Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Edilizia - page 11

Edilizia: meglio i capannoni a Leno, gli uffici a Rezzato e i negozi a Montirone

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I capannoni? La crisi si sente (meno 40 per cento), ma se si vuole investire conviene comprarlo a Leno, dove si può arrivare a 360 euro al metro quadro, piuttosto che a Roncadelle, dove si parte dal doppio. Mentre Botticino è un ottimo posto per comprare un negozio a poco prezzo (800 euro al metro quadro) perché si spende molto meno che a Montirone, dove per un’attività sulle arterie più trafficate si può arrivare a sborsare 1.650 euro al metro quadro: quasi come in città. Mentre per gli uffici Rezzato è uno dei posti migliori, con 900 euro al metro quadro. A dirlo sono le rilevazioni relative al secondo semestre 2015 sul mercato immobiliare non residenziale bresciano messe a punto dalla rete di agenzie Tecnocasa,

Brescia, dalle ceneri dell’ex Standa pronta a nascere Vittoria Building

in Economia/Edilizia/Evidenza by

L’ex Standa, chiusa ormai da anni, ha un nuovo proprietario. Si tratta della società Vittoria Builindg, formata da una cordata di imprenditori bresciani e bergamaschi che hanno deciso di investire una cifra significativa sul centro storico della città. L’operazione si aggira intorno ai 20 milioni e riguarda un edificio di 7 piani e circa 9mila metri quadrati (l’ex Standa, appunto, e il palazzo adiacente). La società ha già indetto una gara per definire il restyling del complesso che avrà un uso residenziale e commerciale/terziario “con conduttori di primario standing”. Ovviamente il progetto prescelto verrà condiviso con l’amministrazione comunale.

Italcementi entra a far parte di HeidelbergCement Group

in Economia/Edilizia by

Un’operazione che unisce le eccellenze di due grandi gruppi industriali, preservando allo stesso tempo la natura italiana di Italcementi. HeidelbergCement ha completato in data odierna l’acquisizione da Italmobiliare della proprietà del 45% delle azioni di Italcementi.

Dall’unione di HeidelbergCement e Italcementi nasce il primo produttore mondiale di aggregati, il secondo nel cemento e il terzo nel calcestruzzo, con oltre 63.000 dipendenti in più di 3.000 siti produttivi in 60 paesi in cinque continenti. La capacità totale delle 156 cementerie è pari a circa 200 milioni di tonnellate di cemento. HeidelbergCement detiene più di 600 siti produttivi di inerti e oltre 1.700 impianti per la produzione di calcestruzzo. Ciò lo rende il principale player mondiale nella fornitura verticalmente integrata di materiali da costruzione.

«HeidelbergCement è sinonimo di competenza e qualità nelle costruzioni», ha dichiarato Bernd Scheifele, Chairman del Managing Board di HeidelbergCement. «Con l’integrazione di Italcementi, uniremo i punti di forza di entrambe le aziende, mantenendo al contempo il carattere locale del business. Si tratta di due società ricche di tradizione e che vantano una storia lunga e di successo nel settore dei materiali da costruzione. Insieme avremo una posizione ancora migliore per fornire ai nostri clienti prodotti innovativi e di qualità superiore».

La cultura aziendale di HeidelbergCement costituisce la base del successo del Gruppo. Al centro vi sono efficienza, vicinanza al business, attento controllo dei costi, rapidità e forza realizzativa e un forte impegno per la soddisfazione dei clienti e dei dipendenti. Salute e sicurezza sul lavoro, salvaguardia dell’ambiente e responsabilità sociale verso le comunità dove il Gruppo opera sono importanti valori dell’azienda.

DOMANDE E RISPOSTE

Saranno rivisti i piani di produzione in seguito all’acquisizione?

No, i piani di produzione e di funzionamento degli impianti in Italia dipendono e dipenderanno esclusivamente dalle condizioni di mercato e l’assetto industriale sarà adeguato allo scopo di assicurare la massima competitività dell’azienda sul mercato italiano.

Per quanto riguarda la riorganizzazione della sede di Bergamo, cosa succederà ora?

Con il closing si avvia un periodo di transizione che porterà Italcementi al suo assetto definitivo. A Bergamo è confermata la presenza della Sede Centrale italiana oltre che di quella dell’innovazione di prodotto per l’intero Gruppo HeidelbergCement. Durante il periodo di transizione verranno promosse iniziative tese a favorire la mobilità internazionale nell’ambito del nuovo Gruppo.

Dove sarà ubicata la Sede Centrale di Italcementi in Italia?

La sede centrale di Italcementi sarà in i.Lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi al Kilometro Rosso di Bergamo.

Qual è la struttura produttiva di Italcementi in Italia?

Italcementi è il principale produttore e leader di mercato del cemento in Italia, con 7 impianti a ciclo completo, 8 centri di macinazione e un terminale. A questi si aggiungono 124 impianti di calcestruzzo e 20 cave di aggregati.

La denuncia del Sunia: a Brescia un decimo delle case pubbliche rispetto alla media tedesca

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“A Brescia solo il 5% delle case in locazione è pubblico, in Germania è superiore al 50 per cento”. A diffondere il dato è stato oggi il Sunia Cgil che ha annunciato la propria partecipazione alla manifestazione prevista per martedì davanti davanti al Pirellone per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica e fermare la legge regionale.

“La situazione a Brescia è esemplificativa delle difficoltà – si legge in una nota – Il patrimonio abitativo pubblico di proprietà e gestito dall’ALER è di circa 11.250 alloggi, il 5% dell’intero patrimonio di alloggi disponibili per la locazione: in Germania, per fare un confronto, è superiore al 50 per cento. Non stupisce quindi che un patrimonio pubblico così esiguo non sia in grado né di rispondere all’emergenza abitativa che ormai dal 2008 investe anche la provicia di Brescia (1.943 sfratti nel 2015, di cui 1.902 per morosità incolpevole) né di svolgere il ruolo di calmiere degli affitti nel mercato privato (il 95% degli alloggi in locazione)”.

Quanto alla legge regionale 273, il Sunia sottolinea invece che “in un contesto già critico, la legge regionale in via di approvazione definitiva vuole ulteriormente ridurre il patrimonio pubblico, espellere parte degli assegnatari ALER-ERP, molti dei quali pensionati, ed aumentare i canoni di locazione per gli assegnatari che avranno la fortuna di rimanere negli alloggi ALER-ERP”. Da qui la necessità di “riaffermare l’opposizione a questa proposta di legge iniqua e chiedere il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica introducendo uno stanziamento stabile da parte della Regione Lombardia corrispondente all’1% del bilancio regionale”.

Toyota compra Sace Srl e apre a Brescia una nuova sede diretta

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Con l’acquisizione di Sace Srl prosegue il programma di sviluppo di Toyota Material Handling Italia Srl sul territorio italiano.

A sei anni dalla sua costituzione, avanza a grandi passi il programma di Toyota Material Handling Italia (TMHIT) per il suo rafforzamento sul territorio nazionale, attraverso la creazione di nuove sedi dirette in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana e Lazio, da affiancare alle circa 100 concessionarie già presenti nella propria rete. Il 15 giugno è stata dunque la volta di Sace Srl di Brescia, da circa quarant’anni punto di riferimento nella zona per vendita e noleggio di carrelli elevatori e servizi di logistica aziendale.

«L’acquisizione del 100% di una concessionaria che opera in un’area tradizionalmente importante come il bresciano consentirà a Toyota Material Handling Italia di rispondere in modo ancora più tempestivo ed efficace alle esigenze del mercato» dice Paolo Carassini, General Manager di TMHIT. L’operazione rientra nella strategia messa in campo da Toyota Material Handling Italia per il consolidamento sul territorio italiano. «La nostra posizione si è rafforzata stabilendo una presenza territoriale in aree di importanza strategica, come la Sace di Brescia» prosegue Carassini.
«Allo stesso tempo, questo tipo di scelta organizzativa si concretizza in un supporto logistico e professionale ai Concessionari. L’affiancamento dell’azione diretta a quella indiretta è stato, infatti, una delle principali leve di successo, rivelandosi una scelta strategica vincente. Aver saputo interpretare la nostra organizzazione territoriale è stato fondamentale in questi ultimi anni» conclude Carassini.

Michele Loda, Regional Director di TMHIT, che ricoprità l’incarico di Amministratore Delegato della nuova organizzazzione aggiunge «Siamo arrivati ad una “governance” mista del territorio che garantisce la gestione diretta dei grandi Clienti e la vicinanza al territorio attraverso strutture indipendenti. Queste ultime ci consentono di massimizzare la copertura capillare, tenendo al centro le esigenze dei nostri interlocutori, inclusa la creazione di centri Rental Store».

Il compimento del disegno strategico di Toyota Material Handling italia anche a Brescia porterà ad un auspicabile rafforzamento dell’economia del territorio con conseguente beneficio sull’aumento dei posti di lavoro. Questa nuova organizzazione ora parte del Gruppo Toyota Material Handling Italia prenderà il nome di Sace Toyota Material Handling Srl- Sede di Brescia.

Toyota Material Handling Italia Srl
Nata nel 2010 dalla fusione di Toyota Carrelli Elevatori Italia e di BTCesab, oggi Toyota Material Handling Italia, sviluppa la propria attività attraverso una solida rete di organizzazioni di vendita e di assistenza che può contare su 6 sedi dirette, oltre 100 concessionari e più di 1.000 tecnici, per una copertura territoriale senza eguali nel settore. Dal 2010 al 2016 la quota Toyota sul mercato italiano è cresciuta di 8 punti percentuali, passando dal 17% al 25% e la società, che oggi impiega oltre 300 dipendenti,  a marzo 2016 ha registrato un fatturato di oltre 200 mln di Euro.

Sace Srl
Facendo della versatilità la sua parola d’ordine, nei suoi quasi 40 anni di attività Sace Srl di via Artigianato 48 a Torbole Casaglia (Brescia) ha sviluppato un’eccellente competenza nell’ambito della logistica aziendale con un’offerta di servizi che spazia dalle attività di vendita e noleggio di carrelli elevatori alla progettazione ed alla realizzazione di soppalchi, scaffalature e magazzini compattabili, dalla fornitura di mobili ed  attrezzature per officina, fino alla progettazione ed all’arredo di uffici.

Affitti, a Brescia stenta a decollare il canone concordato

in Economia/Edilizia/Evidenza by

Secondo un’analisi di Solo Affitti presentata in occasione dell¹apertura di una nuova agenzia in città, cresce in Italia l¹utilizzo di questa tipologia contrattuale (dal 37,1% del 2014 al 53,5% del 2015)

Nel 2015 a Brescia solo un nuovo contratto d¹affitto su tre (33%) è stato stipulato con canone concordato*, molto meno di Grosseto, Bolzano, Asti e Forlì dove ne sono stati registrati quasi nove su dieci. Da un¹analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nelle locazioni con 340 agenzie (40 in Spagna), illustrata in occasione dell¹apertura della nuova agenzia in via Torricella di Sopra a Brescia, il canone concordato, nel 2015, è stato quello più utilizzato tra nuovi i contratti d¹affitto stipulati nel nostro Paese con una percentuale del 53,5%.

Se a Brescia questa tipologia contrattuale stenta a decollare, in altre città lombarde ha già preso piede, come Bergamo e Pavia dove nel 2015 ha fatto registrare percentuali di utilizzo rispettivamente del 65% e 61%. Più distanziata Lecco dove i nuovi contratti di locazione con canone concordato sono il 40% del totale mentre a Varese calano al 20%. A Milano, dove il recente rinnovo degli accordi territoriali, dopo quasi 20 anni, ha riaperto la possibilità per i locatori di utilizzare il canone concordato, non si va oltre il 5%, anche perché i canoni calmierati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato.

Tra le città italiane in cui si utilizza di più questa tipologia contrattuale ci sono Grosseto (98% del totale), Bolzano (96%), Asti e Forlì (95% ciascuno), tra quelle dov¹è meno impiegato Napoli (15%), Vercelli (10%), Verbania (5%) e Como (4%) mentre a Palermo il canone concordato è del tutto sconosciuto.

“Per prendere in affitto un monolocale in città ­ afferma Simonetta Trevisani, titolare della nuova agenzia Solo Affitti di Brescia – occorrono dai 250-350 euro nelle zone economiche, ai 300-400 in quelle residenziali, fino ai 450 euro delle zone di pregio. Per un bilocale la spesa oscilla tra a 400-450 euro mensili nelle zone economiche e i 500-600 euro in quelle di pregio mentre sale mediamente di 100-200 euro se si sceglie il trilocale (590 euro arredato). Vivere in un quadrilocale può costare fino a 900 euro al mese”.

La nuova agenzia Solo Affitti di Brescia va ad aggiungersi alle 61 presenti in Lombardia: 24 in provincia di Milano (7 in città), 9 a Monza, 7 a Varese, 6 a Brescia, 5 a Como, 3 a Pavia, 2 ciascuno a Bergamo, Lodi e Lecco, 1 a Cremona. L¹agenzia di via Torricella di Sopra, 40 è aperta dal lunedì al venerdì (9.00-12.30 e 15.00-19.00).

Immobiliare in Lombardia: 68 mila imprese, business da 13 miliardi

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Con oltre 68 mila imprese, il comparto immobiliare lombardo pesa circa un terzo su quello nazionale (249 mila imprese). In Lombardia il settore conta 43 mila addetti (circa un quarto dei 174 mila italiani) e genera affari per 13 miliardi (40% del totale nazionale), di cui 9 solo a Milano. A Milano si concentrano 30 mila imprese, 1/8 del totale nazionale, 8 mila a Brescia, 6 mila a Bergamo, Monza e Varese e 4 mila a Como. Gli addetti sono: 25 mila a Milano, 4 mila a Brescia, 3 mila a Bergamo e Monza. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese 2015.

La bresciana Case Bio premiata da Emanuele Filiberto di Savoia

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Si è svolta a Brescia, presso l’Hotel Vittoria, la cerimonia di consegna del certificato “Eccellenza”, di Emanuele Filiberto di Savoia, a *Case Bio*, impresa lombarda che opera da diversi anni nel settore della bioedilizia. Numerosi i media, gli imprenditori e professionisti del settore edilizio, ma non solo, che hanno partecipato all’evento, moderato brillantemente dal giornalista Massimo Lucidi.

Il marchio denominato “Eccellenza”, che riporta il simbolo di Casa Savoia e il nodo Savoia,è stato ideato dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia con l’intento di valorizzare piccole e medie imprese italiane che si distinguono nel proprio settore. Ciò attraverso un marchio di riconoscimento dei valori di eccellenza a garanzia di un prodotto di grande qualità, “autenticamente”italiano, frutto di creatività,passione, tradizione, ricerca e innovazione, ma anche di grande rispetto per l’ambiente e per l’etica del lavoro. Presenti alla cerimonia, insieme a S.A.S. Emanuele Filiberto di Savoia, il Dr. Roberto Passariello e il Dr. Massimo Dutto – rispettivamente Business Developer e Direttore della Comunicazione Bureau Veritas Italia, l’Arch. Paolo Boni e il Geom. Claudio Novelli- Fondazione F.R.E.E.M.A.N.,il Dr. Gabriele Calabria e il Dr. Marco Botturi – risp. Presidente e Interior Manager Case Bio.

Il riconoscimento è stato ottenuto da Case Bio a seguito di un’accurata attività di audit da parte di Bureau Veritas Italia, leader mondiale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per la Qualità, Salute e Sicurezza, Ambiente e Responsabilità Sociale, e partner del progetto di Casa Savoia.

*CASE BIO*

Case Bio, è una realtà bresciana specializzata nella progettazione e costruzione su misura o ristrutturazione di case e ville in bioedilizia, alla ricerca del perfetto equilibrio tra naturalità e innovazione assicurando benessere e massimo comfort abitativo, qualità, risparmio energetico e sicurezza, sempre garantendo il massimo rispetto dell’ambiente. Dal 2015 collabora con la Fondazione F.R.E.E.M.A.N. (Fondazione Ricerca Edilizia Efficiente con Materiale Autoctoni Naturali) allo studio delle nuove opportunità nel campo dell’edilizia ecocompatibile ed ecosostenibile. Case Bio ricerca e studia costantemente nuovi materiali autoctoni naturali, prodotti e sottoprodotti dell’agricoltura, materiali di riciclo e riuso, ponendosi come realtà di promozione innovazione interagendo con organismi Nazionali ed Internazionali. I materiali usati da Case Bio sono tutti certificati ed approvati dagli appositi istituti di certificazione tedeschi ed austriaci.

Lutto nel mondo dell’imprenditoria: si è spenta Alessandra Bono (Sa-Fer)

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Lutto nel mondo dell’economia bresciana. Venerdì mattina, si è spenta Alessandra Bono, giovane imprenditrice alla guida della Sa-Fer di Corte Franca e figlia del cavaliere Valerio Bono. Alessandra aveva soltanto 44 anni e da tempo lottava con un male incurabile. I funerali si sono svolti domenica nella chiesetta di Santa Rita da Cascia, a Colombaro di Corte Franca. La Sa-Fer è un’eccellenza bresciana del settore costruzioni: lo scorso anno è stata premiata nell’aula magna dell’Università di Brescia con l’Oscar dei Bilanci.

Con Brescia Smart Living si progetta la Brescia del domani

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Mille famiglie bresciane, residenti in due zone cittadine significative per caratteristiche sociali e urbanistiche – il quartiere periferico di Sanpolino e la zona di via XX Settembre/Solferino a ridosso del centro storico – stanno facendo da “apripista” ad un progetto di ricerca e innovazione promosso da A2A con il Comune e l’Università degli Studi di Brescia e finalizzato a sperimentare un modello innovativo di gestione dell’energia e di servizi rivolto a tutti i cittadini con una particolare attenzione alle fasce più deboli.
Il progetto si chiama “Brescia Smart Living” e ha obiettivi ambiziosi come il benessere, la sicurezza, l’inclusione e la sostenibilità. Un progetto ad alto tasso di innovazione e tecnologia che, al contempo, mette al centro le esigenze della persona e della comunità.
Se il progetto confermerà le attese, nei prossimi anni diventerà un modello attraverso il quale migliorare Brescia in settori fondamentali come i consumi energetici, l’illuminazione pubblica intelligente, l’analisi della qualità dell’aria e del rumore, la raccolta dei rifiuti.
Il cambiamento riguarderà anche temi di interesse sociale come la tutela dei più deboli, la sicurezza, l’informazione, la trasparenza e la partecipazione.
Per poter sviluppare al meglio queste attività, per delineare le aspettative reali dei cittadini, al fine di formulare un modello utile alla città di domani, è stato promosso un questionario che aiuterà il gruppo di progetto a tracciare il “ritratto” delle abitudini di vita dei cittadini coinvolti.
L’analisi delle risposte ottenute, permetterà di finalizzare il lavoro tecnico di progettazione dei servizi, svolto fino ad oggi, e di poterlo validare sulla base di reali bisogni. Questo è solo il primo step di un progetto di coinvolgimento attivo della cittadinanza,  ne seguiranno altri che porteranno, da giugno del 2017, numerose famiglie a diventare “gli attori principali” delle soluzioni che verranno sperimentate in campo…
“Brescia Smart Living”, cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, è un progetto che si avvale di diversi e primari partner: UNIBS, ENEA, BRAIN (Beretta Research And Innovation), Cauto, Cavagna Group, ST Microelectronics, FGE Elettronica, Iperelle e Teamware.
Lo stato del progetto e il suo avanzamento sono consultabili sul sito: bsl.comune.brescia.it

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