Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Evidenza - page 11

Importante operazione nel mercato Npl per la bresciana Sei Consulting

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Nel complicato mercato dei crediti NPL (crediti bancari non performing) collegati agli immobili protagonista anche la bresciana SEI Consulting, con l’operazione conclusasi nel mese di dicembre 2017 attraverso la quale il Gruppo Zunino ha ceduto a Castello s.g.r. due immobili di grande prestigio situati nel quadrilatero della moda milanese (più precisamente in via Bagutta e in via Bigli), completando in tal modo il risanamento delle proprie società.

Nella operazione – durata più di un anno – il Gruppo Zunino è stato assistito in qualità di advisor finanziario da SEI Consulting che ha operato attraverso un team coordinato dai partner Alberto Mazzoleni e Marco Cavagnini coadiuvati da Daniele Pedruzzi.

L’operazione – avente ad oggetto due immobili di grande prestigio ceduti per un valore complessivo di 128,5 milioni di euro a Castello s.g.r. intervenuta in qualità di società di gestione del risparmio del Fondo di Investimento Alternativo Immobiliare denominato “Fondo Italian Opportunities Fund I” – va collocato nel pur complicato ma sempre più frizzante mercato italiano dei crediti non performing, aventi come sottostante asset di natura immobiliare. Un mercato che offre importanti opportunità per gli investitori, anche esteri. Nell’operazione Zunino il fondo è riconducibile ad investitori americani.

“Il mercato degli NPL presenta grandi opportunità che ad oggi sono state colte soprattutto dagli investitori speculativi, in larga parte non italiani, che, approfittando dello stato di “bisogno” del sistema bancario, hanno negli ultimi due anni chiuso numerose operazioni, valorizzando asset che le banche (titolari del credito garantito dagli immobili o degli immobili stessi) non erano in grado di gestire” dichiara Mazzoleni. “Le banche, anche quelle di dimensioni medie o piccole, dovrebbero avere un approccio più costruttivo sul tema strutturando internamente o facendo accordi con soggetti esterni specializzati in modo da “catturare”, almeno in parte, i plusvalori latenti che gli operatori specializzati sono in grado di generare dai crediti NPL”. (fonte BsNews.it)

Boom di enoteche in provincia di Brescia: sono 170

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Enoteca a Brescia

Sono 986 le enoteche in Lombardia nel 2017, rispetto alle 806 di cinque anni fa e alle 747 del 2009, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi e di Coldiretti Lombardia sulle localizzazioni. In otto anni la crescita del settore è stata del 32%, in cinque del 22%, stabile il settore nell’ultimo anno. Milano arriva a 264 imprese (+63% in otto anni, + 39% in cinque, +  2% in un anno). Le imprese a Brescia sono 170 (62% in otto anni), a Bergamo 107 (+ 20%, con una crescita che prosegue nell’ultimo anno, + 3%), a Varese 101 (+14%) e a Monza 74 (+32%). In crescita in Lombardia le enoteche a Mantova (+63% in otto anni e +6,5% nell’ultimo anno, 49 imprese), Milano (+63%), Bergamo (+62% e 2,9% in un anno), Como (+ 47% in otto anni e +5% nell’ultimo, 66 imprese). Quasi 8 mila gli addetti del settore in Italia, di cui oltre mille in Lombardia.

Le enoteche in Italia sono 7.300, + 19% in otto anni, + 13% in cinque, stabili nell’ultimo anno. Prime per imprese Napoli (546, + 12% in cinque anni), Roma (482, + 31% in otto anni, + 19% in cinque anni, + 2% nell’ultimo anno). Dopo Milano c’è Torino con 228 (+27% in otto anni), Bari con 203, Firenze con 171 e Brescia con 170. Crescono di più in Italia Bologna (+170% in otto anni, da 47 a 127), Foggia (+ 68% da 53 a  89), Verona (+66% da 70 a 116), Cuneo (+65% da 52 a 86), Messina e Milano (+63%).

L’identikit del settore in Lombardia, donne al 22%, giovani all’8%. Considerando le sedi di impresa (che possono avere più localizzazioni), ci sono più giovani a Varese (14% delle 72 sedi di imprese), Como e Pavia (12% di 49 e 33 imprese). Più donne a Lodi (40% di 5 imprese), a Como (37% su 49 imprese), Mantova (31% su 29 imprese).

L’identikit del settore in Italia, donne al 27% e giovani al 12%. Considerando le sedi di impresa (che possono avere più localizzazioni) e i territori con più di 50 attività nel settore, ci sono più giovani a Taranto (25% delle 56 sedi di imprese), a Catania e Palermo (circa 20% su 63 e 73 imprese), Napoli (17% delle 449 imprese), Bari e Caserta (16% delle 146 e 106 imprese). Più donne a  Taranto (45% delle 56), Caserta (42% su 106 imprese), Pisa (36% delle 59 imprese), Catania (33% delle 63 imprese), Cagliari e Padova (32% di 87 e 100 imprese).

Case all’asta, triste primato: Brescia è quarta in Italia

in Economia/Edilizia/Evidenza/Tendenze by

Le case all’asta nel Bresciano sono in calo. E non è una cattiva notizia. In Italia, infatti, – secondo i dati diffusi dal Centro Studi Sogea – le procedure relative al residenziale sono calate del 14 per cento in sei mesi (19.650 contro 22.969). Il ribasso si è concentrato soprattutto al Nord, dove si è passati da 8.817 a 6.558 procedure, con un sonoro meno 26 per cento, ma ci sono zone come il Veneto che fanno eccezione.

Per quanto riguarda le province, invece, Brescia è quarta in Italia con 932 procedure esecutive (contro le mille del semestre precedente) e con una netta preponderanza di immobili senza particolare pregio, cioè con un valore inferiore ai 100mila euro (ben 610, il 65 per cento). Mentre soltanto dieci hanno un valore tra 400 e 500mila, 25 valgono da mezzo milione a un milione di euro e 2 più di un milione. Davanti, in questa triste classifica, ci sono solo Roma, Napoli e Palermo.

Agricoltura, chiuso un anno nero su tutti i fronti: si spera nel 2018

in Agricoltura e allevamento/Economia/Evidenza/Tendenze by

Anche se l’ottimismo resta la parola d’ordine all’interno del mondo agricolo, gli imprenditori hanno chiuso da pochi giorni un 2017 molto complesso. L’agricoltura, secondo le prime stime del Centro Studi di Confagricoltura, sta vivendo una fase congiunturale difficile, in controtendenza rispetto all’andamento dell’economia generale del Paese.

Infatti, mentre il Prodotto interno lordo nazionale è cresciuto dell’1,5%, il valore aggiunto agricolo, su scala nazionale, è calato del 3,4%. Nel 2017 il valore del settore primario italiano è stato pari a 28,14 miliardi, in calo rispetto ai 29,12 dell’anno precedente. Negli ultimi dodici mesi, invece, l’industria è passata da 331,93 a 337,78 miliardi.

Anche il boom delle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari, che nel 2017 dovrebbero superare i 40 miliardi di euro, in realtà evidenzia la conferma della dinamica positiva per i prodotti dell’industria alimentare (per lo scorso anno viene stimato un saldo positivo di 2,8 miliardi), ma anche il persistere del saldo negativo tra esportazioni e importazioni per quanto riguarda gli scambi di prodotti agricoli (-7,3 miliardi la stima per gli ultimi dodici mesi).

Notizie negative arrivano anche dal versante dell’occupazione: diminuiscono soprattutto gli indipendenti (-3,2%) e in particolare le donne (-7%). Segno negativo, sia pure più contenuto, per i dipendenti (-2,2%).

“Questi dati – commenta Francesco Martinoni, presidente di Confagricoltura Brescia – sono lo specchio di un settore agricolo che, al di là dell’entusiasmo enfatico di certi commentatori, ha archiviato un anno negativo: Brescia si è in parte salvata grazie alla tenuta dei prezzi di latte e suini, ma i livelli delle produzioni insoddisfacenti per vari motivi, tra cui l’andamento climatico, l’instabilità dei prezzi di vendita e gli alti costi di produzione hanno compromesso la redditività di coltivazioni e allevamenti e la fiducia delle imprese. Auspichiamo – conclude Martinoni – un’inversione di tendenza nel 2018 appena iniziato ed un sostegno concreto, non solo per finalità elettorali, da parte delle istituzioni e del mondo politico”.

Bcc Agro Bresciano, il credito anomalo scende al 13 per cento

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Bcc Agro Bresciano

Il 2017 di Bcc Agro Bresciano si chiude “positivamente” grazie al perfezionamento di “due operazioni straordinarie che hanno alleggerito la Banca di gran parte delle sofferenze accumulate in questi anni di crisi economica”. A dirlo è una nota dell’istituto di credito.

“In rapida successione – si legge nel comunicato – abbiamo proceduto con una cartolarizzazione pari a 34 mln di euro e ad una cessione di sofferenze per 96 mln di euro. Questo ci ha permesso di abbassare drasticamente la soglia del credito anomalo, che oggi si attesta tra il 13% ed il 14%, e soprattutto di riportare i nostri principali indicatori patrimoniali in una fascia di stabilità e sicurezza, al pari dei migliori istituti di credito”.

“Come siamo arrivati a tutto questo? – si domanda nello stesso comunicato il Presidente Osvaldo Scalvenzi – Abbiamo accolto con determinazione le indicazioni provenienti da Banca d’Italia e dal sistema del Credito Cooperativo per dare un futuro positivo alla nostra Banca. Le nostre radici nel territorio restano ben salde: ne risulterà infatti una Banca più forte, alleggerita dalla massa di credito anomalo e pronta ad affrontare da protagonista il percorso all’interno del nascente Gruppo bancario. Ci attende un percorso articolato, con la celebrazione dell’assemblea straordinaria, l’introduzione delle necessarie modifiche statutarie e l’adesione definitiva al Gruppo Iccrea. L’originario spirito cooperativo non verrà dunque sminuito e le nostre comunità locali continueranno a poter contare su una Banca che le sosterrà lungo la via della ripresa e dello sviluppo”.

Secondo il Direttore Generale Giuliano Pellegrini “tutto ciò comporterà una serie di significativi vantaggi: un consistente alleggerimento dei costi di gestione, un’adeguata patrimonialità in rapporto ai rischi e una rinnovata capacità di produrre reddito per continuare a sostenere l’economia locale”.

Il percorso intrapreso – che negli anni ha portato il credito anomalo a scendere dal 36 per cento al 13 per cento – comporterà una perdita nel bilancio dell’anno in corso, con la previsione del ritorno all’utile già dal 2018.

Panettone, l’export bresciano vale 44 milioni di euro

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Feste da export: dallo spumante per festeggiare con ostriche e caviale alle decorazioni, dalle benauguranti lenticchie con il cotechino al Panettone tipico, sono tra i prodotti italiani per le festività che partono per il mondo per un valore di quasi 200 milioni al mese. Sono 1,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2017, in crescita del 13,2% rispetto al 2016. Il mondo anglosassone è quello che apprezza di più i prodotti per le feste: Regno Unito e Stati Uniti sono infatti le prime mete dell’export nazionale, in crescita rispettivamente dell’11% e del 19%. Terza la Germania, +6,4%. Vengono poi Francia, Svizzera e Austria. Ma a crescere di più è l’export con la Russia, in forte ripresa +34%, e con il Canada (+22%). Ma per sapere tutte le destinazioni dell’export, quali sono i maggiori mercati di sbocco e i prodotti più apprezzati arriva la mappa: “Feste ed export: i prodotti italiani nel mondo”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi in collaborazione con Promos, la sua azienda speciale per le Attività Internazionali.
Tra le maggiori destinazioni per singolo prodotto: Lo spumante e il prosecco prendono la via di Regno Unito (267 milioni, +13,1%) e Stati Uniti (217 milioni, +17%) ma è in forte crescita la richiesta da Russia (+41%) e Canada (+25%). Il panettone raggiunge soprattutto la vicina Francia (86,4 milioni, +4%) ma è sempre più apprezzato anche negli Stati Uniti (+37%) e in Austria (+31%), prosciutti e cotechini arrivano in Francia (27,6 milioni, +14%) e Germania (21 milioni, +21%) così come il caviale (per circa un milione di euro ciascuna) e i crostacei (oltre 8 milioni ciascuna). Cresce la richiesta di lenticchie in Germania (+89%) e in Svezia (+26%) mentre gli oggetti per le feste vanno negli Stati Uniti e le ghirlande elettriche decorative in Germania, i fuochi d’artificio in Francia (1,9 milioni) ma sempre più anche in Spagna (+39%). Per le vacanze sulla neve ad apprezzare di più gli sci e le attrezzature da sci italiane sono gli Stati Uniti (17 milioni, +32,5%) e l’Austria, insieme ai pattini da ghiaccio. Tra le mete extraeuropee più lontane, pur se su cifre minori, ci sono tra i primi 10: il Giappone per i vini, gli Emirati Arabi e il Qatar per le ghirlande elettriche decorative, il Giappone, Hong Kong e la Corea del Sud per il caviale, il Canada per i fuochi d’artificio, il Giappone e il Messico per le attrezzature da sci.

Prodotti da forno, pasticceria e farinacei lombardi sulle tavole del mondo nei giorni di festa. La Lombardia ne esporta per un valore di circa 36 milioni di euro al mese, pari a quasi 325 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, in crescita rispetto allo scorso anno del 10,1%. Tra panettoni, pasticceria e pane da Milano partono prodotti per quasi 154 milioni di euro (+12,4%). Seconda è Brescia con 44 milioni, terza Varese con 38. Vengono poi Mantova e Cremona con oltre 20 milioni, superano i 10 milioni anche Pavia e Como.

Imprese e innovazione, Sfida 4.0 cerca rilancia: assunzioni in arrivo

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Il team di Sfida 4.0

La Digital Factory dove si impara a fare la nuova rivoluzione industriale ricerca specialisti 4.0. Sei Consulting, società di consulenza direzionale e strategica, ricerca numerose figure da inserire nel progetto Sfida Italia 4.0, a supporto dei processi di innovazione e di trasformazione digitale delle Piccole e Medie Imprese.

“Per la realizzazione fisica della Digital Factory sono stati investiti ad oggi oltre due milioni di euro – illustra Ivan Losio, Amministratore di Sei e di Sfida – ora è il momento di investire sulle risorse umane per contribuire allo sviluppo ed alla crescita del progetto”.

I candidati dovranno essere proattivi e motivati a ricoprire ruoli nuovi ed eterogenei ed avranno la possibilità di lavorare in un contesto altamente dinamico ed orientato al 4.0 nell’ottica di formare le imprese di oggi e di domani: nello specifico 3 figure senior e 10 junior, a dimostrazione della volontà di far crescere costantemente il polo tecnologico.

Ci si rivolge dunque a figure senior già competenti, con età compresa tra i 35 e i 45 anni, con esperienza maturata in azienda, una conoscenza approfondita di tematiche e strumenti di data analysis e business intelligence ed esperienza diretta nel miglioramento dei processi.  Ma si cercano anche 10 figure junior con età compresa tra i 23 e i 28 anni, che siano interessate a sviluppare le competenze su data analysis e business intelligence, approfondire le conoscenze su tematiche e strumenti di miglioramento dei processi e che soprattutto siano appassionate di tecnologia. Tra le skill richieste la capacità non solo di problem solving ma, prima, di identificare i problemi (problem finding) e di lavorare in team.

Ai candidati verrà offerta l’opportunità di lavorare in un ambiente altamente formativo e orientato al futuro, a stretto contatto con le nuove tecnologie applicate al mondo delle imprese, e di partecipare allo sviluppo di percorsi di training esperienziale e affiancamento strategico e operativo delle aziende clienti.

Dalla data di inaugurazione del 16 novembre a Sfida, in concreto un complesso tecnologico di 1000 mq realizzato in un ex opificio alle porte di Brescia che ospita 3 mini fabbriche, laboratori e aule dove conoscere, capire e sperimentare le applicazioni e le logiche del 4.0, l’attività si è concentrata sul mostrare la fabbrica alle imprese per farne capire le potenzialità. Dal nuovo anno è previsto l’avvio delle attività di training.

Sfida accoglie oggi tre progetti di training esperienziale, ognuno dei quali rappresenta uno specifico modello di impresa declinata in versione 4.0, e aree dedicate alla robotica collaborativa, all’Internet of Things, alla prototipazione con stampanti 3d e alle start-up tecnologiche.

Per maggiori informazioni si rimanda all’annuncio pubblicato sul sito web di Sei Consulting.

Per inoltrare la propria candidatura inviare il curriculum vitae all’indirizzo selezione@sei-consulting.it.

L’export lombardo cresce ancora: vale 10 miliardi al mese

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89 miliardi di euro, dieci al mese: è il valore dell’export lombardo nei primi nove mesi del 2017, +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Circa un quarto di tutte le esportazioni italiane nella prima metà dell’anno sono partite dalla Lombardia. Milano con oltre 30 miliardi, Brescia e Bergamo con oltre 11, Monza e Brianza e Varese con oltre 7 miliardi sono i territori che esportano di più. Un anno positivo che vede una crescita dell’export a due cifre per Monza e Brianza (+15%), Cremona (+16%), Lodi (+14%). Bene anche le importazioni che crescono del 7,2% superando i 92 miliardi di euro, circa un terzo del totale italiano. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat relativi al terzo trimestre 2017 e 2016.

Mercati in crescita. L’Europa si conferma il principale mercato per la Lombardia con il 70% circa dell’interscambio e una crescita del business coi paesi dell’Unione Europea (+ 7,3% l’export a quota 50 miliardi e + 8,2% l’import di 61 miliardi) e dei Paesi europei non UE (+3,6% l’import, +8,6% l’export). Bene gli scambi con Stati Uniti e America del nord (+14% l’export a 7,4 miliardi, +10% l’import a 2,7 miliardi). Anche col Sud America sale l’export del + 8%. Cresce il business con l’Africa centro-meridionale (+10,5% l’import, +5% l’export). Si rafforzano gli scambi con Cina, Giappone e Asia Orientale (export di 9 miliardi, +9%).

Le specializzazioni dei territori lombardi per export. Esportano principalmente, se guardiamo il peso dei settori sul totale dell’export provinciale, metalli a Sondrio, macchinari a Bergamo e Pavia, macchinari e mezzi di trasporto a Varese, macchinari e moda a Milano, moda a Como, prodotti in metallo a Brescia, Cremona, Mantova e Lecco, metalli e prodotti chimico farmaceutici in Monza e Brianza, apparecchi elettronici a Lodi.

 

Bitcoin e criptovalute, possiamo ignorarli? Sabato un convegno

in Economia/Evidenza/Finanza/Tendenze by

“Criptovalute, Bitcoin e Blockchain. Possiamo ignorarle?”. E’ questoil titolo che si terrà sabato 16 dicembre a Brescia, dalle ore 10. L’iniziativa ha come obiettivospiegare cosa sono, come funzionano e quali opportunità possono fornire nell’ambito della rivoluzione digitale in atto”. Un tema particolarmente attuale visto che sono molti i bresciani ad essersia avvicinati negli ultimi mesi al mondo dei Bitcoin, con casi come quello dell’imprenditore diventato miliardario grazie a un investimento nella moneta virtuale di qualche anno fa

L’ incontro, che si svolge presso Futura Invent in via Perotti 18, è organizzato dallo Studio Legale Cugini e da Shots.it. Dopo la presentazione di Stefania Triva, presidente del Cda di Copan Italia Spa, Stefano Zane (Vitale–Zane & Co.) introdurrà gli interventi di Gianvirgilio Cugini (Studio Legale Cugini), Giovanni Benedetti (Shots.it), Alessandro Bocchio e Stefano di Nicola.

La partecipazione è libera, previa iscrizione: info@blockandroll.it – 030 83 624 23

Ride, l’app di carpooling per condividere i viaggi casa-università

in Economia/Evidenza/Trasporti by
Ride, la app per i viaggi degli universitari

(rubrica a cura di Innovation Club) Non sai come arrivare in università? Stanco di perder tempo aspettando una coincidenza? Vorresti viaggiare con la tua macchina riducendo i costi? Oggi per gli studenti arrivare in università è facile, economico, veloce e sostenibile con Ride: la prima applicazione di carpooling riservata al mondo universitario!

Cos’è Ride?

Ride è un’applicazione per condividere i viaggi coi propri colleghi da e verso l’università utilizzando una macchina di proprietà. La logica su cui è basata è quella del carpooling dove l’autostop viene rivisto in chiave moderna e smart.

I vantaggi?

Niente più attese alla stazione e tempi di percorrenza ridotti per chi normalmente viaggia coi mezzi pubblici. Non sarà più necessario rinunciare a frequentare i corsi a causa di scioperi. Gli autisti che normalmente viaggiano da soli potranno condividere le spese di viaggio con nuovi passeggeri. Il tutto in un’ottica green dove il condividere un viaggio implica minori macchine in circolazione, minor traffico, minor inquinamento e un aumento di parcheggi a disposizione.

In cosa si distingue di Ride?

Ottimizzazione dei tempi, riduzione dei costi e sostenibilità sono i tre benefici tipici del carpooling. Ride è stata però pensata per un mercato di nicchia rappresentato dal mondo universitario. L’accesso al servizio è infatti consentito esclusivamente a studenti, docenti e al personale dell’università i cui dati sono certi e facilmente reperibili. Questo blocco permette di creare una community riservata dove gli utenti possono viaggiare in sicurezza. L’università diventa aggregatore, il punto di incontro tra gli utenti che arrivano o partono proprio dall’università. Ride è inoltre nata con lo scopo di coprire tragitti brevi e quotidiani come quelli casa-università, andando a coprire tratte non ancora servite da strumenti simili.

Come si usa?

L’applicazione “Ride, Carpooling Universitario” è scaricabile gratuitamente da AppStore e Google Play. L’accesso è consentito tramite l’utilizzo della mail universitaria. L’autista può offrire un singolo viaggio o pianificare l’intera settimana/mese/anno. Dopo aver specificato il luogo di partenza, quello di arrivo, la data e l’orario; l’autista dovrà poi selezionare il prezzo da chiedere a ciascun passeggero per l’intera tratta e, infine, pubblicare l’offerta. Un utente alla ricerca di un passaggio può trovarlo facilmente con pochi click: inserendo luogo di partenza, di arrivo e la data nella funzionalità “Cerca” potrà immediatamente visualizzata la lista dei possibili autisti con cui viaggiare. L’applicazione dispone inoltre di una serie di funzionalità secondarie tra cui un sistema di pagamento online, una chat privata tra autisti e passeggeri, un sistema di feedback e la possibilità di bloccare uno o più utenti con cui non si desidera viaggiare.

Come è nata l’idea?

Ride nasce tra i banchi dell’Università degli Studi di Bergamo dove Rossella, Andrea, Carlo, Tiziana e Davide hanno studiato e vissuto in prima persona il bisogno legato al trasporto universitario. L’idea ha iniziato a prendere forma all’interno di Start Cup Bergamo 2015 ed è accresciuta grazie al prezioso sostegno di esperti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo. Proprio durante l’evento finale di Start Cup i cinque ragazzi hanno avuto modo di conoscere un imprenditore di Milano che, dopo attente analisi, ha deciso di includere nella rete di imprese RES Academy il progetto, finanziandolo e dando così via al sogno. Dopo un anno dalla fondazione, il servizio è stato da poco lanciato all’Università degli Studi di Bergamo e, nei prossimi mesi, è prevista l’attivazione presso altre università a livello nazionale.

Quali sono i progetti futuri?

Il sogno è quello di diventare il più grande network di carpooling universitario sul territorio nazionale, così da massimizzare le sinergie tra le diverse università. Ride sta inoltre lavorando per offrire una piattaforma riservata al mondo aziendale, dove i dipendenti possano incontrarsi e condividere i viaggi casa-lavoro. Se siete curiosi visitate il sito www.ride.srl o andate a trovarli a CROSS, lo spazio di coworking del Kilometro Rosso a Bergamo, dove Rossella e Andrea lavorano per portare avanti questo sogno.

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