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Evidenza - page 17

Camere di commercio, Parolini: Regione ha sostenuto la riforma

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Nella foto: Mauro Parolini, Assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia​​, Elena Vasco, Segretario Generale della Camera di commercio di Milano - www.bsnews.it

“Regione Lombardia ha sostenuto e accompagnato in tutte le sedi il percorso di autoriforma e razionalizzazione intrapreso dal sistema camerale lombardo, che prevede importanti accorpamenti”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico sulla Legge Madia di riforma degli Enti camerali.

“Gran parte delle Camere lombarde – ha sottolineato l’assessore – ha già avviato la riorganizzazione, mentre altre, come Bergamo, Brescia e Varese, hanno confermato le strutture esistenti. In questo modo la Lombardia passa da dodici realtà a otto (Milano-Lodi-Monza e Brianza; Como-Lecco; Varese; Brescia; Bergamo; Mantova-Cremona; Sondrio; Pavia), mantenendo l’organizzazione locale dei servizi e delle sedi”.

CAMERE DI SONDRIO E PAVIA – “Rispetto ai criteri stabiliti dalla legge di riforma c’è la deroga prevista per la Camera di Sondrio, un area montana per cui abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’autonomia. La stessa proposta è stata avanzata da Regione Lombardia anche per la Camera di Pavia, che ha quasi 60mila imprese e una collocazione geografica ed economica particolare. Ho proposto l’autonomia di Pavia – ha aggiunto l’assessore – anche se non è presente una specifica deroga per legge e pur consapevole delle difficoltà che il relativo percorso approvativo comporta, proprio perché credo nella necessità di tutelare le autonomie e le specificità locali, oltre al diritto di autodeterminarsi dei sistemi economici locali”.

RISPETTO AUTONOMIA E SUSSIDIARIETÀ – “Il percorso finora è stato conseguito nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e dell’autonomia di questi enti, che rappresentano una forma efficiente di democrazia economica, perché sono l’unica istituzione gestita direttamente dai soggetti economici. L’assetto – ha concluso Parolini – costituisce la migliore sintesi e il contributo che la Lombardia sta dando al cammino nazionale di autoriforma del sistema camerale”.

 

Grande distribuzione, Rolfi: niente aiuti ai centri commerciali lombardi

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Nell’ambito degli accordi di attrattività previsti dalla Legge sulla Semplificazione di Regione Lombardia è stato approvato un emendamento della Lega Nord sulla grande distribuzione, con primo firmatario Fabio Rolfi, vice capogruppo del Carroccio al Pirellone.

 “Il nuovo strumento di sostegno – spiega Fabio Rolfi – previsto dalla Legge di Semplificazione per finanziare l’insediamento e ampliamento di imprese manifatturiere o di servizi in Lombardia, sarà precluso alla grande distribuzione. Questo è il contenuto di un emendamento della Lega Nord, con il sottoscritto come primo firmatario, che esclude l’ammissibilità delle grandi strutture di vendita ai finanziamenti previsti dai bandi regionali in materia di attrattività.

Abbiamo posto in essere questa modifica – prosegue l’esponente del Carroccio – in perfetta coerenza con la linea portata avanti dal nostro Movimento sin dall’inizio della legislatura. La moratoria sui centri commerciali e successivamente la legge di consumo del suolo, rientrano proprio nell’azione di disincentivo di realizzazione di nuovi centri commerciali su un territorio regionale che è già fin troppo saturo e dove non servono altre superfici per la grande distribuzione.  

Nell’ambito degli accordi per l’attrattività quindi, le grandi strutture di vendita – conclude Fabio Rolfi – non potranno beneficiare degli incentivi legati a questi accordi.”

Elisa Torchiani eletta presidente della Piccola di Aib

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Elisa Torchiani, Piccola di Aib

Elisa Torchiani è il nuovo presidente del Comitato Piccola Industria di Associazione Industriale Bresciana per il quadriennio 2017-2021. L’elezione questo pomeriggio in sala Beretta, durante l’assemblea annuale degli iscritti, che hanno provveduto a eleggere anche i componenti del Consiglio direttivo del Comitato.

Trentotto anni, sposata, madre di due figli, Elisa Torchiani dal 2005 è amministratore delegato dell’azienda di famiglia, la Torchiani, storica impresa bresciana del comparto chimico fondata nel 1928. In AIB è stata per due mandati membro del Consiglio del Gruppo Giovani e successivamente, per altri due mandati, componente del Direttivo della Piccola Industria.

Al vertice della Piccola AIB, Elisa Torchiani succede a Giancarlo Turati, che ha guidato il Comitato negli ultimi quattro anni, e sarà affiancata da due vice presidenti: Giuliano Baglioni (Automazioni Industriali) e Cristina Volpi (Kore). L’assise di oggi ha eletto anche i componenti del Consiglio direttivo: Alberto Faganelli (Maris), Massimiliano Pasini (Fleming Tecna), Enrico Ravelli (Mec-ma), Julia Righettini (Setrans), Maddalena Nocivelli (S4win).

Completano il Consiglio direttivo Flavio Gandolfi (Bai – Brescia Antincendi International), Piermatteo Ghitti (Barone Pizzini), Matteo Meroni (Mega Italia Media) e Roberto Zini (Farco Group) eletti in occasione dell’ultima assemblea generale di AIB lo scorso ottobre.

“Insieme agli imprenditori che hanno scelto di darmi una mano in questo percorso, guardo al futuro pensando al valore della condivisione, per me fondamentale, con la consapevolezza che il ruolo dell’imprenditore vada promosso, correttamente comunicato al territorio e alle persone che con le aziende si confrontano quotidianamente, senza dimenticare le future generazioni. Il nostro lavoro inizierà ascoltando le esigenze delle imprese, lavorando con e per loro, focalizzando la nostra azione su Industria 4.0 per le pmi, formazione, welfare, rapporti con il territorio e cultura d’impresa”, ha dichiarato Elisa Torchiani durante la parte pubblica dell’assemblea, coordinata da Massimo Tedeschi del Corriere della Sera, alla quale sono intervenuti il prefetto di Brescia, Valerio Valenti, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Parolini, il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, il presidente di AIB, Marco Bonometti, il presidente uscente della Piccola AIB, Giancarlo Turati, e Gianluigi Viscardi, presidente della Piccola Industria di Confindustria.

Confesercenti, Gianni Rebecchi nuovo presidente lombardo

in Associazioni di categoria/Confesercenti/Economia/Evidenza/Nomine by
Foto Gianni Rebecchi

Milano, 15 Maggio 2017, l’Assemblea elettiva della Confesercenti Regionale Lombardia, riunitasi per l’occasione presso Palazzo Giureconsulti, ha eletto un nuovo Presidente per l’Associazione: GIANNI REBECCHI.

Classe 1969 mantovano e titolare di una ben avviata rete di agenzia viaggi, Gianni Rebecchi è attivo da svariati anni all’interno della Confederazione, dapprima come Presidente provinciale della Confesercenti di Mantova e, successivamente, come Presidente nazionale di Assoviaggi-Confesercenti, avendo peraltro in precedenza ricoperto anche la carica di Vice-presidente con delega al turismo per la stessa Confesercenti lombarda.

Prendendo la parola davanti ai componenti della presidenza e alle numerose autorità intervenute per assistere a questo importante momento per la compagine lombarda di una delle più rappresentative associazioni imprenditoriali del nostro Paese, il neo-Presidente ha espresso grande soddisfazione per il nuovo incarico. Ringraziando tutti i sostenitori della sua candidatura ed elezione, nonché il gruppo dirigente che ha con lungimiranza guidato la Confesercenti lombarda sino ad oggi, Rebecchi ha quindi analizzato il contesto economico italiano e lombardo, soffermandosi in particolare sui settori del Commercio e del Turismo. “A fronte di una ripresa economica che stenta ancora a decollare nel nostro Paese (secondo le previsioni più ottimistiche, saranno infatti necessari almeno altri 5 anni per recuperare i livelli di produzione pre-crisi), la Lombardia – ha rilevato Rebecchi – sembra invece ormai prossima a un effettivo ristabilimento (che dovrebbe sopraggiungere non oltre il 2018). In entrambi i contesti, comunque, arranca il commercio tradizionale, alle prese, oltre che con la drammatica contrazione dei consumi interni (a livello nazionale ancora a -57 miliardi rispetto al 2007), con la crescente pervasività della grande distribuzione e del commercio elettronico. Nella sola Lombardia, negli ultimi 10 anni, sono infatti andati perduti quasi 126.000 m2 di negozi di vicinato, a fronte di un incremento di quasi 1.500.000 m2 di medie e grandi strutture di vendita; ordini di grandezza – quest’ultimi – che consentono di evidenziare come, nell’ultimo decennio, lo spazio di vendita dei negozi di vicinato lombardi si sia ridotto per una superficie analoga a quella attualmente censita sull’intero territorio del Comune di Monza, laddove medie e grandi strutture di vendita si sono invece estese per una superficie superiore a quella di tutti i negozi di vicinato del Comune di Milano”.

In positiva controtendenza sono i dati del comparto turistico, specie sul territorio lombardo, dove arrivi e presenze nelle strutture ricettive sono rispettivamente aumentati del 60% e del 47% dal 2005 al 2015, soprattutto grazie al crescente afflusso dei turisti stranieri. “Una tendenza sbalorditiva – commenta il Presidente regionale -, che non deve ritenersi distorta dall’eccezionalità di EXPO 2015, anche in considerazione dell’ulteriore incremento di tali parametri per l’anno 2016, con un aumento del 3,4% per gli arrivi e del 5,7% per le presenze. Un settore in grande sviluppo – come evidenziato anche dall’incremento di ristoranti, bar e altre attività di somministrazione – che deve capitalizzare la fortunata congiuntura internazionale – senz’altro favorita dalla situazione d’insicurezza di tante mete turistiche concorrenti – ottimizzando l’offerta in un settore sempre più competitivo, che deve peraltro “fare i conti” con la concorrenza asimmetrica della sharing-economy (particolarmente pervasiva in questo ambito, dagli home restaurant alle locazioni turistiche via Airbnb e similari)”. “In questo complesso scenario – ha annunciato Rebecchi – Confesercenti regionale Lombardia s’impegna, con nuovo slancio, ad affrontare la sfida di sempre: portare la voce delle imprese nelle istituzioni regionali e agevolare le Confesercenti lombarde a coinvolgere e assistere gli imprenditori del territorio”..

Dall’attuazione della Direttiva Bolkestein per il Commercio su area pubblica alle campagne di sagre in regola e libera la domenica, dalle dinamiche del credito per le MPMI viste dall’osservatorio di Italia-Comfidi ai processi di riordino del sistema camerale e alle attività per la promozione della digitalizzazione verso “Economia 4.0”, dalla collaborazione in RETE imprese Italia con le altre Associazioni del Commercio e dell’Artigianato a quelle – non meno intense e strategiche – con le organizzazioni sindacali in seno a ENBI. Rebecchi ha descritto ai presenti i numerosi ambiti d’impegno presente e futuro per la Confesercenti lombarda, non mancando di esprimere le proprie considerazioni su temi d’attualità come la pressione fiscale, l’abolizione dei Voucher e il rapporto tra degrado, criminalità e desertificazione commerciale. Il Presidente Rebecchi ha però voluto riservare il termine del suo discorso per esprimere particolari parole di stima per il suo Predecessore, l’ex-Presidente Giorgio Ambrosioni, nonché per ricordare il compianto ex-Direttore regionale, Giancarlo Morghen: “della cui indelebile impronta sulla nostra Associazione, andiamo fieri”.

Al termine della relazione di Rebecchi, l’intervento del Presidente di Unioncamere Lombardia, GIANDOMENICO AURICCHIO – che, congratulandosi con Gianni Rebecchi per la nuova nomina, ha dato atto dell’impegno di Confesercenti all’interno sistema camerale lombardo. Il Presidente Auricchio ha quindi ribadito che le camere lombarde sono pronte a dar seguito alla loro riforma, pur contestandone i criteri, che si concentrano esclusivamente sul numero d’imprese iscritte ai Registri di ciascuna Camera, senza valutare la solidità dei relativi bilanci.

L’incontro si è dunque concluso con un breve discorso dell’Assessore al Commercio di Regione Lombardia, MAURO PAROLINI. Riconoscendo il contributo della Confesercenti lombarda alle politiche attivate dalla Regione per le imprese del territorio, l’Assessore ha in particolare evidenziato l’apporto di Gianni Rebecchi nel settore turistico. Parolini ha infine insistito sull’importanza dei corpi intermedi per favorire la “buona politica” a tutti i livello istituzionali, nonché sulla necessità che la ripresa economica sia quanto più inclusiva, collegando i bisogni delle realtà locali alle politiche regionali ed europee.

METAL 4.0: Tecnologie per realizzare la Smart Factory nel settore Metal

in Acciaio/Economia/Evidenza by
L’industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale. Non esiste ancora una definizione esauriente del fenomeno, ma in estrema sintesi alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.  La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata:  per fare un esempio la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro utilizzando strumenti come i Google Glass. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Nel settore siderurgico e metallurgico alcuni strumenti informatici possono realizzare il paradigma della Smart Factory:

Augmented Reality (AR)

Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere inseriti con un dispositivo mobile, come uno smartphone, con l’uso di un PC dotato di webcam o di altri sensori, con dispositivi di visione (per es. occhiali a proiezione sulla retina), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già normalmente percepita.

Internet of Thing (IoT)

La finalità è lo sviluppo di prodotti elettronici integrati che rendano efficace il concetto di “Internet delle cose” (IoT) e l’offerta di servizi di progettazione per sistemi embedded.

Si concepiscono prodotti a misura degli ambiti applicativi reali che consentano di diffondere, valorizzare e rendere concretamente produttive le potenzialità innovative dell’IoT, anche in ambiti caratterizzati da barriere di accesso economiche, culturali o tecniche.

L’obiettivo è quello di coniugare la consolidata competenza tecnica, l’innovazione di processo e di prodotto con la facilità d’uso e l’elevata integrazione dei sistemi, garantendo costi e caratteristiche tecniche di prodotto ottimali per l’applicazione cui sono destinati.

RFID per i processi logistici

Si gestisce la (rin)tracciabilità ininterrotta dei prodotti che scorrono lungo la filiera estesa, ottenuta matricolando tutte le funzioni di movimentazione sia all’interno che all’esterno del magazzino.

MES

Il MES è  un ponte di connessione naturale tra la crescente complessità delle soluzioni aziendali ERP e APS e la maggior dinamicità e precisione, sempre più richieste a chi agisce all’interno dei reparti operativi aziendali. 

Assecondare ed indirizzare al meglio i processi operativi, gestendo in tempo reale le comunicazioni verso le altre applicazioni aziendali, è il compito assegnato alle le soluzioni MES di nuova generazione.

Se ben integrate, tutte queste tecnologie porteranno molteplici vantaggi

1. Maggiore flessibilità, attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala

2. Maggiore velocità, dal prototipo alla produzione in serie attraverso tecnologie innovative

3. Maggiore produttivià, attraverso ridotti tempi di set-up, diminuzione degli errori e fermi macchina

4. Migliore qualità, e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale

5. Maggiore competitività, del prodotto grazie alle maggiori funzionalità derivanti dall’Internet of things

Tuttavia non sarà solo la tecnologia a definire, da sola, il nuovo scenario produttivo, bensì il fattore umano sarà sempre più essenziale oltre che necessario. Il passaggio obbligato deve impattare la crescita di professionalità e skills che saranno necessarie in azienda, capacità legate all’utilizzo di sistemi produttivi più “intelligenti” e con un alto tasso di innovazione. 

Per maggiori informazioni: www.neosgroup.it

Luca Borsoni eletto presidente dei Giovani Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Nomine by

Luca Borsoni è il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Associazione Industriale Bresciana. Borsoni – 37 anni, sposato con due figli, alla guida di AS Borsoni WorldWide, azienda di marketing e comunicazione internazionale molto orientata al mondo online e all’innovazione tecnologica, e partner di Forlight, impresa manifatturiera attiva nel campo dell’illuminazione tecnica – succede ad Alberto Faganelli, al vertice degli imprenditori under 40 di AIB negli ultimi due anni.

Il Presidente, che rimarrà in carica per il biennio 2017-2019, è stato eletto dall’Assemblea del Gruppo Giovani, tenutasi questo pomeriggio in sala Beretta, che ha visto intervenire anche il digital strategist delle campagne presidenziali di Barack Obama, Julius Van de Laar, insieme al presidente di AIB, Marco Bonometti, al presidente della Provincia, Pier Luigi Mottinelli, al vice presidente dei Giovani di Confindustria, Simone Ghiazza,  e a Paolo Zanzottera, Data Scientist Triboo Data Analytics e Co-founder Appocrate srl e namuH.

“Da oggi, la squadra di presidenza sarà formata da quattro vice presidenti, ciascuno con una delega operativa specifica totalmente diversa da quanto visto fino a oggi. Più che un cambiamento, un’evoluzione che non rinneghi lo spirito dei Giovani e del passato”, ha dichiarato il neo presidente Luca Borsoni.

I quattro vice presidenti sono Anna Tripoli (Ntm) con delega al Capitale umano, Giorgio Costa (Cope) con delega al Marketing associativo, Francesca Morandi (Siderweb) con delega a Innovazione e startup, Francesco Premoli (Fidelitas) con delega allo Sviluppo economico.

Nel corso dell’assemblea del Gruppo Giovani AIB, fondato nel 1960 e che oggi conta 160 iscritti, sono stati nominati anche i componenti del direttivo: Andrea Astori (Luxor), Luigi Bajetti (12 Parsec Lab), Germana Bergomi (Italian Gasket), Roberta Chelotti (Svib), Roberto De Miranda (Ori Martin), Francesco Frascio (Ferremi Leonino), Anna Fidanza (Condor Trade), Umberto Frigerio (Fonderia di Torbole), Susanna Ghirardi (Leonessa), Silvia Mangiavini (Raffineria Metalli Guizzi), Alessandro Ravelli (Eurometal), Matteo Tovo (Tovo Gomma).

“Giovani Imprenditori come un’etichetta per indicare non più solo uno status anagrafico o sociale, ma prima di tutto una condivisione di valori e obiettivi – ha concluso Borsoni – Per questo è indispensabile potenziare il nostro ruolo attivo, critico e responsabile nello sviluppo economico, sociale e civile del territorio. Dobbiamo imparare a prenderci cura dei nostri valori: la competitività, il servizio come valore aggiunto, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse, l’innovatività ancor prima dell’innovazione, il rapporto con il territorio, la formazione”.

Cuneo fiscale, appello di Agliardi: va abbassato

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Con una nota il presidente di Associazione Artigiani Bortolo Agliardi è intervenuto sulla questione del cuneo fiscale, invocando interventi per abbassarlo (articolo tratto da BsNews.it).

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Ci sono due temi, strettamente connessi fra loro, che stanno animando il dibattito politico e fra le imprese. Il primo è quello relativo alla necessità di abbassare il cosiddetto cuneo fiscale e il secondo è quello se, per finanziare il primo intervento, si debba aumentare l’Iva. Consentitemi subito di dire che a me pare surreale, fuori da ogni logica, che le due cose vengano messe sullo stesso piano per una serie di ragioni che provo ad esprimere.

Vediamo la partita del cuneo fiscale. Come tutti sanno, per cuneo fiscale si intende la differenza fra quanto costa all’azienda un dipendente e quanto questo dipendente si ritrova effettivamente in tasca. Oggi la situazione media, fotografata dalla Corte dei Conti, è la seguente. Per ogni 100 euro pagati dall’azienda al lavoratore, a questi in busta paga netti ne arrivano 51. In Italia il cuneo fiscale è al 49%, mediamente il 10% sopra la media europea. Ma c’è altro. In realtà, all’azienda il lavoratore costa di più, ovvero circa 135 euro (per contributi e oneri vari). In sintesi: l’azienda paga (per restare al nostro esempio) 135 euro e a chi lavora ne arrivano in tasca 51. E’ mai possibile una simile situazione? No, dicono tutti, e lo si va dicendo da molti anni. Sul principio e sul fatto che in Italia il costo del lavoro sia troppo alto tutti convergono, tutti sono d’accordo. Ma quando si tratta di passare dal principio alla pratica attuazione qui le strade divergono e gli entusiasmi si raffreddano. L’ultima sollecitazione ad intervenire per far sì che in busta paga arrivino più soldi è di qualche giorno fa, espressa dal presidente della Bce, Mario Draghi che invita ad aumentare i salari. Sollecitazione condivisibile per la gran parte, purchè si consideri che in Italia, come tutti riconoscono – mi ripeto – il costo del lavoro è già alto, troppo alto, perchè lo Stato (il Fisco) si prende troppo. Come si può pensare di aumentare salari e stipendi in questa situazione, in un quadro dove già le aziende fanno fatica a competere sui mercati e dove i nuovi posti di lavoro arrivano col contagocce? Qualcuno potrebbe spiegarmela?

Del resto sono convinto anch’io che in busta paga dovrebbe arrivare qualche soldo in più, che i nostri salari netti – ripeto: netti – sono bassi e che, quindi, un intervento per abbassare il cuneo fiscale e abbattere l’incidenza del Fisco sulle buste paga (che oggi, abbiamo visto, è al 49%) sia indispensabile per ridare capacità di acquisto a chi lavora e nello stesso tempo ridare ossigeno ai consumi interni. Ovviamente c’è il problema di sempre: dove reperire le risorse necessarie per abbattere questo cuneo visto che se lo Stato incassa meno soldi da una parte (dalle buste paga) deve recuperare risorse da qualche altra parte? E qui arriva la surreale proposta di cui dicevo agli inizi. C’è chi dice che le risorse vanno trovate aumentando l’Iva ottenendo in questo modo, a mio giudizio, un duplice effetto negativo: si deprime ulteriormente il mercato interno togliendo con la mano destra (l’aumento dell’Iva) quel che si è dato con la mano sinistra (il cuneo fiscale più basso). Io personalmente trovo la proposta irricevibile, uno sberleffo al buon senso che aggraverà una situazione già non facile per tutti, per le imprese in primis. Però non voglio sfuggire alla domanda: dove trovare le risorse (non poche: 15-16 miliardi in 3 anni per abbattere il cuneo del 10%). Lo Stato, il Governo, il Parlamento, seguano la strada maestra: bisogna tagliare da qualche parte, bisogna rendere la struttura pubblica più efficiente, bisogna abbattere la burocrazia che sempre si porta dietro una pletora di personale in eccesso. Bisogna, in altre parole, che lo Stato faccia come hanno fatto le aziende che con fatica, impegno, rinunce ed investimenti hanno superato questi anni difficili dovendosi confrontare con i mercati del Mondo. Adesso tocca allo Stato misurarsi con questa situazione: agisca con coraggio facendosi forte di una convinzione: non è più tempo di tergiversare, se l’azienda-Italia vuole ritrovare competitività bisogna affrontare nodi sin qui irrisolti. Ma a questo serve (servirebbe) la buona politica, quella che sa vedere lontano: a fare cose non facili, a praticare terapie magari dolorose ma necessarie.

Gavardo, il piazzale è dedicato all’artigiano Bertuetti

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Evidenza/Valsabbia/Zone by
Gavardo, il piazzale antistante la biblioteca è stato intolato all'artigiano Mario Bertuetti, foto da ufficio stampa, www.bsnews.it

Gavardo (Bs) – Un’iniziativa fortemente voluta dal Mandamento della Confartigianato di Gavardo concretizzata nei giorni scorsi, in concomitanza con la tradizionale e annuale festa locale degli artigiani. Stiamo parlando dell’intitolazione ufficiale del piazzale antistante la biblioteca comunale all’imprenditore gavardese Mario Cav. Bertuetti. Riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale a una persona che ha lasciato un segno profondo nella comunità: Mario Bertuetti, a lungo delegato comunale dell’allora Unione provinciale dell’artigianato, ora Confartigianato, nato nel 1914 e scomparso nel 2008, aveva combattuto nella Seconda guerra mondiale, partecipando, con il grado di sergente degli alpini, alla campagna di Russia. Tornato a Gavardo, aveva avviato una fortunata attività artigianale nel settore della lavorazione del rame e del ferro, affiancandola a un costante impegno nel sociale. Delegato comunale dell’allora Unione provinciale dell’artigianato, nel 1957 era entrato nella commissione artigianato della Camera di commercio di Brescia, distinguendosi per competenza e disponibilità nella soluzione delle problematiche delle imprese. Nel 1961 il presidente Gronchi lo aveva insignito del cavalierato al merito della Repubblica. La richiesta all’amministrazione comunale era stata avanzata proprio dal mandamento di Gavardo della Confartigianato, presieduto da Luciano Manelli.

La cerimonia d’intitolazione alla presenza delle autorità comunali, del comandante della stazione locale dei Carabinieri, maresciallo Santonicola, dei rappresentanti locali e provinciali della Confartigianato e degli alpini, perché Bertuetti era un reduce di Russia delle Penne nere, come ha ricordato il prof. Angelo D’Acunto che ha curato la cerimonia e con l’accompagnamento del corpo musicale Viribus Unitis.

FONTE BSNEWS.IT

Confartigianato, tre seminari gratuiti per supportare gli imprenditori

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Tre seminari gratuiti, dedicati a supportare gli imprenditori al raggiungimento, ma soprattutto al mantenimento del successo e del benessere lavorativo. Leadership, comunicazione, autostima, efficienza, gestione dei collaboratori e aspetti concreti per migliorare la propria mentalità e l’atteggiamento professionale di tutti i giorni.

Offerti da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale in collaborazione con Performat Business, i tre incontri, che si terranno tutti presso la sede di via Orzinuovi 28 a Brescia dalle 18 alle 20.30 con Cinzia Pollio, aziendalista e psicologa, prenderanno il via giovedì 11 maggio con il primo appuntamento dal titolo: “Il successo nella  mente: competenze psicologiche per il successo imprenditoriale”.

Secondo incontro dal titolo: “Il passaggio intergenerazionale: aspetti psicologici e relazionali oltre a quelli economico patrimoniali” venerdì 26 maggio. Ultimo appuntamento con: “Il business coaching per migliorare, superare le difficoltà e andare verso il cambiamento” in programma il prossimo 15 giugno.

FONTE: BSNEWS.IT

Camera di commercio, approvato oggi il bilancio

in Economia/Evidenza by

Il Consiglio della Camera di Commercio di Brescia, nella riunione di giovedì 4 maggio 2017, ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio dell’Ente per l’anno 2016, che si chiude con un avanzo di gestione di 1,8 mil./€.

Nell’analisi dei dati di bilancio 2016 si evidenzia, sul fronte delle entrate, quella derivante dal diritto annuale, principale fonte di finanziamento, che ammonta a 15,3 mil./€ (16,6 nel 2015). I diritti di segreteria, che costituiscono la seconda voce di finanziamento camerale, nel 2016 sono stati pari ad euro 6,7 mil./€  (6,5 mil./€ nel 2015).

Di rilievo l’autonomia finanziaria del 99,88%, che significa che l’Ente opera con le sole risorse finanziarie proprie, senza alcun riferimento a trasferimenti erariali o regionali, che non siano a destinazione vincolata.

In particolare, i progetti si sono rivolti principalmente al sostegno per l’accesso al credito delle PMI per 3,1 mil./€, alla promozione del territorio per 1,4 mil./€, all’internazionalizzazione delle imprese ed alla formazione per circa 1 mil./€ ciascuna.

In corso d’anno l’Azienda Speciale Pro Brixia (al cui pareggio di bilancio la Camera di Commercio ha concorso con un contributo di circa 0,5 mil./€), è stata chiamata ad assumere la diretta gestione della struttura di proprietà di Immobiliare Fiera di Brescia spa, mediante un contratto di locazione commerciale per la realizzazione di eventi congressuali, promozionali, di formazione, ludici, di intrattenimento ed espositivi.

“Pro Brixia ha migliorato gli obiettivi stabiliti nel bilancio preventivo – commenta Giovanna Prandini, Presidente dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio – conseguendo un risparmio per la Cciaa di oltre 500.000 grazie alla azione efficacemente condotta sia dal Cda uscente sia dal nuovo. L’ impegno assunto a luglio di gestione del padiglione Brixia Forum rappresenta una straordinaria occasione per fare sintesi fra servizi e internazionalizzazione per le nostre imprese bresciane. Questa è la strada che nel 2017 stiamo continuando a percorrere per la valorizzazione delle nostre filiere produttive ”

Sul tema degli investimenti, nel corso del 2016, la Camera di Commercio ha effettuato interventi finanziari per complessivi € 10,6 mil./€, di cui si ricordano la sottoscrizione degli aumenti di capitale di Immobiliare Fiera di Brescia spa per  7,4 mil./€ e di ABeM spa per € 3 mil./€, oltre a interventi per circa € 0,6 mil./€ per la manutenzione straordinaria dell’Auditorium e per strumenti informatici.

Dal punto di vista gestionale, nel 2016 è proseguita l’attuazione delle misure programmatiche di contenimento dei costi gestionali, sia in tema di personale che di organizzazione, che consentono alla Camera di affrontare con sicurezza i prossimi anni di prevedibile difficoltà, derivante dalla progressiva riduzione delle entrate da diritto annuale camerale. Le spese nette di funzionamento dell’Ente ammontano, in dettaglio, ad euro 3,6 mil./€ (4 nel 2015), mentre quelle per il personale ammontano a euro 6 mil./€ (6,3 nel 2015).

La Camera di Commercio di Brescia ha pagato nel 2016 per imposte e tasse oltre 0,5 mil./€, ha versato allo Stato – secondo le vigenti disposizioni normative – ulteriori 0,5 mil./€ derivanti dai risparmi conseguiti in seguito al taglio delle spese, mentre al sistema camerale nazionale e regionale sono stati invece erogati euro 1,3 mil./€.

Gli interventi promozionali hanno pertanto consentito di “restituire” alle imprese un valore medio netto di circa 155,90 euro per impresa iscritta al Registro Imprese della Camera di Brescia, a fronte di un valore medio di 101,86 euro versato nel 2016 per il diritto annuale da ciascuna impresa.

La posizione della Camera di Brescia è infine ben rappresentata nel sistema comparativo di benchmark, riferito a diversi clusters di enti camerali: dimensionale, regionale e nazionale ed in ogni elemento assunto a parametro comparativo la Camera di Commercio di Brescia si colloca in una posizione di assoluto rilievo.

 

 

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