della stessa famiglia da quattro generazioni. A gennaio 2020, ha visto la luce la nuova linea di produzione automatizzata, che permetterà di far fronte alla crescente richiesta di prodotti da parte dei mercati esteri e di rafforzare l’Italia dell’Horeca, della Gdo e del nuovo canale on board (aerei, treni, navi…), con una particolare sorpresa per la primavera 2020.

Abbiamo infinite potenzialità inespresse specialmente sui mercati esteri – dichiara l’AD Elio Accardo – per questo abbiamo investito 3 milioni di euro negli ultimi 3 anni soprattutto nel comparto produttivo, proprio per essere più attenti alle esigenze del nostro cliente e poter, quindi, rispondere con efficacia ed efficienza alle richieste di disponibilità prodotti. I nostri obiettivi prevedono un raddoppio secco di quote extra Italia. L’export ha bisogno di un diverso approccio rispetto all’Italia – continua Accardo – basti pensare che molti paesi esteri non conoscono, ad esempio, il cedro o la pesca e quindi non è semplice spiegare i nostri prodotti e le loro peculiarità. La parola magica per noi è italianità supportata dai nostri 227 anni di storia, dall’attenzione alla scelta delle materie prime e quindi dalla naturalità che si ritrova nelle nostre bibite e da un brand riconosciuto come brand di qualità. Abbiamo rafforzato la presenza sul canale on board: da Alitalia a Trenitalia a Neos. Questa operazione ci rende più presenti in Italia, ma riusciamo ad arrivare ad un pubblico intergenerazionale e internazionale”.

USA, Emirati, India e Russia sono i Paesi che vedranno nel nuovo anno un allargamento di partnership distributive con progetti dedicati. “L’export non è facile, ma in questo 2020 saremo pronti per poterlo sviluppare al meglio – confida l’AD Elio Accardo – Ogni paese richiede per legge informazioni specifiche nell’etichetta e ovviamente una personalizzazione nella lingua. I nuovi macchinari ci consentono questa flessibilità garantendoci una maggiore efficienza anche nella customizzazione di ogni lotto.”

Per Cedral Tassoni, gdo, horeca, e-commerce sono tutti canali da attenzionare per l’esportazione e con tutte le linee di prodotti: bibite, sciroppi e liquori. La Cedrata, per il suo gusto, il packaging e per il suo colore paglierino è molto amata nei paesi asiatici, mentre in America prediligono la tonica da bere liscia o miscelata come nel classico cocktail gin tonic. “La Tonica Superfine in poco tempo ha ottenuto risultati davvero molto positivi in tutto il mondo ed è così che il nostro centro di Ricerca & Sviluppo ha messo in produzione la nuova Tonica Superfine ai Limoni del Garda, che verrà ufficialmente commercializzata in Italia e all’estero, in tutti i canali, a partire dalla prossima primavera” dichiara l’AD Elio Accardo.

La una nuova Acqua Tonica aromatizzata ai Limoni del Garda, è un esempio straordinario di recupero e valorizzazione del patrimonio agricolo del territorio del Garda dove Tassoni risiede da ben 227 anni. I Limoni del Garda provengono infatti da un’associazione gardesana che incentiva le colture locali tradizionali riattivando le potenzialità Agricole Alto Gardesane.

 

Himarc – L’intelligenza artificiale per realizzare il modello della Smart City  | INNOVATION CLUB

in Aziende/Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
HiMarc nasce a metà 2016 dall’idea di riaggregare le elevate competenze manageriali e tecnologiche disperse dalla sparizione di fatto della Marconi, Società che per trenta anni è stata leader mondiale nel mercato delle Telecomunicazioni, dando così vita ad un team  molto motivato a sviluppare soluzioni industriali di avanguardia  da diffondere sul mercato mondiale.
Himarc si propone come fornitore di una tecnologia innovativa  in grado di integrare l’efficientemente energetico con  l’introduzione dei servizi che portino a migliorare la qualità della vita, aumentando la sicurezza, monitorando ed ottimizzando il traffico, migliorando il controllo ambientale ed incrementando la connettività. Il prodotto sviluppato fornisce il mezzo tecnologico per dare una risposta ottimale ed unica alle varie problematiche: il sistema è multifunzionale, ma integrato e modulare ed è basato su un’unica infrastruttura. Quindi da una parte i costi i costi di implementazione sono drasticamente contenuti e dall’altra consente di ottenere revenues da varie fonti, accorciando sensibilmente i tempi di recupero degli investimenti.
Inoltre gli algoritmi di Intelligenza Artificiale, sviluppati sulla tecnologia delle reti neurali, rendono il sistema in grado di auto apprendere le problematiche da risolvere, ad esempio cambiano il paradigma della sicurezza consentendo al personale di controllo di essere allertato su un evento sospetto e di poter agire rapidamente, oppure di individuare e tracciare un auto sospetta, ecc. Il prodotto di questa tecnologia si chiama MARC5D; fra i suoi  “ingredienti”, integrati ma modularmente attivabili o meno, ci sono:
–  Un modulo luce a LED in diverse configurazioni che garantisce un risparmio energetico > 70%,
completamente gestito da remoto via Power Line, con manutenzione programmabile
–  Due telecamere 4K (UHD) gestite con Intelligenza Artificiale
–  Un Altoparlante per servizi di “alert” del territorio e di deterrenza
–  Un nodo di accesso WiFi 802.11 a,c fino a 800 Mb/s per hot spot distribuito
–  Connessione a larga banda tramite fibra ottica o radio
La piattaforma è inoltre aperta allo sviluppo di ulteriori App e Servizi verticali

Campi di Applicazione

–  Soluzione ottimale per lo sviluppo delle Smart Cities
–  Soluzioni industriali e private, , inclusi infrastrutture critiche (stabili e temporanee), aree cantieristiche,
complessi residenziali , impianti di generazione di energie rinnovabili, per la sorveglianza, la sicurezza
personale e la protezione della proprietà.

Smart City

– Massimizzazione del risparmio energetico complessivo anche attraverso l’integrazione delle varie
funzioni in un’unica infrastruttura.
– Incremento della sicurezza con conseguente miglioramento della qualità della vita attraverso il
controllo capillare e predittivo delle aree urbane
– Efficacia nel controllo del traffico, con riduzione del numero degli incidenti stradali, ottimizzazione flusi
di traffico, monitoraggio automatico parcheggi, ecc.
– Disponibilità di accesso a basso costo alla larga banda, incrementando i servizi a valore aggiunto
(comunicazione, pubblicità)
– Miglioramento e sfruttamento della infrastruttura di illuminazione pubblica, che offre interconnessione
a larga banda e diventa una piattaforma sinergica e aperta ai futuri servizi per le ‘smart city’

Settore Industriale e Privato

• Sorveglianza audio e video automatica 24×7 potenziata dall’illuminazione ottimale e dagli
altoparlanti incorporati
• Un nuovo paradigma per garantire la sicurezza delle persone e proprietà attraverso l’uso diffuso
degli algoritmi di Intelligenza Artificiale nella video sorveglianza:
– Rilevazione in tempo reale degli eventi criminali, che attiva reazioni immediate e
potenzialmente anche azioni preventive
– Identificazione in tempo reale di comportamenti anomali e critici con possibilità di azioni
preventive
– Controllo accessi intelligente, senza più necessità di barriere fisiche

Privacy

Il sistema di controllo di HiMarcè stato progettato e realizzato tenendo presente fin dall’inizio gli obblighi
derivanti dall’osservanza del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati 2016/679 (GDPR) e delle
raccomandazioni del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
HiMarc annette la massima importanza alla sicurezza del trattamento e della conservazione dei dati
personali sensibili.

Luzzago confermato alla guida del Consorzio Valtènesi: nel 2019 vale 3 milioni di bottiglie

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia/Evidenza/Nomine by

Alessandro Luzzago è stato riconfermato presidente del Consorzio Valtènesi: a convergere sul suo nome il nuovo consiglio di amministrazione eletto nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci e composto da Mattia Vezzola, Paolo Pasini, Ilona Thun, Igino Dal Cero, Loris Vazzoler, Vincenzo Bertola, Cristina Inganni, Antonio Leali, Giacomo Tincani, Giovanni Franzosi, Stefano Pietta, Giuseppe Avanzi, Gilberto Castoldi e Antonio Goffi.

Per questo terzo mandato Luzzago sarà affiancato dai vicepresidenti Mattia Vezzola e Paolo Pasini: obbiettivo quello di accreditare Valtènesi come territorio di riferimento qualitativo e laboratorio di innovazione per i vini rosa italiani.

Abbiamo finalmente intrapreso una strada chiara e inequivocabile – ha spiegato il presidente -. Negli scorsi anni, con un’operazione complessa, siamo riusciti a concentrare le tre denominazioni attive sul territorio in un’unica Doc, premessa unitaria indispensabile a ogni successivo passaggio. Inoltre abbiamo ormai compiuto una scelta netta a favore del vino rosa come primo descrittore della nostra identità”.

I numeri dell’ultima annata confermano chiaramente questo trend: la produzione complessiva ha raggiunto i 3 milioni di bottiglie con un aumento del 10% sul 2018, ma la tipologia rosa (chiaretto) è cresciuta in realtà del 20% passando da 1,5 a 1,8 milioni. Il rosso ammonta ad 1 milione di pezzi: il quadro si completa con 200 mila bottiglie di bianco. Stabile a un migliaio di ettari il vigneto, 400 dei quali rappresentati dal Groppello, vitigno autoctono che caratterizza tutte le principali tipologie del comprensorio. In totale l’uva a bacca rossa rappresenta il 90% del raccolto: oltre il 60% viene già vinificata in rosa.

Nell’ultimo triennio questa strategia si è progressivamente rafforzata grazie ad una serie di attività, collaborazioni e progetti tesi a far emergere Valtènesi come riferimento nazionale per la tipologia rosa – spiega Luzzago -. Particolarmente significativo in questo senso l’ultimo convegno di Italia in Rosa, svoltosi in giugno a Moniga, dove sono stati resi pubblici dal direttore del Centre de Recherche et d’Expérimentation sur le Vin Rosè provenzale, i risultati di cinque anni di ricerca sull’identità dei chiaretti della Valtènesi; ed è stato presentato Rosautoctono, l’Istituto del vino rosa italiano da uve autoctone, fondato a Roma in marzo con altri cinque consorzi italiani e che proprio da noi ha tenuto il suo primo consiglio di amministrazione”.

Da qui la spinta a completare un tragitto con la missione di risolvere le ultime criticità. “Serve un ulteriore sforzo per la semplificazione della nostra identità – dice il presidente -. Da gennaio dovremo tornare a confrontarci per aggiornare i contenuti del patto fra produttori e ragionare su una direzione condivisa. Ma occorre anche una nuova strategia sui vini rossi per evitare di procedere in ordine sparso e anche in quella tipologia acquisire una personalità più definita. Abbiamo costruito una reputazione basata sull’eleganza, la delicatezza, la finezza dei nostri vini rosa: non c’è motivo per cui queste caratteristiche non possano essere trasferite anche ai nostri rossi”.

Fra le novità, la costituzione di un “gruppo giovani” che punta ad esercitare una funzione di stimolo per il Cda. “Lo coinvolgeremo subito – conclude Luzzago – per avere un contributo prezioso su quattro temi: gestione dei social, formazione, eventi e formalizzazione della casa del vino, importante progetto realizzato nella sede consortile di Villa Galnica a Puegnago al quale nel 2020 dedicheremo molte energie”.

 

Aziende in missione a Dubai: l’export bresciano vale 51 milioni in sei mesi

in Economia/Evidenza/Export/Tendenze by
Dubai, foto generica da Pixabay

Missione imprenditoriale e istituzionale a Dubai per 20 aziende lombarde delle province di Milano, Como, Bergamo, Cremona, MonzaBrianza, Sondrio e Varese. Le imprese partecipanti incontreranno 120 controparti emiratine per un programma totale di circa 180 incontri b2b.

L’iniziativa, in programma dal 18 al 20 novembre, si inserisce nel quadro della 2° edizione del Programma “Percorsi di accompagnamento in mercati strategici per il sistema economico lombardo” promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia con il supporto di Promos Italia (la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese). Il progetto nel corso del 2019 ha dato modo a 644 imprese di tutte le province lombarde di partecipare ad attività formative e di accompagnamento in Israele, Giappone, USA e Cina.

Dati. È di 646 milioni in sei mesi l’interscambio lombardo con gli Emirati Arabi Uniti, di cui oltre 600 milioni solo di export. Lombardia prima regione italiana nei rapporti commerciali con gli Emirati con un quinto del totale italiano che è di 2,6 miliardi. È seguita dalla Toscana con 484 milioni e dal Veneto con 358 milioni. Ben cinque lombarde si piazzano tra le prime venti province: Milano, al secondo posto dopo Arezzo, con 332 milioni e una crescita dell’1,3% (+2,6% l’export), Bergamo ottava con 67 milioni, Varese nona con quasi 60 milioni (+6,8%), Monza Brianza dodicesima con 53 milioni e Brescia tredicesima con 51 milioni. La Lombardia esporta negli Emirati soprattutto macchinari (20% del totale) e abbigliamento (15,6%) e importa prodotti in metallo (39,6%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione.

Cembre Spa, nei primi nove mesi del 2019 ricavi a 107 milioni di euro

in Aziende/Bilanci/Cembre/Economia/Evidenza by
Cembre

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., società quotata al segmento Star della Borsa di Milano, tra i principali produttori europei di connettori elettrici e utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e Amministratore Delegato Ing.Giovanni Rosani, ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al 30 settembre 2019.

I ricavi delle vendite consolidati dei primi nove mesi sono passati da 107,3 milioni di euro del 2018 a 110,3 milioni di euro del 2019, con un incremento del 2,8 per cento. Tale incremento è dovuto soprattutto al consolidamento della società tedesca IKUMA Gmbh & Co. KG, acquisita con effetto dall’1 maggio 2018, il cui fatturato nei primi nove mesi del 2019 è stato pari a 5,7 milioni di euro; tale società era inclusa nei risultati del Gruppo dei primi nove mesi del 2018 esclusivamente per il periodo maggio-settembre, per un importo pari a 3,5 milioni di euro. Senza l’apporto di IKUMA l’incremento delle vendite consolidate dei primi nove mesi del 2019 sarebbe stato pari allo 0,8 per cento. A livello trimestrale i ricavi consolidati sono diminuiti rispetto al terzo trimestre 2018, passando da 34,0 milioni di euro a 33,4 milioni di euro, con una variazione percentuale negativa dell’1,6 per cento.

In dettaglio, nei primi nove mesi del 2019, il fatturato consolidato è stato realizzato per il 39,5 per cento in Italia (41,4 per cento nei primi nove mesi del 2018), per il 46,9 per cento nella restante parte d’Europa (43,1 per cento nei primi nove mesi del 2018) e per il 13,6 per cento fuori dal continente europeo (15,5 per cento nei primi nove mesi del 2018).

Il Gruppo Cembre ha quindi fatto registrare sul mercato italiano una diminuzione del fatturato progressivo pari all’1,9 per cento, mentre il fatturato sugli altri mercati è salito del 6,2 per cento.

Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda) dei primi nove mesi del 2019, pari a 28,7 milioni di euro, corrispondenti al 26,0 per cento dei ricavi delle vendite, è aumentato del 7,4 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018, pari a 26,7 milioni di euro, equivalenti al 24,9 per cento dei ricavi delle vendite. In lieve diminuzione, nel periodo, l’incidenza del costo del venduto mentre cresce leggermente il peso del costo per servizi e del costo del personale. Il numero medio dei dipendenti del Gruppo nel periodo è passato da 747 a 745 unità, con un incremento del personale dipendente da 687 a 709 persone e una diminuzione del personale interinale.

Il risultato operativo lordo del terzo trimestre è diminuito leggermente rispetto al terzo trimestre del 2018, segnando una contrazione dell’1,1 per cento.

Il risultato operativo consolidato (Ebit) pari a 21,4 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 19,4 per cento sui ricavi delle vendite, è sceso dello 0,6 per cento, rispetto ai 21,5 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio, corrispondenti al 20,0 per cento dei ricavi delle vendite.

Il risultato operativo del terzo trimestre 2019 pari a 5,2 milioni di euro, corrispondenti al 15,6 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali, è diminuito del 13,4 per cento rispetto ai 6,0 milioni di euro del terzo trimestre 2018, corrispondenti al 17,7 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali.

L’utile ante imposte consolidato dei primi nove mesi del 2019 ammonta a 21,2 milioni di euro, che corrispondono al 19,3 per cento delle vendite, in diminuzione dell’1,4 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018, pari a 21,5 milioni di euro, corrispondenti al 20,1 per cento delle vendite.

L’utile ante imposte nel terzo trimestre 2019, pari a 5,2 milioni di euro, corrispondenti al 15,6 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali, è in calo del 14,9 per cento rispetto ai 6,1 milioni di euro del terzo trimestre 2018, corrispondenti al 18,0 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali.

L’utile netto consolidato dei primi nove mesi è pari a 16,6 milioni di euro, corrispondenti al 15,1 per cento delle vendite, risultando sostanzialmente invariato rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018. A livello trimestrale il risultato netto è diminuito del 13,2 per cento, passando da 4,9 milioni di euro, corrispondenti ad un margine sulle vendite del 14,4 per cento, a 4,3 milioni di euro, corrispondenti al 12,7 per cento del fatturato consolidato trimestrale.

A partire dall’1 gennaio 2019, il Gruppo ha adottato per la contabilizzazione dei contratti di leasing e dei contratti di locazione il nuovo principio contabile IFRS 16. L’applicazione di tale nuovo standard ha comportato una riduzione irrilevante dell’utile di Gruppo pari a 55 migliaia di euro (ante imposte); per un maggiore dettaglio riguardo agli effetti legati all’applicazione del suddetto principio contabile si rimanda al Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2019.

La posizione finanziaria netta consolidata, passata da un saldo positivo di 7,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018 ad un saldo positivo di 1,0 milioni di euro al 30 settembre 2019, sconta gli effetti dell’applicazione del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16, che ha comportato l’iscrizione tra le passività finanziarie non correnti di 5,0 milioni di euro e tra le passività finanziarie correnti di 1,4 milioni di euro, quali passività per beni in leasing, nonché il pagamento di dividendi per 15 milioni di euro da parte della Capogruppo e investimenti in immobilizzazioni per 8,1 milioni di euro. Al 30 settembre 2018, la posizione finanziaria netta era positiva per 4,1 milioni di euro.

Si segnala che senza considerare gli effetti dell’applicazione del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16, la posizione finanziaria al 30 settembre 2019 sarebbe stata positiva per 7,4 milioni di euro.

Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 7,3 milioni di euro in immobilizzazioni materiali ed a 0,8 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali, a fronte di investimenti nello stesso periodo del 2018 pari a 15,4 milioni di euro.

“I risultati dei primi nove mesi 2019 evidenziano una crescita dei ricavi consolidati (+2,8%), grazie al positivo contributo del consolidamento di IKUMA KG, acquisita con effetto dal primo maggio 2018, senza il cui apporto l’incremento delle vendite consolidate sarebbe stato pari allo 0,8 per cento. I dati al 31 ottobre 2019 evidenziano ricavi consolidati progressivi in crescita dell’1,9%, senza il consolidamento di IKUMA KG la crescita organica sarebbe stata pari allo 0,3 per cento. Nonostante la situazione di incertezza a livello globale, il Gruppo Cembre si attende per l’esercizio in corso una lieve crescita rispetto all’esercizio 2018”, ha commentato il Presidente ed AD Giovanni Rosani.

CEMBRE, LA SCHEDA

Cembre progetta, produce e distribuisce connettori elettrici ed accessori per cavo, settore nel quale ha raggiunto una posizione di leadership in Italia e ha conquistato importanti quote di mercato a livello europeo. Cembre è tra i principali produttori mondiali di utensili (meccanici, pneumatici e oleodinamici) per l’installazione di connettori e per la tranciatura di cavi. I prodotti sviluppati per la connessione alla rotaia e per altre applicazioni ferroviarie sono stati adottati dalle principali società del settore in tutto il mondo. Cembre ha saputo conquistare questi primati grazie alla ricerca continua di prodotti innovativi e di elevato standard qualitativo, alla vasta gamma di prodotti, ad una rete distributiva capillare ed estesa sia in Italia sia all’estero.

Fondato a Brescia nel 1969, il Gruppo Cembre è oggi una realtà internazionale. Alla capogruppo con sede a Brescia si affiancano infatti sei società controllate: cinque commerciali (2 in Germania, 1 in Francia, Spagna e Stati Uniti) e una produttiva e commerciale (Cembre Ltd, con sede a Birmingham), per un totale di 753 dipendenti (dato aggiornato al 30 settembre 2018). Il Sistema di Gestione per la Qualità Cembre è certificato dal 1990 dal Lloyd’s Register Quality Assurance per la progettazione, produzione e commercializzazione di accessori per cavi, connettori elettrici e relativi utensili. Cembre è quotata alla Borsa Italiana dal 15 dicembre 1997 e dal 24 settembre 2001 al segmento Star.

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