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Evidenza - page 20

Reddito di inclusione, Cgil Brescia: «Eccessivo l’entusiasmo del Governo»

in Cgil/Economia/Evidenza/Sindacati by

Pubblichiamo di seguito la nota della Cgil Brescia sul reddito di inclusione.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

Con l’approvazione oggi del disegno di legge delega relativo al reddito di inclusione, il Governo fa un passo avanti nella direzione delle azioni di contrasto alla povertà assoluta. In prospettiva tale misura dovrà essere alimentata anche da risorse che derivano da un riordino di altre misure assistenziali in essere, come previsto dalla legge delega a suo tempo approvata (assistenziali e non anche previdenziali come la reversibilità, pericolo scongiurato dopo l’intervento deciso della Cgil sulla legge delega).

Alleanza contro la povertà, il cartello di cui anche la CGIL fa parte, stima però in 7 miliardi il costo annuale di una misura minima di contrasto alla povertà assoluta (4.598.000 individui nel 2015 in tale condizione, il triplo rispetto al 2006). Otto milioni 300 mila sono invece le persone in condizione di povertà relativa (+ 2 milioni rispetto al 2006).

Tali numeri – sia l’estrema pochezza delle risorse “sicure”, sia l’incertezza del bacino da cui si dovrà pescare per alimentare il fondo stesso – rendono quindi problematico condividere gli entusiasmi del governo.

Se si può considerare positiva l’idea di una presa in carico delle fragilità e di una responsabilizzazione dei soggetti così assistiti, resta irrisolta la necessità di potenziare i servizi sociali alla persona, dai Comuni ai Centri per l’impiego, nel frattempo privati delle risorse per operare correttamente, così come l’eccessiva frammentazione di misure nazionali, regionali e comunali in campo oggi impedisce risposte adeguate.

Luciano Pedrazzani

per la Cgil Camera del Lavoro di Brescia

A2A: sottoscritto l’Aumento di Capitale di ASVT

in A2A/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate/Valtrompia e Lumezzane/Zone by

In seguito alla rinuncia all’esercizio del diritto di opzione da parte di tutti gli atri soci, A2A S.p.A. ha oggi sottoscritto integralmente l’aumento di capitale a pagamento di 5,8 milioni di euro deliberato il 28 febbraio 2017 dall’assemblea straordinaria di ASVT S.p.A (Azienda Servizi Val Trompia), finalizzato alla realizzazione del piano industriale della Società.

A2A S.p.A. ha versato tutte le quote rimaste inoptate in linea con l’attenzione e la vicinanza del Gruppo ai territori ed in continuità con l’impegno in Val Trompia, che prosegue ininterrottamente dal 1998, anno di costituzione di ASVT.

La quota del Gruppo A2A nel capitale sociale di ASVT, è quindi passata dal 49% a circa il 65%.

I fondi saranno destinati prioritariamente ad interventi sul Ciclo Idrico integrato per il potenziamento dei sistemi di depurazione, in un’ottica di sempre crescente salvaguardia del benessere dei cittadini e della qualità ambientale del territorio.

ASVT ha prodotto nel 2015 un Margine Operativo Lordo di oltre 4 milioni di Euro ed un Risultato Netto di circa 2,2 milioni di Euro. Il Capitale Investito netto al 31 dicembre 2015 è di circa 19,4 milioni di Euro ed è composto da un Patrimonio Netto di circa 11,9 milioni di Euro e da una Posizione Finanziaria Netta di circa 7,5 milioni di Euro.

 

 

 

Cooperative in calo, ma in quattro anni i conti crescono del 38 per cento

in Economia/Evidenza/Solidarietà/Tendenze by

L’Osservatorio sull’Economia Sociale, sorto presso la Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con il centro studi Socialis e Confcooperative Brescia, ha organizzato il convegno per presentare il “Quinto Rapporto sulla Cooperazione Bresciana”. Il rapporto, redatto al fine di analizzare e sostenere lo sviluppo dell’economia sociale della provincia di Brescia, di cui le cooperative sono parte, esamina la rilevanza economica delle cooperative bresciane negli ultimi anni. Proseguendo il lavoro promosso nell’ultimo quadriennio, il Rapporto propone inoltre un’analisi della dinamica della patrimonializzazione, della gestione economica e dell’occupazione delle cooperative bresciane nel corso del 2012-1015, anni in cui l’economia provinciale ha visto un aumento del tasso di disoccupazione e il perdurare di una fase di stagnazione. Il rapporto considera i bilanci delle cooperative attive (non in liquidazione) negli anni dal 2012 al 2015, conl’esclusionedi consorzi, banche di credito cooperativo, cooperative edilizie e di abitazione e cooperative che hanno assunto dimensione nazionale.

L’analisi ha evidenziato i risultati di seguito riportati.

  •   Dinamica: le cooperative sono diminuiteDal 2012 al 2015 il numero di cooperative si è ridotto del 10%, passando da 671 a 603; la riduzione ha interessato in particolare i settori delle costruzioni e dei trasporti, le cooperative di produzione e lavoro.
  •  Conto economico: le cooperative hanno aumentato la produttivitàDal 2012 al 2015 il valore della produzione medio è aumentato del 38% (da 3,26 a 4,50 milioni di euro), mentre il valore aggiunto medio è aumentato del 15% (da 630 a 730 mila euro); a tale aumento hanno contribuito le cooperative dei settori dei servizi (Fonte: Elaborazioni su dati Aida- Bureau Van Dijk e Confcooperative Brescia).

SCARICA IL COMUNICATO CON I DATI DEL QUINTO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE BRESCIANA

Tutte le novità della finanziaria spiegate a Lumezzane da Confartigianato

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Evidenza/Formazione/Personaggi by

Le legge finanziaria e il collegato fiscale spiegati agli artigiani sul territorio. La nuova contabilità “per cassa”, l’Iri – l’imposta sul reddito d’impresa. E poi l’addio agli studi di settore e i nuovi indici di affidabilità, la conferma del super ammortamento per l’acquisto di beni strumentali e l’introduzione dell’iper ammortamento, lo spesometro e tutta una serie di altri adempimenti. «La Legge di stabilità 2017 rappresenta una vera e propria rivoluzione fiscale per le aziende artigiane – come l’ha definita Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale.

Proprio per questo – continua Massetti – abbiamo organizzato questo tour sul territorio per fare il punto sulle principali novità della normativa e le opportunità e i rischi delle varie misure previste». In calendario l’ultimo incontro giovedì 9 marzo, ore 20:00 a Lumezzane, nella sede operativa della Croce Bianca di Via Madre Lucia Seneci. Ad illustrare le misure, oltre al presidente di Confartigianato Eugenio Massetti sarà presente il direttore e responsabile dell’Area Fiscale di Confartigianato Brescia Fulvio Tedoldi. L’incontro è a ingresso libero e gratuito. Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Assistenza fiscale di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale al numero 030/3745265.

Rifiuti, Cna: basta richieste illegittime alle imprese

in Ambiente/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eleonora Rigotti/Evidenza/Personaggi/Tasse by
Eleonora Rigotti, Cna

Troppe le differenze tra i diversi territori: Cna Brescia, anche con una comunicazione destinata ai sindaci, torna a chiedere che siano escluse dal calcolo della tariffa le aree dove vengono prodotti rifiuti speciali, nell’attesa del decreto di assimilazione che porrebbe fine alla duplicazione dei costi 

Nell’applicazione della Tari per le imprese serve uniformità, almeno a livello provinciale: è inaccettabile che il metodo di calcolo della tassa cambi da comune a comune. Nella gestione dei propri scarti, oggi le aziende sono costrette a far fronte ad una ingiustificata e dannosa duplicazione dei costi: in quanto produttrici di rifiuti speciali devono sostenere le spese per la loro raccolta e smaltimento, ma allo stesso tempo devono saldare la tassa comunale su quegli stessi rifiuti.

Ne è convinta la Cna di Brescia, che chiede che in tutti i regolamenti comunali vengano escluse dal calcolo per la definizione della tariffa della Tari le aree dove vengono prodotti in via continuativa e prevalente rifiuti speciali, per i quali le imprese già sostengono in proprio i costi di smaltimento.

Per questo Cna Brescia, per la seconda volta in due anni, si prepara ad inviare una comunicazione ai sindaci bresciani per chiedere che siano recepite le indicazioni della nota del Ministero dell’Economia che già nel 2014 aveva chiarito l’obbligo di «considerare intassabili le aree sulle quali si svolgono le lavorazioni industriali e artigianali poiché per loro natura sono generalmente produttive in via prevalente di rifiuti speciali» e che quindi venga «opportunamente aggiornato il regolamento di applicazione della Tari là dove necessario».

«Sulla Tari c’è una discrepanza tra normativa nazionale e locale – ricorda la presidente di Cna Brescia, Eleonora Rigotti -. La prima prevede che le aree che producono rifiuti speciali non assimilabili, per i quali le imprese già pagano lo smaltimento, non siano assoggettate alla Tari. Ma non tutti i comuni l’hanno recepita nei propri regolamenti». «Serve uniformità di applicazione della norma – invoca la presidente -, per non penalizzare ingiustamente alcune attività, che si trovano a pagare per due volte».

«Anche in questa partita Cna è vicina alle imprese» ribadisce la presidente Rigotti, ricordando che «l’associazione resta aperta al dialogo ed al confronto non solo con gli imprenditori, ma anche con le amministrazioni, al fine di giungere ad un sistema di gestione dei rifiuti che non penalizzi nessuno degli attori in esso coinvolti, sia pubblici che privati».

A livello nazionale, inoltre, Cna ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di emanare il decreto di assimilazione previsto dal Codice ambientale e atteso da molti anni, con il quale determinare i criteri qualitativi e quantitativi per l’assimilazione dei rifiuti delle imprese a quelli delle famiglie. In assenza di tale decreto, i comuni hanno fatto un utilizzo improprio del principio di assimilazione, riportando quanto più possibile dentro la gestione pubblica i rifiuti speciali prodotti dalle imprese e applicando a questi la Tari. Così si è arrivati ad avere una situazione a macchia di leopardo, in cui i criteri di assimilabilità e le tariffe variano da comune a comune, a seconda dei regolamenti adottati.

 

Giovedì Serge Latouche parla di decrescita alla Chiesa di San Cristo

in Economia/Eventi/Evidenza/Tendenze by

La Fondazione Luigi Micheletti, in collaborazione con l’Associazione culturale Ripensare il Mondo, MissioneOggi, I Missionari Saveriani e Basta Veleni, organizza una conferenza per la presentazione del libro “La decrescita prima della decrescita. Precursori e compagni di strada”, di Serge Latouche.

L’iniziativa si terrà Giovedì 9 Marzo 2017 dalle ore 17:30 alle 19:30 presso la Chiesa di San Cristo, in via Piamarta 9 a Brescia. Sarà presente l’autore.

Serge Latouche è professore emerito di Scienze economiche all’Università di Paris-Sud. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: L’occidentalizzazione del mondo. Saggio sul significato, la portata e i limiti dell’uniformazione planetaria (1992), Il pianeta dei naufraghi. Saggio sul doposviluppo (1993), La Megamacchina. Ragione tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso. Saggi in memoria di Jacques Ellul (1995), L’altra Africa. Tra dono e mercato (1997), La sfida di Minerva. Razionalità occidentale e ragione mediterranea (2000), Giustizia senza limiti. La sfida dell’etica in una economia globalizzata (2003), Sortilegi. Racconti africani (con Enzo Barnabà, 2008), L’invenzione dell’economia (2010), Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita (2011), Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita (2012), Limite (2012), Dove va il mondo? Un decennio sull’orlo della catastrofe (con Yves Cochet, Jean-Pierre Dupuy e Susan George, 2013), Usa e getta. Le follie dell’obsolescenza programmata (2013, n. ed. 2015), L’economia è una menzogna. Come mi sono accorto che il mondo si stava scavando la fossa (2014) e l’edizione in un unico volume (2015) di Breve trattato sulla decrescita serena (2008) e Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa (2005)

 

Aib, Bonometti saluta i 108 nuovi associati del 2016

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza by

Sono 108 le imprese che nel 2016 hanno scelto di associarsi ad AIB. Questo pomeriggio, il presidente Marco Bonometti ha accolto in sala Beretta gli imprenditori, dando loro il benvenuto nell’Associazione, che proprio nel 2017 festeggerà 120 anni di storia.

“Associazione Industriale Bresciana oggi rappresenta oltre 1.300 imprese, che danno lavoro a più di 65mila persone, generando ricavi per 24 miliardi di euro e un valore aggiunto pari a 5,7 miliardi. L’Associazione, che include il meglio di ciò che l’Italia produce, ha un ruolo di grande rilievo, sia per la sua capacità di rappresentare l’interesse delle imprese, sia per la qualità dei servizi che è in grado di offrire”, ha dichiarato il presidente di AIB, Marco Bonometti.

Insieme ai membri del Consiglio di Presidenza, il presidente Marco Bonometti ha poi illustrato la profonda riorganizzazione della struttura operativa di AIB, realizzata per rispondere con più efficacia ai bisogni e delle imprese, e ha passato in rassegna i numerosi servizi offerti agli associati: dalla consulenza su credito e finanza all’internazionalizzazione; dall’innovazione, con l’impegno a 360 gradi su Industria 4.0, allo sviluppo di progetti strategici per il territorio; dalla sburocratizzazione alle relazioni industriali e al welfare; dal centro studi alla comunicazione fino al supporto legale, fiscale e previdenziale e alla consulenza per le reti d’impresa, senza trascurare ambiente, sicurezza, energia ed education.

 

 

Banca Valsabbina, il Comitato degli azionisti: vogliamo l’assemblea subito

in Banche/Borsa/Economia/Evidenza/Valsabbia/Valsabbina/Zone by
Aurelio Bizioli

A febbraio le azioni di Banca Valsabbina hanno perso ancora un euro di valore, passando da 7 a 6 euro. E se l’istituto di credito tace, numerosi piccoli risparmiatori della Valsabbia – ma non solo – chiedono nuovamente un’assemblea per discutere delle prospettive dell’istituto di credito.

Un coro che nelle scorse settimane il Comitato Soci Banca Valsabbina – gruppo spontaneo di azionisti nato attorno alla convinzione che sia necessaria maggiore trasparenza – ha tradotto nella richiesta ufficiale di convocazione dell’Assemblea dei soci per poter “affrontare, in modo serio e costruttivo prima della discussione sul bilancio di esercizio 2016, le politiche di sviluppo e di crescita economica e societaria della banca”.

“Spiace dover rilevare”, sottolinea a nome del Comitato il commercialista Aurelio Bizioli, “che gli organi direzionali di Valsabbina ritengono di non dover neppure rispondere alla richiesta, probabilmente forti di regole statutarie che blindano le assemblee imponendo la richiesta di migliaia di firme autenticate per la convocazione. A nostro parere l’uso del formalismo giuridico non è una dimostrazione di forza ma, viceversa, una dimostrazione di debolezza che peggiora i rapporti fra banca e soci, facendo venir meno proprio il significato di banca popolare e di partecipazione dei soci”.

Parole a cui faranno seguito ben presto nuove azioni. Il Comitato, infatti, promette battaglia su tutti i fronti. La prossima mossa sarà quella della consultazione del libro soci. Ma la battaglia – promettono i piccoli azionisti – proseguirà fino all’assemblea per il rinnovo del consiglio di amministrazione. “Se la banca è dei soci è un diritto dei soci riunirsi nella sede idonea per determinare progetti e programmi. Prima o poi quel momento deve arrivare”, conclude Bizioli, “noi e tutti gli azionisti risparmiatori delusi dai comportamenti della Banca saremo presenti all’appuntamento”.

Nel frattempo sui vertici della banca incombe la questione delle indagini in relazione al crac Carife.

L’ANDAMENTO DELLE AZIONI A FEBBRAIO

Anche il mese di febbraio si è chiuso negativamente per gli azionisti risparmiatori di Banca Valsabbina che, dopo un timido segnale di ripresa nel mese di dicembre con il prezzo dell’azione a 7 euro, registrano un valore in riduzione a 6,00 euro nell’ultima seduta del 24/02/2017. “Si deve inoltre rilevare – si legge nella nota del comitato – che più del 50% degli scambi azionari del 2017 vedono protagonista la banca stessa con un riacquisto diretto dei titoli in vendita evidentemente finalizzato al tentativo di mantenere stabile il prezzo. In questi otto mesi di quotazione sul mercato HI-MTF sono state scambiate 1 milione e 146 mila azioni ad una quotazione media di 5,81 euro; 392 mila sono però le azioni acquistate direttamente dalla banca. Certo non aiuta a risolvere il problema – attacca ancora il comunicato – la quotazione su un mercato azionario di difficile interpretazione nelle sue dinamiche di formazione del prezzo e con scarsa presenza di altri titoli azionari quotati (solo cinque società di cui due ferme al 2013 ed una a luglio 2016)”.

Darfo, il 7 aprile torna la fiera campionaria Exponiamo

in Economia/Evidenza/Fiere/Valcamonica/Zone by

Il 7-8-9 Aprile 2017 la quarta edizione di “Exponiamo – Fiera Campionaria della Valle Camonica e del Sebino”. L’evento espositivo si svolgerà nel Complesso Ex Cash & Carry, nella zona industriale di Boario Terme (BS), e sarà suddivisa in settori mercologici:
– EDILIZA, CASE tradizionali e in legno, risparmio energetico fotovoltaico e solare termico, geotermico, scale, serramenti, porte e basculanti, ceramiche, bagno e pavimenti, impermeabilizzazioni, automazioni, impiantistica, condizionamento, riscaldamento, agenzie immobiliari.
– ARREDAMENTO e COMPLEMENTI, tende, tessile, casalinghi, accessori casa, elettrodomestici.
– GIARDINO e ATTIVITA’ ALL’APERTO, piante e fiori, piscine, mobili da giardino, sistemi di irrigazione.
– MOTORI auto, moto, accessori e servizi
– ALIMENTARI e FOOD, prodotti tipici locali, dolciumi, preparati per la ristorazione, bevande, vini, alcolici.
– INDUSTRIA e ARTIGIANATO, macchinari, prodotti e servizi, accessori, antinfortunistica, hobbistica. – SERVIZI alla PERSONA/AZIENDE, agenzie viaggio e turismo, centri estetici, sport e fitness.
– ELETTRONICA, telefonia, informatica, servizi finanziari.
– ABBIGLIAMENTO e CALZATURE, pelletteria, complementi, articoli da regalo, gioielleria, accessori moda.
– CERIMONIA, abiti, bomboniere, servizi fotografici, accessori, agenzie viaggio.
– OUTLET di prodotti e servizi.
– AREA BAMBINI e RAGAZZI, editoria, libri, giocattoli.
– AREA SPOSI, prodotti e servizi per il matrimonio.

Gli orari di apertura saranno i seguenti:

Venerdì Sabato Domenica

7 Aprile 2017 8 Aprile 2017 9 Aprile 2017

18.30-22.00 10.00-23.00 10.00-20.00

INGRESSO GRATUITO

Moda, in Lombardia un terzo del fatturato nazionale

in Commercio/Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione/Tendenze by

“La moda lombarda vale 35 miliardi di euro, un terzo del fatturato nazionale è prodotto nella nostra regione: non solo a Milano, che alla chiusura di questa fashion week si conferma una capitale dinamica e attraente, ma in tutto il territorio, con le province di Brescia, Bergamo, Mantova, Varese, Como, Monza e Lecco, che segnano crescite nell’export vicine anche alla doppia cifra”. È quanto ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, commentando l’ultimo studio di Lombardia Speciale (lombardiaspeciale.regione.lombardia.it) condotto su un’elaborazione dalla Camera di Commercio di Milano sui dati del Registro delle imprese e Istat (terzo trimestre 2016 e 2015).

ECCELLENZA INTERNAZIONALE – “Con 35mila imprese di moda in Lombardia – ha sottolineato Parolini – questo settore è uno dei più rilevanti per numero di occupati, per valore aggiunto prodotto e per gli ingenti indotti che genera nel turismo e nello shopping. E, insieme al design, rappresenta un pilastro importante dell’economia e dell’identità regionale, oltre ad essere sinonimo di eccellenza riconosciuta in tutto il mondo per innovazione e qualità”.

CONTRIBUTI PER 37 MILIONI – “Durante questa legislatura, per valorizzare ulteriormente questa eccellenza – ha spiegato l’assessore – abbiamo destinato circa 37 milioni di euro per sostenere questo settore: un impegno che ha permesso di generare investimenti per più di 50 milioni di euro ed accrescere la competitività e l’innovazione delle nostre imprese”.

IMPEGNO 2017-2018 – “Per i prossimi due anni – ha annunciato infine Parolini – investiremo altri 10 milioni di euro e continueremo a sviluppare, in collaborazione con il sistema formativo, associativo e istituzionale, interventi integrati e sussidiari con l’obiettivo di favorire la digitalizzazione, la formazione e la creatività dei giovani, la contaminazione tra settori, lo realizzazione di network di impresa e di progetti pubblico-privati “.

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