Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Edilizia - page 10

Costruzioni, a Brescia morte quasi 500 imprese in un anno (tutti i dati)

in Economia/Edilizia/Tendenze by

136 mila imprese, 276 mila addetti e 30 miliardi di fatturato: sono i numeri delle imprese del settore costruzioni. in Lombardia. Perse 2 mila imprese in un anno e 13 mila in cinque. Una impresa su cinque in Italia, su un totale italiano di 755 mila imprese. Un settore da circa 30 miliardi in Lombardia, un quarto circa del totale italiano, di cui circa 20 miliardi a Milano. Il 21% delle imprese lombarde sono di stranieri, più del 16,5% medio in Italia. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese 2016 e 2015.

Nel settore prevalgono i lavori specializzati con 94mila imprese in regione e la costruzione di edifici con 40 mila.

Le imprese per provincia. Prima Milano con 40mila, poi Brescia con 18.365, quasi 500 in meno dell’anno precedente (18.806), Bergamo, Monza e Varese con circa 12mila. In Italia, prime per imprese: Roma con 53mila, Milano con 40mila, Torino con 32 mila e Napoli con 27 mila.

Per addetti è parità tra Roma e Milano, con circa 100 mila addetti nel settore ognuna.

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Brescia, immobiliare in ripresa. Prezzi ancora giù, ma vendite al +37%

in Economia/Edilizia/Tendenze by

I segnali positivi colti sul mercato immobiliare nel corso del 2015, sembrano confermarsi anche in questa prima parte del 2016. Il mattone ritorna infatti ad interessare gli italiani che, negli ultimi anni, avevano rimandato il sogno della casa di proprietà in attesa dell’evoluzione del mercato.

Nel primo semestre dell’anno i bassi tassi di interesse sui mutui, i prezzi delle abitazioni ormai a livelli minimi ed una rinnovata fiducia hanno determinato un aumento delle compravendite. Infatti gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate sulle compravendite mostrano che nel primo semestre del 2016 le transazioni sono state 258.380 con un aumento del 21,9 % rispetto al primo semestre del 2015. Tra le grandi città il migliore risultato sul semestre spetta a Torino (+29,9%), seguita da Milano con (+28,1%). Ma in questa classifica Brescia fa molto meglio. In città, infatti, le transazioni sono state 1.111, con un aumento del 37,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015. Mentre in provincia la crescita è stata del 22,5 (4,865). Da rilevare anche come in valore assoluto Brescia faccia quasi le stesse transazioni di Bari (1.365) e Verona (1.503), la metà di Firenze (2.446) e un decimo di Milano (10.958).

Incoraggianti anche i dati sulle quotazioni. I dati rilevati dal Gruppo Tecnocasa sulle quotazioni immobiliari dicono infatti che nelle grandi città sono in ribasso dello 0,9%, la variazione più contenuta finora registrata a conferma che la stabilità è prossima e la ripartenza non lontana. Se si esclude Genova, che ha segnalato ancora una perdita di valore del -5,5%, tutte le altre grandi città hanno registrato leggere contrazioni e, per la prima volta, lievi aumenti: Bologna, Firenze e Verona chiudono il semestre con un segno positivo. Milano chiude con -0,1%, Roma con -1%. Le previsioni Tecnocasa vedono ancora prezzi in calo, tra -2% e 0%, per l’anno in corso ed in leggero aumento per il 2017. Anche il sentiment espresso dagli operatori delle nostre reti è orientato in tal senso. Le compravendite potrebbero attestarsi tra 480 e 500 mila.

Un milione e mezzo di euro non dichiarato, nei guai imprenditrice di Pisogne

in Economia/Edilizia/Guardia di Finanza/Tasse by

Circa un milione e mezzo di euro. E’ quanto, secondo la Finanza, avrebbe “dimenticato” di dichiarare al Fisco una immobiliarista di Pisogne. La donna è accusata di non aver pagato le imposte dovute tra il 2010 e il 2014. Stando a quanto ricostruito dai militari, l’imprenditrice ha omesso di versare le tasse su diverse transazioni di mediazione tra proprietari di immobili e clienti (acquirenti o affittuari), provvedendo a dichiarare parte di quanto realmente incassato soltanto nel 2014. Per le Fiamme Gialle l’Iva evasa è di circa 250mila euro.

Brescia, un piano da 46 milioni per Porta Milano. Ora si cercano i fondi

in Economia/Edilizia/Evidenza/Istituzioni by

La restituzione alla città di Porta Milano come quartiere e non più solo come arteria di traffico è un orizzonte doveroso, soprattutto come sostegno alle numerose iniziative “dal basso” che in quest’area operano virtuosamente da tempo e che per crescere, consolidarsi e creare maggiori benefici necessitano di un approccio integrato e di un programma di interventi validato e sostenuto dall’Amministrazione.

Con queste parole si chiude la relazione che sintetizza e accompagna le tavole contenenti i progetti di fattibilità che ridisegnano l’area attraversata da via Milano per trasformarla radicalmente in poco meno di cinque anni in un quartiere rinnovato, vitale, attrattivo. Un progetto modulare, costruito su tre livelli di intervento: infrastrutturale e urbanistico (che include gli interventi sulla mobilità), socio-culturale (con un’attenzione a nuove formule di abitazione e di formule che uniscano l’housing agli spazi di lavoro per imprese giovani, creative e laboratori di artigianato), e un coordinamento continuo che sia prima di tutto un ascolto attivo del Comune sulle esigenze dei cittadini e delle realtà interessate a investire in quest’area.

Un “quartiere” non è dato a priori, ma è un grumo di storie, di nodi di reti, di conformazioni spaziali, di pratiche, con un’identità plurima ed evanescente. Per questo, gli interventi che si vogliono innestare nel quartiere tutelano la stratificazione d’identità diverse: sia quelle “prodotte localmente”, sia quelle definite in relazione alle immagini che si hanno di quel contesto.

Ci sono voluti tre mesi di lavoro intenso nei cinque assessorati coinvolti: Urbanistica e pianificazione per lo sviluppo sostenibile, Mobilità, Cultura e Innovazione, Servizi sociali, Politiche per la Casa e Partecipazione. E dall’8 agosto, in risposta all’evidenza pubblica rivolta a possibili partner è stato intensamente attivato un tavolo di co-progettazione che ha visto coinvolti ben diciannove soggetti tra enti terzi, privati e realtà no profit.

Il risultato di questo intenso lavoro è stato il progetto “OLTRE LA STRADA Interventi per il sostegno della resilienza di via Milano e la valorizzazione del benessere, della qualità di vita, della mobilità sostenibile, dell’integrazione, della vita partecipata nel quartiere e la tutela proattiva delle nuove e consolidate fragilità” che martedì 30 agosto è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che coordina il bando DCPM 25.05.2016 pubblicato 1.06.2016 sulla G.U.“Presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.

Un progetto integrato e partecipato, che in 60 mesi a partire dalla data fissata dalla regia del bando, ovvero il 1 gennaio 2017, avrà il compito di restituire a Porta Milano la sua identità di quartiere residenziale, con servizi evoluti ed efficienti, politiche e iniziative a sostegno dell’incontro, dell’integrazione, dell’imprenditorialità.

A unire le forze di tutti e guidare la progettazione, una parola chiave: ricucitura intesa sia come l’atto e il modo in cui si ricuce, sia come metafora del risanamento di una situazione, il superamento del dissidio fra persone ma anche il riaccostamento e il riavvicinamento di gruppi umani all’interno di un organismo unitario. “Ricucire” Porta Milano è inteso dal partenariato di progetto come un processo a lungo termine e ampia visione, di cui con il progetto OLTRE LA STRADA si avviano azioni chiave e si innesta una modalità di collaborazione in rete tra soggetti pubblici e privati.

Al di là delle parole, però, il progetto fissa obiettivi concreti e ambiziosi. Come la riduzione del 40% di traffico veicolare su via Milano; il potenziamento del trasporto pubblico e un progetto di mobilità dolce di quartiere (per pedoni e biciclette); il potenziamento del servizio su rotaia e la sistemazione della stazione San Giovanni (che si diventerà per l’appunto Stazione di Porta Milano); ma anche un nuovo spazio per il teatro e la creatività da 0 a 14 anni; nuovi punti di aggregazione per i giovanissimi e per le famiglie; 150 nuovi alloggi a canone moderato, tra cui formule per nuove famiglie, per creativi e professionisti; un’infrastruttura che porti l’ultrabanda in fibra, il wi-fi e una rete di servizi digitali evoluti; tre nuove piazze e nuovi spazi verdi attrezzati per il tempo libero e lo sport.

A fianco del Comune si sono schierati realtà importanti che scommettono su Porta Milano: da Regione Lombardia e Ferrovie Nord Milano ad A2A smart city, il CTB e l’immobiliare Basileus. Poi ci sono le realtà consolidate, come Congrega e Razzetti, La rete, ISB, La rete, Arciragazzi e Obiettivo sorriso, che con questo progetto si aprono ancora di più sul quartiere, ampliano le loro attività, si mettono in rete con gli altri e programmano già adesso nuovi possibili scenari e sviluppi per progetti e servizi efficaci, che tengano conto delle persone più fragili.

C’è anche chi ha imparato a conoscere e amare Porta Milano, al punto da volerla far scoprire con occhi e parole nuove ai bresciani; e perfino prendere casa qui, come Teatro Telaio e Teatro 19. Non mancano i partner internazionali, come il collettivo di street artist Asociatiòn Jupiterfab con sede in Barcellona (fondata dall’italiano Fabrizio Bianchini) e REVES, il network internazionale di città di cui Brescia è partner e che applicherà un metodo di analisi dei risultati di progetto in termine di benessere.

In tutto, il progetto OLTRE LA STRADA vale complessivamente 45.996.564,00 euro.Al ministero, il Comune chiede quasi il massimo del finanziamento possibile per i capoluoghi di provincia, ovvero: 17.998.970,60 euro, pari al 39,8 % del valore totale di progetto.

La carta vincente, oltre all’innovazione e alla modularità dell’intervento, è proprio la scommessa della città su Porta Milano: quasi 7,2 mln investiti dal Comune e poco meno di 21 mln investiti dai partner privati (pari al 45,25% del valore totale di progetto).

Ora la palla passa al ministero. A breve è prevista la nomina dei componenti del Nucleo per la valutazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie che sarà composto dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di presidente, e da sei esperti di particolare qualificazione professionale, anche estranei alla pubblica amministrazione, due dei quali designati, rispettivamente, dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome e dall’Associazione nazionale dei comuni italiani. Entro novanta giorni il Nucleo dovrà produrre la graduatoria che, il 1 dicembre, decreterà quali progetti diventeranno esecutivi.

OLTRE LA STRADA – Il progetto in cifre

45.996.564,00 € > valore complessivo del progetto

17.998.970,60 € > il finanziamento richiesto (39,8 % del valore totale di progetto)

20.816.345,00 € > contributo dei partner ( 45,25% del valore totale di progetto)

7.181.248,40 € > la quota del Comune di Brescia

20.816.345,00 € > l’impegno (da ratificare) dei partner

60 mesi > la durata totale del progetto

1 gennaio 2017 > apertura dei cantieri (data ideale)

5 > gli assessorati coinvolti oltre alla Direzione Generale e al Sindaco: Urbanistica, Mobilità, Cultura Innovazione e Smart City, Servizi Sociali, Casa

14 > i partner del Comune di Brescia che hanno sottoscritto le intese

17 persone >il team interno al Comune che ha lavorato alla stesura del progetto

3 > i livelli di progettazione (layers) previsti dal piano degli interventi

16 > le azioni integrate dei partner terzi

9361 > le famiglie interessate dal progetto

19613 > i cittadini coinvolti

Evasione, sequestrato un milione di euro a un imprenditore edile bresciano

in Economia/Edilizia/Guardia di Finanza/Indagini Inchieste Processi/Partner by

Ancora una vicenda di Iva evasa, con un sequestro da un milione di euro, e al centro c’è nuovamente un’azienda amministrata da un imprenditore edile originario di Reggio Calabria. L’uomo, secondo quanto ricostruito dalla Finanza, aveva dichiarato che la sua azienda dava lavoro a un significativo numero di dipendenti (dai 39 ai 72) senza però mai presentare la dichiarazione fiscale obbligatoria per legge. Un “risparmio” da oltre un milione di euro. Per questo la Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito il sequestro del capitale sociale dell’azienda, di due unità immobiliari nel comune di Grumello del Monte, di liquidità, titoli e un’autovettura (una modesta Skoda Fabia) per una cifra corrispondente. L’operazione fa parte dell’indagine che la scorsa estate aveva portato all’arresto di dieci persone (tra cui il presidente del Darfo Calcio) per reati fiscali. L’imprenditore è stato denunciato.

Edilizia smart, dalla Regione 800mila euro a fondo perduto

in Economia/Edilizia/Evidenza by

“Con la misura denominata ‘Smart Living’ abbiamo stanziato 15 milioni di euro a sostegno della filiera integrata dell’edilizia high-tech: produzione, servizi e tecnologia. A disposizione delle reti che le aziende costituiranno ci saranno contributi a fondo perduto fino a 800.000 euro per finanziare i migliori progetti di investimento, che sapranno coniugare il tradizionale know-how produttivo con le piu’ avanzate tecnologie abitative”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, commentando la misura a favore dell’edilizia high-tech ‘Smart Living’.

EDILIZIA PROTAGONISTA DELLA RIPRESA – “‘Smart Living’ e’ un intervento senza precedenti, che – ha spiegato Parolini – nasce dalla convinzione che il settore dell’edilizia, tra i piu’

colpiti dalla crisi, puo’ tornare a essere uno dei protagonisti della ripresa, ma a condizione che le imprese si mettano assieme, ampliando i confini della filiera, e che, inoltre, questo processo passi attraverso l’innovazione, il digitale e l’applicazione di nuove tecniche costruttive”.

RICADUTE POSITIVE – “Durante questa legislatura, proprio per raccogliere la complessita’ delle sfide imposte dal mercato, – ha continuato l’assessore – abbiamo impresso una forte spinta alla nostre politiche per favorire e promuovere l’aggregazione, la contaminazione tra settori differenti e la valorizzazione delle filiere di eccellenza quali driver di sviluppo. Con questa misura, in particolare, alle ricadute economiche e agli investimenti che sara’ in grado di generare, se ne aggiungono potenzialmente altre non trascurabili in termini di sostenibilita’ ambientale, energetica e di salubrita’”.

SETTORE DI MERCATO CON GRANDI ECCELLENZE – “Abbiamo molte Aspettative – conclude Parolini -, perche’ questo intervento, che ha una connotazione molto marcata di innovazione e che e’ stato condiviso con le associazioni piu’ rappresentative del comparto, si configura come una misura sussidiaria, in grado di aumentare la competitivita’ delle imprese lombarde, di agganciare i timidi segnali di ripresa, consolidando un settore di mercato contraddistinto da grandi eccellenze, e di innescare una reazione virtuosa di fronte al forte rallentamento degli investimenti pubblici nel settore, alla difficolta’ di accesso al credito e al calo della domanda di nuovi edifici registrata negli ultimi anni”.

Infortuni, Brescia sotto media ma le morti bianche sono in aumento

in Agricoltura e allevamento/Cgil/Economia/Edilizia/Sindacati by

I settori interessati maggiormente da infortuni mortali sono sempre gli stessi, agricoltura e edilizia, con caduta dall’alto e ribaltamento dei mezzi agricoli, utilizzati spesso da agricoltori ormai pensionati che utilizzano quei veicoli per anni, senza mai adeguarli. Segue il settore metalmeccanico. Il settore artigiano continua a mantenere un alto tasso di infortuni mortali. La classe di età di lavoratori maggiormente colpiti da infortuni mortali è quella tra i 40 e i 59 anni. È la fotografia tracciata dalla relazione annuale dell’Inail relativa al 2015 diffusa nei giorni scorsi e rielaborata in un rapporto di sintesi dall’ufficio sicurezza Ambiente della Camera del Lavoro di Brescia. Un anno considerato – sia a livello nazionale che regionale e provinciale – il peggiore dell’ultimo decennio con più di 1.200 lavoratori che hanno perso la vita svolgendo il proprio lavoro, con un incremento del 2,6% rispetto al 2014 e del 6,1% rispetto al 2013.

Per quanto riguarda le malattie professionali si conferma il trend di aumento a livello nazionale, cosa che avviene però in misura minore a livello provinciale e lombardo. Per Brescia le cifre sono irrisorie, sia di denunce che di riconoscimenti, se consideriamo l’alta concentrazione produttiva tipica della nostra provincia.

Per Brescia, le malattie professionali denunciate nel 2015 arrivano a 535 casi, 46 casi in più rispetto al 2014. La media nazionale di malattie professionali riconosciute si aggira intorno al 34,4%. Per la Lombardia è sempre Bergamo la provincia con il maggior numero di casi denunciati, ed il 50% delle denunce vengono riconosciute come Malattie Professionali da parte dell’Inail. La provincia di Brescia rimane sotto la media nazionale, cioè 138 riconoscimenti su 535 denunce il 25,7%. «Si conferma in generale il trend in diminuzione per gli infortuni nell’ultimo quiquennio, mentre lo stesso tasso di decremento non si ripropone per gli infortuni mortali – spiega Antonella Albanaese, responsabile dell’Ufficio Sicurezza Ambiente della Camera del Lavoro di Brescia -; infatti nonostante il calo delle ore lavorate in generale e nei settori a maggiore sinistrosità come l’edilizia, il numero delle morti per infortunio aumenta».

Le malattie professionali hanno fatto registrare un incremento negli anni: «Questo andamento assume una valenza importante – sottolinea Antonella Albanese -: perché fa emergere la realtà dei rischi presenti nel mondo del lavoro ed evidenzia la maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori, il che è fondamentale per la valutazione dei rischi emergenti senza trascurare il fattore ambiente che interagisce con i fattori di rischio lavorativo. Un esempio sono i tumori polmonari, fenomeno molto sottostimato in una provincia come la nostra».

«Bisogna lavorare ancora molto nella realtà produttiva della nostra provincia – conclude Albanese – per far sì che cresca la cultura della prevenzione per la salute e sicurezza nel lavoro e si comprenda pienamente che lo sviluppo della prevenzione non è un costo, ma un investimento che trascina innovazione tecnologica degli impianti produttivi, organizzativa e procedurale con ricadute positive sui livelli di produttività di cui il sistema italiano ha vitale bisogno».

Il boom dei voucher registrato negli ultimi anni lascia inoltre intendere un aumento dell’area di irregolarità e lavoro sommerso. Spesso infatti, il verificarsi di infortuni avviene, non casualmente, nel primo giorno di prestazione coperta dai voucher.

La preoccupazione maggiore è rappresentata dall’evidenza che la grave crisi di questi anni comportando difficoltà produttive e finanziarie per le aziende, spinge molto spesso queste ultime a trascurare, soprattutto gli aspetti della salute e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, a scapito delle condizioni di lavoro.

Case popolari, la metà dei Comuni bresciani spende meno di un euro per abitante

in Economia/Edilizia/Istituzioni by

Ai primi posti ci sono Rudiano e Lonato, agli ultimi Niardo, Pian Camuno e Piancogno. E’ quanto emerge dalla classifica dei soldi spesi in edilizia popolare per abitante dai sindaci bresciani, pubblicata nei giorni scorsi da Openpolis. Dall’elenco, in particolare, emerge che poco più della metà dei comuni della Leonessa ha speso più di un euro per cittadino. Il record positivo è di Rudiano con 55 euro ciascuno, seguito da Lonato con 52, Quinzano (25), Coccaglio (22), Bassano (20.9) e Orzinuovi (14), una classifica che passa per realtà come Brescia (7), Rovato (0,6 euro), Pisogne (0,18) e si conclude con alcuni paesi delle valli che spendono meno di 10 centesimi.

Sfratti esecutivi, è Brescia la peggiore in Lombardia (dopo Pavia)

in Economia/Edilizia/Evidenza by

Brescia è la capitale lombarda degli sfratti. A dirlo è il Rapporto sui servizi abitativi realizzato da Regione Lombardia. Stando ai numeri, lo scorso anno nel Bresciano sono stati fatti ben 1943 provvedimenti esecutivi di sfratto, il 15,8 del totale lombardo. Soltanto Milano ha fatto peggio in valore assoluto.

Ma se si valuta l’incidenza del fenomeno rispetto al numero di famiglie la Leonessa è indiscutibilmente (e tristemente) davanti. Nel capoluogo, infatti, la media è di uno sfratto ogni 357 famiglie, a Brescia di uno ogni 274 (solo Pavia è messa peggio, con uno ogni 232 nuclei). Nel bresciano il 98% dei provvedimenti di sfratto è da attribuire a morosità.

Intestano 9 milioni di euro a una rumena per evadere le tasse: nei guai due imprenditori bresciani

in Economia/Edilizia/Evidenza/Guardia di Finanza by

Hanno intestato tutto a una rumena: nove milioni di euro di “regalo” che per loro sarebbero valsi ben 2,2 milioni di euro di soldi sottratti al fisco. Ma purtroppo per loro la Guardia di finanza di Desenzano ha scoperto tutto. E ora i due imprenditori edili bresciani (C.A. e Z.C. entrambi sessantenni) pagheranno a caro prezzo il tentativo di fare i furbi, perché dovranno rispondere di “omessa presentazione della dichiarazione” e “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”.

I due, secondo quanto ricostruito dai militari, hanno venduto un complesso residenziale a Castel Mella per 9 milioni, per poi cedere tutto ad altre società a loro riconducibili e infine intestarne le quote a una 30enne rumena oggi irreperibile e trasferire la sede sociale all’estero. Ai due imprenditori sono stati sequestrati beni per il valore complessivo di 1,6 milioni, di cui 250mila euro in contanti.

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